Sistema di Allertamento protezione Civile Regione Lombardia
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- Berta Giorgi
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1 Sistema di Allertamento protezione Civile Regione Lombardia Sviluppo del SSD-Nodo Milano per la valutazione in previsione degli scenari di pericolo idraulico sull Area Metropolitana Milanese Centro funzionale, Protezione Civile, Regione Lombardia Cesano Maderno (MB) 31 gennaio 2018
2 Il sistema di allerta regionale Sala operativa di PC (RL) Centro Funzionale (RL) Previsione e prevenzione previsione monitoraggio allertamento Legge 225/92 Istitutiva della PC Gestione delle emergenze comunicazione pianificazione coordinamento DPCM 27/02/2004: indirizzi operativi per la gestione del sistema di allertamento nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico istituzione di una rete nazionale di CF L 100 del 12/07/2012: disposizioni urgenti per il riordino della PC ribadisce ruolo del CF in attività di allertamento per rischi conseguenti a eventi naturali DGR X/4599 del 17/12/2015: Aggiornamento e revisione direttiva regionale (2006, 2008, 2013) per gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento per i rischi naturali ai fini di PC ridefinizione di rischi, zone omogenee, soglie, fasi operative, procedure, etc
3 Il sistema di allerta regionale Il Centro funzionale della Lombardia considera 7 tipologie di rischio
4 Il sistema di allerta regionale In funzione del superamento o meno in previsione delle soglie di allertamento: AVVISO DI CRITICITÀ REGIONALE Comunicazione Codice Giallo RISCHIO IDRO-METEO zona omogenea IM-09 successive ore AVVISO DI CRITICITÀ LOCALIZZATO AREA METROPOLITANA MILANESE zona localizzata «AMM» successive 12 ore
5 Il sistema di allerta regionale L allertamento viene effettuato sulla base del superamento in previsione di valori di soglia su ogni zona omogenea Zone omogenee Unità base di allertamento Ripartizione reticolo idraulico Fenomeni franosi (Catalogo IFFI) Ripartizione ARS (D.UE 2007/ 60/CE) + criteri meteorologici (clima, morfologia, etc) + criteri amministrativi e gestionali (limiti comunali e provinciali)
6 Modalità di allertamento A livelli crescenti di criticità corrisponde un numero maggiore di canali di comunicazione CODICE-COLORE CANALI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI VERDE Pubblicazione della situazione odierna sui siti web RL GIALLO Pubblicazione della situazione odierna sui siti web RL Comunicazione con PEC (Posta Elettronica Certificata) e PEO (Posta Elettronica Ordinaria) Pubblicazione della Comunicazione sull App Protezione Civile ARANCIO Pubblicazione della situazione odierna sui siti web RL Invio dell Avviso di Criticità con PEC e PEO Pubblicazione dell Avviso di Criticità sull App Protezione Civile Invio di un sms informativo al cellulare del Sindaco e di un suo sostituto ROSSO Pubblicazione della situazione odierna sui siti web RL Invio dell Avviso di Criticità con PEC e PEO Pubblicazione dell Avviso di Criticità sull App Protezione Civile Invio di un sms informativo al cellulare del Sindaco e di un suo sostituto
7 ALLERTAMENTO RISCHIO IDRAULICO E TEMPORALI FORTI Zona Omogenea IM-09 1 maggio gennaio 2018 MESI/Codici Colore Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio TOTALE GIALLO ARANCIONE Nessun Avviso di Criticità Localizzato rischio idraulico AMM emesso
8 Città Metropolitana di Milano Nodo Idraulico di Milano circa 100 mm in 3 ore
9 Il «Nodo idraulico di Milano» interazione capillare tra corsi d acqua naturali artificiali irrigui, invasi e opere di regolazione; Diga Olona Diga Pusiano molto sensibile per popolazione residente (4 M ab), presenza di attività produttive e infrastrutture strategiche Vighignolo Palazzolo Via Idro
10 Il «Nodo idraulico di Milano» 08-lug :00-03:00 i bacini (Seveso in particolare), sono caratterizzati da una alta impermeabilizzazione, che in particolare in concomitanza con fenomeni di rovescio o temporale provoca la formazione di onde di piena molto veloci e ripide, potenzialmente causa di danni rilevanti. Picco «artificiale» Palazzolo ore 02:50 Picco a Palazzolo «naturale» Esondazione a MI «artificiale» Onda «naturale» Niguarda Esondazione zona Niguarda- Isola 08-lug :50 ore 04:00
11 Sistema di supporto alle decisioni (SSD) Nodo Milano «Progetto per la salvaguardia idraulica del nodo idraulico di Milano» adeguamento rete di monitoraggio; sviluppo di un SSD per valutare in previsione gli scenari di pericolo idraulico Aprile 2015 (per EXPO) Realizzazione di una piattaforma condivisa elaborazione e visualizzazione dei dati di monitoraggio; integrazione del SSD Nodo Milano 2017 «Accordo per la gestione e l utilizzo operativo del SSD Nodo Milano per il rischio idraulico sull area metropolitana milanese» utilizzo congiunto con scambio di dati e informazioni prima, durante e dopo gli eventi Regione Lombardia Comune di Milano MM AIPo Consorzio ETV Parco Valle del Lambro ARPA,
12 Sistema di supporto alle decisioni (SSD) Nodo Milano Il SSD Nodo Milano considera il sistema globale reticolo/vasche dell area metropolitana milanese (da EXPO, maggio 2015): Diga Olona Diga Pusiano Cava Brenno 1) Per la valutazione in previsione (in t reale, in funzione delle piogge previste) degli scenari di pericolosità idraulica sul sistema 2) Per gestione del sistema reticolo/vasche (manovre a nodi, invasi) in t reale 3) Analisi in t differito S. Vittore Olona Garbagnate-Bollate Vighignolo Aree golenali Inverigo-Nibionno Lentate Paderno Senago Palazzolo Parco Nord Via Idro Programmato uno sviluppo per inserimento di nuove vasche in progetto/realizzazione
13 SSD Nodo Milano Esempi di risultati Mappa sintetica di pericolo idraulico previsto Piogge medie areali osservate e previste istantanee cumulate invasi corsi d acqua Livelli/portate osservate e previste
14 Utilizzo del SSD Nodo Milano Attività del Centro funzionale Anticipo di 4-5 giorni: previsioni dell andamento generale (+ probabilità di superamento soglie) Anticipo di ore: previsioni dettagliate (+ probabilità di superamento soglie) Il Centro funzionale valuta l intensificazione delle attività di monitoraggio e previsione Il Centro funzionale valuta l emissione di un Avviso di criticità regionale o Com. Codice Giallo (agg: ogni 24 h) I contatti con previsori meteo, Gestori di invasi e opere e Autorità idrauliche diventano più frequenti: Aggiornamento run SSD Anticipo di 3-18 ore (now-casting): previsioni aggiornate molto frequentemente (+ probabilità di superamento soglie) Eventi prevedibili con sufficiente attendibilità meteo: Avviso di criticità localizzato per rischio idraulico su AMM (agg.: ogni 6 h) Eventi temporaleschi/ convettivi, difficilmente prevedibili in termini di localizzazione e intensità: Analisi risultati del SSD + condivisione/discussione tra Enti e Centro funzionale (agg.: meteo = 3 h; SSD = 1 h)
15 3 a Osservazione: importanza dell AUTO-APPRENDIMENTO del sistema (esempio: verifica delle SOGLIE) L allertamento sarà tanto più congruente con la realtà quanto più i valori di soglia sono indicativi dell effettivo innesco di scenari di rischio locali. La raccolta di queste informazioni è preziosa per: aggiornare le soglie di riferimento, rendendole più affidabili; tarare i modelli esistenti; realizzare nuovi modelli, utilizzabili anche in sede locale. A questo scopo è fondamentale il feedback dai Presìdi territoriali le informazioni connesse con il verificarsi dei dissesti: CFMR soglie evento Presìdi territoriali Esempio: criticità idraulica 1) momento di inizio (dettaglio orario); 2) colmo di piena (dettaglio orario); 3) livello raggiunto dall acqua rispetto a riferimenti anche locali, purché continui nel t; 4) aree coinvolte/esondate.
16 MONITORAGGIO: public/ ALLERTAMENTO: ALLERTE PROTEZIONE CIVILE APP Protezione Civile Lombardia
17 IL PIANO DI EMERGENZA COMUNALE Contenuti essenziali Il Piano di Emergenza Comunale definisce: gli SCENARI DI EVENTO E DI RISCHIO presenti sul territorio comunale le AREE di EMERGENZA l UNITÀ DI CRISI LOCALE (UCL) e il CENTRO OPERATIVO COMUNALE (COC), con relative Funzioni, nominativi e recapiti telefonici Il MODELLO D INTERVENTO con il quale fronteggiare un evento calamitoso, compreso il sistema di ALLERTAMENTO le RISORSE e i MEZZI a disposizione Il PIANO DI COMUNICAZIONE alla popolazione Il Piano deve essere SEMPLICE, FLESSIBILE, OPERATIVO e AGGIORNATO
18 Aggiornare il modello di intervento Gli aggiornamenti degli scenari di evento e di rischio comportano l aggiornamento del modello di intervento all interno del Piano di Emergenza Comunale. Per le fasi operative occorre fare riferimento alla Direttiva regionale allertamento vigente (D.G.R. X/4599/2015): ATTENZIONE PREALLARME ALLARME Individuare i centri di coordinamento e le aree di emergenza secondo i criteri di riferimento nazionali «Determinazione dei criteri generali per l individuazione dei Centri operativi di Coordinamento e delle Aree di Emergenza» - 31 marzo 2015
19 Le fasi operative del piano di emergenza Fonte: Direttiva Regionale allertamento DGR X/4599/ Vademecum
20 Centro Funzionale Monitoraggio Rischi (CFD-LOM) Protezione Civile Regione Lombardia Sala Operativa Protezione Civile regionale (SOR) Protezione Civile Regione Lombardia Numero Verde:
21 GRAZIE PER L ATTENZIONE Centro Funzionale Monitoraggio Rischi, Protezione Civile, Regione Lombardia
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