Radiazioni non ionizzanti



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L ambiente in Ticino 1 Radiazioni non ionizzanti 220 L essenziale in breve 221 Radiazioni non ionizzanti e radiazioni ionizzanti.1 222 222 223 223 Concetti ed effetti Un mare di onde Le onde elettromagnetiche Effetti biologici e danni alla salute.2.2.1.2.2.2.3 225 225 225 225 22 L Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti Principi, scopo ed obiettivi Protezione dagli effetti dannosi Valori preventivi per gli impianti Regolamento d applicazione.3.3.1.3.2.3.3.3.4 227 227 230 230 231 Le fonti inquinanti e la loro incidenza territoriale Telefonia mobile Antenne radio-tv e telepage Altri impianti fissi Apparecchiature mobili.4.4.1.4.2.4.3.4.4 233 233 233 237 Situazione in Ticino Antenne della telefonia mobile Antenne radio-tv e telepage Impianti a bassa frequenza.5.5.1.5.2.5.3 < Linee ad alta tensione. Sullo sfondo il Monte Tamaro 219 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

L essenziale in breve L inquinamento da radiazioni non ionizzanti, più comunemente denominato elettrosmog, è diventato tema d attualità e fonte di preoccupazione per la popolazione a partire dal 1998, con la liberalizzazione del mercato della telefonia mobile e la conseguente proliferazione di antenne sul territorio del Cantone. In effetti non si tratta di una problematica nuova (i primi studi sui possibili effetti di queste radiazioni risalgono alla fine degli anni trenta), in quanto fenomeno strettamente legato all energia elettrica. Il continuo aumento delle applicazioni che fanno uso di questo tipo di energia ha fatto sì che le RNI siano ormai onnipresenti nell ambiente. Numerosissime sono dunque le fonti, tra le quali le più appariscenti sono le linee per il trasporto dell energia elettrica (elettrodotti), le stazioni emittenti per radio e TV, senza dimenticare molti apparecchi elettrici ormai d uso comune, a domicilio e sul posto di lavoro. Con l Ordinanza federale sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI) si è cercato di contenere entro limiti accettabili l esposizione della popolazione alle immissioni di radiazioni non ionizzanti. L ORNI pone inoltre l accento sulla prevenzione introducendo, come ad esempio nel caso degli impianti per la telefonia mobile, dei valori limite inferiori a quelli in vigore a livello internazionale e riconosciuti dall Organizzazione mondiale della sanità. In Ticino sono in funzione circa 300 impianti per la telefonia mobile, 45 impianti di diffusione Radio/TV e numerosi elettrodotti. Dalle verifiche teoriche e dai controlli effettuati con misurazioni sul posto si può affermare che solo in pochi casi, per altro in corso di risanamento, si sono avuti dei superamenti. Per quanto riguarda le linee elettriche, occorre procedere ad ulteriori verifiche, in quanto in molti casi la loro vicinanza alle abitazioni lascia supporre probabili superamenti dei valori prescritti. Pur non essendo regolamentate dall ORNI, le apparecchiature mobili possono provocare immissioni a volte anche elevate, come nel caso del telefonino o cellulare. Date le modalità d uso, esso può essere un fattore di rischio importante per la salute. 220 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Radiazioni non ionizzanti e radiazioni ionizzanti.1 Le radiazioni non ionizzanti (trattate in questo capitolo) e le radiazioni ionizzanti associate alla radioattività (> capitolo 7) costituiscono due fenomeni fisici diversi ma tuttavia con aspetti comuni. Diversa è pure la percezione che abbiamo di queste due realtà. Le radiazioni e la radioattività fanno correre la mente alle centrali atomiche, alle bombe atomiche, alla catastrofe di Cernobil, suscitando ricordi anche di avvenimenti capitati molti decenni or sono. Le radiazioni non ionizzanti sono invece uscite dalla cerchia ristretta degli specialisti solo da pochi anni. Il termine è associato alle antenne per i telefonini e ai telefonini medesimi, alle linee ad alta tensione, ai forni a microonde ecc.. Sia la radioattività che le radiazioni non ionizzanti sono impalpabili e impercettibili. Entrambe possono causare danni alla salute e, soprattutto, malattie incurabili. Ma qual è la differenza tra le due entità? Con il termine «radiazioni ionizzanti» si designano particelle e onde elettromagnetiche di grande energia, associate al fenomeno della radioattività. Esse hanno la capacità di modificare la struttura di atomi e molecole e soprattutto i legami che li tengono. Le radiazioni non ionizzanti invece sono sempre onde elettromagnetiche, con energia relativamente bassa. La loro energia è di regola insufficiente per modificare i legami tra atomi e molecole ma possono cambiare il loro comportamento all interno delle cellule o dei tessuti, per esempio inducendo delle correnti o modificandone la temperatura. Le caratteristiche delle onde elettromagnetiche, a dipendenza della loro frequenza, sono illustrate nella tabella.1. Esse comprendono, per esempio, le onde radio, le microonde, i raggi infrarossi, la luce, i raggi ultravioletti, i raggi X ecc. Le loro caratteristiche come pure gli effetti che possono avere sui tessuti degli esseri viventi dipendono dalla loro frequenza o, se si vuole, dalla loro lunghezza d onda. La lunghezza d onda è inversamente proporzionale all energia. Tanto maggiore l una tanto più piccola l altra. Dalla frequenza, o dalla lunghezza d onda, dipende l energia della radiazione. Tanto maggiore la frequenza tanto più elevata l energia. Bande di frequenze e fonti delle radiazioni elettromagnetiche Tabella.1 Fino a frequenze di circa 450 THz le onde elettromagnetiche non modificano le molecole, per cui sono chiamate «non ionizzanti» (RNI). Quelle con frequenze superiori a 30 000 THz sono le «radiazioni ionizzanti» o semplicemente «radiazioni» (RI). Tra le RNI e le RI c è una zona di transizione, in cui le molecole possono ma non devono essere ionizzate. Banda Classe Frequenza Fonte Corrente continua 0 Hz Batterie Corrente alternata 10-500 Hz Linee corrente alternata Onde lunghe 30 khz - 300 khz Trasmettitori LW Onde medie 300 khz - 3 MHz Trasmettitori MW Onde corte RNI 3 MHz - 30 MH Trasmettitori SW VHF 30 MHz - 300 MHz Trasmettitori FM UHF 300 MHz - 3 GHz Trasmettitori TV, cellulari Microonde 3 GHz - 300 GHz Radar - satelliti Infrarosso 300 GHz - 410 THz Luce infrarossa Spettro visibile Transizione 410 THz - 750 THz Sole, illuminazione Ultravioletti 70 THz - 30000 THz Sole Raggi X >300000 THz Tubi per raggi X Raggi gamma RI >3 milioni THz Radiazioni dal cosmo Sostanze radioattive Acceleratori di particelle 221 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Concetti ed effetti.2 Un mare di onde Tutti noi siamo immersi in un mare di onde elettromagnetiche. Il livello di questo mare e l altezza delle sue onde vanno di anno in anno aumentando con il progredire della tecnologia e delle sue applicazioni pratiche. Numerosissime sono le fonti: linee per il trasporto dell energia elettrica (elettrodotti), cablaggi per la fornitura di corrente ad uso domestico, strumenti dotati di motore elettrico, stazioni emittenti (antenne per TV, radio, telefonia mobile, ecc.) e molti apparecchi elettrici ormai d uso comune, a domicilio e sul posto di lavoro (televisione, radio, computer, ecc.). I termini onde elettromagnetiche, campi elettromagnetici, radiazioni non ionizzanti sono utilizzati per definire quello che oggi è comunemente chiamato elettrosmog. Un concetto, quest ultimo, che è assurto a tema d attualità con la liberalizzazione del mercato della telefonia mobile e la conseguente posa di numerose antenne necessarie per l allestimento della rete. Non si tratta però di una nuova forma d inquinamento. I potenziali effetti delle radiazioni non ionizzanti (RNI) sono argomento di interesse scientifico sin dalla fine dell ottocento ed hanno ricevuto particolare attenzione negli ultimi 40 anni. Purtroppo in passato i rischi per la salute delle radiazioni elettromagnetiche sono stati in molti casi sottovalutati. Le incertezze che tuttora sussistono su questi rischi, ha indotto nella popolazione un forte timore verso un esposizione alle RNI e una sfiducia verso i limiti adottati sulla base di danni alla salute accertati scientificamente. Di fronte ad un fattore di rischio che deve essere ancora chiaramente identificato per livelli d intensità inferiori a quelli limite, la prevenzione assume un ruolo fondamentale. Oltre a ciò può rivelarsi determinante l adozione di misure che vanno incontro alle preoccupazioni della popolazione, quali l informazione, il coinvolgimento o la partecipazione della popolazione stessa ai processi decisionali..2.1 Concetti di base Nella figura è rappresentata un onda che si sposta su una corda blu verso destra in istanti successivi. Il punto rosso sulla corda oscilla in direzione verticale al passaggio dell onda. La frequenza f è definita come il numero d oscillazioni al secondo che compie il punto. La distanza tra due massimi (o due minimi) è chiamata lunghezza d onda (λ, in metri). La velocità di propagazione v dell'onda è uguale alla lunghezza d'onda moltiplicata per la frequenza (= λ f). Le onde elettromagnetiche si propagano alla velocità della luce (circa 300'000 km al secondo). Tanto più corta è la lunghezza d'onda, tanto più alta è la frequenza. La frequenza è misurata in cicli al secondo o hertz (Hz). Un ciclo al secondo è pari a 1 Hz. I multipli comunemente usati sono: 1 chilohertz (khz), pari a mille cicli al secondo, il megahertz (MHz) pari a un milione di cicli al secondo e il gigahertz (GHz) pari a un miliardo di cicli al secondo. 222 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Le onde elettromagnetiche Sorgenti naturali e artificiali generano energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Queste onde consistono in campi elettrici e magnetici oscillanti che interagiscono in vari modi con i sistemi biologici, come cellule, piante, animali o gli esseri umani. Le onde elettromagnetiche sono caratterizzate da tre parametri legati tra loro: la lunghezza d onda, la frequenza e l energia (vedi riquadro alla pagina precedente). Esse determinano l effetto che il campo può avere su un sistema biologico. Un ulteriore caratteristica delle onde elettromagnetiche è costituita dalla loro intensità. Essa può essere più o meno forte e dipende dalla sorgente emittente. L intensità influenza sia il raggio d azione della radiazione sia la portata degli effetti biologici. Le principali fonti di radiazioni non ionizzanti sono elencate nella tabella.1..2.2 Effetti biologici e danni alla salute Gli effetti delle radiazioni non ionizzanti (RNI) sulle persone dipendono dalla frequenza e dalla intensità dell onda. A bassa frequenza, da 0 Hz fino a 100 khz, e ad alta intensità le radiazioni non ionizzanti inducono correnti elettriche nei tessuti elettricamente stimolabili, come nervi e muscoli con conseguenti disturbi al funzionamento delle cellule e degli organi. A bassa intensità non è da escludere che le radiazioni possano portare all insorgere di tumori anche se gli studi epidemiologici effettuati finora non portano una prova certa della relazione RNI a bassa intensità e tumore. Secondo l Istituto Nazionale Americano per le Scienze Ambientali, le RNI devono essere considerate come un «possibile cancerogeno per le persone», vale a dire la più bassa delle tre categorie per classificare l evidenza scientifica relativa ad agenti potenzialmente cancerogeni..2.3 Frequenze e fonti delle radiazioni non ionizzanti Tabella.2 Frequenza Fonte di radiazione Effetti 1000 GHz Impianti radar Queste radiazioni appartengono all insieme delle radiazioni elettromagnetiche illustrate nella Tabella.1 Telefonia fissa senza filo (WLL) Forni a microonde Riscaldamento dei Telefonia mobile della terza generazione (UMTS) tessuti colpiti 1 GHz Telefoni mobili domestici Telefonia cellulare Ponti radio Televisione e radio (onde corte e ultracorte) Marconiterapia 1 MHz Radioamatori, onde medie Onde lunghe Transazione Saldatura e incollaggio Riscaldamento a induzione 1 KHz Detettori di metalli Videoterminali Magnetoterapia Elettrodomestici Linee elettriche Linee ferroviarie 1 Hz Induzione di corrente nei tessuti 223 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

L ambiente in Ticino 1 Radiazioni non ionizzanti A frequenze medio-alte tipiche delle onde radio e delle microonde (telefonia mobile), cioè sopra i 10 MHz, le RNI ad alta intensità provocano un riscaldamento del corpo, globale o localizzato, a seguito dell assorbimento di energia da parte dei tessuti: il cosiddetto effetto termico. L assorbimento di energia è misurato come tasso di assorbimento specifico (SAR) entro una data massa di tessuto e la sua unità è il watt al chilogrammo (W/kg). Gli effetti nocivi, secondo la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP), cominciano a partire da un SAR di 4 W/kg mediato su tutta la massa corporea per un esposizione di ca. 30 minuti. A partire da questa soglia, infatti, si provoca un riscaldamento della temperatura corporea globale o locale superiore a 1 C. A partire da questo dato, per la popolazione la commissione ha introdotto un fattore di sicurezza 50, fissando un valore limite SAR (mediato su tutto il corpo) di 0.08 W/kg. Localmente, tale valore può essere superato: infatti per la testa è stato fissato a 2 W/kg, (valore raccomandato per i telefonini), mentre per altre parti del corpo si arriva a 4 W/kg. Tra i 100 khz e i 10 MHz abbiamo il passaggio tra i due effetti appena descritti, dall induzione di corrente elettrica al riscaldamento del corpo, indicata come «Transizione» nella tabella.2. I limiti SAR sono chiamati valori limite di base. Non essendo il SAR un parametro misurabile sul campo, per tali limiti sono stati definiti tramite valori di campo elettrico e di flusso magnetico equivalenti, parametri questi relativamente facili da misurare, dei valori limite di riferimento. Sulla base di quest ultimi, si può affermare che, ad alcune decine di metri di distanza da potenti antenne per la radiodiffusione, si possono riscontrare campi elettrici o flussi magnetici equivalenti ad un SAR di 0.08 W/kg. > Antenna radio

L Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti.3 Principi, scopo ed obiettivi L Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI) è entrata in vigore il 1 febbraio 2000. Essa si prefigge due scopi: proteggere gli esseri umani dagli effetti dannosi o molesti delle radiazioni non ionizzanti; limitare al massimo possibile, conformemente al principio della prevenzione, le emissioni di radiazioni non ionizzanti che potrebbero rivelarsi dannosi o molesti per le persone..3.1 Protezione dagli effetti dannosi La protezione dagli effetti dannosi o molesti scientificamente accertati viene raggiunta rispettando i Valori limite d immissione (VLI). L ORNI ha ripreso i valori limite di riferimento pubblicati nell aprile 1998 dalla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) che valgono per la popolazione in generale. Essi sono stati riconosciuti dall Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ed adottati da gran parte di tutti gli stati europei. Per determinare tali valori, la Commissione si è basata essenzialmente su effetti biologici che hanno potuto essere riprodotti più volte sperimentalmente. Essa non ha considerato gli effetti per la salute che non possono essere dedotti in modo inequivocabile, i risultati isolati oppure non ripetibili, nonché analisi di tipo epidemiologico. I valori limite dell ICNIRP consentono quindi con certezza di evitare lesioni comprovate. Per contro, essi non sono in grado di soddisfare i criteri più ampi della Legge sulla protezione dell ambiente. Questa legge esige infatti che i valori limite d immissione siano stabiliti non soltanto secondo lo stato della scienza, ma anche secondo l esperienza. Si devono inoltre prendere in considerazione non solo gli effetti sulla popolazione in genere, ma anche quelli su categorie di persone più sensibili, quali bambini, ammalati, anziani e gestanti. Va inoltre ricordato che i valori limite di base SAR per singole parti del corpo devono essere in ogni caso rispettati. I VLI dovranno essere modificati nel caso in cui questi dovessero rivelarsi non sufficientemente restrittivi..3.2 Valori preventivi per gli impianti Allo scopo di ridurre al minimo il rischio, l ORNI esige delle limitazioni preventive delle emissioni da ogni impianto, da adottare nella misura massima consentita dal progresso tecnico, dalle condizioni d esercizio e dalle possibilità economiche. In altre parole: i carichi evitabili vanno evitati. Le misure di riduzione delle emissioni che sono possibili dal profilo pratico, devono essere effettivamente adottate. Per applicare questo principio, l ORNI definisce i cosiddetti Valori limite dell impianto (VLImp), che dipendono dal tipo di onde elettromagnetiche (tabelle a pag. 228 231). Il loro valore è, a seconda dell impianto, da 10 a 100 volte inferiore ai VLI (figura.1). Mentre questi ultimi devono essere rispettati in qualsiasi luogo, i VLImp devono essere rispettati unicamente nei luoghi sensibili, cioè nei luoghi dove delle persone soggiornano regolarmente (ad esempio appartamenti ed uffici)..3.3 225 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Regolamento d applicazione Per diversi aspetti non sufficientemente regolamentati dall ORNI nel luglio 2001 il Cantone ha messo in vigore un Regolamento di applicazione dell ORNI (RORNI), allo scopo di: meglio regolamentare la procedura edilizia per le antenne, compresa l accessibilità delle informazioni per i cittadini; allestire un catasto degli impianti; definire le pratiche del controllo sull intensità delle radiazioni emesse; promuovere l uso comune di siti e di favorire le installazioni fuori dagli abitati..3.4 Valori limite e valori limite dell impianto per il campo elettrico e per il flusso magnetico Figura.1 Campo elettrico (V/m) Flusso magnetico (µt) Linee continue campo elettrico flusso magnetico 100000 10000 1000 100 10 Limite d'impianto 1.0 campo elettrico flusso magnetico Frequenze usata da alcune applicazioni molto diffuse Rete elettrica 50 Hz Telefonia 900/1800 Mhz Radio FM e TV 0.1 0.01 0 1 10 100 1000 10000 100000 1'000000 10'000000 100'000000 1000'000000 10000'000000 100000'000000 1'000000'000000 Frequenza 22 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

L ambiente in Ticino 1 Radiazioni non ionizzanti Le fonti inquinanti e la loro incidenza territoriale.4 Si possono distinguere fonti a corto, medio e largo raggio d azione a dipendenza della potenza d emissione. Tra le prime figurano gli apparecchi domestici ed elettronici, che non rientrano comunque nel campo d applicazione dell ORNI; tra le fonti del secondo tipo si trovano le antenne della telefonia mobile ed altre antenne di medio-bassa potenza, le cabine di trasformazione per la distribuzione della corrente elettrica e gli elettrodotti, e da ultimo le antenne di grossa potenza per la radio e la televisione. Per quanto riguarda il primo gruppo (elettrodomestici) l intensità delle radiazioni non ionizzanti diminuisce a valori trascurabili già a pochi metri di distanza. A volte già a poche decine di centimetri. Per il secondo gruppo i VLImp sono rispettati ad alcune decine di metri di distanza; un esempio di immissioni da un impianto di telefonia mobile è mostrato nella figura.2. Nel caso delle fonti del terzo gruppo i limiti sono rispettati ad alcune centinaia di metri. Telefonia mobile Con l entrata in vigore, all inizio del 1998, della nuova Legge federale sulle telecomunicazioni (LTC II), la Confederazione ha introdotto un regime di concessioni per i servizi di telecomunicazione, mobile e fissa, basato sulla libera concorrenza. Conseguentemente, nel 1998, sono state rilasciate le concessioni alle ditte diax (ora Sunrise) e Orange, che si sono così aggiunte a Swisscom nell offerta di servizi di telefonia mobile. L allestimento di nuove reti di telecomunicazione ha determinato l installazione di numerose antenne. Il proliferare di questi impianti ha posto in risalto problematiche sia di natura ambientale (in relazione alle immissioni di RNI), sia di gestione del territorio (a causa del numero elevato di impianti, del tipo di zone nelle quali sono sorti generalmente densamente popolate e dell impatto paesaggistico). Lo scopo della telefonia mobile è quello di permettere la comunicazione da qualsiasi luogo. Per questo essa utilizza una rete a nido d ape formata dalle cosiddette celle. Una stazione di base emette su 30 gradi grazie a tre antenne, ognuna delle quali emette su un settore di ca. 120 gradi. Un antenna per la telefonia mobile emette sul piano orizzontale su un settore (o con un angolo di apertura) di ca. 120 concentrando la potenza d emissione al centro del settore, nella cosiddetta direzione principale d emissione, come rappresentato nella figura.2. Più ci si sposta da questa direzione e meno potenza viene emessa dall antenna. Analogamente sul piano verticale: in questo caso l antenna emette su un settore di ca. 12 e ad uno spostamento anche di pochi gradi dalla direzione principale corrisponde un notevole abbassamento della potenza d emissione. I dati qui presentati si riferiscono alle caratteristiche delle antenne normalmente in uso per la telefonia mobile. Questi possono cambiare notevolmente per altre applicazioni. Ad.4.1 Immissioni di RNI di un antenna a 900 MHZ Figura.2 direzione del fascio irradiante principale 100% 10% 5% Nell esempio l antenna è posta su un palazzo, indicato in basso a sinistra. L emissione principale avviene verso destra nella direzione indicata dalla freccia. Il VLI è superato solo in un piccolo spazio vicino all antenna. Esso è invece rispettato al di fuori della zona indicata con il 100%. Al di fuori della zona indicata con il 10% è rispettato anche il VLImp. 227 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

L ambiente in Ticino 1 Radiazioni non ionizzanti ogni modo, la distanza oltre la quale i Valori limite dell impianto (tabella.3) sono rispettati dipende dalla potenza d emissione e dalla posizione rispetto alla direzione principale d antenna. Per un antenna con le caratteristiche indicate ed una potenza d emissione di 1000 Watt, tale distanza può arrivare a 50 metri nella direzione principale d antenna e può diminuire anche drasticamente al di fuori di essa, come indicato nella figura. Nei locali sotto un antenna installata come nell esempio raffigurato, il VLImp è rispettato se il tetto è in cemento armato, in quanto quest ultimo attenua l intensità d immissione di ca. un fattore 30. In presenza di solette non massicce non si considera nessuna attenuazione. L intensità dell immissione dipende in questo caso dalla distanza tra l antenna ed il locale sensibile sottostante più esposto. In pratica i problemi maggiori si presentano quando una costruzione si trova vicino all antenna e nella direzione principale d irradiamento. In questo caso è possibile che il VLImp non sia rispettato. Le soluzioni sono l innalzamento dell antenna, oppure la diminuzione della potenza d emissione, oppure il cambiamento dell orientamento della direzione principale d irradiamento. Ad ogni cella corrisponde una stazione di base alla quale sono collegati via radio tutti i telefoni mobili presenti nell area coperta dalla cella. Una stazione base è di norma composta da più antenne in modo da emettere a 30 sul piano orizzontale (figura.3). Per questo, come si nota nella figura, sono indicate due o tre celle (per ognuna è installata un antenna) per ogni stazione di base, contrassegnate con i punti rossi. Poiché la capacità di un antenna è limitata come numero di telefonate in contemporanea, il numero e la grandezza della cella dipende dalla stima dei possibili utenti nell area considerata. Dove la densità di telefoni mobili è bassa le celle sono poche e possono avere un diametro che varia tra 1 km e 4 km; nel centro di una città o in prossimità di grandi arterie stradali sono più numerose e hanno un diametro di 300-400 m. Valori limite dell impianto VLImp Tabella.3 Tipo di impianto Impianti a 900 MHz Impianti misti 900-1800 MHz Impianti a par tire da 1800 MHz Campo elettrico E 4 V/m 5 V/m V/m Impianti di trasmissione per la telefonia mobile e per i collegamenti telefonici senza filo. PK25 Swisstopo DV503 Copertura delle antenne della telefonia mobile. Figura.3 Il termine «telefono cellulare» riprende il modo di coper tura del territorio a forma di cellule. > Antenna per la telefonia mobile 228 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Con la concessione, i tre operatori, Orange, Sunrise e Swisscom, hanno l obbligo di coprire almeno il 90% del territorio ed il 95% della popolazione. Si hanno così tre reti di celle che si sovrappongono ma le cui stazioni di base non necessariamente si trovano nella medesima posizione. La distribuzione delle stazioni base sul territorio è illustrata nella figura., a pag. 234. Antenne radio-tv e telepage Le antenne della radio a onde ultracorte (OUC) e della televisione usano frequenze inferiori rispetto a quelle della telefonia mobile (tabella.2 e figura.1) ed emettono in un fascio delimitato verticalmente ed orizzontalmente. La scelta dell antenna dipende dal territorio da coprire, mentre la potenza dipende dalla distanza che si vuole raggiungere. A differenza degli impianti per la telefonia mobile, quelli per la radiodiffusione sono in genere situati in zone discoste, in particolare in vetta a montagne, per una migliore diffusione del segnale. In alcuni casi ci sono edifici nelle vicinanze di tali impianti, generalmente rustici o abitazioni fuori dalle zone edificabili. Un altro sistema di trasmissione, paragonabile agli impianti di radiodiffusione per quanto riguarda il tipo di radiazioni non ionizzanti emesse, è il telepage, usato per trasmettere informazioni scritte destinate a speciali ricevitori in dotazione dai servizi di sicurezza o altri gruppi di utenti. Questo tipo di impianto può provocare immissioni superiori ai VLImp in un raggio che può arrivare sino 100-200 metri a dipendenza della potenza d emissione e del tipo di antenna. Le antenne del telepage possono essere situate anche in zone edificate, ma sono molto meno numerose degli impianti per la telefonia mobile..4.2 Valori limite dell impianto VLImp: Stazioni di radiodiffusione Tabella.4 Tipo di impianto Radio e TV Telepage Campo elettrico E 3 V/m 3 V/m Altri impianti fissi Impianti a medio-alta frequenza Impianti a bassa frequenza Tra questi possiamo elencare gli impianti radar, presso gli aeroporti, il radar meteorologico sul Monte Lema e altri sistemi di radiocomunicazione, tra i quali impianti per radioamatori e impianti radio di comunicazione aziendali o per enti con compiti specifici (pompieri, polizia, aeroporti, ecc.). Negli impianti a bassa frequenza rientrano le installazioni e le linee elettriche che utilizzano la corrente elettrica a 50 Hz, come quella delle economie domestiche, e quelle della ferrovia a 1 e 2/3 Hz. Linee ad alta tensione L energia, prodotta nelle centrali elettriche, deve essere trasportata fino al consumatore utilizzando linee ad alta tensione o elettrodotti. Questi inoltre servono ai collegamenti con l estero per la vendita e l acquisto di energia elettrica. L energia viene trasportata a differenti tensioni. Per collegamenti su lunghe distanze si utilizzano tensioni di 150 kv, 220 kv e 380 kv mentre nelle linee regionali troviamo la tensione di 1 kv e 50 kv. Le Ferrovie Federali Svizzere utilizzano elettrodotti con una tensione di 132 kv per alimentare la propria rete ferroviaria. L utilizzo di alte tensioni serve a minimizzare le perdite energetiche all interno dei cavi degli elettrodotti..4.3 230 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Gli elettrodotti emettono RNI nelle quali predomina la componente magnetica, espressa in microtesla (µt, vedi figura.1, a pag. 22). Quest ultima è difficilmente schermabile, al contrario di quella elettrica. Il flusso magnetico di un elettrodotto dipende dalla corrente elettrica che circola nei cavi e dalla loro disposizione. Disponendo i cavi in modo appropriato si può infatti diminuire il flusso magnetico a parità di energia elettrica trasportata. Nella figura.4 è confrontato il flusso magnetico di un elettrodotto di 380 kv a fasi ottimizzato con quello di uno non ottimizzato in funzione della distanza dalla linea. Per il sistema ottimizzato il Valore limite d impianto è superato fino a 50 m di distanza (frecce blu), mentre per il sistema non ottimizzato il superamento si verifica fino a circa 95 m di distanza (frecce rosse). Altri tipi d impianto Tra questi si annoverano le stazioni di trasformazione, le sottostazioni e gli impianti di distribuzione nonché la linea ferroviaria. Per questi impianti, il VLImp è rispettato già ad una decina di metri di distanza. Possono verificarsi disturbi quando l installazione è a ridosso di un abitazione o di un posto di lavoro fisso. Valori limite dell immissione (VLimp) per le onde elettromagnetiche a bassa frequenza Tabella.5 Tipo di impianto Linee aeree e sotterranee per il trasporto di energia elettrica 1 µt Stazioni di trasformazione 1 µt Sottostazioni e impianti di distribuzione Ferrovie e tram 1 µt Campo elettrico E Flussi magnetici di un elettrodotto a sei fasi con una tensione di 380 KV Figura.4 Confronto dei flussi magnetici tra un elettrodotto ottimizzato e uno non ottimizzato per un altezza dell elettrodotto di 11.3 m dal suolo (l altezza minima consentita). Le frecce indicano le distanze dall elettrodotto a partire dalle quali il flusso magnetico è inferiore al valore limite dell impianto VLImp. Flusso magnetico (µt) 20 ottimizzato non ottimizzato VLImp 18 1 14 12 10 8 4 2 0 100 80 0 40 20 0 20 40 0 80 100 Posizione (m) 231 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

> Il «telefonino» Apparecchiature mobili Le RNI emesse dalle apparecchiature di uso domestico e lavorativo non sottostanno alle disposizioni dell ORNI. Ciò non significa che il loro impatto sulle persone non possa risultare, in determinati casi, superiore a quello delle emittenti discusse in questo capitolo. In questo senso, un discorso particolare deve essere fatto per il telefono cellulare. Dato il tipo d immissione estremamente localizzata vicino al cervello e la forte esposizione della popolazione, i rischi, di tipo sanitario più che ambientale, possono assumere una certa rilevanza per rapporto all esposizione alle RNI di una stazione base. I dati forniti dagli operatori indicano un numero di utenti pari al 70-75% della popolazione svizzera, il che vuol dire che su 100 persone si hanno ca. 70-75 numeri di telefono corrispondenti, in parte ad abbonamenti (personali o legati a sistemi di trasmissione dati), in parte a carte prepagate usate almeno una volta nell ultimo anno. Su questa base, si è stimata una percentuale di persone effettive che usano il telefonino pari a ca. il 5% della popolazione. Si arriva così a ca. 190 000 persone-utenti per il Ticino. La tabella. mostra le differenze tra le emissioni delle stazioni di base e quelle dei telefonini. Secondo una ricerca del politecnico di Zurigo pubblicata sul K-Tip Magazine nel 1999, le emissioni di questi ultimi, misurate in laboratorio, possono arrivare, a dipendenza del modello, vicino ai 2 W/kg di SAR (pag. 224), valore limite di base consigliato dall ICNIRP per immissioni localizzate alla testa (in pochissimi casi è stato rilevato un superamento). Misurazioni effettuate sul campo dal WWF hanno indicato valori di campo elettrico sino a 50 V/m, a dipendenza del modello e della distanza dalla stazione di base, valori dunque nettamente superiori ai VLImp e persino ai VLI per la frequenza di 900 MHz (questi valori valgono comunque per immissioni mediate su tutto il corpo, > figura.1, a pag. 22). I rischi per la salute non sono dunque da trascurare soprattutto in caso di uso prolungato del telefono cellulare. L uso dell auricolare abbassa di ca. il 70% tali valori. Per le emissioni delle apparecchiature mobili non è prevista un azione sistematica di controllo da parte dell autorità. In questo rapporto, pertanto, il tema non viene approfondito ulteriormente..4.4 Confronto delle proprietà di irradiazione delle strazioni di base della telefonia mobile e degli apparecchi mobili. Tabella. Stazione base Grande potenza d emissione fino a 300 W per canale Relativamente grande distanza dalle persone Irradiazione uniforme su tutto il corpo Potenza minima assorbita Irradiazione costantemente presente Telefono mobile Piccola potenza d emissione fino a 2 W Distanza molto ridotta Irradiazione locale della testa Potenza più forte assorbita dalla testa Irradiazione assorbita solamente durante un collegamento 232 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Situazione in Ticino.5 Antenne della telefonia mobile Nell ottobre 2001 sul territorio ticinese vi erano circa 270 stazioni base (figura.), concentrate lungo le vie di comunicazione (autostrada e strade principali) e nelle zone più popolate. La densità delle antenne nel Sottoceneri è nettamente più alta rispetto al Sopraceneri con concentrazione più alta a Lugano. Da verifiche puntuali risulta che esse possono provocare immissioni superiori ai VLImp in un raggio fino a 50 metri a dipendenza della potenza d emissione. Tutti i nuovi impianti per i quali sono state rilasciate le licenze di costruzione dopo l entrata in vigore dell ORNI sono conformi. Gli impianti antecedenti l entrata in vigore dell ORNI potrebbero invece causare immissioni superiori ai VLImp. Sinora, dalle misurazioni di controllo effettuate (più di 40), sono stati constatati tre casi di superamento, per altro di lieve entità. Per questi impianti è stata avviata la procedura di risanamento. Va comunque rilevato che il protocollo di misura è assai rigoroso: in effetti si misura sempre alla massima potenza d esercizio dell impianto, rilevando il valore massimo d immissione nel luogo sensibile considerato. Al risultato così ottenuto si aggiunge il possibile errore intrinseco all apparecchio di misura. Per verificare il possibile impatto sulla popolazione delle antenne per la telefonia si è proceduto ad una verifica del numero di persone che abitano all interno del raggio d influenza di 50 metri sopra indicato. Questa indagine è significativa in quanto il numero di antenne è particolarmente alto proprio dove anche la densità della popolazione è elevata. Il risultato dell indagine, mostrato nella figura.5, rivela che in un raggio di 50 metri dai 270 impianti attualmente inseriti nel catasto si trovano le abitazioni di circa 5000 persone. La superficie toccata da queste radiazioni è di ca. 240 ettari ciò che dà una densità media di popolazione di ca. 2000 persone per km 2 (media cantonale: 100 persone/km 2 ) Da questi dati si deduce che la popolazione toccata si situa attorno al 2% della popolazione ticinese; una stima attualmente per eccesso, che tiene però parzialmente conto della diffusione delle antenne in atto..5.1 Antenne radio-tv e telepage I programmi radiotelevisivi sono trasmessi tramite 45 installazioni sparse su tutto il territorio cantonale (figura.8): una per la radio a onde medie e corte al Monte Ceneri e le altre per la radio a onde ultra corte e la televisione. Non si dispone finora dei dati completi sulle potenze d emissione. Analogamente a quanto fatto per la telefonia mobile (figura.5), si è proceduto ad una verifica del numero di persone che abitano all interno del raggio d influenza, che per questo tipo di antenne è di 500 metri. Il risultato (figura.7) mostra che circa 3500 persone vivono in un raggio di 500 metri dai 45 trasmettitori inseriti nel catasto. La superficie totale esposta è di ca. 3450 ettari e la densità media della popolazione in quest area è di ca. 100 persone per km 2. Da questi dati si deduce che: le persone esposte sono meno dell 1% della popolazione ticinese; gli impianti sono situati in zone poco popolate; gli impianti di radiodiffusione generano un impatto sulla popolazione meno importante se paragonato agli impianti della telefonia mobile. Occorre comunque osservare che nel calcolo non sono compresi gli apparecchi pager, che sono 34 sparsi su tutto il territorio cantonale. Dalle misurazioni sinora eseguite si sono comunque riscontrati due impianti non conformi, di cui due ormai già risananti..5.2 233 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Esposizione di persone alle radiazioni di antenne della telefonia mobile Figura.5 Numero di persone residenti entro il raggio indicato da una stazione di base. persone 5000 4500 4000 3500 3000 2500 2000 1500 1000 Edifici Persone 500 Appartamenti 0 10 20 30 40 50 Raggio (m) Le stazioni base della telefonia mobile Figura. Le stazioni di base si concentrano lungo le vie di comunicazione (autostrada e strade principali) e nelle zone urbane. Strade principali Strade nazionali (A2, A13) Impianti 234 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Esposizione di persone alle radiazioni di antenne radiotelevisive Figura.7 persone 3500 3000 2500 Numero di persone, edifici e appartamenti entro il raggio indicato dalle antenne per la trasmissione dei programmi radiotelevisivi. I sistemi pager non sono compresi. Edifici Persone Appartamenti 2000 1500 1000 500 0 100 200 300 400 500 Raggio (m) Stazioni radiofoniche e ripetitori Figura.8 Dalla cartina si può notare come gli impianti siano di norma installati fuori dalle zone densamente popolate. Abitanti/km 2 0 200 201 700 701 2000 2001 10000 Impianti 235 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003

Impianti a bassa frequenza Il raggio d influenza di questi impianti può variare da pochi metri a circa 100 m. Non si ha ancora un catasto di tutti gli impianti per cui non è possibile stimare, come in precedenza, il numero di persone esposte. Le misurazioni effettuate sinora lasciano presagire superamenti dei VLImp in particolare per le linee ad alta tensione. La figura.9 illustra a titolo d esempio la posizione delle linee elettriche a alta tensione (superiore a 50 kv) dell Azienda Elettrica Ticinese. Mancano per ora dati più precisi concernenti anche le altre aziende..5.3 Linee ad alta tensione e media tensione dell AET Figura.9 < La vechia antenna radiofonica sul Monte Ceneri Rete Ticino Linee 380 kv Linee 220 kv Linee 150 kv Linee 50 kv 237 Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo 2003