Sussidio per la revisione delle parrocchie: per un rapporto più adeguato tra presbiteri, diaconi e popolo di Dio sul territorio

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Arcidiocesi di Modena-Nonantola anno pastorale 2016-2017 Sussidio per la revisione delle parrocchie: per un rapporto più adeguato tra presbiteri, diaconi e popolo di Dio sul territorio 1 inviato ai vicari foranei il 3 aprile 2017 Nella riunione del Consiglio presbiterale del 29 novembre 2015 venne discussa e approvata la Scheda 2, preparata in occasione del Giubileo della misericordia, per avviare una riflessione sulla revisione delle parrocchie. La stessa scheda venne presentata all assemblea straordinaria dei diaconi il 18 gennaio 2016. La riflessione si è svolta nei vicariati, lungo l anno solare 2016 e i primi due mesi del 2017, in momenti e forme differenti: in alcuni casi sono stati coinvolti anche gli organismi di partecipazione, in altri hanno preso parte solo i sacerdoti e/o i diaconi. Più volte richiamata e sollecitata negli incontri presbiterali diocesani, questa riflessione ha prodotto alcune proposte, discusse nelle riunioni del Consiglio episcopale del 3 e 20 febbraio e del 3 marzo 2017. Alla presentazione delle proposte da parte dei vicari zonali è stata poi interamente dedicata la riunione del Consiglio presbiterale del 16 marzo 2017, alla quale ha fatto seguito il giorno dopo la riunione del Consiglio episcopale, che ha raccolto e rilanciato tali proposte, riviste un ultima volta il 30 marzo, secondo la forma che ora viene riconsegnata ai vicariati. L ultima fase della riflessione prevede infatti la discussione nei vicariati, con il coinvolgimento maggiore possibile dei laici (consiglio pastorale e degli affari economici, assemblee parrocchiali ) per restituire al centro-diocesi la mappa delle proposte entro il 31 maggio 2017. Una volta esaminate e approvate in maniera definitiva dal Consiglio episcopale, esse verranno inserite nei lavori della Tre Giorni di giugno (7, 8 e 10) come elementi acquisiti, e non più in discussione, per il nuovo anno pastorale (2017-2018), che avrà come argomento la comunità parrocchiale. Per facilitare quest ultima fase della riflessione, viene consegnata nuovamente la Scheda 2, seguita dalle proposte sinora elaborate, con alcune domande per ciascun vicariato. Scheda 2 (novembre 2015-febbraio 2017) La nostra diocesi, come tante altre in Italia, per motivi storici e di configurazione del territorio è formata da parrocchie molto eterogenee tra di loro. Il dato che risalta immediatamente è la disparità del numero degli abitanti. Tra le 243 parrocchie della diocesi, ve ne sono 30 al sotto dei 100 abitanti e 7 al di sopra dei 10.000, due delle quali arrivano a 20.000. Vi sono poi molte altre parrocchie che si collocano nella fascia che va dai 100 ai 500 abitanti, con alcune che scendono sotto il centinaio, e alcune che vanno dai 5.000 ai 10.000. I numeri non sono decisivi nelle valutazioni pastorali, ma danno comunque l'idea di una situazione molto variegata e richiedono delle riflessioni. La cura pastorale della Chiesa non può discriminare le piccole comunità; e proprio per questo non sarebbe adeguata se si fermasse unicamente ad assicurare un servizio religioso domenicale o saltuario. Una parrocchia necessita non solo della celebrazione liturgica, ma

anche di una vita di relazioni, di evangelizzazione e catechesi, di servizio e carità. La liturgia è fonte e culmine della vita cristiana, come ripete il Concilio Vaticano II: e proprio per questo la liturgia suppone il resto della vita comunitaria; tra la fonte e il culmine deve scorrere il fiume della missione. Occorre quindi anche un numero minimo di persone perché la parrocchia sia davvero una comunità di fedeli che cresce attorno alla parola di Dio, alla liturgia e alla testimonianza della carità. Le liturgie della parola in attesa di presbitero, poi, dovrebbero essere forme straordinarie e non diventare dei surrogati alla celebrazione eucaristica; è il sacrificio eucaristico che costituisce la forma piena della comunità cristiana. D'altra parte, il numero e l'età dei presbiteri consiglia ormai decisamente di rivedere l'opportunità di alcuni servizi attuali. Non è giusto chiedere ad alcuni a volte anche di età avanzata - di correre continuamente tra una comunità e l'altra, rischiando a volte anche di persona, specialmente nelle stagioni fredde e nebbiose. Deve stare a cuore a tutti anche questa è misericordia l'incolumità e la salute degli altri, compresi quella di coloro che guidano le nostre comunità. La responsabilità di numerose parrocchie, poi, rischia di moltiplicare sulle spalle di un medesimo pastore le incombenze giuridiche e burocratiche. È evidente come questa situazione interroghi anche la nostra capacità di fare spazio a servizi, carismi e ministeri, che esprimono la corresponsabilità dei laici nella Chiesa. Senza clericalizzare i laici, e tenendo presente che la loro vocazione riguarda primariamente l'animazione cristiana delle realtà temporali, è certamente opportuno procedere sulla strada dei ministeri laicali, tenendo presente che devono essere degli stimoli al risveglio del senso diaconale di ogni fedele, e non dei delegati che assorbano ogni funzione e compito, né tantomeno dei riconoscimenti onorifici a laici meritevoli. I ministeri, e soprattutto il diaconato, non possono essere considerati prevalentemente come delle forme di supplenza alla carenza numerica dei presbiteri. Non sarebbe rispettoso della vocazione ministeriale e diaconale: nessuno può essere definito in base alla supplenza, se non in forma, appunto, straordinaria e temporanea. Per questo, senza ipotizzare soluzioni precostituite ma avviando piuttosto un processo di riflessione sul territorio, è opportuno studiare la questione. Occorre uno spirito aperto nella ricerca di soluzioni che non mortifichino le parrocchie piccole, ma anzi le valorizzino, aiutandole a meglio convergere pastoralmente in comunità più grandi, dove possano respirare relazioni su vasta scala e vivere occasioni e iniziative condivise. Ogni parrocchia, anche piccola, può essere il tassello di una comunità più grande quando vede valorizzata la propria vocazione e qualificate le proprie strutture. In qualche caso si può anche studiare assieme la possibilità che una canonica non abitata dal parroco possa ospitare una realtà che offre in quel luogo una testimonianza ecclesiale forte (ad es. una casa-famiglia). Occorre quindi individuare dei centri attorno a cui costruire o ricostruire la vita ecclesiale, valorizzando nello stesso tempo le parrocchie più piccole. Alcuni criteri: a) Studiare i luoghi dove già convergono le attività e strutture civili del territorio (scuole, luoghi di lavoro, negozi, luoghi di ritrovo, uffici, ospedali, sport, servizi ) e ripensare eventualmente, in relazione a questi, le convergenze ecclesiali sul territorio. b) Riflettere sui tentativi eventualmente già fatti per unire insieme le parrocchie (diversi modelli: collaborazione, unità pastorale, fusione...) e verificare caso per caso la possibilità di accorpare parrocchie e/o costituire unità pastorali. c) Individuare la vocazione specifica di piccole parrocchie, tenendo conto anche delle strutture di cui sono dotate e della posizione in cui si trovano (es.: area verde, campo sportivo, attrezzature, canonica agibile o meno, altri spazi interni ed esterni...). 2

d) Verificare la situazione delle canoniche in ordine alla possibilità di ospitare delle piccole comunità di presbiteri a servizio dinamico del territorio. e) Esprimersi sulla possibilità, in determinati luoghi, che i presbiteri anziani in grado di svolgere un ministero siano stati o meno parroci in quel territorio possano coabitare o collaborare con altri presbiteri più giovani. f) Verificare se la liturgia in attesa di presbitero, là dove viene celebrata, sia la risposta pastorale più adeguata: tenendo presente sia la centralità della celebrazione eucaristica per una comunità cristiana, sia la natura del diaconato legata all'animazione del servizio ai poveri e non della sola liturgia. Proposte dei vicariati discusse nei Consigli presbiterale ed episcopale (marzo 2017) Premessa. La revisione delle parrocchie è prima di tutto un esercizio di corresponsabilità. Al di là del risultato, che in alcune situazioni può essere piuttosto innovativo e in altre meno, vale il metodo. Corresponsabilità prima di tutto nel presbiterio che, insieme al vescovo, è il soggetto ministeriale fondamentale della diocesi. Per questo la riflessione è stata consegnata in primo luogo ai presbiteri, chiedendo che ciascuno (come parte del presbiterio vicariato ma anche come singolo) possa dare un parere. Molti presbiteri conoscono diverse parrocchie, e non solo quella nella quale attualmente operano: e questo è un motivo in più per chiedere di intervenire ad ampio raggio. Sarà poi necessario, da parte dei sacerdoti, offrire disponibilità per cambiamenti e avvicendamenti e per forme di coabitazione o comunque di stretta frequentazione; senza tali disponibilità, la riforma sarà molto più lenta. Corresponsabilità, poi, con gli altri ministri in primo luogo i diaconi, collaboratori del vescovo insieme ai presbiteri per creare una solidarietà nella missione. Rimane essenziale incentivare la ministerialità laicale, che rappresenta una potenzialità anche per la vita delle comunità più piccole sparse sul territorio. Senza pensare a pure e semplici trasposizioni, certe esperienze di animazione laicale delle comunità nei luoghi di missione (Africa e America Latina) possono offrirci buone ispirazioni. Corresponsabilità, infine, con tutti i laici disponibili a mettere in comune idee e proposte, senza arroccamenti sindacali o fughe in avanti irrealistiche. Gli organismi di partecipazione sono sedi imprescindibili per il discernimento e l orientamento pastorale. I laici più coinvolti nella vita delle parrocchie sapranno offrire prospettive e consigli. Lo spirito della presente revisione non è quello della difesa nostalgica del passato o della rassegnazione/depressione pastorale, ma quello della missione, secondo le prospettive della Evangelii Gaudium di papa Francesco. I numeri parlano chiaro il calo dei presbiteri, che nella nostra diocesi non è comunque drammatico, offre motivi di riflessione ma non possiamo affrontare la situazione come il medico che cerca di tamponare un emorragia. Sarebbe una carenza di fede nell azione dello Spirito, che continua ad operare e ci chiama a forme nuove e coraggiose di missione, valorizzando la tradizione e aggiornandola dove è utile e necessario. Con questo animo propositivo il Consiglio presbiterale ed episcopale riconsegnano ai vicariati la mappa per la revisione delle parrocchie, invitando a proiettarsi sui prossimi 10/15 anni e a ragionare sul bene delle persone e non solo sull assetto attuale dei presbiteri. 3

VICARIATO CITTADINO CENTRO STORICO Unità Pastorale Centro Storico : Basilica Metropolitana (4.286), S. Biagio (1.817), S. Barnaba (1.874), S. Antonio da Padova-Cittadella (5.360), S. Francesco d Assisi (2.583), S. Giuseppe-Tempio (2.417), S. Agostino (1.637), S. Pietro Apostolo (2.064). Osservazioni dal vicariato (don Arletti) La maggioranza dei parroci del Centro Storico propongono di sopprimere la parrocchia della Cattedrale, suddividendone il territorio in modo da creare tre grandi Parrocchie di circa 6-7.000 abitanti l una: S. Agostino-S. Barnaba, S.Francesco-S. Pietro, S.Biagio-Tempio. - L ipotesi dei parroci del Centro Storico appare opportuna. Data la peculiarità del Duomo e la sua frequentazione, sarà necessario dedicarvi un sacerdote a tempo pieno (l Arciprete del Capitolo?), perché assuma chiaramente il ruolo di Chiesa della città, centro propulsore non solo delle celebrazioni ma anche dell evangelizzazione. - Sarà necessario individuare chiaramente per ciascuna delle tre nuove Parrocchie le strutture di cui avvalersi per la catechesi e le attività pastorali, riducendo il numero complessivo delle liturgie festive e razionalizzando quelle delle chiese non parrocchiali. L Abbazia di S. Pietro, con la presenza dei monaci benedettini, dovrà essere valorizzata per le confessioni, alcune celebrazioni eucaristiche (da concordare), gli universitari, gli scout, l attività di assistenza. - La parrocchia del Tempio ha una vocazione caritativa evidente, per la sua posizione geografica. Si potrebbero valorizzare le sue strutture come segno e strumento dell attenzione della Chiesa cittadina verso il disagio, puntando invece su S. Biagio come centro pastorale parrocchiale. - Il consiglio episcopale propone di assegnare la parrocchia della Cittadella ad un altro vicariato (Crocetta-S. Lazzaro?) vista la sua posizione decentrata rispetto alle altre parrocchie del vicariato. 4

- VICARIATO CITTADINO CROCETTA-SAN LAZZARO Unità Pastorale Crocetta : S. Caterina (9.088), S. Anna ai Torrazzi (1.457), Albareto (3.146), S. Matteo (204). Unità Pastorale San Lazzaro : S. Lazzaro (6.286), S. Pio X (9.127), Regina Pacis (8.332) Unità Pastorale Sacca : Sacro Cuore-Sacca (4.382), S. Giovanni Evangelista (6.022). Osservazioni dal vicariato (don Seghedoni) Le 9 parrocchie del vicariato hanno attualmente 8 parroci (con quello in arrivo ad Albareto). L Unità Pastorale Crocetta in futuro sarà probabilmente un unica grande Parrocchia. Nell Unità Pastorale San Lazzaro esiste attualmente una collaborazione stretta tra S. Lazzaro e S. Pio X, mentre a Regina Pacis è in costruzione la nuova Chiesa. Occorre più attenzione, in generale, nella costruzione di nuove Chiese, razionalizzando i progetti in base all effettiva necessità. - Verificare la possibilità di sopprimere la parrocchia di S. Matteo, unificandola con una delle altre Parrocchie, entro uno o due anni. VICARIATO CITTADINO SANT AGNESE Unità Pastorale Ospedali : Beata Vergine della Salute-Ospedali (1). Unità Pastorale Madonna Pellegrina : Madonna Pellegrina (7.602), Spirito Santo (6.712) Unità Pastorale S. Agnese : S. Benedetto Abate (5.874), S. Agnese (8.346), Collegarola (508), S. Donnino (787), Collegara-S. Damaso (3.478). Unità Pastorale S. Teresa : Sacra Famiglia (9.247), S. Teresa (10.690). Osservazioni dal vicariato (don Bellei) Le parrocchie del vicariato sono per la maggior parte consistenti. Le eccezioni sono Collegarola e S. Donnino, che si potrebbero accorpare a Collegara-S. Damaso e divenire un unica parrocchia o almeno andare sotto ad un unico parroco. L aspetto che merita maggiore attenzione è l espansione rapida della città verso Sud (via Contrada), che interessa soprattutto la parrocchia di S. Teresa, il cui centro parrocchiale rimane totalmente decentrato (verso Nord) rispetto alla popolazione attuale e soprattutto a quella prevista nei prossimi anni. - Verificare la possibilità e i tempi dell unificazione di Collegarola e S. Donnino con Collegara-S. Damaso. - Avanzare proposte circa la situazione di S. Teresa: attivare ad es. un centro parrocchiale snello ( tenda ) anche nella zona Sud della parrocchia? - La parrocchia dello Spirito Santo si potrebbe allargare fino a Stradello S. Giuliano. VICARIATO CITTADINO S. FAUSTINO MADONNINA Unità Pastorale Gesù Redentore : B.V. Addolorata (3.138), Cognento (2.876), Gesù Redentore (13.347). 5

Unità Pastorale Madonnina : B.V. Mediatrice-Madonnina (7.174), Cittanova (1.527), Freto (2.187), Marzaglia (1.342). Unità Pastorale Saliceta San Giuliano : S. Paolo Apostolo (4.015), S. Rita (4.030), Saliceta-S. Giuliano (4.206). Unità Pastorale SS. Faustino e Giovita : SS. Faustino e Giovita (8.896), S. Giovanni Bosco (5.348). Osservazioni dal vicariato (don Borsari) Il vicariato è composto in buona parte di parrocchie grandi, che non possono essere accorpate ma possono e devono continuare a lavorare come Unità Pastorali. Per le altre parrocchie più piccole, occorrerà valutare ciascuna situazione. Alcuni confini parrocchiali andranno rivisti. - La parrocchia di Cognento, rimanendo giuridicamente tale, andrà unita a Cittanova o a S. Paolo, sotto un unico parroco. Il Santuario richiede un pro-rettore dedicato. Va proseguita a Cognento la riflessione, ascoltando i parrocchiani e coinvolgendo successivamente la parrocchia con cui condividerà il parroco. - Alcune vie o parti di vie che attualmente ricadono nel territorio di Saliceta-S. Giuliano (a destra di Via Giardini, andando dalla città verso Baggiovara), dovranno passare alla parrocchia di S. Paolo. - Occorre tenere conto della prevista espansione della parrocchia di Saliceta-S. Giuliano, zona edificabile, che nel piano regolatore potrebbe diventare nel giro di 10-15 anni un complesso di circa 14.000 abitanti. VICARIATO DEL CIMONE Unità Pastorale Fanano : Canevare (118), Fanano (1.746), Fellicarolo (86), Lotta (186), Ospitale (78), Serrazzone (117), Trentino (437), Trignano (96). Unità Pastorale Pieve-Fiumalbo : Fiumalbo (1.231), Rotari (52), Pievepelago (1.311), Roccapelago (68), S. Andrea Pelago (503), S. Anna Pelago (322), Tagliole (53), Castellino di Brocco (15), Castello (127), Groppo (43), Riolunato (384), Serpiano (141). Unità Pastorale Sestola : Acquaria (526), Magrignana (8), Montecreto (441), Casine (231), Castellaro (162), Rocchetta (145), Roncoscaglia (202), Sestola (1.420), Vesale (258). Osservazioni dal vicariato (don Albergucci) Gli abitanti fissi sono circa 11.600 abitanti, che però diventano 50.000/60.000 in estate, durante l'alta stagione turistica. Le 29 parrocchie sono distribuite in 6 comuni. Nelle parrocchie più piccole ci sono pochissimi servizi religiosi; in tutto nel vicariato si celebrano 34 Messe tra prefestive e festive (a Groppo, Tagliole e Rotari si celebrano Messe festive solo da Pasqua a Natale). È opportuno lasciare nominalmente le parrocchie: per alcuni paesi è l unica realtà rimasta, poiché gli altri servizi hanno chiuso. Sarebbe importante un sacerdote fisso per ciascun comune, con quattro aiuti domenicali. Quindi in tutto 6 parroci più 4 coadiutori festivi. Il vicariato non è pronto per le liturgie in attesa di presbitero, celebrate dai diaconi. Verificare se la sussistenza giuridica di alcune parrocchie di poche decine di abitanti dove non esiste una normale vita parrocchiale, ma solo una celebrazione saltuaria, non sia, almeno in futuro, un appesantimento pastorale da superare. 6

Verificare se il numero complessivo degli abitanti del vicariato, pur nella vastità del territorio, giustificherà in futuro la presenza di 6 parroci fissi o se non sia possibile immaginare una comunità presbiterale di 4-5 parroci (oppure due comunità per complessivi 4-5 presbiteri o diaconi) che fanno servizio sull'intero territorio ed una presenza più consistente di presbiteri nel periodo estivo. VICARIATO DEL DRAGONE Unità Pastorale Frassinoro : Cargedolo (11), Frassinoro (652), Piandelagotti (273), Riccovolto (86), Sassatella (82), Lago (87). Unità Pastorale Montefiorino : Casola (386), Farneta (207), Gusciola (69), Montefiorino (362), Rubbiano (164), Vitriola (364). Unità Pastorale Palagano : Boccasuolo (134), Costrignano (314), Monchio (419), Palagano (1.122), Savoniero (124), Susano (62). Osservazioni dal vicariato (don Pazzaglia) Le 18 parrocchie sono equamente distribuite nelle tre Unità Pastorali, che corrispondono ai 3 comuni di Palagano, Montefiorino, Frassinoro. In inverno vi sono meno di 6.000 residenti, distribuiti in piccole realtà e sono soprattutto anziani. La costituzione delle Unità Pastorali è stata un ottima occasione per non disperdere energie pastorali (ad es. il catechismo). Si lavora molto a livello di vicariato (giovani, fidanzati, corso biblico, mese di maggio, celebrazioni penitenziali). Ora vi sono 3 parroci, un sacerdote brasiliano e un aiuto domenicale. Non si celebra in vicariato alcuna liturgia in attesa di presbitero. In inverno alcune parrocchie non hanno la Messa. Si propone di non abolire le parrocchie, perché in alcuni paesi sono ormai l unico baluardo identitario rimasto. - Verificare se la sussistenza giuridica di alcune parrocchie di poche decine di abitanti dove non esiste una normale vita parrocchiale, ma solo una celebrazione saltuaria, non sia, almeno in futuro, un appesantimento pastorale da superare. - Verificare la possibilità di introdurre le liturgie domenicali in attesa di presbitero, avvalendosi del ministero dei diaconi. VICARIATO DELLA BASSA Unità Pastorale Camposanto : Solara (1920), Cadecoppi (169), Camposanto (3.418). Unità Pastorale Cavezzo : Cavezzo (5.017), Disvetro (762), Motta (778). Unità Pastorale Finale : Finale Emilia (9.478), Massa Finalese (5.097), Reno Finalese (350). Unità Pastorale Medolla : Camurana (400), Medolla (5.264), Villafranca (556). Unità Pastorale S. Felice : Rivara (2.010), S. Biagio in Padule (857), S. Felice sul Panaro (7.336). Unità Pastorale S. Prospero : S. Lorenzo della Pioppa (546), S. Pietro in Elda (1.102), S. Prospero ((3.457), Staggia (791). Osservazioni dal vicariato (don Sighinolfi) Non si registrano squilibri pastorali particolari. Nei capoluoghi vi sono 2 o 3 Messe festive. I capoluoghi sono parrocchie consistenti e i parroci in genere hanno la responsabilità pastorale anche di altre 2 o 3 frazioni. 7

- Si può valutare l'unione, da realizzare entro un anno o due, di Camposanto e Solara, in base ad un'esperienza già fatta in un recente passato: un unico parroco con due parrocchie; verificando anche l'opportunità che Cadecoppi non sia più giuridicamente parrocchia. - Si possono valutare, nell'immediato, le unioni tra Reno Finalese e Finale Emilia e tra Camurana e Medolla. VICARIATO DELLA PEDEMONTANA EST Unità Pastorale Castelvetro : Castelvetro (4.815), Levizzano Rangone (1.776), Ca di Sola (2.117), Solignano (2.527). Unità Pastorale Marano : Festà (410), Marano sul Panaro (3.736), Villabianca (144). Unità Pastorale S. Cesario : S. Anna di S. Cesario (1.100), S. Cesario sul Panaro (4.517). Unità Pastorale Savignano : Formica (2.930), Mulino (3.730), Savignano sul Panaro (3.255). Unità Pastorale Spilamberto : Spilamberto (5.670 + 4.830), S. Vito (1.762). Unità Pastorale Vignola : Brodano (5.797), Campiglio (2.134), Vignola (18.172). Osservazioni dal vicariato (don Fini) In vicariato risultano 4 grandi centri pastorali: S. Cesario-Spilamberto, Castelvetro- Marano, Vignola, Savignano. Si potrebbe razionalizzare il numero delle celebrazioni festive e studiare una maggiore convergenza pastorale su questi centri. Attualmente risultano nel vicariato 12 parroci e un cappellano. - In futuro potranno essere costituite 4 comunità sacerdotali, corrispondenti ai 4 grandi centri pastorali, per un totale di 8-10 presbiteri. - Valutare la possibilità del passaggio di Formica nell area pastorale di Savignano, al cui comune appartiene, sotto un unico parroco. VICARIATO DELLA PEDEMONTANA OVEST Unità Pastorale Casinalbo : Baggiovara (3.832), Casinalbo (6.172), Corlo (3.475), Magreta (4.320). Unità Pastorale Castelnuovo Rangone : Castelnuovo Rangone (10.087), Montale (4.750), Portile (1.607), S. Maria di Mugnano (475), S. Martino di Mugnano (178). Unità Pastorale Fiorano : Fiorano (7.797), Nirano (164), Spezzano (8.670). Unità pastorale Formigine : Ubersetto (1.260), Colombaro (1.820), Formigine (19.704). Unità Pastorale Maranello : Fogliano (317), Maranello (10.108), Pozza (3.740), S. Venanzio (908), Torre Maina (2.840). Osservazioni dal vicariato (don Monelli) Le 20 parrocchie del vicariato registrano un totale di 92.000 abitanti; sono poche le parrocchie molto piccole: per la maggior parte si tratta di grandi realtà pastorali, dove la collaborazione è già bene avviata. - Le parrocchie di S. Maria di Mugnano e S. Martino di Mugnano possono essere soppresse e accorpate alla parrocchia di Portile. Così Nirano con Spezzano e Fogliano con Maranello. 8

- La parrocchia di Ubersetto in futuro potrebbe essere unita alla parrocchia di Fiorano, sotto un unico parroco. Così la parrocchia di Colombaro con Formigine. VICARIATO DI CAMPOGALLIANO NONANTOLA SOLIERA Unità Pastorale Bastiglia : Bastiglia (4.486), Bomporto (3.679), Sorbara (4.054), Sozzigalli (1.137). Unità Pastorale Campogalliano : Campogalliano (7.516), Saliceto Buzzalino (713). Unità Pastorale Nonantola : Bagazzano (262), Nonantola (14.840), Redù (464), Rubbiara (164), Ravarino (4.836), Stuffione (881). Unità Pastorale Soliera : Ganaceto (838), Lesignana (1.123), S. Pancrazio (417), Villanova (1.614), Soliera (10.170). Osservazioni dal vicariato (don Maciolek) Le Unità Pastorali sono piuttosto avviate e la collaborazione è buona. Vi sono alcune situazioni di parrocchie molto piccole, già di fatto accorpate ad altre più grandi. Attualmente vi sono 11 parroci e un cappellano. - Verificare la possibilità di accorpare anche giuridicamente alcune parrocchie più piccole ad altri centri pastorali consistenti. - Ripensare le Unità Pastorali in modo più omogeneo agli abitanti: 1) Soliera Sozzigalli Sorbara (3 preti e un diacono per 15.552 abitanti); 2) Campogalliano Saliceto Buzzalino Ganaceto Lesignana San Pancrazio Villanova (3 preti e 2 diaconi per 12.202 abitanti); 3) Bastiglia Bomporto Ravarino Stuffione (4 preti per 14.564 abitanti); 4) Nonantola Bagazzano Redù Rubbiara (3-4 preti e 4 diaconi per 15.863 abitanti). VICARIATO DI PAVULLO NEL FRIGNANO Unità Pastorale Lama Mocogno : Barigazzo (84), Cadignano (33), Lama (1.183), Mocogno (180), Montecenere (370), Sassostorno (225), Vaglio (227). Unità Pastorale Pavullo Centro : Castagneto (241), Frassineti (88), Miceno (584), Pavullo (6.235), Sasso Guidano (73). Unità Pastorale Pavullo Nord : Benedello (458), Camurana (16), Coscogno (486), Crocette (267), Montebonello (667), S. Antonio di Padova (1.376). Unità Pastorale Pavullo Sud : Iddiano (116), Montecuccolo (863), Monteobizzo (4.084), Montorso (197), Niviano (244), Verica (834). Unità Pastorale Pavullo-Renno : Camatta (229), Gaiato (328), Monzone (282), Olina (169), Renno (362). Unità Pastorale Polinago : Pianorso (173), Brandola (132), Cassano (263), Gombola (481), Polinago (823), S. Martino Vallata (49), Morano (238). Osservazioni dal vicariato (don Montecchi) Le 34 parrocchie sono collocate in un territorio molto vasto e presentano una realtà variegata. Alcuni luoghi possono essere considerati città, altri alta montagna. Attualmente i parroci sono 8, con 2 collaboratori presbiteri e 9 diaconi. Nell'Unità Pastorale di Lama, la parrocchia di Cadignano chiede di essere soppressa e accorpata. Si potrebbe sopprimere anche Barigazzo. Il catechismo e i sacramenti si svolgono per tutti a Lama. 9

Nell'Unità Pastorale di Polinago vi sono 7 parrocchie, 3 parroci, un diacono. La previsione è di un parroco e un diacono, con la soppressione di di S. Martino Vallata. L'Unità Pastorale di Pavullo è di gran lunga la più consistente, quasi una realtà cittadina. Tra i parroci non è uscito alcun progetto. Un'idea può essere di immaginare 4 presbiteri per l'intera Unità, ossia 3 coabitanti a Pavullo e uno a S. Antonio, sopprimendo Sasso Guidano. Con i diaconi presenti basterebbe un prete collaboratore domenicale. - Le osservazioni emerse dal vicariato stesso sono condivisibili. - Da verificare lo svolgimento della liturgia in attesa di presbitero, in conformità al documento dei vescovi dell'emilia Romagna del 9 gennaio 2017. VICARIATO DI SERRAMAZZONI Unità Pastorale Montebaranzone : Montebaranzone (441), Pescarola (118), Montegibbio (334), Varana (399). Unità Pastorale S. Dalmazio : Denzano (77), Ospitaletto (230), Riccò (618), S. Dalmazio (814). Unità Pastorale Serramazzoni : Sassomorello (110), Faeto (163), Granarolo (32), Ligorzano (984), Monfestino (437), Montagnana (450), Pazzano (388), Pompeano (244), Rocca S. Maria (357), Selva (666), Serramazzoni (2.522), Valle (81). Osservazioni dal vicariato (don Capponi) Attualmente operano 6 sacerdoti fissi nelle 3 Unità Pastorali. Si può pensare all accorpamento di Varana e Montebaranzone, insieme all'unificazione dei sacramenti (a Serramazzoni). Si può pensare di cedere Pescarola a Prignano, del cui comune fa parte e Montegibbio potrebbe passare a Sassuolo. - Verificare se la sussistenza giuridica di alcune parrocchie di poche decine di abitanti dove non esiste una normale vita parrocchiale, ma solo una celebrazione saltuaria, non sia, almeno in futuro, un appesantimento pastorale da superare. - La consistenza numerica complessiva del vicariato non permetterà in un prossimo futuro la presenza di 6 parroci: verificare la possibilità di una comunità di 2-3 presbiteri a Serramazzoni, per il servizio sull'intero territorio, con qualche aiuto festivo nel periodo estivo o nelle grandi celebrazioni. VICARIATO DI ZOCCA Unità Pastorale Guiglia : Castellino delle Formiche (77), Gainazzo (25), Guiglia (1.810), Monteorsello (372), Pieve di Trebbio (114), Roccamalatina (610), Rocchetta (145), Samone (400). Unità Pastorale Montese : Bertocchi (25), Castelluccio Moscheda (186), Iola (246), Maserno (424), Montese (1.575), Montespecchio (55), Salto S. Maria (371), S. Giacomo Maggiore (195), S. Martino di Salto (81), Montalto (183), Semelano (48). Unità Pastorale Zocca : Ciano (396), Missano (219), Montealbano (143), Montecorone (429), Monteombraro (873), Montetortore (404), Rosola (542), Zocca (1.902). Osservazioni dal vicariato (don Soliani) 10

Attualmente vi è accorpamento solo a livello di catechismo e cresima nei tre capoluoghi. L'orientamento è quello di non far mancare la Messa finché è possibile. Attualmente abitano 6 sacerdoti nelle 3 Unità Pastorali e vi sono 3 presbiteri come aiuti domenicali e un diacono. - Verificare se la sussistenza giuridica di alcune parrocchie di poche decine di abitanti dove non esiste una normale vita parrocchiale, ma solo una celebrazione saltuaria, non sia, almeno in futuro, un appesantimento pastorale da superare. 11