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REGIONE PIEMONTE BU28 16/07/2015 Codice A16170 D.D. 13 maggio 2015, n. 164 Regolamento regionale 15/R/2006 - Definizione delle aree di salvaguardia di n. 13 captazioni idropotabili, tra cui una presa d'acqua superficiale dal torrente Casternone e dodici sorgenti ("Arpone", "Fontana Bruna", "Fontana Fredda 1 e 2", "Riva della Mena 1, 2, 3, 4 e 5", "Codra", "Roch" e "Truc di Brione"), captazioni ubicate nel Comune di Val della Torre (TO). L Autorità d Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Torinese, d intesa con il Comune di Val della Torre (TO) e con la Società Metropolitana Acque Torino S.p.A (SMAT S.p.A.), ente gestore del Servizio Idrico Integrato per il territorio comunale in questione, con nota in data 13 gennaio 2015, ha trasmesso la Determinazione del Direttore Generale n. 5/2015 del 13 gennaio 2015 con la documentazione a supporto delle proposte di definizione delle seguenti aree di salvaguardia: presa d acqua superficiale dal torrente Casternone; sorgente Arpone, ubicata nella particella catastale n. 163 del foglio di mappa n. 1, censito al C.T. del medesimo Comune di Val della Torre (TO); sorgente Fontana Bruna, ubicata nella particella catastale n. 189 del foglio di mappa n. 2, censito al C.T. del medesimo Comune; sorgenti Fontana Fredda 1 e 2, ubicate, rispettivamente, nelle particelle catastali n. 405 e n. 151 del foglio di mappa n. 1, censito al C.T. del medesimo Comune; sorgenti Riva della Mena 1, 2, 3, 4 e 5, ubicate, rispettivamente, nelle particelle catastali n. x1 e n. 406 del foglio di mappa n. 1, censito al C.T. del medesimo Comune; sorgente Codra, ubicata nella particella catastale n. x1 del foglio di mappa n. 1, censito al C.T. del medesimo Comune; sorgente Roch, ubicata nella particella catastale n. 46 del foglio di mappa n. 2, censito al C.T. del medesimo Comune; sorgente Truc di Brione, ubicata nella particella catastale n. 5 del foglio di mappa n. 35, censito al C.T. del medesimo Comune. Precedentemente l Autorità d Ambito n. 3, nel merito dell istruttoria preliminare condotta dai propri uffici, aveva richiesto al Proponente (SMAT S.p.A.) di fornire alcune integrazioni alla documentazione inizialmente trasmessa; la SMAT S.p.A., con note in data 10 marzo 2014 ed in data 3 dicembre 2014, ha integrato la documentazione facendo pervenire quanto richiesto. Le captazioni sono poste a differenti quote altimetriche, da 390 metri s.l.m. a 1044 metri s.l.m., hanno portate variabili da 0,14 l/s a 8,5 l/s e una vulnerabilità intrinseca degli acquiferi captati da bassa ad elevata; sono dislocate in differenti gruppi disposti nel settore di testata del torrente Casternone, sia in sinistra che in destra idrografica dello stesso, lungo linee di impluvio di bacini tributari del torrente. La proposta di definizione della presa d acqua superficiale dal Torrente Casternone è stata dimensionata utilizzando come prevede il punto 4 dell Allegato A del Regolamento regionale 15/R del 2006 il criterio infrastrutturale e individua la zona di tutela assoluta (ZTA) coincidente con la zona di rispetto (ZR), al cui interno sono contenute l opera di presa e i relativi manufatti accessori. La suddetta area di salvaguardia è rappresentata con le relative dimensioni e con l elenco delle particelle catastali interessate nell elaborato Tavola 7 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre T. Casternone scala 1:2.000, agli atti con la documentazione trasmessa.

Per quanto concerne invece le sorgenti in esame, l unico dato di riferimento è quello relativo alla curva di esaurimento della sorgente Fontana Bruna, rappresentativa di una circolazione in depositi detritici di versante; il tempo di dimezzamento della portata massima annuale indica, per questo sorgente, una vulnerabilità intrinseca elevata dell acquifero captato. Non disponendo di serie storiche di misura delle portate delle altre sorgenti analizzate, dal momento che non sono state eseguite misure in continuo del flusso idrico, indispensabili per calcolare il tempo di dimezzamento della portata massima annuale, così come previsto dal Regolamento regionale 11 dicembre 2006, n. 15/R le proposte di definizione presentate sono state elaborate sulla base delle risultanze di uno studio idrogeologico che ha evidenziato i seguenti gradi di vulnerabilità intrinseca degli acquiferi captati: sorgenti Riva della Mena 1, 2, 3, 4 e 5, Fontana Fredda 1 e 2, Truc di Brione, vulnerabilità bassa (classe D); sorgenti Arpone, Codra, Fontana Bruna, Roch, vulnerabilità elevata (classe A). Le aree di salvaguardia che ne sono risultate hanno le seguenti caratteristiche dimensionali. Sorgente Arpone : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 40 metri verso monte, 30 metri lateralmente e 10 metri verso valle, a partire dall opera di presa; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, con un estensione a monte pari a 200 metri; zona di rispetto allargata, di forma poligonale e un estensione a monte, a partire dal limite della zona di rispetto ristretta, dimensionata in relazione al particolare assetto idrogeologico in modo da coincidere con il bacino di alimentazione racchiuso dalla captazione ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo. Sorgente Fontana Bruna : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 40 metri verso monte, 30 metri lateralmente e 10 metri verso valle, a partire dall opera di presa; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, con un estensione a monte pari a 200 metri; zona di rispetto allargata, di forma poligonale e un estensione a monte, a partire dal limite della zona di rispetto ristretta, dimensionata in relazione al particolare assetto idrogeologico in modo da coincidere con il bacino di alimentazione racchiuso dalla captazione ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo. Sorgenti Fontana Fredda 1 e 2 : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 10 metri verso monte, 7,50 metri lateralmente e 2 metri verso valle, a partire dalle opere di presa, per entrambe le sorgenti; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, un estensione a monte pari a 200 metri ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo, per entrambe le sorgenti. Sorgenti Riva della Mena 1, 2, 3, 4 e 5 : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 10 metri verso monte, 7,50 metri lateralmente e 2 metri verso valle, a partire dalle opere di presa, per tutte e cinque le sorgenti; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, un estensione a monte pari a 200 metri ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo, per tutte e cinque le sorgenti; tali zone si compenetrano parzialmente tra loro. Sorgente Codra : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 40 metri verso monte, 30 metri lateralmente e 10 metri verso valle, a partire dall opera di presa; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, con un estensione a monte pari a 200 metri; zona di rispetto allargata, di forma poligonale e un estensione a monte, a partire dal limite della zona di rispetto ristretta, dimensionata in relazione al particolare assetto idrogeologico in modo da

coincidere con il bacino di alimentazione racchiuso dalla captazione ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo. Sorgente Roch : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 40 metri verso monte, 30 metri lateralmente e 10 metri verso valle, a partire dall opera di presa; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, con un estensione a monte pari a 200 metri; zona di rispetto allargata, di forma poligonale e un estensione a monte, a partire dal limite della zona di rispetto ristretta, dimensionata in relazione al particolare assetto idrogeologico in modo da coincidere con il bacino di alimentazione racchiuso dalla captazione ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo. Sorgente Truc di Brione : zona di tutela assoluta, di forma rettangolare e dimensioni pari a 10 metri verso monte, 7,50 metri lateralmente e 2 metri verso valle, a partire dall opera di presa; zona di rispetto ristretta, di forma poligonale, un estensione a monte pari a 200 metri ed un orientazione parallela alla direzione media di deflusso sotterraneo. Le suddette zone sono rappresentate con le relative dimensioni e con l elenco delle particelle catastali interessate negli elaborati: Tavola 1 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Arpone scala 1:2.000 ; Tavola 2 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Fontana Bruna scala 1:2.000 ; Tavola 3 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgenti Riva della Mena e Fontana Fredda scala 1:2.000 ; Tavola 4 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Codra scala 1:2.000 ; Tavola 5 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Roch scala 1:2.000 ; Tavola 6 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Truc di Brione scala 1:2.000 ; agli atti con la documentazione trasmessa. Le aree di salvaguardia proposte ricadono totalmente nel territorio del Comune di Val della Torre (TO) che, visionata la documentazione trasmessa dall Autorità d Ambito n. 3 con nota in data 2 aprile 2014, non ha fatto pervenire osservazioni in merito alla proposta di definizione presentata. In merito alle proposte presentate, l Azienda Sanitaria Locale TO3 di Collegno e Pinerolo S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione, con nota in data 2 maggio 2014, ha evidenziato che esegue periodicamente i controlli analitici previsti dalla legge vigente sia presso la presa d acqua superficiale dal torrente Casternone provvedendo alla revisione sistematica della classe di qualità ai sensi dell articolo 80 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 sia nella rete di distribuzione presso il concentrico ai sensi del decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 e s.m.i. rilevando, nel tempo, la conformità dell acqua erogata, tranne in un caso isolato (febbraio 2012) di superamento del parametro ferro presso un punto della rete nella zona Brione rientrato tuttavia nei limiti di legge nel campionamento successivo. L Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Torino, con nota in data 21 maggio 2014, ha considerato adeguate e conformi ai criteri generali di cui al Regolamento regionale 11 dicembre 2006, n. 15/R, le proposte di definizione presentate condividendo, tra l altro, l individuazione e la valutazione dei centri di rischio effettuata dal Proponente.

Nella medesima nota, la stessa ARPA, ha trasmesso alcune osservazioni in merito ai potenziali centri di rischio ed alle misure necessarie alla messa in sicurezza delle attività che interferiscono con le aree di salvaguardia proposte, richiedendo alla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A integrazioni. La Società Metropolitana Acque Torino S.p.A, con nota in data 3 dicembre 2014, ha trasmesso una relazione esplicativa finalizzata a chiarire le perplessità emerse nel parere dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale sopra riportato. Le particelle catastali interessate dalle aree di salvaguardia, per le loro caratteristiche morfologiche e vegetazionali, non risultano essere soggette ad attività di sfruttamento agricolo e/o connesse all allevamento intensivo di bestiame e pertanto non è stato ritenuto necessario richiedere il Piano di utilizzazione dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari previsto nell Allegato B del Regolamento regionale 15/R del 2006. Ne consegue che coloro che detengono i titoli d uso delle particelle interessate saranno tenuti al rispetto dei vincoli previsti all articolo 6, commi 1 e 2 del regolamento regionale 15/R del 2006. Nel caso in cui venga modificata la gestione delle suddette aree, determinando un incremento delle attuali condizioni di rischio della risorsa connesso ad una eventuale futura utilizzazione agronomica delle stesse, coloro che ne detengono i titoli d uso saranno tenuti alla predisposizione del Piano di utilizzazione dei fertilizzanti e dei prodotti fitosanitari da trasmettere sotto forma di comunicazione alla Provincia di Torino. Si ribadisce, comunque, il divieto di intervenire con mezzi di tipo chimico per il contenimento della vegetazione in aree a particolare destinazione funzionale all interno delle zone classificate a bosco, in conformità alle disposizioni del d.lgs. 227/2001. Con la determinazione n. 360-165923 del 22 luglio 2002 la Provincia di Torino ha autorizzato provvisoriamente il Comune di Val della Torre alla continuazione dell esercizio della derivazione per uso potabile a mezzo di un opera di presa dal torrente Casternone, ubicata nel medesimo Comune. Successivamente, con la determinazione n. 365-17890 del 3 giugno 2014, la Provincia di Torino ha trasferito ai sensi del Regolamento regionale 29 luglio 2003, n. 10/R la titolarità dell autorizzazione provvisoria di cui sopra alla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., ente gestore del Servizio Idrico Integrato per il territorio comunale di Val della Torre. Con la determinazione n. 410-358869 del 29 luglio 2005 la Provincia di Torino ha autorizzato provvisoriamente la Società Acea Pinerolese Industriale S.p.A. gestore operativo del servizio acquedottistico per il territorio comunale di Val della Torre alla continuazione dell esercizio della derivazione per uso potabile tramite le sorgenti in oggetto, ubicate nel medesimo Comune. Successivamente, con la determinazione n. 333-20288 del 22 maggio 2012, la Provincia di Torino ha trasferito ai sensi del Regolamento regionale 29 luglio 2003, n. 10/R la titolarità dell autorizzazione provvisoria di cui sopra alla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., ente gestore del Servizio Idrico Integrato per il territorio comunale di Val della Torre. Ai sensi della vigente normativa in materia, é stata data comunicazione dell avvio del procedimento amministrativo con la pubblicazione del relativo avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 5, in data 5 febbraio 2015. Tutto ciò premesso, Il Dirigente

considerato che dall esame della documentazione trasmessa è stato possibile accertare che le proposte di definizione sono conformi ai criteri generali di cui al Regolamento regionale 11 dicembre 2006 n. 15/R recante Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61) ; ritenuto che la peculiarità della situazione locale consente di accogliere la proposta di definizione dell area di salvaguardia della presa d acqua superficiale dal Torrente Casternone eseguita utilizzando il criterio infrastrutturale previsto dalla parte 4 dell Allegato A del medesimo Regolamento regionale; atteso che le aree di salvaguardia proposte sono state dimensionate attraverso l utilizzo di criteri tecnici rispondenti alla necessità di tutela delle acque destinate al consumo umano; accertato che le tredici captazioni ubicate nel Comune di Val della Torre (TO) sono state inserite nel Programma di adeguamento delle captazioni esistenti ai sensi della lettera b), comma 1 dell articolo 9 del Regolamento 15/R del 2006, approvato con deliberazione n. 408 dell Autorità d Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Torinese, in data 2 dicembre 2010; ritenuto che le proposte di definizione delle aree di salvaguardia possono essere accolte a condizione che siano garantiti comunque gli adempimenti di legge vigenti sui requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano e sull aspetto igienico delle captazioni, nonché posti in essere tutti i controlli e gli interventi segnalati nei pareri dell ARPA e dell ASL competenti, e in particolare che: si provveda alla sistemazione e manutenzione dell area di salvaguardia della presa d acqua superficiale dal torrente Casternone, costituita dalla zona di tutela assoluta coincidente con la zona di rispetto, così come previsto dall articolo 4 del Regolamento regionale 15/R del 2006, che dovrà essere completamente dedicata alla gestione della risorsa e, se possibile, recintata al fine di garantire l integrità e l efficienza delle relative opere; si provveda alla sistemazione e manutenzione delle zone di tutela assoluta delle sorgenti, così come previsto dall articolo 4 del Regolamento regionale 15/R del 2006, che dovranno essere completamente dedicate alla gestione della risorsa e, se possibile, impermeabilizzate, dotate di idonee canalizzazioni per l allontanamento delle acque meteoriche e recintate al fine di garantire l integrità e l efficienza delle relative opere; si provveda alla verifica delle condizioni di drenaggio delle acque meteoriche e di dilavamento della viabilità comunale e di accesso alle captazioni ricadenti all interno delle aree di salvaguardia procedendo, ove necessario, alla loro raccolta e convogliamento all esterno delle aree stesse; si provveda alla verifica degli eventuali centri di pericolo che ricadono all interno delle aree di salvaguardia al fine di adottare, nel caso, gli interventi necessari a garantirne la messa in sicurezza laddove sia impossibile prevederne l allontanamento all esterno delle aree stesse; si provveda a mantenere puliti i versanti al fine di conservare l elevata naturalità dei pendii racchiusi dalle captazioni ed i sentieri e le piste forestali che attraversano le aree di salvaguardia; vista la determinazione n. 360-165923, in data 22 luglio 2002, con la quale la Provincia di Torino ha autorizzato provvisoriamente il Comune di Val della Torre alla continuazione dell esercizio della derivazione per uso potabile a mezzo di un opera di presa dal torrente Casternone, ubicata nel medesimo Comune; vista la successiva determinazione n. 365-17890, in data 3 giugno 2014, con la quale la Provincia di Torino ha trasferito ai sensi del Regolamento regionale 29 luglio 2003, n. 10/R la titolarità

dell autorizzazione provvisoria di cui sopra alla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., ente gestore del Servizio Idrico Integrato per il territorio comunale di Val della Torre; vista la determinazione n. 410-358869, in data 29 luglio 2005, con la quale la Provincia di Torino ha autorizzato provvisoriamente la Società Acea Pinerolese Industriale S.p.A. gestore operativo del servizio acquedottistico per il territorio comunale di Val della Torre alla continuazione dell esercizio della derivazione per uso potabile tramite le sorgenti in oggetto, ubicate nel medesimo Comune; vista la successiva determinazione n. 333-20288, in data 22 maggio 2012, con la quale la Provincia di Torino ha trasferito ai sensi del Regolamento regionale 29 luglio 2003, n. 10/R la titolarità dell autorizzazione provvisoria di cui sopra alla Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., ente gestore del Servizio Idrico Integrato per il territorio comunale di Val della Torre; vista la nota dell Azienda Sanitaria Locale TO3 di Collegno e Pinerolo S.C. Igiene Alimenti e Nutrizione, in data 2 maggio 2014 prot. n. 47095/Tit.6.3.2; vista la nota dell Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Dipartimento Provinciale di Torino, in data 21 maggio 2014 prot. n. 42166; vista la Determinazione del Direttore Generale dell Autorità d Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Torinese n. 5/2015, in data 13 gennaio 2015, di approvazione e presa d atto delle proposte di definizione presentate; vista la nota dell Autorità d Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Torinese, in data 13 gennaio 2015 prot. n. 0000059, di trasmissione degli atti delle proposte di definizione in oggetto; vista la legge regionale 26 marzo 1990, n. 13 Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi civili e successive modifiche ed integrazioni; vista la legge regionale 30 aprile 1996, n. 22 Ricerca uso e tutela delle acque sotterranee e successive modifiche ed integrazioni; visto il decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano e successive modifiche ed integrazioni; visto il Regolamento regionale 29 luglio 2003, n. 10/R recante Disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61) e successive modifiche ed integrazioni; visto il Regolamento regionale 20 febbraio 2006, n. 1/R recante Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e delle acque di lavaggio di aree esterne (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61) e successive modifiche ed integrazioni; visto l articolo 80 del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e successive modifiche ed integrazioni; visto il Regolamento regionale 11 dicembre 2006, n. 15/R recante Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano (Legge regionale 29 dicembre 2000, n. 61) e successive modifiche ed integrazioni;

visto l articolo 17 della legge regionale 28 luglio 2008, n. 23; visto l articolo 7, lettera a) del provvedimento organizzativo allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale n. 10-9336 del 1 agosto 2008; DETERMINA a) Le aree di salvaguardia di tredici captazioni idropotabili, tra le quali dodici sorgenti ed una presa da acque superficiali dal Torrente Casternone, captazioni ubicate nel Comune di Val della Torre (TO), sono definite come risulta nei seguenti elaborati: Tavola 1 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Arpone scala 1:2.000 ; Tavola 2 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Fontana Bruna scala 1:2.000 ; Tavola 3 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgenti Riva della Mena e Fontana Fredda scala 1:2.000 ; Tavola 4 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Codra scala 1:2.000 ; Tavola 5 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Roch scala 1:2.000 ; Tavola 6 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre Sorgente Truc di Brione scala 1:2.000 ; Tavola 7 Planimetria dell area di salvaguardia Comune di Val della Torre T. Casternone scala 1:2.000 ; allegati alla presente determinazione quali parti integranti e sostanziali. b) Nelle aree di salvaguardia di cui alla lettera a) del presente provvedimento si applicano i vincoli e le limitazioni d uso definiti dagli articoli 4 e 6 del Regolamento regionale 11 dicembre 2006, n. 15/R recante Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano, relativi rispettivamente alle zone di tutela assoluta e alle zone di rispetto, ristretta ed allargata. Resta comunque fermo il divieto di intervenire con mezzi di tipo chimico per il contenimento della vegetazione in aree a particolare destinazione funzionale all interno delle zone classificate a bosco, in conformità alle disposizioni del d.lgs. 227/2001. c) Il gestore del Servizio Idrico Integrato per il territorio comunale di Val della Torre (TO) Società Metropolitana Acque Torino S.p.A (SMAT S.p.A.) come definito all articolo 2, comma 1, lettera l) del Regolamento regionale 15/R del 2006, é altresì tenuto agli adempimenti di cui all articolo 7, commi 3 e 4 del citato Regolamento regionale 15/R/2006, nonché a: garantire che l area di salvaguardia della presa d acqua superficiale dal torrente Casternone, costituita dalla zona di tutela assoluta coincidente con la zona di rispetto e al cui interno sono contenute l opera di presa e i relativi manufatti accessori, sia, se possibile, recintata e completamente dedicata alla gestione della risorsa al fine di garantire l integrità e l efficienza delle relative opere; l accesso in tale area dovrà essere consentito unicamente al personale autorizzato dall ente gestore (SMAT S.p.A.) ed alle autorità di controllo; garantire che le zone di tutela assoluta delle dodici sorgenti, così come previsto dall articolo 4 del Regolamento regionale 15/R del 2006, siano completamente dedicate alla gestione della risorsa e, se possibile, impermeabilizzate, dotate di idonee canalizzazioni per l allontanamento delle acque meteoriche e recintate al fine di garantire l integrità e l efficienza delle relative opere; l accesso in tali zone dovrà essere consentito unicamente al personale autorizzato dall ente gestore (SMAT S.p.A.) ed alle autorità di controllo;

provvedere alla verifica delle condizioni di drenaggio delle acque meteoriche e di dilavamento della viabilità comunale e di accesso alle captazioni ricadenti all interno delle aree di salvaguardia procedendo, ove necessario, alla loro raccolta e convogliamento all esterno delle aree medesime; provvedere alla verifica degli eventuali centri di pericolo che ricadono all interno delle aree di salvaguardia al fine di adottare, nel caso, gli interventi necessari a garantirne la messa in sicurezza laddove sia impossibile prevederne l allontanamento all esterno delle aree stesse; provvedere alla pulizia dei versanti al fine di mantenere l elevata naturalità dei pendii racchiusi dalle captazioni; provvedere ad eseguire, d intesa con l ARPA, l ASL e l Autorità d Ambito competenti per territorio, il monitoraggio della qualità delle acque superficiali del torrente Casternone, ad integrazione dei controlli analitici previsti dalla vigente normativa sulla qualità delle acque superficiali destinate al consumo umano. d) A norma dell articolo 8, comma 3 del Regolamento regionale 15/R del 2006, copia del presente provvedimento é trasmessa, oltre che al proponente: alla Provincia di Torino per l inserimento nel disciplinare di concessione delle prescrizioni poste a carico del concessionario per la tutela dei punti di presa; alle strutture regionali competenti in materia di Pianificazione e gestione urbanistica e di Economia montana e foreste; all Azienda sanitaria locale; al Dipartimento dell ARPA. e) A norma dell articolo 8, comma 4 del Regolamento regionale 15/R del 2006, copia del presente provvedimento è altresì trasmessa alla Provincia di Torino per gli adempimenti relativi al Piano territoriale di coordinamento ed al Comune di Val della Torre affinché lo stesso provveda a: recepire nello strumento urbanistico generale, nonché nei conseguenti piani particolareggiati attuativi, i vincoli derivanti dalla definizione delle aree di salvaguardia di cui al presente provvedimento, anche al fine di mantenere le condizioni di elevata naturalità dei versanti racchiusi dalle captazioni; emanare i provvedimenti necessari per il rispetto dei vincoli connessi con le predette definizioni delle aree di salvaguardia; notificare ai proprietari o possessori dei terreni interessati dalle aree di salvaguardia il presente provvedimento di definizione con i relativi vincoli. La presente determinazione dirigenziale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell articolo 61 dello Statuto e dell articolo 5 della l.r. 22/2010, nonché ai sensi dell articolo 40 del d.lgs. n. 33/2013, nel sito istituzionale dell ente, nella sezione Amministrazione trasparente. Il Dirigente del Settore Graziano Volpe