1.2 Annuncio a Maria (1,26-38)

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Transcript:

1.2 Annuncio a Maria (1,26-38) 26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». 29 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 34 Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei. La scena dell incontro dell angelo con Maria è talmente dolce e serena che non può non emozionarci. Intere generazioni hanno contemplato la scena dell Annunciazione, tra le più rappresentate nella storia dell arte. Non dobbiamo cercare i dettagli di quest incontro, come se il racconto lucano fosse una cronaca, un resoconto fedele di ciò che è accaduto. Saremmo in difficoltà, perché non troveremmo molti dettagli nel racconto (dove è Maria? Come è entrato l angelo? Perché Giuseppe, originario di Betlemme, si trovava a Nazareth? Perché Maria non ha informato Giuseppe?...). Il racconto è una pagina di teologia. Quel che conta è allora cogliere il messaggio teologico che Luca vuole darci: chi è il figlio di Maria? Chi è quell uomo sul quale noi puntiamo la nostra vita? L annuncio a Maria avviene in uno scenario completamente diverso, direi in contrasto, da quello vissuto da Zaccaria. Quando avviene? Non se ne dà una data esatta (nell anno 7-6 a.c.), ma si dice al sesto mese. Inizia una nuova storia, un nuovo tempo, il compimento delle promesse di Dio. Non siamo nella città santa di Gerusalemme, nel tempio, il luogo più santo dell ebraismo, nel cuore di una funzione sacra da parte di un anziano sacerdote di Dio Ora siamo in Galilea (distretto delle genti), terra disprezzata, abitata da pagani, a Nàzareth, paese insignificante, mai menzionato nell Antico Testamento e preso in giro 1

dagli stessi abitanti della regione della Galilea. Ricordiamo la risposta di Natanaele a Filippo: Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi» (Gv 1,46). L Annuncio dell angelo non è rivolto ad una famiglia sacerdotale, ma ad una ragazza, di cui non si sa nulla, se non che è vergine (due volte si insiste su questa condizione di Maria), si chiama Maria ed è promessa sposa di un uomo, di nome Giuseppe, della casa di Davide. Nella tradizione ebraica di allora, il matrimonio si svolgeva in due fasi. Nella prima si concludeva il matrimonio; questo atto aveva già un valore legale, anche se i due sposi non vivessero insieme. Dopo alcuni mesi, al massimo un anno, quando lo sposo aveva una casa dove accogliere la moglie, si celebrava il matrimonio vero e proprio; la moglie si trasferiva dalla casa paterna a quella del marito e iniziava la coabitazione. Maria si trovava nella prima fase del matrimonio quando avviene l evento dell annuncio; se seguiva l uso di allora aveva tra i 12 e i 13 anni. L angelo Gabriele si presenta a Maria nella sua casa (non appare nel tempio, come per Zaccaria) e le porta un messaggio. Inizia un discorso diretto, senza commenti o descrizioni, tra l angelo e Maria: l angelo disse, Maria disse, l angelo rispose, Maria disse. Il saluto 1 dell angelo a Maria è tutto un invito alla gioia: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Sono parole che, se da un lato anticipano la gioia pasquale della salvezza e la gioia dei credenti negli Atti degli Apostoli, dall altra rimandano alle profezie dell Antico Testamento: Rallégrati, figlia di Sion 2, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme Re d'israele, Signore in mezzo a te (Sof 3,14-15). Rallégrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te (Zc 2,14). C è gioia in Maria perché è piena di grazia : la grazia di Dio la ha raggiunta, è trasformata dalla grazia, è l amata da Dio. Maria è piena della benevolenza di Dio: Il Signore è con te. La santità è nell incontro con Dio, più che nell essere giusti davanti a Dio. Il Signore è con te è una formula ripresa dall Antico Testamento, usata quando Dio vuole affidare ad una persona una missione importante, assicurando la sua protezione, come per Isacco, per Mosè : 1 Non è un saluto di convenienza e neanche un saluto di benevolenza. 2 Sion è un quartiere molto povero di Gerusalemme. Ad una storia di violenza e oppressione, Dio porta un saluto di gioia, attraverso Israele, a tutta l umanità. 2

Io sono il Dio di Abramo, tuo padre; non temere, perché io sono con te (Gen 26,24). Mosè disse a Dio: chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall Egitto? Rispose: Io sarò con te (Es 3,11-12) Il Signore è in Maria e fa di Maria la sua dimora; di fatto, nel corpo vergine di quella ragazza nazarena, egli sta prendendo corpo e vita di un bambino! Maria è molto turbata non dalla visione dell angelo, come Zaccaria; è turbata dalla parola dell angelo. Si domanda che senso ha un simile saluto, a quale missione Dio la sta chiamando, è confusa L angelo la rassicura: non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio in vista di un evento meraviglioso che sta per accadere. La grazia di Dio sta nella sua maternità. Maria partorirà un figlio e sarà lei 3 a dare il nome Gesù al bimbo; in Maria si compie la grande profezia di Acaz: Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Is 7,14). Il bambino è il Messia, tanto più che il futuro sposo di Maria, segnala Luca, è della casa di Davide (non sappiamo altro su Giuseppe). Quel bambino, continua l angelo: Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine (Lc 1, 32,33). Gesù è grande, perché è il Figlio dell Altissimo 4, è il Messia, e il suo regno non avrà fine. Si insiste sulla messianicità davidica di Gesù, riferendosi, in particolare alla profezia di Natan (2 Sam 7,9-16). Con il figlio di Maria inizia un nuovo regno, non il regno dei grandi di questo mondo, che si impongono con la violenza e che domina sui più deboli: è un regno che capovolge tutto: gli ultimi saranno i primi. Come Zaccaria, Maria risponde con una obiezione: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Ma mentre Zaccaria ritiene impossibile che il grembo di Elisabetta divenga fecondo, Maria non ha dubitato, ha chiesto spiegazioni: Come avverrà questo? Cosa devo fare? Cosa si aspetta da me Dio? Il non conosco uomo si è, dal tempo di sant Agostino, interpretato come se Maria avrebbe fatto voto di verginità (la verginità di cui si parla, al di là di quella fisica, è la 3 Invece è Zaccaria darà il nome di Giovanni al figlio avuto da Elisabetta. 4 Gesù è il pieno compimento delle attese di Israele. 3

verginità del cuore), nonostante il contratto matrimoniale che la legava a Giuseppe. Luca però non ne parla. Maria crede più alla promessa incredibile di Dio ed alla potenza della sua Parola che alla sua impotenza umana a realizzarla: è il modello del discepolo del Signore. Ha percepito che la promessa di Dio si compiva in quell ora, al momento in cui le diceva: Il Signore è con te Hai trovato grazia presso Dio (Lc 1,28.30). Diversamente dall obiezione di Zaccaria, quella di Maria è accolta. L angelo completa l annuncio: Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio (Lc 1,35). Il figlio di Maria nascerà con la forza creatrice di Dio, la stessa che compare all inizio della creazione: lo spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gen 1,2). Scenderà su Maria lo Spirito Santo, fonte di vita e la potenza dell Altissimo la coprirà con la sua ombra. L ombra che copre Maria richiama la tenda dell incontro che Mosè, sceso dal Sinai, fece costruire. Quando fu terminata: la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora (Es 40,34-35) Maria diventa la tenda dell incontro, la dimora della gloria di Dio. Il figlio che sta per nascere non sarà semplicemente figlio di Davide, il Messia, ma sarà chiamato Santo e Figlio di Dio. Maria riceve un segno dall angelo, senza averlo richiesto: rivela a Maria la gravidanza di Elisabetta che era rimasta nascosta agli occhi di tutti. L angelo finisce il suo annuncio dichiarando l efficacia della parola di Dio: nulla è impossibile a Dio (Lc 1,37). La risposta di Maria: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1,38) è piena di significato: - c è l accoglienza della Parola libera e senza pretese, - c è l obbedienza al piano divino, - c è la totale sua disponibilità a servire il Signore, - c è la gioia che si realizzi il piano di Dio, - c è l evidenza che la grazia di Dio vuole cooperare con la volontà di Maria, - c è la dolcezza a lasciarsi abitare dalla Parola, - c è l umiltà di attribuire a Dio il bene ce facciamo. Maria accetta con gioia il compito straordinario che Dio le ha affidato Eccomi e l angelo si allontanò da lei. 4

Vorrei concludere facendo notare che il racconto dell annuncio a Maria fa già emergere due temi cari al racconto di Luca: la gioia e lo Spirito Santo. Approfondimento personale Il figlio di Maria sarà grande, ma guarda a un villaggio insignificante, Nazareth. Noi in quale storia vogliamo diventare grandi: secondo la storia di questo mondo o secondo la storia di Dio? Dobbiamo desiderare la santità. Ma quale santità cerchiamo? Vogliamo essere giusti davanti a Dio con una vita irreprensibile o, piuttosto incontrare il Signore nella nostra vita? Maria è modello dell obbedienza a Dio, non una obbedienza cieca, perché vuole prima capire il senso delle parole dell angelo. Come obbediamo noi a Dio? Pregare con i salmi Nella seconda tappa il pellegrino alza lo sguardo per vedere il profilo lontano dei colli che circondano Gerusalemme il cammino si annuncia lungo e pericoloso e chiede aiuto all unico che glielo può dare: il Signore. Ricevuta la benedizione, si mette in viaggio. Il Signore è il suo custode sempre e dovunque. Salmo 121 Il Signore ti custodisca da ogni male Sollevo i miei occhi verso i monti: da dove verrà il mio aiuto? Il mio aiuto [viene] dal Signore lui che ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non sonnecchia il tuo custode! No, non sonnecchia e non dorme Il custode di Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra, sta alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. Il Signore ti custodirà da ogni male, custodirà la tua vita. Il Signore custodirà il tuo uscire e il tuo entrare da ora e per sempre. 5