SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE Decreto Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 o Legge 22 aprile 1941 n. 633 Comune Località Classe Vincolo Tipo Vincolo N Tutela MODENA MONUMENTALE Diretto S029 Denominazione Casa Canevazzi Altra/e denominazione/i Ubicazione Via San Giacomo, 3 Individuazione catastale presente nel Decreto Foglio: 142 Mappale: 367 Giardino di interesse storico testimoniale Individuazione catastale a Febbraio 2006 Foglio: 142 Mappale: 367 C.S. / Z.E. / Extra Urbana Centro Storico - ZE 3019 Legge 364/1909 art. 5 24/02/1917 Legge 1089/39 artt. 1-3 27/12/1994 Legge 1089/39 art. 4 Legge 1089/39 art. 21 Legge 1089/39 art. 71 L. 1089/39 e Cod. Civ. art. 822 Legge 633/1941 art. 20 Decreto Lgs. 490/99 artt. 2-6 Decreto Lgs. 490/99 art. 5 Decreto Lgs. 490/99 art. 49 Decreto Lgs. 42/2004 artt. 10-13 Decreto Lgs. 42/2004 artt. 10-12 Decreto Lgs. 42/2004 art. 45 Osservazioni: Note: Informazioni Storiche: Vedi Relazione Storica presente nel Decreto. Proprietà: Privata
SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE Decreto Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 o Legge 22 aprile 1941 n. 633 N Tutela S029 Denominazione Casa Canevazzi Individuazione catastale a Febbraio 2006 Foglio: 142 Mappale: 367 Estratto Catastale scala: 1/2000
SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE Decreto Lgs. 22 gennaio n. 42 o Legge 22 aprile 1941 n. 633 Comune MODENA Località Classe Vincolo MONUMENTALE Tipo Vincolo Diretto N Tutela S029 Denominazione Casa Canevazzi Altra/e denominazione/i Relazione Storica presente nel Decreto di Tutela: L'edificio, frutto dell'integrazione di due corpi di fabbrica con caratteristiche architettoniche sostanzialmente diverse, è delimitato dalle antiche vie Stella, Bertolda e S. Giacomo. Edificato lungo il canale di Baggiovara, l'edificio era in origine inserito nel nucleo suburbano già esistente nei primi decenni del sec. XXII, al centro del quale era ubiacata la Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo (ora abitazione) e quindi dentro la prima cerchia medioevale delle mura cittadine, ampliate nel 1189; area in cui si addensarono maggiormente, a partire dal periodo basso-medioevale, le attività artigianali che caratterizzano la vita cittadina di quei secoli. Sul principio del sec. XVI, il fabbricato divenne residenza della famiglia Bonomini che a causa del terremoto del 1501 dovette in gran parte riedificarlo, probabilmente quella parte di esso che tutt'ora prospetta sul cortile interno. Di notevole pregio architettonico, questa parte è caratterizzata da un cornicione a trabeazione che conclude l'ala occidentale del cortile interno. La trabeazione è composta da un finto architrave a tre "bande", che preparano, dopo una modanatura finemente lavorata, l'estendersi per tutta la lunghezza del lato dell'edificio di un fregio scultoreo, dove il continuo intrecciarsi di elementi decorativi accentua il valore plastico altamente chiaroscurato. L'intero edificio, ampliato e ristrutturato nel corso del '500 e poi sostanzialmente nel '700 mantenne la sua struttura medioevale, configurabile al sec. XV. Quando nel 1793 il Palazzo passa di proprietà alla famiglia Rongaglio, iniziarono i grandi lavori di ristrutturazione generale. Nel 1822 i primi interventi riguardano la regolarizzazione, sia orizzontale che verticale, dell'ordine delle finestre su via S. Giacomo, ridisegnando così l'intera facciata e creando una uniformità di tutto l'impianto anche con nuove aperture. Nel 1871 iniziano i lavori per la facciata su P.le San Giacomo, definita da Luigi Valdigri "rimarchevole architettura del XV sec.". Il progetto a firma dell'ing. Tacchini prevedeva tutte quelle modifiche definite dalla Commissione consultiva d'ornato di Modena: i finestrini del sottotetto furono ridotti in forma ovale, il secondo piano alzato secondo i regolamenti e nelle finestre di stile gotico vennero tolte le "persiane aprendosi all'infuori". In via San Giacomo vi è l'ingresso principale e da qui si accede ad un androne decorato con motivi geometrici. Affiancato all'androne vi è un altro grande ambiente con due ingressi segnati da aperture arcuate: la prima, fronteggiante l'ingresso principale permette di accedere alla scala che conduce ai due ordini di piani, lo seconda sul lato sinistro comunica con il cortile interno. Ai piani superiori sono da rilevare le decorazioni otto-novecentesche dei soffitti e i pavimenti in cotto di tradizione modenese. Maggior interesse presentano gli ambienti con volte unghiate e alcuni vani dove sono ancora visibili decorazioni a grottesche tipiche del XVI sec.