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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ex S.M. DOMENICO SAVIO Via D. Di Giura - RIONE RISORGIMENTO 85100 Potenza - C.F. 96072660762 - Tel. 0971/ 441994 (centralino) Scuola Primaria tel. 0971/442075 - Scuola Infanzia tel. 0971/51636 - FAX 0971/650111 - email: PZIC89600N@istruzione.it - PZIC89600N@pec.istruzione.it - sito internet: http://www.icsaviopz.gov.it QUESTO REGOLAMENTO È DA INTENDERSI COME PARTE INTEGRANTE DEL REGOLAMENTO DI ISTITUTO ll BULLISMO ( mobbing in età evolutiva ): questo è il termine di nuova generazione per indicare atti di violenza a scuola generalmente nel periodo adolescenziale e pre - adolescenziale. Sono molti i fatti di cronaca dove i ragazzi violenti che compiono atti di questo tipo trovano risposta da parte delle autorità competenti che, prontamente, prendono posizione contro i malfattori; ma, purtroppo, sono tantissime anche le situazioni di bullismo(mobbing a scuola) dove la vittima di violenza e la sua famiglia non trovano il coraggio di denunciare. Il bullismo, quindi, è un abuso di potere. Gli atti di bullismo si presentano in modi diversi. Prima di tutto bisogna distinguere il bullismo dai semplici giochi o ragazzate; le dimensioni che caratterizzano il fenomeno sono le seguenti: - PIANIFICAZIONE: il bullismo è un comportamento aggressivo pianificato. Il bullo sceglie attentamente la vittima tra i compagni più timidi e isolati per ridurre il rischio di possibili ritorsioni, e aspetta che la supervisione dell adulto sia ridotta. - POTERE: il bullo è più forte della vittima, non per forza in termini fisici, ma anche sul piano sociale; il bullo ha un gruppo di amici-complici con cui agisce, mentre la vittima è sola, vulnerabile e incapace di difendersi. - RIGIDITA : i ruoli di bullo e vittima sono rigidamente assegnati. - GRUPPO: gli atti di bullismo vengono sempre più spesso compiuti da piccole gang. - PAURA: sia la vittima che i compagni che assistono agli episodi di bullismo hanno paura, temono che parlando di questi episodi all adulto la situazione possa solo peggiorare, andando incontro a possibili ritorsioni da parte del bullo. Meglio subire in silenzio sperando che tutto passi. In base a queste dimensioni, il bullismo può assumere forme differenti: In base a queste dimensioni, il bullismo può assumere forme differenti: ento delle cose altrui, furto intenzionale

nascosto(diffondere voci false e offensive su un compagno, provocazioni, ecc.) attività di gruppo, cyberbullismo, ecc.) o manipolativo (rompere i rapporti di amicizia di cui gode la vittima) IL CYBERBULLISMO: Uno dei più importanti studiosi di bullismo, Peter Smith, definisce il cyberbullismo "una forma di prevaricazione volontaria e ripetuta, attuata attraverso un testo elettronico, a danno di un singolo o un gruppo con l'obiettivo di ferire e mettere a disagio la vittima di tale comportamento che non riesce a difendersi". Il cyberbullismo o bullismo elettronico comprende quindi tutte le forme di prevaricazione e prepotenze tra coetanei messe in atto attraverso e-mail, messaggini con i cellulari, chat, blog, siti internet, immagini o video diffusi sulla rete. L'obiettivo del bullo è sempre lo stesso: molestare la vittima, minacciarla, deriderla. Tratti distintivi del cyberbullismo: Ci sono alcune particolari caratteristiche che differenziano il cyberbullismo dal bullismo tradizionale: L'anonimato: spesso il bullo si nasconde dietro nomi falsi, un nickname, pensando di non poter essere scoperto. difendersi, perché molto spesso le vittime non riescono neppure a individuare chi è il bullo; comportamenti, non è mai totalmente consapevole del danno che arreca, questo lo rende più disinibito e abbassa i livelli di autocontrollo. potenzialmente illimitate. La diffusione in rete è incontrollabile e non avviene con un gruppo di persone definito. Il bullismo e il cyberbullismo devono essere conosciuti e combattuti da tutti in tutte le forme, così come previsto: dagli artt. 3-33- 34 della Costituzione Italiana; dalla Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo ; dalla direttiva MPI n. 30 del 15 marzo 2007 recante Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti ; dalla direttiva MPI n. 104 del 30 novembre 2007 recante Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali ; dalla direttiva MIUR n.1455/06; LINEE DI ORIENTAMENTO MIUR Aprile 2015 per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. dal D.P.R. 249/98 e 235/2007 recante Statuto delle studentesse e degli studenti ; dalle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, MIUR aprile 2015; dagli artt. 581-582-594-595-610-612-635 del Codice Penale;

dagli artt. 2043-2047-2048 Codice Civile. RESPONSABILITA DELLE VARIE FIGURE SCOLASTICHE 1. IL DIRIGENTE SCOLASTICO: individua attraverso il Collegio dei Docenti uno o più referenti del bullismo e cyberbullismo; coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo, tutte le componenti della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola; prevede all interno del PTOF corsi di aggiornamenti e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, rivolti al personale docente ed Ata; promuove sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti; favorisce la discussione all'interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e la prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo; prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all esercizio di una cittadinanza digitale consapevole. 2. IL REFERENTE DEL BULLISMO E CYBERBULLISMO promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyberbullismo attraverso progetti d'istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale; coordina le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e studenti; si rivolge anche a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, aziende del privato sociale, forze di polizia per realizzare un progetto di prevenzione; cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi e per la giornata mondiale sulla Sicurezza in Internet la Safer Internet Day. 3. IL COLLEGIO DOCENTI per la prevenzione del fenomeno. 4. IL CONSIGLIO DI CLASSE pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di convivenza civile; favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva. 5. IL DOCENTE intraprende azioni congruenti con l utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto che l istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet; valorizza nell'attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni adeguati al livello di età degli alunni. 6. I GENITORI partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole, sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo; sono attenti ai comportamenti dei propri figli;

vigilano sull uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura); conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto di Corresponsabilità; conoscono il codice di comportamento dello studente; conoscono le sanzioni previste da regolamento d istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on-line a rischio. 7. GLI ALUNNI sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale; in particolare, dopo opportuna formazione, possono operare come tutor per altri studenti; imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo attenzione alle comunicazioni (email, sms, msn) che inviano. non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all interno della scuola, acquisire mediante telefonini cellulari o altri dispositivi elettronici - immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente. La divulgazione del materiale acquisito all interno dell istituto è utilizzabile solo per fini esclusivamente personali di studio o documentazione, e comunque nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti; durante le lezioni o le attività didattiche in genere non possono usare cellulari, giochi elettronici e riproduttori di musica, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente. MANCANZE DISCIPLINARI Sono da considerarsi tipologie persecutorie qualificate come Bullismo: ogica o l intimidazione del gruppo, specie se reiterata; l intenzione di nuocere; l isolamento della vittima, l esclusione dal gruppo. Nel Cyberbullismo distinguiamo: SSMENT: molestie attuate attraverso l invio ripetuto di linguaggi offensivi. punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità. all interno di comunità virtuali, quali newsgroup, blog, forum di discussione, messaggistica immediata, siti internet. - raccolte all interno di un ambiente privato - creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog l interno dell account di un altra persona con l obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima. sessuale. dati da immagini a sfondo convinta a inviare foto e/o video (osè) e poi le si chiede un riscatto per non pubblicarle.

PROCEDURA NEI CASI CHE SI VERIFICANO AZIONE PERSONE COINVOLTE ATTIVITA 1. SEGNALAZIONE -Genitori -Insegnanti -Personale ATA e AEC -Segnalare comportamenti non adeguati e/o episodi di bullismo/cyberbullismo 2. RACCOLTA INFORMAZIONI 3. INTERVENTI EDUCATIVI 4. INTERVENTI DISCIPLINARI -Referenti bullismo -Consiglio di classe -Personale ATA e AEC -Referenti bullismo -Coordinatori Consiglio di -Genitori -Psicologi -Consiglio di - -Refenti bullismo -Genitori -Counselling (sportello) 5. VALUTAZIONE -Consiglio di -Raccogliere, verificare e valutare le informazioni -Incontri con gli alunni coinvolti - Interventi/discussione in classe - Informare e coinvolgere i genitori - Responsabilizzare gli alunni coinvolti - Ri/stabilire regole di comportamento in classe - Counselling -Lettera disciplinare ai genitori con copia nel fascicolo -Lettera di scuse da parte del bullo -Scuse in un incontro con la vittima -Compito sul bullismo/cyberbullismo - Compiti/ lavori di assistenza e riordino a scuola -Trasferimento a un altra classe -Espulsione della scuola -Dopo gli interventi educativi e disciplinari, valutare: -se il problema è risolto: attenzione e osservazione costante -se la situazione continua: proseguire con gli interventi Il Dirigente Scolastico Prof. Dott. Diana Camardo Firmato digitalmente ai sensi del Codice dell Amministrazione digitale e norme ad esso connesse