RISOLUZIONI FINALI DELLA 36a CONFERENZA EUCOCO PARIS - LE MANS, 29, 30 e 31 OTTOBRE 2010 Nei giorni 29, 30 e 31 ottobre 2010, nel Palazzo dei Congressi di Le Mans (Francia) si è riunita la 36 a Conferenza dei Comitati di sostegno al popolo saharawi (EUCOCO). 518 partecipanti provenienti da 23 paesi [1] hanno preso parte ai lavori della conferenza. Provenivano dall Europa, dall Africa, dall America Latina e dall Asia. Quale preambolo alla conferenza, si è tenuto all assemblea Nazionale Francese a Parigi una conferenza avente per tema La decolonizzazione del Sahara Occidentale: responsabilità delle Nazioni Unite e ruolo della Francia. La conferenza è stata seguita da un importante numero di parlamentari ed un auditorio esperto sulla questione. Il presidente della R.A.S.D. [2], segretario generale del Fronte Polisario, Mohamed Abdel Aziz, ha fatto, in questa occasione, un importante comunicazione relativa ai recenti avvenimenti sui territori occupati e alle posizioni del Fronte Polisario nelle negoziazioni condotte dall ambasciatore Ross, inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite. La conferenza EUCOCO si è aperta al Palazzo dei Congressi alla presenza del presidente, M. Abdel Aziz e del sindaco di Le Mans, M. Jean-Claude Boulard. Dopo il benvenuto pronunciato dal Sig. Francis Jacob, presidente degli amici della R.A.S.D. in Francia, il presidente di EUCOCO, Pierre Galand, ha fatto, a nome della Task Force, un rapporto sulle molteplici attività di solidarietà, di lobby politica e d informazione coordinata dall EUCOCO. Ha accolto con favore il movimento popolare pacifico di protesta e di mobilitazione avviato da più di 20.000 cittadini saharawi nei campi dell indipendenza vicini a El Ayoun per denunciare la violazione dei loro diritti fondamentali, sia socioeconomici, sia politici, da parte della forza di occupazione marocchina. Ha decretato una mobilitazione generale per il sostegno alle popolazione del campo dell indipendenza e ha insistito sulla necessità di inviare d urgenza delegazioni di giornalisti, parlamentari,
rappresentanti di associazioni internazionali al fine di proteggere le popolazioni saharawi e di riferire le loro rivendicazioni sociali, economiche ma anche per il loro diritto all autodeterminazione. Il sindaco J.-C. Boulard ha ricordato l impegno del suo predecessore M. Jarry per il sostegno al diritto all autodeterminazione del popolo saharawi e la sua volontà di proseguire su questa via accogliendo, come nel 1991, la conferenza EUCOCO. Il presidente M. Abdel Aziz ha sviluppato, davanti ad un auditorio entusiasta, una dimostrazione magistrale della determinazione del popolo saharawi sia nei territori occupati, sia negli accampamenti di rifugiati di condurre a termine il processo di autodeterminazione per l indipendenza del popolo saharawi sul suo territorio nazionale. Eminenti personalità di diversi parlamenti, di importanti associazioni, tra cui l A.I.J.D., hanno contribuito a fare, dell apertura di questa conferenza, una manifestazione di commovente sostegno ai messaggi indirizzati loro dai saharawi del campo dell indipendenza per mezzo di un video direttamente arrivato dal campo dell indipendenza stesso. Nel cuore della seconda giornata, i partecipanti alla 36 a conferenza si sono raggruppati in quattro commissioni per affrontare rispettivamente: Politica, Informazione e Risorse naturali Diritti umani, Giuristi e Territori occupati Cooperazione: Salute, Aiuto alimentare, Aiuto umanitario, Territori liberati, Formazioni e Città Solidarietà sociale: Giovani, Educazione, Cultura, Donne e Sindacati. I dibattiti, gli scambi di esperienze e di informazioni hanno consentito a ciascuna commissione, su ognuno dei temi, di precisare gli obiettivi da perseguire per rinforzare e diversificare l azione di solidarietà, i metodi di lavoro con lo scopo di incrementare la capacità dei militanti e delle loro organizzazioni di perseguirela concreta affermazione dei
diritti inalienabili del popolo saharawi all autodeterminazione e all indipendenza. I rapporti dei lavori annessi alla presente risoluzione costituiscono il programma stabilito dalla conferenza per i prossimi 12 mesi. I partecipanti incaricano la Task Force dell EUCOCO di stabilire e diffondere senza ritardo un calendario e un programma comune di lavoro, coordinati a livello internazionale. Essi hanno accolto particolarmente favorevolmente gli sforzi continui realizzati dal comitato algerino (CNASPS) per sostenere le legittime rivendicazioni del popolo saharawi. La conferenza si rallegra della programmazione di una conferenza internazionale latinoamericana di sostegno al popolo saharawi e collaborerà per la riuscita di questo evento. I partecipanti alla 36 a Conferenza indirizzano i loro vivi ringraziamenti all Associazione degli Amici della R.A.S.D., al sindaco di Le Mans e a tutti i volontari che hanno consentito di condurre i lavori in condizioni straordinarie di significato ed efficienza nella meravigliosa città di Le Mans gemellata da più di 30 anni con la città saharawi Hauza. Il prossimo incontro della 37 a EUCOCO avrà luogo nel novembre 2011 in Spagna, in collaborazione con il grande movimento spagnolo di solidarietà al popolo saharawi. Le Mans, 31 ottobre 2010 Viva la lotta del popolo saharawi per il diritto all autodeterminazione e all indipendenza. Viva il Fronte Polisario. Viva la solidarietà s internazionale.
36 a EUCOCO 2010 Rapporto della commissione 1: Politica, Informazione e Risorse naturali La commissione ha preso atto delle proposte delle azioni da intraprendere nel 2011, anno che sarà essenzialmente incentrato sulla difesa dei diritti umani dei saharawi, il rispetto del diritto al proprio territorio e la protezione delle sue ricchezze naturali. 120 partecipanti hanno contribuito ai lavori della commissione. La commissione ha espresso il suo accordo sulle tre proposte d azione presentate in introduzione dalla Task Force e sul calendario di realizzazione di queste proposte. Il documento allegato precisa il calendario delle azioni da intraprendere. Per la difesa dei diritti umani nei territori occupati Verso il Consiglio di Sicurezza Verso la 4a commissione delle Nazioni Unite per la decolonizzazione. Il diritto all autodeterminazione del popolo saharawi Tenuto conto della situazione permanente di violazione dei diritti umani nei territori occupati dalle forze marocchine e tenuto conto dell iniziativa recente della creazione dei campi dell indipendenza nei pressi di El Ayoun e di altre grandi città, la commissione chiama ad una azione unita e coordinata in modo che la voce della resistenza saharawi e dei difensori dei diritti umani possa oltrepassare il muro del silenzio ed essere sentita dalle opinioni pubbliche e dai responsabili politici nell ambito delle grandi istanze internazionali e dell Unione Europea. Per fare ciò, la conferenza decide di inviare d urgenza una missione medica verso i campi, di mobilitare la stampa, d inviare giornalisti, una missione civica, una missione di parlamentari e di personalità del mondo della cultura verso i campi dell indipendenza nei territori occupati al fine di impedire al Marocco di massacrare le popolazioni che resistono
all occupatore. La manifestazione del 14 novembre a Madrid sarà un occasione importante di mobilitazione per riaffermare il diritto all autodeterminazione del popolo saharawi. Dalle discussioni e comunicazioni fatte dai rappresentanti, emerge l importanza 1. Di esigere l allargamento del mandato della Minurso alle questioni dei Diritti dell Uomo 2. Di lanciare una campagna per ottenere dall ONU e dall Unione Europea delle sanzioni nei confronti del Marocco 3. Di creare il movimento per combattere, ovvero modificare e bloccare l accordo di pesca UE-Marocco e di denunciare lo statuto avanzato accordato dall UE al Marocco 4. Di sviluppare azioni con la finalità di ottenere il disinvestimento da aziende e il boicottaggio cittadino 5. Di accordare l attenzione necessaria, oltre alla campagna a favore del Consiglio dei Diritti dell Uomo a Ginevra, alla 3 commissione dell AG delle NU a New York. Questa azione deve essere fatta a complemento di quanto già intrapreso in seno alla 4 commissione. 6. Relativamente alle NU, si tratta anche di difendere le donne saharawi vittime della repressione marocchina, in particolare rispetto al sotto-segretariato generale che si occupa del coordinamento della promozione della donna. Analogamente, dovrebbero essere difesi i diritti dei bambini saharawi in zona di guerra. Le donne e i bambini vivono nel quotidiano la violenza dell occupazione e ciò giustifica largamente l adozione delle sanzioni nei confronti del Marocco. 7. oltre all azione condotta a Strasbourg verso il Parlamento Europeo, la lotta per la difesa dei diritti dell uomo saharawi deve essere portata d urgenza al Consiglio dell Europa in seno al quale il Marocco tenta di ottenere uno statuto avanzato in materia di diritti dell uomo e di democrazia. È necessario introdurre una domanda di audizione.
8. è necessario intraprendere un azione continua finalizzata a ottenere lo smantellamento del muro militare costruito dall esercito marocchino nel Sahara Occidentale. 9. oltre alle azioni verbali e di lobby, i partecipanti alla commissione hanno sostenuto l allargamento della solidarietà attraverso accordi di associazioni e di gemellaggio che permettono d avere una più larga base sociale per i movimenti di solidarietà. L azione di permettere di ricostruire attorno a queste popolazioni particolarmente giovani un allargamento e un consolidamento delle solidarietà. Le risorse naturali 1. l azione di denuncia dell accordo d associazione UE/Marocco e dell accordo di pesca deve essere condotto in cooperazione con il Western Sahara Resource Watch [3] 2. la questione delle risorse naturali è anche quella dei fosfati e della tossicità dell uso abusivo di tale prodotto nelle culture intensive. Analogamente, dello sfruttamento della sabbia saharawi e della sua esportazione non beneficiano assolutamente le popolazioni saharawi. Infine, si dovrebbe prestare attenzione ai piani delle grandi multinazionali che si interessano alle zone desertiche per pompare il calore della sabbia verso l Europa e anche per attingere alle riserve d acqua sotterranea particolarmente pura. Trattando tali argomenti, si estende a numerose associazioni la preoccupazione della difesa dei diritti dei Saharawi. 3. gli accampamenti allestiti nei dintorni della città di El Ayoun, dove vivono attualmente più di 20.000 Saharawi che protestano contro le loro condizioni di vita, la miseria, la mancanza di alloggio e lavoro, sono la testimonianza più eloquente che le risorse naturali del territorio non vanno a beneficio della popolazione saharawi.
L informazione Gli intervenuti hanno concordato sulla necessità di prepararsi alla guerriglia della comunicazione, di riuscire a rettificare le contro-verità diffuse dalla potenza occupante, di essere in grado di promuovere un informazione che rifletta la realtà della causa saharawi. Per fare ciò, è indispensabile una azione coordinata. È necessaria una comunicazione coerente in sintonia con l agenda politica di EUCOCO. È necessario un filo rosso che renda la comunicazione Della conferenza leggibile per il pubblico. È anche necessario essere in grado di stabilire un maggior numero di relazioni con i giornalisti. È importante incrementare la conoscenza dei metodi di comunicazione, sia dei media tradizionali, sia dei nuovi mezzi di comunicazione, in particolare internet. Si intende adottare una strategia nelle comunicazioni di EUCOCO e di mettere un ordine di priorità negli argomenti trattati. Inoltre internet deve diventare un mezzo di coordinamento delle azioni di informazione dei diversi comitati di sostegno. Alcune proposte hanno particolarmente catturato l attenzione dei partecipanti: 1. sostenere la televisione saharawi e specialmente il programma Minuto Sahara 2. appoggiare le visite dei militanti saharawi e dei difensori dei diritti dell uomo che vengono dai territori occupati; il CNASPS dell Algeria ha ritirato la sua offerta di facilitare i viaggi di questi militanti verso l Europa per contribuire alla diffusione dell informazione. 3. sottolineare l urgenza di inviare i giornalisti verso gli accampamenti nei territori occupati.
CONCLUSIONI della commissione dei diritti dell uomo La commissione dei Diritti dell Uomo ha prima di tutto ascoltato le testimonianze degli attivisti dei diritti dell uomo, provenienti dai territori occupati e le testimonianze sulle visite degli attivisti negli accampamenti dei rifugiati e il loro ritorno al Sahara Occidentale occupato. La conclusione non può che essere che si è in atto un importante svolta nella storia della lotte del popolo saharawi per la sua autodeterminazione. Dopo aver studiato la recente situazione nei territori occupati: la commissione dei Diritti dell Uomo ha deciso di sviluppare il suo piano di azione per il 2011 secondo le seguenti linee: a. un programma di urgenza in novembre-dicembre verso i territori occupati del Sahara Occidentale e particolarmente verso gli accampamenti dell indipendenza con: i. una delegazione medica ii. delle delegazioni parlamentari (EU e diversi paesi, e soprattutto degli intergruppi) iii. delle delegazioni con rappresentanti di differenti istituzioni iv. dei giornalisti v. della Task Force vi. del movimento solidale vii. dell Uomo della società civile, particolarmente delle associazioni dei Diritti b. in appoggio a queste azioni la commissione ha deciso di effettuare un efficace pressione verso le NU, l UE, la Francia, la Spagna e gli Stati Uniti attraverso lettere, manifestazioni, incontri di poteri.
c. La commissione richiama gli avvocati ad assicurare l accompagnamento dei difensori saharawi nei processi dei Diritti dell Uomo e dei detenuti politici, in primo luogo nel processo dei 7 di Salé, il 5 novembre. Infine si insiste sul programma di lobby, sviluppato dalla commissione politica nella direzione del Consiglio dei Diritti dell Uomo delle NU a Ginevra, in direzione dell Unione Europea e in direzione del Consiglio di Sicurezza dell ONU con l esigenza di mettere in piedi un meccanismo di osservazione e di protezione dei Diritti dell Uomo, comprendenti il diritto all autodeterminazione. Oltre a queste azioni vanno mantenute regolarmente le azioni già intraprese, come la campagna per la difesa dei prigionieri politici e l invio delle missioni civili nei territori occupati. Con la convinzione che sia possibile raggiungere gli obiettivi soltanto quando si sarà in grado di lavorare insieme, la commissione dei Diritti dell Uomo ha determinato di impiegare un maggiore sforzo per migliorare il coordinamento all interno di EUCOCO e, se possibile, anche con altri attori che sostengono la lotta per il rispetto dei Diritti dell Uomo al Sahara Occidentale. Il gruppo dei giuristi ha iniziato lo studio degli aspetti legali a disposizione del popolo saharawi al fine di far rispettare tutti i diritti della popolazione saharawi, trasferitasi nei campi dell indipendenza. Nei prossimi giorni si avrà una comunicazione dettagliata della terminologia che si può utilizzare e delle azioni possibili per far rispettare i diritti dei saharawi nei territori occupati del Sahara Occidentale. NOTE: [1] Africa: Algeria, Angola, Sahara occidentale, Africa del Sud, Mauritania; America Latina: Nicaragua, Messico, Perù, Brasile; Europa: Spagna, Francia, Italia, Inghilterra, Lussemburgo, Svizzera, Austria, Belgio, Germania, Finlandia, Portogallo, Svezia, Slovenia; Australia. [2] Repubblica Araba Saharawi Democratica
[3] (nota del traduttore da wikipedia) Il Western Sahara Resource Watch, WSRW, consiste in organizzazioni e individui da circa 40 paesi, che insieme ricercano e accompagnano le compagnie straniere coinvolte in attività di affari sul ricco territorio, del Sahara Occidentale. Il Sahara occidentale è occupato dal Marocco e le risorse naturali del territorio sono sfruttate dal governo marocchino congiuntamente con aziende straniere e governi. Un parere legale dell ONU del 2002 ha stabilito che le attività di sfruttamento delle risorse naturali nel Sahara occidentale sono in violazione di diritto internazionale se non tengono conto dei desideri e degli interessi della gente di Sahrawi. Il WSRW funziona per rendere nota nell ambito dei commerci internazionali questa materia di diritto internazionale ed invita le società straniere ed i governi a rispettare il parere legale dell ONU, restando fuori dal territorio fino alla soluzione al conflitto. WSRW ha lavorato per denunciare le industrie internazionali di fosfato, dell'olio e le industrie della pesca nel Sahara occidentale: dal 2006 ha lavorato per impedire il pagamento al Marocco da parte dell UE per l attività di pesca nei territori occupati. Parecchie ditte hanno chiuso le attività nel Sahara occidentale dopo le campagne internazionali di WSRW.