AZIONE CATTOLICA ITALIANA DIOCESI DI TIVOLI SUSSIDIO PER IL GR.EST VOGLIO INCONTRARE GESÙ. HO ALCUNE DOMANDE DA FARGLI

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AZIONE CATTOLICA ITALIANA DIOCESI DI TIVOLI SUSSIDIO PER IL GR.EST. 2015 VOGLIO INCONTRARE GESÙ. HO ALCUNE DOMANDE DA FARGLI

PRIMO GIORNO ATTRATTI DALL AMORE DI DIO PER I GIOVANI E I GIOVANISSIMI 1) Imparare a conoscere il cuore paterno e colmo di amore di Dio: un cuore sempre accogliente Lettura e commento delle parabole della misericordia di Lc 15 Si metta in evidenza: Gesù insegna e fa scoprire che Dio Padre va in cerca dei suoi figli finché non li trova; corre loro incontro appena li vede tornare a casa. La gioia che Dio prova quando una persona sperimenta e riconosce di essere veramente amata da Lui! Lettera enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est n. 1 Lettera pastorale Portatemi Dio, gli voglio parlare pp. 41-46 Condurre i giovani a lasciarsi cercare da Dio, ad affidarsi al suo amore. Liturgia di inizio del campo SECONDO GIORNO «MAESTRO, DOVE DIMORI?» (GV 1,38) I giovani sono invitati a riflettere su due obiettivi 1) Il ruolo dei catechisti, degli educatori, degli adulti nella fede i quali, con la loro testimonianza e il loro insegnamento, indicano chi è Gesù, lo presentano, lo fanno conoscere. 2) La propria decisione, il proprio impegno a mettersi alla ricerca, alla sequela di Gesù. Lettura e commento di Gv 1,35-42 Si mettano in evidenza: - la funzione testimoniale di Giovanni il Battista e di Andrea, fratello di Simon Pietro - il dialogo tra Gesù e i due discepoli del Battista, incentrato sui verbi cercare e dimorare/abitare. Esortazione apostolica Evangelii gaudium nn. 169-173 Lettera pastorale Portatemi Dio, gli voglio parlare pp. 41-46 Condurre i giovani a scoprire i vari luoghi dove Gesù abita/dimora : in mezzo a noi (Gv 1,14), nel Padre (Gv 1,18), nella Chiesa Liturgia della Parola TERZO GIORNO «SPIEGACI LE PARABOLE» «Quando poi furono da soli. Quelli che erano intorno a lui insieme ai dodici lo interrogavano sulle parabole» (Mc 4,10)

- sul loro rapporto con Gesù considerando il suo ruolo di Maestro secondo il modello del seminatore che semina la Parola di Dio; - su come devono accogliere la Parola di Dio affinché porti frutto Lettura di Mc 4, 1-9 (parabola del seminatore) Lettura di Mc 4, 13-20 (spiegazione della parabola del seminatore) Esortazione apostolica Evangelii gaudium nn. 174-175 Pensare al proprio rapporto con Gesù come Maestro, il quale «in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa» (Mc 4, 34). Rendersi conto che la vita cristiana è un cammino, un esperienza di crescita. Prendere in considerazione i processi e le dinamiche della crescita, senza drammatizzare indebitamente le difficoltà, le crisi, i tempi di attesa e le situazioni in cui si sperimenta anche la propria impotenza, fragilità e debolezza. Liturgia della Parola QUARTO GIORNO «QUAL È IL PRIMO DI TUTTI I COMANDAMENTI?» (MC 12,28) - sull amore verso Dio e verso il prossimo riconoscendo, come insegna il concilio Vaticano II, che «il vero discepolo di Cristo si caratterizza per la carità verso Dio e verso il prossimo» (Lumen Gentium, n. 42); - In questo terzo giorno del campo la proposta formativa va incentrata sull amore verso Dio, il Padre onnipotente e misericordioso Costituzione dogmatica Lumen Gentium n.42 (ma solo il primo brano: vedi Enchiridion Vaticanum 1/n.397). Lettura di Mc 12,28-34 Lettura di Gv 14,1-11 Il rapporto filiale con Dio Padre. Riflettere sui sentimenti paterni di Dio: misericordia, compassione, generosità eucaristica QUINTO GIORNO «E CHI È MIO PROSSIMO?» (LC 10,29) - sulla riscoperta dell altro come prossimo da accogliere, rispettare, aiutare, amare - Sulla generosità/gratuità testimoniate dal buon Samaritano

Lettura di Lc 10, 29-37 (parabola del buon Samaritano) Leggere una testimonianza/un racconto che riguardano un gesto concreto di amore verso il prossimo (emarginato e offeso/ferito) Esaminarsi - sui gesti/ atteggiamenti autentici di accoglienza e solidarietà che sono oggi più necessari tra, per i giovani e da parte dei giovani, - sui gesti/atteggiamenti che sono la negazione di quanto insegna Gesù con la parabola del buon Samaritano - prendere in considerazione quanto accade al riguardo nella vita sociale (nel proprio ambiente) Adorazione eucaristica SESTO GIORNO «SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE» (LC 11,1) - Riflettere sul posto della preghiera nella propria vita - Riscoprire il significato e la funzione della preghiera del Padre nostro Lettura di Lc 11, 1-13 Lettura di Mt 6, 7-15 (con la versione lunga del Padre nostro) Offrire una spiegazione precisa delle varie frasi del Padre nostro (si può leggere e distribuire un testo, semplice, breve e chiaro) Chiedere ai giovani di esaminarsi su una domanda molto semplice, ma fondamentale: - il Padre nostro è per me una delle tante formule di pregare da recitare (spesso velocemente, distrattamente ), - oppure la considerazione la preghiera dei figli di Dio? - Che cosa ho scoperto, oggi, del significato profondo del Padre nostro? Quale frase mi ha colpito di più? Una liturgia della parola incentrata sul Padre nostro (chiedere ai partecipanti di scrivere un commento ad ogni singola frase di questa preghiera) SETTIMO GIORNO «RESTA CON NOI, PERCHÉ SI FA SERA» (LC 24,29) - Far prendere coscienza che l incontro con il Signore Gesù e la scoperta che Egli è Vivo e Presente avvengono progressivamente, grazie alla sua pedagogia. - Viene il momento in cui si chiede a lui di restare con noi Riferimento per la riflessione Lettura di Lc 24, 13-35

Di seguito una descrizione degli atteggiamenti/del messaggio da assimilare attraverso la presentazione della mappa concettuale del brano suindicato. INTRODUZIONE Lasciarsi alle spalle Gerusalemme (perché scoraggiati, delusi: l avventura di e con Gesù era finita) 13 Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14 e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. L APPARIZIONE DI GESÙ RISORTO IN UN CONTESTO DI INCONTRO L iniziativa di Gesù e la reazione dei due discepoli 15 Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17 Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». La prima fase del dialogo: Un racconto privo di speranza, pervaso di tristezza, carico di delusione. Cronaca di una vicenda ormai fallita, non Vangelo! Si fermarono, col volto triste; 18 uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19 Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23 e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». La seconda fase del dialogo: Il Vangelo annunciato da Gesù Risorto 25 Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26 Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Dal dialogo alla comunione: il riconoscimento 28 Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29 Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32 Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». CONCLUSIONE Ritornare a Gerusalemme: la missione 33 Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35 Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. della Santa Messa (con comunione sotto le due specie)