Dicembre 2009. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 1 di 14



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Analisi della tipologia e delle scadenze delle concessioni per l attività di distribuzione di gas naturale in Italia al 2007 La presente nota contiene gli esiti delle elaborazioni effettuate a partire dai dati raccolti nella primavera del 2008, nell ambito dell Indagine Annuale svolta dalla Direzione Strategie, Studi e Documentazione dell Autorità per l energia elettrica e il gas, in merito a date di scadenza e tipologie degli affidamenti delle concessioni per la distribuzione gas in Italia. Le informazioni riportate si riferiscono alla situazione esistente al 31 dicembre 2007 e riguardano oltre 280 operatori per un totale di circa 6.500 affidamenti 1. Quadro normativo di riferimento per le concessioni per la distribuzione gas Al momento della rilevazione il quadro normativo di riferimento per gli operatori era composto dal seguente insieme di provvedimenti. L articolo 14, comma 1 del Decreto legislativo n. 164/00, noto come Decreto Letta, prevede che il servizio di distribuzione del gas naturale sia affidato unicamente attraverso gara per periodi non superiori a 12 anni. La scadenza ope legis in questi casi, dunque, coincide con la scadenza naturale. Gli enti locali che affidano il servizio, anche in forma associata, svolgono attività di indirizzo, di vigilanza, di programmazione e controllo sulle attività di distribuzione. Ai sensi del decreto, per enti locali si intendono comuni, unioni di comuni e comunità montane. L articolo 23, comma 1 della Legge n. 51/06 fa salvo l articolo 15, comma 9 del Decreto Letta che prevede che gli affidamenti e le concessioni in essere alla data di entrata in vigore dello stesso, se attribuiti mediante gara, proseguono fino alla scadenza naturale per un periodo non superiore a dodici anni a partire dal 31/12/2000. La scadenza ope legis in tali casi viene fissata al più tardi al 31/12/2012. Il medesimo articolo 23, comma 1 prevede che il termine del periodo transitorio previsto dall articolo 15, comma 5 del Decreto Letta sia prorogato fino al 31/12/2007 e sia prolungato in automatico al 31/12/2009 qualora si verifichi almeno una delle condizioni indicate al comma 7 del medesimo articolo 15. Questi termini possono essere ulteriormente prorogati di un anno (Legge n. 51/06 art. 23, comma 2), con atto dell ente locale affidante o concedente, per ragioni comprovate e motivate di pubblico interesse. L articolo 23, comma 4 della Legge n. 51/06 prevede inoltre che i termini di durata delle concessioni e degli affidamenti per la realizzazione delle reti e la gestione della distribuzione del gas naturale ai sensi dell articolo 11 della legge 28 novembre 1980 n. 784 (Metanizzazione del Mezzogiorno) e dell articolo 9 della legge 7 agosto 1997, n. 266 sono prorogati fino al dodicesimo anno decorrente dalla data di entrata in vigore del Decreto Letta oppure, se successiva, dalla data di entrata in vigore del decreto del Ministero dell Economia e delle Finanze di approvazione delle risultanze finali dell intervento. La scadenza ope legis in questi casi è fissata almeno al 21/6/2012. Rispetto al quadro normativo nazionale costituiscono un eccezione: la regione Sicilia nella cui Legge Regionale n. 2/2002 si stabilisce che le concessioni in essere alla data di entrata in vigore della legge stessa debbano essere 1 Sono esclusi gli affidamenti in comuni dove la lunghezza delle reti è stata dichiarata nulla. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 1 di 14

mantenute fino alla originaria data di scadenza fissata nelle convenzioni stesse, senza alcuna possibilità di proroga (art. 67, comma 5); la provincia autonoma di Bolzano per la quale la Legge Provinciale n. 1/2003 stabilisce che il servizio di distribuzione del gas naturale possa essere affidato direttamente o tramite gara a società di capitali con la partecipazione maggioritaria degli enti locali, anche associati, nonché ad altre imprese idonee (articolo 33, comma 1). Tale Legge (articolo 33, comma 3) stabilisce, inoltre, che le concessioni concernenti la distribuzione di gas naturale siano mantenute fino all originaria data di scadenza dell affidamento del servizio fissata nelle convenzioni medesime, senza possibilità di alcuna proroga; la provincia autonoma di Trento per la quale la Legge Provinciale n. 6/2004 dispone (articolo 11) che sono escluse dalla cessazione, e proseguono fino alla loro scadenza, le concessioni e gli affidamenti disposti secondo una delle modalità indicate dalle lettere da a) ad e) del comma 7 dell'articolo 10 (fra le quali l'affido diretto a società qualificabili in house secondo l'accezione prevista dal diritto comunitario). Tale norma è ritenuta poco chiara anche dagli operatori. Successivamente alla raccolta dei dati è intervenuto l articolo 46 bis del Decreto Legge n. 159/07, come modificato dalla legge finanziaria 2008 (Legge n. 244/2007); esso prevede che i Ministri dello sviluppo economico e per gli affari regionali e le autonomie locali, su proposta dell Autorità per l energia elettrica e il gas e sentita la Conferenza unificata, determinano gli ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare per l affidamento del servizio di distribuzione del gas, a partire da quelli tariffari, secondo l identificazione di bacini ottimali di utenza, in base a criteri di efficienza e riduzione dei costi, e determinano misure per l incentivazione delle relative operazioni di aggregazione. Tale articolo prevede, inoltre, che la gara di affidamento sia bandita entro due anni dall individuazione dell ambito territoriale minimo che sarebbe dovuta avvenire entro un anno dall entrata in vigore della legge di conversione del decreto. La Legge n. 166/2009 ha infatti poi specificato che gli ambiti territoriali minimi siano determinati entro il 31 dicembre 2012 dal Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni, sentiti la Conferenza unificata, il Ministro per i rapporti con le regioni e l Autorità per l energia elettrica e il gas, tenendo anche conto delle interconnessioni degli impianti di distribuzione e con riferimento alle specificità territoriali e al numero dei clienti finali. Principali esiti delle elaborazioni effettuate In base ai dati raccolti con disaggregazione comunale emerge che delle circa 6500 convenzioni prese in considerazione la tipologia di affidamento nel 75% dei casi è riconducibile agli affidamenti diretti che nel 20% dei casi sono affidamenti a società a partecipazione pubblica. Rientrano in questa casistica anche le convenzioni affidate a imprese create in adempimento all articolo 15 comma 1 del Decreto Letta che prevedeva la trasformazione di gestioni in economia in società di capitali o in società cooperative a responsabilità limitata. Nel 19% dei casi, per contro, l affidamento è stato concesso tramite una gara bandita prima del Decreto Letta (rientrano in questa categoria anche i confronti concorrenziali con trattativa privata multipla), mentre risultano appena del 4,3% i casi di affidamento attraverso una procedura a evidenza pubblica espletata successivamente all emanazione del Decreto Letta. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 2 di 14

È pari al 2,0% il numero di affidamenti riconducibili alla categoria Altro nella quale ricadono essenzialmente gli sconfinamenti in territori comunali gestiti da altro distributore e 10 gestioni in economia. FIG. 1 Tipologia di affidamenti esistenti al 31/12/2007 127 1 228 1 289 Gara (pre Letta) 281 Procedura a evidenza pubblica (post Letta) Affidamento diretto Affidamento diretto a società a partecipazione pubblica Altro 3 559 Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. FIG. 2 Durata media (scadenza naturale) degli affidamenti al 31/12/2007 Affidamento diretto 32.4 Affidamento diretto a società a partecipazione pubblica 25.7 Gara (pre Letta) 29.6 Procedura a evidenza pubblica (post Letta) 11.3 0 5 10 15 20 25 30 35 anni Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. In media il servizio affidato tramite procedura pubblica ha una durata di 11 anni. Nei dati, tuttavia, si osserva un progressivo allungamento del periodo di affidamento: se Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 3 di 14

negli anni immediatamente successivi all emanazione del Letta gli enti pubblici tendevano a espletare gare per l affidamento del servizio anche per un periodo di 5-6 anni, il protrarsi dell incertezza normativa e i rilevanti oneri associati allo svolgimento delle procedure di gara, sono le probabili ragioni che hanno indotto gli enti pubblici a bandire gare per il servizio di distribuzione del gas per il periodo massimo consentito (12 anni). L analisi dei dati per regione consente di evidenziare alcuni elementi importanti. La figura 3 mostra la numerosità degli affidamenti (evidenziata dalla dimensione delle torte ) e le quote percentuali delle diverse tipologie di affidamento nelle regioni italiane. Le gare espletate prima del decreto Letta rappresentano l unica tipologia di affidamento attraverso la quale vengono serviti tutti i comuni della Valle d Aosta, mentre in Trentino Alto Adige nessuna convenzione è riconducibile a questa tipologia di affidamento. In tutte le altre regioni la gara ante Letta rappresenta tra il 4,4% degli affidamenti della Toscana e il 42% della Puglia per una quota pari rispettivamente al 4,5% e al 38% dei consumi. Dopo la Puglia, le regioni con la quota maggiore di volumi distribuiti (quasi un terzo del totale) in virtù delle gare pre-letta sono la Calabria e il Molise. Gli affidamenti diretti a società private, spesso risalenti agli anni del Dopoguerra, costituiscono una quota molto rilevante nel Lazio (82%), in Umbria (75%) e in Piemonte (70%), mentre contano relativamente poco nelle Marche (26%), in Toscana (25%) e in Emilia Romagna (21%). In queste tre regioni, invece, è assai più rilevante la presenza di affidamenti a imprese a partecipazione pubblica che rappresentano rispettivamente il 44%, il 68% e il 63% del totale. Gli affidamenti a imprese a partecipazione pubblica sono inesistenti, come si è visto, in Val d Aosta, ma anche in Molise e nel Lazio, e risultano irrilevanti in tutte le regioni meridionali. In tali regioni si osserva una minore presenza delle imprese municipalizzate a vantaggio di alcuni gruppi industriali che, a seguito della liberalizzazione, hanno concentrato in queste regioni i propri investimenti. Da notare che gli affidamenti diretti a società a partecipazione pubblica in Puglia (1,7% del totale) e Sicilia (1,0% del totale) rappresentano circa il 15% dei consumi di gas sulle reti di distribuzione locale in entrambe le regioni. Le procedure a evidenza pubblica svolte successivamente al decreto Letta risultano complessivamente di poco inferiori a 300. Le quote più rilevanti (rispettivamente 12,8% e 13,3%) si registrano in Campania e Molise. In particolare quest ultima è una regione con aree che sono state metanizzate molto di recente e, con molta probabilità, gli affidamenti sono stati effettuati direttamente attraverso procedure selettive. Di poco al di sotto del 10% sono le quote di questa tipologia di affidamento in Abruzzo (8,3%), Basilicata (8,6%), Calabria (8,0%) e Lombardia (7,1%). Le quote relative a tutte le altre regioni, invece, non superano il 3,3%. Nessuna concessione affidata attraverso questa tipologia di affidamento risulta interessare la Liguria (oltre, ovviamente, alla Val d Aosta). Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 4 di 14

FIG. 3 Tipologia di affidamenti per regione cc 1 500 750 150 Gara (Pre Letta) Proc. Evid. Pubbl. (post Letta) Affidamento diretto Affidamento diretto a SPP Altro Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Va comunque evidenziato come il totale del gas prelevato dalle reti di distribuzione in comuni il cui servizio è stato affidato attraverso procedura a evidenza pubblica post Letta ammonta ad appena il 3,8% del totale, a fronte del 10,5% prelevato in comuni in cui il servizio è stato affidato attraverso una gara espletata prima del decreto Letta, del 41% prelevato in comuni il cui servizio è stato affidato direttamente a società a partecipazione pubblica e del 44% distribuito in comuni in cui il servizio è stato affidato direttamente a società non partecipate da enti pubblici. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 5 di 14

Anche considerando il numero di utenti serviti nell ambito dei medesimi affidamenti, la figura muta mostrando una forte predominanza degli affidamenti diretti. FIG. 4 Utenti serviti dalle diverse tipologie di affidamenti per regione cc 4 600 000 2 300 000 460 000 Gara (Pre Letta) Proc. Evid. Pubbl. (post Letta) Affidamento diretto Affidamento diretto a SPP Altro Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Come si vede dalla figura 4, infatti, i colori blu e giallo divengono maggiormente predominanti rispetto alla figura precedente: gli utenti serviti in base ad affidamenti diretti (anche a società a partecipazione pubblica) appaiono decisamente la maggioranza. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 6 di 14

Le scadenze ope legis I dati sulle scadenze ope legis presentano alcune criticità in quanto il complesso quadro normativo non ha reso facile agli operatori l individuazione di questo elemento. Va inoltre evidenziato che essendo trascorsi due anni dal periodo di riferimento della raccolta dati, alcuni comuni potrebbero già aver bandito ed espletato la procedura a evidenza pubblica per l affidamento del servizio, ragion per cui la data di scadenza sarebbe spostata in avanti in questi casi di circa 12 anni 2. Si consideri a questo proposito che nel 2008 si sono registrate poco meno di 50 gare 3. Vale la pena di sottolineare che la presenza di un esercente presso un comune in cui l affidamento risultava già scaduto al momento della rilevazione è riconducibile alle gestioni de facto, cioè a situazioni in cui si sono verificati ritardi nell espletamento delle procedure ad evidenza pubblica da parte dell ente locale, anche a fronte di un affidamento scaduto, o in cui sono andate deserte le gare o in cui ci sono contenziosi tra esercente ed ente locale. Dai dati raccolti risulta (fig. 5) che circa 1.600 affidamenti, pari al 25% del totale, sono in scadenza tra il 2005 e il 2009: di questi la quasi totalità scade alla fine del 2009. I volumi serviti nei comuni rientranti in questa categoria sono il 31% e corrispondono al 29% dei 21 milioni di gruppi di misura totali. Si ricorda che la rilevazione si riferisce temporalmente alla fine del 2007 e che alcune scadenze potrebbero essere state nel frattempo rinnovate con atti aggiuntivi. Nel 2010 risulterebbe scadere il 15% degli affidamenti in essere nel 2007 (circa un migliaio) corrispondente al 20,5% dei volumi distribuiti nel 2007 e al 18% dei gruppi di misura (o GdM). Risultano in scadenza al 2011 322 affidamenti, mentre sono oltre 2.000 quelli in scadenza al 2012. In quest ultima categoria, che copre il 31% dei consumi e il 33% dei gruppi di misura, rientrano in particolare gli affidamenti avvenuti tramite gare pre Letta e parte di quelli che godono dei benefici per la metanizzazione del Mezzogiorno. Sono poco più di 900 (14,2%) gli affidamenti in scadenza tra il 2013 e il 2025, tra cui hanno un peso rilevante quelli delle regioni meridionali che hanno goduto dei benefici per la metanizzazione del Mezzogiorno e che hanno la scadenza dodici anni dopo la data di approvazione delle risultanze finali dell intervento, che avviene con decreto del Ministero dell economia e delle finanze, nonché quelli della Regione Sicilia e della provincia autonoma di Bolzano, la cui leggi speciali prevedono che le concessioni già in essere al momento dell entrata in vigore delle stesse permangono fino alla loro scadenza naturale. Gli affidamenti la cui scadenza è prevista oltre il 2025 sono riconducibili alla casistica riportata sopra o a errori materiali compiuti dalle imprese nella trasmissione dei dati. Risultano, infine, nella categoria Non definito gli affidamenti di comuni del Mezzogiorno per cui non c è ancora il Decreto del Ministero dell economia e delle finanze di approvazione delle risultanze finali dell intervento da cui far decorrere i 2 Non è possibile quantificare, del pari, il numero di comuni che per comprovate e motivate ragioni di interesse pubblico hanno concesso 1 anno di proroga ai gestori di affidamenti diretti, in accordo con l art. 23 della L.51/06. 3 Si veda Utilitatis, Yellow Book I dati sul Servizio di Distribuzione e Vendita del Gas Naturale in Italia, marzo 2009. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 7 di 14

dodici anni per fissare la scadenza e quelli di alcuni esercenti che hanno dichiarato di non essere in grado di stabilire una scadenza ope legis. FIG. 5 Scadenze ope legis degli affidamenti al 31/12/2007 % di Comuni 3% 4% 9% 3% 5% 5% 5% 31% 34% 5% 15% 18% 7% 8% 21% 5% 29% 25% Ante 2005 31% 2005-2009 % di volumi % di GdM 2010 2011 2012 2013-2015 2016-2025 Oltre 2025 34% Non definito Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Uno sguardo d insieme (fig. 6) alla diffusione delle scadenze sul territorio mostra come le scadenze più ravvicinate, ovvero ricadenti nel periodo che va dal 2005 al 2010, riguardino principalmente le regioni del Centro e più ancora del Nord. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 8 di 14

FIG. 6 Scadenze ope legis degli affidamenti per regione cc <2005 2005-2009 2010 2011 2012 2013-2015 2016-2025 >2025 Fonte: DSSD/Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Più in dettaglio si può rilevare che risulta in scadenza entro il 2009 il 47,6% degli affidamenti del Trentino Alto Adige, il 47,2% di quelli dell Umbria, il 39,4% di quelli del Piemonte, il 37,5% di quelli della Liguria e poco più del 30% degli affidamenti delle regioni Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna. Nel Sud, se si esclude il caso della Basilicata, tali quote non vanno oltre il 7,0%. Se si escludono la Sicilia (0%), Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 9 di 14

il Trentino Alto Adige (2,7%), la Puglia (45,2%) e la Basilicata (46,6%) in tutte le altre regioni più della metà delle concessioni scadrà tra il 2010 e il 2012. Le quote più rilevanti di affidamenti in scadenza dopo il 2012 sono rinvenibili in alcune regioni meridionali (Sicilia 92%, Puglia 44,8%, Campania 39,2% e Basilicata 31%) e in Trentino Alto Adige (32,4%). La stessa quota risulta, invece, particolarmente bassa in Piemonte (3,5%), Veneto (2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,4%), Liguria (0,7%), Emilia Romagna (3,7%) e Umbria (2,2%) e nulla in Val d Aosta. La tavola riportata di seguito mostra con ancora maggiore dettaglio la situazione delle scadenze degli affidamenti in ciascuna regione. FIG. 7 Scadenze ope legis degli affidamenti Ante 2005-2013- 2016- Oltre Non REGIONI 2010 2011 2012 Totale 2005 2009 2015 2025 2025 definito Piemonte 2 402 193 40 339 23 13 0 9 1021 Valle d'aosta 0 0 0 0 21 0 0 0 3 24 Lombardia 8 471 358 112 346 79 65 5 25 1469 Trentino - Alto Adige 0 88 1 4 0 1 41 18 32 185 Veneto 1 144 172 9 207 5 10 0 33 581 Friuli - Venezia Giulia 0 55 29 10 67 2 2 0 3 168 Liguria 1 56 5 3 84 0 0 1 2 152 Emilia - Romagna 1 105 38 68 121 7 6 0 3 349 Toscana 1 43 64 18 68 51 1 0 2 248 Umbria 0 42 8 16 21 1 1 0 0 89 Marche 0 73 65 12 70 10 10 0 6 246 Lazio 1 67 11 14 129 13 64 0 2 301 Abruzzo 2 17 14 7 182 11 37 1 5 276 Molise 1 8 2 1 65 7 18 1 25 128 Campania 2 14 15 0 147 63 63 0 16 320 Puglia 0 3 1 0 108 13 95 0 21 241 Basilicata 2 20 0 8 46 10 26 0 4 116 Calabria 0 1 0 0 167 25 35 0 33 261 Sicilia 0 11 0 0 0 7 106 171 14 309 Totale affidamenti 22 1620 976 322 2188 328 593 197 238 6484 Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. È possibile apprezzare la situazione dettagliata dell approssimarsi delle scadenze degli affidamenti per regione e provincia con l aiuto della figura 8. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 10 di 14

FIG. 8 Scadenze ope legis degli affidamenti per regione e provincia AL AT BI CN NO TO VB VC AO BG BS CO CR LC LO MI MN PV SO VA BZ TN BL PD RO TV VE VI VR GO PN TS UD GE IM SP SV BO FC FE MO PC PR RA RE RN AR FI < 2005 2005-2009 2010 2011 2012 2013-2015 2016-2025 Oltre 2025 non def. GR LI LU MS PI PO PTSI PG TR AN AP MC PU FR LTRI RM VT AQ CH PE TE CB IS AV BN CE NA SA BA BR FG LE TA MT PZ CS CZ KR RC VV AG CL CT EN ME PA RG SR TP 0 50 100 150 200 250 numero di affidamenti in scadenza Fonte: DSSD / Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 11 di 14

Anche in questo caso è possibile considerare il numero di utenti serviti sottostanti agli affidamenti per vedere se il quadro geografico muta in modo significativo. La figura 9 mostra la proporzione di utenti sottostanti agli affidamenti in scadenza. FIG. 9 Scadenze ope legis degli affidamenti per regione: utenti coinvolti cc <2005 2005-2009 2010 2011 2012 2013-2015 2016-2025 >2025 Fonte: DSSD / Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 12 di 14

Il confronto tra la figura 6 e la figura 9 mostra che, considerando il numero di utenti coinvolti anziché il numero di affidamenti in scadenza, vi sono regioni in cui la situazione cambia significativamente. Un esempio è dato dal Lazio dove, poco meno della metà degli affidamenti in vigore al momento della raccolta dei dati risulta in scadenza entro il 2012 (fig. 6), considerando però il numero di utenti serviti in base agli stessi affidamenti (fig. 9) si nota che circa ¾ degli utenti risulta essere servito in base a un affidamento che scade entro il 2009. Lo stesso accade in Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, dove la porzione di affidamenti in scadenza (fig. 6) in tempi relativamente lontani (cioè dal 2012 in poi) è significativa, mentre considerando gli utenti serviti dai medesimi affidamenti (fig. 9) si nota come le scadenze risultino più ravvicinate per quote di popolazione più ampie. La situazione per operatore Effettuando un raggruppamento degli esercenti per classe dimensionale (definita sul numero di clienti serviti) si possono evidenziare alcune peculiarità. FIG. 10 Distribuzione degli affidamenti per classe dimensionale dei distributori Tipologia di affidamento Affidamento Classe dimensionale Procedura a diretto a Gara Affidamento dei distributori evidenza pubblica società a (pre Letta) diretto (post Letta) partecipazione Altro Totale pubblica > 1.000.000 383 28 1892 111 63 2477 500.000-1.000.000 77 11 306 105 0 499 100.000-500.000 261 92 698 414 30 1495 50.000-100.000 168 21 181 222 6 598 20.000-50.000 127 63 227 254 3 674 10.000-20.000 60 19 132 65 3 279 5.000-10.000 76 9 60 64 5 214 < 5.000 76 38 63 54 17 248 Totale distributori 1228 281 3559 1289 127 6484 Fonte: DSSD / Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. Gli esercenti con più di un milione di clienti hanno ottenuto affidamenti tramite procedura a evidenza pubblica post Letta solo per un 1% dei casi, vale a dire in 28 casi su quasi 2500. Questa categoria di esercenti, infatti, ha ottenuto gli affidamenti in modo diretto dagli enti locali (81%) e per il 15% attraverso gare bandite prima del decreto Letta. Per contro pesano per il 15,3% del totale gli affidamenti ottenuti dai piccolissimi distributori (quelli con meno di 5.000 clienti) attraverso la partecipazione a gare bandite dopo il decreto Letta. Per tali esercenti la quota più rilevante di affidamenti (21%) sarà infatti in scadenza tra il 2016 e il 2025. Tali operatori, che svolgono il servizio unicamente nel territorio in cui storicamente hanno esercitato l attività integrata di distribuzione e vendita, hanno probabilmente ottenuto dagli enti locali l espletamento delle procedure di gara in tempi rapidi, garantendosi l affidamento del servizio almeno per gli anni consentiti dalla normativa. Non è un caso che il peso del Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 13 di 14

numero di affidamenti a seguito di procedura a evidenza pubblica successiva al decreto Letta per questi distributori sia il più rilevante rispetto a quanto avvenga per le altre categorie di operatori. Le imprese con un numero di clienti compreso tra 500.000 e un milione servono gas in circa 500 comuni: in poco più dell 80% dei casi attraverso affidamenti diretti di cui il 21% sono affidamenti diretti a società a partecipazione pubblica. Entro il 2012 scadrà quasi il 60% degli affidamenti detenuti da questa categoria di operatori. Pesa in questo caso la presenza di operatori che svolgono l attività di distribuzione di gas naturale in particolare nelle regioni meridionali, dove i comuni hanno goduto dei benefici per la metanizzazione del Mezzogiorno e, dunque, come già detto, la data di scadenza risulta posticipata rispetto ad altre regioni italiane. FIG. 11 Scadenze ope legis degli affidamenti per classe dimensionale dei distributori Scadenza ope legis degli affidamenti Classe dimensionale dei distributori <2005 2005-2013- 2016-2010 2011 2012 2009 2015 2025 >2025 Non def. Totale >1.000.000 13 1160 71 105 819 59 108 22 120 2477 500.000-1.000.000 1 12 20 4 261 79 122 0 0 499 100.000-500.000 6 206 315 151 565 66 116 39 31 1495 50.000-100.000 0 28 192 22 168 52 44 76 16 598 20.000-50.000 0 100 199 9 207 45 86 28 0 674 10.000-20.000 0 29 108 4 75 6 35 1 21 279 5.000-10.000 2 34 33 8 50 11 30 20 26 214 < 5.000 0 51 38 19 43 10 52 11 24 248 Totale distributori 22 1620 976 322 2188 328 593 197 238 6484 Fonte: DSSD/ Indagine 2008 sull evoluzione dei mercati. La classe dei distributori che servono un numero di clienti compreso tra 100.000 e 500.000 è quella in cui, nonostante vi ricadano alcune municipalizzate, si registra in termini assoluti il numero più elevato di affidamenti attraverso procedure a evidenza pubblica post Letta: 92 su un totale di 281 affidamenti competitivi sono infatti riconducibili a tale categoria. Gli affidamenti in capo a esercenti appartenenti a questa classe risultano tuttavia per l 83% in scadenza entro il 2012. Autorità per l energia elettrica e il gas (DSSD) Pagina 14 di 14