Il pensiero di Margherita Spagnuolo Lobb

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Il pensiero di Margherita Spagnuolo Lobb Dal 1979 Spagnuolo Lobb ha contribuito all evoluzione della teoria e del metodo della psicoterapia della Gestalt, in linea ermeneutica con il testo fondante di Perls, Hefferline e Goodman, Gestalt Therapy (1951). Sviluppando il pensiero e il metodo clinico di Isadore From, Spagnuolo Lobb presenta un modello centrato sulla unitarietà del campo fenomenologico e sulla co-creazione del confine di contatto nella dinamica figura/sfondo. Il confine di contatto viene definito come il luogo in cui si dispiega il sé, la figura condivisa del processo di contatto che emerge dallo sfondo di possibilità del campo fenomenologico. È il luogo e il tempo in cui è possibile sperimentare sia l ansia che dà origine al malessere sia una nuova percezione di sé in relazione all altro. Spagnuolo Lobb sposta il focus del tradizionale intervento gestaltico. 1,2 Andando oltre la più famosa tecnica della psicoterapia della Gestalt «la sedia vuota» colloca nell esperienza vissuta al confine di contatto tra terapeuta e paziente la possibilità di rendere fenomenologicamente evidenti le modalità relazionali ansiogene, acquisite nelle interazioni costitutive (per esempio: «Dì a me terapeuta anziché alla sedia vuota ciò che diresti a tua madre»). Varie sono le conseguenze di questo spostamento; per esempio, quando un paziente, durante una seduta, dice al terapeuta: «Stanotte ero agitato e non ho dormito», questa comunicazione va letta ed esplorata, oltre che come un vissuto interiore, anche come una figura che il paziente crea dallo sfondo della relazione con quello specifico psicoterapeuta, e che include un intenzionalità di contatto verso di lui («Spero che non mi farai uscire da qui agitato come la volta precedente»). 3,4 La prospettiva sulla co-creazione al confine di contatto consente di uscire dall ottica intrapsichica e di sperimentare un esperienza contestuale di cambiamento, 5 basata sulla regolazione reciproca di ritmi e percezioni dell altro (una danza), come le neuroscienze 6,7,8 e le teorie intersoggettive mettono in evidenza. Per Spagnuolo Lobb la sanità a cui lo psicoterapeuta deve orientare il proprio lavoro è la vitalità spontanea, il «gesto mancato» visibile nell estetica del movimento del paziente, mentre la nevrosi è la desensibilizzazione del confine di contatto, l addormentamento dei sensi che rende le persone annoiate e noiose. Accogliendo gli insegnamenti di Erving e Miriam Polster, Spagnuolo Lobb considera l intervento terapeutico come una sorta di faro che illumina la «bellezza» dei soggetti coinvolti, una luce che rende visibile la vitalità armonica insita nell integrità con cui ciascuno è presente nella relazione e si adatta in maniera unica e creativa a essa. Il paziente potrà così risvegliare attraverso il guardarsi in questa luce il senso della propria bellezza e la spontaneità dell esserci. 9 Il modello diagnostico di Spagnuolo Lobb fornisce una mappa, che consente di orientarsi in ciò che accade al confine di contatto, e strumenti per leggere sia gli apporti del passato che le «tensioni» verso il futuro, così come si presentano nel qui-e-ora del setting di cura. Il concetto di qui-e-ora è dunque reindirizzato nel concetto di now-for-next. 10,11 La prospettiva evolutiva di uno «sviluppo polifonico di competenze relazionali» (o domini) 12,13 consente di accedere alla complessità dell esserci del paziente, non confrontandolo con compiti maturativi che appartengono a fasi evolutive, ma osservando come egli gestisce, attraverso un adattamento creativo, la complessità delle situazioni. Su questa base epistemologica, Spagnuolo Lobb ha costruito dei modelli clinici specifici: 1) il modello di psicoterapia di coppia, 14,15 basato su alcune dimensioni esperienziali del funzionamento della coppia, che vanno dal riconoscersi nella reciproca diversità al rivelarsi

all altro nella propria vulnerabilità affettiva, fidandosi di «sentirsi a casa in terra straniera». 2) Il modello di psicoterapia della famiglia, 10,11,16 che distingue quattro fasi nella seduta, in cui il campo fenomenologico del setting si evolve dall accoglienza all esplicitazione creativa delle intenzionalità di contatto. 3) Il modello di sostegno alla co-genitorialità, 16 articolato in sei competenze relazionali, ciascuna caratterizzata da determinate intenzionalità del campo esperienziale. 4) Il modello di psicoprofilassi al parto, 17,18 per coppie, che considera il partorire come un processo relazionale le cui competenze possono essere applicate sia alla relazione di coppia che alla relazione con i figli. Il modello che è stato convalidato da una ricerca distingue sette dimensioni relazionali insite nel partorire, e le esplora nelle unità di apprendimento del training di psicoprofilassi al parto per coppie. 5) Il modello comunitario per strutture psichiatriche, 19,20 che applica l ermeneutica gestaltica al trattamento dei disturbi gravi (nel setting sia privato che istituzionale), distinguendo esperienze relazionali che consentono di costruire il «ground di sicurezze scontate» necessario alla strutturazione e differenziazione del sé. 6) Il modello di formazione per i gruppi 21 e per il benessere nelle organizzazioni, 22,23 che individua fattori sincronici (estetici) e fattori diacronici (evolutivi). La leadership liberamente fluttuante, la presenza dei membri al confine di contatto, la «funzione terapeutica» che si instaura con la capacità di vedere l altro sono le qualità estetiche che forniscono al leader o al manager informazioni sul benessere del gruppo. Queste qualità prendono forme diverse nelle fasi evolutive del gruppo, scandite dalle intenzionalità di contatto che cambiano nel tempo. Grazie alla sua esperienza più che trentennale nella clinica psichiatrica, Spagnuolo Lobb ha sviluppato la prospettiva di lettura e intervento gestaltici di alcune forme di sofferenza psichiatrica: l esperienza borderline, 24,25 l esperienza psicotica, 19,26,27 l esperienza depressiva; 28,29,30 i disturbi sessuali. 31,32 Negli ultimi anni, le ricerche di Spagnuolo Lobb per lo sviluppo della psicoterapia della Gestalt si sono focalizzate su 3 concetti: 1) Lo Sviluppo Polifonico dei Domini, 12,13 una proposta per considerare gli aspetti evolutivi del paziente, pur rimanendo nel qui e ora fenomenologico. Lo SPD riguarda lo sfondo esperienziale con cui il paziente si pone del contatto attuale con il terapeuta. È l evidenza estetica, nel qui-e-ora, dei contatti passati del paziente: il suo collocarsi come corpo-in-un-campo terapeutico, il suo definirsi nel contatto con il terapeuta, il suo determinarsi su cosa dire e come dirlo al terapeuta. I domini sono abilità di contatto acquisite nel funzionamento del sé, 12,13 e nel loro insieme formano, in ogni momento dell incontro terapeutico (con quel particolare terapeuta), a seconda della complessità del rapporto figura/sfondo, 33,34 una polifonia, una musica di cui il terapeuta tiene conto per fare a sua volta contatto con quel paziente in quel particolare momento. La polifonia dei domini supporta il movimento creativo del sé nella situazione terapeutica, e connota la resilienza con cui il sé si espone agli eventi stressanti. 35 2) La Conoscenza Relazionale Estetica, 36,37 un concetto che sviluppa la consapevolezza del terapeuta in termini di campo: attraverso questo strumento estetico, il terapeuta conosce l esperienza attuale del paziente, sia in termini di empatia incarnata che in termini di risonanza del campo. 3) Il modello osservativo dei Passi di Danza, per la ricerca fenomenologica ed estetica sull interazione tra bambino e caregivers 38 e/o tra paziente e terapeuta. 35,39 Descrive queste

interazioni come la co-creazione di una danza, che include sia i sentimenti che i movimenti del bambino (o del paziente) e del caregiver (o terapeuta). La grazia (buona forma), il ritmo (regolazione emotiva) e la fluidità (movimenti) sono i criteri gestaltici per osservare la qualità del contatto in queste diadi. Per la psicoterapia della Gestalt, ciò che interessa è il come dell'esperienza, il processo che dà origine alla formazione del sé. L attenzione al movimento è pertanto fondamentale: essa incarna la prospettiva fenomenologica dell'esperienza intercorporea, e dell'eccitazione-verso (il now-for-next), diversamente da una considerazione dinamica o cognitiva basata su tematiche emozionali e costruzione di significati. 21 Spagnuolo Lobb dunque sposta il focus di osservazione sul campo fenomenologico e sulla reciprocità della co-creazione del contatto, includendo gli aspetti evolutivi e psicopatologici dell'esperienza (lo sviluppo polifonico dei domini) 12,13 ed il reciproco muoversi-verso-l altro. 35 Questa prospettiva è in linea con gli studi contemporanei di neuroscienze, e della psicoanalisi relazionale e intersoggettiva. Inoltre, consente al terapeuta di stare con la spontaneità del contatto terapeutico co-creato (i passi di danza), includendo allo stesso tempo gli aspetti evolutivi e psicopatologici dell esperienza (sviluppo polifonico dei domini) come parte dell esperienza dello sfondo, come una musica che sostiene i passi. 33,34 Spagnuolo Lobb inserisce questi contributi nel quadro di riferimento della responsabilità sociale e politica che gli psicoterapeuti hanno oggi. A suo avviso, il problema clinico fondamentale oggi deriva dalla mancanza di riconoscimento dell altro significativo, sia nelle relazioni intime che in quelle sociali, che porta ad una evidente desensibilizzazione corporea. 40 Questo rende necessario che la psicoterapia si focalizzi, anziché sul modo in cui il paziente fa contatto, sulla danza che accade nelle relazioni primarie e tra terapeuta e paziente, laddove risiede la possibilità di rivitalizzare il confine in cui il sé si crea. Bibliografia 1. Spagnuolo Lobb M. (1991). La formazione in Gestalt terapia. Come la prospettiva dell aggressione dentale modifica il concetto tradizionale di formazione. Quaderni di Gestalt, 13: 5-15. 2. Spagnuolo Lobb M. (1992). Training in Gestalt Therapy. How the Perspective of Dental Aggression Changes the Traditional Concept of Training. Studies in Gestalt Therapy, 1: 21-29. 3. Spagnuolo Lobb M. (2013). From the need for aggression to the need for rootedness: a Gestalt postmodern clinical and social perspective on conflict. British Gestalt Journal, 22, 2: 32-39. 4. Spagnuolo Lobb M. (2015). Dal bisogno di aggressività al bisogno di radicamento: la prospettiva clinica e sociale della psicoterapia della Gestalt post-moderna. In: Pizzimenti M., a cura di, Aggressività e sessualità. Il rapporto figura/sfondo tra dolore e piacere. Milano: FrancoAngeli, 187-204 5. Spagnuolo Lobb M. (2003). Therapeutic meeting as improvisational co-creation. In: Spagnuolo Lobb M., Amendt- Lyon N., a cura di, Creative license: The Art of Gestalt Therapy. Vienna & New York: Springer, 37-49 (trad. it. L incontro terapeutico come co-creazione improvvisata. In: Il permesso di creare. L arte della psicoterapia della Gestalt, Milano: FrancoAngeli, 2007, 65-81. 6. Spagnuolo Lobb., allese. (2 11). Dall enteroception al sostegno dell intenzionalita di contatto. Simulata di una seduta dal vivo. Quaderni di Gestalt, XXIIV, 2: 91-99. 7. Spagnuolo Lobb M. (2013). Isomorfismo: un ponte concettuale tra psicoterapia della Gestalt, psicologia della Gestalt e neuroscienze. In: Cavaleri P. A., a cura di, Psicoterapia della Gestalt e Neuroscienze. Dall'isomorfismo alla simulazione incarnata, Milano: FrancoAngeli. 8. Spagnuolo Lobb M. (2016). Isomorphism: A Bridge to Connect Gestalt Therapy, Gestalt Theory and Neurosciences. Gestalt Theory, 38, 1: 41-56.

9. Spagnuolo Lobb M. (2014). Il dolore e la bellezza nella pratica psicoterapica. In: Francesetti G., Ammirata M., Riccamboni S., Sgadari N., Spagnuolo Lobb M., a cura di, Il dolore e la bellezza. Atti del III Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt, Milano: FrancoAngeli, 86-88. 10. Spagnuolo Lobb M. (2011). - r- e t tera a La tera a e a e ta t ra tata e a et post-moderna. Milano: FrancoAngeli. 11. Spagnuolo Lobb M. (2013). The Now-for-Next in Psychotherapy. Gestalt Therapy Recounted in Post-Modern Society. Siracuse: Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co. 12. Spagnuolo Lobb M. (2012). Lo sviluppo polifonico dei domini. Verso una prospettiva evolutiva della psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, XXV, 2: 31-50. 13. Spagnuolo Lobb M (2012). Toward a Developmental Perspective in Gestalt Therapy Theory and Practice: The Polyphonic Development of Domains. Gestalt Review, 16, 3: 222 244. 14. Spagnuolo Lobb M. (2007). Being at the contact boundary with the other: The challenge of every couple. British Gestalt Journal, 16, 1: 44-52. 15. Spagnuolo Lobb M. (2008). Essere al confine di contatto con l altro: la sfida di ogni coppia. Terapia Familiare, 86: 55-73 16. Spagnuolo Lobb M. (2016). Lasciarsi trasformare dai figli. Proposta di un modello estetico di genitorialità. Quaderni di Gestalt, XXIX, 1: 25-39. 17. Spagnuolo Lobb M. (1988). Il parto come rinascita della madre. Un modello psicologico di preparazione al parto secondo la Psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, 6/7: 67-92 (tradotto in polacco in: e ta t ; tradotto in lingua spagnola in: Figura/Fondo, 3, 3, 1999). 18. Spagnuolo Lobb M. (1992). Childbirth as Re-Birth of the Mother. A Psychological Model of Training for Childbirth by the Gestalt Therapy Approach. The Gestalt Journal, XV, 1: 7-38. 19. Spagnuolo Lobb M. (2003). Creative Adjustment in Madness: A Gestalt Therapy Model for Seriously Disturbed Patients. In: Spagnuolo Lobb M, Amendt-Lyon N, a cura di, Creative License: The Art of Gestalt Therapy, Vienna & New York: Springer, 261-277 (trad. it. L adattamento creativo nella follia: un modello terapeutico gestaltico per pazienti gravi. In: Il permesso di creare. L arte della psicoterapia della Gestalt, Milano: FrancoAngeli, 2007, 336-356). 20. Spagnuolo Lobb M. (2009). La relazione terapeutica nelle strutture psichiatriche: il modello della psicoterapia della Gestalt. In: Loriedo C., Moselli P., a cura di, Dimensioni cliniche e modelli teorici della relazione terapeutica. Milano: FrancoAngeli, 136-156. 21. Spagnuolo Lobb M. (2012). Il now-for-next nella psicoterapia di gruppo. La magia dello stare insieme. Un modello di intervento gestaltico nei gruppi. Quaderni di Gestalt, XXV, 1: 51-62. 22. Spagnuolo Lobb M. (2012). Stress e benessere organizzativo. Un modello gestaltico di consulenza aziendale. Quaderni di Gestalt, XXV, 1: 87-104. 23. Spagnuolo Lobb M. (2015). Stress and organizational well being. A Gestalt organizational consulting method supported by grounded theory. In: Roubal J., Brownell P., Francesetti G., Melnick J., Zeleskov-Djoric J., eds., Towards a Research Tradition in Gestalt Therapy. Newcastle: Cambridge Scholars Publishing. 24. Spagnuolo Lobb M. (2013). Borderline. The Wound of the Boundary. (Commented by Christine Stevens). In: Francesetti G., Gecele M., Roubal J., eds., Gestalt Therapy in Clinical Practice. From Psychopathology to the Aesthetics of Contact, Siracuse: Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co., 609-641. 25. Spagnuolo Lobb M. (2014). L esperienza borderline: la ferita del confine. In: Francesetti G., Gecele M., Roubal J., a cura di, Psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica: Dalla psicopatologia a e tet a del contatto, Milano: FrancoAngeli, 659-695. 26. Francesetti G., Spagnuolo Lobb M. (2013). Beyond the Pillars of Hercules. A Gestalt Therapy Perspective of Psychotic Experiences. (Commented by Gary Yontef). In: Francesetti G., Gecele M., Roubal J., eds., Gestalt Therapy in Clinical Practice. From Psychopathology to the Aesthetics of Contact, Siracuse: Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co., 393-431. 27. Francesetti G., Spagnuolo Lobb M. (2014). Oltre le Colonne d Ercole. La psicoterapia della Gestalt con le esperienze psicotiche. In: Francesetti G., Gecele M., Roubal J., a cura di, Psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica: Dalla psicopatologia a e tet a del contatto, Milano: FrancoAngeli, 439-478. 28. Spagnuolo Lobb M. (2011). La psicoterapia della Gestalt con le esperienze depressive (intervista di Gianni Francesetti). In: Francesetti G., Gecele M., a cura di, L a tr irraggiungibile. La psicoterapia della Gestalt con le esperienze depressive, Milano: Franco Angeli, 25-45. 29. Spagnuolo Lobb M. (2015). Gestalt Therapy Perspective on Depressive Experiences: An Introduction. In: Francesetti G., a cura di, Absence is the Bridge Between Us. Gestalt Therapy Perspective on Depressive Experiences, Siracuse: Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co., 35-63.

30. Spagnuolo Lobb M. (2014). Le esperienze depressive in psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, XXVII, 2: 57-80. 31. Spagnuolo Lobb M. (2013). Il corpo come veicolo del nostro essere nel mondo. L esperienza corporea in psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, XXVI, 1: 41-65. 32. Spagnuolo Lobb M. (2014). I vissuti sessuali nel setting della psicoterapia della Gestalt post-moderna. Quaderni di Gestalt, XXVII, 1: 19-39. 33. Spagnuolo Lobb M. (2015). Il sé come contatto. Il contatto come sé. Un contributo all esperienza dello sfondo secondo la teoria del sé della psicoterapia della Gestalt. Quaderni di Gestalt, XXVIII, 2: 25-56. 34. Spagnuolo-Lobb M. (2016). Self as contact, contact as self. A contribution to ground experience in Gestalt Therapy theory of self. In: Robine J.M., ed., Self. A Poliphony of Contemporary Gestalt Therapists. St. Romain la Virvée: L Exprimerie, 261-289 (available also in Spanish and French). 35. Spagnuolo Lobb M. (2017). From losses of ego functions to the dance steps between psychotherapist and client. British Gestalt Journal, 26, 1: 28-37. 36. Spagnuolo Lobb M. (2017). La consapevolezza estetica del campo. Per uno sviluppo del concetto di consapevolezza in psicoterapia della Gestalt nella clinica contemporanea. Quaderni di Gestalt, XXX, 1: 17-33. 37. Spagnuolo Lobb M. (2018). Aesthetic Relational Knowledge of the Field A Revised Concept of Awareness in Gestalt Therapy and Contemporary Psychiatry. Gestalt Review, 22, 1: 50-68 (in press). 38. Spagnuolo Lobb M. (2016). Gestalt Therapy with Children. Supporting the Polyphonic Development of Domains in a Field of Contacts. In: Spagnuolo Lobb M., Levi N., Williams A. D., eds. Gestalt Therapy with Children: From Epistemology to Clinical Practice. Siracuse: Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co., 25-62. 39. Spagnuolo Lobb M. (2017). Phenomenology and aesthetic recognition of the dance between psychotherapist and client: a clinical example. British Gestalt Journal, 26, 2: 50-56. 40. Spagnuolo Lobb M. (2016). Psychotherapy in Post Modern Society. Gestalt Today Malta, 1, 1: 97-113. Nota bio Margherita Spagnuolo Lobb è direttore, dal 1979, della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell Istituto di estalt HCC Italy (Siracusa, Palermo, Milano), della Rivista Quaderni di Gestalt e della Collana di Internazionale Gestalt Therapy Book Series della casa editrice Istituto di Gestalt HCC Italy Publ. Co. (Siracusa - www.gestaltitaly.com). È tra gli autori più stimati nel campo gestaltico internazionale. Il suo libro Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna (Franco Angeli, 2011) è stato tradotto in 8 lingue. Allieva di Erving e Miriam Polster in California e poi a New York di Isadore From, ha lavorato per nove anni con Daniel Stern. Ha introdotto in Italia gli esponenti più significativi di questo approccio. I suoi lavori sulla ridefinizione ermeneutica della teoria del sé, sulle sofferenze borderline, psicotica e depressiva, e su applicazioni cliniche quali la co-creazione della relazione terapeuta-paziente, la psicopatologia e il trattamento dei pazienti gravi, il concetto di sviluppo polifonico dei domini e la psicoterapia con i bambini, la psicoterapia della coppia e la preparazione della coppia al parto sono noti e apprezzati anche all estero. È didatta internazionale di psicoterapia della Gestalt presso vari istituti di specializzazione post-universitaria e università. Full Member del New York Institute for Gestalt Therapy, già presidente e primo membro onorario della European Association for Gestalt Therapy (EAGT), già presidente della Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP), è fondatore e presidente onorario della Società Italiana Psicoterapia Gestalt (SIPG). Presidente della Federazione Scuole e Istituti di Gestalt (FISIG) nel biennio 2015-2017.