Potenza - Campomaggiore - Castelmezzano - Cirigliano Brindisi di Montagna Potenza - ore 7:00 partenza dalla sede dell'università degli studi della Basilicata in via Ateneo Lucano per Campomaggiore (38,9km); - ore 7:45 arrivo a Campomaggiore e giro turistico; Campomaggiore Vecchio è oggi oggetto di studio e rappresenta un vero e proprio laboratorio a cielo aperto in cui è possibile osservare in quale modo erano costruiti gli edifici con tecniche tradizionali fino al secolo scorso, prima dell avvento del cemento. Viene considerato un "paese fantasma", un borgo drammaticamente segnato da un movimento franoso del 1885 che ne determinò il crollo, con il conseguente abbandono e che oggi è un luogo di strana bellezza, adocchiato dall'industria cinematografica che ne ha fatto il set per diversi documentari. In questo paesino si svolge una rappresentazione magnifica in cui immagini liriche ed oniriche si fondono in un gioco emozionante di movimenti spettacolari. La trama di questa fiaba storico-filosofica narra di un soldato che, tornato da una guerra inutile, non trova più niente del suo paese perché tutto è stato distrutto da una terribile frana, ma in una notte magica incontra personaggi reali e fantastici che tra visioni immagnifiche e teorie illuministiche trasformano i suoi incubi nel sogno di una Città dell Utopia. È possibile aggirarsi per le strade ordinate di una città fantasma in cui si realizzò l utopia rurale - urbana dell architetto Patturelli, cresciuto alla scuola del Vamvitelli, per l antica cattedrale e per il palazzo del conte Rendina fino ad arrivare infondo alla piazza dove ci si potrà immergere nella natura. Ci troveremo in un antico esemplare di sequoia gigante, alta 10 metri e con tronco di circonferenza di circa 3 metri, specie
originaria del Nord America e importata dal conte Cutinelli Rendina. Poco distante dai ruderi, seguendo un sentiero intravederemo lo iazzo, esempio di antico ovile a pianta pentagonale, testimonianza di un mondo che sta lentamente scomparendo. Ma non è il momento di lasciarci prendere dalla nostalgia del passato perché riscendendo verso il fondovalle e percorsi pochi chilometri ci attenderà tra pinnacoli, gallerie scavate direttamente nella roccia e strapiombi degni di un girone dantesco, il paese di Castelmezzano. - ore 9:00 partenza da Campomaggiore per Castelmezzano (18km); Castelmezzano paesino piccolo piccolo se confrontato con le enormi montagne di pietra. Il paesaggio ha il sapore della fiaba e i luoghi diventano realtà di un tempo lontano in cui l uomo viveva un rapporto unanime con la natura. Tanti sono i dirupi, tante sono le gole, innumerevoli costoloni; la fantasia li rincorre ma si accorge ad un tratto, che quello scenario non ha limiti di spazio e di tempo. Ogni anfratto nasconde storie di uomini e di cose che il tempo ha modellato inesorabilmente. Tutto qui ha una storia costruita nel corso dei millenni; ma sembra quasi impossibile conoscerla e approfondirla per quanto sia a portata di mano. Si trova gusto ad immergersi in questi paesaggi per vivere fino in fondo il senso della vita dominata dalla natura aspra e meravigliosa insieme. Tutto qui è di pietra, anche il Becco della Civetta, un ristorante nel quale ci fermeremo per un breve break per assaporare la cucina. In questo luogo cibo e storia diventano un unicum. In questo paesaggio dominato dalla pietra scorgeremo un castello di epoca normanna di cui rimangono pochi ruderi testimoni di epoche diverse nel corso delle quali i Saraceni si affacciarono sulla scena di questo piccolo abitato per farne qualcosa che parlasse di loro e della loro presenza. Il medioevo lo si sente ancora oggi nell aria con il modo di vivere della gente, immaginando lo stile delle vecchie case, o sentendo ancora il rumore dei ferri dei cavalli che raggiungevano il castello. Unico rumore nel grande silenzio di un abitato antico, rotto da poche voci di montanari e contadini. Qui la natura, con i monumenti, con le espressioni della cristianità. Ecco perché proprio all entrata del paese è situata la chiesa madre di Santa Maria che custodisce la trecentesca scultura lignea della Madonna con bambino che con il suo sguardo materno e ospitale accoglie da secoli pellegrini e visitatori. Abbarbicate tenacemente alla roccia ci appariranno le casette dai tetti di pietra di quello che fu prima un feudo dei Normanni, quindi un feudo degli Svevi, passando dal barone Riccardo Ruggero di Castello Mezzano per il volere dell imperatore di Federico II e poi un feudo angioino. Brevi cenni storici: Il suo nome deriva dai tempi dei Normanni (XIII secolo d.c.), i quali costruirono un castello (di cui sono ancora visibili i resti delle mura e delle gradinate scavate nelle rocce) che consentivano di accedere ai punti di vedetta più alti. Fu proprio dal nome del castello (Castrum Medianum: castello di mezzo) che ne derivò quello della cittadina, denominato così per via della sua posizione tra quelli di Pietrapertosa e di Albano). Con i Normanni, Castelmezzano visse un periodo di pace e di sviluppo, con gli Angioini conobbe un forte declino. Con l'arrivo degli Aragonesi, tra il XIV ed il XVI secolo, numerosi proprietari terrieri ricevettero
come feudo Castelmezzano, sebbene le condizioni economiche e sociali rimasero per lo più invariate. Solamente con la nomina del barone Giovanni Antonio De Leonardis (la cui famiglia governò la cittadina dal 1580 al 1686), ci fu un certo sviluppo. Successivamente, passò per via nuziale ai De Lerma, ai quali rimase fino al 1805, anno in cui il feudalesimo era in estinzione nel sud Italia. Nel XIX secolo, Castelmezzano fu toccata dal fenomeno del brigantaggio. Grazie proprio alla sua collocazione territoriale costituita da nascondigli naturali tra le rocce e vegetazioni rigogliose, fu un rifugio ideale per numerosi briganti. Alla fine del secolo, il comune subì un forte fenomeno migratorio, che spinse numerose famiglie a trasferirsi oltreoceano. - ore 9:30 arrivo a Castelmezzano e incontro con la guida del posto che ci accompagnerà nella visita; Luoghi di maggiore interesse: la nostra tappa di partenza, la chiesa Madre (XIII sec.), nel cui interno è custodita la stupenda statua lignea della Madonna col Bambino, detta "Madonna dell'olmo" del XIV sec.; la Cappella della Madonna delle Grazie, che conserva al suo interno un bellissimo altare in stile barocco; i ruderi della cinta muraria ed una gradinata del castello di Castrum Medianum; i ruderi di vecchi mulini presenti lungo il corso del torrente che danno la possibilità di girare tra le abitazioni, di fare escursioni storico-naturalistiche e infine degustare i prodotti locali. Si potrà notare che il territorio è meta di numerosi turisti, soprattutto nella stagione estiva in quanto ideale per escursioni attraverso paesaggi di suggestiva bellezza, come la vallata del torrente Caperrino, che segna il confine tra il paese e Pietrapertosa e per la nuova attrazione turistica chiamata Il Volo dell Angelo che si svolge (tra giugno e settembre) e attira un pubblico coraggioso, avventuroso e amante della natura. - ore 11:00 Volo dell'angelo; I turisti più coraggiosi e con molta adrenalina potranno essere imbrancati pancia in giù, da soli o in compagnia, ad un cavo d acciaio che collega le vette dei borghi di Castelmezzano e Pietrapertosa, già noti come borghi più belli d Italia delle Dolomiti Lucane e potranno vivere l ebrezza della velocità in volo lungo un tragitto di 1500 metri, sorvolando a 400 mt di altezza un paesaggio mozzafiato. Ogni tragitto dura circa un minuto e mezzo. Gli unici requisiti per volare come un angelo sulle vette brulle, le rocce e le case di pietra lucane sono quelli di pesare tra i 35 e i 120 kg e avere un'età maggiore di 16 anni.
- ore 13:00 partenza da Castelmezzano per Parco regionale di Gallipoli Cognato (20,8 km); Il Parco naturale di Gallipoli Cognato è un parco regionale della Basilicata, istituito nel 1997, che si estende per 27.027 ettari a cavallo delle province di Matera e di Potenza e comprende i territori delle comunità montane dell alto Basento, del medio Basento e della collina materana. Nel 1971 era stata segnata l esigenza di tutelare i boschi di Gallipoli Cognato e le Dolomiti lucane. Venne allora istituita la Riserva antropologica statale di Monte Croccia a tutela dell area archeologica di Croccia Cognato, oggi all interno del Parco, che conserva i resti di un insediamento preistorico degli antichi lucani, databile tra il VI ed il IV secolo a.c., ritrovati sulla sommità del monte omonimo. Il parco è importante anche da un punto di vista storico. La sua riserva integrale ospita, infatti, su Monte Croccia, i resti di una fortificazione lucana del VI-IV sec.. Altre testimonianze storiche, in esso presenti, quali i ruderi degli imponenti castelli normannosvevi, le viuzze ed i giardini dei quartieri arabi, contribuiscono a creare una atmosfera magica è surreale. Presso la sede dell ente di gestione del parco si trovano anche un museo naturalistico, un orto botanico, laboratori e centri di informazioni. Il Parco di Gallipoli Cognato offre uno spettacolo di vegetazione unico costituito da alberi e fiori di rara e a volte unica natura. Il manto vegetativo si differenzia in funzione dell altitudine, dell esposizione e dell umidità. Vi è la presenza del Cerro Quercus Cerris, quale esemplare arboreo più diffuso. Nelle zone dove la vegetazione è più regolare e meno fitta i boschi presentano numerose piante come le felci, i ciclamini. Il Parco essendo un ecosistema dalle notevoli risorse, ospita numerose specie di mammiferi, volatili, rettili, insetti a volte molto rari. Tra i mammiferi sono presenti i cinghiali, i lupi, le volpi, i tassi, gli istrici, i gatti selvatici, le lepri, i ricci, i ghiri, gli scoiattoli, le donnole, le faine. Attraverso il binocolo è facile osservare tra i grandi rapaci gli splendidi esemplari di nibbio reale, la poiana, i gheppi e i falchi. - ore 13:30 arrivo al Parco di Gallipoli Cognato; Tra i rilievi più importanti annovereremo il Monte dell'impiso (1.319 m s.l.m.) ed il Monte Croccia (1.149 m), sul versante materano, le Dolomiti lucane su quello potentino. Sullo stesso versante si erige il "Monte Murge"(1004 m), il "Monte Caperrino" (1455 m.) e la "Serra della Rossa" (1179 m.) che è la cima più alta della catena montuosa detta "Costa la Rossa". Tra le Dolomiti lucane e la Foresta di Gallipoli-Cognato in una profonda gola scorre il Rio di Caperrino, affluente di destra del Basento. Dopo un'intensa mattinata immersi nella natura incontaminata dagli spettacolari colori e da paesaggi unici arriverà l'ora di sostare un pochino in un agriturismo promosso dall'ente Parco e dall'associazione per la Tutela e la Valorizzazione del Sistema Podolico in Basilicata per degustare le specialità del parco: tagliatelle ai funghi, podolica, agnello con patate, castagne accompagnate da un buon vino rosso. - ore 15:30 partenza dal Parco di Gallipoli Cognato per Cirigliano (21,8 km); Cirigliano piccolissimo comune che sorge a 656 metri sul livello del mare, distante 71 km dal capoluogo di regione Potenza. Il paese è cinto da torri e mura a conferma che trattasi di un borgo medievale. Nel centro del paese si erge imponente l antico castello feudale con la sua suggestiva torre ovale e l annessa cappella dell Addolorata nella quale si consentiva tra l altro una pietà del seicento incastonata su un tempietto di legno decorato. La chiesa madre conserva pregevoli dipinti ed affreschi. Fra la chiesa madre e il castello dei baroni potremo ammirare il grazioso ed accogliente centro storico con le sue strette, le abitazioni ad archetti e piccole volti nonché gli antichi palazzi tra i quali spicca palazzo Fanelli attuale sede della casa parrocchiale e della casa di riposo per anziani.
Potremo vedere tre mulini ad acqua sul territorio: - Mulino Santa Maria Vignola, costruito nell anno della carità 1848 dai Formica; - Mulino Don Carmine; - Mulino di Rupicelli, riservato solo agli abitanti dell omonima contrada. - ore 16:00 arrivo al Lucania Outdoor Park (Cirigliano); Il Lucania Outdoor Park nato nel 2009 come struttura sportiva innovativa tesa alla riscoperta del turismo natura in forme nuove. È il primo parco acrobatico della Basilicata sospeso nell aria, situato nel bosco di Montepiano in località Acqua Furr a Cirigliano. Il parco consente a bambini, ragazzi e adulti di riconciliarsi con la natura e di sperimentare nuove forme di divertimento ecocompatibili, in totale sicurezza. Gli allestimenti vanno da un percorso di pratica nel quale si potranno apprendere le tecniche elementari, per poi passare a percorsi che si differenziano tra loro per la difficoltà del tracciato. Si passa così da un percorso baby, adatto a bambini di 2/3 anni e costituito da piattaforme non più alte di mt. 0,5 da terra, ad un percorso rosso adatto a ragazzi ed adulti, con ateliers ad altezza media di mt. 10 dal terreno. Sarà possibile cimentarsi in percorsi avventura tra cerri maestosi, con passerelle, ponti tibetani, tirolesi, scale teleferiche, reti in corda. Invece per chi ama restare con i piedi per terra avrà la possibilità di praticare sport outdoor di ogni genere: dal tiro con l arco all orienteering, dalle escursioni in mountain bike alle passeggiate a cavallo, al birdwatching.
- ore 19:00 partenza da Cirigliano per Brindisi di Montagna (47,4km); Brindisi di Montagna paese che domina la valle del Basento, arroccato a 800 metri sul dorso di un altura dalle pareti ripide, si estende per 60 km per un territorio segnato nei confini da bosco. Il toponimo rimanda alla probabile fondazione di coloni greci venuti da Brindisi in Puglia, ma solo in documento del 1274 si trova la prima citazione ufficiale del paese. Distrutto dal terremoto del 1456, accolse, poco meno di un secolo dopo coloni provenienti dall Albania. Gli Antinori lo ebbero in feudo nel 1636 e si prodigarono per ricostruire il castello voluto dai Longobardi per difenderli dagli attacchi Saraceni e oggi purtroppo ridotto in ruderi a seguito del terremoto del 1694, la vita del centro storico non può tralasciare, all interno della chiesa madre, le tele sacre di Girolamo Bresciano e Nicola Peccheneia. Nell immaginario popolare la sua configurazione viene associata, nella visuale di sera del ponte, alla sagoma di un enorme cammello. - ore 20:00 arrivo a Brindisi di Montagna per cenare e godere lo spettacolo "La storia bandita"; Quasi terminata la giornata fuori casa, non resterà che cenare in un ristorantino piccolino ed accogliente, situato nel centro di Brindisi di Montagna e poi andar a vedere lo spettacolo della Storia bandita fuori dal paese. Si raggiungerà la foresta della Grancia, il primo parco storico rurale e ambientale d Italia che ogni estate celebra attraverso il cinespettacolo, la lirica e l epica della civiltà rurale invitando a scoprire i luoghi, i segni, i simboli di una terra antica, dove la natura e la storia diventano spettacolo, con le rappresentazioni del brigantaggio post risorgimentale. Racchiuso in un magnifico bosco, tra natura, cultura e tanto divertimento, aprirà le sue porte il Parco della Grancia con 400 figuranti, tutti volontari, in un anfiteatro di 3500 posti, su un area scenica naturale di 25000 mq, oltre 600 proiettori luce, 45000 watt di potenza per un sistema audio multi diffusione, proiezioni dinamiche di grandi immagini, schermi ad acqua e suggestive ambientazioni scenografiche che danno vita ogni anno ad un film dal vivo unico nel suo genere, La Storia Bandita, con protagonisti i briganti lucani guidati dal carismatico Carmine Crocco, in lotta contro i soldati piemontesi del Regno Sabaudo. Una straordinaria performance artistica impreziosita da incredibili effetti speciali e dalle ben note voci di Michele Placido, Lina Sastri, Paolo Ferrari e Orso Maria Guerrini. Si avrà modo di assistere la bravura dei protagonisti del più grande spettacolo di teatro popolare in Italia, di ammirare un grande affresco storico che ripropone in chiave epica il periodo delle Insorgenze del Brigantaggio post unitario nel Sud Italia. Gli spettacolari effetti scenografici creati dal connubio natura arte susciteranno forti emozioni.
- ore 24:00 ritorno per Potenza.