PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

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PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con delibera n. 06 del 13.05.2015 Aggiornato con delibera n. 02 del 01.02.2016 Aggiornato con delibera n. 27 del 19.12.2016 Aggiornato con delibera n. 02 del 22.01.2018 Aggiornato con delibera n. 01 del 07.01.2019 1

I N D I C E Art. 1 Processo di adozione del piano triennale per prevenzione corruzione e trasparenza Art. 2 Riferimenti normativi Art. 3 Oggetto e finalità del piano triennale per la prevenzione della corruzione e trasparenza Art. 4 Gestione del rischio Art. 5 Modalità di valutazione delle aree di rischio Art. 6 Formazione in tema di anticorruzione Art. 7 Codici di comportamento Art. 8 I meccanismi di formazione idonei a prevenire il rischio di corruzione Art. 9 I meccanismi idonei a prevenire il rischio di corruzione Art. 10 Trasparenza Art. 11 I compiti di dipendenti e responsabili dei servizi Art. 12 Oggetto e finalità del piano triennale per la trasparenza e l integrità Art. 13 Amministrazione trasparente Accessibilità e contenuti Art. 14 Il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza Art. 15 Soggetti che esercitano la loro influenza nei confronti dell attività aziendale Art. 16 Recepimento dinamico modifiche l. 190/2012 e D.Lgs. 33/2013 PROGETTUALITA TRIENNIO 2019/2021 2

Art. 1 PROCESSO DI ADOZIONE DEL PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE CORRUZIONE E TRASPARENZA Il presente Piano è stato approvato dal Consiglio di amministrazione dell Asp nella seduta del 22.01.2018 con atto n. 02. Per l elaborazione del presente Piano sono stati coinvolti i seguenti attori interni all Amministrazione: Direzione generale Direzione amministrativa Direzione socio assistenziale Servizio formazione Servizio tecnico economale I soggetti sopra citati sono stati coinvolti attraverso i seguenti canali e strumenti di partecipazione: Confronti diretti in tavoli tematici su diversi livelli di responsabilità Il presente Piano è stato comunicato ai diversi soggetti interessati, secondo le seguenti modalità: - Pubblicazione sul sito internet aziendale - Annuncio sulle singole caselle di posta elettronica aziendale dell avvenuta pubblicazione - Circolare allegata alla busta paga con indicazione dei percorsi d accesso dalla pagina web Il presente articolato è redatto in forza di quanto previsto: Art. 2 RIFERIMENTI NORMATIVI - dalla Legge 06.11.2012 n 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione dell illegalità nella pubblica amministrazione 3

- dal D.Lgs. 14.03.2013 n 33 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni - dal Regolamento recante il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, così come previsto dall art. 54 del D. Lgs. 30 marzo 2001 n 165 In considerazione che il tema della trasparenza, intesa come completezza, chiarezza ed accessibilità delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della P.A. e delle attività volte alla prevenzione della corruzione, il relativo programma triennale costituirà, come anche suggerito dalla circolare 1 del 25.01.2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica e dal D.Lgs. 33/2013 una sezione apposita del presente piano. Art. 3 OGGETTO E FINALITÀ DEL PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E TRASPARENZA Ai sensi delle norme di riferimento citate in premessa, il presente piano triennale di prevenzione della corruzione viene approvato annualmente dal Consiglio di Amministrazione dell Ente. Scopo del piano è: - l individuazione delle attività dell Asp più esposte al rischio di corruzione e la previsione di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonee a prevenire il rischio di corruzione. - l individuazione degli interventi organizzativi e delle procedure appropriate, anche di tipo formativo ed informativo, per prevenire e minimizzare tale rischio. Destinatario del piano è tutto il personale dell Asp. La violazione delle misure di prevenzione previste dal presente Piano costituisce illecito disciplinare, ai sensi di quanto previsto dalla L. 190/2012. L Asp rafforza i principi espressi nella citata L. 190/2012 attraverso l adottato Codice Etico contenuto in capo specifico nel Regolamento di Organizzazione aziendale adottato con deliberazione consiliare n. 40 del 2009 e visionabile sul sito web istituzionale. 4

L osservanza del Codice Etico aziendale è dovuto sia da parte del personale dipendente o comunque operante all interno della struttura sia da parte dei fornitori esterni. Art. 4 GESTIONE DEL RISCHIO Le aree di rischio individuate tra le attività e servizi dell Asp, in osservanza a quanto disposto dal comma 9 art. 1 della L. 190/2012 sono: A) Area gestione del personale 1. Reclutamento del personale 2. Progressioni di carriera 3. Conferimento di incarichi di collaborazione B) Area tecnico manutentiva ed approvvigionamenti 1. Individuazione dello strumento/istituto per l affidamento 2. Procedura di gara 3. Valutazione delle offerte C) Area socio sanitario ed assistenziale 1. Attività di cura ed assistenza complessiva della persona D) Area accettazione ed accoglienza 1. Procedure di accesso ai servizi residenziali e semiresidenziali 2. Gestione liste d attesa 5

Art. 5 MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLE AREE DI RISCHIO Probabilità: In relazione sia alla frequenza con cui la specifica attività viene affrontata nel processo di produzione sia alla presenza di procedure standard e di controllo P1 Attività poco frequente o occasionale con elevato standard procedimentale e di controllo P2 Attività con media frequenza (da 1 a 4 volte l anno) con elevato standard procedimentale e di controllo P3 Attività corrente con elevato standard procedimentale e di controllo P4 Attività occasionale o poco frequente con procedure poco regolamentate e controllo solo a campione P5 Attività corrente con procedure poco regolamentate e controllo solo a campione Danno: In relazione sia alla gravità dell illecito che può derivare dal fraudolento esercizio della specifica attività sia dall entità del danno economico e di immagine che può essere provocato all azienda D1 Potenziale danno con impatto non significativo D2 D3 D4 D5 Potenziale danno economico e di immagine all azienda lieve potenziale danno economico grave ma danno d immagine all azienda lieve potenziale danno economico lieve ma danno all immagine dell azienda rilevante Potenziale danno economico e di immagine all azienda rilevante Probabilità Danno P1 P2 P3 P4 P5 D1 A A A C C D2 A A B C C D3 B B B D D D4 B B D E E D5 B D E E E A B C D E Rischio poco probabile, poco significativo, e/o ben controllato con le procedure esistenti Rischio significativo, ma ben controllato con le procedure esistenti Rischio poco significativo, ma per il quale è necessario adeguare o migliorare le procedure di controllo Rischio significativo, anche per la frequenza delle attività, per il quale è necessario adeguare o migliorare le procedure di controllo Rischio rilevante per il quale è necessario aggiornare o migliorare le procedure di controllo 6

Art. 6 FORMAZIONE IN TEMA DI ANTICORRUZIONE Il programma di formazione in tema di prevenzione della corruzione rientra nella pianificazione annuale della formazione generale offerta a tutto il personale socio assistenziale, sanitario, tecnico amministrativo dell Asp. Annualmente, e nei termini previsti, il responsabile per l anticorruzione e la trasparenza trasferisce al responsabile interno per la formazione il fabbisogno formativo così dettagliato: i soggetti cui viene erogata la formazione in tema di anticorruzione; i contenuti della formazione in tema di anticorruzione; i canali e gli strumenti di erogazione della formazione in tema di anticorruzione; la quantificazione delle ore/giornate dedicate alla formazione in tema di anticorruzione. Art. 7 CODICI DI COMPORTAMENTO Il codice di comportamento dei dipendenti degli enti pubblici di cui al D.P.R. 16 aprile 2013 n. 62 è reso noto a tutto il personale attraverso pubblicazione sul sito internet aziendale. E inoltre pubblicato sul sito aziendale il Regolamento di Organizzazione recante, tra l altro, il codice etico. Art. 8 I MECCANISMI DI FORMAZIONE IDONEI A PREVENIRE IL RISCHIO DI CORRUZIONE L Asp emana il piano annuale di formazione nel quale sono previsti eventi formativi inerenti le attività a rischio di corruzione; nel piano di formazione si indicano: 7

- le materie oggetto di formazione; - i dipendenti, funzionari, dirigenti che svolgono attività nell ambito delle materie sopra citate; - le metodologie formative. L effettiva realizzazione della formazione ed i risultati acquisiti saranno oggetto di monitoraggio a cura del Responsabile della prevenzione della corruzione. Il bilancio di previsione annuale deve prevedere gli opportuni interventi di spesa finalizzati a garantire la formazione. Il Responsabile della prevenzione della corruzione, con il proprio contributo alla definizione del piano di formazione, assolve i compiti inerenti l individuazione dei dipendenti ai quali dovrà essere prioritariamente rivolta l attività formativa in relazione alla loro operatività in settori particolarmente esposti alla corruzione. Art. 9 I MECCANISMI IDONEI A PREVENIRE IL RISCHIO DI CORRUZIONE Per garantire la massima trasparenza dell azione amministrativa, con riferimento alle attività a rischio corruzione, i provvedimenti conclusivi relativi ai procedimenti amministrativi correlati devono essere assunti preferibilmente in forma di atto amministrativo. La pubblicazione degli atti amministrativi sul sito internet dell'asp costituisce il metodo fondamentale per il controllo, da parte del cittadino e/o utente, delle decisioni nelle materie a rischio di corruzioni. Chi istruisce la pratica ha il dovere di rivolgersi al Responsabile per la prevenzione della corruzione ogni qualvolta rilevi richieste o comportamenti dubbi da parte dei suoi interlocutori. Fermo restando quanto previsto dall art. 1, commi 60 e 61 della l. 190/2012, e considerata la struttura organizzativa interna dell Asp, non risulta possibile coniugare il principio della rotazione dei dirigenti e degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività il cui ambito è più elevato il rischio di corruzione con la efficienza/efficacia di detti uffici, atteso il ridotto numero di personale preposto alle ridette attività e la 8

complessità dei correlati procedimenti; la specializzazione risulta elevata e l interscambio/rotazione rischierebbero di compromettere i risultati attesi dalla complessiva gestione tecnico-amministrativa nei settori di intervento. Il criterio della rotazione sarà invece applicato nelle procedure di nomina dei componenti delle commissioni di gara e di commissioni concorsuali per la selezione del personale. Il Responsabile della prevenzione della corruzione verifica con cadenza almeno semestrale ed a campione la corretta applicazione dei regolamenti, protocolli e procedimenti disciplinanti le attività a rischio corruzione. Art. 10 TRASPARENZA La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l efficienza e l efficacia dell azione amministrativa. Il piano triennale di prevenzione della corruzione e il programma triennale per trasparenza e l integrità sono stati predisposti quali documenti coerenti fra i contenuti. Art. 11 I COMPITI DI DIPENDENTI E RESPONSABILI DEI SERVIZI I dipendenti che operano in servizi e/o attività particolarmente esposti alla corruzione attestano di essere a conoscenza del presente piano di prevenzione della corruzione e provvedono alla sua esecuzione; essi devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando tempestivamente al Responsabile ogni situazione di conflitto, anche potenziale. I dipendenti che svolgono le attività a rischio di corruzione relazionano, annualmente, al Responsabile della prevenzione, il rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata, indicando per ciascun procedimento nel quali i termini non sono stati rispettati, le motivazioni in fatto e in diritto che giustificano il ritardo. Gli eventuali ritardi nella conclusione del procedimento e gli interventi per l eliminazione delle anomalie sono resi consultabili sul sito istituzionale dell Asp. 9

Art. 12 OGGETTO E FINALITÀ DEL PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ La trasparenza come definita dalla recente normativa art. 1 commi 1 e 2 del D.lgs. 33/2013 è intesa come accessibilità totale, delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività delle pubbliche amministrazioni allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull utilizzo delle risorse pubbliche. e concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre ad una realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino. Art. 13 AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE ACCESSIBILITÀ E CONTENUTI Ai fini della piena accessibilità delle informazioni pubblicate sul sito istituzionale dell Asp, è collocata una apposita sezione denominata Amministrazione trasparente al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni e i documenti pubblicati ai sensi della normativa vigente laddove applicabili in relazione alla specifica natura giuridica dell A.s.p. Denominazione sezione Disposizioni generali Organizzazione Consulenti e collaboratori Personale Denominazione sotto sezione Piano triennale di prevenzione della corruzione e programma per trasparenza e integrità Atti generali Oneri informativi per cittadini e imprese Organi di indirizzo politico amm.vo Sanzioni per mancata comunicazione dei dati Rendiconti gruppi consiliari /regionali Articolazione degli uffici Telefono e posta elettronica Incarichi amministrativi di vertice Dirigenti Posizioni organizzative 10

Bandi di concorso Performance Enti controllati Attività e procedimenti Provvedimenti Controlli sulle imprese Bandi di gara e contratti Sovvenzioni, contributi, sussidi e vantaggi economici Bilanci Beni immobili e gestione del patrimonio Dotazione organica Personale non a tempo indeterminato Tassi di assenza Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti Contrattazione collettiva Contrattazione integrativa OIV/Nucleo di Valutazione Piano della performance Relazione sulla performance Ammontare complessivo dei premi Dati relativi ai premi Benessere organizzativo Enti pubblici vigilati Società vigilate Enti di diritto privato controllate Rappresentazione grafica Dati aggregati attività amministrativa Tipologie di procedimento Monitoraggio tempi procedimentali Dichiarazioni sostitutive acquisizione d ufficio dei dati Organi indirizzo politico Provvedimenti dirigenti Criteri e modalità Atti di concessione Preventivo e consuntivo Piano degli indicatori risultati attesi di bilancio Patrimonio immobiliare 11

Controlli/rilievi sull amministrazione Servizi erogati Pagamenti dell amministrazione Opere pubbliche Pianificazione e governo del territori Informazioni ambientali Strutture sanitarie private accreditate Interveneti straordinari e di emergenza Altri contenuti. Canone di locazione o affitto Carta dei servizi e standard di qualità Costi contabilizzati Tempi medi di erogazione dei servizi Liste d attesa Indicatori di tempestività dei pagamenti Iban e pagamenti informatici Art.14 IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA Il Responsabile della prevenzione della corruzione, che è anche responsabile della trasparenza, deve verificare che gli adempimenti vengano svolti correttamente nei tempi previsti e che la pubblicazione sia effettuata regolarmente. Art.15 SOGGETTI CHE ESERCITANO LA LORO INFLUENZA NEI CONFRONTI DELL ATTIVITÀ AZIENDALE Di seguito si definiscono i soggetti che esercitano la loro influenza nei confronti dell attività aziendale (portatori di interessi) sia interni che esterni. Portatori di interessi interni; - risorse umane - delegazione trattante di parte sindacale 12

Portatori di interessi esterni: - utenti, familiari e loro rappresentanze - soggetti istituzionali del territorio - organizzazioni sindacali - fornitori di beni e servizi - organizzazioni di volontariato Il coinvolgimento sul programma triennale sulla trasparenza e l integrità avviene tramite il sito istituzionale ed il Servizio Affari Generali. Art. 16 RECEPIMENTO DINAMICO MODIFICHE L. 190/2012 E D.LGS. 33/2013 Le norme del presente regolamento recepisco dinamicamente le modifiche alla Legge 190/2012 e D.Lgs. 33/2013. 13

PROGETTUALITA TRIENNIO 2019/2020 Anno 2019: - Adeguamento eventuale del vademecum recante norme di comportamento, codice etico, tutela del dipendente che segnala illeciti. - Verifica random di n. 3 processi selezionati tra quelli identificati all art. 4 del presente piano. - Programmazione di tre incontri annuali rivolti ad identificati responsabili di servizio/addetti e finalizzati a rafforzare la cultura della trasparenza e prevenzione del rischio di corruzione. Anno 2020: - Aggiornamento dei regolamenti interni correlati ai processi sensibili: regolamento di accoglienza e codice di comportamento del dipendente Asp. - Verifica random di n. 3 processi selezionati tra quelli identificati all art. 4 del presente piano. - Programmazione di tre incontri annuali rivolti ad identificati responsabili di servizio/addetti e finalizzati a rafforzare la cultura della trasparenza e prevenzione del rischio di corruzione. Anno 2021: - Adeguamento del regolamento procedimento amministrativo e di accesso agli atti: sarà verificato e se necessario modificato alla luce delle norme intervenute dopo tale data ed in particolare quelle che contrastano il fenomeno della corruzione. - Programmazione di tre incontri annuali rivolti identificati responsabili di servizio/addetti e finalizzati a rafforzare la cultura della trasparenza e prevenzione del rischio di corruzione. - Monitoraggio ed adeguamento del sito internet istituzionale in coerenza con le intervenute normative in ambito di trasparenza, accessibilità, informazioni generali. 14