Novarello, 18/3/2018

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Transcript:

1 Novarello, 18/3/2018 EUCARISTIA CONCLUSIVA DEL SEMINARIO DI EFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO V DOMENICA DI QUARESIMA/B Letture: Geremia 31, 31-34 Salmo 51 (50) Ebrei 5, 7-9 Vangelo: Giovanni 12, 20-33 OMELIA Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Il Vangelo di oggi è l ultimo, che si legge prima della Settimana Santa. Sono gli ultimi spiccioli dei discorsi di Gesù, prima di essere arrestato. Gesù è a Gerusalemme per la festa di Pasqua, che era un grande evento. Ai tempi di Gesù, Gerusalemme contava 40.000 abitanti, ma in tempo di Pasqua si arrivavano a contare fino a 120.000 presenze. A Gerusalemme, per Pasqua, arrivavano tanti pellegrini. Gli Ebrei ci tenevano alle feste. Ancora oggi, Gerusalemme è la capitale del divertimento. Tanti vanno a Gerusalemme non solo per visitare i luoghi sacri, ma per lo svago. Così era al tempo di Gesù: si univa l utile al dilettevole. Per gli Ebrei era importante fare, una volta all anno, il Santo Viaggio a Gerusalemme. In questo momento, a Gerusalemme ci sono dei Greci, che hanno sentito parlare di Gesù e vogliono vederlo. Sono persone, che stanno facendo un cammino.

2 Per vedere Gesù, bastava andare sulla spianata del Tempio, dove Gesù parlava, predicava: era un personaggio pubblico. Questi Greci si avvicinano a Filippo, per chiedergli di vedere Gesù; Filippo lo dice ad Andrea ed insieme vanno a dirlo a Gesù. Gesù parla ai due apostoli, che sono la mediazione della comunità. Il primo insegnamento: la comunità è importante, perché media la presenza di Gesù. Gesù non aveva bisogno di una comunità, ma ha scelto gli apostoli, li ha chiamati a sé e li ha fatti diventare suoi collaboratori. Lo stesso vale per noi: al di là di un Gesù personale, c è bisogno della comunità, perché media la presenza di Gesù. Il discorso di Gesù non è solo per una realtà, ma è per tutti. I Greci, pagani, che non credevano in Jahve, vogliono fare esperienza di Gesù, perché l esperienza di Gesù è per tutti. Ricordiamo il passo della guarigione del paralitico, che non sapeva chi l avesse guarito. Gesù lo incontra nel tempio, mentre stava peccando, e il paralitico riconosce in Gesù Colui che lo aveva guarito. Il messaggio di Gesù è per tutti. Chi crede in Gesù viene guarito, indipendentemente dal suo credo. Giovanni 10, 16: E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Questo gregge è costituito da tutte le persone, che ascoltano la voce di Gesù e vogliono camminare insieme. Questo evidenzia l importanza dell unità e della comunione.

3 Papa Francesco, davanti alla tomba di san Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, ha detto: Non disperdete le energie, litigando, ma cercate di fare comunione. Prendiamo anche per noi questo messaggio, diventiamo un solo gregge con un solo Pastore, che è Gesù. Gesù è vivo, il Vangelo è uno per tutti. È venuta l ora che il Figlio dell uomo sia glorificato. Alla lettera: È venuta l ora che si manifesti la gloria dell uomo. Gesù demolisce la religione, dove si mette al centro Dio e all ultimo posto l uomo. Nella fede Gesù sottolinea che sia manifestata la gloria dell uomo, perché il Divino non è chiuso in un tempio, ma si manifesta nell uomo. In ogni persona si deve manifestare la gloria di Dio. Nella nostra vita, dobbiamo manifestare la gloria di Dio. Sant Ireneo ricorda: La gloria di Dio è l uomo vivente. Se viviamo la nostra vita in modo felice, al massimo delle nostre possibilità, diamo gloria a Dio. Con Gesù è finita l era dei templi. Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Gesù sta dando gli ultimi consigli ai suoi collaboratori e a quanti vogliono vivere il suo messaggio, che non è un dogma o una dottrina, ma è l Amore. Per portare l Amore, dobbiamo comportarci come Gesù. Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Luca 9, 23. Dobbiamo tralasciare di mettere noi stessi sempre al centro dell attenzione. Noi dobbiamo dimenticare noi stessi, prendere la Croce, che significa assumere le maledizioni del mondo. La Croce è quando operiamo il bene e riceviamo male.

4 Se non moriamo a noi stessi, non porteremo mai frutto. Dovremmo essere capaci di mettere al centro l altro con i suoi bisogni. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e, dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Servire si può dire in due modi: duoleo, che è il servizio del figlio maggiore della parabola, un servizio da schiavo; diakoneo, che è il modo di servire del collaboratore. Dove dobbiamo servire? Simon Pietro gli dice: -Signore, dove vai?- Gli rispose Gesù: -Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi. - Giovanni 13, 36. Gesù, infatti, si situa nella sfera dell Amore. Per difendere Gesù, Pietro taglia l orecchio a Malco, servo del sommo sacerdote. Tagliare il lobo dell orecchio significava invalidare il sacerdozio. Gesù avrebbe potuto dire di essere nella ragione e giustificare quel gesto, invece, guarisce l orecchio di Malco. Siamo sicuri di essere collaboratori di Gesù? Chi vuole collaborare con Gesù, lo deve seguire ed inserirsi nella sfera dell Amore. Gesù si è fatto arrestare, mentre avrebbe potuto scappare al di là del muro dell Orto del Getsemani e costituire un altro gruppo. Gesù rimane. Se vogliamo seguire Gesù, dobbiamo seguirlo nella sfera dell Amore, che è quella delle debolezza, del non difendersi, dell arrendersi. Collaborare con Gesù significa donare la propria vita. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Quando seguiamo Gesù, dobbiamo seguirlo nella comunità. Quando entriamo in un ruolo, ci perdiamo. Io posso servire il Signore nei Missionari del Sacro Cuore, nella Fraternità, nelle varie realtà della Parrocchia : questo ci può far perdere, perché possiamo calarci in un ruolo. Dobbiamo chiederci: -Io sto servendo Gesù o un istituzione? Sto seguendo Gesù nella mia famiglia o ho fatto diventare la mia famiglia un idolo?- Quando una realtà diventa un idolo, tutto crolla. Gesù vuole essere messo al primo posto. Servire Gesù significa servirlo nei piccoli, negli ultimi, nelle persone più insensibili, alle quali si fa del bene e ci ricompensano con il male.

5 Papa Francesco ci ricorda che Gesù era sempre dalla parte dei piccoli, degli ultimi: servendo questi, serviamo Gesù. Se serviamo Gesù, il Padre ci onorerà. Onora il padre e la madre : a quel tempo significava dare loro tutto quello che serviva, per vivere dignitosamente. Se serviamo Gesù, non ci mancherà mai niente, avremo molto di più dello stretto necessario. Quando serviamo i piccoli, gli ultimi, Gesù ci darà tutto quello di cui abbiamo bisogno, per una vita meravigliosa. Noi siamo chiamati ad agire, non reagire con coloro che ci fanno del male. Durante le Nozze di Cana, il vino era finito, ma Gesù fa riempire le giare in modo che c è stato vino a volontà per tutti. (Giovanni 2, 1-12) Durante la prima Moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù invita gli apostoli a far sdraiare le persone, per farle sentire Signori. Gli apostoli li fanno sedere a gruppi di cinquanta e di cento, come i gruppi militari, perché bisogna stare attenti a difenderci. Alla fine, sono avanzate dodici ceste. (Marco 6, 30-44) Il Papa è intervenuto, per richiamare il fatto che i Sacramenti sono gratuiti, perché ci stiamo abituando alla commercializzazione del Sacro. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Matteo 10, 8. Nel mondo si paga, ma la realtà dello Spirito è gratuita. Voi, che avete ricevuto l Effusione dello Spirito, andando a casa, troverete Satana, pronto a schiaffeggiarvi. Ricordiamo san Paolo: per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte. 2 Corinzi 12, 7-10.

6 Il diavolo si presenta attraverso le persone più care e ci ferisce: dobbiamo capire che in quel momento il diavolo sta armando la mano di quella persona, per farci perdere quello che abbiamo ricevuto. Dobbiamo andare oltre. Il giorno, in cui ho ricevuto la notizia della guarigione, ho avuto due grandi amarezze. Non dobbiamo lasciarci prendere dalle amarezze, ma, come ci ha raccomandato Gesù, raccontiamo i miracoli, i prodigi, le guarigioni che il Signore ha compiuto per noi. Adesso l anima mia è turbata Padre glorifica il tuo Nome. Venne allora una voce dal cielo: -L ho glorificato e lo glorificherò ancora! Siamo nel Vangelo di Giovanni. Nei Vangeli di Matteo, Marco, Luca, vediamo Gesù nell Orto degli Ulivi, mentre piange, perché sta per essere torturato e portato a morire: suda sangue. Nel Vangelo di Giovanni, questo episodio non c è. Giovanni ci presenta un Gesù vittorioso, che vuole glorificare il Signore. In Giovanni si dice solo: L anima mia è turbata. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. L ora del Figlio dell uomo segna la cacciata del principe del male, che attira il mondo nella prigione di questo mondo. I Giudei non hanno mai accettato la rivelazione fatta da Gesù di un altro mondo, ma adesso le tenebre non possono sopraffare la luce, sono giudicate e gettate fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me. Gesù è innalzato da terra, quando viene messo in Croce. quando sono debole, è allora che sono forte. Se vogliamo portare le persone a Gesù, dobbiamo smettere di presentarci forti e grandi. La Fraternità si estende dalle Alpi alla Sicilia: è nata per volere di Dio e va avanti, malgrado la nostra debolezza. Io riconosco la mia debolezza, ma in queste difficoltà, in questi No, in questi divieti quello che mi esalta è il Divino. È giunta l ora che si manifesti la gloria dell uomo. In ogni persona si manifesta il Divino e questo attira le persone a venire. Quando riusciamo a mostrare Gesù, malgrado le nostre debolezze, le nostre povertà, diventiamo evangelizzatori e portiamo le persone a Gesù! AMEN! PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.

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