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Onorevole Luigi Bobba (www.vita.it) Intervista con l Onorevole Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro Il nostro impegno a tutto campo Jobs Act e responsabilità sociale, solidarietà e volontariato. I progetti e le iniziative del governo. a pagina 5 Carta canta Ginetto, belìn Il compagno Ginetto Paoli, eletto come deputato fra le file del PCI nel 1987 ed ex presidente Siae, viene beccato dalla Guardia di Finanza. Avrebbe portato illegalmente in Svizzera due milioni di euro. Frutto, anche, di compensi per i suoi concerti alle feste dell Unità. Pagati in nero, rigorosamente in nero. Ma come? Da quelle parti il colore dominante non era il rosso? periodico quindicinale marzo 2015 anno 6 - numero 3 direttore responsabile Angelo Frigerio direttore editoriale Riccardo Colletti www.hitechweb.info L UE BACCHETTA LA SIAE Bocciata! hitech RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT eldom magazine L inserto da pagina 19 a pagina 30 Candy Group: addio a Peppino Fumagalli Una sentenza della Corte di Giustizia Europea mette precisi paletti all equo compenso. Stabilendo che può essere applicato solo nei casi in cui l acquisto dei supporti sia realizzato da persone fisiche. La replica dell ente di viale della Letteratura. di Andrea Dusio Una sentenza della Corte di Giustizia Europea rimescola le carte in materia di copia privata. Il giudizio, pubblicato il 5 marzo, stabilisce che i dispositivi e i supporti di archiviazione dati che siano venduti a soggetti diversi da persone fisiche a fini estranei a quelli della riproduzione per uso privato devono essere esentati dall obbligo del compenso. Un caso di esenzione applicato a smartphone, tablet, opc, schede di memoria, hard disk e qualsiasi altro supporto di memorizzazione che venga dunque acquistato da utenze professionali. Davanti alla Quarta Sezione della Corte Ue erano infatti comparse da un lato la società danese Copydan e dall altro Nokia. La prima chiedeva alla filiale locale del colosso finlandese il pagamento dell equo compenso legato all acquisto di device fornite di memory card relativamente agli anni 2004/2009. Il giudice ha ritenuto questa richiesta incompatibile con la direttiva in materia di copia privata. Viene così rimessa in discussione quella parte della disciplina in virtù di cui sino a oggi Siae ha avocato a sé il diritto di stipulare eventuali convenzioni mirate a esentare dall onere del pagamento del compenso le categorie in essere. E parrebbero esserci i presupposti perché tutte quelle società che a oggi hanno pagato la parte legata agli oneri da copia privata possano chiedere di essere rimborsate. Qual è l impatto in soldoni della sentenza? Probabilmente, alla luce dei dati di bilancio Siae in cui vengono contabilizzate le entrate legate all equo compenso, possiamo parlare di qualche milione di euro. (...) segue a pagina 4 MOBILE FIRST I NUMERI I NUMERI 93 +5% MILA visitatori provenienti da 200 PAESI REPORTAGE MWC 2015 rispetto all edizione 2014 3.800 giornalisti e analisti 100 MILA metri quadrati di superficie espositiva da pagina 8 a pagina 42 2MILA espositori Hell s Kitchen, per veri chef Termozeta lancia una linea di piccoli elettrodomestici da cucina. SPECIALE CLIMA La guida pratica per buyer e retailer. Tutte le novità da mettere a scaffale. intervista La qualità affidabile Nedis: parla il country manager, Cristiano Longo a pagina 6

il caso Segue dalla prima pagina - L Ue bacchetta la Siae Bocciata! (...) Ma è chiaro che il discrimine introdotto dal pronunciamento della Corte di Giustizia è destinato ad avere un impatto molto più ampio in futuro, quando chi vorrà comperare un dispositivo fornito di memoria dati potrà in parecchi casi decidere di finalizzare l acquisto attraverso la modalità che consenta di aggirare il pagamento del compenso. La sentenza parla di fini manifestamente estranei a quelli della riproduzione per uso privato, e dunque investe l ampio mondo delle professioni, la pubblica amministrazione, le società e associazioni, e così via. Alla luce della decisione il Mibact sembrerebbe dunque obbligato a rimettere mano al Decreto con cui ha aggiornato le tariffe legate all equo compenso (da poco confermato dal Consiglio di Stato), riscrivendo la normativa in maniera che sia chiaro che nulla può essere preteso nel caso in cui l acquisto del supporto o dispositivo riguardi uno dei casi di cui sopra. Attenzione però, perché, come ha rilevato l avvocato Guido Scorza in un articolo comparso su Il Fatto Quotidiano venerdì 6 marzo, all indomani della pubblicazione della sentenza, c è un altro aspetto di cui va tenuto conto, e che riguarda le procedure di rimborso a tutti quei soggetti che non dovevano pagare il compenso. Esiste, si domanda Scorza, una documentazione delle richieste di rimborso arrivate in tal senso a viale della Letteratura? Il Mibact l ha mai chiesta? Quali sono i tempi necessari per riavere l equivalente del compenso indebitamente versato? Quali le procedure? In attesa di una risposta, va detto che sentenza ed articolo hanno costretto Siae agli straordinari. A cavallo del fine settimana è giunta infatti una replica, pubblicata sul sito del Fatto Quotidiano, in cui si spiega che secondo la Corte di Giustizia quando si parla di apparecchiature o dispositivi a larga diffusione è impossibile individuare i singoli utenti o acquirenti privati e chiedere ad essi il pagamento del compenso di copia privata. Ed è per questo che è giusto che il compenso sia a carico non dei privati stessi ma di coloro che producono, importano o distribuiscono apparecchiature di riproduzione o che mettono tali apparecchiature a disposizione dei privati. Ancora: secondo la Corte non è necessario accertare se le persone fisiche realizzino effettivamente copie private. È legittimo presumere che chi abbia a disposizione funzioni di riproduzione sfrutti prima o poi una tale disponibilità. Ed è anche per questa stessa ragione che è irrilevante il fatto che un supporto sia unifunzionale o plurifunzionale, dal momento che è la semplice capacità di realizzare copie che giustifica l applicazione del compenso per copia privata. La replica si concentra poi sui casi di esenzione: La Corte di Giustizia chiarisce anche che, quando si è di fronte ad operatori (è il caso ad esempio degli importatori o dei distributori o rivenditori) che per attività professionale acquistano apparecchiature o dispositivi di riproduzione per poi rivenderli sul mercato senza sapere quale sarà l uso finale (se professionale o privato), il sistema della copia privata deve restare esattamente quello sopra descritto. Del resto, ove ci siano catene commerciali lunghe o complesse è impossibile determinare da subito (cioè dal momento della prima immissione nel mercato) la destinazione dei dispositivi. È però giusto che il sistema normativo consenta l esenzione dalla copia privata ove i detti operatori siano subito in grado di dimostrare di aver fornito i dispostivi in questione a soggetti diversi da persone fisiche e quindi dagli utenti finali (ad es. altri importatori, distributori o rivenditori o altri soggetti cui spetti effettivamente l esenzione) e per fini manifestamente estranei a quelli di riproduzione privata (uso professionale). Ed è del pari giusto che il sistema normativo preveda un diritto al rimborso del pagamento della copia privata (sempre e solo in caso di uso professionale) che non renda eccessivamente difficile la restituzione del pagamento stesso. Anzi: secondo la Corte il fatto stesso che l acquirente finale possa ottenere il rimborso del compenso di copia privata, ove appunto ricorra l uso professionale, rende in sé irrilevante il problema dell esenzione per i produttori o importatori tenuti a versare il compenso. Il sistema appena descritto è esattamente quello esistente in Italia. Detto per le spicce: dal momento che esiste la possibilità di avere un rimborso (coi tempi e coi modi della Siae) non serve cambiare il Decreto. E questo naturalmente perché - sostiene l ente di viale della Letteratura - l equo compenso è un vantaggio per il consumatore. Anche in Italia, la copia privata compensa la possibilità concessa da dispositivi di riproduzione di copiare (appunto) privatamente un opera senza necessità di chiedere tutte le volte una nuova autorizzazione al titolare dell opera stessa. Anche in Italia il compenso di copia privata è posto a carico non dei privati ma di coloro che producono, importano o distribuiscono apparecchiature e dispositivi di riproduzione. Ed anche in Italia la copia privata è null altro che un vantaggio per l utente giacché gli assegna una indubbia libertà in più: quella di godere delle funzionalità dei dispositivi acquistati potendo effettuare copie delle opere soggette a diritto d autore. Anche in Italia, poi, in caso di uso professionale, all acquirente finale spetta il diritto ad ottenere il rimborso, presentando a tal fine una specifica richiesta. Ed il sistema di rimborso è tutt altro che farraginoso, essendo basato sul mero invio anche via email di un modulo (di richiesta appunto del rimborso) disponibile sul sito Siae. La vision della Siae è dunque questa: bisogna continuare a pagare in ogni caso, anche se si rientra nei casi di esenzione, e poi chiedere il rimborso. Che dire? Comodo, corretto, efficiente. E perfettamente in linea con l abitudine dell ente di tenere in pancia cifre che non le spettano, maturando interessi al posto degli altri. C è insomma la sentenza dell Ue e la sentenza dell Eur. Ed è alla seconda che il Mibact sembra tenuto a doversi attenere. hitech RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, ENTERTAINMENT hitech magazine anno 6 - numero 3 - marzo 2015 www.hitechweb.info Zanzata di una notte di mezza estate Il Rapporto della Cisac, Confederazione mondiale delle società di gestione dei diritti d autore, svela che non ha senso il pesante aumento dell equo compenso. I dati dimostrano che nel 2013 la Siae ha raccolto più di un quarto del totale valore mondiale della copia privata. Scusate se è poco E dopo il previsionale Siae, vennero i dati Cisac. La Confederazione mondiale delle società di gestione dei diritti d autore ha pubblicato il proprio paper, relativamente ai numeri del mercato dei diritti d autore nel 2013. Numeri dunque non nuovissimi, ma che proprio perché risalenti a prima dell introduzione delle nuove tariffe sull equo compenso si prestano ad alcune riflessioni sulle richieste di Siae che hanno portato all adeguamento dell emolumento, voluto dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ed entrato in vigore a luglio 2014. Ora, guardando retrospettivamente a quanto Siae aveva raccolto nell anno precedente e soprattutto inquadrando quei dati nello scenario europeo, qualche osservazione è inevitabile. Ma partiamo dai dati macro. Nel 2013 il mercato globale del diritto d autore ha totalizzato un valore di 7,8 miliardi di euro. Di questi solo il 5% è riferibile al comparto digitale. Si tratta comunque di una quota in forte crescita, se è vero che il trend d incremento anno su anno è del 25%. Teniamo presente che il dato non beneficia ancora del vero e proprio boom registrato nel 2014 dallo streaming, che è il segmento del comparto a più veloce crescita. Entrando nello specifico della copia privata, a livello mondiale sono stati raccolti circa 237 milioni di euro, frutto dell attività di 250 collecting aderenti alla Cisac, in rappresentanza degli aventi diritto di 120 Paesi. Colpisce da subito il confronto con i 67,1 milioni di euro raccolti nella sola Italia nel 2013, con le vecchie tariffe che pure Siae considerava da adeguare perché troppo basse. I numeri relativi al totale Europa parlano di 204 milioni di euro. Quanto recuperato dall ente di viale della Letteratura già prima dell entrata in vigore del Decreto Franceschini rappresentava più di un terzo del totale raccolto in Europa e più di un quarto degli introiti per copia privata a livello mondiale. Cifre a confronto che sono state pubblicate in primis dall avvocato Guido Scorza e poi da Punto Informatico suscitando la reazione di Fimi, nella persona del presidente della Federazione dei discografici, Enzo Mazza. Per quanto riguarda la copia privata i dati comprendono ricavi sia per cassa che per competenza, rendendo il confronto non praticabile. I dati italiani riflettono incassi su più anni, accordi giudiziari per arretrati e via dicendo. Utilizzare strumentalmente un documento estremamente generico come il Rapporto Cisac non consente di verificare con certezza quanto siano gli effettivi ricavi da copia privata nei singoli Paesi membri, rendendo l esercizio puramente mediatico e non di sostanza, ha spiegato Enzo Mazza. Proviamo allora a verificare quanto raccolgono in diritti d autore i singoli Paesi pro capite. La media mondiale è di 1,30 euro. In Europa si sale a 5,32 euro. In Italia si arriva a 8 euro. La cifra è molto vicina a quella di territori come Uk e Germania, che però hanno mercati molto più ampi in termini di dimensioni. Davanti ci sono solo le nazioni del Nord Europa, a scarsa densità abitativa, e la Svizzera. Ma c è un confronto che non ha ancora fatto nessuno. I diritti di copia privata rappresentano il 4,4% di quanto raccolto complessivamente a livello europeo e il 4,9% a livello mondiale. In Italia, sempre stando al 2013, Siae ha invece incassato in totale per il diritto d autore 522 milioni di euro. Dunque i 67,1 milioni citati sopra rappresentano più del 10% e dunque il doppio della media sia globale, sia continentale. E attenzione, perché le cose cambiano notevolmente se invece del dato 2014 usiamo il previsionale Siae 2015. Con 117,5 euro Siae arriverebbe a raccogliere l equivalente della metà di quanto incassato a livello mondiale per la copia privata. Il motivo è semplice. Il trend di crescita degli introiti legati all equo compenso è globalmente di circa il 5% annuo. Siae invece mette a previsionale una crescita del 75% anno su anno... Vale infine la pena di inserire nell analisi un ultimo elemento, cui abbiamo accennato in precedenza. E lo facciamo in questo caso basandoci proprio su dati Fimi. Il peso del digitale sugli incassi dell industria musicale italiana è cresciuto nel 2014 sino al 38%. Ma il download si è contratto del 15%, e ora rappresenta il 43% del segmento. Mentre lo streaming, in forte crescita, è arrivato a valere il 57% del mercato digitale. Ancora nel 2013 rappresentava il 12% del totale del mercato musicale italiano, ora è oltre il 22%, mentre il download è sceso sotto il 20%. Pertanto, emerge inequivocabile una realtà: mentre Siae otteneva che le tariffe dell equo compenso fossero alzate in omaggio a un aumentato utilizzo dei sistemi di archiviazione digitale, il pubblico sta progressivamente smettendo di scaricare la musica e la consuma direttamente. Senza archiviarla. E allora cosa facciamo? Diminuiamo le tariffe? O ci teniamo queste, che di equo non hanno proprio nulla, visto che compensano per una modalità di utilizzo che va scomparendo? Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore Editoriale: RICCARDO COLLETTI Editore: Edizioni Turbo Srl Redazione: Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23-20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362/600616 Registrazione al Trib. di Milano n 66 del 1 febbraio 2005 - Periodico quindicinale - Anno 6 - n 3 - marzo 2015 Stampa: Italgrafica - Novara Una copia 1,00 euro - Poste Italiane S.P.A. Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 - Conv. in L 46/2004 - Art. 1 - Comma 1 - LO/MI L editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l invio di informazioni commerciali. In base all Art. 13 della Legge n 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti Corso della Resistenza, 23-20821 Meda (MB) Il numero è stato chiuso in redazione il 12 marzo 2015 magazine 4

primo piano hitech magazine anno 6 - numero 3 - marzo 2015 www.hitechweb.info Intervista con l Onorevole Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro Il nostro impegno a tutto campo Jobs Act e responsabilità sociale, solidarietà e volontariato. Temi caldi, di stretta attualità che animano quotidianamente l attività al ministero del Lavoro: dall occupazione, dove l Italia deve recuperare terreno, alla formazione. Senza dimenticare il ruolo che svolge il Terzo Settore. E ancora: la tematica della Responsabilità Sociale e le attività promosse dal volontariato e dai Banchi della Solidarietà. Hitech Magazine ne ha parlato con l Onorevole Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro, che in questa intervista delinea il piano operativo messo a punto dal governo. Onorevole Bobba, partiamo dal tema scottante dell occupazione. Il governo ha varato recentemente il Jobs Act. Quali punti premianti di questa riforma? Il tema dell occupazione è stato da subito una priorità per il governo e continua ad esserlo. Per questo abbiamo puntato al riordino della normativa, finalizzato ad un governo effettivo del mercato del lavoro. Il punto focale del Jobs Act attiene all introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, nonché alla messa in opera di una rete di servizi per il lavoro e allo sviluppo di politiche attive. Non meno importanti sono la revisione delle forme di tutela in costanza di rapporto di lavoro; gli strumenti di sostegno in caso di disoccupazione involontaria; le misure per l inserimento lavorativo delle persone con disabilità; la revisione delle tipologie contrattuali dei rapporti di lavoro; la semplificazione dell attività ispettiva; le ulteriori misure in tema di maternità e conciliazione dei tempi. A questi elementi di innovazione viene associato un obiettivo di semplificazione e di razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e di imprese. Il Jobs Act prevede, dunque, un complesso quadro di deleghe da tradurre in specifici decreti attuativi. Il consiglio dei ministri del 20 febbraio scorso ne ha esaminati diversi; tra questi, sono stati varati in via definitiva il provvedimento relativo al contratto di lavoro a tutele crescenti e quello riguardante le nuove forme di sostegno al reddito Naspi, Asdi, e Dis-Col. Il Terzo Settore e il Non Profit in particolare possono operare in maniera positiva nell ottica di formare le persone anche in cerca di occupazione. Il governo ha in animo di sostenere iniziative in questa direzione? Il variegato mondo del Terzo Settore e del Non Profit mobilita sicuramente una vasta mole di risorse umane ed economiche delle comunità territoriali di riferimento rappresentando così un importante forza per la costruzione di una società coesa, inclusiva e sostenibile. Le statistiche ci dicono che l attività delle organizzazioni del Terzo settore in diversi paesi europei tra cui l Italia contribuisce al Pil nella misura del 10% circa e, secondo recenti stime, l intero settore in Europa registra oltre 16 milioni di lavoratori occupati in forme varie. Sicuramente l attività di volontariato e impegno civile costituiscono un momento a forte valenza formativa sia per l acquisizione di competenze professionali che per lo sviluppo di reti di relazioni sociali. Non a caso nel disegno di Legge Delega per la riforma del Terzo Settore, il governo propone di istituire un Servizio civile universale inteso anche come esperienza propedeutica al successivo inserimento nel mondo del lavoro. Per questo si prevede il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite durante l espletamento del Servizio civile in modo che siano spendibili nei percorsi di formazione e in ambito lavorativo. Veniamo al tema della Corporate Social Responsability (CSR). Secondo la Direttiva Europea 2013/34 le aziende con oltre 500 dipendenti e un fatturato netto di almeno 40 milioni di euro devono integrare il Bilancio Economico anche con quello Sociale o di Sostenibilità. Quanto è importante questo aspetto? Perché? Innanzitutto, è importante sottolineare che la Direttiva 2013/34/UE che disciplina i bilanci d esercizio, i bilanci consolidati e le relative relazioni, di talune tipologie di Onorevole Luigi Bobba Il profilo di Luigi Bobba Luigi Bobba è sottosegretario al ministero del Lavoro dal febbraio 2014. Laureato in Scienze Politiche, ha esercitato l attività di giornalista pubblicista, di ricercatore e di professore a contratto. Già presidente delle Acli, è animatore e protagonista del Terzo Settore del quale ha significativamente contribuito alla crescita. Sensibile ai temi della formazione e dell occupazione soprattutto giovanile. Nella politica ha portato la sua storia personale, professionale e associativa, assumendosi la responsabilità di promuovere il bene comune e di contribuire alla realizzazione della giustizia come banco di prova della democrazia. (www.vita.it) imprese, ha unificato tutte le disposizioni precedenti. In pratica i documenti relativi al bilancio devono possedere caratteristiche di accountability e di trasparenza. Ciò assume grande rilevanza, in quanto risponde sia alle esigenze dei cittadini, delle associazioni di categoria e delle imprese, che alle indicazioni contenute nei documenti europei in materia di responsabilità. La novità contenuta nella Direttiva per cui le aziende con oltre 500 dipendenti sono tenute ad integrare il Bilancio Economico con quello Sociale o di Sostenibilità, risponde alla necessità di comunicare sui temi non-finanziari, ovvero fornire una serie di informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione attiva e passiva in misura necessaria alla comprensione dell andamento dell impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell impatto della sua attività. Cosa sta facendo il governo per sensibilizzare queste aziende sulla materia e più in generale sulla CSR? Riguardo alla sensibilizzazione delle imprese su questi temi e alla promozione e diffusione della CSR, già nel Piano di Azione Nazionale sulla Responsabilità sociale delle imprese, adottato dal governo italiano per il periodo 2012-2014, in corso di aggiornamento per il prossimo biennio sono presenti i temi contenuti nelle direttive e riguardano i tre paradigmi degli ambiti della sostenibilità: ambientale, sociale, finanziaria ed economica delle Pmi e delle grandi imprese. Le attività di sensibilizzazione, riconducibili a tematiche importanti per il tessuto sociale ed economico, si realizzano attraverso uno stretto raccordo tra le amministrazioni nazionali competenti (in primis i ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e quello dello Sviluppo Economico), le regioni, le imprese e le organizzazioni di Terzo Settore. Relativamente alle azioni di CSR, sono previsti sostegni o benefit economici particolari per le aziende da parte delle istituzioni pubbliche. Vi sono novità governative in vista? La Responsabilità Sociale nasce come insieme di comportamenti assunti spontaneamente da parte delle imprese, anche in assenza di specifiche forme di incentivazione per la realizzazione degli stessi. Tuttavia, alcune iniziative, soprattutto a livello regionale, hanno previsto la possibilità di riconoscere punteggi aggiuntivi nell ambito di procedure per l assegnazione di appalti pubblici ad imprese che fossero in grado di rispettare specifici standard di condotte socialmente responsabili. Ci sono case history da portare ad esempio e a modello circa azioni di co-progettazione che coinvolgano la PA, le aziende e il Terzo Settore? Un valido esempio di partenariato può essere quello promosso dalla Fondazione ANT Italia Onlus, che da anni realizza un progetto per l assistenza sociosanitaria gratuita a domicilio per bambini colpiti da tumore, con il contributo di alcune imprese. Inoltre, il Gruppo Telecom in collaborazione con il Ministero dell Istruzione, la Fondazione Movimento Bambino e Save the Children ha realizzato il progetto Navigare Sicuri, dedicato alla promozione e alla diffusione della cultura dell uso consapevole e responsabile di Internet e dei media digitali. Da ultimo, si evidenzia la misura sperimentale introdotta dal governo #diamociunamano che si pone l obiettivo di favorire il coinvolgimento attivo di persone che beneficiano di strumenti di sostegno al reddito in attività di volontariato a fini di utilità sociale, in progetti realizzati da organizzazioni del Terzo Settore con Comuni ed enti locali. Ritiene importante il ruolo svolto dai Banchi di Solidarietà sia nell ambito della tecnologia sia nel mondo alimentare? Come possono essere sostenute e incrementate queste iniziative specialmente in un ottica di riduzione degli sprechi? Certamente. La realtà dei Banchi di Solidarietà è già da molti anni presente in tutto il territorio italiano: particolarmente innovativa è l esperienza dei banchi tecnologici solidali perché orientata al riuso di strumenti informatici per le attività lavorative delle organizzazioni non profit. Queste originali forme di solidarietà sono orientate a migliorare le condizioni delle persone in situazione di difficoltà, ma sono anche capaci di mobilitare energie volontarie in campi finora poco praticati. Vi sono alcune misure di sostegno a queste iniziative: nell ambito del Fondo Aiuti Europei agli Indigenti (Fead) sono stati stanziati 788.932.100 milioni di euro per contrastare la povertà alimentare e per dare risposte ai bisogni primari. Nel nostro Paese le organizzazioni non profit e quelle caritative provvederanno alla distribuzione di prodotti alimentari - acquisiti anche attraverso le donazioni, nell ottica della riduzione degli sprechi - verso soggetti che subiscono la deprivazione alimentare. In che modo il suo dicastero ha affrontato il tema del volontariato, la sua riorganizzazione e il suo rilancio? Partendo dalle Linee guida del presidente del Consiglio del maggio scorso, abbiamo ritenuto opportuno ascoltare la voce dei protagonisti prima di intervenire con l adozione di un disegno di legge di riforma. Una consultazione pubblica online, alla quale hanno partecipato 1.016 soggetti del Terzo Settore, ha apportato un notevole contributo di idee per la stesura del disegno di Legge Delega, attualmente all esame della commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. Molti sono gli obiettivi fissati, che prevedono una cooperazione virtuosa tra pubblico e privato, per l erogazione di servizi ai cittadini secondo principi di equità, efficienza e solidarietà. Sono previsti, inoltre, la valorizzazione del potenziale occupazionale del Terzo Settore e adeguati strumenti di sostegno per il rilancio del settore. Ci sono tutte le premesse per pervenire ad un buon risultato: è prevista per la fine di questo mese la conclusione dei lavori della commissione, cui seguirà l esame del provvedimento da parte della Camera nei primi giorni di aprile. Il nostro auspicio è che l iter parlamentare si concluda rapidamente e con il più ampio sostegno politico, nella convinzione che questo processo costituisce un ulteriore passo verso la realizzazione di una società coesa, inclusiva ed economicamente sostenibile. 5

attualità hitech magazine anno 6 - numero 3 - marzo 2015 www.hitechweb.info Aires festeggia 10 anni con un logo celebrativo Aires, l Associazione italiana retailer elettrodomestici specializzati, celebra quest anno dieci anni di attività. Più Forti Insieme è il claim del logo celebrativo della ricorrenza: le imprese agiscono insieme tra loro e insieme ai propri clienti, i consumatori, per evolvere ad uno stadio superiore in un mondo sempre più tecnologico, digitale e connesso. Aires nasce nell ottobre 2005 grazie alla volontà e all impegno delle principali catene distributive italiane: Elite, Euronics, Expert, Gre, Mediamarket e Unieuro. L allora Presidente di Euronics Italia, Albino Sonato, ha guidato l associazione dal 2005 al 2013. Da dieci anni rappresentiamo un settore che è diventato un fiore all occhiello dell economia italiana, non solo per il fatturato, ma per l importante ruolo di vetrina dell innovazione che si è costruito nel tempo, ricorda l attuale presidente, Alessandro Butali. Nei nostri negozi, gli italiani non solo trovano tecnologia all avanguardia, ma possono respirare il futuro, toccando con mano e sperimentando in prima persona gli strumenti che hanno cambiato e cambieranno la loro vita quotidiana. Innovazione, specializzazione, qualità dei servizi offerti: sono questi i concetti che ispirano quotidianamente il nostro lavoro. Il futuro è promettente per chi investe nel nostro settore. Unieuro: nel 2015 la sfida è la multicanalità La multicanalità sarà al centro della strategia commerciale di Unieuro anche nel 2015. Lo scorso 26 febbraio, a Forlì, si è svolto il meeting annuale di Sgm Distribuzione con partner e affiliati, che ha riunito oltre 300 persone. Alla vigilia della chiusura del nostro anno fiscale, questo momento ha l obiettivo di trasferire lo spirito che ha sempre caratterizzato la nostra realtà e rappresenta il punto di partenza per le sfide che ci attendono quest anno, ha commentato Giancarlo Nicosanti, amministratore delegato della società. Nell ottica di una maggiore crescita e capillarità sul territorio per noi sono imprescindibili la costruzione di un gruppo coeso e la condivisione del percorso comune. L appuntamento è stato un occasione di incontro e confronto con tutti i protagonisti del viaggio della nuova Unieuro, durante la quale i vertici dell azienda hanno fatto il punto sull andamento del mercato nel 2014, hanno condiviso i risultati ottenuti negli ultimi 12 mesi e illustrato il piano commerciale e le strategie della prima parte del 2015. Sono stati inoltre annunciati gli obiettivi della rete e raccontati i progetti di comunicazione e sviluppo che coinvolgeranno il Gruppo. In particolare sono stati illustrati alcuni progetti innovativi volti a far crescere ulteriormente il brand su tutti i canali. Nedis Italia: parla il country manager, Cristiano Longo La qualità affidabile Cristiano Longo Con oltre 30 anni di esperienza Nedis è una delle aziende di primo livello su scala europea nell ambito della distribuzione di prodotti di elettronica e dell accessoristica. Un partner affidabile e solido, che opera su vari canali di vendita: dalla Gds ai rivenditori al dettaglio specializzati e indipendenti, fino ai cosiddetti e-tailer. Nedis che dispone di un catalogo di referenze amplissimo, connotato sia da marchi proprietari sia da brand distribuiti in esclusiva è attiva anche in Italia. E dal 2014 ha intrapreso un cammino di rinnovamento. A guidare la filiale è il country manager Cristiano Longo, che vanta una lunga esperienza nel settore, e che in questa intervista con Hitech Magazine delinea il nuovo percorso strategico intrapreso. Cristiano Longo, qual è il bilancio del business 2014 per Nedis? Il bilancio è stato comunque positivo nonostante le importanti sfide che abbiamo portato avanti relativamente al cambio di business model e alla riorganizzazione che ha coinvolto Nedis Europe. Quali i cambiamenti operati e come si presenta la struttura attuale? Ora le entità in ogni country sono molto focalizzate agli aspetti commerciali e marketing con un occhio di riguardo alla customer satisfaction. Inoltre, nel corso dei prossimi mesi, a cominciare da aprile precisamente, lasceremo la storica sede di Udine che ci ha ospitato per oltre vent anni per spostarci a Milano nel cuore del business. In che modo è strutturata l azienda sotto il profilo commerciale? L azienda in Italia è composta da un team di dieci persone che si occupa di tutti gli aspetti commerciali, dalle vendite al marketing, in virtù del lavoro svolto da due coordinatori che si suddividono i diversi canali di vendita coadiuvati da oltre 15 agenzie sul territorio. Sempre in Italia, oltre all ufficio amministrativo, abbiamo un front office che si occupa di gestire i clienti in ogni fase, anche grazie al supporto del customer service nel nostro quartier generale olandese situato a Hertogenbosch. Su quali canali distribuite i prodotti? Avendo oltre 17mila prodotti nel nostro portfolio abbiamo diverse tipologie di canali dove proporci. Indubbiamente il più storico è quello del trade, che annovera rivenditori/reseller indipendenti specializzati in elettronica e materiale elettrico. Ma ormai da diverso tempo siamo focalizzati anche sul il retail in tutte le sue declinazioni: dai consumer electronic store ai mass merchandiser fino al cosiddetto fai da te. Il tutto senza trascurare i retailer specializzati in Ict, audio e musica e il canale e-commerce. Quali sono le linee di prodotto e i brand che commercializzate? Sono davvero numerose, articolate e svariate. Ne cito alcune tra le più importanti. Nell ambito Connectivity ci presentiamo con quattro diversi brand di proprietà, vale a dire Valueline, Konig Bandridge e Profigold, portando sul mercato oltre 3500 referenze. Nel comparto Security disponiamo di una line up di prodotti che copre le più disparate esigenze, quali videosorveglianza, videocamere finte, wireless e IP, sistemi di prevenzione domestica, allarmi anti intrusione e gestione dei dispositivi domestica via IP e Cloud. Qui ci presentiamo al mercato con tre diversi brand: Valueline e Konig di nostra proprietà e OpLink che distribuiamo in esclusiva. Ci sono poi svariate referenze nell ambito dei supporti Tv con Valueline, Konig e Omnimount altro marchio che distribuiamo in esclusiva, mentre nel comparto Lighting ed energia vantiamo una vasta gamma di soluzioni proprietarie firmate HQ. Ci sono poi gli accessori legati al mondo della fotografia Esatto. Qui operiamo con i nostri brand Camlink e Konig. Mentre nel segmento Audio il panel di prodotti spazia dagli speaker portatili Bluetooth ai modelli Attive Bluetooth a cui si aggiungono altri accessori Bluetooth e Radio Dab con i brand Konig e Sweex con i quali operiamo anche nell ambito It e smartmedia - di proprietà e Thonet & Vander che distribuiamo in esclusiva. Infine, nel mondo del piccolo elettrodomestico proponiamo prodotti legati alla stagionalità come ventilatori e stufe elettriche. Insomma, uno spettro davvero ampio che merita di essere approfondito. Per questa ragione invito tutti gli operatori a visitare il nostro sito www.nedis.it. Quali i prodotti su cui focalizzerete l attenzione nel 2015? Senza dubbio conferiremo un significativo impulso ai mondi Security, Connectivity e Audio, per i quali stiamo preparando una forte campagna di comunicazione oltre che attività tramite social network e viral marketing. In che modo agirete sul canale retail della Gd e della Gds? Stiamo ottenendo riscontri positivi sia con le realtà con le quali stiamo collaborando da diverso tempo e posso dire che i primi mesi dell anno sono stati molto interessanti per quanto riguarda la definizione di nuove partnership. Siamo pronti a gestirle e a intensificarle grazie alla grande esperienza commerciale e grazie alle diverse soluzioni che possiamo proporre in maniera innovativa e calibrata in funzione delle necessità dei clienti. Quali sono le aspettative, gli obiettivi e le strategie di Nedis per il 2015? Volgiamo continuare a crescere nei canali del retail moderno senza però perdere il focus sul trade e sull e-commerce. L ormai imminente apertura dell ufficio a Milano indica la volontà di essere ancora più vicini ai nostri vecchi e nuovi clienti garantendo massimo presidio e supporto a tutti i nostri partner. R.C. Mazzanti purchasing director Mediamarket Marco Mazzanti (nella foto) è stato nominato purchasing director di Mediamarket, riporterà direttamente al ceo Joachim Rösges. Marco Mazzanti vanta già una lunga esperienza all interno della società, iniziata nel 1996 come direttore del punto vendita Media World di Rimini e culminata nel ruolo di direttore acquisti, ricoperto dal 2007 al 2013. Ho sempre dato il 100% in tutti i miei percorsi professionali, ha commentato Marco Mazzanti. Sono contento di questa opportunità, perché una storia pluriennale mi lega a Mediamarket, una società che mi ha sempre permesso di crescere professionalmente e di affrontare nuove sfide commerciali. Storico accordo tra Elite ed Expert Continuano le grandi manovre sul versante delle catene specializzate e delle insegne consumer electronics. Protagoniste sono il Consorzio Elite e il gruppo Expert che hanno raggiunto e perfezionato un importante e strategico accordo tra i soci. A seguito dell ingresso dei soci Elite in Expert nascerà un gruppo il cui fatturato previsto è di circa 1,8 miliardi di euro al sell-out iva esclusa. Tommaso Leso Roberto Omati Il presidente di Elite Fabio Cecchi, a cui verrà affidata la direzione commerciale del gruppo, ha dichiarato: I soci del Consorzio Elite dopo quasi 15 anni di successi hanno dato ancora una volta prova di lungimiranza e concretezza commerciale. Abbiamo posto le basi per essere ancora grandi protagonisti in un contesto di mercato sempre più competitivo. La sede del gruppo sarà quella attuale di Expert, ubicata in via Gustavo Fara 35 a Milano: confermati alla direzione generale Roberto Omati e alla presidenza Tommaso Leso, mentre entreranno a far parte del consiglio di amministrazione Luciano Tisiotto e Marco Cervellati. Si rimescola e si ricompone il mosaico distributivo che nell ultimo periodo è stato al centro di significativi cambiamenti, a cominciare dall uscita di Sgm Distribuzione dalla compagine di Expert, dopo la decisione di acquisire l insegna Unieuro. Fabio Cecchi 6