Famiglia e sofferenza nella vita ecclesiale alimentata dall eucaristia
Chiesa e famiglia: esperienze sovrapponibili La doppia affermazione L Eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l Eucaristia è stata coniata dal gesuita francese Henri De Lubac (1896-1991), che è stato uno dei pionieri del rinnovamento della Chiesa nel Concilio Vaticano II. Se noi diciamo che l Eucaristia fa la Chiesa, comprendiamo che la Chiesa è in sé una famiglia di comunità eucaristiche, una comunione di Chiese locali, cosa che risponde al modello patristico. Questa visione ha un enorme rilevanza ecumenica. L Eucaristia è anzitutto una celebrazione; perciò la celebrazione della santa Messa è posta al centro della vita cristiana.
Alla stessa stregua, anche la famiglia porta al suo interno alcune caratteristiche che dovrebbero essere presenti all interno della Chiesa. Una famiglia ha quasi la necessità dell eucaristia per sentirsi quell unico corpo che la rende speciale perché come nella Chiesa l atteggiamento fondante è la dimensione dell amore, così nella famiglia il dono reciproco evidenzia l essenza di Dio che è amore e dove direttamente troviamo collegati : l accoglienza (Cfr rito del matrimonio), l ascolto e il servizio. Entrambe le realtà, centrano nella consumazione del pasto il punto d incontro dei tre elementi appena accennati.
Fra questi elementi ricopre un ruolo particolare l accoglienza, perché a sua volta essa porta i tre soggetti: l altro, la persona e la vita. Questa triade si può aprire a un doppio binario, quello che comunemente intendiamo come «normalità normalità» e l altro che nasconde una dimensione «deficitaria deficitaria». Nello scenario attuale, che coltiva la politica dello scarto, trova difficoltà di accoglienza la dimensione deficitaria, proprio perché questo aspetto ti obbliga a irrobustire il senso di famiglia, il senso del servizio e l accoglienza della vita in qualunque forma essa si manifesti.
Alla luce di questi due aspetti che abbiamo appena focalizzato, la partecipazione all eucaristia è il momento in cui le due realtà, quella della Chiesa e quella della famiglia si sposano in maniera quasi sacramentale, nel senso che sono due momenti di grazia he vanno ad illuminare ed arricchire gli attori principali. Questo alimento eucaristico diventa l emblema della vita che entrambi portano avanti. Quando si accennava che sono due esperienze sovrapponibili si voleva mettere in primo piano questa logica di scambio che porta le due realtà a fondersi in un unica proposta di vita. L immagine dell eucaristia riassume completamente questo pensiero:
La così detta «ostia» che cosa è se non una dimensione unitaria di tanti chicchi di grano? E la famiglia comunemente intesa cosa può essere se non l espressione unitaria di diverse persone che esprimono un unica realtà? Precedentemente abbiamo sottolineato l importanza dell accoglienza accoglienza, questa viene maggiormente compresa se quando si presentano casi particolari, di salute o di situazioni sociali, se si riesce a non far sentire il soggetto interessato diverso. Certe scene che si notano anche all interno delle comunità cristiane, lasciano con l amaro in bocca.
Vi faccio un esempio: in una comunità dove è presente un disabile (down) che frequenta quotidianamente la messa, viene frequentemente ripreso perché al momento della recita del Rosario, la sua voce è più alta rispetto agli altri, in occasione di processioni gli è stato impedito di mettersi vicino al Santo.. Sono scene che veramente hanno del l incredibile. Quando avvengono queste cose c è uno scollamento tra le due realtà sovrapponibili, da una parte c è una comunità che non sa accogliere la diversità e quest ultimo che si sente allontanato dalla comunità, quindi dove sta l accoglienza?
Una cosa però risulta chiara che entrambi hanno necessità dell eucaristia, gli uni per crescere ed accogliere, l altro per sentirsi parte e quindi accolto da una comunità. Ora nell accingerci alla parte finale, proviamo a leggere questa situazione all interno della famiglia. Ora la famiglia è famiglia, all interno della quale ci sono diverse situazioni, proviamo a distinguere una famiglia giovane e una con anni di esperienza ed entrambi vivono situazioni che creano dei disagi. La chiave di lettura che usiamo è quella della fede e soprattutto l analisi delle risposte a quello che viene generato.
Famiglia giovane: Entusiasmo Desiderio di genitorialità Progetti futuri Nascita di un figlio malato Disperazione Tanti dubbi e perché Accettazione o no? Ruolo fondamentale l eucaristia e la comunità Famiglia con esperienza Consapevolezze Affermazione Verifica dei progetti Crescita dei figli Accoglienza Condivisione Certezze Accettazione Fede matura
Concludendo: famiglia e Chiesa sono due realtà molto simili, all interno di entrambe vi sono ricchezze e fragilità in entrambe le situazioni il ruolo dell eucaristia è fondamentale, essa che è pane di immortalità richiama all interno della Chiesa e della famiglia al raggiungimento della serenità, del desiderio della vita eterna, alla coltivazione di sentimenti particolari quali: la misericordia, l ascolto e il senso della solidarietà. Fare comunione altro non è che considerare la nostra gioia nella gioia altrui, il ritenere che l altro è comunque un valore aggiunto alla mia esperienza umana, fino a capire che per accogliere e creare famiglia abbiamo bisogno della stessa vita di Dio.
Parliamone insieme Quanto secondo voi la sofferenza diventa lievito di speranza nella famiglia e nella comunità cristiana? L eucaristia viene accolta e vissuta come momento di condivisione con tutta la comunità parrocchiale? Quanto le nostre comunità cristiane sanno essere consolazione e speranza nei momenti in cui possono incontrare la famiglia ed il sofferente? Quanto sono accolti i malati all interno delle nostre liturgie?