ANMCO ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI CARDIOLOGI OSPEDALIERI

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ANMCO ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI CARDIOLOGI OSPEDALIERI Via La Marmora, 36 50121 Firenze http://www.anmco.it e-mail: segreteria@anmco.it Tel. +39 055 51011 - Fax +39 055 5101350 AREA MANAGEMENT & QUALITÀ 2015-2016 NEWSLETTER 2015/4 XX x - 1. Regolamento sugli standard ospedalieri - 2. Standard Organizzativi e Cardiologia - 3. Euro Health Consumer Index (EHCI) 2014 1. Regolamento sugli standard ospedalieri Sulla Gazzetta Ufficiale n 127 del 4 6 2015 è stato pubblicato il DECRETO 2 aprile 2015, n. 70 Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera. Il decreto fissa le linee di indirizzo alle quali le Regioni si debbono attenere per la ridefinizione della Rete Ospedaliera. 2. Standard organizzativi e UTIC Il Regolamento sugli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all assistenza ospedaliera definisce i bacini di utenza per le strutture specialistiche di area cardiovascolare, dimensionando il bacino di utenza per le S.C. di Cardiologia in 150.000-300.000 abitanti, per la UTIC, quale struttura semplice della Cardiologia, in 150.000-300.000 e per la Emodinamica, quale Struttura Semplice della Cardiologia in 300.000-600.000 abitanti, con definiti volumi di attività (Tabella I). La UTIC è prevista, come struttura semplice della S.C. di Cardiologia, all interno degli Ospedali sede di DEA di 1 e 2 Livello, mentre per l Ospedale sede di Pronto Soccorso non è prevista la presenza del cardiologo. La implementazione dei nuovi Standard determina una significativa diminuzione delle UTIC e dei relativi P.L.. In particolare le UTIC passeranno dalla 402, censite nel 2015, a 242, i PL passeranno dagli 2.726 censiti dal ministero della salute nel 2014 a 1.937, calcolando moduli di 8 p.l. per le UTIC (Tabella II, III, IV).

La implementazione degli standard determinerà quindi una significativa riduzione dell offerta di UTIC. Il rapporto tra UTIC con emodinamica ed UTIC senza emodinamica sarà intorno al 50 %. Gli stessi parametri riferiti ai volumi di attività assumono il valore di semplici indicatori aritmetici, slegati completamente dalle caratteristiche dell area sanitaria afferente alla UTIC. La rarefazione delle UTIC cancella buona parte del network cardiologico che ha segnato per tanti anni la organizzazione della cardiologia italiana e che ne ha segnato il successo a livello mondiale con studi come il GISSI, fondato proprio sulla partecipazione diffusa e capillare ad un progetto di ricerca. Tabella I - UTIC: Bacini e Volumi di Attività

Tabella II - UTIC P.L. anno 2014 Distribuzione per Regione Regione P.L. UTIC ESISTENTI 31-12-2014 P.L. ORDINARI P.L. D.H. P.L. D.S. PIEMONTE 189 189 0 0 VALLE D`AOSTA 5 5 0 0 LOMBARDIA 323 323 0 0 BOLZANO 14 13 1 0 TRENTO 14 14 0 0 VENETO 194 193 1 0 FRIULI VENEZIA GIULIA 16 16 0 0 LIGURIA 98 95 0 3 EMILIA ROMAGNA 179 179 0 0 TOSCANA 198 195 3 0 UMBRIA 35 35 0 0 MARCHE 82 82 0 0 LAZIO 240 240 0 0 ABRUZZO 83 83 0 0 MOLISE 14 14 0 0 CAMPANIA 303 298 5 0 PUGLIA 240 240 0 0 BASILICATA 45 44 1 0 CALABRIA 116 116 0 0 SICILIA 264 263 1 0 SARDEGNA 74 71 3 0 ITALIA 2.726 2.708 15 3 Fonte Ministero della Salute P.L. al 31 dicembre 2014 http://te Miniwww.dati.salute.gov.it/dati/dettaglioDataset.jsp?menu=dati&idPag=17

Tabella III - P.L. UTIC Esistente versus Standard Distribuzione per Regione P.L. UTIC ESISTENTI P.L. UTIC P.L. UTIC Regione 31/12/2014 (*) secondo STANDARD (**) Variazioni esistente/standard PIEMONTE 189 143 46 VALLE D`AOSTA 5 7-2 LOMBARDIA 323 283 40 BOLZANO 14 27-13 TRENTO 14 25-11 VENETO 194 144 50 FRIULI VENEZIA GIULIA 16 40-24 LIGURIA 98 50 48 EMILIA ROMAGNA 179 137 42 TOSCANA 198 131 67 UMBRIA 35 33 2 MARCHE 82 51 31 LAZIO 240 197 43 ABRUZZO 83 51 32 MOLISE 14 13 1 CAMPANIA 303 175 128 PUGLIA 240 126 114 BASILICATA 45 27 18 CALABRIA 116 65 51 SICILIA 264 151 113 SARDEGNA 74 63 11 ITALIA 2.726 1937 789 (*) Fonte Ministero della Salute P.L. al 31 dicembre 2014 http://te Miniwww.dati.salute.gov.it/dati/dettaglioDataset.jsp?menu=dati&idPag=17 (**) I P.L. UTIC secondo lo Standard sono stati calcolati prevedendo moduli di 8 P.L.

Tabella IV - Strutture UTIC Esistente versus Standard Distribuzione per Regione STRUTTURE UTIC ESISTENTI STRUTTURE UTIC STRUTTURE UTIC Regione 10//5/2015 (*) secondo STANDARD Variazioni esistente/standard PIEMONTE 30 18 12 VALLE D`AOSTA 1 1 0 LOMBARDIA 62 36 26 BOLZANO 2 3-1 TRENTO 2 3-1 VENETO 27 18 9 FRIULI VENEZIA GIULIA 5 5 0 LIGURIA 11 6 5 EMILIA ROMAGNA 27 17 10 TOSCANA 28 16 12 UMBRIA 6 4 2 MARCHE 14 6 8 LAZIO 34 25 9 ABRUZZO 10 6 4 MOLISE 3 2 1 CAMPANIA 42 22 20 PUGLIA 33 16 17 BASILICATA 5 3 2 CALABRIA 14 8 6 SICILIA 37 19 18 SARDEGNA 9 8 1 ITALIA 402 242 160 (*) Fonte: ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI CARDIOLOGI OSPEDALIERI (2015), 7 Censimento delle Strutture Cardiologiche Anno 2015 dati raccolti ed elaborati dal Centro Studi ANMCO, Firenze, 2015

3. L Euro Health Consumer Index (EHCI) 2014 Il 27 gennaio scorso è stato pubblicato l Euro Health Consumer Index (EHCI) 2014, l ottavo studio realizzato dalla società svedese Health Consumer Powerhouse (HCP), che dal 2005 mette a confronto le performance dei sistemi sanitari europei, partendo dal punto di vista del paziente/consumatore. Scopo di questo processo di benchmarking è mettere a disposizione dei diversi Paesi gli strumenti per migliorare la qualità dell assistenza sanitaria offerta, così da migliorare, in ultima analisi, la salute delle popolazioni. Per la creazione dell EHCI 2014 sono stati selezionati 48 indicatori suddivisi in sei aree valutative: l area Diritti e informazione dei pazienti consta di 12 indicatori, l area relativa all Accessibilità - tempi di attesa per ricevere trattamenti di 6 indicatori, l area dei Risultati di salute e Gamma e accessibilità dei servizi offerti comprendono entrambe 8 indicatori, mentre le aree della Prevenzione e dei Prodotti farmaceutici constano entrambe di 7 indicatori. Ciascuna area ha inoltre un peso relativo. Per quanto riguarda l Italia, che si colloca al 22 posto della graduatoria, è evidenziata l importanza sempre maggiore del settore privato, a complemento, per quanti se lo possono permettere, dei servizi offerti dalla Sanità Pubblica, e viene ribadito (già era stato fatto presente nelle precedenti edizioni) come la qualità dell assistenza sia fortemente distribuita a macchia di leopardo.