Paola Di Capua RACCONTI

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Transcript:

Racconti

Paola Di Capua RACCONTI

Alla Regina delle maree, alla Casa senza tempo, agli Amici di una sera particolare, a quello che credevo quand'ero bambina, a Blu e la sua chiave del cuore, a Tremiti, fedele scrigno dei miei ricordi e fonte inesauribile d ispirazione. A tutti quelli che vorranno leggermi e a me stessa che come sempre ho chiuso gli occhi e ho scritto col cuore.

LA REGINA DELLE MAREE Questa storia è nata un giorno per caso di tanto tempo fa. Stavo suonando una filastrocca con la chitarra nell attesa che Morfeo prendesse tra le sue braccia mia nipote che, tutt altro che provata da una giornata di mare mi disse: zia raccontami una storia e ti prometto che poi dormo. Come non accontentarla?!. E fu così che appoggiata la mia inseparabile compagna, presi Gaia tra le braccia ed iniziai a raccontarle pressappoco ciò che sto per dirvi. C era e c è ancora nel mare adriatico, a poche miglia dalla costa garganica, un arcipelago bellissimo e incantato, formato da tre isole. 7

Si dice che Diomede, uno dei celebri eroi omerici che partecipò all epica guerra di Troia, gettò in mare, nei pressi del Gargano, tre grandi sassi che aveva raccolto a Troia e questi riemersero poi sotto forma di isole: le Tremiti. Qui fiaba e storia navigano fianco a fianco e l aria è diversa, è magica e il vento a volte muove le cose senza fare rumore, senza disturbare. Tutto ciò che accade in queste rocce di storia salata è pura magia. Si dice che anni or sono, tanto che l uomo non ne ha più memoria, una bellissima donna si recò a Tremiti per trascorrervi le vacanze e pare non fece più ritorno. Si chiamava Zoe ed era nata a Oussent, isola francese situata nel dipartimento del Finistère, nella regione della Bretagna. Oussent, famosa per la sua forma simile a quella della chela d un granchio, delimita, ad occidente, il canale della Manica. Questo tratto di mare è percorso da circa cinquantamila navi ogni anno ed è per questo che, sull isola, ci sono cinque fari. 8

Uno di questi, nella parte est dell isola è il faro di Stiff. Questi da il nome alla baia, detta appunto baia di Stiff, e proprio qui, meraviglia delle meraviglie, viveva Zoe. Orfana di Madre, che morì dandola alla luce, Zoe crebbe con suo padre, Julien, farista di professione. Legatissima al padre, Zoe crebbe nel faro e infatti, all età di otto anni sapeva già quasi tutto quel che c è da sapere sul suo funzionamento, sui tempi d accensione, sulle maree. Da grande sarò anch io una farista diceva Zoe sorridendo a suo padre Julien che in realtà, per la sua unica ed adorata bambina, desiderava un futuro diverso; un istruzione prima di tutto e poi, magari, un buon marito e dei figli insomma una vera famiglia... che Zoe non aveva mai avuto. Si sa, i genitori vogliono solo il meglio per i propri figli ma Zoe stava benissimo così...con suo padre, qualche libro di storia e matematica ma soprattutto la sua passione unica e fantastica per i fari. Zoe non aveva amici né parenti, tranne una 9

cugina, di nome Marlene. Marlene era orfana di padre e madre, e viveva in un orfanotrofio a Lampaul, un villaggio nella parte occidentale di Ouessant. Zoe e Marlene si vedevano solo la domenica, quando Julien andava a prendere la nipotina Marlene e la portava per l intera giornata a Stiff. Zoe era più piccola di Marlene di due anni: ciononostante aveva nei confronti della cugina un senso di protezione davvero ammirevole. Io sono fortunata, diceva a suo padre la piccola Zoe, si perché io ho te, il papà più buono del mondo, mentre Marlene non ha nessuno ha solo noi e per questo dobbiamo starle sempre vicino. Quell omone di Julien, scuro in viso ma candido nel cuore, si commoveva ogni volta a sentire quelle parole e quando Zoe gli chiedeva spiegazioni diceva: è colpa di questo dannato vento dell est bambina mia, Dio solo sa quant è duro e pungente...mai lama di coltello ha fatto più male. Gli anni passavano tra piovose estati e bian- 10

chi inverni. E proprio in un grigio giorno di dicembre, sebbene fosse troppo freddo e ancora troppo presto per crescere, Zoe si ritrovò adulta nel tempo d un tramonto. Era sera ormai, il faro illuminava ogni angolo buio dell oceano quando Zoe sentì il silenzio, quel silenzio di cui aveva paura perché era lo stesso silenzio che fa chi se ne va. E così, infatti, Julien, quel pezzo d uomo bruciato dal sole e sfogliato dal vento, morì mentre sorrideva perché un'altra tempesta era passata e Stiff ancora una volta aveva salvato un'altra nave, un'altra vita e forse un altro amore che navigava verso casa. Zoe non ebbe il tempo di piangere perché già un'altra tempesta arrivava e così, prese le redini del destriero luminoso, col dolore nel cuore e la rugiada negli occhi, divenne la Regina delle maree. Non voleva neanche saperne di sposarsi così tanto forte e maschia, trovava gli uomini noiosi. Amava leggere, scriveva i suoi pensieri e li 11

custodiva in un cassetto assieme ai pochi ricordi di suo padre. l uomo migliore del mondo, del suo mondo. Non si era mai mossa da Stiff e di certo non poteva farlo adesso che tutto era nelle sue mani. Sua cugina Marlene intanto si era sposata con un fattore di Oussent ed ebbe un bambino che chiamò Julien. La vita scorreva tranquilla e Zoe tra una tempesta e l altra accresceva la sua cultura marittima, appagava la sua sete di sapere perfezionando tutti i preziosi consigli e insegnamenti del povero caro Julien. Gli anni passavano e ne giunse uno che Zoe non poté dimenticare mai. Infatti, ne erano passati ben dieci dalla morte di Julien quando una mattina, all improvviso, qualcuno bussò alla vecchia e salata porta di Stiff. Zoe scese d un lampo le scale del faro e quel che si trovò davanti non fu esattamente sua cugina Marlene...tantomeno il portalettere di Oussent. Quattro uomini, vestiti di tutto punto e molto, anzi troppo seri, le consegnarono una per- 12