Cesena, 28 febbraio 2015 Avv. Monica Lombini

Documenti analoghi
DIECI LINEE DI LAVORO (più una) Dipartimento Nazionale di Protezione Civile Download from:

SICUREZZA DEI VOLONTARI nelle attività di protezione civile

Alessandra Calcara Dipartimento della protezione civile Ufficio Volontariato e Risorse del Servizio Nazionale Servizio Volontariato

SICUREZZA DEI VOLONTARI nelle attività di Protezione Civile

D.lgs. 81/2008 e D.l. 13/04/2011 Corso in materia di sicurezza per le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile

D.LGS. 81/2008 VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE

LA GESTIONE DI UNA ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO

MISERICORDIE PROTEZIONE CIVILE

DETERMINAZIONE. Estensore COLOMBI ANTONIO. Responsabile del procedimento COLOMBI ANTONIO. Responsabile dell' Area G.TORNATORE

RICOGNIZIONE DELLE ESIGENZE FORMATIVE DELL AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE REGIONE LAZIO ANNO 2016

COLONNA MOBILE PROVINCIALE

Quadro della pianificazione d emergenza a scala provinciale, comunale, intercomunale

corso A1-01 base Il sistema regionale di prevenzione e risposta alle emergenze Autodromo Nazionale di Monza 2/3/4 giugno 2017

MISERICORDIE DELLA TOSCANA TAVOLO FORMAZIONE. Modulo 3

PROTOCOLLO OPERATIVO PROCEDURE OPERATIVE PER L'ATTIVAZIONE DEI GRUPPI/ASS

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO

Riconoscere. ufficialmente la capacità formativa di volontari formatori e tutor appartenenti alle organizzazioni di volontariato di ogni livello

Prepariamo le Comunità e diamo risposta a emergenze e disastri

D Lgs 81/2008. Evoluzione legislativa 04/05/2014. assicurazione. Anni 30 nascita dell INAIL. Legislazione prescrittiva DPR 547/1955 DPR 303/1956

provincia di mantova

Direzione Regionale: AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE Area: AFFARI GENERALI PRESIDENZA DELLA GIUNTA REGIONALE

RILEVAZIONE DEI FABBISOGNI FORMATIVI DEL VOLONTARIATO E DEGLI OPERATORI DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE RICERCA DEL

PIANIFICAZIONE E ORGANIZZ. DEL SISTEMA REGIONALE DETERMINAZIONE. Estensore BASSO ANNA MARIA. Responsabile del procedimento FANCELLO GIULIO

UFFICIALE.U

Esercitazione Rischio Sismico

La sfida della pianificazione del territorio e di emergenza: la gestione integrata del rischio nel terzo millennio

ATTIVITA IN EMERGENZA

D.lgs. 81/2008 e D.l. 13/04/2011. per le Organizzazioni di Volontariato

CORSO DI AGGIORNAMENTO PER RESPONSABILI E REFERENTI A.I.B. E DIRETTORI DELLE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO CERTIFICATI

Durante la formazione nelle province è stato somministrato un questionario a partecipanti.

ORGANIZZAZIONE CONFEDERALE UGEM. - Formazione per Operatore di Protezione Civile -

Decreto del ministero dell'interno 12 gennaio 2018

lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione;

PROGETTO COLONNA MOBILE DELLA REGIONE TOSCANA

DETERMINAZIONE. Estensore BASSO ANNA MARIA. Responsabile del procedimento BASSO ANNA MARIA. Responsabile dell' Area G.TORNATORE

Croce Rossa Italiana panoramica delle attività in ambito emergenziale Dott.ssa Giada Dalla Libera Istruttore Protezione Civile

La Sala operativa regionale

Croce Rossa Italiana AREA III

Piano emergenze del. Dott. Giuseppe Diegoli Dott.ssa Eleonora Bertolani. Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica

Volontari Protezione Civile Persiceto

Decreto ministeriale 13 aprile 2011

PIANIFICAZIONE E ORGANIZZ. DEL SISTEMA REGIONALE DETERMINAZIONE. Estensore BASSO ANNA MARIA. Responsabile del procedimento FANCELLO GIULIO

ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE BORGO 2008 C.O.M SETTEMBRE 2008

MISERICORDIE DELLA TOSCANA TAVOLO FORMAZIONE. Modulo 5

Presentazione realizzata dai ragazzi del Servizio Civile Progetto «Travel»

FORMAZIONE SULLE PROCEDURE OPERATIVE STANDARD DELLA COLONNA MOBILE REGIONALE. Macromodulo per l assistenza alla popolazione (1)

rchive SICUREZZA

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE. APPROVAZIONE AGGIORNAMENTO IL CONSIGLIO COMUNALE

D.P.R. 23 dicembre 2002, n Regolamento recante individuazione degli uffici dirigenziali periferici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Servizio antincendio boschivo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Articolo 9 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177.

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi PROTEZIONE CIVILE

PROVINCIA DI NOVARA REGOLAMENTO PROVINCIALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI. Art.

Stipula convenzioni con imprese locali per il pronto intervento in emergenza

CCV-MB. Assemblea dei Delegati

Documentazione presso la Ditta

UFFICIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

SCUOLA SUPERIORE DI PROTEZIONE CIVILE

Organizzazione regionale A.I.B.

PROGRAMMI PROVINCIALI DI FORMAZIONE

Verso una colonna mobile certificata

IL TERREMOTO IN ABRUZZO E IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE

Piano Intercomunale di Protezione Civile

Piano Regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014/2016 (L.353/2000)

Disciplinare Istituzione dei presidi idraulici ed idrogeologici di protezione civile di competenza regionale

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!!

Corso di base per volontari di Associazioni e Gruppi Comunali di Protezione Civile 2012

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO NAZIONALE UNITÁ CINOFILE DI SOCCORSO

IL CAPO SQUADRA A.I.B.

SCUOLA SUPERIORE DI PROTEZIONE CIVILE

10 anni. del Centro regionale di Protezione civile al meeting di Lonigo. Longarone Belluno

Nuclei specialistici di Colonna Mobile Provinciale

AGGIORNAMENTO. Le normative. dal 2008 al 2015

Applicazione delle Norme in Materia di Tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro \ nelle Associazioni di Volontariato

Dal 19 Luglio al 27 Agosto 2004

Perché fare i Piani di Emergenza. Rischi naturali

Decreto del Capo Dipartimento 12 gennaio 2012 Intesa tra il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni e Province Autonome sulla definizione

La tutela della sicurezza e della salute dei volontari della Protezione Civile. D.Lgs 81/2008 D.M. 13/4/2011

CORSO DI AGGIORNAMENTO PER VOLONTARI A.I.B. CON SPECIALIZZAZIONE DI 2 LIVELLO

Ruolo e responsabilità. nel Sistema di Protezione Civile

Decreto Legislativo 2 gennaio 2018 n 1. recante Codice della Protezione Civile

Corso di Aggiornamento ai sensi dell art. 7 comma 3 del. 9/2010 in conformità alla d.g.r. n. X/1371 del corso del maggio 2015

Prot. n /S7/DRPC Sicilia del Rif. prot. n. del. All'Area 2 Programmazione e Bilancio

CONVENZIONE. tra la Regione Emilia Romagna per il tramite. dell'agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile

Ruolo e organizzazione della Protezione Civile Normativa Aspetti organizzativi e operativi

GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

Il percorso della sicurezza per i volontari di Protezione Civile. Presentazione realizzata da Fabrizio Pin Protezione Civile di Azzano Decimo

PIANO COMUNALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE

Gestione del rischio e adattamento al cambiamento climatico: strumenti per un territorio resiliente

ANNO FORMATIVO 2010/2011 DI PROTEZIONE CIVILE

COMUNE di SENIGALLIA UFFICIO PROTEZIONE CIVILE

ANNO FORMATIVO 2010/2011 DI PROTEZIONE CIVILE

Protocollo d intesa per la gestione delle emergenze PER EMERGENZE DI TIPO a), AI SENSI DELL ART. 2 DELLA LEGGE 225/1992

Verifica annuale del possesso dei requisiti di

Servizio Sorveglianza Anti Incendi Boschivi Annualità 2016

PROGRAMMA DI FORMAZIONE PER IL VOLONTARIATO

SCHEDA DI PROGETTO ANNO SCOLASTICO 2012/2013

Transcript:

Gli standard minimi per la formazione del volontariato di protezione civile in materia di sicurezza, comportamenti di autotutela e fondi per la formazione Cesena, 28 febbraio 2015 Avv. Monica Lombini Responsabile Servizio Amministrazione, Volontariato, Formazione, Cultura di Protezione Civile Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna

Il sistema di protezione civile e il ruolo della formazione COORDINAMENTO istituzionale e tecnico PIANIFICAZIONE PREPARAZIONE INTEGRAZIONE INNOVAZIONE PROGETTUALITA Sistema composto da da istituzioni, uomini uomini e mezzi mezzi che che interagisce e coopera in in base base a regole regole chiare, chiare, responsabilità predefinite e procedure comuni comuni di di intervento prima, prima, durante e dopo dopole le emergenze

Il Volontariato di Protezione Civile in Emilia-Romagna Il nuovo Elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile in Emilia-Romagna 11.000 volontari operativi e di supporto 9 coordinamenti provinciali 6 associazioni regionali Colonna mobile regionale è una struttura modulare, distribuita sul territorio regionale, composta da uomini e mezzi, dotata di protocolli operativi, pronta all uso, autosufficiente, la cui attivazione è predisposta e coordinata dall Agenzia regionale di Protezione Civile

Strutture ed Organizzazione REGIONE E-R Agenzia Regionale Protezione Civile COLONNA MOBILE NAZIONALE DELLE REGIONI COLONNE COLONNE MOBILI MOBILI PROVINCIALI PROVINCIALI COLONNA MOBILE REGIONALE COLONNA MOBILE REGIONALE INTEGRATA VIGILI DEL FUOCO SQUADRE SQUADRE PROFESSIONALI PROFESSIONALI MODULI SPECIALISTICI MODULI SPECIALISTICI 7 MODULI MODULI FUNZIONALI FUNZIONALI Task force Pronta partenza Task force Pronta partenza Assistenza popolazione (h6) Assistenza popolazione (h6) Produzione e distribuzione Produzione e distribuzione pasti (h12) pasti (h12) Posto Posto medico medico avanzato avanzato Telecomunicazioni Telecomunicazioni d emergenza d emergenza Segreteria Segreteria e e Comando Comando Logistica Logistica

Gli scenari di rischio in Emilia-Romagna RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO RISCHIO DA EVENTI METEOROLOGICI ESTREMI RISCHIO VALANGHE RISCHIO INCENDI BOSCHIVI RISCHIO CHIMICO-INDUSTRIALE E TRASPORTO SOSTANZE PERICOLOSE RISCHIO INQUINAMENTO AMBIENTALE RISCHIO PERSONE DISPERSE CRISI DELLE GRANDI INFRASTRUTTURE EMERGENZE SANITARIE

Principali compiti svolti dai volontari Assistenza alla popolazione (anche sanitaria) Logistica, uso mezzi e attrezzature, comunicazioni radio Preparazione e somministrazione pasti Prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Attività amministrative di segreteria Attività formative Attività subacquea Attività cinofilia

Salute e sicurezza dei volontari percorso normativo nazionale e regionale Legge regionale n. 1/2005 Legge regionale n. 1/2005 Nuove norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell Agenzia regionale di protezione civile D.Lgs. 9 Aprile 2008 n 81 Art 3 comma 3 bis D.Lgs. 3 Agosto 2009 n 106 Modifiche al D.Lgs 81/08 Decreto 13 aprile 2011 Riguarda la salute e la sicurezza dei volontari di protezione civile Decreto 12 gennaio 2012 Scenari e attività di protezione civile

Salute e sicurezza dei volontari percorso normativo nazionale e regionale Decreto 25 novembre 2013 Modifiche dell'allegato 3 controllo sanitario Conferenza Unificata del 25 luglio 2002 Disposizioni Specifiche per attività di AIB Visite mediche Delibera di Giunta regionale n 97 n 31/03/2010 Valutazione dei rischi e DPI per attività A.I.B. Delibera di Giunta regionale n. 1193/2014 Delibera di Giunta regionale n. 1193/2014 Standard minimi per la formazione del volontariato e comportamenti di autotutela Decreto del Capo del Dipartimento n 82 n 06/04/2012 Criteri di massima per lo svolgimento delle attività formative Accordo Stato Regioni 22/02/2012 Individuazione attrezzature da lavoro con specifica abilitazione

Decreto 13 aprile 2011 Art 2 campo di applicazione Le Associazioni di volontariato: operano con interventi immediati anche in assenza di pianificazione, in condizioni di imprevedibilità e impossibilità di valutare i rischi organizzano uomini, mezzi e logistica per immediata operatività possono derogare alle formalità del D.Lgs.81/2008 Art. 4 obblighi delle organizzazioni di volontariato prevede che: il volontario sia dotato di attrezzature e DPI idonei per lo specifico impiego non sono luoghi di lavoro: sedi e attività di formazione, esercitazione ed intervento ogni 5 anni siano organizzati corsi informativi sul controllo sanitario la sorveglianza sanitaria è obbligatoria rispetto al massimo di giorni in attività ordinaria o in emergenza

Il Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile del 12 gennaio 2012 concernente Intesa tra il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni e Province Autonome sulla definizione delle modalità dello svolgimento delle attività di sorveglianza sanitaria ed i 4 allegati contenenti INDIRIZZI COMUNI allegato 1 individuazione degli scenari di rischio di protezione civile e dei compiti in essi svolti dai volontari; allegato 2 svolgimento delle attività di formazione, informazione ed addestramento dei volontari allegato 3 individuazione degli accertamenti medici basilari finalizzati all'attività di controllo sanitario dei volontari allegato 4 intesa per la definizione delle attività di sorveglianza sanitaria di cui all'art. 41 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, compatibili con le effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato, delle modalità di svolgimento delle medesime.

Salute e sicurezza dei volontari Le regole contenute nel Decreto del 12 gennaio costituiscono standard minimi di base, validi per l intero territorio nazionale. Ciascuna Regione è autorizzata a specificarle, articolarle e integrarle. Altrettanto possono fare le associazioni nazionali I decreti approvati non prevedono, per le organizzazioni di volontariato di protezione civile, gli obblighi previsti dal D. Lgs. 81/08 a carico delle aziende. Ciò non toglie che delle riflessioni su questi punti si possano fare, avviando apposite azioni sul piano organizzativo, se l associazione è in grado di realizzarli e sostenerli. Il livello di organizzazione delle attività deve essere proporzionato al livello generale dell associazione, alla sua capacità operativa e di intervento. In questo caso gli adempimenti ulteriori non risponderanno (come avviene per le aziende private) ad un obbligo di legge, ma saranno regole interne, a presidio della migliore efficienza e funzionalità dell associazione.

Criteri di massima per lo svolgimento delle attività di formazione, informazione, addestramento Le organizzazioni devono: Elaborare Piani formativiprogrammare la formazione dei volontari rispetto alle attività svolte (Delibera di Giunta regionale n. 1193/2014) Programmare i corsi, definirne gli obiettivi, identificare il responsabile, predisporre i registri (Delibera di Giunta regionale n. 136/2010 all. A) Assegnare le docenze

Criteri di massima per lo svolgimento delle attività formative I contenuti Per ciascuna iniziativa va elaborato un programma che specifichi: - la descrizione sintetica degli obiettivi che ci si propone di conseguire, con riferimento alle peculiari capacità dell organizzazione; - l articolazione dell attività (Programma), evidenziando in particolare e chiaramente il tema della sicurezza; -l individuazione dei volontari a cui è finalizzata, in ragione dei compiti svolti - l indicazione degli istruttori-docenti che saranno impegnati.

gli standard minimi per la formazione del volontariato gli obiettivi Iformatori/addestratori/istruttori L organizzazione La certificazione Le eccezioni Il sistema formativo

Il sistema formativo Responsabilità Organizzative Formazione tecnico pratica Formazione di base (obbligatoria)

Come gestire attrezzature, mezzi, magazzini Le organizzazioni devono: Effettuare le manutenzioni periodiche e tenere i relativi registri Programmare gli aggiornamenti obbligatori per le attrezzature specialistiche e addestrarne i volontari all uso Identificare il /i referenti della gestione magazzini e notificargli i volontari abilitati all utilizzo dei mezzi specialistici Redigere e tenere aggiornato l elenco dei mezzi e materiali presenti e redigere protocolli di entrata e uscita dai magazzini

I comportamenti di autotutela Indossare i DPI e utilizzarli correttamente Rispettare le procedure operative esistenti e le istruzioni ricevute e segnalare eventuali comportamenti non corretti Prima di operare su qualsiasi scenario di intervento, analizzare i rischi connessi Operare in squadre

La Protezione Civile in Europa DG ECHO Affari umanitari e protezione civile

Il meccanismo di protezione civile Decision No 1313/2013/EU of the European Parliament and of the Council of 17 December 2013 on a Union Civil Protection Mechanism L European Response Coordination Centre (ERCC) è il centro operativo che coordina l emergenza Interviene, su richiesta, quando il disastro non può essere affrontato con le capacità del singolo stato membro Fornisce squadre di valutazione, team specialistici attrezzati con specifici moduli di intervento e eventuali beni necessari a superare l emergenza

Finanziamenti europei Annualmente sono disponibili i bandi per i diversi progetti finanziati dall Unione Europea in materia di protezione civile sul sito: http://ec.europa.eu/echo/en/funding-evaluations/financing-civilprotection/calls-for-proposal In particolare vi sono due bandi ai quali possono partecipare gli attori del sistema di protezione civile, in raccordo con il Dipartimento Nazionale: -Progetti di prevenzione e preparazione all emergenza (bando attualmente aperto, scade l 08/04/2015); -Esercitazioni (bando non ancora aperto per il 2015)

In buona sostanza, quali sono i punti importanti la sicurezza del volontario è basata su due pilastri principali: Il possesso ed il corretto impiego dei dispositivi di protezione individuale La formazione: generale e specifica sul corretto impiego di strumenti ed attrezzature Grazie dell attenzione