Un'esperienza positiva vissuta dal gruppo di Nicola Ginetti che è riuscito a dimostrare con il suo impegno che il viaggio è un bene fruibile da tutti.



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Il gruppo nel Rosary Convent a Cochin Ashram Un'esperienza positiva vissuta dal gruppo di Nicola Ginetti che è riuscito a dimostrare con il suo impegno che il viaggio è un bene fruibile da tutti. Testo e foto di Nicola Ginetti ROSARY CONVENT Il Rosary Convent si trova nel quartiere prevalentemente musulmano di Palluruthy a Cochin, mentre la Casa Madre delle Suore Domenicane di Santa Maria del Rosario è in via Guazzalotri a Iolo (Prato) tel. 0574 620129. Ho telefonato al convento (0484 2232342) il 30 sera, dopo cena, per sentire se era possibile visitarle e vedere le opere che facevano. Ci siamo presentati al cancello alle 11 del 31 dicembre. Parlano tutte in italiano, comprese le suore native di Cochin perché hanno studiato in Italia.Siamo stati accolti a braccia aperte ed è stata veramente una festa. Probabilmente per telefono non mi ero spiegato bene, perché attendevano una persona e non un gruppo. Prima ci hanno fatto entrare in una sala e hanno offerto a tutto il gruppo il tè e del buon dolce.subito dopo ci hanno portato a vedere le varie classi, purtroppo mancavano i bambini della scuola e del refettorio perché era un giorno di festa, ma ci hanno detto le materie che gli insegnano: già dalla primary school insegnano 3 lingue, la lingua del Kerala, il kannada, e poi l'hindi e l'inglese. Il corpo insegnante è composto completamente da personale laico, le suore non insegnano (o forse non possono insegnare visto che la scuola è riconosciuta dallo stato del Kerala). Naturalmente c'è anche l'aula di informatica con molti computer efficienti, senza internet. Fra le altre materie insegnate mi ha colpito l'insegnamento di etica e non di religione perché gli studenti che frequentano la scuola sono anche cattolici, ma soprattutto musulmani e induisti. I loro genitori mandano i loro figli in questa scuola soprattutto perché sperano che possano avere un futuro migliore potendo studiare in un istituto di altissimo prestigio, nelle altre scuole l'unica lingua insegnata è il kannada e sicuramente manca l'insegnamento di informatica. La maggioranza delle popolazione è molto povera e non manda le ragazze a studiare, così che le suore non fanno pagare la retta ai più bisognosi. Questa è stata l'occasione per informarci sui prezzi,e in questo modo ho saputo che lo stipendio del loro autista dello scuolabus è di 3000 rupie (quanto la mancia che abbiamo dato al nostro secondo autista) ma di carburante spendono anche 12.000 rupie al mese perché vogliono raggiungere anche i bambini che abitano più lontani per poter dare un'opportunità anche a loro.magari con la speranza che qualcuno poi riesca anche a pagarli, forniscono anche i libri, i quaderni e le immancabili divise ai più bisognosi, perché in tutte le scuole indiane i bambini sono in divisa. Come mi sono mancati i bambini in quelle aule vuote! Fortunatamente per loro molti bambini vengono adottati a distanza in Italia. Le suore inoltre fanno anche il microcredito alle famiglie, a tasso zero e con la quasi certezza della restituzione, facendo però molta attenzione perché ci sono anche gli strozzini che prestano i soldi, e per questi è un'attività molto redditizia e non tollerano la concorrenza. Perché l'importante è dare una speranza a chi non ha veramente più nulla. Per esempio hanno prestato delle rupie per iniziare un'attività commerciale ad una famiglia che ha aperto un piccolissimo negozio in casa, cioè vende dalla finestra di casa che si affaccia sulla strada.ad un'altra famiglia hanno comprato una mucca, la usano per lavorare e per il latte. Queste famiglie sanno che rendendo il capitale ricevuto in prestito possono dare una possibilità anche ad altri, per questo motivo pagano le rate regolarmente. Quando abbiamo completato il giro delle aule e del giardino, mentre ci avvicinavamo al nostro bus la superiora, suor Rita, ci ha detto che eravamo tutti invitati a pranzo e che era pronto in tavola. Siamo tutti rimasti piacevolmente sorpresi. Ci siamo seduti a tavola alternati con le suore, mentre le novizie ci servivano. Io ero seduto accanto a suor Shobha, la simpaticissima,festosa e sorridente Vicaria. Il nostro pranzo del 31 dicembre in è stato a base di tortellini al pomodoro e tanto parmigiano, pollo fritto, ananas dal sapore unico e indimenticabile,dolce e caffè fatto con la moka,chi l'avrebbe mai detto! Oltre alle offerte personali mie e di Sauro in euro anche il gruppo ha deciso di lasciare un'offerta con la cassa comune di 6000 rupie perché le suore possano continuare in questa opera. Non si possono spedire dall'italia i medicinali perché per legge non possono riceverli e verrebbero sequestrati, e poi le medicine in si trovano e costano molto meno che da noi. Costano pochissimo anche i quaderni e le penne, loro riescono a comprarli a prezzi indiani.anche questa è, facciamo una visita quando passiamo nelle vicinanze di una missione. Questi sono gli indirizzi dei conventi in missione nel sud dell': - Rosari Convent, Palluruthy - Cochin - Kerala - tel. 0484 2232342 - Jepamala Bhavan - Amayannoor - Kottayam - Kerala - tel. 0481 254216 - Amalambika Convent - Boat Jetty Road - Vaduthala - Cochin - tel. 0484 2393264 - Nirmalakrudalaya - Chittari Paramba - Kolayad - Kerala - tel. 0490 230243 - Ebe Centre - Kothad - Kerala - tel. 0484 2432992 - Maria Kripalaya - Haliangadi - Paskshikarai Thokur - Mangalore - Karnataka - tel. 0824 2282446 - Jepamala Convent - Chikkakalasandra - Subramannjapura post - Bangalore - Karnataka - tel. 080 6390083 - Dominican Bhavan - Chouttuppal - Lakkaram Nalgonda Dt. - Andhra Pradesh - tel. 08694 273674 - Dominican Bhavan - Samaladivi - diocesi di Eluru - Andhra Pradesh - tel. 0881 4284262 21

22 Giappone AUROVILLE E L'ASHRAM DI AUROBINDO Il nome francese di questa località,auroville significa la città dell'aurora,indica che siamo in un' che non ti aspetti. Ci siamo passati il 25 dicembre, il secondo giorno trascorso nel sud dell'. Lasciata la buona ma trafficata strada principale, seguendo i cartelli e dopo che l'autista ha chiesto più volte informazioni, prendiamo una strada sterrata.all'inizio sembra che debba finire da un momento all'altro,ma poi si percorre una piacevole campagna piena di palme. Il traffico cambia immediatamente, molti motorini e biciclette.alla guida persone occidentali, moltissime le donne. Scendiamo al parcheggio ed entriamo nel Visitor's Centre. Per raggiungere il Matrimandir serve un permesso,nell'attesa che l'ufficio apra ci sistemiamo al barristorante. Quando vedo che inizia a formarsi la coda al piano superiore dove c'è il museo e consegnano i permessi ci mettiamo in coda anche noi, naturalmente senza calzature. Nel fare la coda si attraversa una sala dove ci sono molte foto di quando hanno costruito Auroville. Quando arriva il nostro turno ci fanno entrare insieme ad un'altra cinquantina di persone in una stanza dove assistiamo ad un filmato con spiegazioni in inglese e quindi mi consegnano il permesso gratuito per tutto il gruppo. Dopo aver recuperato Sauro, il disabile in carrozzina che non ha potuto salire le scale, seguendo un piacevolissimo itinerario nel parco raggiungiamo l'anfiteatro e il Matrimandir, nel quale però non possiamo entrare. Il Matrimandir, che significa il tempio della madre, è un'enorme sfera che domina il paesaggio, posto al centro di Auroville. Nel vedere la luce del sole che batte su questa sfera dorata ho provato una sensazione indescrivibile, come se mi fossi svegliato in un futuro irreale.per tornare indietro io e Sauro abbiamo approfittato delle comode auto elettriche messe a disposizione gratuitamente dei visitatori che hanno problemi di deambulazione. Quando siamo ripartiti da Auroville siamo andati immediatamente a Pondicherry per visitare l'ashram di Aurobindo. Lasciate le scarpe al deposito davanti all'ingresso, si entra nel giardino di una villa, dal profumo intenso dei fiori. Ci hanno fatto seguire un breve itinerario fino ad arrivare alla tomba di Aurobindo e della Mère, la sua compagna discepola e prosecutrice, ideatrice e fondatrice di Auroville. Dopo un momento di raccoglimento riprendiamo l'itinerario nel giardino e in breve siamo subito fuori. La visita dura effettivamente solo pochi minuti, ma se all'inizio quando si esce siamo un po' tutti sconcertati (è tutto qui?), dopo ci rimane dentro una buona sensazione e un incredibile intenso profumo dei fiori. Sri Aurobindo annuncia la discesa di Dio sulla terra Il famoso Rishi e Mahayogi dell',sri Aurobindo Ghosh aveva nutrito durante la sua vita il sogno di un "uomo nuovo" originato dal processo evolutivo. Era un'idea nuova e attraente perché la sua visione dell'evoluzione umana era unica e senza precedenti. Quello era lo stadio che poteva portare l'uomo al più alto livello di coscienza. Aurobindo attraverso il potere dello yoga integrale aveva penetrato la mente cosmica durante i tre anni nei quali si sottomise a un intenso ed eroico "sadhana" (disciplina spirituale) per acquisire la discesa della Supermente sulla Terra. La Supermente è la coscienza della Verità,vero potere della conoscenza, autoilluminante e autorealizzabile; è l'idea del reale, vasta estensione di Brahman,che contiene e sostiene il "molteplice" e mantiene l'unità ai confini della diversità, e la stabilità ai confini della mutabilità. Secondo Aurobindo quella discesa, quando raggiunta attraverso gli sforzi umani,è capace di portare l'uomo nella fase più AVVENTURE NEL MONDO AVVENTURE NEL MONDO Auroville, il Matrimandir Sadhu a Vashista Ashram elevata dell'evoluzione. Il 15 agosto 1926, nel suo 54 compleanno in un breve ma importante discorso dichiarò: "L'oggetto del nostro yoga è di portare quaggiù la Coscienza, il Potere, la Luce, la Realtà che non è altro che la coscienza la quale soddisfa l'essere ordinario della terra - una coscienza, un Potere e una luce di Verità, una Realtà Divina che è destinata a innalzare la coscienza terrena e trasformare tutto!..." "Noi dobbiamo chiamare questa grande coscienza direttamente nell'essere e nel fisico cosicché la suprema e l'universale calma possa essere manifestata fra noi in tutta la Sua pienezza. Se questo non potrà essere fatto allora la prima condizione di trasformazione non sarà soddisfatta". Il 24 novembre 1926, Aurobindo maturò una distinta e definita convinzione che la Divinità, Energia soprannaturale, discendeva sulla Terra. Egli dichiarò quel giorno, il giorno della "Vittoria" che celebrò nel Suo Ashram a Pondicherry, e scrisse quella data alla pag. 208 del libro "Sri Aurobindo su se stesso e sulla Madre" (Edizione 1953):"Il 24 novembre 1926,è disceso Sri Krishna in forma fisica, un potere impalpabile guiderà il pensiero. Nei cuori della Terra si è acceso il fuoco dell'immortalità. Perfino la moltitudine ne udrà la voce". Dall'espressione confusa e pensierosa sembra che egli stesso non fosse ancora arrivato allo stadio nel quale poteva sperimentare questo evento straordinario.tutti i presenti provarono uno stato supremo di divina gioia.quel giorno nell'ashram a Pondicherry un'atmosfera paradisiaca prevalse e la Madre annunciò la celebrazione delle festività. L'atmosfera fu pervasa da un'onda di estrema felicità e gioia. Un'infinita Ananda e un oceano di luce pervasero i dintorni.tutti gli "Ashramiti" si accorsero che una forza superiore premeva sulle loro teste.verso la sera un'altra funzione fu organizzata in un'atmosfera di infinita pace. Fu eretto un Rostro con dietro una tenda scura sulla quale erano ricamati in oro tre dragoni cinesi simbolizzanti gli antidoti del male.aurobindo e la Madre decorarono le sedie in modo meraviglioso. In un silenzio ininterrotto, gli Ashramiti passarono davanti al Maestro e alla Madre che li benedirono individualmente.tutti i ventiquattro Ashramiti (il numero del Valore Occulto) senza eccezioni, compresero che la Divinità era discesa sulla Terra in forma umana. Essi sentirono quel divino e benedetto momento come un evento di grande importanza per l'intero universo. In quel momento capirono senza ombra di dubbio che le facce di Aurobindo e della Madre e i loro corpi si erano illuminati per l'interiore luce divina. Essi irradiavano una percettibile luce e calore. Uno dei presenti proclamò ad alta voce in uno slancio di estasi: "Oggi Dio è sceso sulla Terra".Quella Suprema Energia Divina che discese è l'onnipotente (la forma nella quale sono comprese tutte le forme di tutti gli Dei),il Signore Sathya Sai Baba che nacque, appunto, il 23 novembre 1926. PUTTAPARTHI E L'ASHRAM DI SAI BABA Volevo vivere in un Ashram in e quello di Sai Baba a Puttaparthi pensavo che fosse l'ideale, un posto dove la cultura indiana accoglie tutti nel rispetto di tutti. Per questo volevo vivere l'ashram, passandoci dentro almeno una notte e un giorno intero.a causa dell'accorciamento del viaggio rispetto al programma pubblicato quando sono partito dall'italia credevo di passarci solo un pomeriggio, la notte e il mattino seguente. Ma poi abbiamo trascorso 2 giorni in più a New Delhi perché l'aeroporto era chiuso per nebbia. La strada per arrivarci è stata più lunga del previsto, l'autista non la conosceva perché era la prima volta che ci andava anche se è un seguace del Sai Baba, mi ha fatto vedere una foto tenuta tipo santino nel portafogli. Siamo arrivati all'ingresso dell'ashram alle 23 ed era già chiuso. Ma fortunatamente a Puttaparthi ci sono un'infinità di sistemazioni fuori dall'ashram, il cuore e motore della città.alle alle 5 io e Sauro, il disabile in carrozzina, siamo stati i primi del gruppo perché gli altri sono arrivati molto più tardi, alla spicciolata. Nonostante fosse ancora buio,non abbiamo fatto in tempo a sentire il Pranava (cioè l'om o suono primordiale che crea vibrazioni piene di energia), forse abbiamo sentito entrando il Suprabhatam (versi in lode del Signore), ma non conoscendo la lingua e non vedendo l'interno del tempio lo abbiamo potuto solo immaginare. Ci hanno invitato ad andare sulla destra per depositare le scarpe, quindi hanno preso Sauro in carrozzina e lo hanno sistemato nel tempio, sul lato destro. Era il primo disabile in carrozzina della giornata, perché in seguito accanto a lui ne hanno sistemati una decina. Mi hanno invitato ad andare sul lato destro in fondo al tempio per entrare, all'ingresso riservato agli uomini. Dopo aver salito alcuni scalini mi hanno bloccato al metal-detector perché avevo la macchina fotografica e il telefono dicendomi di consegnarli nell'ufficio accanto al Security Office, dove ho dovuto lasciare anche 2 penne. Qui rilasciano un numero indispensabile per poter riottenere quanto lasciato in deposito. Quindi sono rientrato dal solito passaggio, l'allarme ha risuonato nuovamente ma questa volta mi

Puttaparty, ovunque c'è il Sai Baba.tif hanno fatto passare senza farmi altri controlli. Ho raggiunto Sauro, ma era un luogo dove non potevo sostare e mi hanno concesso di stare seduto a pochi metri di distanza, in quarta fila davanti a dove poi sarebbe passato il Sai Baba. Qui sono rimasto con le gambe incrociate seduto per terra in attesa del Darshan (la visione) di Sai Baba che in base alle notizie che avevo doveva essere verso le 7. E' arrivato che erano quasi le 9 e non ne potevo proprio più di stare seduto per terra in una posizione per me proprio innaturale. Per giunta non avevo un cuscino come invece avevano molti devoti. Solo dopo le 8 quando non era più tanto freddo mi sono tolto il maglione per metterlo sotto le gambe.nel frattempo dell'attesa si sono sentite le voci del Nagarsankirtan, la processione realizzata da due gruppi separati di uomini e donne che si svolge cantando canti devozionali tra le strade dell'ashram. Finalmente poco prima delle 9 tutti hanno cominciato ad agitarsi, stava per apparire Sai Baba. E' entrato nel tempio con una Toyota Yaris elettrica (tipo il Papa in Piazza S. Pietro) passando per l'entrata che si trovava dalla parte opposta davanti a me, dalla parte dove erano sistemate le donne. L'auto faceva pochissimi metri per volta prima di fermarsi, i fedeli si allungavano per gettare delle lettere e le persone che a piedi accompagnavano l'auto del Sai Baba le raccoglievano per passargliele.lui le prendeva in mano a mazzi e le metteva dentro. Si è fermato proprio davanti a me, a circa 3 metri di distanza, ma non ho incontrato i suoi occhi, ho visto solo la gioia di tutte le persone intorno a me che lo guardavano e questo mi è bastato. Finendo il giro l'auto si è fermata vicino alla porta centrale che permette l'accesso alle sale interne dove non possiamo entrare e ho visto il Sai Baba scendere, si vede che è vecchio e anche un po' malandato. E' stato sistemato su una poltrona a rotelle bianca ed è scomparso dietro la porta. Non ho visto come hanno fatto a scegliere quale fila di pellegrini avrebbe avuto l'udienza personale, io non sono stato tra questi ma tra gli eletti c'era il nostro autista Happy Man. Nel pomeriggio quando gli ho chiesto informazioni, Happy Man mi ha detto che non ha capito niente perché Sai Baba ha parlato in un'altra lingua, quella dell'andhra Pradesh, lui conosce oltre al kannada, la sua del Karnataka, solo il tamil e l'inglese e un po' di malayalam (che risata di chi ha capito che era la lingua dei maiali e non la lingua parlata nel Kerala).Finalmente mi sono alzato e con Sauro sono uscito dal tempio. Dopo aver recuperato le scarpe e aver ritirato dal deposito la macchina fotografica e il telefono è iniziata la nostra breve visita all'ashram.abbiamo visto le residenze singole e i dormitori di gruppo, la mensa, l'ufficio viaggi, l'ufficio del cambio, il pronto soccorso, la security, delle edicole dove era possibile prendere qualche cosa da bere e poi il supermarket, purtroppo chiuso agli uomini al mattino, perché nell'ashram ci sono delle regole che a noi sembrano abbastanza rigide da rispettare, ma che fanno parte di un'altra cultura e vanno accettate come sono. Avendo programmato la partenza con tutto il gruppo per Bangalore alle 12 ci siamo dovuti affrettare ad uscire, avevamo fame e dovevamo fare ancora colazione. Alle 11 davanti all'ingresso dell'ashram mi hanno impedito di fare anche l'unica fotografia possibile, ne ho scattata in seguito solo una dell'ingresso secondario, cercando di fare molto in fretta per evitare che anche qui scattasse il divieto. L'esperienza è stata unica,molte sensazioni inspiegabili mi hanno seguito per il resto della giornata.indubbiamente bisogna vivere l'esperienza dell'ashram per più tempo,come da programma iniziale un pomeriggio, un giorno intero e 2 notti.voglio precisare che non sono un seguace di Sai Baba. CHI È SAI BABA Sai Baba è nato il 23 Novembre 1926 a Puttaparthi,un piccolo villaggio nella regione dell'andra Pradesh, al centrosud dell'lndia. Sin dalla nascita la sua vita è stata una continua manifestazione palese delle sue origini soprannaturali. Il suo più grande e indiscutibile miracolo è quello di riuscire a trasformare l'animo umano. Sai Baba non dà importanza ai suoi miracoli, li definisce solo uno stratagemma per richiamare l'attenzione di chi è troppo distratto dalle vicende e dalle preoccupazioni della vita. Egli dice:"non date importanza ai miracoli. Non esagerate il loro significato. La grandezza del mio potere non sta in questi miracoli, ma consiste solo nel mio Amore. Tutti i miracoli apparenti non sono che goccioline di quell'oceano d'amore. Sai Baba non appartiene ad alcuna religione e non ne propaga alcuna. Egli è solo nato in un contesto indù, ma la sua Missione trascende ogni istituzione religiosa,dal momento che intende dimostrare all'uomo la via che conduce alla presa di coscienza della Divinità, nel rigoroso rispetto degli insegnamenti spirituali universali. Sai Baba non chiede che la sua persona venga venerata.egli raccomanda di onorare Dio nella forma verso cui ognuno si sente attratto e nella quale si è stabilito per cultura o educazione e di seguire gli insegnamenti e i modi di culto e di preghiera della propria religione, perlomeno fino a quando il ricercatore non trascenderà la religiosità per la spiritualità, passando così da una ricerca esteriore ad una ricerca interiore. Sai Baba ha fondato un sistema educativo, dalle elementari alle università, gratuito, dove insieme ai programmi ministeriali, vengono impartite lezioni di vita basate su 5 valori, da lui chiamati Valori Umani:Verità, Rettitudine, Pace,Amore e Non-violenza. Questi valori hanno lo scopo di far sì che lo studente si inserisca nel tessuto sociale restando fedele ai principi di onestà e rettitudine e al concetto di servizio ai bisognosi. I laureati presso le Università di Sai Baba vengono richiesti in tutto il mondo perché oltre all'alta preparazione scolastica, l'integrità della loro vita rappresenta una prestigiosa garanzia di correttezza e professionalità. I suoi principali obiettivi sono: - Aiutare l'individuo ad essere consapevole della divinità che è insita in lui ed a comportarsi coerentemente con questa verità; - spingere l'uomo a compiere il proprio dovere nei confronti della famiglia, della nazione e di sé stesso; - accertarsi che in ogni relazione umana siano rispettati i principi della Verità, dell'onestà, dell'amore, della Pace e della Non-violenza; Kerala - Far sì che ogni uomo venga trasformato in un ricercatore della verità. La sua vita è il suo messaggio, ed uno degli obiettivi che intende raggiungere è l'unificazione delle religioni: "C'è una sola religione: la Religione dell'amore. C'è una sola casta: la Casta dell'umanità. C'è un solo linguaggio: il Linguaggio del Cuore. C'è un solo Dio: Egli è onnipervadente. Il suo grande miracolo è la trasformazione dell'animo umano. La sua forza sta nel condurre gli uomini sulla via del bene e dell'amore e nel rivelare il grande mistero della vita e dell'universo: Dio è dentro di Te. Scoprilo! Comportamento da tenere durante il Darshan I devoti devono presentarsi al Darshan puliti e vestiti decentemente. Abiti sporchi e un aspetto trasandato non esprimono rispetto per Colui che ci offre così tanto AMORE. Le signore devono prestare particolare attenzione all' osservanza del codice relativo a ciò che è conveniente indossare o meno. Nella tradizione indiana, le offerte vengono fatte sempre con la mano destra. Sebbene Baba accetti le lettere anche se vengono offerte con la mano sinistra, è più appropriato porgerle con la mano destra. Spesso i devoti provenienti da uno stesso Paese formano più gruppi. Ogni gruppo deve essere identificabile con chiarezza, e deve pertanto contrassegnarsi tramite uno stendardo o qualche altro distintivo del genere.quando Swami Sai Baba chiama un gruppo per un'udienza, generalmente chiede in inglese: "How many?", che significa: "Quanti?". La persona interpellata deve SPECIFICARE CHIARAMENTE QUANTI UOMINI,QUANTE DONNE E QUANTI BAMBINI FANNO PARTE DEL GRUPPO.Al momento di entrare si deve cercare di evitare confusione! Se necessario,è consentito portare dentro solo un cuscino. Mentre vi trovate in attesa nella veranda più bassa, siete pregati di star seduti in silenzio e senza muovervi. Se avete delle lettere da consegnare, non cercate di darle a Sai Baba lì, ma portatele con voi nella stanza delle udienze. Non appena è pronto, Sai Baba vi farà un cenno, per indicarvi che potete entrare. Chiunque venga invitato ad entrare,deve farlo velocemente,ma senza precipitarsi.state attenti agli scalini quando dalla veranda più bassa salite su quella più alta. Non fermatevi all'entrata della stanza delle udienze per rendere omaggio, queste pratiche fanno perdere tempo e Sai Baba non le apprezza. Se si dice alle donne di entrare per prime, gli uomini non si devono precipitare dentro allo stesso momento. Solo quando l'ultima donna sarà entrata, anche gli uomini potranno cominciare ad entrare.uomini e donne non possono entrare insieme, mescolati. Nella sala delle udienze c'è la sedia di Sai Baba. Gli uomini devono prender posto alla sua sinistra, cioè dalla parte sinistra della sedia. Le donne devono sedersi sulla destra. Quando la porta della stanza si chiude, prima che Sai Baba cominci con l'udienza, generalmente 23

24 AVVENTURE NEL MONDO AVVENTURE NEL MONDO Puttaparthy, ingresso laterale dell'ashram di Sauro Lasciafari M i chiamo Sauro Lascialfari. Nella mentalità comune di quasi tutte le persone italiane sono classificato un dis-abile. Avendo da molti anni risolto i miei problemi interiori di inferiorità, di accettazione, di comunicazione, ecc., nella mi a mentalità non mi sento assolutamente dis-abile, ma una persona qualunque,con dei piccoli difetti fisici, che molte cose e attività che tanta gente cosiddetta normale non fa perché si creano problemi dove non esistono. Erano tre anni che sognavo di andare in e finalmente quest'anno l'ho realizzato con mio immenso piacere! Alla fine di questo articolo capirete il perché,voi che mi state leggendo. Appena scesi, come gruppo, a New Delhi ho visto la bellezza della mentalità del popolo indiano, mi guardavano negli occhi e sorridendo con semplicità mi salutavano in segno di rispetto e cordialità o con la mano o con un piccolo inchino a mani congiunte o sul petto. Le madri dicevano qualche parola al piccolo ed egli si avvicinava sorridendo dandomi la sua mano nella mia, salutandomi insieme alla madre con riverenza. Al contrario dell'italia che quando un bambino si avvicina ad un dis-abile la mamma lo prende e lo porta via per paura del contagio, o chissà perché. La seconda bella cosa è che visitando i Templi ho visto la grande devozione e spiritualità della gente e naturalmente il silenzio del luogo sacro anche se pieno di persone. In quei luoghi mi sono sentito molto vicino spiritualmente a loro anche nella mia religione cristiana in un modo inaudito, difficile da far capire agli materializza il Vibhuti, che però viene data soltanto alle donne. Come nella religione cristiana il simbolo della purezza é rappresentato dall'acqua benedetta, in oriente il simbolo della purezza é dato dalla Vibhuti. "Vibhuti" é un termine sanscrito che indica la "cenere sacra" materializzata da Baba. Essa dona prosperità. È chiamata anche "Bhasha" perché brucia tutti i peccati, Bhasitam" perché aumenta lo splendore spirituale di ognuno,"ksharam" perché é una corazza contro il male e rimuove i pericoli, e "Raksha" perché allontana gli influssi del male.alla fine dell'udienza è normale che i devoti si trovino in uno stato emotivo particolare di altissima beatitudine. Comunque, i devoti devono assicurarsi di riprendere tutte le loro cose, le borse, le agende, i cuscini etc. Nell' andare via, le signore devono ricordarsi di tornare sul lato riservato alle donne, e gli uomini devono dirigersi alla zona a loro destinata. C'è uno scalino per scendere dalla veranda più alta a quella più bassa: fate attenzione a non scivolare. Sistemazione negli alloggi Raggiunto l'ashram, la prima tappa sono il Public Relation Office e l'accomodation Office dove vengono fatte le registrazioni e le assegnazioni degli alloggi. L'ufficio adibito alla sistemazione ("Accomodation Office"), situato accanto all'ufficio pubbliche Relazioni,è riservato agli indiani.gli stranieri devono invece recarsi alla sede staccata dell'ufficio pubbliche relazioni che si trova all'edificio N7 A-25 ("North Building"), dove avviene la registrazione dei passaporti. Tale registrazione è un obbligo imposto dal governo indiano.tutti coloro che hanno compiuto i diciotto anni devono anche produrre una foto formato tessera,entro e non oltre il giorno dopo l'arrivo. Ai giovani sotto i venticinque anni di età non è permesso vivere nell'ashram da soli, devono far parte di un gruppo o essere accompagnati da qualcuno della propria famiglia. L'orario di apertura dell'accomodation Office è dalle ore 6.00 del mattino alle 8.30 della sera. L'Ashram si riserva ogni diritto di ammissione e di assegnazione degli alloggi. Non è prevista alcuna sistemazione nei periodi in cui Sai Baba non è presente nell'ashram. Non è possibile effettuare prenotazioni. In base alla disponibilità, vengono destinate delle camere con bagno, da dividere con 2 o 4 persone dello stesso sesso, o a famiglie. Naturalmente la precedenza viene data ai malati, agli anziani e alle famiglie. In genere gli alloggi sono sprovvisti di materasso, cuscini, lenzuola e zanzariere che si possono però facilmente procurare all'esterno dell'ashram,comprandoli o prendendoli a noleggio.il giorno della partenza gli alloggi devono essere lasciati liberi entro le ore 12.Prima di partire riconsegnare le chiavi delle camere all'accomodation Office presentando le ricevute dell'avvenuto pagamento dell'affitto. Permanenza La spesa di vitto e alloggio nell'ashram è di circa 2,00 euro al giorno a persona. Il vitto è strettamente vegetariano. La mensa occidentale fornisce cibi meno speziati. Si consiglia di far uso della mensa interna, dove le vivande sono preparate con la massima igiene, astenendosi dal cuocere cibi nelle camere; soprattutto è vietato usare fornelli elettrici. Si raccomanda, a salvaguardia della propria salute, di mangiare solo verdura cotta, mai cruda, e di lavare e pelare tutta la frutta, bere solo acqua minerale in bottiglie sigillate e non mangiare cibi,anche se cotti,esposti sulle bancarelle in strada. All'interno dell'ashram c'è un apposito ufficio situato nell'edificio N-8 per l'assistenza a tempo pieno ai devoti stranieri. EMOZIONI DI VIAGGIO del sud per tutti altri, ma che mi ha riempito il cuore e la mente di una gioia e fede in un Dio unico immensa.. Ho visto la grande fatica nel lavoro della gente per guadagnare poche rupie al giorno, nei campi, con carretti guidati a mano stracolmi di roba,donne e uomini a costruire strade e palazzi quasi tutto a mano. Certi lavori da contadini mi hanno riportato alla mia infanzia e gioventù dove anche nella mia famiglia si lavorava la terra, anche se con attrezzature più moderne di quelle viste adesso in. Poi ci sono i posti turistici bellissimi come Mamallapuram, le spiagge e il mare stupendo di Kovalam, le strade antiche di Cochin e l'accoglienza cordiale e di sorpresa delle mie amiche suore domenicane di Iolo, Prato, con la madre Superiore suor Rita nel vedermi in quel posto a migliaia di chilometri da casa mia e dalla loro Casa Madre, a tre chilometri da dove abito io, dove ogni tanto vado a trovarle. Ricco della spiritualità dei suoi devoti presenti provenienti da ogni parte del mondo, è stato l'emozionante incontro con Sai Baba, passato per l'ashram con l'auto elettrica: ho sentito dentro di me a fior di pelle della grandissima devozione per quest'uomo che insegna l'universalità di un solo Dio di qualsiasi religione esso sia. Teoria questa che il sottoscritto condivide da diversi anni senza che avessi sentito parlare di Sai Baba se non qualche mese prima di partire per l'.accanto a me, nell'ashram avevo altri dieci disabili di altre nazionalità, anch'essi pieni di gioia per essere in contatto, anche se solo visivo, con un santone che ha fatto del bene per l'umanità nei suoi 81 anni di vita terrena. Per la prima volta in vita mia ho fatto un safari in jeep nel parco dove abbiamo visto per pochissimo tempo gli elefanti, i caprioli, le scimmie e tanta natura incontaminata. Un'altra cosa positiva è stata il mio assistente indiano,preso sul posto a mio carico, con il quale mi sono trovato molto bene, attento alle mie esigenze e guidatore perfetto della mia carrozzina. L'unica difficoltà è stata la lingua, perché io purtroppo non conosco l'inglese, ma l'abbiamo superata abbastanza bene in altri modi. La danza katakali, che non conoscevo per niente, è stata bellissima.vederla mi è servito molto anche per il mio lavoro di insegnante e performer di Danceability, tecnica di danza per disabili e non. Altra cosa emozionante è stato viaggiare in tuc tuc per venti minuti fra il grandissimo traffico di New Delhi, dove ti sembra che da un momento all'altro sbatti in un pedone o in un'auto. Ed infine l'immensità e l'energia della natura marina di Cape Comorin, l'estrema punta dell' del sud,dove ho sentito dentro di me una tale carica interiore da avere una gran voglia di camminare senza la sedia a rotelle, da solo.naturalmente l'ho fatto per circa 20 metri, nel grande piazzale del posto. Certe emozioni e sensazioni sono per me indimenticabili. Almeno per adesso ed è stato il viaggio più bello che ho fatto e mi ha insegnato tante cose che sento il desiderio di dirle a più gente possibile. Un ringraziamento sentito lo devo dare al mio amico, e coordinatore,nicola,per tutto l'aiuto datomi e la pazienza del sopportarmi, senza di lui sarebbe stato più difficile la realizzazione di questo bellissimo viaggio. Carrozzelle per disabili I disabili possono far presente le loro eventuali necessità all'ufficio pubbliche relazioni al momento della registrazione. Sono disponibili, per loro, stanze al piano terra e carrozzelle in prestito d'uso che, naturalmente, devono essere trattate con cura, tenute in camera e per nessun motivo portate fuori dall'ashram. Depositi È possibile depositare i propri oggetti di valore in due diversi uffici, uno per gli uomini ed uno per le donne. Il deposito maschile è situato accanto all'ufficio del Servizio di Sicurezza ("Security Office"). Quello femminile è adiacente all'ufficio pubbliche relazioni all'estremità ovest dell'ashram, di fronte alla mensa indiana ("n Canteen").È importante custodire accuratamente i gettoni di ricevuta del deposito. Altri servizi Nell'Ashram sono predisposti i seguenti servizi:

- Servizio lavanderia.vi sono degli addetti autorizzati dall'ashram a lavare gli abiti. Queste persone si trovano nei vari blocchi residenziali. - Supermarket (fornito di generi alimentari,abbigliamento,cosmesi, medicine e casalinghi). - un Ufficio Postale dal quale si possono spedire telegrammi, ricevere o spedire posta, telefonare ed inviare fax. - un Ufficio Viaggi nel quale vanno consegnati i biglietti aerei per la riconferma del volo di ritorno (compito inderogabile che deve essere svolto al più presto, dopo l'arrivo). - Ufficio Cambi valuta e un Pronto Soccorso per i disturbi minori. - una Libreria in cui si trovano pubblicazioni multimediali in tutte le lingue. Cosa succede ogni giorno La vita nell'ashram è dedicata alla disciplina spirituale. A Puttaparthi l'ashram si sveglia, ogni giorno, prima dell'alba, con varie attività: la ripetizione del Nome del Signore, il Pranava (OM) o suono primordiale (che crea vibrazioni piene di energia), il Suprabhatam (versi in lode del Signore) che si svolgono nel Tempio ed hanno lo scopo di risvegliare la Divinità interiore ed il Nagarsankirtan (processione realizzata da due gruppi separati di uomini e donne) che si svolge cantando canti devozionali tra le strade dell'ashram. Il momento più importante di tutta la giornata sia a Prasanthi Nilayam che a Brindavan é il Darshan (la visione) di Sai Baba. Nel Darshan Sai Baba cammina tra i Suoi devoti accettando da loro lettere, ascoltando le loro preghiere, chiarendo i loro dubbi e incoraggiandoli a proseguire nel cammino spirituale. Ci si siede in varie file nell'area antistante il Tempio. Il primo di ciascuna fila estrae a sorte un numero che sarà quello che detterà l'ordine di entrata. Ciò può portare che l'ultimo arrivato sia il primo ad entrare e viceversa. Non sono ammesse borse od altri oggetti, per cui si consiglia solo l'uso di piccoli marsupi porta documenti.il ritrovo dei pellegrini per assistere al Darshan ha luogo per gli uomini tra le 04.00 e le 05.00 del mattino,a seconda della quantità dei presenti,per le donne un po' più tardi. Sai Baba incontra i suoi devoti verso le 07.00 il mattino e le 15.00 nel pomeriggio. La cosa a cui il pellegrino aspira maggiormente è la possibilità di avere un colloquio privato con Sai Baba.Per avere questo incontro non ci sono appuntamenti da prendere né consuetudini da seguire: è Sai Baba a decidere chi chiamare mentre passa tra la folla. I colloqui, che possono essere di gruppo o individuali, vengono concessi esclusivamente per il Suo volere, indipendentemente da ceto sociale, religione o razza. PROGRAMMA 5.20 Canto delle 21 OM e Suprabhatham 5.40 Canto dei Veda per le vie dell'ashram e Nagarsankirtan 7.00 (circa) Darshan mattutino 9.00 Canti devozionali 15.00 (circa) Darshan pomeridiano 17.30 Canti devozionali Coordinatore e Foto Ezio Balostro Organizzato dal Servizio Socio Assistenziale Asl 21 Centro Diurno per persone disabili L Albero in Fiore B oon Camino" il saluto che tutti peregrini si scambiano quando si incontrano; i nostri sono stati giorni "pieni di boon Camino ".Molte sono state le persone conosciute con le quali abbiamo percorso insieme, a volte anche alcuni giorni del nostro viaggio. Incontri che diventano "Feste" alla sera negli ALBER- GUE con canti e musiche. Camminare insieme, condividere sudore e fatica con una meta condivisa, sicuramente rafforza o crea amicizie. Il nostro "cammino" è stato facile, con poche salite, bello il paesaggio attraversato tra colline, piccoli borghi, boschi di eucalipto e piccole chiese che davano un senso di pace e di tranquillità Alcune impressioni dei partecipanti ALBERTO Il viaggio mi è servito per conoscere nuove persone, anche se l'itinerario che abbiamo fatto era abbastanza faticoso per le salite;molto bella è la CATTEDRALE Dl SAN- TIAGO. Un ricordo particolare del viaggio sono state le feste che abbiamo incontrato nei vari paesi ed una sosia durante il percorso in cui dei ragazzi americani ci hanno offerto del caffè SIMONE Abbiamo fatto 10 giorni di viaggio, ed ero contento che con noi c'era MAURIZIO, siamo stati bene insieme, ed io l'ho aiutato quando è scivolato. Mi dispiace che non è venuto janes.e' andato lutto bene,ho visto molte cose nuove il nostro amico della repubblica Ceca che suonava il Spagna violino e mi è piaciuta molto la Cattedrale di Santiago in particolare quando in chiesa alla fine della messa hanno fatto volare il grande "incendiario". C'era anche il pesce, molto buono DENNIS Abbiamo fatte tante camminate, le foto, abbiamo conosciuto molti amici, - uno suonava il violino - ed anche delle belle ragazze.un bel ricordo sono state le feste che abbiamo incontrato, a Santiago, a Arzua, dove abbiamo ballato tutti insieme-sono contento che ho preso l'aereo.sono molto contento di essere andato in viaggio con i miei compagni. Un'esperienza unica che consolida capacità e risorse personali, a volte sconosciute; in cui l'aiuto reciproco, ed essere parte di" un gruppo" sono stati i simboli del nostro cammino a Compostela. 25