Cutigliano - Pistoia Il tesoro del Fattucchio La Torre del Fattucchio è una formazione di pietra arenaria che si affaccia sulla valle del Sestaione, vicino a Pian di Novello e Pian degli Ontani. Quando Annibale attraversò la valle, gli abitanti fuggirono e nascosero i loro tesori in un apertura nel masso del Fattucchio. Il masso era stato costruito da un diavolo che ci rinchiudeva le anime per portarle tutte insieme all Inferno. Quando Annibale passò, mentre andava verso Fiesole, uccise tutte le persone che trovò ed il tesoro rimase in custodia del diavolo. Si dice che una notte ogni cento anni la torre si illumini e che l ingresso si apra. Se si entrasse portando un oggetto sacro, si potrebbe prendere il tesoro. Ad una donna capitò di vedere la torre illuminata ed andò ad avvertire altra gente, ma quando tornò indietro per prendere il tesoro l apertura era ormai chiusa. Francesco L.
Borgo a Mozzano - Lucca La leggenda del Ponte del diavolo Nel quattordicesimo secolo Matilde di Canossa fece costruire un ponte sul fiume Serchio, a Borgo a Mozzano: il Ponte della Maddalena. A causa delle piene del fiume, la sua costruzione era molto complicata. Allora il capomastro cominciò a bestemmiare e attirò il diavolo che gli propose un patto. Avrebbe terminato i lavori in una sola notte, ma l anima della prima persona che fosse passata sopra il ponte sarebbe stata sua. Il capomastro accettò, ma ben presto si pentì e così andò a confessarlo al prete che ebbe un idea. Così, il giorno dell inaugurazione, venne messa una mela sul ponte e un maiale corse per mangiarla. Il diavolo, arrabbiato perché era stato ingannato, si buttò nel fiume ed ecco perché il ponte è chiamato Ponte del diavolo. Ester F.
Viareggio e Lido di Camaiore - Lucca Lo spettro del Fosso dell Abate Lungo il Fosso dell Abate, un canale che divide Viareggio da Lido di Camaiore, si vede di tanto in tanto uno spettro che sporge il capo e sospira. Si narra infatti che questo spettro sia un abate che molti anni fa aveva un convento lì vicino. L abate si innamorò di una ragazza e tradì i suoi voti di castità. Quando la ragazza si pentì e lo lasciò, l abate, sconvolto dalla decisione della ragazza e scontento di aver lasciato il convento, si buttò nel canale e annegò. Ancora oggi lo spettro si fa vedere nel canale e da allora questo specchio d acqua è chiamato Fosso dell Abate. Niccolò V.
Lago di Massaciuccoli Lucca Nerin Nerone Gli storici sostengono che l imperatore Nerone sia morto suicida in una villa romana nel 68 d.c., ma una leggenda toscana narra una storia diversa. Si dice che Nerone, fuggendo con la sua quadriga inseguito dai pretoriani, percorse tutta la Via Aurelia fino al lago di Massaciuccoli. Sentendosi ormai raggiunto, si buttò nel lago e sopravvisse nutrendosi di pesce crudo e trasformandosi così in un mostro anfibio. Varie barche di pescatori che frequentavano il lago specialmente di notte, sono scomparse. Chi è riuscito a scappare racconta che Nerone aveva una grande bocca, denti appuntiti, capelli fatti di alghe e la corona imperiale in testa. Aurora B.
Pisa Le unghiate del diavolo Nella metà del dodicesimo secolo venivano costruiti i monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa. Il diavolo era infastidito da tutti quei lavori allora pensò di andare a combinare un po di dispetti per fermarli. Ma a causa della santità del luogo non ci riuscì e così si mise a tamburellare con le sue unghie affilate su una pietra di marmo di origine romana posta a nord del Duomo, di fronte al Cimitero Monumentale. I turisti che vengono a conoscenza della leggenda non riescono a contare lo stesso numero di buchi, infatti ogni volta il conto dà un risultato diverso. Carlotta A.
Aulla - Massa La corona d oro di Nerone Una notte il Diavolo stava accompagnando Nerone all Inferno e, mentre sorvolavano la zona di Podenzana, la corona d oro dell Imperatore cadde e andò a finire in un paiolo di polenta che un boscaiolo stava mescolando sul fuoco. Il boscaiolo cominciò ad imprecare perché la polenta gli era schizzata tutta addosso. Poi vide che nel paiolo c era una corona preziosa, si guardò intorno e non vide nessuno così pensò di venderla. Poi pensò anche che tutti avrebbero creduto che l avesse rubata quindi la nascose in una pentola fra le rocce e fece uno scongiuro: Chi troverà questa corona, se parla, se ride o se piange non abbia che cenere, cenere, cenere. Il boscaiolo non ci pensò più, ma arrivato alla fine dei suoi giorni, lo raccontò ai figli. La ricerca durò per secoli e nessuno trovò la corona, ma verso l 800 un uomo la trovò. Si ricordava dello scongiuro, ma pensando che la corona era caduta dal cielo nel paiolo di polenta, si mise a ridere e la corona si trasformò in cenere. Leonardo M.
Livorno La visita ai galeotti Il Granduca Leopoldo di Toscana andò a Livorno a visitare la città; andò anche al bagno penale dove c erano i galeotti che erano condannati a remare sulle navi. Allora il Granduca chiese a tutti i galeotti cosa avessero fatto. Il primo disse di aver ucciso un uomo, ma che era innocente; il secondo di essere lì per una rapina, ma che non aveva rubato e anche tutti gli altri dissero di essere innocenti. Ad un certo punto lo chiese ad uno che invece disse di essere colpevole perché aveva ucciso uno strozzino che faceva morire di fame la sua famiglia. Allora il Granduca gli disse che un simile mascalzone non poteva stare con tutti quei gentiluomini e lo graziò. Diego V.