A famigghia du me zitu megghiu si nun tu dicu

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Transcript:

Belmonte Mezzagno 27/ 10/ 10 A famigghia du me zitu megghiu si nun tu dicu Commedia brillante in due atti di: Giovanni Allotta Prefazione Lisetta, confida alla madre di essersi innamorata di Giacomino, un ragazzo sordo. La ragazza, vorrebbe nasconderlo al padre, ma quando lo presenta in famiglia, si nota che qualcosa non va. Carmelo, inizia a non vedere bene questa storia, se ne convince ancora di più, quando conosce la famiglia del futuro genero. La zia che parla in modo scorretto, la madre che ha il tic, il padre ha atteggiamenti equivoci. Una proposta allettante, cambia le idee nella mente di Carmelo,iniziando ad amare i futuri consuoceri, ma va a finire che Prefazione Carmelo Capo famiglia Lucia Moglie Lisetta Figlia Santino Papà di Lucia Giacomino Fidanzato di Lisetta Zia Pippina Zia di Giacomino Bettina Madre di Giacomino Ambrogio Papà di Giacomino 1

(Scena composta come un normale arredamento da sala pranzo. Vetrina con piatti, bicchieri. Quadri antichi, un comò col telefono sopra, tavolo, una poltrona. A sinistra ci sarà la porta di uscita dalla casa. A destra, l ingresso nelle altre stanze. Ci sarà un po di disordine nella stanza. Tutto è buio) (Entra in vestaglia. Accende la luce. Guarda quel pandemonio in giro) chi manicomio! Pari ca si fermò u terremoto all aria di servizio! Patri, figghiu e spiritu santu (rassetta. Prende un paio di pantaloni da terra, pieni di buchi) Taliati chi cavusi si usano ora! Nun sacciu si è la moda, o ficiru a pugna cu trenu! (Prende dal cassetto ago e filo, non le riesce mettere l ago dentro la cruna) tutta cecata sugnu, mancu u bucu vju(chiama il marito) Carmelo veni cca, infilaccilla tu, ju nun lu vju u bucu (Prova con fatica. Entra Carmelo assonnato in ciabatte, pantaloncini e canottiera. Ignora la moglie, cammina lentamente verso la poltrona. Lo osserva) osservate questo esemplare di scimpanzè ca panza, in versione estiva! (uomo col pancione. Si siede in poltrona) ancora hava a durari stu scherzu! Trasisti senza dirimi buongiorno e ti senti puru offeso? Quannu ti sposavu, u parrinu mi dissi: nella salute, nella malatia devi amarla schifarla, tutti i giorni fino ca mori. U fatto ca te diri buongiorno, nun mi lu dissi (Nervosa) Portami rispettu Carmelo, si pigghiu u ferro pi stirari, ti fazzu un tatuaggio nno nasu (Come se fosse dispiaciuto) Scusami, nun ti havia vistu! Buongiorno principessa sul pisello! Si contenta? Ora va fa n culu! (in modo provocatorio, gli batte mano in spalla) Senti gargamella, quannu parri cu mia, lavati i denti cu spazzolinu du gabinettu! E poi sciacquati cu l acido muriatico, scimunitu di guerra! Poco fa, ti grapivi i cannarozza,chiamannumi. Chi cosa ce infilari nno bucu? (Con ironia) A to soru! Cretinu, havi na vita ca lu fai, ora tu scordasti? Esatto! A chi sugnu energetico, priparati prima chi vennu l avutri, smuoviti! Secunnu tia, è megghiu si lu facemu docu na poltrona ca c è cchiù luci? No, ma chi dici! È fraccullidda, appena ni ci mittemu di supra, si scassa! Veni, ni mittemu na seggia! Nun ci capemu! E poi, si sta scomodi! Astuta la luci, ca lu facemu o scuru, ti fazzu vidiri i scintilli ca fazzu! Quali scuru! Poi, u bucu nun lu vidi! Però mica pozzu perdiri tutta a jurnata pi na fissaria! Spicciati, fai na cosa veloce ca haju primura! na fissaria? Quannu fazzu certi cosi, ci metto la firma! Priparati, ca ti fazzu pigghiari focu! 2

Facemulu supra u tavulu! Veni cca! Supra u tavulu dunnu manciamu u vo fari? Si pazza! (Irritata) Supra a poltrona no, supra a seggia no, supra u tavulu no, unni schifiu u vo fari!!! Supra u lettu! Stamu comodi e putemu fari le posizioni del coccodrillo, del cervo a primavera, del toro (Ad ogni parola, assume una posizione buffa, come se l abinasse a ciò che dice)du pescispada, du baccalaro! U fattu è ca si maliziusu! Mi ci a infilari u cuttuni na vugghia! ago- Chi ti vinissi l acidità nta lingua! Chi ci vuliva a dirimillu prima! Io mi stava priparannu pissiecologicamente, pinsannu di fari bum bum! I masculi pinsati sempri a na cosa, sempri a na cosa! Pi un vermi schifusu chi tennu menzu li cosci, vi sintiti kinghi konghi?! Sentimi bene, vidi ca u vermi ca dici tu, è chiddu chi ti fa sentiri i farfalli nto stomaco e ti fa veniri l asma smaniosa! Ma quali asma mi fa veniri, ca mancu ti bocca mia statti zitta! Si parru, fazzu dannu! (Porgendogli ago e filo) Ci la infili o nun ci la infili? Dammi,ti fazzu vidiri comu si fa un lavoro di classe! (Prende il filo, lo passa in bocca lo infila nella cruna dell ago)teni!u vidisti?nun ci fici sentiri nenti (indignata) U sacciu ca nun fai sentiri nenti quannu fai sti lavori delicati. Da quannu staju cu tia, pi pruvari emozioni forti, me pigghiari a pugni davanti o specchiu! (Si siede e si mette a cucire, entra il padre di Lucia) (È un anziano arzillo, molto spiritoso ride sempre. Entra col pigiama e berretto della notte. Ha un asciugamano intorno i fianchi. Canta o Saracino) o saracino za za za, o saracino za za za, beddu coglione o saracino za za za, tutte e femmene si fici scappà. (Ride) za za! Accumincià ca matinata. A voli finiri ca matinata di diri strunzati? Io finivu. Ora, accuminci tu a fari u strunzu? (Ride) Picciotti, vi devo dare una bellissima notizia!(si toglie l asciugamano dai fianchi, evidenzia pantaloni bagnati) Mi pisciavu di supra! (Ride a crepapelle) Nun ti pari mali alla tua età che perdi pipì! Ho la prostàta bucata, e si metti a pisciari sulu. (Ride) Stassi attentu, si cocchi notti mori annegato!!! Ogni notti dormu ca fotografia di me mugghieri attaccato nno pettu e nun pozzu moriri! quannu era viva (Con le braccia evidenzia, la rotondità) la sua circonferenza mi dava fastidio, ora ca muriu, mi porta fortuna! 3

Ma chi voli diri, cu sta specie di parrari chi havi! Devi sapere nella vita per campare, ci vuole culo (Ride a crepapelle) Papà, senza offendiri a mamma(manda un bacio in cielo) Pace all anima sua Ma che offesa! Quannu si nominano persone morte, ci brilla l anima! Tu mica nominasti a mamma! Allura ci brilla u culu! (ride. Ricorda la moglie) gioia mia, chi l havia beddu incatramato! Era così molleggiato, ca si ci dava na manata, havia a stari attentu che nel rimbalzo, mi pigghiava a pugni io stesso! Beddi ricordi! Purtroppo a vita è chista! Voli diri era destino ca a mamma, andasse in cielo Certu ca fu cretina to matri, lassa a casa dunni stava, pi traslocare menzu a tutta da cunfisioni e lassarimi sulu! Voli traslocare puru lei? Facissi i valigi ca lu jettu da finestra! Entru cinqu minuti, vola tre metri sotto terra! Zittuti, topo gigio ca panza! Cocchi jornu ti fazzu fari vulari a tia tre metri fora da finestra! Senti a mia papà, nun ci pinsari cchiù, pensa che sei incontinente! ti devi guarire. U capisti? Nun ci sugnu continente io! Quannu mi veni di pisciari, mi scontinento tutto! (Ride) (una giovane bella ragazza ventenne. Già vestita. Entra con un bicchiere di latte che adagia sul tavolo bacia i presenti) Buongiorno a tutti. Cosa avete da vociferare così di buon mattino? Nenti, to nonno si pisciò di supra! Che sei splendido a dirlo. Fra cinquant anni appena mi veni a trovi in continente, poi ni taliamu nte facci! (Lo accompagna ad uscire da destra) Bonu, nun ci pinsari cchiù! Canciati e fatti u bidè. Si, mi lu fazzu, se no l uccellino della comare, mori pisciatu! (Ride uscendo) Scusami gioia, purtroppo si deve capire alla sua età. Mancia (Torna a cucire) Gradite un po di latte? No gioia, pigghiatillu tu che sei giovane, così ti pigghia un calcio nall ossa Sugnu allergico al lattice, bivitillu tu! (Si alza prende un giornale adagiato in un angolo della stanza, torna in poltrona a leggerlo. Lucia mentre cuce, canta una canzone,stonando. La figlia beve il latte pensierosa. Infastidito dal 4

canto della moglie) un po travagghiari ca vucca chiusa, mi sta facennu sciogghiri l inchiostro! (Lucia Continua a cantare con sprezzante aumento del tono di voce) zittiti! U latti a to figghia ci sta facennu vilenu! Si ti da fastidio, vai a leggiri nto cabinettu! A picciridda nun ci da fastidio che canto, è vero a mamma? (La figlia mangia, con la mente altrove) Lisetta mi senti? Ci sei? Mancu si movi! (A Lucia) po essiri ci vinni un blocco intestinale nta faccia? (Rientra in se) Scusate, ero distratta. Avevo la testa fra le nuvole! (guarda attentamente la figlia) chi c è! Sento che mi devi dire qualcosa. vero? (Lisetta nasconde il viso sorridente) Tu leggiu nta faccia è scrittu a stampatello (La figlia fa segnale che ci sta il padre. Lucia lo spinge ad uscire da destra) Susiti cicciobello. Và trova a me patri in continente! Cu to figghia avemu a parrari di discorsi vietati ai minori, sciò sciò (Carmelo esce. Torna idillica) Po parrari ora. (felice) dici ca mu leggi nna faccia chi cosa te diri. Chi vidi scrittu? Senza occhiali nun sacciu leggiri, figghia mia! (La figlia esita a parlare dondolandosi su se stessa sorridente. Curiosa, dondola come la figlia) amunì, che mi devi dire! ca parra non farmi stare con le spine dai (felice)mamma mi fici zita! (agitata) Zita? Comu zita? Vidi ancora sei celibata e zita, nun ti ci puoi fare Chi mali c è che sono zita! Avissi a essiri contenta ca ti portu dintra un altra persona! Chistu è u problema! Picchì, aumentanu i cosi di lavari, stirari (Lisetta è triste. Lucia esita, poi idillica) scherzavo! sugnu contenta! La mia picciridda bedda, si è faciuta zita Cu è stu curnutu? (Rimanendoci male) Che dici mà! Era un complimento! (Si siede accanto la figlia, è molto curiosa) È paesano? (Con gioia) no, è urbano! Comu? Cu tanti beddi figghi chi ci sunnu o paisi, ti isti a pigghiari a unu talebano! Chi capisti! Urbano significa che sta in città (Felice nel parlare del fidanzato) é un bel ragazzo, si chiama Giacomino! Giustu giustu! Si chiama comu u porco chi havi to patri! Navutru nomi di cristianu nun si lu putiva scegliri! Comunque, vai avanti! (Felice) Ha due occhi stupendi, un nasino delicato, una bocca delicata (Sospira) Chi havi a bocca delicata? Lisetta, nun facemu ca ci taliasti a vucca? 5

Ha un bel viso, e poi havi una lingua sciolta, si bella allungata! (Si irrita) chi cosa havi chissu allungato? Ancora sei allippata, le cose grosse, non le puoi vedere. Si vidisti cosi cu l occhi, t ammazzo! Lo so che sono illibata! Giacomino ha la lingua allungata, cioè ca sapi parrari bonu! In bocca havi paroli dolci mà, mi fa sciogliere come il miele! Fino ca ti fa sciogliere ci semu, appena accumincia a pizzuliariti comu na l apa nun veniri a chianciri ne mia, picchì u restu di vastunati ti dugniu! Mamà fuvu fortunata a truvari un ragazzo bello fuori e pulito dentro! (Irritata) Pulito di dentro? Io ti avviso, appena resti menomata, ti vaju a chiudu o manicomio nelle sorelle col cappuccino! Capisci sempri o cuntrariu! Pulito dentro, significa ch è una bella persona ricco di pregi! Però c è sulu un problema! Chiddi nun mancanu mai! Scummissa ca iddu nun lu sapi ca siti ziti? No chi c entra! È sulu ca comu ti le diri Nun mi mannari massaggio nell uccellulare, nun lu sacciu leggiri. Dimmillu ca vucca. Forza! Allura mamà, u me zitu è surdu! Mi pariva chi cosa havia! E qual è u problema. (Preoccupata) u problema è u papà. Tu sai ca iddu è camurrusu! Voli un ragazzo bonu pi mia. Appena sapi ca è surdu, mi scantu si ni fa lassari! Nuatri mica ci l avemu a diri ca u to zitu è surdu! Appena iddu u vidi ca è surdu? Nun ti preoccupari, a surdia nun si vidi! Si senti! E si lu senti? Nuatri nun ci la facemu sentiri ca è surdu! Se u papà sente ca iddu nun ci sente, poi u vidi ca è surdu! (Confusa) Basta, cu stu senti nun mi senti e si mi senti, ni sintemu. Senti tu a mia, to patri havi u dono di natura di essiri cretino! Non ci farà caso, ca u to zitu è surdu. E poi, iddu puru surdu è! Quannu u chiamu, mi lassa sbattiri. 6

La famiglia di Giacomino non l ho conosciuta, però mi nni parrò bonu. Mi dissi che hanno in casa una zia zitella. Mia suocera dice che è rimasta traumatizzata dall incidente di suo marito, e ci vinni u tic. Mischina, questo mi dispiace ca ci vinni u ticket! Comunque, importanti ca è na famigghia sistemata comu nuatri! F. S. Finistivu di parrari? Pozzu trasiri? (Preoccupata) Mamà, mi pari mali a diriccillu o papà. Ci lu dici tu? Allura chi ci staju a fari cca, nenti?! Ci penso io! (A Carmelo) Po trasiri, finemu di parrari.(lucia lo va a prendere sulla porta, seguita da Lisetta. Lo trattano come un pascià) vieni qua amore, assettati! (Lo adagia in poltrona) (Prende il giornale si mette in posizioni come se stesse leggendo) Papà, vedi che sono brava, pi nun ti fari affaticari, mi leggiu u giornale al posto tuo Amore, vuoi che ti scioscio con la palma o con la bocca piccina picciò? (Gli massaggi i piedi) papà, ti faccio quattro messaggi, per rilassariti! Ma sbattistivu a testa, o vi drogastivu? Mi pariti un poco strane! (Fa segnali alla madre, di iniziare il discorso) Che dici Papà, noi ti vogliamo troppo bene! Che mondo sarebbe, se muori tu! (Abbraccia il padre, continuando a far segnali a Lucia) (Disgustata) fussi puru u mumentu! Caro Carmelo ti devo parlare! Troppo leccamento c è, mu immaginava! Cosi di rumpiri ci sunnu! Io vado di là! Fai il bravo paparino mio! (lo bacia ed esce, in realtà si nasconde dietro la porta per ascoltare, facendosi vedere solo da Lucia) Carmelo apri bene le orecchie, picchì tu si surdu! Però, mi fa piacere avere un sordo in casa, anzi, si nni avissimu dui, fussi puru bonu! Surdu ju? Tu sbattisti a testa! Ho l orecchio bionico, puru si bussano a porta, io ci sentu! Sugnu surdu, sulu quannu mi chiami tu! (Irritata) Appunto!! Comunque, nun è mumentu di pigghiariti a paroli, picchì ti devo dire una bella cosa. È una cosa che tu hai sempre desiderato. Mi lassi e ti nni vai per sempre? (l abbraccia) Grazie amore, grazie! Quannu ti nni vai, ora o subitu? Vidi comu si scoprinu gli imbrogghi! Desideri chistu? Ti pistu a faccia comu racina, ti po sbattiri i corna o muru, ju resta cca (Carmelo è dispiaciuto) Comunque, ti vuliva diri ca to figghia, si fici zita! Comu si fici zita! Cu un masculu? No, cu una fimmina! Ca certo si fici zita cu un masculu, Carmelo! 7

Alla sua età è ancora pura lana vergine, e si fa zita cu un masculu? Chi vergogna, chi vergogna dintra a me casa! (Si dispera Lisetta) (Rivolgendosi alla figlia, in modo che il padre non capisca) Carmati, non disperare, ora a stu cretinu lu facemu accettare! Dici a mia cretinu? No, alla rima baciata! Turnannu a nuatri, si to figghia nun si fa zita, a lana vergine comu a perdi, sula? Secunnu tia, u miu è un ragionamento sbagliato? U primu masculu chi veni, pigghia e ci dugniu a me figghia vergine? No no! Ci la vuoi dare, pronta per l uso? U bello sta proprio in questo, daricilla impacchettata! Ancora a picciridda è nica pi farisi zita. Punto e basta! (Lisetta si dispera. Lucia la conforta) stai tranquilla! Se non accetta che l amore a tia in testa ti pigghia, ci dugniu focu cu tutta a panza di canigghia! dalle mie parti,canigghia è una presa in giro, per chi ha il pancione- Così all improvviso divintasti poeticosa? Nun sacciu picchì, sti versi d amore, mi pari ca lu sacciu a cu sunnu dedicati! È inutili ca fai così, a picciridda è nica! (Sta per alzarsi dalla poltrona, Lucia lo risiede) Nica? A mumentu ci accettanu a pensioni, e tu dici sempri nica! Pi mia è sempri nica! È inutili, ma nun canciu idea! (Gli parla dolcemente) Immagina, i nipotini ti chiamano: nonnino, me lo compri un panino? i picciriddi dalla felicità ti vasanu tuttu chi manu lordi, facennuti divintari un pezzu di fangu! Dimmi a verita, ti piacissi, vero? (Intenerito) Mi piacissi! In fondo, sunnu sempri i figghi di me figghia! (Esita un po ) va bene, a picciridda mia, si po fari zita. Ad una condizione! Prima vogghiu canusciri a stu zitu! (Grida felice, corre dentro) lu chiamu subitu subitu! Mih, già mi sintiu! Puru idda havi le aricchie bioniche comu tia! Vistu ca u zitu sta vinennu, mi vaju a levu sta vestaglia. Va sistemati puru tu! Bonu sugnu! Mica s hava fari zitu cu mia. Non è l abito che fa il monaco! (Con biasimo) ma è a panza, ca fa u porco! (Esce da destra sotto gli occhi allibiti di Carmelo) A megghiu parola è chidda ca nun si dici! (prende il giornale e si posiziona nella poltrona) ora videmu, stu zitu chi hava a veniri! Speriamo ca nun voli 8

essiri campatu di mia. Speru ca havi i piccioli, almenu mi campa iddu. (Legge il giornale) (Da dietro, avanza in silenzio con una pistola ad acqua. Si camuffa la voce) Mani in alto, questa è una rapina! ( Carmelo, balza in aria. Tiene le mani in alto, tremante) o la morte o la vita! (Tremante, da le spalle a Santino, quindi non sa dello scherzo) Signor scippatore, si pigghiassi a me mugghieri e semu a paci Cosa scegli tra la morte e la vita? Facissi lei, basta ca nun custa assai! Mettiti in ginocchio (Carmelo si mette in ginocchio, trema ) (tremante) Signor rapitore, soffro di obelisco, mi pozzu stari in piedi? Ci dicu navutra cosa, per favore, mi sparassi piano piano così nun sentu duluri. (Santino esce dalla tasca delle palle di carta, le tira addosso Carmelo, facendo con la bocca il suono di uno sparo. Carmelo, si lamenta) chi duluri, ahi! Aiutatimi, staju murennu. (Si lamenta e cade a terra) Sono morto! (Santino si tappa la bocca per non fari sentire che ride) (Entra, va di corsa a baciare il padre) Grazie papà. Ho chiamato il mio zito, tra un po arriva. Chi sta facennu coricato a terra? Nun si vidi ca sugnu morto, si orba? Ma quali mortu, si parri cu mia! Voli diri ca sugnu un morto vivo! (nota il nonno che sta per esplodere dalle risate) Chi hai nonno ca ti tappi a vucca, ti viene da vomitare? Sugnu siddiatu, picchì ammazzavu a to patri! (Esibisce la pistola finta. Esplode a ridere. Carmelo si alza, si rende conto dello scherzo) Allura era uno scherzo! Ti pari ca ti talìu? T ammazzo! (Lo insegue la figlia urla e chiama la madre) mi vulivi fari moriri! Fermati, ca te fari quattro carezze d amore, fermati ti dissi (Esce Lucia vestita, che seda il marito, mettendosi in mezzo tra il padre e Carmelo) Ti senti intelligente a darici lignati a un cristianu ca nun si sapi difendiri! Fallu cu mia u scaltru, ca ti fazzu a faccia a cocco bello! Ci ristò male to marito, ca muriu pi finta! A prossima vota, ci sparu veru! (Carmelo è irritato, lo mette a sedere) Assettati! (Al padre) Finiscila di fari scherzi, pari un picciriddu a ottant anni! A mumentu, veni u zitu, e siti tutti esaltati! State calmi! (Suona il telefono va Lucia) Pronto pronto. Io sugnu pronta e tu? Va fa nculu! (Chiude) era unu ca diciva sempri pronto! Po essiri ca mentri parrava, si ci incantò l ernia a disco! (Ride tanto) 9

(Risuona il telefono, sta per andare Lucia, la ferma Carmelo) Ci penso io! (Risponde) pronto, cu si? U capivu ca si pronto, ma cu si? Sentimi, tu pozzu fari un complimento? Va dicci curnutu a to patri! (Chiude) cosi di pazzi! (suona il telefono, corre a prenderlo) Pronto? Ah sei tu! (Ai genitori) è l amore mio! (Al telefono) Cippi cippi cippi, micio micio micio, bau bau bau Stannu facennu la vecchia fattoria telefonica? (Ride) (Al telefono) dimmi tutto vuoi portare i dolci? non c è bisogno! dico, non c è bisogno! Ni veni a carie nei denti! No, nei venti, nei denti. De-n-ti. Esatto denti, chiddi ca ti mancianu. Ti aspittamu nun ti sparamu, ti aspittamu! Ok, ti amo! ho detto ti amo! no piano, ti amo!... t come tu, i come io, amo come amo! Capisti, ti amo! ciao amore! (Chiude) sta venendo! ma com è surdu stu zitu? Chi dici papà! Siccome u filo du telefono è fino, i paroli chi ci diciva, ci arrivavano a unu a unu! U tempu ca li pigghiava tutti, ci vuliva tempu! Lisetta senti, veni cu mia, ca mi devi aiutare a purtari sacchetti, si veni qualcunu nun avemu nenti di offrire (Al padre e Carmelo) vuatri, stati calmi. (Le due donne escono da sinistra) Dimmi na cosa, a picciridda si fici zita? Almeno, così sintivu diri! Sugnu veramenti cuntentu, l unica niputi chi haju si sta facennu zita. I piccioli pi farici u regalo, li priparà? Comu u regalo! Quannu una persona si fa zita, si deve fare u regalo? Certo! Si nun si fa u regalo, chi rispetto è! E poi, si sta facennu zita so niputi, mica una di menzu li strati! Io sugnu all antica, chiddu chi mi fannu, io fazzu! Quannu muriu to soggira, idda u regalu ci lu fici? No! Si proprio ci teni, accuminciassi a sborsarimi mille euro a mia, appena mori, ci fazzu un regalo da liccarisi i baffi! (Gli allunga la mano) Sugnu curiusu, chi regalo mi fai? È una sorpresa! Dopo ca lei mori, ci lu dicu chi regalu ci fazzu. Intanto mi duna mille euro, accuminciu a farmi una idea. (Santino obbietta sul fatto dei soldi, nel mentre si sente una voce) VOCE FUORI SCENA Micio micio micio micio C è qualcunu ca persi a jatta! 10

VOCE FUORI SCENA Bau bau bau bau Ma quali jatta. Quarcunu persi u cani! (Bussano, va Carmelo ed entra Giacomino) Buongiorno, a cu cerca? ( ragazzo bruttarello, con occhiali grandi e baffi, capelli in aria. Qualche dente nero. Entra ben vestito. Porta un papillon, un girasole nella tasca della giacca. Ha un mazzo di fiori. Essendo sordo, parlerà con un tono di voce alto) C è cippi cippi? (Risponde con tono alto) ci semu sulu cip e ciop! (Tra se) Però l indirizzo chistu mi pari! Scusate, a me zita sta cca? Comu fazzu a sapiri si a to zita sta cca, si nun sacciu cu si tu! Io sugnu u zitu! Allura sta cca sta a to zita. Trasi! (sottovoce a Carmelo) Beddamatri ch è bruttu! È parenti du sinnacu du paisi. Parino na stampa! Zittuti, po essiri ca l apparenza inganna!videmu si appena accuminciamu a canuscillu, diventa cchiù beddu! Prego, assettati! (parlerà per tutta la commedia, con un tono di voce un po più alto degli altri. Da la mano ai presenti) Piacere, io sono lo zito della zita! (ricambia il saluto con la mano) piacere, io sono il papà della zita. Questo è il nonno della zita! (Al suocero) Di quant havi ca arrivò, jetta vuci. Ci pari ca semu surdi? (Sottovoce) Po essiri ca vinni patati senza microfono? Questi fiori, li ho portati per il mio fiore più bello! (Li prende, li da a Santino, il quale li mette sul tavolo) Grazie, appena veni me figghia, ci li dugniu. Intanto, assettati! (Da la mano ai presenti) Piacere, io sono lo zito della zita!(scruta la stanza) nun vju a nuddu! Dunni è a me zita? Me figghia è nisciuta. Com è cresciuta? A lassavu nica pi telefono e già divintò granni! Mah, comu passa u tempu. Una telefonata, allunga la vita!! (Ride) picchì stai in piedi, assettati! (Da la mano ai presenti) Piacere, io sono lo zito della zita! 11

u capemu, u capemu! Di quantu voti l hai dittu, u sacciu a memoria ca si u zitu! (Lo prende con forza, e lo siede) Assettati! Comunque, sono Carmelo. Comu ti chiami? (Giacomino lo guarda sorridendo con impaccio, ma non risponde) ti dissi, comu ti chiami? (Nessuna risposta) si bloccò? Po essiri ca nun la capisci a to lingua! Parraci con l alfabeto antropomorfe (con visibili gesta delle mani, attira l attenzione di Giacomino a far si che guardi le sue labbra. Parla urlando spezzando le parole) ti di-ssi po- co fa, Co- mu ti chi- a- mi tuuuuuuu! (Risponde allo stesso modo del suocero) mi chi- a- mu, Gi- a- co- mi- no! U ca- pi- sti? U sentisti Carmelo! Stu cretinu si misi u nomi, di lu porco chi hai tu! (Ride) Vol diri ca so patri quannu u spirimintò, fici u porco e ci vinni l ispirazione du nomi. (Gli da la mano) piacere, sugnu u nonno. Mi chiamo Santino! Mi dispiaci tantissimo che alla sua età, lei è cretino. Megghiu di nenti! (Si irrita. A Carmelo) u sentisti? Mi dissi cretino! A mia, cretinu nun mi l ha dittu mai nuddu! L unico cretinu, ca mi dissi cretinu, si trova ricoverato al camposanto! (A Giacomino, gli da la mano) amico bello, cretino ci si tu! (Contento) esatto, ha indovinato ca mi chiamo Giacomino! Cu ti lu dissi? (Santino non si fa persuaso del comportamento di Giacomino) Lassalu iri a me soggiru, parra cu mia. Tu, di cu si patri? (Nessuna risposta. Aumenta il tono di voce) cu è to patri? (urla, da far spaventare tutti) beddamatri, cca sunnu! (Si nasconde dietro la sedia, dal modo in cui fa, fa spaventare anche Santino e Carmelo che si nascondono assieme) state attenti, si ni vidinu, semu fritti! Aiuto!!! (spaventato) Beddamatri, a cu schifia vitti chistu, ca mi fisti scantari! Du scantu, mi sto scontinentando tutto! Cu c è, Giacomino? A cu vidisti? Comu sunnu, razzisti? (più spaventato) minchiuni, a tutti i capiddi ni tagghianu! (Ad alta voce) Mu vo diri, chi dici? E a cu schifia vidi? Chi fa nun mi capisci, è surdu? Mi lu dissi lei ca ci sunnu i latri, razzisti (esce dal nascondiglio Nervoso) appena continua a schirzari, ci dugniu un pugnu nna vucca, ca u pani ci le fari manciari di darreri u coddu! collo!- 12

Senti maialino coraggioso, si vinisti pi schirzari, megghiu ca ti nni vai. A me niputi, nun la pigghi pi fissa. Fimmini comu me niputi nun esistinu. Altissima, purissima, levigatissima! U capisti? Cu tia parru! Vidi chi faccia di bumma chi havi, mancu mi rispunni! (gli va vicino) A tia nuddu ti la insegnato l educazione? Si rispunni sempri, quannu unu parra! A chitarra? No, nun la sacciu suonari, mi dispiace! Da due anni suono al conservatorio con la tromba! Mizzica, ca tromba! Picchì, campanellu nun hannu? Scusate, haju parratu assai, vorrei un poco di acqua naturale! Bonu accuminciamu! Mancu ha misu peri dintra, e ci voli biviri! Stai calmo, ci penso io! (esce e poco dopo rientra con un bicchiere, la da a Giacomino) Mi dispiaci,sulu chista mi ristò. Bevi!(Giacomino beve. Santino ride sotto il naso) Pi essiri bona è bona, un poco zuccherata però. Lo so, purtroppo haju a diabete (Carmelo capisce il gesto scostumato del suocero, si irrita, ammonendolo con gesti) (Gustando la bevanda) ma è acqua colorata? bevi bevi, è acqua orinata! (ride a crepapelle, mentre Giacomino beve) Buonissima, l aranciata! Chi schifia d acqua ci detti, chidda pisciata? Ma picchì usi questi vocaboli, irripetibili! Iddu vuliva l acqua naturale, sono andato in continente, (Fa segno di far pipì) E ci detti l acqua naturale(ride. Nel frattempo entra Lucia e Lisetta) (Stanca, porta sacchetti) chi stanchizza! (Vede il genero) cu è stu zingaro? Ma quali zingaro! Questo è l amore del mio cuore! (Va verso Giacomino, il quale vedendola, le va incontro prendendole la mano, stringendola al petto) Amore, mi sei mancata. Dove sei stata? Sono uscita con mamma! Certo amore, se vuoi andiamo a nanna! Io e te, ciu ciu ciu ciu Ueh, quali nanna bigiù bigiù! Mi pari a mia, ca curri troppu stu scimunitu! (Guarda Giacomino. Sottovoce a Lisetta) Figghia mia, chistu è u to zitu? 13

Si! U vidi ch è beddu? Beddu? Figghia mia, tu hai problemi seri! Quannu vi facistivu ziti, a cu taliavi, i muschi? Tu hai biddizzi di vinniri, iddu havi bruttezza a credito! Tu parri pi mia, tu chi ci vidisti o papà ca ti lu sposasti? Quannu mi sposavu cu to patri, era o scuru. Dopo ca ci dissi di si o parrinu, mi putiva tirari cchiù indietro? No! sai chi ti dico? Sposatillu! L amore è orbo, quannu na persona si innamora, si tappanu tutti i difetti (Sorridente con Giacomino) Scusi, lei è lo zito della zita? (non le da retta) Mi senti? (da un leggero spintone alla madre ammiccando, facendole segnale nell orecchio. Lucia si ricorda) Certo mamma che questo è il mio zito! Ve lo presento a tutti, signori e signore questo è il mio (Precede la nipote) Porco! (Ride) Nonno! Come ti permetti a dire che il mio zito è maialo! Ti taliasti tu, pari un citrolu cu clistere! Dissi porco, picchì già ni presentamu e sacciu comu si chiama. (si abbracciano, scambiandosi effusioni come due piccioncini) mi sei mancato micio micio micio Anche tu bau bau bau Scusate, visto ca siti micio micio bau bau, u sapiti il coccodrillo come fa? (Ride a crepapelle) Figghia mia, ancora mancu mi hai presentatu a stu beddu picciotto di zito! Amore, ti presento mia mamma Lucia! (Lucia gli da la mano, Giacomino non avendo sentito che fare ) Già parte signora? (Gli da la mano) buon viaggio, auguri e figghi masculi! (Gli urla nelle orecchie) chista è me matri Lucia. Dicci comu ti chiami! Picchì jetti vuci, ti pari ca sugnu surdu? (A Lucia)Piacere Giacomino Giacomino, che fai nella vita? (Nessuna risposta. Lisetta fa cenno di alzare la voce, Lucia si mette in piedi sulla sedia) che fai nella vita? (Nessuna risposta. Lisetta, fa cenno di scendere e Lucia si inginocchia. Il nonno ride) Che fai nella vita? (Nessuna risposta. Lisetta le fa cenno di alzare, facendola irritare) si po sapiri comu cazzarola me fari capiri di chistu? Isata no, calata no, com è ca me fari capiri? Di vicino nun ti senti è miope. vai nna stanza di lettu ci mandi un telegramma, così ti senti! (Ride) 14

Menu mali ca u sai u me zitu havi u bucu du timpanu nicu, e i paroli nun ci trasinu! Ci devi jettare voci, pi faricilli infilari tutti! A risolvu ju sta situazioni! Con permesso! (Esce di fretta da destra) (si sistema, si siede e urla) Giacomino, chi schifio fai tu nella vita? Chi ci fazzu ju a zita? Mica ci lu pozzu diri a lei! Poi si pigghia d invidia e li fa puru lei cu so maritu! (Adirato) Disgraziato, dimmi tuttu chiddu chi faciti e chiddu chi nun faciti! Parra o ti scippu aricchi! (Tira le orecchie a Giacomino il quale grida) (Adirata) Dimmi a virità, vi mandati massaggi tonnografici? Parra! Faciti posizioni archittettoniche? Lisetta, sta specie di animale ti tocca tutta? A vuliti finiri! Quannu ni videmu facemu il tuca tuca Chi fati?(prende Giacomino per la camicia, scuotendolo) A me figghia ci fai vidiri il tuca tuca? Appena la metti incinta e a lasci vedova, t ammazzo! (Piange) ci lu giuru, ju nun ci sugnu mai pazzo! Sulu quannu mi alzo a matina, chi capiddi nta l aria, paru scappatu du manicomio! Fermati papà! (Carmelo lascia Giacomino, Lisetta lo soccorre) amore mio, faccillu vidiri a me patri, il tuca tuca! No no, grazie! Mi basta chiddu miu! Cosi, schifiati nun li vogghiu vidiri! Cosi schifiati? Semmai, cosi frischi! Vo mettiri iddu, cu tia! Iddu è giovane, è il tuca tuca ci canta! Chiddu tuo, si scurda i paroli! (Alza Giacomino da terra, le parla nelle orecchie) Te la senti di fare tuca tuca, davanti a tutti? (Giacomino dice si. I due si dispongono uno di fronte l altra. Carmelo cerca di impedirglielo, Lucia trattiene il marito, invitando Giacomino ad agire. Parte la base del Tuca Tuca, i due fidanzati ballano. Sotto gli occhi allibiti di Lucia e Carmelo) (Entra, interrompendo il ballo dei due. Ha con se un grosso imbuto parla usandolo come megafono) attenzione attenzione! Picciotti semu salvi. Truvavu u modo pi ficcarici i paroli nto timpanu a Giacomino! Cu chistu? E comu fai? Così è tantu facili (Si avvicina con l imbuto nell orecchio di Giacomino, il quale come se nulla fosse. Lisetta ferma il nonno) (Gemente) Fermati nonno! Nun ci fari mali al mio zito! Si mori iddu, navutru o paisi ca si chiama Giacomino, nun lu pozzu truvari! 15

Mali chi va, c è u porco di to patri (Ride. Lisetta si dispera. Santino gli urla con l imbuto nelle orecchie facendolo balzare in aria) buongiorno! (Giacomino dallo spavento cade a terra, viene soccorso da Lisetta ) (Lo riempie di schiaffi per farlo riprendere, il quale già ripreso cerca di evitarli) zito mio, ripigghiati. Cca sugnu! Mi vidi, cca sugnu! Ma dari navutru pugnu? Sei troppo pazza d amore, fatti controllari! Dammi stu altoparlante papà (Santino le da l imbuto e parla all orecchio di Giacomino) poco fa, ti dissi cosa fai nella vita! Chi travagghiu fai? Nenti. Nascivo disoccupato e nun haju dirittu a travagghiari Comu? Cu sta fisofolia di parole vulissi essiri campatu di mia? Ci l ahju zappatu a me zia? No no, si lu zappa idda il giardinello (Carmelo s innervosisce) Lucia, dacci l altoparlante se no i paroli nun ci trasinu in testa (Spaventata)Comu in testa? Finiu ca c infila dintra lu timpanu? Beddamatri, si ci inchiti a testa di chiacchere, poi mi le maritari cunfusu! (Intanto Lucia, ha già portato l imbuto a Carmelo) Funziona stu cosa? (parla dall imbuto) Uno, due, tre prova di pressione, ok funziona! Allura, vo essiri campatu di mia? Di lei? Certo, visto che sono lo zito della mia zita, è giustu ca mi campa lei visto che lo devo chiamare, papà! Carmè, ti mittisti l acqua dintra e u rubinettu di fora cu chistu! (ride) ti isti a riparari dunni chiovi, stai attentu e ti allaghi! (Ride) (prende per l orecchio Giacomino e lo accompagna alla porta. Lisetta lo prende dall altro orecchio tirandolo a se. Giacomino urla dal dolore) Si nun si ti nni vai, ti fazzu divintari concime pi basilico! (Carmelo lascia la presa, facendolo cadere) Cu vinciu in questo lascia o raddoppia? (ride) Altro che lascia e raddoppia. (A gridare vicino le orecchie) Si nun si nni va, a testa ci fazzu fari a ruota della sfortuna! (Disperato) nun sulu aricchi, puru a testa! (Gemente, abbraccia Giacomino)Si jetti fora a iddu, m impicco, mi butto sotto un ponte e mi taglio le vene.(lucia si dispera) (Dispiaciuto) Gioia mia, chi dici! Vale la pena sentire tanto dolore per amore? Ti spari, nun senti nenti! Papà, puru tu, ti ci metti! Lisetta rifletti bene a chiddu ca dici! Vedrai che tutto si sistemerà! (A Carmelo) quannu ni sposamu, ricordi ca eri senza 16

travagghiu, senza na lira! E puru vidi dunni semu arrivati! Lassali contenti! Giacomino, appena ti sposi a me figghia nenti ci farai mancare? (Non avendo sentito, parla di tutto altro) Comu fici a indovinarlo? (Lucia guarda il marito soddisfatta) da quando sono arrivato devo pisciare, però nun sapiva dunni farla (Tutti rimangono pietrificati, il nonno si ammazza dalla risate, esce rientrando subito dopo con un vasetto con la pianta) Visto che sei continente puru tu, falla in questo bagno a domicilio! (Ride) Scusate, la vado a fare a casa. Almenu mi concentru megghiu nel mio bagno. (Si saluta con Lisetta strofinandosi il naso) ciao cippi cippi Ma chi stannu facennu? Chi hannu manciasciummi? prurito?- Si stanno sciusciannu u nasu in società! (Prende un qualsiasi indumento lo da ai ragazzi) Scusate, questo vi può servire per soffiarvi in pace (Ride) A finisci nonno, ca ni stamu salutannu! (Sdolcinata) Ciao micio micio. Vieni presto, non posso stare senza di te! Ti raccomando, vieni subito perché a mia nipote si ci rifredda la ciancata! fiancata- Verrò più tardi con i miei genitori! Appena ti conosceranno, saranno felici di scoprire una ragazza speciale come te! (Felici si abbracciano. Sia avvia sulla porta) a più tardi signori, porterò i miei genitori. Speriamo che i to genitori nun sunnu di jttari comu tia? Si certo, c è puru me zia. È tanto simpatica, parra cu nasu! Parra cu nasu? Cu è, a fatta turchina? Io puru havia uno zio, ca quannu manciava sunavu cu culu (Ride) Giacomino, ora vai in pace. Porta tutti chiddi chi voi. A me casa nun è chiesa, ma è china di parrini! E purtari puru i me cugini? Ma quali chiddi du paisi, o chiddi di ci cago? (esaurito, lo accompagna fino a spingerlo fuori) fammi un favori, nun purtari a nuddu. Si nun veni manco tu, mi fai un grande favore! Veru? Lei faciva l attore? In quale film? L uomo nudo con le mani in tasca! Vai e nun veniri cchiù, se no ti jetto a mare Vero? Mi fa recitare! Pi quali film, putissi essiri bonu io? L uomo invisibile! vatinni, e nun veniri cchiù! Diventerai famoso! (Ride) Ma che dici! (Gemendo) Si nun veni cchiù, nun mi pozzu fari cchiù zita 17

Pi fariti zita, mica c è bisogno ca pi forza ci hava a essiri iddu! (lo spinge fuori il quale, si trattiene con forza continuando a fare con la figlia Cippi cippi micio micio bau bau. lo fa uscire e chiude la porta) Speriamo sa scorda a casa e nun veni cchiù! Difficili mi pari! I maiali hannu u nasu grosso, e quannu na cosa ci piaci a puzza sutta u nasu, nun si la scordanu cchiù! (Ride) Finitela, tutti e due! Il mio Giacomino, a puzza sutta u nasu nun ci l havi! è inutile che fate così, io me lo sposo papà! (Scappa da destra piangendo) Certo ca l ignoranza è troppo forte! Si po mai parrari du nasu! Si dice così per dire ca, parra cu una vuci strana, tipo tipo u capisti? U capivu. Parra tipo tipo! Comunque, appena veni videmu chi vuci strana havi chista! (Qualche secondo di pausa) Penso e dico: si Giacomino è surdu, so zia parra cu nasu. Dico io, so matri e so patri, comu hannu a essiri? Bhoooooo.(cala il sipario) Si sempre chiddu chi consuma i famigghi! A picciridda mia, si lu deve sposare alla faccia tua! Così, iddu fa u porco e idda fa a porchetta! (Adirata Lucia esce, seguendo la figlia. Carmelo si siede vicino al suocero) Certo ca, to figghia truvà un bravo ragazzo! a parte ca è surdu quannu parra, è un ragazzo sistemato! Io l havia caputu subitu ca è surdu u zitu. Io nun lu diciva, per non faricillu ricurdari ca nun ci senti! Fine primo atto Ora dici puru ca so zia chidda, parra cu nasu. Ma comu schifia fa a farisi nesciri i paroli, di sti dui buchi? Mah! 18

Secondo atto (la scena comparirà la stessa del primo atto. Lucia vestita normalmente, sistema la stanza) Lisetta, veni cca dammi na manu! F. S. Nun po essiri mamà, ci l haju impegnata. Dammi l avutra allura! F. S. Puru impegnata ci l haju! Possibile ca mancu n hai una di scorta, disponibile! (Entra ben vestita) Che aiuto ti servi? (Ammira la bellezza della figlia) Sei una fimminazza! U to zitu, si nun ci sentiva quannu eri vistuta normale, ora ca ti vidi elegantissima, ci veni a stitichezza nta l occhi! Grazie mamma, gentilissima (Le da un bacio) ancora così stai? Va sistemati Aiutami a livari stu tavulu(lo portano fuori scena) facemu spazio (Rientrano con un tavolino per adagiare vassoio) chistu è meno ingombrante Continuo a sistemare io, va puliziati! (Esce Lucia. Sistema le sedie e la poltrona vicino al tavolino) Non vedo l ora di conoscere i miei futuri suoceri. Chissà che impressione gli farò. Quanto sono felice! Finalmente, mi fidanzerò col mio Giacomino piccino piccino! (entra ben vestito) Lisetta, comu staju? Stai benissimo papà! (Lo bacia) Grazie papà, che mi stai facendo felice! Io? Mica ti sta facennu zita cu mia! Cu to zitu! U sacciu! Dico, mi fai felice, perché hai preso in casa Giacomino! Non è che l ho preso, trasiu sulu chi so peri! E poi, importante ca si felice tu, ci sugnu puru ju! (Si abbracciano e Lisetta lo bacia) me lo prometti, u primu figghiu masculu, lo intitoli comu mia? E si mi nasci una fimmina? Ci metti sempri u me nomi. Tanto a differenza non si nota! Ne parlerò con Giacomino. Lui sarà l autore du figghiu! Io, ci lu pubblicizzo Diccillu, ca fa un figghiu cu l aricchi aperta! Nun facemu ca nasci surdu comu u patri? 19

(Colpita) Comu fai a sapillu?cu tu dissi, ca Giacomino soffre di sordologia? Cu mu dissi? Si vidi du megghiu luntanu ca è surdu! (Lisetta si rattrista) ci voli u traduttore pi farici capiri i cosi! Ni putivi truvari unu megghiu (Nota tristezza di Lisetta) picchì sei siddiata? (Gemente) Scopristi ca Giacomino è surdu, ora lo guardi con occhi diversi! (Dispiaciuto) Io schirzava! Ti prometto ca lu talìu chi me occhi, e lu sentu chi me aricchi, ma tu nun essere triste! (Triste) devi sapere che tutti avemu i pregi e i difetti! Nessuno è perfetto al mondo. Quindi, a Giacomino mi lu sposo lu stissu. Anzi sugnu felice! È sempre stato il sogno della mia vita, aviri un jenniru surdu! Quindi, stai tranquilla. Tu mi lu dici, pi nun mi fari chianciri! Tu, pi mia hai sempri circatu un ragazzo senza difetti! Chistu lu pensi tu,no io! A tua insaputa, fici un annuncio nno telegiornale: cercasi fidanzato pi me figghia. Senza piccioli, importate ca è malu cumminatu! u vidisti? Grazie a mia, trovasti a stu porco (Si riprende) vuliva diri Giacomino! F. S. Lisetta, veni un minutu, spicciati! Arrivo! (Bacia il padre) Grazie papà, te ne sarò grata per avermi fatto trovare Giacomino, la mia fortuna di vita (Esce, chiamata dalla madre) Fortuna di vita? Sfortuna pi sempri! Per ora è felici ca havi u zitu surdu. Appena diventa so maritu e vidi ca nun ci senti, i piatti volano da finestra, e poi veni a chiama o papà.(entra Santino)Pensaci a chi si in tempo (Vestito in modo bislacco. Giacca al contrario, coppola, scarpe da lavoro, sigaro. Occhiali di mare in testa. Fa lo snob) halò, Halò babi. common! Common, chi mmi fai babi? Chi ci fazzu? Si nun si leva davanti i me occhi, ci dugniu una forma di guanta (Evidenziando il palmo della mano) ca ci fazzu capiri a differenza tra stelle e stalle. (parla come gli viene) Senti amigos, sogno siculo americano della playa del sol de puerca vacca! Me chiamo Santino corason, vengo da broccolino provincia della America. Sono partito esta noce, sono atterrato con duos bananos! Baciamo le mani a vossia! Chi havi ca parra straniero? Si scordò u ciriveddu dintra u cabinettu? (Parla normale) nun accuminciari ad affinnirimi! Ognuno, comu si voli vestiri, si veste! Sceglivo un abbigliamento diverso dal solito, per essere diverso da voi, per farmi dare un colpo d occhio degli invitati! Altro che colpo d occhio. Appena u vidinu, ci duna a tutti un colpo di grazia 20

Finiscila! Dimmi a verità (con accento americano) con questo mio parlare americanino, vestito io così, fare una bella figura con parenti dello zito? Ma è normale che fa una bella figura (Tra se) di merda! (Accende sigaro e con accento americano) ok babi. Chi mmi fai? (Fa la conta con le dita) Uane, ciune, trine, fore, fave! Vedi Carmelo che saccio parrare miricano? Oh yeah! Common! Chi mmi fai, chi mmi fai babi? Navutra vota? Si nun astuta stu sigaru, ci dugniu un colpo di scarpa a pedale, così poi in continente ci va cu culu a fisarmonica! (Entra ben vestita. Lamentandosi dalla puzza) Chi cosa è sta puzza? Traseru cani morti? Grapiti a finestra. (Apre finestra) papà, jetta sta schifezza! (Con aria da snob) Cara figlia, questo essere sicarro pi li persone importanti comu mia! Questo fare profumo di primavera! (Glielo leva con forza dalla bocca, lo lancia dalla finestra) Quali profumo di primavera, chistu fa puzza di cimiteru! (nota il vestiario del padre) comu cazzarola si vistutu? Pari arlecchino mbriaco! (Al marito) vidi a me patri vistutu così, nun ci dici nenti? Per me è elegante. Pari un porco ca cravatta. Dico io, vi vuliti fari i cavuli vostri! Ognunu è patruni di vistirisi comu voli! Sono vestito mare e monti! Pinsati pi vuatri! (Bussano) (Agitata) cca sunnu! Beddamatri chi emozione. (Sistema tutti) Carmelo, mettiti cca a destra, appena trasinu ci strinci a manu. Papà, mettiti a sinistra, appena trasinu ci strinci u culu! (Bussano di nuovo)ti raccumannu, nun fari u maladucatu! A mano a strinciri (irritato) Sai ca sugnu mancino.si mi metto a sinistra, sulu culi pozzu tuccari (inverte i posti) Carmelo, mettiti a sinistra. Papà, mettiti a destra e di cca a manu ci la po strinciri! (Bussano) un momento, ni stamu sistimannu! Mi mettu nno menzu, così ci ridu nta faccia, man mano chi vennu trasennu. Mi pari ca siamo pronti. (Bussano) potete trasiri. To figghia dunni schifia è? Chiamala! Aspettati! Visto ca tutti vennu pi to figghia, nun ci la fari truvari subitu. Idda va nell altra stanza, appena a chiami trasi e fa a sorpresa a tutti. Sta pinsata mi piaci! na vota ogni tantu a dici na fesseria intelligente Ok, va bene. Semu tutti pronti? Putemu grapiri? (Apre la porta col sorriso) Buongiorno. prego entrate! 21

(Donna matura zitella. Possibilmente grassa di sedere. Parlerà una specie di italiano scorretto e con voce fine. Entra sottobraccio con la sorella, la madre di Giacomino.) buongiornissimo a voi tutte signore e signori. Permetterebbe che ci assettassimo prima che ci presentassimo, se no i piedi mi bruciassero? Certamentissimo! Prego (Nel mentre entra Giacomino, lasciando porta aperta. con se ha una confezione regalo alquanto evidente) ciao Giacomino, che piacere rivederti (Col suo modo di parlare a voce alta) Buongiorno a tutti! Dov è la mia zita? Assettati, a navutru poco veni! Comu? nun c eni! E io chi mi fazzu zitu sulu? (Al suocero) Haju l impressione ca oggi, ni ricoveranu a tutti (Urla) stai tranquillo, fra poco me figghia viene a farisi zita cu tia! chiudi a porta, se no, trasinu i vò cumprà e mi fannu accattà cosi ca a mia, nun mi va (Non avendo sentito, Giacomino si siede, non chiudendo la porta) Signora, perché buttassimo voci. Lo sa, che le siccano le cannarozza? (Sottovoce) A da cosci lordi di to soru! (Normale con sorriso) lo so signora, ho una voce squillante! Comunque, possiamo avere il piacere di conoscerci? (Si danno la mano) Mi chiamo Lucia, sono la madre della fidanzata. Piaciere, mi chiamassi la zia Pippina. Per gli amici Pippina. Questa mummia nella mia fiancata, essere mia sorella. Lei per fortuna, soffre di alta tensione nervosa, anche una piccola emoziona, ci viene la tarantella in tutto il corpo. Mischinazza! Picchì fa a tarantella? Picchì a fari u tanga nun ci piaci! (Ride) (Donna ipertesa con capelli ricci, occhiali grandi come fondo di bottiglia. Parla in maniera esaltata) piacere sono la madre dello sposo. Mi chiamo Bettina. La zita non c è? (I parenti di Lisetta le danno la mano ricambiando il nome) Signora Bettina, piacere. Semu tutti parenti da zita. Io sono la madre, questo è mio marito Carmelo, questo è mio padre. Ora la chiamo a mia figlia. Ne approfitto per farle le condoglianze, ho saputo che suo marito appi una disgrazia! (Bettina inizia ad avere tic piuttosto evidenti. Le trema la gamba, si muove con la testa. Fa versi strani con la voce contorcendosi la bocca) (Tutti si spaventano) Beddamatri, ma chi ci pigghiò! Si sta trasformannu? Picciotti, chiamate un esorcista! (Si allontano da lei, facendo croce con le dita) Va via, da questa casa! (preoccupato le da coraggio alla madre) presto, aiutate la mamma! Aiuto, alla mamma è venuto lo ticchio! (piange) Mamma, non morire ticchiata! 22

Per favore, datemi un po di vino ca mi passa stu tic tac! (Santino corre a prenderlo, torna col bicchiere lo da a Bettina che dopo averlo bevuto, sbuffa come un cavallo,quietandosi) Giacomimo sto bene. Nun chianciri cchiù, se no a zita ti vidi tuttu pisciatu! (Giacomino si riprende) Purtroppo, mia sorella avere trasuto in coma, quando ha venuto suo marito dall incidente, con un pezzo in meno. Quando sente parlare di lui, le vengono le ticchiate! Come stare Bettina? Avere fatto spaventare tutti. Facesse capire che tu stare bene, come quando ti salutare allo specchio! (A Carmelo sottovoce) Secunnu mia, chista si manciò u vocabolario o contrario Scusatemi signori, quando sento parlare di mio marito, mi viene l icchitusse in testa! Ca disgrazia chi ci vinni, mi ha rovinato l esistenza! Però, bevendo un po di vino, allago il cervello, e dimentico tutte cose! Mi dispiace per lei, ma nun ci pinsassi cchiù! Oramai, suo marito si trova lassù in mezzo agli angeli! Ma quannu mai, stu crastu si trova vivo in menzu li cristiani! Vivo? Comu, dici ca appi una disgrazia, ed è vivo! Po essiri ca va facennu u cadavere paisi paisi! (Ride)Che avessivo capito! Mio cognato avere avuto la disgrazia, però avere campato vivo! Tra un poco, avisse a venire! Giacomino tuo padre, stassivo venendo?(giacomino non risponde) hai sentito quello che ti ho diciuto? È so niputi, e mancu sapi ca soffri di tamponamento sordologico. Signora, se mi permette haju u metodo pi fallu sentiri (Attira l attenzione di Giacomino) Di-ci to zi- a to pa- tri do-ve schi- fi- a, a- ve- re sta- to? Me pa- tri sta vi-ne-nnu! Mi di-ssi ca pri-ma di ve- ni-ri pa-ssa- va du ba-r. Giacomino, picchì parri a cambiali? Parra in contanti ti capisciu megghiu! È proprio na bedda famigghia. Di unni nisceru, du manicomio? (Ride) Aspittamu a so maritu, e faccio entrare la mia bambina! No picchì è me figghia, è una ragazza speciale pura, bella, si gira tuttu u paisi comu idda nun ni trova. È una ragazza, acqua e sapone. Anche mio nipote è latte e caffè. Sogno veramente felicia, sapere di avere una nipota, speciala! Sei accontentata Bettina della zita del nostro Ciacomino? A questo punto mi pari giustu conoscere la zita. La chiamassi. Nun aspittamu a nessuno! (Leggero tic) Vulissi vidiri comu è fatta sta zita! Po essiri ca nun mi piaci, e poi mi l avissi ad annacari io, inveci di me figghiu! Ueh, si carmassi! Si me figghia nun ci piaci, mi la tegniu ju! E poi, biddizzi, ni havi di vinniri! Cari signori con immenso piacere che vi presento 23

(entra con fretta con vassoio di dolci. Essendo gay, avrà movenze modo di parlare di conseguenza. Vestito con pantaloni neri, camicia bianca aperta dal collo fino al petto, foulard rosso attaccato nel braccio destro, occhiali da sole buffi.) buonasera a tutti! Scusate il ritardo, ho avuto un culloquio con un amico (Bettina riprende con i tic in tutto il corpo. Mette gli occhiali sulla testa. Porge la mano ai presenti) piacere, sono Ambrogio papà del fidanzato. (Lucia, Carmelo, Santino ricambiano col nome, Carmelo è indeciso nel dargli la mano. Ambrogio gliela tira per salutarlo, al termine Carmelo si gira, si sputa sulla mano l asciuga sul viso di Santino. Lucia è stupita per le movenze di Ambrogio) Signora, si sente bene? (Si sblocca) Sto benissimo! Avevo l encefalogramma piatto. si accomodassi che faccio entrare la zita! (Chiama) Lisetta, Lisetta arricogliti che i tuoi suoceri sunnu cca! (Lisetta entra come se stesse facendo una sfilata. Ambrogio è entusiasta) (Si alza applaudendola) bravissima amore mio. Sembri una fotoromanza! (applaude) bis bis! (Va a baciarla) Complimentissimi cara! Sei bellissima, bravissima e bassissima! (Lisetta è meravigliata) (Sottovoce a Carmelo) nun sapennu ne leggiri e ne scriviri, secunnu mia chistu è un poco sciddicato! dalle mie parti, sciddicato vuol dire gay. Un poco? Chistu è tuttu finocchio! (Guarda Santino in maniera strana) Bello il suo vestiario. L ha scelto lei? (Santino annuisce) Che moda è? Ci lu dicu ju chi moda è. Spogghiati e va curcati! Mamà, cu è stu ricchionello? (Lucia le tappa la bocca) Vuoi u coccobello? Ca prima fatti zita, ca poi u coccobello ti lu da u zitu (Sottovoce) vidi ca chiddu è to soggiro! (Le si inginocchia, baciandole la mano) Amore mio, sono qui per chiedere la tua mano, al tuo papà! (Adirato) Scherzi o dici veru! Si la vuoi a me figghia, o ti la pigghia intera o niente! A pezzi a pezzi, no! Quantu mi dai, pi faritilla zita? Ciacomino, perché non ci avesse fatto la commemorazione di questa bella ragazza Ora? Porca vacca! Mamà a zia nisciu pazza! U stissu mi pozzu fari zitu? Che avessimo capito, tronzo! Io avere diciuto che ho venuto qua, per conoscere a questa pella signorina! Gliela presento io! Lisetta, questa è la zia Pippina Piacere di conoscerla zia Pippina. 24