AZIONE CATTOLICA ITALIANA DIOCESI DI FERMO PROGRAMMA ANNO ASSOCIATIVO 2012-2013



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AZIONE CATTOLICA ITALIANA DIOCESI DI FERMO PROGRAMMA ANNO ASSOCIATIVO 2012-2013

Dal Vangelo di Luca 9, 10-17 10 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida. 11 Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14 C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». 15 Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 16 Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. Luca 9, 10 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Per noi l anno pastorale vissuto è stato un tempo che il Signore ci ha dato per annunciare il regno di Dio. Ora ricominciare un nuovo anno associativo vuol dire prima di tutto far ritorno da Gesù e raccontargli tutto quello che abbiamo fatto. Luca 9, 10 Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida. In questo nuovo anno che si apre il Signore ci donerà l opportunità di ritirarci con Lui in disparte. Come ci ricorda la successione dei documenti del Concilio Vaticano II la Chiesa stessa nasce dall Adorazione di Dio (Sacrosanctum Concilium). A questo proposito vi ricordiamo i tempi per stare in disparte con Gesù che sono la fonte della gioia e della testimonianza: 1

- la Santa Messa; - gli esercizi spirituali; - i ritiri diocesani. Luca 9, 11 11 Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Le folle vengono a disturbare l intimità di Gesù con i suoi, ma Gesù decide di accoglierle e di prendersi cura di loro. Come ci ricorda Papa Benedetto: La Porta della Fede (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. E possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. (Porta Fidei) Gesù apre la porta della fede per noi e per tutti. Chi saranno le folle che quest anno verranno da Gesù? Le folle saranno costituite da tutte le famiglie che con l Arcivescovo e con noi cammineranno verso la celebrazione del Convegno Ecclesiale Regionale, saranno costituite dai nostri soci, dalle famiglie dei ragazzi e dagli adolescenti che sono in AC, dalle situazioni di particolare sofferenza, e quanti si sentono ai margini della comunità cristiana. Appuntamenti Diocesani convocati dall Arcivescovo 07 Ottobre 2012 24 Febbraio 2013 06 Ottobre 2013 1 a Convocazione delle Famiglie 2 a Convocazione delle Famiglie e Festa diocesana della Famiglia 3 a Convocazione delle Famiglie Convegno Ecclesiale Regionale 22/24 Novembre 2013 Alzati e và (Atti 8,26-40) VIVERE E TRASMETTERE OGGI LA FEDE NELLE MARCHE 2

Luca 9, 12-17 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14 C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». 15 Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 16 Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste. Noi crediamo che la Chiesa è il corpo di Cristo nella storia e che è animata dallo Spirito Santo. Ma da dove concretamente scaturisce la sua bellezza? Prima di tutto il Signore Gesù ci aiuta a costruire relazioni. Nella comunità cristiana le persone non se ne vanno appena concluso l incontro o la celebrazione o l impegno, ma si trattengono. Gesù ci fa sedere perché non ci vuole ansiosi o angosciati ma desidera che stiamo comodi. Ci fa sedere a piccoli gruppi perché non crede alla massa che spersonalizza, ma crea i piccoli contesti con cui tessere legami stabili e forti. Anche noi abbiamo poco come i cinque pani e due pesci: c è la crisi economica, abbiamo poco tempo, poche forze, talvolta poco entusiasmo, ma nella Chiesa ci si sfama, siamo nutriti in abbondanza dall amore e dalla vita vera a tal punto che ne avanza per la quotidianità. Il momento che fa la differenza è la celebrazione dell Eucaristia, sono i gesti di Gesù e della comunità: prendere il poco che abbiamo, alzare gli occhi al cielo, recitare su di esso la benedizione, spezzarlo e donarlo. L Eucaristia fa la Chiesa ed è fatta dalla Chiesa e noi senza il giorno del Signore non possiamo vivere. Per questo motivo diviene fondamentale per ogni aderente di AC giungere alla liturgia domenicale, prima proposta della Chiesa per la crescita della persona secondo il progetto di Dio, pronti e preparati ad accogliere Cristo che si fa Parola viva e Pane di vita per ciascuno e per tutta la comunità. In qualità di giovani ed adulti, a cui è stata donata 3

una fede da custodire e da trasmettere attivamente, il nostro compito è di contribuire affinché ogni celebrazione sia sempre più vicina alla vita della nostra comunità e sia occasione per esprimere i tanti carismi che in essa lo Spirito suscita nella lode al Signore e tramite uno stile di comunione. È perciò necessario che il cammino formativo, nel corso dell anno liturgico, accompagni ogni aderente verso una consapevolezza sempre nuova e non improvvisata. Ogni liturgia (Messa, preghiera del Salterio, preghiera in famiglia, liturgie della Parola,...) sarà allora vissuta come l incontro con la Persona amata che si desidera fin dal primo istante del risveglio. Tutti possono sfamarsi perché c è chi distribuisce il pane. Il servizio continua nella vita quotidiana la memoria del sacrificio di Gesù. Non saremo mai grati abbastanza al Signore per tutti i giovani e gli adulti di Azione Cattolica che hanno detto sì alla chiamata per il servizio educativo, servizio che siamo chiamati a svolgere nella comunità cristiana, nella società e nel mondo. È nostro desiderio che ogni esperienza di servizio autentico diventi fonte di gioia. LINEE GUIDA DEL DOCUMENTO NAZIONALE E DELL ASSEMBLEA DIOCESANA II ANNO Dal documento nazionale: Mentre la comunità cristiana tende a notare le carenze di chi le sta intorno, come gli apostoli denunciano la fame della folla, Gesù invita ad andare oltre, e cioè a essere fonte di guarigione da ogni fame e da ogni male: con la vita, prima che con le parole e le intenzioni. La comunità cristiana, luogo abitabile e accogliente per gli uomini e le donne del nostro tempo, è chiamata ad essere risposta d amore, luogo della presenza del Signore che salva, abbraccio accogliente per chiunque. 4

La seconda consegna che l ultima Assemblea Diocesana ci ha lasciato è: L INVITO A CAMMINARE IN STRETTO RAPPORTO CON LA CHIESA. L Azione Cattolica può essere un interessante laboratorio di comunione prima di tutto in merito al rapporto tra pastori e laici.. L Azione Cattolica è uno strumento privilegiato per vivere la Chiesa da corresponsabili. Sarà nostra premura instaurare un rapporto più capillare tra le Parrocchie e il Consiglio Diocesano affinché ogni Associazione parrocchiale si senta inserita e parte attiva di tutta la vita della diocesi nella realizzazione del piano pastorale che il Vescovo ci chiede. La vita dei giovani e degli adulti di Azione Cattolica è dedicata alla propria Chiesa locale. L Azione Cattolica può essere profetica nell attuazione di un metodo e di esperienze di pastorale integrata: mettendo al centro la vita della persona, giungiamo ad istituire dei tavoli in cui le realtà ecclesiali pensano insieme e in maniera unitaria l attenzione pastorale ad essa. (Doc. Ass. pag. 11) Il secondo orizzonte, degli orientamenti triennali è: L ACCOGLIENZA DEL DONO DELLA COMUNIONE CHE NASCE DALLA FIDUCIA NELLA CHIESA. La dedizione alla Chiesa locale, in particolare, è alimentata da un senso vivo di corresponsabilità, attraverso il quale le risposte alla chiamata del Signore diventano il «noi» che ci trasforma in comunità. I ANNO 2011-2012 Vangelo di Marco II ANNO 2012-2013 Vangelo di Luca III ANNO 2013-2014 Vangelo di Matteo Mc 10,46-52 Bartimeo Lc 9,10-17 Gesù moltiplica i pani e i pesci Mt 22,1-14 Parabola del banchetto di nozze «Alzati, ti chiama!» «Date voi stessi da mangiare» «Quelli che troverete, chiamateli» 5

Il cammino triennale I tre orizzonti delineati (una fede che cambia la vita, generando scelte; la vita associativa al servizio dell educazione; l impegno per il bene comune) sono strettamente correlati. Per assumere gli impegni che ne conseguono, gli orientamenti programmatici sono articolati accentuando per ogni anno un aspetto, mantenendo l attenzione costante sul documento assembleare nazionale nel suo insieme. ANNO ATTEGGIAMENTO ATTENZIONE EDUCATIVA IMPEGNO RIFERIMENTO AL CONCILIO I anno Generosi II anno Accoglienti III anno Solidali Fiducia nel Signore Fiducia nella Chiesa Fiducia nell uomo Educare all interiorità Educare alla Corresponsa bilità Educare al bene comune Sostenere la ricerca di Dio Animare la pastorale nel cambia mento Alimenta re la passione per la città Principi generali del Concilio Vaticano II e Dei Verbum Sacrosanctum Conclium, Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Apostolicam Actuositatem Ad Gentes, Nostra Aetate, Dignitatis Humanae Ci ricorda il progetto formativo: Il carisma dell AC è quello di laici dedicati, in modo stabile e organico alla missione della Chiesa nella sua globalità (Introduzione, 5). Il cammino associativo è prezioso come tirocinio di comunione e come strumento per entrare nella bellezza del mistero della Chiesa. Grazie a questa esperienza possiamo vivere la Chiesa come un luogo umano e spirituale in cui si è felici non perché scompaiono le prove, ma perché ci si scopre amati, perdonati e consolati. L esperienza del proprio gruppo di appartenenza, in particolare, oltre che preziosa per la formazione, permette la tessitura di relazioni autentiche e profonde. 6

L AC ci aiuta ad essere presenti nella comunità cristiana da corresponsabili, assumendo gli aspetti della vita di una comunità cristiana come se avessero il dolce sapore o la fatica delle questioni di casa nostra. Infine se oggi abbiamo individuato l urgenza di riassumere la missione educativa, l AC ha il grande valore e punto di forza di poterlo fare insieme, comunitariamente e unitariamente. APPUNTAMENTI CHE CI AIUTERANNO A CONFORMARCI SEMPRE DI PIÙ A CRISTO Incontri di formazione a livello unitario sulla base del modulo dell ecclesialità suggerita dal progetto formativo. Le riflessioni fatte a livello parrocchiale e diocesano, le sollecitazioni emerse nell incontro con il Presidente nazionale e le esigenze connesse con la necessità di alta qualità della vita e della proposta associativa hanno messo in luce l importanza di compiere una scelta significativa per la formazione dei responsabili e degli educatori: un percorso unitario di formazione in cinque momenti sul tema dell ecclesialità, così come presentato nel Progetto Formativo. I cinque momenti Diocesani I momento 18 novembre 2012 Ritiro di Avvento giovani/adulti II momento 03 marzo 2013 Ritiro di Quaresima III momento 14 aprile 2013 Incontro di formazione IV momento 28 aprile 2013 Incontro di formazione V momento 26 maggio 2013 Festa degli Incontri DAL PROGETTO FORMATIVO, CAP.4 - L ECCLESIALITÀ (PP. 158-162): L ecclesialità La Chiesa è il dono più grande fatto dallo Spirito all umanità: attraverso il Corpo di Cristo la comunione trinitaria entra nella storia degli uomini e il Risorto prolunga la sua presenza tra noi. Questa coscienza ecclesiale è fondamentale e determinante per la proposta formativa dell AC. 7

Vivere il mistero della Chiesa Il laico di AC ha la consapevolezza che la Chiesa è prima di tutto un mistero sgorgato dal cuore di Dio, davanti al quale egli si pone con uno sguardo contemplativo, fatto di stupore e di accoglienza, di umiltà e di affetto, di dedizione appassionata e fedele. Senza la luce della fede,lo sguardo si appanna, l amore si raffredda e la Chiesa viene vista come una istituzione puramente umana, un organizzazione burocratica, o al massimo una struttura di solidarietà e beneficenza. Essa, invece, viene dalla Trinità e vive della vita stessa della Trinità: per questo noi viviamo la Chiesa come una realtà cui apparteniamo ma che allo stesso tempo ci supera. La Chiesa porta con sé l eternità, ma è anche situata nel tempo e nella storia umana. Per questo essa non è una comunità perfetta, ma è sottoposta alle insidie del male e alla fragilità della nostra condizione naturale. Delle sue imperfezioni, quella che avvertiamo come maggiormente scandalosa è il conflitto al suo interno, frutto delle divisioni e delle incomprensioni che si generano nella vita delle comunità. Tale realtà, però, lungi dal portarci ad un perfezionismo velleitario o a prendere le distanze dalla Chiesa, è per noi un esperienza da riconoscere e attraversare per rendere più maturi i rapporti fra le persone e la stessa coscienza ecclesiale. Imparare a gestire con sapienza e carità le tensioni che sorgono nella comunità cristiana diventa così un banco di prova della nostra fede e un occasione di crescita e purificazione. In comunione In quanto corpo di Cristo, la comunione è l anima della Chiesa. La fede in Dio Trinità ci dice che la comunione è possibile ed è un dono che accogliamo da Lui; è grazia e non la somma dei nostri sforzi o il frutto delle nostre buone volontà. Ciò che ci fa diventare costruttori di comunione è prima di tutto il credere all amore di Cristo, che ha dato il suo sangue per ogni uomo e donna. Ciò significa vivere la comunione come un esigenza oggettiva della nostra fede, che si fa attorno al Vescovo, uniti a tutta la Chiesa universale, e senza cadere in arbitrarie selezioni di persone e di 8

compiti ecclesiali. La fede ci fa vedere i Pastori come coloro che, per puro dono dello Spirito, grazie al sacramento ricevuto rendono presente Cristo alla comunità dei credenti. Per questo, la prima testimonianza che vogliamo offrire e a cui educhiamo tutta l associazione è quella di un unità che non è uniformità ma coscienza della ricchezza che costituiscono per la Chiesa i diversi doni messi a disposizione di tutti e vissuti nel discernimento ecclesiale. L obbedienza, vissuta evangelicamente, è segno dell amore e della maturità con cui ci sentiamo legati alla Chiesa del Signore. Corresponsabili da laici Il modo di vivere nella Chiesa che corrisponde al carisma dell AC è quello della corresponsabilità: con la specificità della vocazione laicale intendiamo portare nella comunità la nostra testimonianza e il nostro servizio, la ricchezza che ci proviene dall incontro con il Signore sulle strade del mondo e la dedizione alla crescita nella comunione e nella missione. Nell Eucaristia vivere la forma della Chiesa Nell Eucaristia viviamo il paradigma della Chiesa. È in essa che la corresponsabilità tra i battezzati non solo viene rigenerata, ma anche pienamente manifestata: nell assemblea radunata per fare la memoria del Signore, la Chiesa trova una rivelazione tangibile,e insieme la realizzazione più piena. Lì si vede che essa è popolo adunato dall unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. L Eucaristia forma i cristiani ad una vita pienamente umana. Insegnando loro a fare la comunione, li educa all accoglienza. L assemblea formata dai fedeli che convergono verso lo stesso luogo per diventare il soggetto dell unica azione liturgica, dice che la Chiesa, in un determinato luogo, non è costituita semplicemente dalle persone che si aggiungono l una all altra. L AC partecipa all Eucaristia della comunità; non preferisce Messe particolari e i suoi soci si impegnano perché la liturgia della comunità sia effettivamente partecipata da tutti. L Eucaristia forma al dialogo. Nella liturgia della Parola, Dio ci parla come ad amici e noi gli 9

rispondiamo con il sì della fede e con quella forma suprema di carità che è la preghiera universale. Il dialogo tra Dio e il suo popolo educa quest ultimo a dialogare con il mondo secondo lo stile divino e umanissimo di Gesù: nel segno della gratuità, dell apertura, del rispetto per ogni uomo e ogni donna. La partecipazione di tutto il popolo di Dio alla missione di Cristo abilita e impegna tutti nel condividere la comune responsabilità per l annuncio della salvezza. L AC ha a cuore gli organismi di partecipazione e si impegna perché i suoi soci siano in comunione con tutti i membri, uniti a priori nell essenziale e capaci di convergere con tutti nell opinabile. L Eucaristia educa al martirio. Fare memoria di Cristo non è ripetere in modo meccanico un gesto rituale; piuttosto è lasciarsi modellare per amare come Lui e grazie a Lui fino alla morte. I laici di AC partecipano all Eucaristia domenicale, ma cercano di parteciparvi anche più volte durante la settimana, per poter portare la vita a Cristo e Cristo nella vita. L Eucaristia li immerge profondamente nella storia per farla diventare storia di salvezza. L Eucaristia educa al servizio. Il pane viene spezzato non solo per essere mangiato, ma per essere condiviso. L Eucaristia sostiene così l impegno quotidiano di condivisione con ogni miseria umana,come ha fatto Cristo che,durante la sua ultima cena, ha lavato i piedi ai discepoli. La comunione con il suo pane dato e il suo sangue versato non è un gesto intimistico e devozionale. L AC, insieme alle sue altre attività ecclesiali, si dedica al servizio nella famiglia, nella società, nel territorio. L Eucaristia educa alla missione. Il congedo con cui si chiude la liturgia è l invito ad iniziare un altra celebrazione, quella in cui è impegnata tutta la vita. L assemblea si scioglie solo per disperdere i partecipanti sulle strade del mondo: sono le vie battute soprattutto dai laici. E sono queste strade che i laici di AC si impegnano a frequentare per far correre la parola della salvezza fino a raggiungere ogni fratello e ogni sorella, fino agli estremi confini del mondo. 10

Nuovi educatori Un attenzione particolare Il servizio educativo è uno degli aspetti importanti e significativi della vita ecclesiale ed associativa. La scelta di fare l educatore, e l impegno che ne consegue, assumono nella Chiesa e in AC i caratteri della ministerialità (servizio) e della vocazionalità (chiamata). Ciò sollecita a non fare dell urgenza e della necessità i criteri nella scelta degli educatori, in particolare nel periodo dell iniziazione cristiana. In tal senso, si vuole proporre, in questo anno associativo, un itinerario formativo di discernimento, orientamento e sostegno vocazionale per coloro che hanno intenzione di impegnarsi come educatori nel prossimo futuro e di quanti hanno iniziato da poco il loro impegno. I presidenti parrocchiali e i responsabili ACR, giovani, adulti - ai diversi livelli - sono invitati a comunicare, entro il 30 novembre, al Centro Diocesano, l elenco delle persone da invitare a tale itinerario. Se non ora quando? Proposta di due iniziative AC presenza viva nelle nostre parrocchie e nelle nostre città In questa delicata fase della vita sociale e politica del nostro paese e nell anno della fede proclamato da Benedetto XVI, l AC vuole rinnovare il suo stile di presenza viva nelle nostre parrocchie e nelle nostre città. 11

Nel corso dei mesi di settembre e ottobre i consigli parrocchiali sono invitati a scegliere una iniziativa concreta (incontro di formazione, conferenza pubblica, momento di spiritualità, ) da realizzare nell anno associativo 2012/2013. Al fine di individuare tale iniziativa, il presidente parrocchiale ha la responsabilità di convocare, entro e non oltre il 31 ottobre 2012, il consiglio parrocchiale con la presenza di un membro/rappresentante del Consiglio Diocesano, che possa aiutare nel discernimento, farsi garante della scelta assunta, verificare quanto necessario per organizzare l iniziativa individuata. Laddove non vi sia un consiglio o sia presente una sola articolazione spetterà al presidente parrocchiale o al responsabile dell articolazione decidere insieme ad un rappresentante del consiglio diocesano quale attività è possibile realizzare. Gli insegnanti Una particolare attenzione verrà rivolta agli insegnanti. Negli Orientamenti Pastorali è infatti espressa la volontà della comunità cristiana di intensificare la collaborazione permanente con le istituzioni scolastiche attraverso i cristiani che vi operano, le associazioni di genitori, studenti e docenti, i movimenti ecclesiali, i collegi e i convitti, mettendo in atto un adeguata ed efficace pastorale della scuola e dell educazione, ponendo l accento sul fatto che è determinante la formazione degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e del personale amministrativo e ausiliario, chiamati a essere capaci all ascolto delle esperienze che ogni alunno porta con sé, accostandosi a lui con umiltà, rispetto e disponibilità. In questa prospettiva l AC ha avviato nel 2011/2012 e intende proseguire nel 2012/2013 la proposta di incontri, di varia natura (spirituali, formativi, culturali ) per insegnanti e su tematiche del mondo della scuola. 12

AGENDA 07 ottobre 2012 Apertura dell anno della Fede - Incontro famiglie 14 ottobre 2012 Convegno nazionale insegnanti Roma 26-28 ottobre 2012 1 ciclo Esercizi spirituali Loreto Maris Stella 18 novembre 2012 Ritiro di Avvento giovani/adulti -1 mom.formativo 1 dicembre 2012 Convegno pubblico regionale con la Presidenza Nazionale in preparazione alla settimana sociale del 2013 - Ancona 8 dicembre 2012 Festa dell adesione 14/16 dicembre 2012 Convegno nazionale educatori ACR/Giovani 11-13 gennaio 2013 2 ciclo Esercizi spirituali Loreto Salesiani 27 gennaio 2013 Convegno Pace. Tema inerente al Concilio 24 febbraio 2013 2 Incontro famiglie 03 marzo 2013 Ritiro di Quaresima -2 momento formativo 14 aprile 2013 3 momento formativo 28 aprile 2013 4 momento formativo Maggio 2013 Rosario in duomo 26 Maggio 2013 Festa degli Incontri - 5 momento formativo Le date relative agli incontri per gli insegnanti e al percorso per i nuovi educatori saranno comunicate nel corso dell anno ai presidenti e ai responsabili, nonché pubblicate nel sito AC: http://www.acfermo.it. Altri siti utili da consultare con regolarità: http://www.fermodiocesi.it, http://www.chiesamarche.org/, http://www2.azionecattolica.it/, http://www.chiesacattolica.it/, http://www.vatican.va/. Si ricorda anche il blog della Delegazione Regionale AC delle Marche: http://azionecattolicadellemarche.blogspot.it/. 13

Affidiamoci allo Spirito Santo che sostiene il nostro cammino, invochiamo la Benedizione di Dio sulle nostre attività per mezzo del Beato Giuseppe Toniolo. Preghiera a Giuseppe Toniolo G. Tu Giuseppe Toniolo, hai saputo metterti in ascolto della voce del Padre che chiama ogni cristiano ad essere santo come Lui è santo. Nella preghiera, nell ascolto della Parola e nel nutrimento dell Eucaristia hai trovato la strada della tua vocazione, formandoti come cristiano adulto nella fede, costantemente rivolto al Padre e pienamente impegnato nel mondo. T. Noi ti invochiamo, affinché tu possa aiutarci a discernere i segni di Dio sparsi nel nostro tempo, per scoprire i sentieri che il Padre traccia per noi e seguirli con intrepida fede e gioiosa costanza e così crescere nella nostra vocazione per essere come te testimoni fedeli del Vangelo per il nostro tempo. G. Tu Giuseppe Toniolo, hai fatto della sequela Christi il tuo costante itinerario di vita impegnandoti nel lavoro, nella famiglia, nella vita ecclesiale e civile. Hai così potuto esplicitare la tua fedeltà a Cristo nel vissuto laicale con le sue gioie e le sue speranze, con i suoi lutti e le sue angosce. T. Noi ti invochiamo affinché anche noi, divenuti discepoli di Cristo, sappiamo vivere la nostra vocazione laicale nella Chiesa e nel mondo. Fa che sappiamo essere nel mondo testimoni di Cristo senza compromessi, condividendo tutto ciò che di genuinamente umano vi è contenuto e resistendo ad ogni tentazione del maligno. G. Giuseppe Toniolo, tu sei stato, con l aiuto dello Spirito Santo, fedele interprete dei segni dei tempi. Da uomo pacifico qual eri, ti sei impegnato per un mondo più giusto sul piano sociale e hai favorito il dialogo tra i popoli per una convivenza pacifica che superasse i conflitti e l immane sciagura della guerra. T. Noi ti chiediamo di intercedere per noi affinché, illuminati dalla luce dello Spirito, anche noi sappiamo essere profeti di pace e di giustizia, impegnandoci a risolvere i piccoli conflitti quotidiani delle nostre famiglie e delle nostre piccole comunità. E facci essere costruttori di pace nell incontro fra le culture e nell accoglienza dei diversi, affinché nella convivialità delle differenze possiamo cominciare qui quel banchetto che Dio ha promesso ai suoi servi fedeli. 14

AZIONE CATTOLICA ITALIANA Diocesi di Fermo - Via S. Alessandro, 3-63900 Fermo (FM) tel-fax 0734.622703 - web: www.acfermo.it - e-mail:segreteria@acfermo.it Cod.Fisc.: 90018630443 P.IVA: 01704150448 MAURO TRAPE Presidente Diocesano 335 5280159 - maurotrape@gmail.com 15