Note e discussioni CO N SID ERAZIO N I SULLE F O N T I E SIST E N T I P E R UNA STO RIA DELLA R ESISTEN ZA N E L V EN ETO

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Note e discussioni CO N SID ERAZIO N I SULLE F O N T I E SIST E N T I P E R UNA STO RIA DELLA R ESISTEN ZA N E L V EN ETO I l confronto dei docum enti clandestini della Resistenza V eneta, esistenti n ell'archivio d ellt stituto N azionale p er la Storia del M ovim ento di Liberazione in Italia di M ilano e in quello dell Istitu to p er la S toria della R esistenza nelle T re V enezie di Padova, può offrire u tili suggerim enti allo studioso che intenda orientarsi in uno studio degli avvenim enti svoltisi nella regione veneta dal 25 luglio del 1943 alla L iberazione. A nzitutto si ritie n e di p o ter prem ettere una considerazione di ordine generale che viene a correggere, p u r senza aver la pretesa di p o rre una messa a punto definitiva, l opinione che la p iù recente storiografia h a espresso sulla Resistenza V eneta nel suo complesso, e cioè che a n on a caso l unico testo di ca ra tte re generale sulla R esistenza V eneta è quello del C.L.N. Corpo V olontari della L ibertà C om ando R egionale V eneto, A zio n i m ilita ri del periodo insurrezionale che hanno condotto alla liberazione del V eneto, concernente il periodo insurrezionale: poiché fu solo in tale periodo che essai raggiunse un suffìcente carattere unitario e l opera del Com ando R e gionale residente a Padova riuscì ad abbracciare le T re V enezie (Euganea, G iulia, T ridentina) eccetto la zona occupata dal IX corpus». (R. B attag lia. Storia della Resistenza italiana, p. 614). O ra a p re scindere che si debba al caso o no che la R esistenza veneta non abbia ancora u n opera che la esam ini nel suo com plesso, questione del resto di nessuna rilevanza, ciò che invece ha valore, è la possibilità di afferm are sulla base dei docum enti esistenti (lasciando anche da p arte le testim onianze che, p er ora, sono state parzialm ente raccolte e tenendo presente che tali docum enti sono solo una m inim a p arte tra i m olti, che, p u rtro p p o, sono andati d istru tti nelle più svariate vicissitu d in i belliche e postbelliche) che l attività di un centro regionale nel V eneto è sem pre stata viva e presente naturalm ente nei m odi e nelle form e che la situazione di allora consentiva. P e r rendersi conto della validità di questa afferm azione basti consultare la serie di buste contenenti m ateriale del periodo «clandestino» d e ll archivio dell Istituto V eneto e particolarm ente p er il periodo iniziale (settem bre 43 - m arzo 44) le buste n. 1 cc C om itati», n. 3 «In terco m itati», e

52 Note e discussioni p e r i m esi successivi quelle n. 2 «F orm azioni» e n. 4 «Interform a- zioni» oltre ai diari storici delle form azioni e delle testim onianze individuali contenute nelle buste n. 8-9-10-11-12-13; a queste vanno aggiunte le cartelle VE dell archivio di M ilano e particolarm ente VE X0, fase, a, b, c, d, e, f, che contengono gli atti del C om ando reg io nale veneto dal giugno del 44 in poi e la cartella G E l i, contenente lettere del com ando generale al com ando regionale veneto. T ra le due fo n ti docum entarie v è senza dubbio una interessante co m p lem en tarietà, da questo punto di vista, e si può tra rre chiara im pressione che gli organi cen trali regio n ali e cioè il C.L.N. regionale veneto, l E secutivo m ilita re regionale, e infine il Com ando M ilitare regionale, ab biano sufficientem ente controllato l attività cospirativa dei C.L.N. e dei p a rtiti p olitici e l attiv ità p artig ian a delle form azioni. Le d ire t tive di ordine generale sono frequenti, e o pportunam ente ad attate alle esigenze politiche e m ilitari delle zone e degli organi a cui erano dirette. La corrispondenza tra i vari organism i, varia e fre quente, è la testim onianza più sicura dell attività che si veniva svolgendo e della presenza di un organo co o rd in ato re che in terv e niva freq u en tem en te attraverso i suoi isp etto ri sui luoghi p iù lo n tan i, ed era sem pre presente ove situazioni particolarm ente delicate, Io richiedevano. Se p er ora non è possibile, basandoci esclusivam ente sui docum enti esistenti, ricostruire fedelm ente le vicende di quel periodo necessitando ancora un lavoro di ricerca e sopratutto di raccolta di testim onianze, tu ttav ia i lineam enti prin cip ali e centri essenziali di potenziam ento e di coordinam ento della R esistenza veneta sono bene individuabili. P ertan to se c è da fare un appunto al giudizio del Battaglia sulla R esistenza veneta, è quello di non essersi preoccupato di esam inare i docum enti esistenti negli archivi degli Istitu ti di Milano- e di Padova e di essersi fondam entalm ente basato sulla pubblicistica, ancora necessariam ente fram m entaria e caotica, e sui diari storici, e sugli altri atti delle Com m issioni p er il riconoscim ento della qualifica di partigiano e patrio ta e p er l esame delle proposte di ricom pensa al V. M. che, (anche a prescindere che si tra tta di relazioni scritte dopo la liberazione al fine di usufruire delle disposizioni legislative a favore dei partigiani) alm eno per quel che riguarda il V eneto, tacciono particolarm ente sull attività dei grossi com andi, i cui m em bri per la loro notorietà locale non avevano bisqgno di dim ostrare la loro attività cospirativa e p artigiana, p er cui anche gli organism i di cui essi erano la concreta espressione, rim a nevano insufficientem ente presenti se non com pletam ente assenti nei «d iari»; ciò che vale p er il com ando regionale veneto e p e r i servizi di inform azione e contro spionaggio da esso d irettam en te d ip e n denti, sui quali non esiste nep p u re una breve cronistoria, e p er la m aggior p a rte dei C.L.N. la cui attività politica è solo p arzialm en te

Fonti per la storia della Resistenza nel Veneto 53 docum entata dagli atti esistenti negli archivi dei due Istitu ti e com unque priva ancora di quelle testim onianze che solo gli atto ri di quegli avvenim enti potrebbero p ro d u rre, e che in realtà a tu tt oggi, p er i p iù svariati m otivi, non hanno pro d o tto. F atte queste considerazioni di ordine generale, vi son altre utili precisazioni da fare in ra p p o rto alla com plem entarietà dei due a rc h i vi: p er quanto riguarda i com andi m inori (C om andi Zona, Com andi Piazza, C om andi Provinciali) e i C.L.N. provinciali, vi sono delle u tili recip ro ch e integrazioni che servono ad a rricch ire di p a rtic o lari la docum entazione dei singoli organism i. L archivio di M ilano offre interessanti integrazioni nei riguardi delle zone di m ontagna del vicentino e del veronese (Div. O rtigara, Div. C arem i, V erona-z ona m ontagna) p e r o ra, quasi inesistenti n e l l archivio di Padova, così pure vi è una im portante serie di atti degli organism i «cospirativi» delle provincie di T rieste, Bolzano e T rento (C artelle segnate V E I-XXVII e D I X V III). A ltra integrazione im p o r tante è rap p resen tata dagli atti della Div. N annetti, esistenti nei due archivi. Questa è l unica form azione del Veneto di cui si può dire sia salvato l archivio quasi al com pleto; ed è perciò l unica che oggi possa considerarsi m atura p er un lavoro di ricostruzione poiché oltre a una cronistoria rigorosa delle azioni m ilitari svolte, esiste una fitta corrispondenza tra le form azioni dipendenti e il C om ando divisione, tra questo e il Com ando zona lim itrofi, il Com ando regionale, i C.L.N. della Zona, e le m issioni alleate. Deficienza grave p er i due archivi è d ata, invece, dalla m ancanza quasi to ta le della docum entazione della lotta partigiana nel F riu li, che fu tra le zone più attive non solo del V eneto m a d e ll Ita lia, nella lotta contro i nazi-fascisti ; basti p en sare che tra le poche p a rti che rig u ard an o il F riu li esiste un in teressante relazione sulla giunta di governo della Zona libera del F riu li; (sett.-o tt. del 1944) e una relazione su ll attiv ità di una scuola di com m issari p olitici te n u ta dalla p rim a divisione d assalto O soppo-friuli. P e r quel che concerne la stam pa clandestina i due archivi d i spongono di un ricco assortim ento di utili integrazioni, come del resto si può rilevare dal confronto dei censim enti già pubblicati nella R ivista. A nche p e r i docum enti di p a rte nazi-fascista vi sono in te ressanti rilievi da fare. L archivio veneto dispone p e r quel che r i guarda la provincia di V erona di una ricca serie di docum enti della Q uestura rep u b b lich in a, e la corrispondenza tra gli enti fascisti nei giorni d e ll insurrezione oltre ad altra num erosa serie di atti di m i nore im portanza (B uste n. 20-24-25-26-27). L archivio di M ilano, m e no ricco, possiede tu ttav ia docum enti im p o rtan ti sulla Decima Mas, e su varie B rigate N ere che agivano sulla regione veneta. (C artella D. N. Xa).

5 4 Note e discussioni C oncludendo queste brevi considerazioni si può d ire che il m a te riale docum entario esistente nei due archivi è ancora inadeguato per p o ter fare, con la dovuta serietà, un lavoro di ricostruzione storica; che è ancora necessario u n lavoro di ricerca di docum enti che a n cora esistono, e dei quali vi sono sicure indicazioni nel censim ento delle fonti fatte a cura dell Istitu to V eneto, e che p e r ora non sono ricuperabili e alcuni anche non censibili, per volontà dei possessori. T u ttav ia la deficienza p rin c ip a le è, com e si è detto, quella delle te stim onianze, p er le quali nonostante vari ten tativ i, non si è giunti ancora ad alcun concreto risultato. Buone basi di avvio p er lavori p a r ziali ci sono, ed è da queste che è opportuno p a rtire non solo per arricchire con buoni studi la letteratu ra sulla resistenza V eneta, ma p er provocare, appunto, attraverso la necessità dello studio le tanto desiderate testim onianze. D in o F io r o t A PR O PO SIT O D I UNA R ECEN SIO N E A proposito della recensione al volum e d i V. Massola, M arzo 1943 - ore 10, apparsa sul n. 22 della nostra Rassegna, l autore d el volum e e l estensore della introduzione ad esso, l on. L u ig i Longo, hanno inviato al D ire tto re le lettere che doverosamente pubblichiam o : A ncona, 21 giugno 1953. Egregio D ire tto re, ho letto nella rassegna «Il M ovim ento d i L iberazione in Italia» deli gennaio 1953 da lei d iretta, una recensione al lib ro M arzo 1943 - ore dieci scritto da m e nel 1950. In tale recensione m i viene attribuito di avere «attinto copioso m ateriale docum entario dallo studio del V accarino senza curare di citarne la fonte ma come se si trattasse di frutto di ricerche p ro p rie». N on intendo disconoscere i m eriti delle ricerche di archivio e dello stu dio del Vaccarino. Ma m i pare eccessiva la pretesa del recensore quando riferendosi alla storia scritta degli scioperi del m arzo 1943 vorrebbe che questa non incom inci che dopo le ricerche del Vaccarino stesso. P er quanto mi viene concretam ente attribuito desidero che si sappia: 1) che il brano del discorso del M alusardi pubblicato nel m io libro non l ho tratto dallo studio del Vaccarino m a l ho avuto d i rettam ente da testim oni auricolari e fatto apparire sul num ero dell «U n i tà» illegale del 31 m arzo 1943, cioè quattro giorni dopo che il discorso era stato pronunciato e quindi in epoca m olto anteriore allo studio del Vaccarin o ; 2) che sugli arresti di operai della polizia nel corso dello sciopero io venni subito inform ato e ne parlai nel «Q uaderno del L avoratore» nel mese di m aggio 1942 e in «V ita di P artito» (pubblicazione organizzativa illegale di quell epoca) del mese di giugno 1943, dove accennai p u re all azione provocatoria del G hinelli di cui parlo nel m io libro «M arzo 1943 - ore dieci», d altra parte devo aggiungere che sem pre a proposito degli arresti degli operai ho potuto controllare l esattezza delle m ie note inform ative dalla lettu ra di una tesi di laurea «Sull antifascism o piem ontese negli anni 26-43» svolta dallo studente L uraghi R aim ondo alla fine del 1946 sulla base del m ateriale di archivio della polizia; 3) che l inform azione sugli episodi che si sono verificati n el corso dello sciopero alla RIV della V illar Perosa l ho avuta durante

A proposito di una recensione 55 una riunione la sera stessa da u n operaio della R IV di T orino e successivam ente in m odo più dettagliato da un m io fratello che lavorava come assistente m uratore negli stabilim enti della R IV di V illar Perosa. Q uindi se la recensione tendeva a dare a Cesare quello che è di Cesare, afferm o che quanto sopra esposto è la p u ra e sem plice verità. D altra parte non credo che mi si possa attrib u ire di avere voluto farm i bello delle penne altrui perchè ogni attento lettore può constatare contrariam ente a quanto si afferm a nella recensione che quando nel m io libro mi sono servito delle ricerche del Vaccarino non esitai di an notarlo (si veda a pag. 37 e a pag. 60). m i creda Um berto Massola V ercelli non ho avvertito la necessità di rifarm i al Suo studio per una ragione assai sem plice: perchè Lei aveva om esso una parte, a m io parere essenziale, e cioè il riferim ento ai «m anifestini sovversivi» del principio del 43 concernenti le vittorie dell URSS e l aspirazione alla pace del popolo italiano. E la parte che io, integrando la Sua notizia, ho riprodotto e com m entato nella mia prefazione. Anche il recensore della r i vista, se avesse posto un po più di attenzione, avrebbe potuto rendersi conto del fatto che io citavo, a questo p ro p o sito, un passo inedito e che ero ricorso pertanto direttam ente alla fonte d archivio. Con la p iù viva stima L u ig i Longo Rom a, 26 giugno 1953. Egregio D irettore, solo in questi giorni ho preso visione della recensione «U. Massola - Marzo 1943 - ore 10», pubblicata sul N. 22 del gennaio 1953. In questa recensione mi si rim provera di aver o- messo, nella m ia prefazione al volume in questione, di richiam are la fonte da cui trassi «brani di un docum ento dell Unione provinciale della C onfederazione fascista di Vercelli, rilevati dal Vaccarino nel suo studio» sugli stessi scioperi del m arzo 1943. Ritengo pertanto il dovere di q ualche chiarim ento, particolarm ente a Lei che con lo studio suddetto ha portato un contributo così notevole all argom ento in esame, del qiuale sono il p rimo ad apprezzare la serietà, pu r dissentendo dall impostazione generale p o litica. I docum enti che Lei cita come esistenti n ell archivio della C.G.I.L. di Rom a erano stati già da tem po da m e consultati e trascritti assai prim a c^e il suo studio fosse pubblicato. Vero è che Lei m i ha preceduto nella citazione di taluni di essi, essendo il Suo saggio dell aprile 50 e la mia prefazione al libro del Massola del dicem bre dello stesso anno. Com unque nel caso specifico delle relazioni del segretario della C.F.L.I. di A n zitu tto ho i l dovere d i ricordare, p ro p rio in questa sede, Volto contributo d i azione cospirativa e partigiana dato dai due parlam entari (autori delle lettere che abbiam o ricevuto e q u i riportato) alla causa d e ll antifascismo e al m ovimento d i liberazione, allorché il secondo fu rappresentante delle fo rm a zio n i «G aribaldi» e Vice Comandante del C. V.L., ed i l p rim o organizzatore d i prim o piano degli scioperi piem ontesi del 43, Essi sono dunque entram bi, pu r nella lo ro diversa fisionom ia, g li u o m in i p iù qualificati per prendere la parola sulle operazioni d i cospirazione e d i guerra, a cu i hanno preso parte e che hanno d ire tto. E se un com pito ha il nostro Istitu to è p ro p rio quello d i prom uovere i l lo ro discorso e d i fo rn ire ad essi, per quanto ci è possibile, 'g li strum enti u tili per estendere le ricerche e convalidare le lo ro m em orie, scopo a cui m irano i nostri orm ai vasti archivi e le nostre r i cerche, avviate o promosse. Come ancora è nostro com pito generale il suggerire a gli studiosi un metodo d i lavoro consono alla funzione ed ai fin i d i chisi appresta a scrivere sulla storia della Resistenza. La recensione, a cui g li onorevo li corrispondenti si richiam ano, in tendeva sostanzialmente ricordare nel lim ite d i questi in te n ti l opportunità

56 Note e discussioni universalm ente ctccolta che Vautore, che esce dal campo delle m em orie personal i e convalida e arricchisce la sua esposizione con docum enti estranei alla sua. conoscenza im m ediata, si riferisca e- spressamente e d i volta in volta alle fo n ti utilizzate. Ora m i pare cosa quanto meno im precisa che Von. Longo n ella sua prefazione q u a lific h i d i «inform azione d i p rima mano» quanto ha ottenuto «spulciando nei docum enti... acum ulatisi neg li a rch ivi riservali della Confederazione fascista dei la vo ra to ri d e ll in dustria» (Massola, op. cit., p. I l), dopo che questa documentazione d i parte avversa, relativa alle vicende del nord, era stata da me ritro va ta a Roma n el quadro d i una nostra inchiesta d i due anni prim a, ed assai p iù estesamente d i quanto egli abbia fatto analizzata e riporta ta nella nostra pubblicazione. Così pure m i pare che cada l altra considerazione d e ll on. Longo d i aver egli trascurato la citazione della fonte, in quanto in essa non sarebbe apparso, per parte nostra, il «rife rim e n to ai m a nifestini sovversivi del p rin c ip io dtel 43...»; quasi che chiunque scrive d i storia, ciò facesse per ripetere i l già detto e non già per recare nuovi c o n trib u ti d i conoscenza, i l che in ogni caso non lo esime d a ll opportunità d i rife rirs i ai fr u tti delle precedenti ricerche, da cui prende le mosse. M a nel caso in questione una osservazione ancora va fa tta, e cioè che neppure d i nuovo c o n tributo q u i può parlarsi, perchè quei m anifestini del 43, d i analogo e d i d i verso contenuto, erano stati da me abbastanza estesamente stu d iati e rip o rta ti nelle pagine che precedono. Sul p rin cip io della citazione delle fo n ti non è evidentemente d accordo neppure Voti. Massola, che rifiu ta che la storiografia co n tin u i dalle ultim e rice r che com piute, ma afferm a che essa possa ogni volta com inciare da capo. Siamo certi della validità delle inform azioni d i rette assunte dal Massola da am ici e cong iu n ti, e specialmente della sua ricca e~ sperienza d i vita, e p ro p rio d i questa a- vrem m o voluto che e gli parlasse p iù a lungo, indicandoci volta a volta le persone o i g ru p p i in te rro g a ti; ma anche vorrem m o che, ricavando dati e notizie dai docum enti della p o lizia fascista d i T orino (che l on. Massola non vide perchè acquisiti a ll archivio del nostro Is tituto), e g li ne avesse citato la fonte. E se a lu i servì la tesi d i laurea d i R aim ondo Luraghi, bene avrebbe fatto a citarla, come anch io ho fa tto, quando m i è accaduto d i rife rirm i a docum enti da lu i già esaminati. G. V. AM ICI, A F FR E T T A T E V I A R IN N O V A RE L ABBONAM ENTO ALLA PASSEGNA P E R L ANNO 1954.