REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE PROVINCIALI

Documenti analoghi
COMUNE DI OPPIDO MAMERTINA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA. REGOLAMENTO SULLE ENTRATE COMUNALI Art. 52 D. Lgs , n. 446

DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI BRUGNERA Provincia di Pordenone

Regolamento delle entrate comunali

COMUNE DI MANERBIO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE

COMUNE DI RAVARINO PROVINCIA DI MODENA REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA GENARALE DELLE ENTRATE

COMUNE DI VENTIMIGLIA REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE

Comune di Alassio. Regolamento Entrate. ART.1 Oggetto del regolamento

Regolamento per l accertamento e la riscossione delle entrate tributarie

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE PROVINCIALI EX ART. 52 D.LGS 446/97 (Delibera C.P. n. 100/A del ) INDICE

Regolamento. Delle Entrate Comunali

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE ( D.Lgs n. 446, art. 52) ART. 1 OGGETTO E FINALITÀ DEL REGOLAMENTO.

*************** REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE ***************

COMUNE DI GROMO Provincia di Bergamo REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE.

COMUNE DI MONTEROTONDO REGOLAMENTO PER L'ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE ORDINARIE

REGOLAMENTO DELLE ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE

REGOLA MENTO DELLE ENTRATE

COMUNE DI PASSIRANO Provincia di Brescia REGOLAMENTO GENERALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

Comune di Roccafranca

COMUNE DI MIRANO REGOLAMENTO DELLE ENTRATE COMUNALI. (Adottato ai sensi dell art. 52 del D.Lgs , n. 446)

REGOLAMENTO GENERALE PER LA GESTIONE DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI BERTIOLO. Provincia di Udine REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE

REGOLAMENTO DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI SCANDIANO PROVINCIA DI REGGIO NELL EMILIA REGOLAMENTO DELLE ENTRATE

Regolamento per la disciplina delle entrate, dell istituto dell accertamento con adesione e dell autotutela

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE D.Lgs. 15/12/1997, n. 446, art. 52

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE

Regolamento per l accertamento e la riscossione delle Entrate Tributarie Pag. 1

REGOLAMENTO COMUNALE per la DISCIPLINA delle ENTRATE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE

COMUNE DI VICOPISANO

Comune di VILLAVERLA. Regolamento delle ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE

REGOLAMENTO GENERALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI MONTEROTONDO Provincia di Roma REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI PASSIRANO. Provincia di Brescia REGOLAMENTO GENERALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO DELLE ENTRATE PATRIMONIALI

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE

CITTÀ DI SAN MAURO TORINESE PROVINCIA DI TORINO

COMUNE DI MOIMACCO DISCIPLINA DELLE ENTRATE REGOLAMENTO

CITTÀ DI CORBETTA REGOLAMENTO GENERALE PER LA GESTIONE DELLE ENTRATE

COMUNE DI SAN FERDINANDO DI PUGLIA PROVINCIA DI BARLETTA ANDRIA TRANI REGOLAMENTO ENTRATE

APPROVATO CON DELIBERA DI C.C. N. 76 DEL 28/12/01 Modificato con Deliberazioni del Consiglio Comunale n. 72 del 09/09/2015 e n. 30 del 29/04/2016.

COMUNE DI ZACCANOPOLI (Provincia di Vibo Valentia)

CITTA DI FERMO. Regolamento Comunale delle entrate

SETTORE SERVIZI FINANZIARI U.O. GESTIONE ENTRATE REGOLAMENTO COMUNALE PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE ORDINARIE

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE ( D. Lgs , n. 446, art 52 )

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE

COMUNE DI LONIGO (Provincia di Vicenza) Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 43 del REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE

Disciplina generale delle entrate. Regolamento

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA RISCOSSIONE COATTIVA DELLE ENTRATE LOCALI. (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.

TITOLO I. Disposizioni generali. Art.1. Oggetto e finalità del Regolamento

COMUNE DI MATERA CITTA' DEI SASSI Segreteria Generale REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E PATRIMONIALI DEL COMUNE

REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE ORDINARIE

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI PIENZA Provincia di Siena

REGOLAMENTO ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE ENTRATE NON TRIBUTARIE. Documento REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE NON TRIBUTARIE

COMUNE DI LODRINO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO DELLE ENTRATE COMUNALI

COMUNE DI LOREGGIA PROVINCIA DI PADOVA

Comune di SAN PRISCO Provincia di Caserta

3URYLQFLDGL)RJJLD. Delibera del Commissario Straordinario (Consiglio Comunale n.10 del 29\02\2002)

COMUNE DI LONGARONE Provincia di Belluno

REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE ORDINARIE E TRIBUTARIE

REGOLAMENTO DELLE ENTRATE PATRIMONIALI

COMUNE DI GABICCE MARE

CITTA DI LIGNANO SABBIADORO (Provincia di Udine)

COMUNE DI LAVAGNA PROVINCIA DI GENOVA

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE COMUNALI

COMUNE DI TERNO D ISOLA PROVINCIA DI BERGAMO

COMUNE DI BUGLIO IN MONTE CAP PROVINCIA DI SONDRIO REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE

REGOLAMENTO AUTOTUTELA DELL UFFICIO TRIBUTI

Regolamento ENTRATE NON TRIBUTARIE

Città di Nichelino Provincia di Torino REGOLAMENTO DISCIPLINA DELLE ENTRATE

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE

REGOLAMENTO GENERALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO DELLE ENTRATE TRIBUTARIE COMUNALI

REGOLAMENTO PER L'ACCERTAMENTO LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE

- Il Regolamento Comunale delle Entrate è stato approvato con deliberazione

COMUNE DI LACCHIARELLA Provincia di Milano REGOLAMENTO GENERALE ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO PER L'ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE ORDINARIE. Art. 1 Oggetto TITOLO I ENTRATE COMUNALI. Art.

Comune Di San Giovanni Gemini REGOLAMENTO

SERVIZIO FINANZIARIO UFFICIO TRIBUTI. Regolamento per la disciplina delle entrate

REGOLAMENTO PER L'ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE

COMUNE DI PUTIGNANO - Provincia di Bari -

COMUNE DI GAMBELLARA REGOLAMENTO PER L'ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE

PROVINCIA DI IMPERIA

COMUNE DI MONTEGIORGIO Provincia di Ascoli Piceno REGOLAMENTO GENERALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

Comune di Floridia (Provincia di Siracusa)

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI PROCEDIMENTI DI APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE TRIBUTARIE IN MATERIA DI DIRITTO ANNUALE

- COMUNE DI AULETTA - Provincia di Salerno

REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE COMUNALI

REGOLAMENTO PER L ACCERTAMENTO E LA RISCOSSIONE DELLE ENTRATE ORDINARIE E TRIBUTARIE

REGOLAMENTO GENERALE PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE COMUNALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PIACENZA * * * REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE PROVINCIALI

COMUNE DI BICCARI. Provincia di Foggia

Transcript:

I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 30 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO GENERALE DELLE ENTRATE PROVINCIALI Approvato con deliberazione del Commissario Prefettizio con i poteri del Consiglio provinciale in data 2.11.1998 n.62 di reg. e modificato con D.C.P. 6.4.2009 n. 18 reg. e con D.C.P. 22.4.2010 n. 22 reg.

I N D I C E D E G L I A R T I C O L I TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI ART. 1 Oggetto e scopo del regolamento ART. 2 Limiti alla potestà regolamentare TITOLO II - ENTRATE PROVINCIALI ART. 3 Individuazione delle entrate ART. 4 Regolamenti per tipologie di entrate ART. 5 Aliquote, tariffe e prezzi ART. 6 Agevolazioni, riduzioni ed esenzioni TITOLO III - GESTIONE DELLE ENTRATE ART. 7 Forme di gestione ART.7 bis Soggetti responsabili alle entrate ART. 8 Attività di verifica e controllo ART. 9 Attività di accertamento, liquidazione e sanzionatoria ART. 10 Sanzioni TITOLO IV - ATTIVITA DI RISCOSSIONE ART. 11 ART. 12 ART. 13 Forme di riscossione Formazione dei ruoli Entrate di modesta entità TITOLO V - ATTIVITA CONTENZIOSA E STRUMENTI DEFLATTIVI ART. 14 ART. 15 ART. 16 Tutela giudiziaria Autotutela Accertamento con adesione TITOLO VI - DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI ART. 17 ART. 18 Disposizioni finali Disposizioni transitorie 2

TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Oggetto e scopo del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina le procedure e le modalità generali di gestione delle entrate provinciali anche tributarie, nel rispetto dei principi contenuti nel D. Lgs 18 agosto2000, n. 267 ed in attuazione delle disposizioni di cui all articolo 52 del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446. Articolo 2 Limiti alla potestà regolamentare 1. Il regolamento non può dettare norme relativamente all individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e dell aliquota massima dei singoli tributi provinciali. TITOLO II ENTRATE PROVINCIALI Articolo 3 Individuazione delle entrate 1. Costituiscono entrate provinciali i tributi provinciali, le entrate patrimoniali ivi compresi canoni, proventi e relativi accessori di spettanza delle province, le entrate provenienti dalla gestione di servizi a carattere produttivo e le altre entrate con esclusione dei trasferimenti erariali e regionali. Articolo 4 Regolamenti per tipologie di entrate 1. Le singole entrate sono disciplinate con appositi regolamenti approvati non oltre il termine di approvazione del bilancio di previsione. 2. I regolamenti sono efficaci a partire dal 1 gennaio dell anno successivo a quello di approvazione. 3. Il presente regolamento e i regolamenti che disciplinano le singole entrate sono comunicati al Ministero delle Finanze entro 30 giorni dall approvazione e resi pubblici mediante avviso sulla Gazzetta Ufficiale. 3

Articolo 5 Aliquote, tariffe e prezzi 1. La Giunta Provinciale fissa le aliquote, tariffe e prezzi, tenuto conto dei limiti massimi e/o minimi tassativamente previsti dalla legge, ferme restando le disposizioni previste nel D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 nell ipotesi in cui l ente versi in stato di dissesto. 2. La delibera è adottata entro il termine previsto per l approvazione del bilancio di previsione di ciascun esercizio finanziario. Articolo 6 Agevolazioni, riduzioni ed esenzioni 1. Il Consiglio Provinciale provvede a disciplinare le ipotesi di agevolazioni, riduzioni ed esenzioni in sede di approvazione dei regolamenti riguardanti le singole entrate, tenuto conto delle ipotesi da applicare in base a previsioni tassative di leggi vigenti. TITOLO III GESTIONE DELLE ENTRATE Articolo 7 Forme di gestione 1. La Provincia di Padova provvede direttamente alla gestione delle entrate. 2. Ai sensi dell art. 52 del D. Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, con esclusivo riferimento alle entrate derivanti dall applicazione delle sanzioni di cui all art. 34 della legge 9 gennaio 1991, n. 10 e s.m.i. e del D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192, la gestione delle attività di contestazione, redazione e sottoscrizione del processo verbale, di liquidazione, accertamento, riscossione e cura del contenzioso possono essere affidate direttamente ad una società di capitale a totale partecipazione della Provincia di Padova, che soddisfi i requisiti di cui al comma 5, lettera c, dell art. 113 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267. 2 bis. La Provincia di Padova potrà autorizzare società di capitale interamente pubblico e totalmente detenuto dalla Provincia a recuperare le somme degli oneri di verifica sugli impianti termici non riscossi attraverso l'attività di accertamento e riscossione sulla base delle disposizioni previste dall'art. 52, comma 5, del D. Lgs. 15 dicembre 1997 n. 446: 3. La società deve essere dotata di capacità tecnica e organizzativa adeguata allo svolgimento del predetto servizio. 4

4. La società svolge il servizio con tutti i poteri, le prerogative e i doveri che spettano alla Provincia di Padova. 5. Lo svolgimento del servizio è regolato da una convenzione che fissa le condizioni di affidamento, i termini e le modalità di esecuzione delle prestazioni inerenti il servizio, nonché stabilisce i contenuti della relazione sull attività svolta, che la società trasmette alla Provincia di Padova, al termine dell esercizio finanziario. 6. A titolo di remunerazione del servizio, la società trattiene la totalità delle somme riscosse, provvedendo in proprio alla copertura di qualsiasi onere derivante dalla gestione del servizio. 7. L attività svolta dalla società è regolata, oltre che dalla convezione di cui al comma 5, dalle disposizioni di cui ai successivi articoli, in quanto compatibili. Articolo 7 bis Soggetti responsabili delle entrate 1. Sono responsabili delle entrate di competenza dell ente i responsabili dei Centri di Responsabilità al quale risultano affidate, mediante il piano esecutivo di gestione, le risorse di entrata, determinate e specifiche, collegate all attività svolta dal centro. 2. Il Responsabile del Centro di Responsabilità cura tutte le operazioni utili all acquisizione delle entrate, comprese l attività istruttoria di controllo e verifica, e l attività di liquidazione, di accertamento e sanzionatoria. 3. Per le entrate per le quali lo specifico regolamento prevede la riscossione coattiva con la procedura di cui al D.P.R. n. 602/73, modificato con D.P.R. n. 43/88, le attività necessarie alla riscossione, compresa la compilazione dei ruoli, competono al responsabile del Centro di Responsabilità. I ruoli sono predisposti sulla base della documentazione comprovante il titolo per la riscossione. 4. Nell ipotesi di affidamento diretto del servizio, di cui al precedente art. 7, comma 2, ad una società di capitale a totale partecipazione della Provincia di Padova, la responsabilità delle fasi di liquidazione, di accertamento, di riscossione e sanzionatoria è imputata al soggetto terzo affidatario. A quest ultimo si applicano le disposizioni di cui ai successivi articoli, riferite ai Responsabili dei Centri di Responsabilità. Articolo 8 Attività di verifica e controllo 1. I Responsabili dei Centri di Responsabilità di ciascuna entrata provvedono al controllo di versamenti, dichiarazioni, denunce, comunicazioni e, in generale, di tutti gli adempimenti stabiliti, a 5

carico del contribuente o dell utente, nelle norme di legge e di regolamento che disciplinano le singole entrate. 2. Nell esercizio dell attività istruttoria trovano applicazione i principi stabiliti dalla Legge 7 agosto 1990 n. 241 con esclusione delle norme di cui agli articoli da 7 a 13. 3. Il Responsabile, quando non sussistono prove certe dell inadempimento, deve invitare il contribuente a fornire chiarimenti, adeguandosi nelle forme a quanto eventualmente previsto nella disciplina di legge relativa a ciascuna entrata, prima di emettere un provvedimento accertativo o sanzionatorio. 4. Le attività di cui al presente articolo possono essere effettuate mediante ausilio di soggetti esterni all ente ovvero nelle forme associate previste negli articoli 30, 31, 32 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, secondo le indicazioni dettate nel piano esecutivo di gestione, in conformità a quanto previsto nell articolo 52, comma 5, lett.b) del Decreto legislativo n. 446/97. 5. I controlli sono effettuati sulla base dei criteri individuati dalla Giunta Provinciale in sede di approvazione del PEG ovvero con delibera successiva nella quale si dà atto che le risorse assegnate risultano congrue rispetto agli obiettivi da raggiungere in relazione all attività. Articolo 9 Attività di accertamento, liquidazione e sanzionatoria 1. La contestazione del mancato pagamento di somme dovute all ente non aventi natura tributaria, deve avvenire per iscritto con l indicazione di tutti gli elementi utili al destinatario ai fini dell esatta individuazione del debito. 2. Qualora si tratti di obbligazione tributaria, il provvedimento di liquidazione, di accertamento o di irrogazione della sanzione deve contenere tutti i requisiti stabiliti dalle leggi vigenti disciplinanti le singole entrate tributarie. 3. La comunicazione al destinatario degli atti di cui ai commi 1 e 2 deve essere effettuata tramite notificazione o mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Articolo 10 Sanzioni 1. Le sanzioni relative a entrate tributarie sono graduate con delibera di Consiglio sulla base dei limiti minimi e massimi fissati dalle leggi vigenti. 2. Quando gli errori relativi ai presupposti di applicazione di un entrata tributaria risultano commessi dal contribuente per effetto di precedenti errori di verifica compiuti autonomamente 6

dall amministrazione, il responsabile del Centro di Responsabilità procede all accertamento del maggior tributo dovuto senza ulteriori oneri o sanzioni. TITOLO IV ATTIVITÀ DI RISCOSSIONE Articolo 11 Forme di riscossione 1. La riscossione coattiva dei tributi e delle entrate avviene, di norma, attraverso la procedura prevista dagli articoli 68 e 69 del D.P.R. n. 43/88. 2. I regolamenti delle singole entrate possono prevedere che la riscossione avvenga nelle forme di cui alle disposizioni contenute nella Legge n. 639/1910. 3. Resta impregiudicata, per le entrate patrimoniali, la possibilità di recuperare il credito mediante ricorso al giudice ordinario, purchè il responsabile dia idonea motivazione dell opportunità e della convenienza economica. Articolo 12 Formazione dei ruoli 1. I ruoli predisposti nelle forme di cui al combinato disposto degli articoli 7, comma 3 e 11, della Legge 27 dicembre 1997, n. 449, sono vistati per l esecutività dal Responsabile del Centro di responsabilità della specifica entrata. Articolo 13 Entrate di modesta entità 1. Non si fa luogo al versamento o al rimborso dei singoli tributi qualora l importo dovuto o rimborsabile sia inferiore a lire ventimila. I tributi sono comunque dovuti o sono rimborsabili per l intero ammontare se i relativi importi superano il predetto limite. Per lo stesso importo, comprensivo di sanzioni amministrative ed interessi, non si fa luogo a iscrizione nei ruoli. 2. Per le entrate non tributarie non si fa luogo al versamento o al rimborso qualora l importo dovuto o rimborsabile sia inferiore a lire diecimila. 7

TITOLO V ATTIVITÀ CONTENZIOSA E STRUMENTI DEFLATTIVI Articolo 14 Tutela giudiziaria 1. Ai fini dello svolgimento dell attività di difesa in giudizio delle proprie ragioni, l ente può stipulare con uno o più professionisti una convenzione, in via preventiva, per singola entrata o più entrate, purchè siano rispettati i tariffari minimi di legge. Articolo 15 Autotutela 1. Il Responsabile del Centro di Responsabilità, al quale compete la gestione del tributo o dell entrata, può annullare totalmente o parzialmente il provvedimento ritenuto illegittimo nei limiti e con le modalità di cui ai commi seguenti. 2. In pendenza di giudizio l annullamento di un provvedimento deve essere preceduto dall analisi dei seguenti fattori: a) grado di probabilità di soccombenza dell amministrazione; b) valore della lite; c) costo della difesa; d) costo della soccombenza; e) costo derivante da inutili carichi di lavoro. Qualora da tale analisi emerga l inutilità di coltivare una lite il Responsabile del Centro di Responsabilità, dimostrata la sussistenza dell interesse pubblico ad attivarsi in sede di autotutela, può annullare il provvedimento. 3. Anche qualora il provvedimento sia divenuto definitivo il Responsabile del Centro di responsabilità procede all annullamento del medesimo nei casi di palese illegittimità dell atto e in particolare nelle ipotesi di: a) doppia imposizione; b) errore di persona; c) prova di pagamenti regolarmente eseguiti; d) evidente errore logico di calcolo; e) sussistenza dei requisiti per la fruizione di regimi agevolativi. f) errore sul presupposto del tributo o dell entrata; g) errore materiale del contribuente od utente, facilmente riconoscibile. 8

Articolo 16 Accertamento con adesione 1. Al fine di semplificare e razionalizzare il procedimento di accertamento e di ridurre gli adempimenti dei contribuenti e potenziare l attività di controllo sostanziale, è introdotto per ogni singolo tributo l istituto dell accertamento con adesione del contribuente, ai sensi dell art. 50 - Legge 27 dicembre 1997 n. 449, sulla base dei criteri stabiliti dal Decreto Legislativo 19 giugno 1997 n. 218, esplicitati nello specifico regolamento. TITOLO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI Articolo 17 Disposizioni finali Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicano le disposizioni vigenti di legge. Articolo 18 Disposizioni transitorie Il presente regolamento entra in vigore a partire dall anno successivo all approvazione. *** 9