NECROPOLI DEI VENETI ANTICHI A CA DEL FERRO DI OPPEANO

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DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 60 NECROPOLI DEI VENETI ANTICHI A CA DEL FERRO DI OPPEANO (VERONA ) LUCIANO SALZANI SAP Società Archeologica s.r.l.

I N D I C E Presentazione Premessa Le ricerche Gli scavi del 1951 e del 1952 Gli scavi del 1971 Altri rinvenimenti a Ca del Ferro Conclusioni Bibliografia Riassunto Summary Tabula amicorum Pag. 9 11 13 23 83 143 169 181 185 187 189

Luciano Salzani 9 PRESENTAZIONE Oppeano, ubicata nel cuore della Bassa Pianura Veronese, su un lungo dosso non distante dal fiume Adige e bagnata da affluenti del fiume Tartaro, fin dall Ottocento ha restituito notevoli indizi della sua importanza archeologica. Già luogo di consistenti insediamenti nel corso dell età del Bronzo, ebbe uno straordinario sviluppo durante l età del Ferro, raggiungendo la ragguardevole estensione di 80 ettari. Il suo successo si deve principalmente al suo ruolo di cerniera tra il mondo veneto e il mondo etruscopadano, oltre alle disponibilità offerte da una prospera agricoltura. Questo centro, luogo di numerose ed importanti scoperte archeologiche, non è stato mai oggetto di sistematiche ricerche, che ne chiarissero compiutamente dinamiche e peculiarità, se non negli ultimi tempi grazie all accordo tra l allora Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, rappresentata in zona dal dott. Luciano Salzani, e l Università degli Studi di Verona, rappresentata dal prof. Alessandro Guidi. È stata l occasione per affrontare con estese ricognizioni e saggi mirati Oppeano nella sua complessità, un occasione coronata da successo che ha già prodotto un importante pubblicazione. Alla luce delle nuove scoperte e delle nuove interpretazioni si presentavano come necessari il riesame e lo studio completo e metodico dei vecchi scavi, in buona parte ancora inediti, per inserirli correttamente nel nuovo quadro delle conoscenze. Va quindi reso pieno merito a Luciano Salzani di aver affrontato e portato a termine questa impresa, importante e faticosa, i cui esiti sono ben illustrati nel presente volume, e insieme a lui a tutti coloro che lo hanno affiancato e sostenuto. È quindi con molto orgoglio che saluto l uscita pubblica di questo studio, il quale va ad arricchire in maniera significativa il quadro sempre più ricco e complesso del Veneto protostorico, e restituire a Oppeano il suo ruolo di centro protourbano affatto secondario rispetto agli altri ben più noti quali Ateste, Patavium, Altinum e Opitergium. Non posso non sperare che si prosegua su questa via, ampliando ancor più le nostre conoscenze su Oppeano e le su vicende storiche. Simonetta Bonomi già Soprintendente Archeologia del Veneto

Luciano Salzani 11 PREMESSA Il territorio di Oppeano ha una lunga tradizione di importanti ricerche archeologiche, almeno a partire dal 1878 quando fu pubblicato il famoso elmo di bronzo. Le ricerche hanno assunto una certa regolarità nel corso degli anni Ottanta del secolo passato e si sono concretizzate principalmente nel Progetto Oppeano, sulla base di una Convenzione stipulata nel 2000 tra la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto (referente dott. Luciano Salzani) e l Università degli Studi di Verona (referente prof. Alessandro Guidi). Gli obiettivi erano quelli di approfondire in modo globale i vari aspetti di uno dei principali centri dell età del Ferro del Veneto, ancora poco conosciuto. Oltre alle ricerche sul terreno sono state discusse all Università degli Studi di Verona varie tesi di laurea sui materiali degli scavi nell abitato protostorico e nelle necropoli. Una prima parte dei risultati del Progetto è stata pubblicata nel volume Oppeano. Vecchi e nuovi dati sul centro protourbano. La pubblicazione riguardava principalmente le ricognizioni, i recuperi e gli scavi nell area dell abitato protostorico. Nell ambito degli intenti del medesimo Progetto viene ora pubblicata la necropoli di Ca del Ferro di Oppeano, con la revisione dei dati degli scavi di Francesco Zorzi nel 1951-1952 e con la presentazione dei dati inediti dello scavo della Soprintendenza nel 1971. In questo modo vengono riuniti dati pubblicati solo parzialmente o del tutto inediti per ottenere una visione complessiva di quanto è stato fatto nella necropoli di Ca del Ferro. Il progetto di studio e di pubblicazione della necropoli di Ca del Ferro ha avuto un percorso molto lungo. Negli anni Settanta del secolo passato la dott.ssa Alessandra Aspes, allora Conservatore della Sezione di Preistoria del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, mi aveva affidato lo studio degli scavi fatti da Francesco Zorzi a Oppeano nel 1951-52; nei primi anni Ottanta la dott.ssa Anna Maria Chieco Bianchi, allora Soprintendente Aggiunto della Soprintendenza Archeologica per il Veneto e Direttrice del Museo Nazionale Atestino, mi aveva invitato ad interessarmi degli scavi della Soprintendenza fatti a Ca del Ferro nel 1971. A loro va in primo luogo la mia riconoscenza. Mi sono subito rivolto a Giovanni Battista Frescura, che conservava un vivo ricordo dello scavo e della cordialità degli operai e della popolazione che lo aveva accolto. I suoi consigli mi sono stati molto preziosi. Giovanni Modena mi ha illustrato le cronache quotidiane degli scavi del 1951, con il suo stupore di ragazzo quando nel piccolo paese di Oppeano arrivava l automobile delle signorine Fioroni e con i racconti che egli aveva raccolto tra la popolazione sui ritrovamenti di tesori favolosi. Dopo una prima impostazione, il progetto di studio è stato accantonato per altre pressanti incombenze in Soprintendenza. Solo recentemente lo studio della necropoli di Ca del Ferro è stato ripreso e portato a termine, principalmente su sollecitazione di alcuni amici di Oppeano e della pianura veronese che avevano collaborato con me nella mia lunga attività di funzionario in Soprintendenza. Il volume sulla necropoli di Ca del Ferro si pone nel filone degli scavi negli archivi e nei magazzini, che hanno lo scopo di recuperare la documentazione e di fare una revisione critica delle vecchie ricerche. Dall esame complessivo delle vicende delle varie ricerche nella necropoli di Ca del Ferro, a cui vanno

12 NECROPOLI DEI VENETI ANTICHI A CA DEL FERRO DI OPPEANO (VERONA) aggiunte quelle nelle altre necropoli e quelle, molto importanti, fatte nell abitato, risulta che l importanza del centro protostorico di Oppeano non è stata indagata e valorizzata in modo adeguato. Nel passato vi sono stati dei limiti nella ricerca, in parte dovuti alla lontananza dalla sede della Soprintendenza a Padova e alla insufficiente attenzione degli Enti culturali veronesi. La situazione delle ricerche a Oppeano si ripropone in generale per altri siti della pianura veronese. Vi sono state anche delle circostanze favorevoli: fino a pochi decenni fa la zona di Oppeano era poco urbanizzata e i lavori agricoli avevano parzialmente rispettato il profilo ondulato dei dossi di questa parte di pianura. Ora la situazione è diversa, ma non completamente irrecuperabile per l archeologia. Uno degli obiettivi di questo volume non è solo quello di recuperare dati inediti, significativi per la protostoria veronese, ma anche quello di porre l attenzione su un importante patrimonio archeologico da salvaguardare. RINGRAZIAMENTI Mi è gradito esprimere la mia riconoscenza a quanti mi hanno aiutato in questo lungo percorso del progetto sulla necropoli di Ca del Ferro: le dott.sse Alessandra Aspes e Anna Maria Chieco Bianchi; la dott.ssa Simonetta Bonomi, già Soprintendente all Archeologia del Veneto; il dott. Giuseppe Minciotti, già direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Verona; i dott. Giuliana Cavalieri Manasse, Brunella Bruno, Gianni De Zuccato, Federica Gonzato e tutti i colleghi e amici dell allora Nucleo Operativo di Verona della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto; Claudio Bismara, Margherita Bolla, Federico Bonfanti, Antonella Borsati, Gianneugenio Bortolazzi, Angelo Brugnoli, Bruna Burato, Stefano Buson, Gianni Cagalli, Bruno Chiappa, Raffaele Curiel, Nella Dall Agnello, Rocco de Stefani, Lorenzo Don, Giovanna Gambacurta, Jane Griggs, Ornella Magalini, Maria Maira, Enzo Mantovani, Nicoletta Martinelli, Luigi Montato, Marisa Morelato, Graziano Peretti, Lucia Petri, Annalisa Prina, Gianni Rigodanzo, Fabio Saggioro, Alberto Zardini, Giuseppe Zenezini.