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12. RADIAZIONI NON IONIZZANTI 1137

CAPITOLO 12 - RADIAZIONI NON IONIZZANTI Autori: Maria LOGORELLI 1, Celine NDONG 1, Roberto SPAMPINATO 1, Massimo STORTINI 1, Pierantonio Cinzano 2, Diego Bonata 2 Referente AMB-ASA: Matteo SALOMONE 1 Referente: Salvatore CURCURUTO 1 1) APAT, 2) ISTIL, Associazione cielo Buio 1138

Introduzione Il termine di radiazioni non ionizzanti (NIR, Non Ionizing Radiations) si riferisce a quelle forme di radiazioni elettromagnetiche che non possiedono l energia sufficiente per modificare le componenti della materia e degli esseri viventi. Tali radiazioni sono composte da onde elettromagnetiche, le quali sono costituite da oscillazioni, del campo elettrico e del campo magnetico, che si propagano nello spazio. La caratteristica fisica fondamentale che distingue i vari campi elettromagnetici è la frequenza, ovvero il numero di oscillazioni dell onda al secondo, espressa in hertz (Hz). Questa grandezza è strettamente correlata con la lunghezza d onda, espressa in metri (m), che rappresenta la distanza percorsa dall onda durante il tempo di un oscillazione e che corrisponde alla distanza tra due punti massimi o minimi dell onda. Più corta è la lunghezza d onda, più alta è la frequenza dell onda stessa e viceversa. A un onda elettromagnetica di data frequenza è associata una quantità di energia, che è direttamente proporzionale alla frequenza dell onda stessa. Quando un onda elettromagnetica incontra un ostacolo cede a esso parte della sua energia, determinando così una serie di effetti che dipendono dalla frequenza della radiazione e dalla natura dell ostacolo stesso. La classificazione delle onde elettromagnetiche basata sulla frequenza viene generalmente indicata col nome di spettro elettromagnetico in cui si individuano due classi principali: le radiazioni ionizzanti (RI), caratterizzate da frequenze estremamente alte (raggi X e gamma), che possiedono un energia quantica sufficiente in grado di rompere i legami chimici delle molecole e degli atomi; le radiazioni non ionizzanti (NIR, Non Ionizing Radiation) a frequenza inferiore (fino a quella della luce visibile), per le quali l energia a essa associata è sensibilmente inferiore all energia dei legami chimici delle molecole biologiche. In questo capitolo si approfondisce il tema dei campi elettromagnetici generati dalle radiazioni non ionizzanti: le NIR comprendono le radiazioni ultraviolette (UV), luce visibile, le radiazioni infrarosse (IR o calore), campi a radiofrequenza (RF) e microonde, campi di frequenza estremamente bassa (o campi ELF, Extremely Low Frequency), e campi statici elettrici e magnetici. In particolare, vengono approfonditi sia gli aspetti legati agli impianti per teleradiocomunicazione, sia quelli relativi ai sistemi di produzione, distribuzione e utilizzo finale dell energia elettrica. Lo sviluppo dei sistemi di telecomunicazione, legato soprattutto ai settori della telefonia cellulare e a quello della produzione elettrica, del trasporto e utilizzazione dell energia, costituisce uno dei tratti distintivi della società contemporanea. Tali innovazioni tecnologiche comportano sicuramente importanti miglioramenti a livello di qualità della vita, ma spesso sono associate a fenomeni di impatto ambientale e problematiche di carattere sanitario. Infatti, le infrastrutture necessarie alla trasmissione dei segnali e alla distribuzione dell energia modificano il paesaggio naturale e urbano e non sono ancora del tutto noti gli effetti biologici dei campi elettromagnetici legati a esposizioni a lungo termine. Il crescente sviluppo che ha interessato soprattutto il settore delle telecomunicazioni, ha avuto come conseguenza l aumento sul territorio del numero degli impianti e dei siti per le radiofrequenze (RF). Detto aumento è più evidente per gli impianti radio base della telefonia mobile (SRB) che necessitano di una diffusione più capillare sul territorio e che rispondono con installazioni di nuovi impianti a una richiesta di servizi tecnologicamente più evoluti (UMTS, Universal Mobile Telecomunications System). La presenza di questi impianti rappresenta un fattore significativo di pressione sul territorio e le relative infrastrutture di trasmissione dei segnali e di distribuzione dell energia sono causa di modificazioni nel paesaggio naturale e urbano. Di contro, non si registrano analoghe e rilevanti variazioni per quanto riguarda gli impianti radiotelevisivi (RTV). Nel paragrafo 12.2 vengono presentate le informazioni relative alle radiazioni luminose, in termini di alterazione della quantità naturale di luce diffusa nell ambiente notturno provocata dall emissione di luce artificiale. 1139

Q12. Quadro sinottico indicatori Tema SINAnet Nome indicatore DPSIR Qualità informazione S Copertura T Stato Rappresentazione e trend Tabelle Figure Densità impianti e siti per radiotelecomunicazi one e potenza complessiva sul territorio nazionale D/ P R 9/20 R 11/20 2006-12.1-12.2 12.1-12.2 Sviluppo in chilometri delle linee elettriche, suddivise per tensione, e numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie in rapporto alla superficie territoriale D/ P I R 1991-2003,2006 12.3 12.3 Campi elettromagnetici Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettromagnetici generati da impianti per radiotelecomunicazi one, azioni di risanamento Superamenti dei limiti per i campi elettrici e magnetici prodotti da elettrodotti, azioni di risanamento a S/ R S/ R R 10/20 R 19/20 * 1998-2006 R 1996-2002 12.4-12.5 12.4-12.5 - - Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi RF R R 12/20 R 10/20 2006-12.6-12.8 12.6-12.8 Radiazion i luminose Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi ELF Osservatorio normativa regionale Brillanza relativa del cielo notturno R R 11/20 2006-12.9 12.9 R R 2007 S I 1971, 1998,2025 12.10-12.11 - - 1140

Percentuale della popolazione che vive dove la Via Lattea non è più visibile I I P 2006-12.10-12.11- a L indicatore non è stato aggiornato rispetto all Annuario 2003, o perché i dati sono forniti con periodicità superiore all anno, e/o per la non disponibilità degli stessi in tempi utili. Pertanto, nella presente edizione, non è stata riportata la relativa scheda indicatore. * La copertura R 10/20 si riferisce a quei siti in cui si è verificato almeno un superamento; la copertura R 19/20 è riferita a quelle regioni che hanno effettuato azioni di risanamento nel periodo.. 1141

Quadro riassuntivo delle valutazioni Trend Nome indicatore Descrizione Osservatorio normativa regionale (è normativa o normativo?) Sviluppo in chilometri delle linee elettriche, suddivise per tensione, e numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie in rapporto alla superficie territoriale Nel 2007 si registrano modifiche relativamente all'emanazione di nuove norme regionali e provinciali, in attuazione alla LQ 36/01. Lo stato di realizzazione del catasto regionale delle sorgenti presenta variazioni. I dati relativi al catasto si riferiscono a un totale di 19 regioni e 2 province autonome. Relativamente ai dati sulla consistenza delle rete elettrica nazionale, distinta per tensione, si dispone di una buona serie temporale e non si notano variazioni significative nel trend (soprattutto per le linee elettriche ad alta e altissima tensione). Dai dati elaborati si nota che dal 2003 al 2006 vi è stata una lieve diminuzione delle linee a 220 kv, un lieve aumento delle linee con tensione inferiore a 40 kv e con tensione a 380 kv. - - 12.1 Campi elettromagnetici (CEM) La presenza crescente sul territorio nazionale di sorgenti di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico, dovuta anche all incremento tecnologico, ha reso di maggiore attualità la problematica dell esposizione alle radiazioni non ionizzanti. La problematica, comunemente definita inquinamento elettromagnetico tratta le radiazioni non ionizzanti comprese nell intervallo di frequenza 0-300 GHz. Le sorgenti di campo elettromagnetico si dividono in due categorie principali: sorgenti di campi a bassa frequenza (< 300 Hz), o campi ELF (Extremely Low Frequency), dovuti essenzialmente ai sistemi di produzione, distribuzione e utilizzo dell energia elettrica (linee elettriche, cabine di trasformazione, elettrodomestici, ecc.), che in Italia presenta una frequenza industriale costante pari a 50 Hz; sorgenti di campi ad alta frequenza (100 khz -300 GHz), o campi RF (Radiofrequency) dovuti agli impianti per radiotelecomunicazioni (radio, tv, telefoni cellulari, radar). Gli indicatori selezionati e popolati per il presente Annuario forniscono un buon quadro conoscitivo della situazione nazionale relativa ai campi elettromagnetici, sia per la problematica relativa agli ELF sia per quella legata alle RF. La scelta degli indicatori proposti nasce da un compromesso tra esigenze informative e disponibilità dei dati, che devono rispondere a criteri di reperibilità, affidabilità e semplicità di lettura. Le informazioni necessarie al popolamento degli indicatori provengono, in maggior parte, dai dati forniti dalle singole ARPA/APPA e raccolti attraverso l Osservatorio NIR (Non Ionizing Radiation) dell APAT. Quest ultimo è una banca dati aggiornata dalle ARPA/APPA tramite i singoli referenti regionali e provinciali. Per il popolamento di alcuni indicatori molto importante ci si è avvalsi della collaborazione dei gestori degli impianti. Nel quadro Q12.1 sono riportati, per ciascun indicatore popolato, la finalità, la classificazione nel modello DPSIR e i principali riferimenti normativi. 1142

Q12. 1: Quadro delle caratteristiche indicatori per i Campi elettromagnetici Nome indicatore Finalità DPSIR Riferimenti Normativi Quantificare le principali fonti di D/P LQ 36/01 pressione sul territorio per quanto riguarda i campi RF Densità impianti e siti per radio telecomunicazione e potenza complessiva sul territorio nazionale Sviluppo in chilometri delle linee elettriche suddivise per tensione, e numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie, in rapporto alla superficie territoriale Superamenti dei valori di riferimento normativo per campi elettromagnetici generati da impianti per radiotelecomunicazione, azioni di risanamento Superamenti dei limiti per i campi elettrici e magnetici prodotti da elettrodotti, azioni di risanamento a Quantificare le principali fonti di pressione sul territorio per quanto riguarda i campi ELF Quantificare le situazioni di non conformità per le sorgenti di radiofrequenza (distinte fra RTV e SRB) sul territorio, rilevate dall attività di controllo eseguita dalle ARPA/APPA, e lo stato dei risanamenti Quantificare le situazioni di non conformità per le sorgenti ELF sul territorio e le azioni di risanamento. D/P LQ 36/01 S/R DM 381/98 DPCM 08/07/03 LQ 36/01 S/R LQ 36/01 DPCM 23/04/92 DPCM 28/09/95 DPCM 08/07/03 Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi RF Numero di pareri preventivi e di interventi di controllo su sorgenti di campi ELF Osservatorio regionale normativa Quantificare la risposta alla domanda della normativa per quanto riguarda l attività di controllo e vigilanza sugli impianti a RF (impianti radiotelevisivi, stazioni radio base per la telefonia mobile). Quantificare la risposta alla domanda della normativa per quanto riguarda l attività di controllo e vigilanza sugli impianti ELF (linee elettriche, cabine di trasformazione) Valutare la risposta normativa alla problematica riguardante le sorgenti di radiazioni non ionizzanti in riferimento al recepimento della Legge Quadro R LQ 36/01 DM 381/98 D.lgs.198/02 DPCM 08/07/03 R LQ 36/01 DPCM 23/04/92 DPCM 08/07/03 R LQ 36/01 DM 381/98 a L indicatore non è stato aggiornato rispetto all Annuario 2003, o perché i dati sono forniti con periodicità superiore all anno, e/o per la non disponibilità degli stessi in tempi utili. Pertanto, nella presente edizione, non è stata riportata la relativa scheda indicatore. Bibliografia APAT, Annuario dei dati ambientali, anni vari ANPA - RTI CTN_AGF 1/2000, Guida Tecnica CTN/ANPA-ARPA per la misura dei campi elettromagnetici compresi nell intervallo di frequenza 100 khz 3 GHz in riferimento all esposizione della popolazione. ANPA - RTI CTN_AGF 1/2001, Rassegna dei modelli per gli agenti fisici. ANPA - RTI CTN_AGF 1/2002, Criteri per la progettazione di reti nazionali di monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici. ANPA - RTI CTN_AGF 2/2000, Rassegna degli effetti derivanti dall esposizione ai campi elettromagnetici. 1143

ANPA - RTI CTN_AGF 4/2000, Rassegna di indicatori e indici per il rumore, le radiazioni non ionizzanti e la radioattività ambientale. ANPA - RTI CTN_AGF 4/2001, Standard per la realizzazione delle banche dati delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico (alte e basse frequenze). ANPA, 2000, Il controllo dell inquinamento elettromagnetico. Prima indagine sulle attività del sistema agenziale. ANPA, Il controllo dell inquinamento elettromagnetico. Le attività del Sistema delle Agenzie ambientali e l evoluzione normativa, Serie Stato dell Ambiente, 13/2000. CEI 211-10: 2002, Guida alla realizzazione di una Stazione Radio Base per rispettare i limiti di esposizione ai campi elettromagnetici in alta frequenza. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 Settembre 1995, GU 4 ottobre 1995, n. 232, Norme tecniche procedurali di attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 aprile 1992 relativamente agli elettrodotti. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, GU 28 agosto 2003, n. 199, Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 khz e 300 GHz. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, GU 29 agosto 2003, n. 200, Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 23 Aprile 1992, GU 6 maggio 1992, n. 104, Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno. Decreto Legislativo 4 settembre 2002, n.198, GU 13 settembre 2002, n. 215, Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443. Decreto Ministeriale 10 settembre 1998, n. 381, GU 3 novembre 1998, n. 257, Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana. Documento ANPA - CTN-AGF, 2001, Standard per la realizzazione della banca dati delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico (elettrodotti). Documento congiunto dell ISS e dell ISPESL sulla problematica della protezione dei lavoratori e della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici e a campi elettromagnetici a frequenze comprese tra 0 Hz e 300 GHz. Istituto Superiore di Sanità, Rapporti Istisan 94/22, 1994, Linee elettriche. Istituto Superiore di Sanità, Rapporti Istisan, n. 95/29 e n. 98/31. Legge 22 febbraio 2001, n. 36, GU 7 marzo 2001, n. 55, Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Ministero dell Ambiente, Ministero delle Comunicazioni. Ministero della Sanità, Roma, settembre 1999, Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana - Linee guida applicative. Ministero dell ambiente, Relazione sullo Stato dell Ambiente, 2001- Cap. Le problematiche emergenti. Norma CEI 211-6: 2001-01, Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettrici e magnetici nell intervallo di frequenze 0 Hz 10 khz, con riferimento all esposizione umana. Norma CEI 211-7: 2001-01, Guida per la misura e per la valutazione dei campi elettromagnetici nell intervallo di frequenze 10 khz 300 GHz, con riferimento all esposizione umana. 1144

DENSITÀ IMPIANTI E SITI PER RADIOTELECOMUNICAZIONE E POTENZA COMPLESSIVA SUL TERRITORIO NAZIONALE DESCRIZIONE L indicatore riporta per ogni regione/provincia autonoma, il numero assoluto, il numero normalizzato (agli abitanti e alla superficie) e le potenze degli impianti radiotelevisivi (RTV) e degli impianti per Stazioni Radio Base della telefonia mobile (SRB); è specificato inoltre il numero di siti in cui sono installati gli impianti. Per impianto s intende l installazione emittente alla specifica frequenza; per sito, la località o l indirizzo in cui è installato l impianto. UNITÀ di MISURA kilowatt (kw); numero (n.); numero per chilometro quadrato (n./km 2 ); numero/10.000 abitanti (n./10.000 abitanti). FONTE dei DATI APAT (Osservatorio NIR); ARPA/APPA. PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Annuale QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 2 1 1 L'accuratezza del dato risente della limitatezza della copertura temporale e delle numerose lacune relative alla copertura spaziale. SCOPO e LIMITI Quantificare le principali fonti di pressione sul territorio per i campi a radiofrequenza (RF). OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La Legge Quadro 36/01 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prevede l istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, e di catasti regionali realizzati in coordinamento con il catasto nazionale. STATO e TREND Non è possibile analizzare l andamento temporale relativo agli impianti SRB (11 regioni hanno fornito dati completi), poiché la fonte dei dati è diversa da quella citata nell'edizione Annuario 2004. Per gli RTV (9 regioni hanno fornito dati completi), si nota una leggera diminuzione della potenza complessiva, nonché una situazione stazionaria della densità sia dei siti sia degli impianti. Tuttavia non è possibile valutare il trend a causa della mancanza di informazioni da parte di molte regioni. 1145

COMMENTI a TABELLE e FIGURE Nelle figure 12.1 e 12.2 sono rappresentate, rispettivamente, la distribuzione delle sorgenti sul territorio e la potenza complessiva, relative agli impianti RTV e SRB per le 6 regioni (Valle d Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Molise) per cui è stato possibile confrontare il dato del 2006 con quello riferito al 2003. I dati relativi agli impianti RTV ricavati dall Osservatorio NIR di APAT (tabella 12.1) presentano, attualmente, molte incompletezze: Liguria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna non hanno aggiornato il database; Piemonte, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia i dati forniti non sono completi. Per quanto riguarda i dati relativi alle SRB (tabella 12.2) Liguria, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna non hanno aggiornato il database; mentre Piemonte, Trentino Alto Adige e Campania non hanno fornito i dati completi. In figura 12.1 si osserva che le stazioni radio base presentano una densità di impianti circa doppia rispetto agli impianti radiotelevisivi (rispettivamente 0,12 e 0,25 impianti per km 2 ), mentre la densità dei siti di questi ultimi (0,03 siti per km 2 ) è circa cinque volte inferiore rispetto alla densità dei siti delle stazioni radio base (0,14 siti per km 2 ). Dalla figura 12.2 emerge chiaramente che la pressione ambientale più consistente prodotta dai campi elettromagnetici è esercitata dagli impianti radiotelevisivi; infatti, la potenza totale delle SRB (1.776,63 kw) rappresenta circa il 21% di quella degli RTV (8.569,50 kw).ciò conferma la maggiore densità degli impianti e dei siti SRB rispetto a quella degli impianti e dei siti RTV. 1146

Tabella 12.1: Numero d impianti radiotelevisivi (RTV), numero di siti e potenza complessiva associata (2006) Regione/Provinciaauton oma Siti Impianti Abitanti Superficie Impianti per unità di superficie Impianti per 10.000 abitanti Potenza n. n. n. km 2 n./km 2 n./abitanti kw Piemonte 1.140 1.400 4.352.828 25.402,46 0,06 3,2 - Valle d Aosta 133 873 124.812 3.263,24 0,27 69,9 55,5 Lombardia 900 3.531 9.545.441 23.862,8 0,15 3,7 3.433 Trentino Alto Adige 588-994.703 13.606,82 - - - Bolzano-Bozen 322 1.454 7.399,92 0,20-92,5 Trento 266-6.206,9 - - - Veneto 481 2.074 4.773.554 18.398,85 0,11 4,3 2.555 Friuli Venezia Giulia 316 978 1.212.602 7.858,39 0,12 8,1 - Liguria - - 1.607.878 5.421,55 - - - Emilia Romagna 465 2.185 4.223.264 22.117,34 0,10 5,2 1.565 Toscana 549 2.315 3.638.211 22.993,51 0,10 6,4 1.795 Umbria 187 843 8.72.967 8.456,04 0,10 9,7 415 Marche 341 1.228 1.536.098 9.694,06 0,13 8 570 Lazio - - 5.493.308 17.235,97 - - - Abruzzo 220 1.316 1.309.797 10.762,71 0,12 10 1.300 Molise 252 466 320.074 4.437,68 0,11 14,6 546 Campania - - 5.790.187 13.590,24 - - - Puglia - - 4.069.869 19.357,9 - - - Basilicata - - 591.338 9.994,61 - - - Calabria - - 1.998.052 15.080,55 - - - Sicilia - - 5.016.861 25.711,4 - - - Sardegna - - 1.659.443 24.089,89 - - - ITALIA 6.160 18.663 59.131.287 314.942,83 1,57 143,1 12.326,5 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR), ISTAT Tabella 12.2: Numero di impianti per stazioni radiobase (SRB), numero di siti e potenza complessiva associata (2006) Regione/Provincia autonoma Siti Impianti Abitanti Superficie Impianti per unità di superficie Impianti per 10.000 abitanti Potenza n. n. n. km 2 n./km 2 n./abitanti kw Piemonte 4.100 4.280 4.352.828 25.402,46 0,17 9,8 - Valle d Aosta 159 355 124.812 3.263,24 0,11 28,4 23,6 Lombardia 4.228 5.545 9.545.441 23.862,8 0,23 5,8 834,471 Trentino Alto Adige 850-994.703 13.606,82 - - 46,9 Bolzano-Bozen 470 890-7.399,92 0,12-30,9 Trento 480 - - 6.206,9 - - 16 Veneto 3.268 7.257 4.773.554 18.398,85 0,39 15,2 537,26 Friuli Venezia Giulia 1.056 1.116 1.212.602 7.858,39 0,14 9,2 97,68 Liguria - - 1.607.878 5.421,55 - - - Emilia Romagna 2.741 5.498 4.223.264 22.117,34 0,49 13 290 Toscana 1.875 4.352 3.638.211 22.993,51 0,19 11,9 301 Umbria 538 1.355 872.967 8.456,04 0,16 15,5 49,3 1147

Marche 715 1.294 1.536.098 9.694,06 0,13 8,4 126 Lazio - - 5.493.308 17.235,97 - - - Abruzzo 951 1.324 1.309.797 10.762,71 0,12 10,1 33,429 Molise 220 245 320.074 4.437,68 0,06 7,7 42 Campania - 2.547 5.790.187 13.590,24 0,19 4,4 - Puglia - - 4.069.869 19.357,9 - - - Basilicata - - 591.338 9.994,61 - - - Calabria - - 1.998.052 15.080,55 - - - Sicilia 3.240 3.240 5.016.861 25.711,4 0,13 6,5 30,547 Sardegna - - 1.659.443 24.089,89 - - - Italia 24.891 39.298 59.131.287 314.942,83 2,63 145,9 2.459,087 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR), ISTAT 0,30 0,25 0,25 0,20 n./km2 0,15 0,14 0,12 0,10 0,05 0,03 0,00 RTV SRB Densità impianti Densità siti Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) Figura 12.1: Densità di impianti e di siti, confronto tra RTV e SRB, relativamente alle regioni per le quali è disponibile il dato completo (2006) 1148

9000 8.569,50 kw 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1.776,63 1000 0 RTV SRB Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) Figura 12.2: Potenza complessiva, confronto tra RTV e SRB, relativamente alle regioni per le quali è disponibile il dato completo (2006) 1149

SVILUPPO IN CHILOMETRI DELLE LINEE ELETTRICHE, SUDDIVISE PER TENSIONE, E NUMERO DI STAZIONI DI TRASFORMAZIONE E CABINE PRIMARIE IN RAPPORTO ALLA SUPERFICIE TERRITORIALE DESCRIZIONE L indicatore riporta, per ciascuna regione/provincia autonoma e per i diversi livelli di tensione, i chilometri di linee elettriche esistenti, in valore assoluto e in rapporto alla superficie territoriale. Riporta, inoltre, il numero di stazioni di trasformazione e di cabine primarie. UNITÀ di MISURA Chilometro (km); chilometro-1 (km -1 ); numero (n.). FONTE dei DATI Enel Terna, Enel Distribuzione, DEVAL S.p.A., Osservatorio NIR, ISTAT. PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Annuale QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 2 1 1 L'accuratezza può essere migliorata completando la raccolta delle informazioni relative agli altri proprietari di linee telefoniche (Rete Ferroviaria Italiana, Edison, Aziende Municipalizzate), possibilmente attraverso i dati raccolti dalle singole ARPA/APPA nell'ambito dell'osservatorio NIR. SCOPO e LIMITI Quantificare le fonti principali di pressione sull ambiente per quanto riguarda i campi a bassa frequenza (ELF). OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La Legge Quadro 36/01 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici prevede l istituzione di un catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate, al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell ambiente e di catasti regionali realizzati in coordinamento con il catasto nazionale. STATO e TREND Relativamente ai dati sulla consistenza della rete elettrica nazionale, distinta per tensione, si dispone di una buona serie temporale e non si notano variazioni significative nel trend (soprattutto per le linee elettriche ad alta e altissima tensione). In figura 12.3 si nota che dal 2003 al 2006 vi è stata una diminuzione delle linee a 220 kv (pari all'8,8 %), un lieve aumento delle linee con tensione inferiore a 40 kv e con tensione a 380 kv rispettivamente pari a 8,3% e 3,4%. Mancano gli aggiornamenti sulle linee elettriche relativi agli anni 2004 e 2005. Non sono disponibili gli aggiornamenti del numero di stazioni di trasformazione e cabine primarie. 1150

COMMENTI a TABELLE e FIGURE Dall analisi dei dati (tabella 12.3) è evidente che la maggior parte della rete italiana è costituita da linee a media e bassa tensione (< 40 kv), che rappresentano lo stato finale del processo di produzione, trasmissione e distribuzione dell energia elettrica e sono presenti, quindi, con una densità sul territorio nettamente maggiore rispetto alle linee a tensione più elevata (i chilometri di linee con tensione > 40 kv rappresentano circa il 5% del totale). È importante ricordare che, a parità di distanza dei conduttori, l intensità del campo magnetico è proporzionale alla corrente elettrica circolante nei conduttori che costituiscono la linea; di conseguenza i campi elettrici e magnetici generati da linee a tensione medio - bassa sono, in genere, di minore entità rispetto a quelli dovuti a linee a tensione più elevata. 1151

Tabella 12.3: Lunghezza (L) delle linee elettriche, diversificate per tensione e regione, in valore assoluto e normalizzata alla superficie (S) regionale (2006) Regione L <40kV L 40-150kV L 220 kv L 380 kv L/S <40kV L/S a 40-150kV L/S a 220kV L/S a 380kV km km -1 Piemonte 81.492 3.123 1.056 799 321 12 4 3 Valle d Aosta b 4.126 240 245 130 126 7 8 4 Lombardia 28.731 2.544 746 1.469 120 11 3 6 Trentino Alto Adige 99.841 3.245 828 0 734 24 6 0 Veneto 11.882 1.318 844 604 65 7 5 3 Friuli Venezia Giulia 82.036 2.588 245 162 1.044 33 3 2 Liguria 21.715 737 393 193 401 14 7 4 Emilia Romagna 82.113 2.856 198 933 371 13 1 4 Toscana 82.839 2.878 459 1.089 360 13 2 5 Umbria 37.221 1.406 162 87 440 17 2 1 Marche 24.541 735 100 215 253 8 1 2 Lazio 61.071 1.923 347 1.332 354 11 2 8 Abruzzo 32.242 1.102 263 253 300 10 2 2 Molise 10.937 402 46 46 246 9 1 1 Campania 78.067 1.977 683 580 574 15 5 4 Puglia 87.877 2.400 125 1.086 454 12 1 6 Basilicata 23.313 944 140 189 233 9 1 2 Calabria 66.258 1.932 142 615 439 13 1 4 Sicilia 109.460 3.040 1.530 242 426 12 6 1 Sardegna 51.712 2.247 777 301 215 9 3 1 ITALIA 1.158.966 37.637 9.329 10.325 385 12 3 3 Fonte: Elaborazione APAT su dati di ENEL Terna, ENEL Distribuzione, DEVAL S.p.A., Osservatorio NIR, ISTAT LEGENDA: a Lunghezza delle linee normalizzata alla superficie regionale (km di linea per 100 km 2 di territorio) b I dati sono stati ricavati dall'osservatorio NIR Grafico A km 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2006 40-150 kv 220 kv 380 kv 1152

Grafico B km 1.400.000 1.200.000 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 < 40 kv 1999 2000 2001 2002 2003 2006 Fonte: Elaborazione APAT su dati ENEL Terna, ENEL Distribuzione, DEVAL S.p.A., Osservatorio NIR Figura 12.3: Lunghezza delle linee elettriche relative all'alta e altissima tensione (grafico A) e alla media e bassa tensione (grafico B) 1153

SUPERAMENTI DEI VALORI DI RIFERIMENTO NORMATIVO PER CAMPI ELETTROMAGNETICI GENERATI DA IMPIANTI PER RADIOTELECOMUNICAZIONE, AZIONI DI RISANAMENTO DESCRIZIONE Sono riportati, per ogni regione/provincia autonoma, il numero di superamenti dei valori di riferimento normativi, distinti per impianti radiotelevisivi (RTV) e stazioni radio base (SRB), e il numero dei casi di superamento per i quali risultano programmati, in corso o conclusi i risanamenti previsti per legge. Il superamento riguarda le situazioni nelle quali sono misurati livelli superiori al limite di esposizione o al valore di cautela o a entrambi. UNITÀ di MISURA Numero (n.) FONTE dei DATI APAT (Osservatorio NIR), ARPA/APPA. PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Annuale QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 2 1 1 Per la percentuale dei siti RTV e SRB, il dato presenta ancora alcune lacune relativamente alla copertura spaziale pari a 10/20 regioni. Invece per quanto riguarda lo stato delle azioni di risanamento, la copertura spaziale è di 19/20. SCOPO e LIMITI Quantificare le situazioni di non conformità rilevate dall attività di controllo, svolta dalle ARPA/APPA, sulle sorgenti di radiofrequenze (RF) presenti sul territorio (impianti radiotelevisivi (RTV) e stazioni radio base (SRB)) e lo stato dei risanamenti. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA Il DM 381/98 fissa limiti di esposizione, che vanno da 20 a 60 V/m per il campo elettrico, da rispettare in qualunque situazione, e i valori di cautela, pari a 6 V/m, da rispettare nei luoghi in cui si prevede una permanenza superiore a 4 ore: valori confermati dal DPCM 08/07/03 con l introduzione dell'obiettivo di qualità pari a 6 V/m, in attuazione della Legge 36/01. Il DM 381/98 prevede che, ove si verifichino superamenti, debbano essere attuate azioni di risanamento a carico dei titolari degli impianti. STATO e TREND È necessario distinguere il trend per RTV e SRB. Per quanto è possibile verificare, effettuando un 1154

confronto tra le regioni di cui si dispone dei dati completi, per gli RTVdal 1998 al 2006 il trend mette in evidenza che il numero dei superamenti dei limiti fissati dalla normativa è aumentato, dal 2003 al 2006, di circa il 23,4% (passando da 274 a 338) mentre le azioni di risanamento intraprese sono aumentate del 19,3% (passando da 254 a 303). Per le SRB la situazione è sostanzialmente diversa, infatti, sebbene il numero dei superamenti dei limiti fissati dalla normativa sia aumentato dal 2003 al 2006 di circa il 50% (passando da 20 a 30), le azioni di risanamento intraprese sono a loro volta aumentate del 55% (passando da 18 a 28). Alla luce di quanto sopra esposto, in riferimento alla situazione globale degli impianti RF il trend risulta stazionario dal momento che, sebbene le azioni di risanamento proseguano, il numero di nuovi siti in cui si riscontra un superamento dei limiti fissati dalla normativa aumenta di pari passo. COMMENTI a TABELLE e FIGURE In figura 12.4 si riporta la percentuale dei siti in cui si è rilevato almeno un superamento, differenziata per impianti RTV e SRB. Sono considerate le sole regioni per le quali sono disponibili informazioni sia sui siti esistenti, sia sui siti in cui si è verificato almeno un superamento, per entrambe le tipologie di sorgenti. In particolare le regioni sono: Piemonte, Valle d'aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise. I dati riportati in tabella 12.4 e 12.5 presentano alcune incompletezze: riguardo ai dati relativi ai superamenti nei siti con presenza di RTV per le regioni Puglia, Sicilia e Sardegna l'informazione non copre tutta la regione, mentre per le regioni Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna il dato non è aggiornato al 2006; riguardo i dati relativi ai superamenti nei siti con presenza di SRB per le regioni Trentino Alto Adige, Lazio, Toscana, Puglia, Sicilia e Sardegna l'informazione non copre tutta la regione, mentre per le regioni Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria il dato non è aggiornato al 2006. Dalla figura 12.4 si può notare che, pur essendo bassa la percentuale dei siti nei quali si è riscontrato almeno un superamento dei limiti, gli impianti RTV presentano il numero più elevato di superamenti e, dal 2003 mentre la densità dei siti RTV con almeno un superamento è aumentata, quella dei siti SRB è rimasta invariata. In figura 12.5 è interessante notare le differenze tra le due tipologie di sorgenti riguardo ai risanamenti conclusi e quelli in corso: per gli impianti SRB, la differenza tra la percentuale dei risanamenti conclusi e quella dei risanamenti in corso è notevolmente maggiore rispetto a quella relativa agli impianti RTV. Ciò è determinato dal fatto che, per gli impianti RTV, l'azione di risanamento è tecnicamente più complessa, poiché coinvolge più impianti e spesso non consente di mantenere la stessa qualità del servizio di cui agli atti di concessione. 1155

Tabella 12.4: Numero dei superamenti rilevati e stato dei risanamenti per gli impianti radiotelevisivi (RTV) (1998-2006) Regione/Provincia autonoma Superamenti rilevati Risanamenti conclusi Risanamenti in corso Risanamenti programmati Nessuna azione di risanamento n. Piemonte 35 20 12 0 3 Valle d'aosta 10 5 3 0 2 Lombardia 58 31 9 8 10 Trentino Alto Adige 4 2 2 0 0 Bolzano-Bozen 2 2 0 0 0 Trento 2 0 2 0 0 Veneto 62 45 12 0 5 Friuli Venezia Giulia 22 8 6 8 0 Liguria 24 23 1 0 0 Emilia Romagna 74 26 30 13 5 Toscana 29 16 9 4 0 Umbria 5 1 1 3 0 Marche 29 9 8 8 4 Lazio c 9 0 0 0 9 Abruzzo 17 1 10 1 5 Molise 2 0 1 0 1 Campania - - - - - Puglia a d 18 6 6 2 4 Basilicata b 0 0 0 0 0 Calabria c 0 0 0 0 0 Sicilia d 38 5 1 20 12 Sardegna d 3 0 0 0 3 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) LEGENDA: a - Il dato è aggiornato al 2005 b - Il dato è aggiornato al 2003 c - Il dato è aggiornato al 2002 d - L'informazione fornita dal referente regionale non copre tutta la regione Tabella 12.5: Numero dei superamenti rilevati e stato dei risanamenti per le Stazioni Radio Base (SRB) (1998-2006) Superamenti Risanamenti Risanamen Risanamenti Nessuna azione Regione/Provincia autonoma rilevati conclusi ti in corso programmati di risanamento n. Piemonte 4 4 0 0 0 Valle d'aosta 0 0 0 0 0 Lombardia 1 1 0 0 0 Trentino Alto Adige 2 2 0 0 0 Bolzano-Bozen 2 2 0 0 0 Trento d 0 0 0 0 0 Veneto 6 3 1 0 2 Friuli Venezia Giulia 0 0 0 0 0 Liguria 12 11 1 0 0 Emilia Romagna 6 5 0 1 0 Toscana d 2 2 0 0 0 1156

Umbria 0 0 0 0 0 Marche 1 0 1 0 0 Lazio cd 3 0 0 0 3 Abruzzo 0 0 0 0 0 Molise 0 0 0 0 0 Campania - - - - - Puglia a d 1 1 0 0 0 Basilicata b 0 0 0 0 0 Calabria c 0 0 0 0 0 Sicilia d 21 4 2 3 12 Sardegna d 0 0 0 0 0 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) LEGENDA: a - Il dato è aggiornato al 2005 b - Il dato è aggiornato al 2003 c - Il dato è aggiornato al 2002 d - L'informazione fornita dal referente regionale non copre tutta la regione 8 7 7,1 % 6 5 4 3 2 1 0 RTV 0,2 SRB Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) Figura 12.4: Percentuale dei siti nei quali è stato rilevato un superamento a causa di impianti RTV e SRB, nelle sole regioni per cui è disponibile il dato completo (2006) 1157

Nessuna azione di risanamento 14% Risanamenti programmati 15% Risanamenti conclusi 46% Risanamenti in corso 25% RTV Risanamenti programmati 3% Risanamenti in corso 8% Nessuna azione di risanamento 13% Risanamenti conclusi 76% SRB Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) Figura 12.5: Stato delle azioni di risanamento nei siti in cui è stato rilevato un superamento a causa di impianti RTV e SRB (2006) 1158

NUMERO DI PARERI PREVENTIVI E DI INTERVENTI DI CONTROLLO SU SORGENTI DI CAMPI RF DESCRIZIONE L'indicatore descrive l'attività svolta dalle ARPA/APPA in termini di pareri preventivi e di controlli effettuati sia con modelli numerici sia con strumenti di misura, sulle sorgenti ad alta frequenza (RF), distinte tra impianti radiotelevisivi (RTV) e stazioni radiobase per la telefonia mobile (SRB). UNITÀ di MISURA Numero (n); numero/km 2 (n/km 2 ). FONTE dei DATI APAT (Osservatorio NIR), ARPA/APPA. PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Annuale QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 2 1 1 I dati raccolti tramite l'osservatorio NIR danno una buona rappresentazione della situazione nazionale, anche se con disomogeneità nell'intervallo temporale considerato per l'analisi del trend dell'indicatore. SCOPO e LIMITI Quantificare la risposta alla domanda della normativa per quanto riguarda l'attività di controllo e vigilanza sugli impianti a radiofrequenza RF (RTV e SRB). I dati, sia per quanto attiene ai pareri sia ai controlli, risultano disomogenei nelle diverse unità territoriali in quanto influenzati dalle disparità delle norme regionali di recepimento della normativa nazionale. Inoltre la risposta alla normativa in termini di controlli è carente di una valutazione quantitativa che tenga conto anche dei valori di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico prodotti dalle sorgenti RF sul territorio. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA L'attività di controllo, in fase preventiva e di esercizio dell'impianto, è finalizzata al rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione definiti dal DPCM 08/07/03. Il D.Lgs. 259 del 01/08/03 indica le modalità e le tempistiche per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione, con particolare riferimento alle stazioni radio base per la telefonia mobile e la rete di televisione digitale terrestre. 1159

STATO e TREND L'indicatore si presenta stabile per quanto riguarda la quantità delle informazioni raccolte. La copertura spaziale per gli impianti RTV è pari al 12/20 regioni, mentre per le SRB risulta pari a 10/20 regioni. La valutazione del trend non è però possibile a causa della mancanza di informazioni di molte regioni. COMMENTI a TABELLE e FIGURE I dati ricavati dall'osservatorio NIR, sia per le RTV sia per le SRB, presentano alcune incompletezze: dati non completi o non disponibili. La copertura regionale è pari al 50% per le SRB e al 60% per le RTV (Sicilia, Lazio, Toscana, Campania, Basilicata, Calabria non hanno fornito dati per il 2006 relativi alle due tipologie di sorgente). Le informazioni fornite dai referenti regionali coprono tutta la regione, ad eccezione dei dati per le SRB e RTV del Veneto che non coprono tutte le province. Analizzando i dati relativi ai controlli sperimentali per le SRB (tabella 12.6) si evince che la percentuale di quelli effettuati su richiesta varia da 0% a 83%; mentre per gli RTV (tabella 12.7) tale percentuale varia da 0% al 100%. Si nota, inoltre, che nel 2006 si è verificata una diminuzione, pari al 8,9%, del numero dei pareri preventivi per gli impianti SRB mentre per gli impianti RTV il numero dei pareri risulta aumentato di circa 4,2%. Per quanto riguarda il numero dei controlli, sia sperimentali sia con modelli, è da registrare un calo per le SRB (- 2,8%) e un lieve aumento per gli RTV (+ 0,8%). Nelle tabelle 12.6 e 12.7 sono riportati, per il 2006, suddivisi per regione/provincia autonoma, il numero di pareri preventivi e il numero di controlli di post-attivazione per le Stazione Radio Base (SRB) e per gli impianti radiotelevisivi (RTV) eseguiti sia mediante ausilio di modelli matematici sia con misure in loco; si è fatta anche indicazione della frazione di controlli sperimentali effettuata in seguito a esposto. Sono inoltre riassunti il numero dei controlli globalmente effettuati e il totale controlli-pareri. La figura 12.6 rappresenta il trend del numero totale di pareri e controlli (attuati sia con modelli sia sperimentali) effettuati su impianti RF distinti per tipologia di sorgente. Il trend si riferisce alle sole regioni che hanno fornito i dati completi per tutte le province nell'arco temporale 1999-2006 (Piemonte, Valle d Aosta, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Emilia Romagna, Umbria, Marche). 1160

Tabella 12.6: Pareri e controlli per impianti SRB in Italia (2006) Regione/provincia autonoma Pareri previsionali Controlli con modelli Controlli sperimentali a Totale controlli Totale controlli e pareri n. Piemonte 750 750 100 (35) 850 1.600 Valle d Aosta 35 3 32 (0) 35 70 Lombardia 2.237 132 377 (219) 509 2.746 Trentino Alto Adige 169 2 176 (28) 178 347 Bolzano-Bozen 71 2 170 (23) 172 243 Trento 98 0 6 (5) 6 104 Veneto b 830 982 149 (65) 1.131 1.961 Friuli Venezia Giulia 263 4 220 (23) 224 487 Liguria 412 0 312 (67) 312 724 Emilia Romagna 1.190 23 782 (179) 805 1.995 Toscana - - - - - Umbria 172 75 193 (31) 268 340 Marche 256 102 584 (174) 686 942 Lazio - - - - - Abruzzo 285 91 291 (106) 382 667 Molise 44-44 (44) - - Campania - - - - - Puglia b 234 - - - - Basilicata - - - - - Calabria - - - - - Sicilia - - - - - Sardegna b 371-338 (24) - - ITALIA 7.248 2.164 3.598 (995) 5.380 11.879 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) LEGENDA: a - Nei controlli sperimentali i valori tra parentesi indicano quelli effettuati su richiesta, laddove tale informazione è disponibile; b - L'informazione non copre tutta la regione. 1161

Tabella 12.7: Pareri e controlli per impianti RTV in Italia (2006) Regione/provincia autonoma Pareri previsionali Controlli con modelli Controlli sperimentali a Totale controlli Totale controlli e pareri n. Piemonte 350 350 140 (7) 490 840 Valle d Aosta 22 3 21 (0) 24 46 Lombardia 288 248 150 (51) 398 686 Trentino Alto Adige 82 0 92 (3) 92 174 Bolzano-Bozen 30 0 90 (1) 90 120 Trento 52 0 2 (2) 2 54 Veneto b 174 42 88 (25) 130 304 Friuli Venezia Giulia 12 0 21 (6) 21 33 Liguria 83 0 38 (13) 38 121 Emilia Romagna 49 3 126 (79) 129 178 Toscana - - - - - Umbria 21 2 24 (10) 26 47 Marche 102 30 82 (14) 112 214 Lazio - - - - - Campania - - - - - Puglia - - - - - Basilicata - - - - - Calabria - - - - - Sicilia - - - - - Sardegna 2 0 13 (0) 13 15 ITALIA 1.310 678 958 (245) 1.704 3.014 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) LEGENDA: a - Nei controlli sperimentali i valori tra parentesi indicano quelli effettuati su richiesta, laddove tale informazione è disponibile; b - L'informazione non copre tutta la regione. 1162

Tabella 12.8: Densità misure effettuate e densità dei siti monitorati nelle varie regioni durante la campagna di monitoraggio dei campi elettromagnetici generati da impianti RF effettuata dalla Fondazione Ugo Bordoni* dal 2002 al 2006 n. misure/km 2 n. siti monitorati/k mq n. scuole/kmq n. edifici e/o luoghi pubblici/kmq n. abitazioni private/kmq n. strutture sanitarie/kmq Regione/provincia autonoma Piemonte 262,4895 0,0311 0,0114 0,0040 0,0155 0,0003 Valle d'aosta 234,2515 0,0288 0,0037 0,0101 0,0147 0,0003 Lombardia 401,3341 0,0388 0,0097 0,0103 0,0183 0,0005 Trentino Alto Adige 75,0557 0,0146 0,0043 0,0033 0,0066 0,0004 Bolzano-Bozen 35,8667 0,0150 0,0018 0,0049 0,0082 0,0001 Trento 121,7771 0,0140 0,0072 0,0014 0,0047 0,0006 Veneto 84,0712 0,0127 0,0009 0,0018 0,0099 0,0001 Friuli Venezia Giulia 171,4779 0,0505 0,0191 0,0172 0,0126 0,0017 Liguria 321,0757 0,0223 0,0009 0,0024 0,0190 0,0000 Emilia Romagna 268,2129 0,0138 0,0026 0,0020 0,0089 0,0003 Toscana 168,0917 0,0361 0,0103 0,0054 0,0197 0,0007 Umbria 141,7692 0,0320 0,0030 0,0044 0,0244 0,0004 Marche 211,0881 0,0645 0,0190 0,0100 0,0350 0,0005 Lazio 86,9396 0,0213 0,0047 0,0030 0,0134 0,0002 Abruzzo 132,9369 0,0185 0,0017 0,0043 0,0124 0,0002 Molise 86,7586 0,0266 0,0007 0,0068 0,0187 0,0005 Campania 101,1785 0,0038 0,0001 0,0006 0,0030 0,0000 Puglia 144,1449 0,0318 0,0165 0,0045 0,0098 0,0010 Basilicata 128,7811 0,0225 0,0028 0,0029 0,0165 0,0003 Calabria 64,3666 0,0234 0,0031 0,0034 0,0161 0,0008 Sicilia 122,6439 0,0196 0,0060 0,0023 0,0109 0,0004 Sardegna 85,7635 0,0164 0,0057 0,0028 0,0075 0,0004 ITALIA 164,1122 0,0248 0,0067 0,0044 0,0133 0,0004 Fonte: Elaborazione APAT su dati pubblicati sul sito internet www.monitoraggio.fub.it, ISTAT NOTA: *Dal 2002 al 2006 è stata realizzata una campagna nazionale di monitoraggio dei campi elettromagnetici generati, in particolare, da impianti per radiotelecomunicazioni, ad opera del Ministero delle Comunicazioni tramite la Fondazione Ugo Bordoni (FUB) e che ha visto il coinvolgimento attivo della rete delle ARPA - APPA che hanno gestito la rete di monitoraggio, ognuna nel proprio territorio. In tale contesto, infatti le ARPA hanno provveduto alla selezione dei siti da monitorare, alla raccolta dei dati, alla loro validazione e all invio presso il centro di raccolta nazionale del Ministero delle Comunicazioni presso la FUB.In tabella 12.8 vengono riportati i dati riassuntivi della campagna di monitoraggio in termini di densità di misure effettuate nelle varie regioni e di densità di siti monitorati fra le tipologie considerate (scuole, edifici e/o luoghi pubblici, abitazioni private e strutture sanitarie).dalle figg. 12.7 e 12.8 emerge che i siti maggiormente monitorati sono risultati essere le abitazioni private e le scuole e che sono state effettuate un numero maggiore di misure al nord rispetto al centro e al sud infatti la densità di misure effettuate in tutte le regioni del nord escluse il Trentino Alto Adige e il Veneto sono superiori alla densità di misure effettuate a livello nazionale mentre al centro e al sud sono tutte al di sotto di questo valore ad eccezione delle Marche. 1163

9.000 8.000 7.000 6.000 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Controlli RTV Controlli SRB Controlli Totale RF Pareri RTV Pareri SRB Pareri Totale RF Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) NOTE: I dati sono relativi alle sole regioni/province autonome per le quali si dispone della serie completa FIGURA 12.6: Pareri e controlli effettuati su impianti RF in Italia, distinti per tipologia di sorgente 1164

0,07 0,06 0,05 n./kmq 0,04 0,03 0,02 0,01 0 Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna N siti monitorati Scuole Edifici e/o luoghi pubblici Abitazioni private Strutture sanitarie Fonte: Elaborazione APAT su dati pubblicati sul sito internet www.monitoraggio.fub.it, ISTAT Figura 12.7: Densità dei siti monitorati nelle varie regioni durante la campagna di monitoraggio dei campi elettromagnetici generati da impianti RF effettuata dalla Fondazione Ugo Bordoni dal 2002 al 2006 1165

n./kmq 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Piemonte Valle D'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Figura 12.8: Densità delle misure effettuate nelle varie regioni durante la campagna di monitoraggio effettuata dalla Fondazione Ugo Bordoni dal 2002 al 2006 1166

NUMERO DI PARERI PREVENTIVI E DI INTERVENTI DI CONTROLLO SU SORGENTI DI CAMPI ELF DESCRIZIONE L'indicatore descrive l'attività svolta dalle ARPA/APPA in termini di pareri preventivi e di controlli sulle sorgenti a bassa frequenza, effettuati sia con modelli numerici sia con strumentazione. Nell'ambito del modello DPSIR, l'indicatore è classificabile come indicatore di risposta. UNITÀ di MISURA Numero (n.) FONTE dei DATI APAT (Osservatorio NIR), ARPA/APPA. PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Annuale QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 2 2 2 2 I dati raccolti attraverso l'osservatorio NIR danno una rappresentazione abbastanza buona della situazione nazionale, nonostante la disomogeneità nell'intervallo degli otto anni presi in considerazione. SCOPO e LIMITI Quantificare la risposta alla domanda della normativa per quanto riguarda l'attività di controllo e vigilanza sugli impianti ELF (linee elettriche e cabine di trasformazione). I dati, sia per quanto attiene ai pareri sia ai controlli, sono disomogenei nelle diverse unità territoriali in quanto influenzati dalle disparità delle norme regionali di recepimento della normativa nazionale. Inoltre la risposta alla normativa in termini di controlli è carente di una valutazione quantitativa che tenga conto anche dei valori di campo elettrico e magnetico prodotti dalle sorgenti ELF sul territorio. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA L'attività di controllo, in fase preventiva e di esercizio dell'impianto, è finalizzata al rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione definiti dal DPCM 08/07/03. Il DPCM fissa anche i parametri per la determinazione delle fasce di rispetto (ove non è consentita alcuna destinazione di edifici con una permanenza non inferiore a 4 ore) demandando ad APAT, sentite le ARPA/APPA, la definizione della metodologia di calcolo. 1167

STATO e TREND L'indicatore è stabile per quanto riguarda la quantità delle informazioni raccolte. Però non è possibile definire il trend a causa della mancanza di informazioni di molte regioni. COMMENTI a TABELLE e FIGURE I dati ricavati dall'osservatorio NIR non sono completi in termini di disponibilità e copertura spaziale. La copertura nazionale è pari al 70% (le regioni Campania, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Calabria non hanno fornito dati per il 2006). Per tutte le regioni, esclusa la Sardegna, l'informazione relativa alla copertura regionale è completa. Il Molise e la Sicilia hanno fornito dei dati parziali. Dall'analisi dei dati relativi ai controlli (tabella 12.9), si evince che la percentuale di quelli effettuati su richiesta varia da un minimo del 7% a un massimo del 100% del totale dei controlli sperimentali. Nella tabella sono anche riportati, suddivisi per regione/provincia autonoma, il numero di pareri preventivi e il numero di controlli di post-attivazione eseguiti sia mediante ausilio di modelli matematici sia con misure in loco; si è fatta anche indicazione della frazione di controlli sperimentali effettuata in seguito a esposto. Sono inoltre riassunti il numero dei controlli globalmente effettuati e il totale controlli-pareri. La figura 12.9 rappresenta l'andamento nel tempo (1999-2006) del numero totale di pareri e controlli effettuati per impianti ELF su tutto il territorio nazionale. Tale andamento tiene conto solo delle regioni/province autonome per le quali il dato è completo per tutto il lasso temporale considerato (Emilia Romagna, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle daosta, Veneto). Dall'esame della figura 12.9 emerge che il numero dei pareri, tra 2004 e 2006, è aumentato del 2,64%. Contestualmente il numero dei controlli effettuati (sia con misure sia con modelli di calcolo) ha subito un lieve calo pari al 4,8%. 1168

Tabella 12.9: Pareri e controlli per impianti ELF in Italia (2006) Regione/provincia autonoma Pareri Controlli con Controlli sperimentali a previsionali modelli Totale controlli Totale controlli e pareri c n. Piemonte 12 12 70 (5) 82 94 Valle d Aosta 7 2 2 (2) 4 11 Lombardia 144 5 51 (63) 56 200 Trentino Alto Adige 5 5 27 (23) 32 37 Bolzano-Bozen 2 5 19 (15) 24 26 Trento 3 0 8 (8) 8 11 Veneto 107 26 98 (54) 124 231 Friuli Venezia Giulia 3 23 19 (18) 42 45 Liguria 137 0 49 (45) 49 186 Emilia Romagna 1143 27 83 (64) 110 1253 Toscana - - - - - Umbria 19 1 123 (57) 124 143 Marche 66 0 47 (47) 47 113 Lazio - - - - - Abruzzo 65 0 63 (39) 63 128 Molise 10-10 (7) - - Campania - - - - - Puglia - - - - - Basilicata - - - - - Calabria - - - - - Sicilia - - 40 (-) - - Sardegna b 2-10 (3) - - ITALIA 1.725 106 719 (450) 765 2.478 Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) LEGENDA: a - Nei controlli sperimentali i valori tra parentesi documentano quelli effettuati su richiesta, laddove tale informazione è disponibile. b - La copertura delle informazioni non è completa sono mancanti alcune province c - Il totale si riferisce alle regioni per cui il dato è completo 1169

1.800 1.600 1.400 1.200 1.000 800 600 400 200 0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Controlli Pareri Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ ARPA/APPA (Osservatorio NIR) NOTA: I dati sono relativi alle solo regioni/province autonome per le quali si dispone della serie completa Figura 12.9: Trend del numero dei pareri e controlli per sorgenti di campi ELF in Italia 1170

OSSERVATORIO NORMATIVA REGIONALE DESCRIZIONE L indicatore valuta l attenzione degli enti territoriali al fenomeno delle emissioni elettromagnetiche attraverso la verifica degli atti normativi emanati in riferimento alle prevalenti tipologie di sorgenti: ELF e RF. Con il DM 381/98 e successivamente con la Legge Quadro 36/01, si rinvia specificamente a leggi regionali per il recepimento delle disposizioni in esse contenute (per alcune regioni sono reperibili disposizioni normative fin dal 1988). L indicatore fornisce un quadro della situazione, considerando la normativa regionale in vigore sulla base delle informazioni fornite dalle ARPA/APPA. Al fine di fornire informazioni importanti per il popolamento dell indicatore, si effettua un analisi dello stato di realizzazione dei catasti regionali delle sorgenti fisse e mobili di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sempre in recepimento della L 36/01. UNITÀ di MISURA Non Applicabile FONTE dei DATI APAT (Osservatorio NIR), ARPA/APPA. PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Annuale QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 2 2 2 I dati raccolti mostrano una tendenza all'adeguamento normativo (LQ 36/01) di alcune regioni e province autonome, sia per quanto riguarda gli atti normativi regionali o provinciali applicativi sia riguardo all'istituzione dei catasti regionali. SCOPO e LIMITI Valutare la risposta normativa delle regioni alla problematica riguardante le sorgenti di radiazioni non ionizzanti, anche in riferimento al recepimento della Legge Quadro 36/01. L indicatore presenta un basso livello di dettaglio dell informazione fornita. La disomogeneità tipica della normativa regionale/provinciale non permette la valutazione dell efficacia dell applicazione, su scala locale, della normativa nazionale. I dati relativi allo stato di avanzamento dei catasti regionali sono parziali e non forniscono indicazioni sulla quantità/qualità del dato raccolto all interno del singolo catasto. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA La Legge Quadro 36/01 individua le competenze delle regioni e delle province autonome. In particolare l individuazione dei siti degli impianti di telefonia mobile, radioelettrici e di radiodiffusione, nonché la definizione dei tracciati degli elettrodotti con tensione non superiore a 1171

150 kv, la realizzazione e la gestione di un catasto delle sorgenti fisse, l'individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità. STATO e TREND Nel 2007 si registra l'emanazione di nuove norme regionali e provinciali, in attuazione alla LQ 36/01. Lo stato di realizzazione del catasto regionale delle sorgenti presenta variazioni. I dati relativi al catasto si riferiscono a un totale di 19 regioni e 2 province autonome. COMMENTI a TABELLE e FIGURE Nella tabella 12.10 la colonna "Argomento" è stata inserita allo scopo di evidenziare se la normativa riguarda il tema in generale o qualche applicazione specifica. Per ogni regione, la normativa è stata ordinata per anno ed è stato specificato il tipo di atto. Da evidenziare anche una significativa disomogeneità tra le informazioni raccolte dovuta alla presenza di atti normativi diversi. Nella tabella 12.11, riferita allo stato di avanzamento dei catasti regionali, sono stati presi in considerazione anche quelli avviati in assenza di un atto ufficiale istitutivo. Nel 2007, la in merito alla normativa regionale sono 17 le regioni/province autonome provviste di provvedimenti normativi in adeguamento alla Legge Quadro n. 36 del 22 febbraio 2001. Relativamente al catasto delle sorgenti fisse e mobili, i dati riportati nella tabella 12.11 mostrano che il 76% delle e provincie autonome ha in programma o in corso di realizzazione il catasto, mentre il 24% lo ha già realizzato (Piemonte, Lombardia, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Marche). 1172

Tabella 12.10: Normativa regionale post Legge Quadro in materia di radiazioni non ionizzanti (2007) Regione/Provincia autonoma Argomento Tipo di atto Piemonte Valle d'aosta Lombardia "Legge regionale n.19 del 3/08/04 "Nuova disciplina DGR n-16-757 del 5/09/05 regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". Direttiva tecnica in materia di localizzazione degli impianti radioelettrici, spese per attività istruttorie e di controllo, redazione del regolamento comunale, programmi localizzativi, procedure per il rilascio delle autorizzazioni e del parere tecnico". "Legge regionale n.19 del 3/08/04 "Nuova disciplina DGR n.39-14473 del 29/12/04 regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". Direttiva tecnica per il risanamento dei siti non a norma per l'esposizione ai campi elettromagnetici generati dagli impianti per telecomunicazioni e radiodiffusione (art.5, comma1, lettera d)". "Legge regionale n.19 del 3/08/04 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". Prime indicazioni regionali per gli obblighi di comunicazione e certificazione di cui agli artt.2 e 13, per impianti di telecomunicazione e radiodifusione". DGR n.19-13802 del 2/11/04 "DGR n.15-12731 del 14/06/04 recante "Decreto legislativo 1/08/03 n.259. Allegati tecnici per l'installazione o modifica delle caratteristiche di impianti radioelettrici" Rettifica all'allegato n.1 per mero errore materiale". "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". DGR n.112-13293 del 3/08/04 LR n.19 del 3/08/04 "Decreto legislativo 1/08/03 n.259. Allegati tecnici per DGR n.15-12731 del 14/06/04 installazione o modifica delle caratteristiche di impianti radioelettrici". "Disposizioni in materia di elettrodotti". LR n.32 del 15/12/06 "Disciplina per l'installazione, la localizzazione e l'esercizio di stazioni radioelettriche e di strutture di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alla legge regionale 6/04/98, n.11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'aosta), e abrogazione della legge regionale 21/08/00 n.31". "Piano di risanamento per l'adeguamento degli impianti radioelettrici esistenti ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione ed agli obbiettivi di qualità, stabiliti secondo le norme della Legge 22 Febbraio 2001, n. 36". "Procedimenti amministrativi per il rilascio dell'autorizzazione all'installazione e all'esercizio di impianti per la radiotelevisione, ai sensi della LR n.1 del 11/01 e della legge 122/96. Atto di intesa tra la regione Lombardia e gli enti coinvolti dall'applicazione dei medesimi procedimenti". "Assessore alla Qualità dell'ambiente - Legge 36/01 e LR 11/01 - Risanamento degli impianti radiotelevisivi - Circolare 23 novembre 2004 Prot. n. 25208 ". LR n.25 del 4/11/05 DGR n. 7/20907 del 16/02/05 Comunicato regionale n.12 del 25/01/05 Comunicato regionale n. 165 del 2/12/04 "Presa d'atto della comunicazione dell'assessore Nicoli Cristiani avente ad oggetto: Procedimenti autorizzativi per l'istallazione degli impianti fissi per le telecomunicazioni e la radiotelevisione. Rapporti tra normativa statale (D. Lgs. 1 Agosto 2003 n. 259) e normativa regionale (Legge regionale 11 maggio 2001 n. 11)". DGR n. 7/16752 del 12/03/04 1173

"Presa d'atto della comunicazione dell'assessore Nicoli Cristiani avente ad oggetto (Legge Regionale 11 Maggio 2001 n. 11 (Norme sulla protezione ambientale dall'esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e la radiotelevisione). Chiarimenti in merito all'applicazione dell'art. 4 comma 8". "Norme per l'attuazione della programmazione regionale e per la modifica e l'integrazione di dispositivi legislativi". DGR n.7/15506 del 5/12/03 LR n.4 del 6/03/02 "Definizione dei criteri per l individuazione delle aree nelle quali è consentita l installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione e per l installazione dei medesimi, ai sensi dell art. 4, comma 2, della legge regionale 11 maggio 2001, n. 11 "Norme sulla protezione ambientale dall'esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione" a seguito del parere espresso dalle Commissioni consiliari". " Regolamento attuativo delle disposizioni di cui all'art. 4, comma 14, all'art. 6, comma 4, all'art. 7, comma 12 e all'art. 10, comma 9, della LR 11 Maggio 2001 (Norme sulla protezione ambientale dall'esposizione ai campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione)". "Norme sulla protezione ambientale dall'esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione". "Regolamento della Giunta regionale attuativo delle disposizioni previste dagli articoli 4, 6, 7, 10, della LR 11 maggio 2001, n. 11". "Legge regionale 11/01 "Norme sulla protezione ambientale dall'esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione". Indicazioni sull'applicazione della legge regionale 11/01 relativamente alla presentazione della documentazione per le comunicazioni o per le richieste di autorizzazioni". "Legge regionale 11/01 "Norme sulla protezione ambientale dall'esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione".chiarimenti sulle procedure e sugli adempimenti previsti dalla legge regionale 11/01, con particolare riferimento alla prima fase di applicazione della stessa". "Piano provinciale di settore per infrastrutture delle comunicazioni - Adozione della bozza della parte concettuale". DGR n. 7/7351 dell'11/12/01 Regolamento regionale n.6 del 19/11/01 LR n.11 dell'11/05/01 DGR n. 6905/01 Circolare regionale n.63 del 2001 Qualità dell'ambiente Circolare regionale n.58 del 2001 Qualità dell'ambiente DPGP n. 49/03 "Norme sulle comunicazioni e provvidenze in materia di radiodiffusione". LP n. 6 del 18/03/02 "Modificazioni al decreto del Presidente della Giunta DPP n.17-138/leg. del 31/07/03 provinciale 29 giugno 2000, n. 13-31/Leg. recante: «Disposizioni regolamentari concernenti la protezione dall esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, ai sensi dell art. 61 della legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10»". "Sospensione parziale della deliberazione della Giunta DGP n.447 del 28/02/03 provinciale n. 2482 di data 11 ottobre 2002, avente ad oggetto "Comitato previsto dall'art. 2 comma 6 bis L.P. 28 aprile 1997 n. 9. Determinazioni e pareri in materia di radiodiffusione sonora e televisiva e di telecomunicazioni. Sostituzione della deliberazione della Giunta provinciale n. 1566 del 20 febbraio 1998, come modificata con deliberazione n. 1266 del 25 maggio 2001, e parziale modifica della deliberazione n. 2368 del 22 settembre 2000 - prot. 600/02L"". "Art. 15 del DPGP 29 giugno 2000, n. 13-11/Leg. - DGP n. 244 del 7/02/03 Realizzazione del catasto degli impianti fissi che generano campi elettromagnetici". 1174

Comitato previsto dall'art. 2 comma 6 bis LP 28 aprile 1997 n. 9. Determinazioni e pareri in materia di radiodiffusione sonora e televisiva e di telecomunicazioni. Sostituzione della deliberazione della Giunta provinciale n. 1566 del 20 febbraio 1998, come modificata con deliberazione n. 1266 del 25 maggio 2001, e parziale modifica della deliberazione n. 2368 del 22 settembre 2000 - prot. 600/02L. Testo coordinato del decreto del Presidente della Giunta provinciale 29 giugno 2000, n. 13-31/Leg. (Disposizioni regolamentari concernenti la protezione dall esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, ai sensi dell articolo 61 della legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10) con le modifiche ad esso apportate dal decreto del Presidente della Giunta provinciale 25 settembre 2001, n. 30-81/Leg. e dal decreto del Presidente della Giunta provinciale 13 maggio 2002, n. 8-98/Leg. Misure collegate con la manovra di finanza pubblica per l'anno 2002. DGP n. 2482 dell'11/10/02 DPGP n. 8-98 del 13/05/02 LP n.1 del 19/02/2002 Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna DPGP 29 giugno 2000, n. 13-31/Leg., recante DGP n.3260 del 7/12/01 "Disposizioni regolamentari concernenti la protezione dall'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, ai sensi dell'art. 61 della legge provinciale 11 settembre 1998, n. 10" - Approvazione dei criteri e delle indicazioni tecniche in materia di localizzazione degli impianti fissi di telecomunicazione di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c). "Modifica al DPGP 29 giugno 2000, n. 13-31/leg, recante DPGP n. 30-81/leg. del 25/09/01 "Disposizioni regolamentari concernenti la protezione dall'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, ai sensi dell'articolo 61 della legge provinciale 11/09/98, n.10". "Protocollo di misura dei campi elettrici e magnetici a 50 DGR 3617/2003 Hz ai fini dell'applicazione della DGRV 31/05/2002, n.1432". "Legge regionale 30/06/1993 n.27 "Prevenzione dei danni DGR n.1432 del 31/05/02 derivanti dai campi elettromagnetici generati dagli elettrodotti": integrazione alla DGR n.1526 dell'11/04/2000". Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività edilizia e LR n.005 del 23/02/07 del paesaggio. Regolamento di attuazione della legge regionale DPR n.094/ Pres. del 19/04/05 n.28/2004. "Disciplina in materia di infrastrutture per la telefonia LR n.28 del 6/12/04 mobile". "Disposizioni in materia di energia". LR n. 30/02 "Modificazioni alla DGR 152/2002 (Criteri tecnici e procedure per approvazione Piano comunale di organizzazione del sistema di teleradiocomunicazioni di cui all art. 72 undecies l.r. 18/1999 e ss.mm.) e circolare Presidente Giunta del 2.12.2002". DGR n.68 del 3/2/04 "Modificazioni al decreto dirigenziale n. 1048 del 16.5.2000 di definizione del contenuto tecnico delle domande per l'installazione di impianti di teleradiocomunicazione ai sensi della LR 18/1999 e ss.mm.". DD n.440 del 14/3/03 Criteri tecnici e procedure per l approvazione del piano DGR n.152 del 20/02/02 comunale di organizzazione del sistema di teleradiocomunicazioni di cui all art. 72 undecies della LR 18/1999 ess.mm.. "Integrazioni del decreto dirigenziale n. 1049 del DD n.1105 del 4/06/01 16.5.2000 concernente la definizione della documentazione tecnica relativa agli elettrodotti". "Adeguamenti normativi in materia ambientale, modifiche alle leggi regionali", artt.15-22. Modifiche alla LR n.30/2000. "Disposizioni per l'installazione di apparati del sistema DVB-H di cui alla LR 30/2000". LR n.4 del 6/03/07 DGR n.335 del 13/03/06 1175

"Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a leggi regionali". LR n.7 del 14/04/04 Toscana Umbria Marche "Norme concernenti la localizzazione di impianti fissi per l emittenza radio e televisiva e di impianti per la telefonia mobile". "Modifica dell art.8 della LR 31 ottobre 2000, n.30 Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell ambiente dall inquinamento elettromagnetico". "Modifiche per l inserimento di alcuni elementi di semplificazione alla deliberazione 20 febbraio 2001, n. 197 "Direttive per l applicazione della LR 31/10/2000 n. 30 recante norme per la tutela e la salvaguardia dell inquinamento elettromagnetico"". Modifica DGR 518/2004 relativamente alle dichiarazioni inerenti ai radioamatori. Catasto regionale degli impianti ad esclusione di quelli rientranti nelle modalità DGR n. 795/03. "Modalità relative alla presentazione da parte dei gestori degli impianti per telefonia mobile delle dichiarazioni ai sensi del comma 2, lettera e) dell'articolo 4 della Legge Regionale 6 aprile 2000 n. 54 "Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione" Catasto regionale degli impianti per telefonia mobile". "Tutela sanitaria e ambientale dall esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". LR n. 30 del 25/11/02 LR n. 34 del 13/11/01 DGR n. 1449 del 17/07/01 DGR n.964 del 27/09/04 DGR n.518 del 31/05/04 DGR n. 795 del 4/08/03 LR n. 9 del 14/06/02 Criteri generali per la localizzazione degli impianti e criteri inerenti l'identificazione delle aree sensibili ai sensi dell'articolo 4, comma 1 della legge regionale 6 aprile 2000, n. 544. Disciplina in materia di impianti di radiocomunicazione. DGR n.12 del 16/01/2002 "Disciplina Regionale in materia di impianti fissi di radiocomunicazione al fine della tutela ambientale e sanitaria della popolazione". LR n.25 del 13/11/01 Lazio - nessuna normativa Abruzzo Molise Campania Puglia "Modifiche alla LR 13.12.2005, n.45 recante: "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico"". "Norme per la tutela della salute e la salvaguardia dell'ambiente dall'inquinamento elettromagnetico". "Norme di prima attuazione del disposto del comma 6, art. 8 della legge 22/2/2001, n. 36: Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". LR n.11 del 3/03/05 LR n.45 del 13/12/04 LR n.22 del 6/07/01 Norme per la tutela della popolazione dall'inquinamento elettromagnetico generato da impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi. LR n.20 del 10/08/06 "Tutela igienico sanitaria della popolazione dalla LR n.14 del 24/11/01 esposizione a radiazioni non ionizzanti generate da impianti per teleradiocomunicazioni". "Prevenzione dei danni derivanti dai campi LR n.13 del 24/11/01 elettromagnetici generati da elettrodotti". Approvazione del documento: "Linee Guida per l'applicazione della LR n. 14/2001". Con allegato. DGR n.3202 "Regolamento regionale per la tutela dei soggetti sensibili ai danni che possono derivare dall'esposizione a campi elettromagnetici. RR n.12 del 3/05/07 Regolamento per l applicazione della Legge Regionale 8 marzo 2002 n. 5, recante Norme transitorie per la tutela dell inquinamento elettromagnetico prodotto da sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell intervallo di frequenze tra 0Hz e 300GHz. RR n.14 del 14/09/06 "Norme transitorie per la tutela dall'inquinamento elettromagnetico prodotto da sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenza fra 0 Hz e 300 GHz". LR n.5 dell'8/03/02 Basilicata Modifica iter autorizzativo rispetto alla LR 30/2000. D.Lgs. 198/2002 1176

Calabria "Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali". LR n.34 del 2002 Sicilia - nessuna normativa Sardegna - nessuna normativa Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ ARPA/ APPA (Osservatorio NIR), sito web: www.agentifisici.apat.it Tabella 12.11: Stato di avanzamento dei Catasti regionali (2007) Regione/Provincia Tipo Stato di Anno Estremi Atto Istitutivo Sede autonoma sorgenti avanzamento Piemonte RF ARPA - Dipartimento realizzato 1999 - Ivrea Valle d Aosta RF 2006 LR 25/05 ARPA in corso Lombardia RF Sede Centrale ARPA realizzato art. 5 LR 11/01 su BURL n.20 Lombardia Settore Agenti 2006 del 15/5/2001 Fisici Bolzano-Bozen RF Mozione n. 93/99 del realizzato 2004 Consiglio della provincia autonoma Bolzano, via Amba Alagi 5 Trento - 2003 DPGP 29/6/2000 APPA in corso Veneto - - - - programmato Friuli Venezia RF Decr.672, 17/08/00 Dip. di Udine - Fisica realizzato Giulia 2005 Dir.Reg.Amb. Ambientale Liguria - 2001 LR n. 41/99 ARPAL in corso Emilia Romagna RF/ELF LR n. 30/00 con modifiche ex ARPA per RF - Provincia in corso 2007 LR 4/2007 per ELF Toscana RF DGR n. 795 del4/8/03 su ARPA - Sede Centrale in corso 2003 BURT n.37 del 10/09/2003 Firenze Umbria RF 2001 LR n. 9 del 14/06/2002 ARPA in corso Marche RF 4 Servizi realizzato 2006 - Radiazioni/Rumore ARPAM Lazio c - 2002 In corso di costituzione - programmato Abruzzo - - - - programmato Molise - ARPA Molise - Settore in corso 2003 In fase di istituzione Fisico Campania - - - - programmato Puglia a - 2002 LR n.5 del 2002 - programmato Basilicata b - 2000 LR n.30 del 2000 art.8 Regione - Potenza programmato Calabria c - - - - programmato Sicilia - ARPA- Sede Centrale programmato 2003 - Palermo Sardegna RF/ELF LR del 4/05/2006 n.4 art.22 in corso 2006 comma 9 e segg ARPAS - Regione Fonte: Elaborazione APAT su dati APAT/ARPA/APPA (Osservatorio NIR) LEGENDA: a - Dato aggiornato al 2005 b - Dato aggiornato al 2003 c - Dato aggiornato al 2002 1177

12.2 Radiazioni Luminose La problematica dovuta alle radiazioni luminose, comunemente definita inquinamento luminoso è un alterazione della quantità naturale di luce diffusa nell ambiente notturno, provocata dall emissione di luce artificiale. In mancanza di luce artificiale la notte non è completamente buia a causa di molteplici sorgenti di luce naturale: la luce delle stelle, la luce del sole riflessa dalle polveri interplanetarie, quella dovuta alla ricombinazione atomica negli strati alti dell atmosfera. Se, alla luce naturale notturna, si combina luce artificiale proveniente da diverse attività antropiche, si genera un disturbo della visibilità del cielo notturno a volte molto consistente. Principali cause della diffusione e dispersione della luce artificiale, sono gli apparati di illuminazione inefficienti e, spesso, carenti di un adeguata progettazione che tenga conto della riduzione della dispersione luminosa. Il fenomeno dell inquinamento luminoso ha delle conseguenze non trascurabili nelle aree urbane, dove può modificare la qualità dell ambiente, quali la riduzione della fotosintesi clorofilliana; gli squilibri ai processi fotosintetici delle piante e al fotoperiodismo; il disorientamento delle specie migratorie; alterazioni delle abitudini di vita e di caccia degli animali; disturbi alla riproduzione e alla migrazione; alterazioni dei ritmi circadiani; nonché avere effetti collaterali sulla salute umana quali abbagliamento e/o alterazioni della vista, e possibili alterazioni della produzione di melatonina con aumento del rischio di tumori. Però questo fenomeno può essere anche all origine di danno socio-culturale quale la perdita della visibilità notturna del cielo stellato che costituisce, oltre che un panorama del luogo dell Universo in cui viviamo, uno stimolo fondamentale alla cultura sia umanistica sia scientifica. In effetti, la sua contemplazione si è fatta sempre più difficile e, come risultato, comincia oggi a essere sconosciuto alle nuove generazioni. Gli indicatori selezionati e popolati per il presente Annuario forniscono un buon quadro conoscitivo della situazione nazionale relativa alle radiazioni luminose. Questi ultimi sono stati scelti in base alla loro rilevanza e utilità per caratterizzare le problematiche inerenti all inquinamento luminoso nonché alla disponibilità dei dati. Le informazioni necessarie al popolamento degli indicatori provengono dai dati forniti dall Istituto di Scienza e Tecnologia dell Inquinamento Luminoso (ISTIL) nonché da alcune associazioni come Cielo Buio. Nel quadro Q12.2 sono riportati, per ciascun indicatore popolato, le finalità, la classificazione nel modello DPSIR e i principali riferimenti normativi. 1178

Q12.2 Quadro delle caratteristiche indicatori per le Radiazioni luminose Nome indicatore Finalità DPSIR Riferimenti Normativi Brillanza relativa del cielo notturno Monitorare la brillanza del cielo notturno al fine di valutare gli effetti sugli ecosistemi dell inquinamento luminoso S Leggi Regionali Percentuale della popolazione che vive dove la Via Lattea non è più visibile Valutazione del degrado della visibilità del cielo notturno I Leggi Regionali Bibliografia Cinzano, P., Falchi, F., Elvidge, C.D., Baugh K.E. 2000, The artificial night sky brightness mapped from DMSP Operational Linescan System measurements, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, 318, 641-657. Cinzano, P., Falchi, F., Elvidge, C.D. 2001, The first world atlas of the artificial night sky brightness, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, 328, 689-707. Cinzano P., Falchi F., Elvidge C.D.2001, Rapporto ISTIL 2001- Stato del cielo notturno e inquinamento luminoso in Italia, Istituto di Scienza e Tecnologia dell Inquinamento Luminoso, Thiene, (ISBN 88-88517-00-6), 80 pp. Cinzano, P., Falchi, F., Elvidge, C.D. 2001, Naked eye star visibility and limiting magnitude mapped from DMSP-OLS satellite data, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, 323, 34-46. Cinzano P., Elvidge C. D. 2004, Night sky brightness at sites from DMSP-OLS satellite measurements, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, 353, 1107-1116 (ISSN: 0035-8711). Cinzano P. 2006, Recent progresses on a second world atlas of the night-sky brightness: lptran/lpdart realistic models, tomography of light pollution, accurate validation methods and extended satellite data analysis. Presented at the meeting of the IAU Commission 50 (The protection of exixting and potential astronomical sites), Working Group "Light Pollution", XXVI IAU General Assembly, Praha, download in PDF from www.istil.it Aspetti generali e impatto sull'ambiente Autori vari 2002, Symposium Light, Endocrine Systems and Cancer,2-3 May 2002, Univ. Cologne, Neuroendocrinol. Letters Suppl., 2, 23. Cinzano P. (ed.) 2002, Light Pollution and the Protection of the Night Environment, Proceedings of the conference Light Pollution and the Protection of the Night Environment, Venice: Let s Save the Night, Venice 3 May 2002, ISTIL, (ISBN 88-88517-01-4) (320 pp.), scaricabile in PDF da www.inquinamentoluminoso.it/libri.html Longcore, T., Rich C. 2004, Ecological light pollution, Front. Ecol. Environ., 2 (4), 191-198. Rich C., Longcore T. 2005, Ecological Consequences of Artificial Night Lighting, Island Press. Valutazione dell'impatto ambientale e legislazione Cinzano P. 2002, Technical measures for an effective limitation of the effects of light pollution, in Light Pollution and the Protection of the Night Environment, ed. P. Cinzano, ISTIL-Istituto di Scienza e Tecnologia dell Inquinamento Luminoso, p. 193-205 (ISBN 88-88517-01-4) Cinzano P. 2002, Roadpollution: a software to evaluate and understand light pollution from road lighting installations, presented at the Commission Internationale de l Eclairage, Technical Committee TC4-21 (Interference of light on the astronomical observations), CIE Div.4 meeting, Turin, 28 September - 3 October 2002, software e documentazione su 1179

http://www.inquinamentoluminoso.it/roadpollution/ Cinzano P. 2003, A laboratory for the photometry and radiometry of light pollution, Mem. Soc. Astron. It. Suppl., 3, 312-315 (ISSN: 0037-8720) Cinzano P. 2004, La valutazione dell impatto ambientale dell inquinamento luminoso, Atti Convegno Nazionale Immissioni ed Emissioni, Milano 14-12- 2004, Rivista Verde Ambiente, n.1 gen/feb, 57-63 (Editoriale EVA, Roma) Cinzano P. 2004, Inquinamento luminoso e provvedimenti legislativi per la protezione dell ambiente notturno, in Le Immissioni, ed. M. A. Mazzola ed., Quaderni della Rivista Giuridica dell Ambiente, 14, 113-124 (Giuffrè, Milano) (ISBN: 88-14-10938-9) http://www.inquinamentoluminoso.it InquinamentoLuminoso.it http://www.lightpollution.it/dmsp/ The Night Sky in the World http://www.inquinamentoluminoso.it/cinzano/inquinamento luminoso in Italia http://www.lightpollution.it/roadpollution/roadpollution http://www.lplab.it LPLAB http://www.istil.it ISTIL http://www.savethenight.eu Save the night in Europe http://www.cielobuio.org Informazioni su legislazione e corsi di aggiornamento 1180

BRILLANZA RELATIVA DEL CIELO NOTTURNO DESCRIZIONE L indicatore rappresenta il rapporto tra la luminosità artificiale del cielo e quella naturale media, come rapporto dei rispettivi valori di brillanza allo zenith, quest ultima espressa come flusso luminoso (per es. in lumen) per unità di angolo solido di cielo per unità di area di rivelatore UNITÀ di MISURA Magnitudini per secondo d'arco quadrato (V mag/arcsec2); Candele per metro quadro (cd/m 2 ) FONTE dei DATI Istituto di Scienza e Tecnologia dell'inquinamento Luminoso - ISTIL PERIODICITÀdi AGGIORNAMENTO Non Definibile QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 1 1 1 I dati sono disponibili al livello nazionale, regionale e provinciale. Il dato deriva da elaborazione modellistiche su campionamenti e calibrazioni sperimentali ed è acurato al massimo delle tecniche attualmente disponibili. SCOPO e LIMITI Quantificare il grado di inquinamento luminoso dell ambiente notturno per la valutazione degli effetti sugli ecosistemi e il degrado della visibilità stellare, secondo la definizione dell Unione Astronomica Internazionale precedentemente citata. OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA Leggi regionali per combattere il fenomeno dell'inquinamento luminoso sono in vigore in 16 regioni italiane (Lombardia 17/00 (integrata da D.G.R. Lombardia 2611/2000, L.R. Lombardia 38/2004 e regolamento di attuazione D.G.R. Lombardia 7/6162/2001), Emilia-Romagna 113/03, Marche 10/02, Lazio 23/00, Campania 13/02, Veneto 22/97, Toscana 37/00, Piemonte 31/00, Valle d'aosta 17/98, Basilicata 41/00, Abruzzo 12/05, Umbria 20/05, Puglia 15/05, Friuli-Venezia Giulia 15/07, Liguria 22/07, Trentino 16/07). L'obiettivo è contenere il più possibile l'impatto dell'inquinamento luminoso. STATO e TREND L'indicatore risulta in miglioramento per quanto riguarda la disponibilità nonché la quantità dei dati. Nonostante l'assenza di normativa nazionale, più regioni (16/20) in confronto agli anni passati hanno emanato leggi al riguardo dell'inquinamento luminoso. COMMENTI a TABELLE e FIGURE 1181

PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE CHE VIVE DOVE LA VIA LATTEA NON È PIÙ VISIBILE DESCRIZIONE L indicatore fornisce un limite minimo della percentuale di popolazione che non può vedere più la Via Lattea in notti normalmente serene. Per notti normalmente serene si fa riferimento al valore di visibilità delle stelle (espresso in magnitudine limite) pari a 5,5. UNITÀ di MISURA Abitanti FONTE dei DATI Istituto di Scienza e Tecnologia dell'inquinamento Luminoso - ISTIL PERIODICITÀ di AGGIORNAMENTO Non Definibile QUALITÀ dell'informazione Rilevanza Accuratezza Compatibilità nel tempo Compatibilità nello spazio 1 1 2 1 La qualità dell'informazione risulta di alto livello vista la disponobilità dei dati a livello nazionale, regionale e provinciale. I dati derivano da elaborazioni statistiche di misure effettuate sul campo con tecniche sperimentali accurate che attualmente sono maggiormente all'avanguardia nel settore dell'inquinamento luminoso. SCOPO e LIMITI Valutare in termini quantitativi e qualitativi il grado di visibilità della Via Lattea da parte della popolazione, su base provinciale. La Via Lattea è la galassia ove abitiamo e quindi la sua visibilità è indice della capacità della popolazione di percepire il panorama del luogo dell Universo in cui vive.nessuna OBIETTIVI FISSATI dalla NORMATIVA Leggi regionali per combattere il fenomeno dell'inquinamento luminoso sono in vigore in 16 regioni italiane (Lombardia 17/00 (integrata da D.G.R. Lombardia 2611/2000, L.R. Lombardia 38/2004 e regolamento di attuazione D.G.R. Lombardia 7/6162/2001), Emilia-Romagna 113/03, Marche 10/02, Lazio 23/00, Campania 13/02, Veneto 22/97, Toscana 37/00, Piemonte 31/00, Valle d'aosta 17/98, Basilicata 41/00, Abruzzo 12/05, Umbria 20/05, Puglia 15/05, Friuli-Venezia Giulia 15/07, Liguria 22/07, Trentino 16/07). In genere le leggi limitano le immissioni luminose artificiali con l'obiettivo di preservare anche la visibilità del cielo notturno da parte della popolazione. 1182

STATO e TREND L'indicatore risulta in miglioramento per quanto riguarda la disponibilità nonché la quantità dei dati. Nonostante l'assenza di normativa nazionale, più regioni (16/20) in confronto agli anni passati hanno emanato leggi al riguardo dell'inquinamento luminoso. COMMENTI a TABELLE e FIGURE La figura 12.10 rappresenta le Regioni italiane nelle quali le stelle deboli, ossia poco luminose, sono ancora visibili. Le Regioni evidenziate in blu (Sardegna, Valle D'Aosta, le provincie autonome del Trentino Alto Adige, Molise, Basilicata, Calabria) indicano quelle dove le stelle deboli sono ancora visibili da più del 60% del territorio regionale. Parte di queste regioni non sono ancora dotate di una legge a tutela del cielo stellato. La figura 12.11 rappresenta il numero di stelle visibili in una notte limpida, numero che permette di valutare meglio il grado dell'inquinamento luminoso nel territorio italiano. Sono evidenziate in rosa le zone dove è possibile contare, da un osservatore di circa 40 anni e di media esperienza e capacità, e osservando con entrambi gli occhi, adattati al buio, la volta celeste e contando tutte le stelle che riesce a vedere con certezza (probabilità di individuazione del 98%), non più di 200 stelle. Si nota che tali zone, interessate dall'inquinamento luminoso, coincidono con le parti del territorio dove sono presenti i più grandi insediamenti abitativi e industriali. In nero sono evidenziate le zone di cielo completamente buio in quanto le zone alpine, montuose e appeniniche, dove è possibile contare oltre 1300 stelle. Si nota che tali zone sono molto rare. L'altitudine del luogo di osservazione nonché l'estinzione della luce stellare prodotta dall'atmosfera sono stati presi in considerazione nell'interpretazione della figura 1183

Fonte: Rapporto ISTIL 2001 Figura 12.10: Regioni italiane nelle quali le stelle deboli sono visibili da più del 60% del territorio regionale. 1184

Fonte: P.Cinzano / ISTIL Figura 12.11: Numero di stelle visibili 1185