La disciplina sui Servizi Pubblici Locali, le competenze, i centri decisionali Approfondimento Regionale Veneto

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La disciplina sui Servizi Pubblici Locali, le competenze, i centri decisionali Approfondimento Regionale Veneto MODULO 2 - APPROFONDIMENTO REGIONALE - VENETO

I centri decisionali sul servizio rifiuti nella Regione Veneto Le fonti Legge regionale 31 dicembre 2012, n. 52 recante «Nuove disposizioni per l organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e attuative dell art. 2, comma 186-bis legge 191/2009 (cd. Legge finanziaria 2010)»; DGRV n. 13 del 21 gennaio 2014: individuazione bacini ottimali; DGRV n. 1117 del 1 luglio 2014: approvazione schema-tipo convenzione per costituzione Consigli di Bacino (+ rettifica/conferma comune di Resana Bacino Destra Piave); DGRV n. 288 del marzo 2015: ridefiniti i tre bacini della provincia di Verona.

I centri decisionali sul servizio rifiuti nella l.r. 52/2012 L ambito territoriale ottimale ed i bacini territoriali L ambito territoriale ottimale ex art. 3-bis, co. 1, DL 138/2011 viene individuato nell intero territorio regionale (art. 2, co. 1); si prevede l istituzione presso la struttura regionale competente di un comitato di bacino regionale, da costituirsi con decreto del Presidente della Giunta regionale e composto da Presidente della Giunta Regionale (o Assessore all ambiente delegato), con funzioni di presidente + i presidenti di ciascuno dei Consigli di bacino. I Bacini territoriali per l esercizio associato delle funzioni di organizzazione e controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello provinciale o anche, su proposta motivata dei comuni, subprovinciale o interprovinciale: la perimetrazione dei bacini territoriali è demandata ad apposita delibera di Giunta regionale (art. 3). Nell art. 3-bis del DL 138/2011 ambiti e bacini sono sinonimi, nella legge regionale veneta assumono significati diversi.

AMBITO OTTIMALE e BACINI 1 ATO REGIONALE 12 BACINI TERRITORIALI Venezia, Sinistra Piave, Destra Piave, Belluno, Padova Centro, Padova Sud, Brenta, Vicenza, Verona Città, Verona Sud, Verona Nord, Rovigo

I centri decisionali sul servizio rifiuti nella l.r. 52/2012 Le competenze del Comitato di bacino regionale Il Comitato di bacino regionale (art. 2, co. 2): a) monitora i livelli di servizio raggiunti, mediante la definizione di indicatori e l acquisizione delle banche dati; b) controlla il rispetto delle normative di settore e della pianificazione regionale; c) fornisce indirizzi ai Consigli di bacino ai fini della formulazione delle osservazioni al piano regionale di gestione dei rifiuti urbani; d) vigila sulla corretta determinazione dei livelli tariffari, in relazione al metodo ed alle direttive disposte dalla normativa nazionale di settore; e) approva il proprio regolamento di disciplina e di funzionamento; f) trasmette alla Giunta regionale una relazione annuale sull attività svolta. Il Comitato di bacino regionale sembra configurarsi come organo di supervisione, garanzia, raccordo e coordinamento generale mentre ai Consigli di bacino sono riconosciute competenze dirette in materia di regolazione del servizio rifiuti (art. 3-bis, co. 1-bis, DL 138/2011.

I centri decisionali sul servizio rifiuti nella Le competenze dei Consigli di Bacino l.r. 52/2012 I Consigli di bacino sono costituiti per l esercizio in forma associata delle funzioni di organizzazione e controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (art. 3, co. 1 e 4), esercitando in particolare le seguenti attività (co. 6): a) quantificazione della domanda di servizio e determinazione della sua articolazione settoriale e territoriale; b) individuazione e attuazione delle politiche e delle strategie volte a organizzare il servizio di raccolta, trasporto, avvio a smaltimento e recupero dei rifiuti urbani per il conseguimento degli obiettivi di legge (europea, nazionale e regionale) c) indizione della procedura di affidamento del servizio di raccolta, trasporto, avvio a smaltimento e recupero; su delega regionale affidamento della gestione e realizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti urbani previsti dalla programmazione regionale; d) approvazione e stipulazione del contratto di servizio e della carta di servizi; e) determinazione dei livelli di imposizione tariffaria del servizio; f) vigilanza sulla corretta erogazione del servizio da parte del gestore;

I centri decisionali sul servizio rifiuti nella Le competenze dei Consigli di Bacino l.r. 52/2012 g) individuazione degli obiettivi di raccolta differenziata e delle relative modalità attuative; h) formulazione delle osservazioni al piano regionale dei rifiuti anche ai fini della realizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti urbani. I Consigli di bacino non possono svolgere attività di gestione operativa relative alla raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani 8art (art. 3, co. 7) I Consigli di bacino possono regolare/organizzare servizi per la gestione dei rifiuti rifiuti speciali? SI: perché l art. 188 D.lgs. 152/2006 prevede la facoltà di avvalersi del gestore della raccolta dei rifiuti urbani per il conferimento dei rifiuti speciali. Spetta dunque ai Consigli di Bacino assicurare che il gestore del servizio urbani offra questa possibilità (regolamentandone le modalità).

I centri decisionali sul servizio rifiuti nella Funzionamento dei Consigli di Bacino l.r. 52/2012 I Consigli di bacino operano in nome e per conto (=esprimono la volontà) degli enti locali associati, sono dotati di personalità giuridica di diritto pubblico (= sono enti pubblici) e autonomia funzionale, organizzativa, finanziaria, patrimoniale e contabile (art. 3, co. 4). I Consigli di bacino sono costituiti per mezzo di un apposita convenzione ex art. 30 TUEL conforme alla convenzione-tipo approvata dalla Giunta regionale con la delibera n. 1117 del 1 luglio 2014 A differenza della convenzione ex art. 30 TUEL, la convenzione costitutiva dei Consigli di bacino della legge regionale dà vita ad un soggetto giuridico distinto rispetto ai comuni firmatari della convenzione.

COSTITUZIONE CONSIGLI DI BACINO STATO DI ATTUAZIONE DEI 12 CONSIGLI DI BACINO (ottobre 2017)

ATTUALE ASSETTO GESTIONALE BELLUNO 32 AZIENDE di GESTIONE Meno di 20 le rappresentative Prevalentemente pubbliche VICENZA TREVISO Bacini di utenza di MEDIE dimensioni 200-500 mila ab. VERONA PADOVA VENEZIA Gestione di più fasi del ciclo dei RU compresa la tariffazione ROVIGO

N Comuni TIPOLOGIA AFFIDAMENTO SERVIZIO 400 350 300 340 250 200 150 169 100 50 0 IN HOUSE GARA PATERNARIATO PUBBLICO- PRIVATO 44 26 ALTRO 63% IN HOUSE (340 COMUNI PER 20 GESTORI) MODALITA' AFFIDAMENTO SERVI ALTRO GARA GARA PER SOCIO PRIVATO IN HOUSE

TIPOLOGIA DI SERVIZIO RESO 400 350 300 69 250 200 150 100 268 116 50 0 59 44 IN HOUSE GARA PATERNARIATO PUBBLICO-PRIVATO 11 12 ALTRO servizio integrato solo raccolta e trasporto

PERFORMANCE COMUNI IN HOUSE 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 % RD n comuni % <65 63 18,5 65-70 73 21,5 70-80 145 42,6 >80 59 17,4 PROC RU n comuni % >445 68 20,0 445-420 26 7,6 420-350 113 33,2 <350 133 39,1 500 450 400 350 300 250

A cura di ----------------- Avv. Monica Bettiol Legale Consiglio di Bacino PRIULA (TV) monica.bettiol@priula.it Responsabile di progetto Ing. Paolo Azzurro