Il ruolo dei sistemi di sorveglianza regionali nel RSI e modelli di risposta alle emergenze infettive.
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1 Il ruolo dei sistemi di sorveglianza regionali nel RSI e modelli di risposta alle emergenze infettive. Francesca Russo Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria
2 DGR 443 del 20 marzo 2012 Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanità pubblica con particolare riferimento alle emergenze infettive
3 OBIETTIVO GENERALE: costituire un modello strutturato di rete aziendale e regionale per la gestione delle emergenze OBIETTIVO SPECIFICO 1: gestione dell informazione e comunicazione OBIETTIVO SPECIFICO 2: istituzione in ogni Ulss di un Comitato aziendale per l emergenza in sanità pubblica (CESP) OBIETTIVO SPECIFICO 3 : istituzione in ogni Ulss del GORR (Gruppo Operativo Risposta Rapida) OBIETTIVO SPECIFICO 4: incrementare la capacità di intervento del settore sanitario e la capacità di intervento intersettoriale
4 Modello Aziendale CESP Direttore Sanitario Direttore Dipartimento di Prevenzione Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica Direttore Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Punto di Contatto Direttore Presidio Ospedaliero Coordinatore dei Distretti Socio Sanitari Direttore Spisal Direttore Servizio Veterinario Responsabile Servizio Infermieristico Direttore farmacia Ref. Arpav, IZS; laboratorio o altra figura professionale se la situazione specifica lo richiede GORR Costituito da 6 figure professionali: punto di contatto, un assistente sanitaria, un medico Spisal, un medico SIAN, un tecnico della prevenzione e un veterinario. Individuate dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione PUNTO DI CONTATTO: definito come la figura che deve essere sempre contattata se si viene a realizzare una emergenza sanitaria e che si interfaccia con il direttore del dipartimento di prevenzione e per suo tramite con il direttore sanitario per l attivazione del comitato ristretto e, coordina il Gruppo Operativo a risposta Rapida (GORR). Preferibilmente un medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica.
5 Formazione Sorveglianza Comunicazione Organizzazione della rete Interconnessione tra le unità operative sanitarie Interconnessione tra le unità operative esterne Valutazione Strategy for generic preparedness planing Technical on generic preparedness planning for public health emergencies - European Commission - Health Consumers directorate General -11 april 2011
6 Ogni ulss ha definito le modalità di attivazione del CESP Il funzionamento del GORR è stato disciplinato da un regolamento che è stato proposto al CESP dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione. È stato predisposto un prototipo di regolamento: Composizione Tempi di attivazione Materiali necessari Esercitazioni annuali Il regolamento deve essere realizzato in base alla propria realtà locale.
7 Stesura di Procedure le procedure devono essere adeguate alla peculiarità degli scenari ed essere utilizzabili da operatori con livelli di formazione differente; le valutazioni e gli eventuali interventi effettuati devono essere sempre registrati e la documentazione relativa deve essere opportunamente conservata e prontamente accessibile; devono essere attivate azioni di valutazione degli interventi realizzati durante l emergenza con particolare riferimento alle attività svolte sul campo.
8 Materiali predisposti
9 Esercitazioni OBIETTIVO L esercitazione è il mezzo per tenere aggiornate le conoscenze del territorio e l adeguatezza delle strutture e delle risorse impegnate e per verificare il modello di intervento Dengue Antrace Meningite Influenza Tubercolosi Morbillo West Nile Alluvioni Esercitazione annuale
10 Decreto Direttore Area Sanità e Sociale Istituzione GORR Regionale (Gruppo di Risposta Rapida)
11 Protocolli operativi per le emergenze di natura infettiva e non infettiva Protocollo operativo per il controllo delle malattie infettive in relazione all afflusso di immigrati Protocollo operativo per la gestione dell emergenza durante un alluvione Protocollo operativo per la gestione delle emergenze di sanità pubblica durante un incendio
12 Emergenza malattia da virus Ebola Videoconferenza interregionale per un confronto sulla stesura di un protocollo per la gestione della malattia da virus Ebola in attesa della Circolare Ministeriale. 1 settembre Protocollo regionale Malattia da virus Ebola analisi del rischio nella popolazione generale di introduzione e trasmissione di ebolavirus nell unione europea livello di rischio di trasmissione del virus ebola secondo il tipo di contatto con paziente infetto definizione di caso malattia da virus ebola (evd) procedura per trasporto caso sospetto/probabile di malattia da virus ebola (evd) 7 novembre 2014 Procedura regionale Malattia da virus Ebola
13 Organizzazione di due eventi formativi: 17 novembre 2014: Epidemia da Virus Ebola 3 dicembre 2014: "Aggiornamenti sulla protezione degli operatori sanitari per la prevenzione della Malattia da Virus Ebola (MVE). Esercitazioni sul corretto utilizzo dei DPI in tutte le Aziende Ulss del Veneto
14 Accordo del Ministero con il Gruppo Interregionale Sanità Pubblica per la costituzione di: Gruppo di lavoro per la stesura del: Piano nazionale per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanità pubblica di natura infettiva Le regioni partecipanti sono: LAZIO, MARCHE, CALABRIA, PIEMONTE, UMBRIA, LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, VENETO E ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA
15 Piano Nazionale Prevenzione : Macroobiettivo 9: Ridurre la frequenza infezioni/malattie infettive prioritarie Obiettivo centrale: Predisporre piani nazionali condivisi tra diversi livelli istituzionali per la preparazione e la risposta alle emergenze infettive (AC)
16 Piano Regionale Prevenzione include un programma specifico trasversale Le emergenze in Sanità Pubblica
17 Conclusioni Modello aziendale complesso ma fondamentale per creare una rete solida Coinvolgimento diretto settori Migliorare le capacità operative sanitario Non sanitario Migliorare le capacità di comunicare
18 Grazie
ALLEGATOA alla Dgr n. 443 del 20 marzo 2012 pag. 1/8
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