Con chi sono i laici? L identità e la comunione

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1 Con chi sono i laici? L identità e la comunione Obiettivo del Sinodo e del Convegno: orientarsi verso un nuovo stile di rapporti tra pastori e fedeli laici promuovendo, nella nostra Chiesa locale, una ecclesiologia di comunione, dialogica e ministeriale, nella consapevolezza della reciproca appartenenza a Cristo e alla Chiesa e nella logica della partecipazione e del servizio al mondo(cfr. LG 37)(cfr. Sinodo, Laicato, propositiones 8-9).

2 1- All interno delle nostre comunità, si è instaurato tra presbiteri e fedeli laici, e nei fedeli tra loro, un clima di viva partecipazione, fatto di - sincera fraternità - reciproca accoglienza - valorizzazione dei diversi carismi e cammini di fede - fiducioso riconoscimento del servizio di discernimento e di autorità con orientamento comunionale, dottrinale, disciplinare, pastorale? Indicare eventuali esperienze.

3 È necessario riflettere sulle qualità delle relazioni nelle nostre comunità È necessaria la valorizzazione dei carismi: Sono emerse le seguenti difficoltà: Difficoltà di relazione e stima tra i presbiteri Rivalità e competizione tra i gruppi parrocchiali Non si favorisce la relazione tra gli operatori pastorali e i laici lontani Difficoltà di realizzare relazioni significative con gli ammalati, autentiche perle nascoste Difficoltà di comunicare con il mondo, perché non sempre si conoscono i nuovi linguaggi Le relazioni sincere ed autentiche nascono e crescono con i piccoli gesti quotidiano, iniziando da piccole responsabilità (affidare le chiavi della parrocchia, affidare la gestione economica della parrocchia) si arriva ad una corresponsabilità più ampia che porta a pensare insieme Progetti Pastorali Parrocchiali da studiare, e da mettere in pratica insieme pur nel rispetto dei ruoli e dei carismi di ciascuno. Le esperienze positive ci sono, ma il più delle volte sono di natura frammentaria, e rimangono esperienze significative per un più ristretto gruppo. In particolare : il cammino di Iniziazione Cristiana L esperienza vissuta con il Sinododiocesano ha offerto la possibilità di una crescita nelle relazioni e ci ha fatto sperimentare il discernimento comunitarioche deve diventare il bagaglio positivo che dobbiamo portare nel cammino futuro che ci aspetta

4 2- Quale riscontro hanno nelle nostre comunità le tre parole risuonate al Convegno di Verona (2006) come triade indivisibile: comunione - collaborazione -corresponsabilità?

5 Nelle nostre comunità si sta camminando nel cercare di rendere indivisibili questi tre atteggiamenti. Certamente siamo chiamati a puntare con decisione sulla comunione poiché è impensabile concepire una comunità corresponsabile e collaborativa in cui manchi la comunione e questa nasce dalla capacità di mettersi in ascolto dell altro, ascolto che genera accoglienza e quindi comunione. In tal senso è stato ribadita l importanza di recuperare una dimensione fondamentale del ministero sacerdotale nei confronti dei laici che è quello dell accoglienza e dell ascolto mediante la direzione spirituale e l accompagnamento, ministero che è stato fondamentale nella formazione di generazioni di laici che hanno qualificato la vita sociale e politica del Paese. Inoltre la comunione è essenzialmente dono di Dio da vivere e da chiedere, perciò è importante cogliere il valore del cammino di fede di ciascuno da cui dipende la consapevolezza del mistero della Chiesa come mistero di comunione La triade è un cammino a cui sempre tendere, attraverso lo studio all interno degli organismi di partecipazione ritornando alle radici della nostra fede.

6 3- Quali ostacoli rimuovere e quali concreti mezzi mettere in atto per rendere più larga e più effettiva la corresponsabilità dei laici nella vita e nella missione della Chiesa? (pensiamo agli Organismi di partecipazione: Consigli Pastorali, Diocesano - Vicariali - Parrocchiali; Uffici - Consulte - Commissioni)

7 Si sono individuati i seguenti ostacoli che è necessario rimuovere per una piena corresponsabilità: Poca continuità nella responsabilità dell impegno assunto Mancanza di confronto tra preti e laici su scottanti problematiche spesso reputate come tabù a causa di una mancata preparazione sull argomento da parte dei sacerdoti. Un vissuto stagnante all interno dei ruoli assunti dai laici che non favorisce una maggiore corresponsabilità da parte di tutti. Eccessiva dipendenza dai presbiteri difficoltà nell assumersi il coraggio delle proprie idee È necessario: Passare da una pastorale di contenimento ad una di missione. Valorizzare gli organismi di partecipazione È auspicabile che i laici siano alla guida di più uffici diocesani