SISTEMA DISCIPLINARE. di AHSI S.p.A. ex art. 6, comma 2, lett. e), del D.Lgs. n. 231/2001

Documenti analoghi
TABELLA INFRAZIONI DISCIPLINARI E RELATIVE SANZIONI (Aggiornata con il D. Lgs. 150/2009)

Sistema Disciplinare e Sanzionatorio

PROFILI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001

Roma 30 Novembre 2011 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità

GESTIONE DEGLI OMAGGI

SISTEMA SANZIONATORIO

REGOLAMENTO PER LA TRASPARENZA E PUBBLICITA DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DEI TITOLARI DI CARICHE ELETTIVE E DI GOVERNO E DEGLI ALTRI SOGGETTI

Nome modulo: ILLUSTRAZIONE DETTAGLIATA DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Sistema Disciplinare

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

Costruzione di un campetto di calcio a 5 nell area del piano di zona 167. Codice CUP D23F

SISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.

SE.RI.MI. SRL SERVIZI RIUNITI MIRA

IL SISTEMA SANZIONATORIO

Sapio Life S.r.l. Modello di organizzazione, gestione e controllo. (adottato ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001)

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale

CODICE SANZIONATORIO. Allegato 3 al Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del decreto legislativo 8 Giugno 2001 n 231

SISTEMA DISCIPLINARE. Sistema di Gestione della Responsabilità Amministrativa (Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex Dlgs 231/01)

SISTEMA DISCIPLINARE. Sistema di Gestione della Responsabilità Amministrativa (Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex Dlgs 231/01) Pagina

Comune di Monvalle - Provincia di Varese -

SISTEMA DISCIPLINARE. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001 N. 231

ACCORDO DI COLLABORAZIONE

COMUNE DI LEFFE PROVINCIA DI BERGAMO REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO DI DIFESA AMBIENTALE

CODICE SANZIONATORIO DELL ATER DI LATINA

La procedura di nomina tratterà esclusivamente le domande convalidate.

MODULO D DICHIARAZIONI PROGETTISTA MANDANTE R.T.I. o di cui si AVVALE IL R.T.I.

D. Lgs. 231/01 Modello OGC All. 4 SISTEMA DISCIPLINARE

CODICE SANZIONATORIO norma del D.lgs. 231/2001

sistema disciplinare Modello 231/01 di Organizzazione Gestione e Controllo Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 29/02/2012

A TPER SPA SISTEMA DI QUALIFICAZIONE AUTOBUS/FILOBUS AVVISO INVIATO ALLA GUCE IL 9 APRILE 2015

Seminario su. La responsabilità civile e penale del progettista e del direttore lavori

MODELLO ORGANIZZATIVO D. Lgs. n 231/2001 e s.m.i.

Indice Definizioni Introduzione Il Modello di Governance e l Assetto Organizzativo di BIM Gestione Servizi Pubblici S.p.A

SISTEMA DISCIPLINARE

PUBLISERVIZI S.R.L. Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 INDICE

Radiazione del sig. Federico Viale dall albo unico dei promotori finanziari LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA

Comune di Torno. Provincia di Como REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI O ASSOCIAZIONI PER SCOPI DI PUBBLICA UTILITA

SISTEMA SANZIONATORIO

COMUNE DI MONTICELLO BRIANZA Provincia di Lecco

CONVENZIONE PER ATTIVAZIONE DI TIROCINI POST LAUREA. Tra. il soggetto promotore

Riferimenti normativi e circolari in materia di anticorruzione e trasparenza ALL. 2)

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Sezione di Milano Bicocca

REGOLAMENTO IN MATERIA DI INCOMPATIBILITÀ, CUMULO DI IMPIEGHI E INCARICHI A PUBBLICI DIPENDENTI

aspetti legali Rimini, 30 ottobre 2009 Avv. Sara Venturini C.So Cavour 33 La Spezia

Modello. Zambon Company S.p.A. Zambon Company S.p.A. Via Lillo del Duca, 10, Bresso (MI)

FIRST/CISL TUTELA LEGALE

ARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE

Sistema Disciplinare relativo al MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.lgs. 8 giugno 2001 n. 231

Ufficio unico per i Procedimenti Disciplinari

UN LAVORO DI SQUADRA per fare centro!!

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

SCHEDA CONSORZIATE PER LE QUALI IL CONSORZIO CONCORRE (A.8)

Allegato n. 6. Allegato n. 6 SISTEMA DISCIPLINARE

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

LEGAL RISK MANAGEMENT

Albo dei Segretari Comunali e Provinciali Sezione Regionale del Piemonte GUIDA AI PROCEDIMENTI DI MAGGIORE INTERESSE

EUROSPIN ITALIA S.p.A.

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

MODELLO DI DICHIARAZIONE DI AVVALIMENTO

Il Decreto Legislativo 231/2001 Modelli di organizzazione e di gestione

L ADEGUATA VERIFICA DELLA CLIENTELA

Circolare N.154 del 6 Novembre Stretta sulle frodi assicurative automobilistiche. Pronto il cervellone informatico

CONSORZIATO DEL CONCORRENTE

CONSORZIATO DEL (2) DICHIARA. 1) che la propria ditta/impresa è iscritta alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, come segue:

Oggetto: Modulistica in ordine all'assenza di conflitto di interessi.

C O M U N E DI IGLESIAS

COCIV. Consorzio Collegamenti Integrati Veloci

MASSIME CIVILE AVVOCATO E PROCURATORE. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 2 Gennaio 2012, n 8 (Pres. M.

COMUNE DI CARBONE (Provincia di Potenza)

II sottoscritto nat a. il nella sua qualità di (barrare la voce che interessa):

Modello. Zambon Immobiliare S.p.A. Zambon Immobiliare S.p.A. Via Lillo del Duca, 10, Bresso (MI)

CITTA DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO VOLONTARI DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI ALESSANDRIA

COMUNE DI CASTELNUOVO BERARDENGA (Provincia di Siena) MODELLO DOMANDA DI PARTECIPAZIONE Allegato 09a e 09b al bando di project finance

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

ISCRIZIONE ELENCO FORNITORI QUALIFICATI

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

COMUNE DI FROSINONE REGOLAMENTO PER LA PUBBLICITA E LA TRASPARENZA DELLO STATO PATROMINIALE DEI TITOLARI DI CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE E DI GOVERNO

MODELLO ORGANIZZATIVO, DI GESTIONE E CONTROLLO (ai sensi del d.lgs.231/01)

LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA

Studio di Economia e consulenza Aziendale s.r.l. Contratto di apprendistato: le sanzioni applicabili dopo la conversione del DL n.

Città di Minerbio Provincia di Bologna

Compliance ed Organizzazione Aziendale: una opportunità che unisce diritto e scienza di impresa.

AUTODICHIARAZIONE E DICHIARAZIONE UNICA

SCRITTURA PRIVATA AVENTE AD OGGETTO IL CONFERIMENTO DI INCARICO PROFESSIONALE

CODICE DISCIPLINARE Effetti s.r.l.

COMUNE DI SAN BONIFACIO Provincia di Verona

Settore III Attività Tecniche ed Ambientali CONVENZIONE

PARTE PRIMA DISPOSIZIONI GENERALI. ART. 1 Fonti normative

2. TECNOLOGIE AVANZATE MIGLIORAMENTO AMBIENTALE S.P.A. 1. INTRODUZIONE. TAMA S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO 2015

Tribunale di Roma Istruzioni per il funzionamento dell Ufficio C.T.U. - Sezione I - Iscrizione all albo

PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA 2015/2017

MASTER IN DIRITTO PENALE DELL IMPRESA - MIDPI

Cass. civ. Sez. V, Sent., , n REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE

IL LIBRO UNICO DEL LAVORO LE DOMANDE E RISPOSTE PIU FREQUENTI * * * SOGGETTI OBBLIGATI

Richiesta di preventivo di spesa, finalizzata all affidamento diretto in economia.

REGOLAMENTO CONTENENTE DISPOSIZIONI IN MERITO ALLA PUBBLICAZIONE DELLE DELIBERAZIONI E DELLE DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI ALL ALBO AZIENDALE

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale

COMUNE DI NIBIONNO PROVINCIA DI LECCO REGOLAMENTO COMUNALE PER L ATTUAZIONE DEL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Transcript:

SISTEMA DISCIPLINARE di ex art. 6, comma 2, lett. e), del D.Lgs. n. 231/2001 Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 30/11/2006 1/11

INDICE 1. INTRODUZIONE... 3 2. AMBITO DI APPLICAZIONE... 4 3. CRITERI DI COMMISURAZIONE DELLE SANZIONI... 5 4. LE SANZIONI... 6 5. PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO DELLE SANZIONI... 7 6. MISURE DISCIPLINARI... 7 6.1 Lavoratori dipendenti (quadri ed impiegati)... 8 6.2 Dirigenti... 8 6.3 Soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza e di amministrazione e componenti dell Organismo di vigilanza... 9 6.4 Consulenti, collaboratori, agenti, procuratori e terzi... 10 7. COMUNICAZIONE... 11 2/11

1. INTRODUZIONE Il presente Sistema disciplinare è stato elaborato in funzione di quanto disposto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (di seguito il Decreto ). Gli artt. 6 e 7 di tale provvedimento, infatti, prevedono che gli enti siano esonerati dalla responsabilità amministrativa-penale introdotta dal Decreto, qualora la Società abbia adottato un Modello di organizzazione e gestione (di seguito il Modello ) idoneo a prevenire i reati del tipo di quelli identificati e correlato ad un sistema di sanzioni disciplinari da adottare nel caso di inosservanza delle regole contenute nello stesso. Al fine di dotarsi di un Sistema disciplinare idoneo a dare forza a tutte le regole che compongono il Modello, ed a completamento di quest ultimo, la ha predisposto il presente documento tenendo in considerazione che la commissione o il concorso nella commissione dei reati di cui al Decreto è già sanzionata dal Codice Penale dal quale il presente Sistema Disciplinare è da ritenersi autonomo e distinto. Pertanto, le regole e le sanzioni qui richiamate integrano senza sostituirle - le norme di legge e le clausole della pattuizione collettiva in tema di sanzioni disciplinari e potranno trovare attuazione a prescindere dall esito del procedimento iniziato per l irrogazione di una sanzione penale. Il presente Sistema disciplinare prende in considerazione le oggettive differenze normative esistenti tra dirigenti, lavoratori dipendenti e terzi che agiscono in nome e/o per conto della Società, ed è stato predisposto nel rispetto degli artt. 2118 e 2119 del Codice Civile, della Legge n. 300/1970 (c.d. Statuto dei lavoratori ) e dei vigenti Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. L applicazione delle sanzioni previste dal presente Sistema disciplinare tiene conto anche dell inquadramento giuridico e delle disposizioni applicabili per legge in relazione alla tipologia del rapporto di lavoro del soggetto. Le regole che seguono, quindi, individuano e disciplinano l intero sistema delle sanzioni che la Società intende comminare per il mancato rispetto delle misure previste nelle procedure organizzative aziendali e nel Codice di Condotta, adottate per prevenire la commissione dei reati di cui al Decreto, allo scopo di individuare e definire: 1. le sanzioni applicabili alle diverse categorie di lavoratori della Società; 2. i criteri di commisurazione delle stesse. 3/11

2. AMBITO DI APPLICAZIONE Sono soggetti all applicazione del presente Sistema Disciplinare tutti i lavoratori dipendenti (quadri ed impiegati), i Dirigenti, i Componenti del Consiglio di Amministrazione (CdA), i componenti dell Organismo di Vigilanza, i Consulenti, i Collaboratori, gli Agenti, i Procuratori ed i terzi in genere che abbiano rapporti contrattuali con la Società e rivestano funzioni di rappresentanza. Tutti i destinatari devono essere informati circa l esistenza ed il contenuto del presente documento. In particolare, sarà compito dell Ufficio del Personale di concerto con l Organismo di Vigilanza, provvedere alla sua comunicazione. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 5, lettera b) e 7 del Decreto, le sanzioni previste nei successivi paragrafi potranno essere applicate nei confronti del soggetto che ponga in essere illeciti disciplinari derivanti da: 1. inosservanza delle disposizioni previste dal Modello; 2. mancata o non veritiera evidenza dell'attività svolta relativamente alle modalità di documentazione, conservazione e controllo degli atti previsti dai Protocolli in modo da impedire la trasparenza e verificabilità della stessa; 3. omessa vigilanza dei superiori gerarchici sul comportamento dei propri sottoposti al fine di verificare la corretta ed effettiva applicazione delle disposizioni del Modello; 4. mancata formazione e/o mancato aggiornamento e/o omessa comunicazione al personale operante nelle aree a rischio dei processi interessati dal Modello; 5. violazione e/o elusione del sistema di controllo, poste in essere mediante la sottrazione, la distruzione o l'alterazione della documentazione prevista dai Protocolli ovvero impedendo il controllo o l'accesso alle informazioni ed alla documentazione ai soggetti preposti, incluso l'organismo di Vigilanza e di Controllo. Ai fini del presente Sistema Disciplinare, costituiscono parte integrante del Modello tutti i principi e tutte le regole, contenute nel Codice di Condotta e nelle procedure operative e nei protocolli organizzativi aziendali, individuate al fine di disciplinare le attività aziendali potenzialmente esposte alla commissione dei reati previsti dal citato Decreto. 4/11

3. CRITERI DI COMMISURAZIONE DELLE SANZIONI Nelle ipotesi di violazione delle disposizioni del Modello, il tipo e l'entità delle sanzioni da irrogare saranno proporzionate ai seguenti criteri generali: 1. gravità della inosservanza; 2. livello di responsabilità gerarchica e/o tecnica dell autore della violazione; 3. elemento soggettivo della condotta (distinzione tra dolo e colpa); 4. rilevanza degli obblighi violati; 5. conseguenza in capo alla società 6. eventuale concorso di altri soggetti nella responsabilità; 7. circostanze aggravanti o attenuanti con particolare riguardo alla professionalità, alle precedenti prestazioni lavorative, ai precedenti disciplinari, alle circostanze in cui è stato commesso il fatto. La gravità dell infrazione sarà valutata sulla base delle seguenti circostanze: i tempi e le modalità concrete di realizzazione dell infrazione; la presenza e l intensità dell elemento intenzionale; l entità del danno o del pericolo come conseguenza dell infrazione per la Società e per i dipendenti ed i portatori di interesse della Società stessa; la prevedibilità delle conseguenze; le circostanze nelle quali l infrazione ha avuto luogo. L'eventuale irrogazione della sanzione disciplinare, prescindendo dalla instaurazione del procedimento e/o dall'esito del giudizio penale, dovrà ispirasi ai principi di tempestività, immediatezza e, per quanto possibile, di equità. Ai fini dell'irrogazione della sanzione, la commissione del reato, attuata attraverso l'elusione fraudolenta del Modello, ancorché costituisca una esimente della responsabilità della Società ai sensi dell'art. 6, co. 1, lett. c) del Decreto, verrà considerata di pari gravità alla commissione del reato attuata attraverso la diretta violazione del Modello stesso. 5/11

Il grado della colpa e della recidività dell infrazione costituiscono un aggravante ed importa l applicazione di una sanzione più grave. 4. LE SANZIONI Il presente sistema disciplinare non sostituisce le sanzioni previste dai rispettivi Contratti Collettivi Nazionali ma intende stigmatizzare e sanzionare solo i comportamenti infedeli verso le disposizioni previste dal Modello di Organizzazione e Gestione aziendale istituito ai sensi del D.Lgs. 231/01 e le violazioni alle procedure operative aziendali poste in essere dai soggetti sopra identificati. Si elencano di seguito i contratti collettivi adottati dalla società: Personale Dirigente: CCNL Dirigenti Personale dipendente CCNL Lavoratori Metalmeccanici Le sanzioni irrogabili in caso di infrazioni alle regole del Modello sono, in ordine crescente di gravità: a) conservative del rapporto di lavoro: Biasimo o rimprovero inflitto verbalmente; Censura o Biasimo inflitto per iscritto; In caso di recidiva entro un anno dall applicazione del biasimo scritto o di più grave violazione di una o più regole previste dal Modello, il lavoratore incorre nel provvedimento della multa che prevede una ritenuta dallo stipendio non superiore a 3 ore di paga; sospensione dal servizio e dalla retribuzione per una durata di 10 giorni o, in caso di recidiva entro 2 mesi, fino a 20 giorni; retrocessione; b) risolutive del rapporto di lavoro: licenziamento disciplinare per notevole inadempimento degli obblighi contrattuali del prestatore di lavoro; 6/11

licenziamento disciplinare per una mancanza così grave da non consentire la prosecuzione anche provvisoria del rapporto. 5. PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO DELLE SANZIONI Affinché il Modello sia effettivamente operante è necessario adottare un sistema disciplinare idoneo a sanzionare le violazioni della normativa contenuta nel Modello. Data la gravità delle conseguenze per la Società in caso di comportamenti illeciti dei dipendenti, qualsiasi inosservanza del Modello configura violazione dei doveri di diligenza e di fedeltà del lavoratore e, nei casi più gravi, è da considerarsi lesiva del rapporto di fiducia instaurato con il dipendente. Le suddette violazioni saranno pertanto assoggettate alle sanzioni disciplinari di seguito previste, a prescindere dall'eventuale giudizio penale. Per quanto riguarda l accertamento delle violazioni, è necessario mantenere la distinzione già chiarita in premessa tra i soggetti legati alla Società da un rapporto di lavoro subordinato e le altre categorie di soggetti. Per i primi, il procedimento disciplinare non può che essere quello già disciplinato dallo Statuto dei lavoratori (Legge n. 300/1970) e dal CCNL vigente ed adottato. A tal fine anche per le violazioni delle regole del Modello, sono fatti salvi i poteri già conferiti, nei limiti delle rispettive competenze, al Vertice aziendale e dal Responsabile dell Ufficio del Personale. Tuttavia, è in ogni caso previsto il necessario coinvolgimento dell Organismo di Vigilanza nella procedura di accertamento delle infrazioni e della successiva irrogazione delle stesse in caso di violazioni delle regole che compongono il Modello adottato. Non potrà, pertanto, essere archiviato un provvedimento disciplinare o irrogata una sanzione disciplinare per le violazioni di cui sopra, senza preventiva informazione e parere dell Organismo di Vigilanza, anche qualora la proposta di apertura del procedimento disciplinare provenga dall Organismo stesso. 6. MISURE DISCIPLINARI Come già sopra evidenziato, sono soggetti all applicazione del presente Sistema Disciplinare tutti i lavoratori dipendenti (quadri ed impiegati), i Dirigenti, i Componenti del 7/11

Consiglio di Amministrazione (CdA), i componenti dell Organismo di Vigilanza, i Consulenti, i Collaboratori, gli Agenti, i Procuratori ed i terzi in genere che abbiano rapporti contrattuali con la Società e rivestano funzioni di rappresentanza. 6.1 Lavoratori dipendenti (quadri ed impiegati) Le disposizioni contenute nel Modello di Organizzazione e Gestione, adottato dalla società ai sensi del D.Lgs. 231/01, sono parte integrante delle obbligazioni contrattuali assunte dal personale dipendente (impiegati e quadri). La violazione delle disposizioni in esso contenute potrà costituire, pertanto, inadempimento delle obbligazioni contrattuali, con ogni conseguenza di legge, anche in ordine all eventuale risarcimento del danno, nel rispetto, in particolare: 1. degli articoli 2103, 2106, 2118 del Codice Civile; 2. dell art. 7 della legge n. 300/1970 (così detto Statuto dei Lavoratori ); 3. della Legge 15 luglio 1966, n. 604 "Norme sui licenziamenti individuali" e successive modifiche ed integrazioni sui licenziamenti individuali; 4. dei contratti collettivi di lavoro sino all applicabilità dell art. 2119 del Codice che dispone la possibilità di licenziamento per giusta causa. Le sanzioni irrogabili al personale inquadrato nelle categorie di quadro ed impiegato coincidono con quelle previste dall art. 7 della legge 300/1970 e sono tutte quelle indicate nel precedente punto 4. La scelta del tipo di sanzione irrogabile sarà effettuata con una valutazione da farsi nel caso concreto sulla base dei criteri di cui al precedente punto 3. Il mancato adempimento dell obbligo di comunicazione nei confronti dell Organismo di Vigilanza delle violazioni del Modello e di ogni altro aspetto potenzialmente rilevante ai fini dell applicazione del Decreto configura comportamento sanzionabile, trovando applicazione i criteri di gravità di cui al precedente punto 3. 6.2 Dirigenti Il rapporto che lega coloro che ricoprono un ruolo dirigenziale nella Società è da considerarsi di natura fiduciaria. 8/11

In caso di violazione, da parte dei dirigenti, delle regole che compongono il Modello e quindi di un comportamento non conforme alle prescrizioni del Modello stesso, nei confronti dei responsabili saranno applicabili le seguenti sanzioni: a) in caso di violazione non grave di una o più regole comportamentali o procedurali previste nel Modello, il dirigente incorre nel biasimo scritto all osservanza del Modello, la quale costituisce condizione necessaria per il mantenimento del rapporto fiduciario con l Azienda; b) in caso di grave violazione di una o più prescrizioni del Modello tale da configurare un notevole inadempimento, il dirigente incorre nel provvedimento del licenziamento con preavviso; c) laddove la violazione di una o più prescrizioni del Modello sia di gravità tale da ledere irreparabilmente il rapporto di fiducia, non consentendo la prosecuzione anche provvisoria del rapporto di lavoro, il lavoratore incorre nel provvedimento del licenziamento senza preavviso. L applicazione della misura disciplinari in esame sarà valutata sulla base dei criteri di commisurazione delle sanzioni (di cui al punto 3) e nel rispetto del procedimento di accertamento delle sanzioni (di cui al punto 5). Al Dirigente potranno anche essere revocate le procure o deleghe eventualmente conferitegli. Il mancato adempimento dell obbligo di comunicazione nei confronti dell Organismo di Vigilanza delle violazioni del Modello e di ogni altro aspetto potenzialmente rilevante ai fini dell applicazione del Decreto configura comportamento sanzionabile, trovando applicazione i criteri di gravità di cui al precedente punto 4. 6.3 Soggetti che rivestono funzioni di rappresentanza e di amministrazione e componenti dell Organismo di vigilanza In caso di violazione del Modello da parte di un Consigliere del C.d.A. o dell Amministratore Delegato (di seguito AD), l Organismo di Vigilanza informerà senza indugio, e per iscritto, l intero Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale. 9/11

L Organo sociale cui il responsabile della violazione appartiene provvederà ad assumere le iniziative più opportune ed adeguate coerentemente con la gravità della violazione e conformemente ai poteri previsti dalla legge e/o dallo statuto e, nei casi più gravi, potrà procedere anche alla revoca della carica e/o dell incarico affidato al soggetto. Nell ambito delle infrazioni sanzionabili ai sensi del presente sistema disciplinare debbono ricomprendersi espressamente anche le ipotesi di comportamento negligente e/o imperizia da parte dei componenti dell Organismo di Vigilanza e dell organo amministrativo che abbia dato luogo ad omesso controllo sull attuazione, sul rispetto e sull aggiornamento del Modello. Il mancato adempimento dell obbligo di comunicazione nei confronti dell Organismo di Vigilanza delle violazioni del Modello e di ogni altro aspetto potenzialmente rilevante ai fini dell applicazione del Decreto configura comportamento sanzionabile. 6.4 Consulenti, collaboratori, agenti, procuratori e terzi Qualsiasi comportamento posto in essere da Consulenti, Collaboratori, Agenti, Procuratori ed i Terzi che intrattengono rapporti con la Società, in contrasto con le regole che compongono il Modello poste dalla Società a presidio del rischio di commissione di un reato sanzionato dal D.Lgs. 231/2001, potrà determinare, come previsto da specifiche clausole contrattuali inserite nelle lettere di incarico, negli accordi e nei contratti, l immediata risoluzione del rapporto contrattuale. Tali comportamenti verranno integralmente valutati dall Organismo di Vigilanza che, sentito il parere del Responsabile della Funzione/Direzione che ha richiesto l intervento del professionista e previa diffida dell interessato, riferirà tempestivamente e per iscritto all AD e, nei casi ritenuti più gravi, all intero CdA ed al Collegio Sindacale. Qualora da tale comportamento derivino danni concreti alla Società (ad esempio l applicazione da parte del giudice delle misure interdittive in sede cautelare previste dal Decreto stesso), la stessa si riserva il diritto di promuovere una azione di risarcimento dinanzi alle competenti sedi giudiziarie per una migliore tutela dei propri interessi. E compito dell Organismo di Vigilanza di concerto con l Ufficio Legale/il Responsabile del Personale, individuare e valutare l opportunità dell inserimento delle suddette clausole nei 10/11

contratti che regolamentano il rapporto con detti soggetti nell ambito delle attività aziendali potenzialmente esposte alla commissione dei reati di cui al citato Decreto. 7. COMUNICAZIONE Il presente sistema disciplinare è portato a conoscenza di tutti i dipendenti che ricoprono la qualifica di quadro ed impiegato a cura dell Ufficio del Personale della società, sia mediante affissione di una copia in bacheca che mediante diversi e specifici strumenti di comunicazione (ad esempio attraverso l utilizzo di ordini di servizio, posta elettronica, ecc.). Tutti coloro che desiderino ricevere una copia cartacea del presente sistema sanzionatorio possono richiederla presso l Ufficio del Personale. 11/11