SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE

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1 SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE Decreto Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 o Legge 22 aprile 1941 n. 633 Comune Località Classe Vincolo Tipo Vincolo N Tutela MODENA MONUMENTALE Diretto S194 Denominazione Cinema Principe Altra/e denominazione/i Ubicazione Piazza Natale Bruni, Individuazione catastale presente nel Decreto Foglio: 110 Mappale: 3 Giardino di interesse storico testimoniale Individuazione catastale a Febbraio 2008 Foglio: 110 Mappale: 3 C.S. / Z.E. / Extra Urbana Centro Storico - ZE 3006 Legge 364/1909 art. 5 Legge 1089/39 artt. 1-3 Legge 1089/39 art. 4 Legge 1089/39 art. 21 Legge 1089/39 art. 71 L. 1089/39 e Cod. Civ. art. 822 Legge 633/1941 art. 20 Decreto Lgs. 490/99 artt. 2-6 Decreto Lgs. 490/99 art. 5 Decreto Lgs. 490/99 art. 49 Decreto Lgs. 42/2004 artt /01/2010 Decreto Lgs. 42/2004 artt Decreto Lgs. 42/2004 art. 45 Osservazioni: Note: Archivio: comunicazione di avvio procedure ai sensi dell'art.14 D.Lgs. 42/2004, prot del 10/04/2009. Informazioni Storiche: Vedi Relazione Storica presente nel Decreto. Proprietà: Privata

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3 SCHEDE IDENTIFICATIVE CON DECRETI DI DICHIARAZIONE DI INTERESSE Decreto Lgs. 22 gennaio n. 42 o Legge 22 aprile 1941 n. 633 Comune MODENA Località Classe Vincolo MONUMENTALE Tipo Vincolo Diretto N Tutela S194 Denominazione Cinema Principe Altra/e denominazione/i Relazione Storica presente nel Decreto di Tutela e/o archivio Soprintendenza: Il Cinema Principe sorge nel centro storico di Modena, nella Piazza Natale Bruni, in prossimità del Tempio Monumentale ai Caduti e dei Giardini ducali. Sull'area, negli anni '20 del Novecento, gli atti e le foto storiche ci attestano la presenza del Cinema Teatro Principe, un edificio elegante con atrio, ampia sala e galleria; nel 1955, gli architetti Mario Alberto Pucci e Vinicio Vecchi presentarono un primo progetto per costruire, sullo stesso perimetro, il nuovo Cinema Principe. Il progetto, approvato, ma non completamente realizzato, prevedeva di riproporre la organizzazione interna di platea e galleria, ma, nel corso dei lavori, maturò la scelta di eliminare la galleria a favore di un'unica grande sala a gradoni. Il progetto definitivo fu presentato, nel 1961, dall'architetto modenese Vinicio Vecchi, per dotare la città, come scrive nella relazione tecnica, di una "sala modernamente attrezzata" e di un "complesso organico ed attrezzato secondo le più recenti innovazioni tecniche atte a rendere l'attesa dello spettacolo piacevole e comoda", e, successivamente, approvato e realizzato. Nel 1966 fu rilasciata l'autorizzazione di agibilità dei locali che hanno operato, per circa trent'anni, fino al 2001, nell' ambito della presentazione di spettacoli cinematografici. Il Cinema Principe si colloca tra le numerose sale cinematografiche progettate e realizzate dall'architetto Vinicio Vecchi ( ), non solo in territorio emiliano, e costituisce uno degli esiti della sua molteplice attività. Nato in una famiglia di scultori e decoratori, che orienta fin da ragazzo la sua sensibilità artistica, Vecchi, a causa della guerra, completa i suoi studi di architettura, iniziati a Roma, al Politecnico di Milano nel 1952, collabora a lungo con l'architetto Mario Alberto Pucci dal quale coglie una "matrice" razionalista che sviluppa in un "fare moderno". Nei suoi cinquanta anni di attività, l'architetto Vecchi progetta e realizza molti edifici ad uso artigianale (fabbriche con abitazioni), residenziale (edilizia pubblica, privata: palazzi con appartamenti e ville), commerciale (negozi, alberghi, banche), scolastico, sportivo, e per il tempo libero (case del popolo, cinematografi, sale da ballo,...), con una particolare presenza nella sua città: Modena, dove è attualmente conservato, nella Biblioteca civica d'arte Luigi Poletti, l'archivio Vecchi, donato dagli eredi al Comune di Modena. Tale fondo comprende oltre cinquecento progetti architettonici, tra cui il progetto del Cinema Principe. Oggi, l'edificio del Cinema Principe, non più utilizzato, è in stato di abbandono con un progressivo degrado degli ambienti e delle strutture e la sua rilevanza, per le caratteristiche di funzionalismo architettonico, suggerisce l'elaborazione di progetti di recupero e riuso coerenti con la tradizione di un luogo destinato allo spettacolo. Il corpo di fabbrica presenta all'esterno muri laterali leggermente arcuati che lasciano intuire la forma planimetrica della sala e manifesta la sua modernità attraverso la facciata principale composta da un porticato su esili pilastri, sovrastato da un grande volume,a superficie vetrata in corrispondenza dell'ammezzato, e con rivestimento ceramico nella parte superiore. Sempre sulla facciata principale, che prospetta sulla Piazza e costituisce l'elemento più significativo in relazione al valore architettonico e testimoniale dell'edificio, è collocato un bassorilievo, realizzato da Valdo Vecchi, fratello dell'architetto. L'interno si caratterizza per il buon impianto distributivo: la soluzione formale della innovativa sala unica a gradoni, che supera il modello con platea e galleria in uso tra le due guerre, è eseguita con un unico profilo e rende possibile ricavare un ampio atrio al piano terra, con vetrate di ingresso, che ospita biglietteria, uffici, bar e guardaroba. Due scale laterali immettono alla sala di proiezione, mentre uno "scalone" conduce all'atrio dell'ammezzato, con parete vetrata panoramica sulla Piazza, dove ulteriori scale, simmetriche, permettono di accedere alla parte superiore della platea. La grande sala di proiezione è stata progettata per oltre 700 posti, divisi in sei settori, realizzati con accurate scelte funzionali per consentire una "perfetta visibilità da ogni posto". Nel seminterrato sono stati collocati gli impianti generali e di condizionamento, mentre, a sbalzo sul piano alto della platea, aggetta la cabina di proiezione, con accesso autonomo dall'esterno. Gli ambienti, che sono inutilizzati ormai da anni, in attesa di un possibile riuso, sono purtroppo privi di interventi di manutenzione e conservazione e presentano già segni di degrado. Il Cinema Principe di Modena, per la storia, le soluzioni formali e funzionali e la valenza esplicita di architettura finalizzata all'uso pubblico e allo spettacolo del Novecento, presenta caratteristiche di interesse storico, architettonico e testimoniate, si ritiene, pertanto, opportuno che venga sottoposto a tutte le disposizioni di tutela previste dal Decreto Legislativo n. 42/2004 e s.m.i.

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