Gli anni 30: verso la Seconda guerra mondiale QUESTE SLIDE NON SOSTITUISCONO LO STUDIO DELLA CORRISPONDENTE DISPENSA E DEI PARAGRAFI ASSEGNATI SUL LIBRO DI TESTO!!!! CENNI SULLO STALINISMO Ricordiamo che l URSS era nata da un trattato federativo del dicembre 1922. Gli anni della presa del potere di Stalin, sino agli anni 30, sono definiti dagli storici gli anni del grande terrore. Pur partendo da premesse ideologiche del tutto diverse rispetto a fascismo e nazismo, anche quello sovietico fu un regime totalitario. Nel corso degli anni 30, Stalin si sbarazzò progressivamente di tutti quelli che erano o che lui riteneva potessero essere dei nemici: sono le cosiddette grandi purghe.
L ECONOMIA SOVIETICA Il nodo centrale era semplice: industrializzare un Paese estremamente arretrato. Come farlo? Con quali capitali? Stalin cominciò con il tassare i contadini ricchi (kulaki) e con il far aumentare artificiosamente i prezzi dei beni prodotti in campagna rispetto a quelli dell industria.
L ECONOMIA SOVIETICA Tutto ciò non era però sufficiente... Occorrevano strumenti più radicali! Ecco che Stalin diede avvio ad una seconda ondata rivoluzionaria: I kulaki vennero massacrati o, nei casi più fortunati, deportati nei gulag siberiani. Il villaggio tradizionale, la mir, scomparve allo scopo di convogliare manodopera verso le industrie. In campagna nacquero i sovchoz, società agricole gestite dallo Stato, e i kolchoz, condotte in modo collettivo dai contadini. Il 50% dell intero reddito nazionale fu dirottato sulle attività industriali. Furono importati macchinari, decine di migliaia di tecnici stranieri, vennero costruite nuove città per ospitare gli operai. Una fittissima rete di scuole, nel frattempo, eliminava l analfabetismo. Chi mostrava di rifiutare uno qualunque di questi punti, veniva ucciso o deportato.
L ECONOMIA SOVIETICA Il progetto di Stalin, anche se a un prezzo umano e sociale enorme, ebbe successo. Tre successivi piani quinquennali trasformano l URSS, collocandola al terzo posto nella produzione mondiale industriale, dietro a USA e Germania. A questo aggiungiamo il fatto che la crisi del 29 non ebbe sull URSS il benché minimo effetto... Alla vigilia della seconda guerra mondiale, l URSS era un Paese diviso in due: da una parte il mondo contadino, dall altra il mondo degli operai. Gli operai dovevano produrre con ritmi di lavoro massacranti. I contadini dovevano produrre il cibo per gli operai.
IL GIAPPONE Anche il Giappone subì la crisi del 29 e, come accadde in Germania, anche qui la crisi servì ad accentuare la politica espansionista e aggressiva dei nipponici. L industria non riusciva ad assorbire il grande aumento demografico: la soluzione era l espansione territoriale. Dal 1931 il Giappone intraprese una serie di imprese belliche a sfondo coloniale. L idea era quella di espandersi economicamente verso l Asia continentale, partendo dalla conquista di avamposti (Corea, Taiwan), prima di confrontarsi con la Cina. Nel 1931 il Giappone conquistò la Manciuria, nel 1933 abbandonò la Società delle nazioni, nel 1937 dichiarò guerra alla Cina.
IL GIAPPONE Il Paese era rigidamente stratificato in classi, in una allungata piramide sociale. I grandi capitalisti controllavano il 22% del capitale globale delle società giapponesi. La manodopera era abbondantissima e priva di garanzie sociali, ma legata da vincoli di solidarietà reciproca e di fedeltà assoluta verso la sacra figura dell imperatore. Sotto il nuovo imperatore Hirohito (1901-1989, imperatore dal 1926) si completa il regime totalitario, con connotati fascisti. Nel 36, a seguito di una rivolta militare a Tokio, il potere passa interamente nelle mani dell esercito e della marina, che cancellano le opposizioni e creano strutture e organizzazioni simili a quelle italiane e tedesche.
LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA Fra 32 e 33 anche in Spagna si manifestarono gli effetti della crisi: ai problemi economici ben presto si aggiunsero quelli politici e sociali. La dittatura del generale Miguel Primo de Rivera cadde, infatti, nel gennaio 1930 e la Spagna precipitò verso la guerra civile. Le elezioni amministrative del 1931 portarono alla vittoria delle sinistre, il che indusse re Alfonso XIII di Borbone a lasciare il Paese. La Repubblica nacque in una nazione profondamente divisa: A sinistra troviamo forze assai eterogenee comunisti, sindacati, autonomisti baschi, anarchici, alcuni settori dell industria così come a destra: monarchici, cattolici, fascisti...
LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA Il governo repubblicano propose un programma di cauto riformismo, riuscendo a scontentare tutti: il programma era considerato troppo moderato da buona parte della sinistra, quasi rivoluzionario da parte della destra... Dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 1936, le forze di destra, in accordo con le gerarchie militari, cominciarono a progettare un Colpo di Stato. La situazione precipita nelle giornate del 17-19 luglio 1936, quando le guarnigioni militari stanziate in Marocco e guidate dai generali Francisco Franco ed Emilio Mola si sollevano contro il governo repubblicano. Sbarcati in Spagna con l aiuto dell aviazione tedesca, i ribelli conquistano il sud del Paese e Franco viene nominato generalissimo, assumendo poteri dittatoriali.
UNA SORTA DI PROVA GENERALE La guerra civile spagnola durò fino al gennaio del 1939, quando si ebbe la definitiva vittoria di Franco, e costò circa un milione di morti: il regime di Franco durerà sino al 1975... Ciò che più ci interessa, però, è il fatto che questa guerra divenne quasi subito una specie di prova generale per la seconda guerra mondiale. A fianco di Franco e dei ribelli si schierarono, infatti, Italia e Germania: Mussolini inviò settantamila uomini, mentre i nazisti intervennero con reparti aerei (resta celebre la distruzione della città di Guernica, nel 37). Francia, Inghilterra, USA e le altre democrazie scelsero la linea del non intervento.
UNA SORTA DI PROVA GENERALE Solo l URSS inviò volontari e materiale bellico in difesa della Repubblica spagnola. Molti democratici provenienti da varie nazioni (Italia compresa!) si arruolarono come volontari nelle brigate internazionali per andare a combattere contro il fascismo di Franco.
IL PATTO DI MONACO In ottemperanza alla strategia dell appeasement, nel settembre del 1938 Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia siglarono il Patto di Monaco. Hitler da tempo reclamava il territorio dei Sudeti, abitato da una popolazione di etnia tedesca ma inserito nella Cecoslovacchia dai patti della Conferenza di Versailles: il patto di Monaco stabiliva il passaggio di tale regione alla Germania (senza neppure consultare il governo cecoslovacco!), in cambio di vaghe promesse...
IL PATTO DI MONACO Il futuro primo ministro britannico, Winston Churchill, commentò così: Regno Unito e Francia potevano scegliere fra la guerra e il disonore. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra. Il celebre statista non si sbagliava: mentre Hitler prometteva una pace duratura, aveva già pronti i piani militari per l occupazione di Boemia e Moravia...