"DESIDERIO E CORAGGIO DI UNA VITA SANTA" Percorso spirituale sul testo della Lettera agli Efesini di S. Paolo Apostolo

Documenti analoghi
MISSIONARIO DEL MISTERO DI DIO

IL PIANO SALVIFICO DI DIO

II DOMENICA DOPO NATALE

5 gennaio Liturgia del giorno

Capitolo II INIZIO E CONCLUSIONE DI ATTI COMUNI

LA CHIESA UNIVERSALE

CHIESA CRISTIANA EVANGELICA BATTISTA (Via Cisa n. 5-1^ traversa Sarzana) Domenica 18 settembre 2011 LITURGIA. del.

SAN PAOLO E LE SUE COMUNITÀ

Scritto da Antonio Manco Domenica 03 Gennaio :54 - Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Gennaio :09

La Missione del RnS Il Rinnovamento carismatico è una grande forza al servizio dell annuncio del Vangelo nella GIOIA dello Spirito Santo (Papa

Preghiera allo Spirito Santo di Paolo VI

LABORATORI CATECHISTICI

INSIEME PREGHIAMO INTORNO ALLA TAVOLA

CREDO IN CREDO LA PROFESSO ASPETTO DIO PADRE UN SOLO CREATORE GESU CRISTO SIGNORE SALVATORE SPIRITO SANTO VIVIFICANTE PARLATORE CHIESA

Preghiera universale Venerdì santo

Solennità di PENTECOSTE

SOLENNITA': SANTISSIMA TRINITA'

avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di Voi

IL SIGNORE È VICINO A CHI HA IL CUORE FERITO. Che cosa cercate? Domenica 12 Ottobre 2014

IL CAMMINO CRISTIANO EF 5:15-21

Amare Dio con tutta l anima

2 giugno ANNIVERSARIO DELLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA CATTEDRALE

Diventare artigiani di pace per passare all'altra riva

INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE

Il TEMPO DELL'ADORAZIONE alla luce del Mistero pasquale. Adorazione eucarística per la vita del mondo 14/Maggio/2014 P.

LITURGIA DI MANDATO PASTORALE. ARCIDIOCESI DI CAPUA Parrocchia Sacro Cuore

Le nostre preghiere. Questa Corona è formata da 33 grani divisi in tre gruppi di undici.

importanti della Settimana Santa e scoprire la risurrezione come vita nuova. -Conoscere il significato di alcuni simboli pasquali.

OTTOBRE MESE MISSIONARIO

ATTO PENITENZIALE Con fiducia e umiltà presentiamo al Signore la nostra vita e quella dei defunti, perché egli perdoni i nostri e i loro peccati.

La giustizia è l Amore soddisfatto, è l amore che gioisce in se stesso. (4 ottobre 1894)

E venne ad abitare in mezzo a noi

I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si

Contemplazione. del mattino o della la sera

SAN GIOVANNI XXIII, papa

INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE

PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER LE VOCAZIONI. O Padre, fa' sorgere fra i cristiani. numerose e sante vocazioni al sacerdozio,

La S. MESSA (In rosso ci sono le risposte dell Assemblea)

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

COMMEMORAZIONE DI TUTTI I DEFUNTI

La spiritualità dell animatore. Giacomo Prati

LITANIE MARIANE DOMENICANE. Signore, abbi pietà di noi. Cristo, abbi pietà di noi. Signore, abbi pietà di noi. Cristo, abbi pietà di noi

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA-DISCIPLINARE Anno Scolastico 2013/2014. Scuola Primaria Classe 4^ - sez. A. Scuola Primaria Classe 4^ - sez.

PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA Fossalto. Preghiera di benedizione della casa

Canti Cresime INGRESSO

Io sono con voi anno catechistico

GESTI E ATTEGIAMENTI DI FEDE: IL SEGNO DELLA CROCE

Natale (messa della notte)

RELIGIONE CATTOLICA PROGRAMMAZIONE ANNUALE

Con gli occhi al Cielo...

Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito


IX Convegno dei Cori liturgici

Omelia di Pentecoste. 24 maggio Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi Ricevete lo

Maria icona della Chiesa e modello delle Vergini con le lampade accese in mezzo al mondo per essere luce e pronte a rispondere a Cristo.

Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T: Amen

Ottobre Missionario 2016 ADORAZIONE EUCARISTICA CONTEMPLIAMO IL VOLTO DELLA MISERICORDIA

Pregare è incontrarsi con qualcuno Come vorrei incontrare Dio! Ma come fare? Dove lo trovo? Lo so, me l hanno detto: Dio è sempre con noi.

SAN PAOLO. lettera ai Romani

CANTIAMO, CANTIAMO AL SIGNORE (canto d ingresso)

in particolare per i nemici della santa Chiesa e per tutti quelli che Ti sono raccomandati.

MONIZIONE INTRODUTTIVA

La Vocazione. Preghiera Ma.Gi. del 21 ottobre 2016

FESTA DEL BATTESIMO DI GESÙ Rito della benedizione dei bambini battezzati e memoria del Battesimo

Figli di Santa Maria Immacolata Movimento Giovanile. Libro dei Canti

Dio e l uomo OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DI IRELIGIONE CATTOLICA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ANNUALI CLASSE PRIME CLASSI SECONDE CLASSE TERZA

BENVENUTO IO HO UNA GIOIA NEL CUORE

«Ti sei rivelato a noi e non al mondo?»

Il Padre di ogni grazia, il Signore risorto dai morti, lo Spirito che dà forza e vita siano con tutti voi.

Quest'anno proponiamo, come cammino di formazione, il corso sugli "Esercizi spirituali" di S. Ignazio di Loyola.

Parrocchia san Giovanni Battista Casperia

Pregare il Rosario, è cogliere dal giardino del proprio cuore delle belle rose per offrirle a Maria. Questo opuscolo ha lo scopo di aiutare il

CAPITOLO II FORMULARI PER MOMENTI PARTICOLARI DI VITA FRATERNA

R E L I G I O N E C A T T O L I C A C L A S S E 1 ^

NON VOGLIO CHE SIATE NELL IGNORANZA

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Dagli OSA agli OBIETTIVI FORMATIVI RELIGIONE CATTOLICA CLASSE I

Pastorale della famiglia

Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola

27 marzo 2016 Domenica di Pasqua

INTRODUZIONE ALLA CELEBRAZIONE

CONSIGLIO. consigliare ed ascoltare col cuore

RITARDO Decimo articolo del credo Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati.

Progetto di educazione religiosa anno 2017/2018 Custodi dell alleanza

RELIGIONE CATTOLICA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA

"Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato per voi un Salvatore".

7 dicembre SANT AMBROGIO patrono della Regione lombarda

ALLA RICERCA DELLA PROPRIA VOCAZIONE

Gloria a te Padre, gloria a te Figlio, gloria a te Spirito Santo

PREGHIERA DEL MATTINO

INDICAZIONI LITURGICHE PER LA PRIMA VISITA NELLE COMUNITÀ DEL VESCOVO PIETRO MARIA

Pregare il Rosario, è cogliere dal giardino del proprio cuore delle belle rose per offrirle a Maria. Questo opuscolo ha lo scopo di aiutare il

LITURGIA DELLA PAROLA

Riti di introduzione. Il Signore ci invita alla sua mensa. Esercizi Spirituali - anno della Fede - Parrocchia SAN LORENZO -Lunedì.

Esercizi spirituali comunitari 2019

Il Natale ci fa conoscere il coraggio di Dio.

Liturgia Penitenziale

RITI DI INTRODUZIONE

Transcript:

Parrocchia di S. Maria Maggiore - in Codroipo - giorno 3 "DESIDERIO E CORAGGIO DI UNA VITA SANTA" Esercizi spirituali comunitari 2019 Percorso spirituale sul testo della Lettera agli Efesini di S. Paolo Apostolo 1. INVOCAZIONE DELLO SPIRITO SANTO O Spirito Santo che eri presente alla primigenìa benedizione di ogni essere vivente, vieni a innervare i nostri pensieri e il nostro dire perché il bene germogli tra le nostre parole; vieni a pulire il nostro sguardo così da essere limpidi come fanciulli nell accogliere le persone e le situazioni; vieni a nutrire i nostri pensieri così da formulare valutazioni benedicenti; vieni ad abitare il nostro cuore, così che, gravidi di Te, possiamo generare e vita e bene e grazia. Lo chiediamo a Te, o Spirito, che sei la fonte del bene e della vita, tu che vivi e sei la comunione del Padre e del Figlio. Amen. 1

2. LETTERA AGLI EFESINI 3,1-19 1 Per questo io, Paolo, il prigioniero di Cristo per voi pagani... 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: 3 per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. 4Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. 5 Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 6che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, 7 del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l'efficacia della sua potenza. 8 A me, che sono l'ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo 9 e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell'universo, 10 affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, 11 secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, 12 nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui. 13 Vi prego quindi di non perdervi d'animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra. 14Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, 15 dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, 16 perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito. 17Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, 18 siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, 19 e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. 2

3. LA TUA PROMESSA È PIÙ GRANDE DI OGNI FAMA LEGGO E COMPRENDO L inizio del capitolo 3 della nostra lettera si ricollega all incipit della lettera (Ef 1,1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio ) con l auto presentazione di Paolo Prigioniero di Cristo Gesù (3,1). Ministro e ministero si intrecciano e quasi si confondono, Paolo si staglia come l Apostolo dei gentili e come tale viene proposto alla Chiesa perché anch essa ne prosegua l impegno (cf. v.10). Il v.1 risulta troncato e resta in sospeso, ma il tema introdotto dal v.1 (prigioniero di Cristo per voi pagani) guida tematicamente tutti i versetti successivi, dando origine a due sezioni: I vv. 2-12, sulla chiamata dei pagani come componente fondamentale del piano di salvezza (= mistero) di Dio che si attua per mezzo del ministero dell apostolo Paolo e della Chiesa; I vv. 13-19, sulla l invocazione/esortazione per una traboccante ricchezza spirituale della comunità stessa e una sempre più profonda conoscenza/esperienza dell amore di Cristo. Il nostro autore è sopraffatto dalla grandezza dell annuncio di cui è portatore e il suo discorso si conclude con un grido di lode al Padre, ricolmo di stupore e riconoscenza (vv. 20-21 non presenti nel foglietto). v.1: Paolo è definito come il Prigioniero di Cristo ; l uso dell articolo determinativo esprime una particolare identificazione e venerazione dell apostolo da parte della comunità che sta dietro alla nostra lettera. Ormai questo è quasi un titolo che lo definisce per il fatto di essere in mano a Cristo molto più che nelle mani dei giudei o dei romani. La sua vita è totalmente affidata a Gesù Cristo e la dedizione all annuncio del vangelo è la vera motivazione delle sue prove e della sua prigionia. Egli è prigioniero di Cristo come lo è il bimbo serrato fra le braccia e il petto di una madre che lo nutre in vista dell infinito (cf. Sal 131). vv. 2-12: la sezione inizia improvvisamente; l autore dopo la menzione di Paolo prigioniero per voi pagani si lascia prendere dall entusiasmo di far comprendere in cosa consista il ministero di Paolo. Descrivendo la grandezza di questo, illustra la sorprendente grandezza e gratuità della chiamata dei gentili/pagani. Essi sono chiamati in Cristo Gesù, a 3

condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo (v. 6). Questa rivelazione storica avvenuta in Cristo e fatta conoscere per mezzo dello Spirito Santo, deve essere annunciata ad ogni uomo e ad ogni realtà. È un annuncio universale che investe e chiama la Chiesa ad una missione cosmica (v. 10). Tutto ciò è condensato nel termine mistero, progetto salvifico di Dio che chiama ogni uomo alla comunione profonda con sé (vv.11-12)! vv.13-19: Il v. 13 riprende il tema iniziale della prigionia di Paolo: egli è prigioniero per voi! E in questo non fa che imitare Gesù Cristo, il quale ha amato la Chiesa fino a dare se stesso per lei (Ef 5,2. 25). La sua vita è trasformata a immagine del suo Signore. Ormai Paolo non vive più per se stesso, ma tutto il suo essere è per gli altri, comprese tutte le sofferenze dell apostolato (Cf. 2 Cor 4,12; Col 1,12; 2Tm 2,10). Seguono i vv. 14-19 che formano un lungo e solenne periodo e rappresentano il vertice, il climax, di tutto il capitolo! Di fronte alla grandezza del mistero che in Cristo ci è stato rivelato, le ginocchia si piegano in atteggiamento di adorazione! Sgorga una preghiera che sembra nascere dalle stesse parole autografe di Paolo in Gal 2,20: Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me! Questa vita che vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato e ha dato se stesso per me! Il cristiano, come Paolo, è chiamato ad essere inabitato da Cristo, senza che questo comporti il venir meno della sua realtà umana e personale. Si tratta di una inabitazione mediante la fede, ovvero la relazione libera e profonda, l adesione al Vangelo/Buona notizia, che tocca il cuore, il centro vitale della persona. La menzione delle Spirito richiama l azione di quest ultimo nel nostro intimo, là dove riproduce in noi il volto del Figlio, rendendoci figli (Gal 4,6). L autore, che si rivolge a cristiani in parte provenienti dal mondo giudaico e in parte da quello ellenistico, esprime questo con le due espressioni nell uomo interiore e nei vostri cuori che vanno lette nella prospettiva biblica del cuore come centro della persona, luogo degli affetti, dei moti dell anima, dell intelligenza e della volontà. Non solo all inizio della vita cristiana, ma continuamente Cristo è presente 4

nel cuore del battezzato, fintantoché questi mantiene viva la propria fede in lui, la rinnova, la coltiva e la nutre dello Spirito Santo che è stato riversato nei nostri cuori (Rom 5,5). Questo entrare nel mistero di Dio, parteciparlo, sperimentarlo come forza salvifica, diventa esperienza profonda di AMORE, non di un generico sentimento di intimità e accoglienza, ma di una forza di donazione totale che è AGAPE/CARITÀ (anche il v. 19, nel testo greco, ha il termine agape/ carità come nel v. 17). È questa la vera conoscenza (gnosi). Non tanto di se stessi in una ricerca di illuminazione e di auto emancipazione dai limiti personali, bensì del mistero di Dio in Cristo che si realizza storicamente nella dimensione comunitaria della Chiesa. Essa va infatti condivisa e partecipata e vissuta con tutti i santi. È una esperienza di rigenerazione continua, che ci chiama ad una contemplazione stupita per l immensità dell opera di Dio. I riferimenti spaziali utilizzati dall autore della lettera, voglio suscitare l idea di una vastità incommensurabile che viene offerta alla conoscenza del battezzato, perché egli ne percepisca l immensità. MEDITO E RICORDO Il mistero di Dio non è un enigma, una realtà nascosta che bisogna cercare con fatica; al contrario, il mistero è la piena rivelazione dell amore di Dio che egli ha potuto finalmente dispiegare totalmente attraverso il suo Figlio Gesù. Tutta la storia della salvezza è stata una lunga preparazione che Dio ha gestito con sofferenza e trepidante impazienza perché l umanità fosse pronta ad accogliere il suo dono, la rivelazione piena del suo volto, il dono della sua comunione, del suo amore. È questa la pienezza dei tempi (Eb 1,1-3; Gal 4,4-7) in cui egli finalmente ci rende suoi figli, liberi dalla paura e partecipi del suo Spirito. È un dono che ci supera e ci sorprende continuamente. Il mistero non si comprende, si accoglie! Non si definisce, ma si sperimenta come un continuo dono, una relazione profonda che diventa sorgente di vita nuova (Gv 4,13-14; 7,3-39): Partecipi della stessa eredità: Il dono di Dio è la fonte della comunione, la possibilità di una umanità nuova capace di convivere nelle differenze. Se Dio è comunione trinitaria che accoglie in sé 5

l umanità intera, allora le divisioni, le contrapposizioni, i conflitti non possono essere giustificati. Nessuno può essere escluso dalla comunione di Dio e fra noi. Il dono dello Spirito crea comunione e rispetto delle diversità (At 2,1-11; Gal 5,20; 1 Cor 13). L esperienza dell amore/carità: Siamo chiamati a conoscere l amore di Cristo ed essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio! È un affermazione che dà le vertigini, e allo stesso tempo tocca il profondo dell anima, perché è il desiderio più profondo che ci abita e che non abbiamo neppure il coraggio di esprimere: ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te (Agostino, Confessioni 1,5). Il dono dello Spirito, ospite dolce dell anima, è l esperienza soggettiva dell amore di Dio. Ciò che Cristo ha rivelato anch io lo posso vivere, sperimentare, conoscere come continua fonte di vita! L amore infatti non ha fine, non ha confini, resterà per sempre, per l eternità, perché l amore è Dio (cf. 1 Cor 13,1-13; 1 Gv 4,8). PREGO E CHIEDO Rileggo i vv. 14-19 e mi soffermo su alcune frasi che sento più mie. Chiedo di conoscere l amore di Cristo, di non avere timore che sia troppo per me. Chiedo la capacità di stupire di fronte alla grandezza della sua promessa. CONTEMPLO / VEDO Riconosco la voce del Maestro interiore, lo Spirito Santo che parla in me e a me per plasmarmi a immagine del Cristo. Sento il senso di gioia e di pace che mi dona solo l idea di avere questa esperienza: essere capace di amare; conoscere l amore di Cristo. La gioia, la pace, la speranza, la commozione, lo stupore sono segni della presenza dello Spirito, che con gemiti inesprimibili, suscita in me la parola abbà Padre. 6

4. ESERCIZIO Preparazione: mi do un tempo e uno spazio precisi. Riprendo le parole della Scrittura e/o della guida. Vengono proposti tre esercizi, che sottolineano aspetti diversi. Ognuno può scegliere quale esercizio provare a vivere, quello che sente più adatto o più aderente alla propria vita: PROPOSTA 1: AMORE UNIVERSALE Orazione: chiedo al Signore di poter ammirare il Suo agire, il Suo amore sulle persone da Lui create. Esercizio: provo a contemplare e a descrivere l amore di Dio che non è solo per/con/in me ma è su ogni persona. Come ho fatto ieri con me, così ora provo a farlo con i fratelli e sorelle che il Signore mi ha donato: c è un amore che precede le persone, un amore che accompagna e un amore che le segue. Provo a contemplare questo amore su ogni persona. PROPOSTA 2: CHIAMATO A ESSERE CHIESA Orazione: chiedo al Signore la grazia di conoscere come poterlo servire e amare in maniera piena e come amare e servire il popolo da Lui radunato. Esercizio: Paolo riconosce che il suo compito/ministero è di annunciare le ricchezze di Cristo e di illuminare sulla attuazione del mistero stesso. Io a cosa mi sento chiamato? Qual è il mio compito? Qual è il dono che Dio mi ha dato per mettere al servizio degli altri? PROPOSTA 3: DIO PER ME E CON ME Orazione: chiedo al Signore di poter ammirare il Suo agire, il Suo amore che agisce concretamente nella mia vita. Esercizio: provo a guardare nella mia vita - chi mi ha trasmesso la fede; - la realtà della Chiesa, una comunità che mi permette di relazionarmi a Dio, che mi fa sperimentare una pienezza di vita (chiamati a partecipare alla stessa eredità, allo stesso corpo, alla stessa promessa); - come Paolo prega per le genti, così c è sempre qualcuno che prega per noi, provo a sentire questa comunione, sostegno, dono. Colloquio con il Signore. Concludo con un Padre Nostro. Scrivo - trascrivo quello che ho sperimentato - capito - sentito. N.B. è importante la relazione, il colloquio con il Signore. Non occupo tutto il tempo a scrivere, lo farò alla fine della preghiera. Ciò che sazia e soddisfa l anima è il sentire e gustare internamente la grazia di Dio più che il conoscere e sapere. Provo a cogliere i sentimenti che nascono nella preghiera. 7