Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 1

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Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 1 CALOLZIO Questa mattina i Carabinieri hanno eseguito, nelle province di Milano, Como, Lecco, Monza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta, un ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano dott. Simone Luerti su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di 38 indagati (35 in carcere e 3 ai domiciliari) per associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi. Gli arresti scaturiscono da un indagine diretta dalla dott.ssa Ilda Boccassini, Procuratore Aggiunto della Repubblica coordinatore della D.D.A. di Milano, e dai Sostituti Procuratori dott. Paolo Storari e dott.ssa Francesca Celle. L indagine Insubria, avviata negli ultimi mesi del 2012 e condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri (R.O.S.), ha riguardato tre Locali di ndrangheta radicate nelle province di Como ( Locali di Cermenate e Fino Mornasco) e Lecco ( Locale di Calolziocorte). Fra i reati contestati alle persone arrestate questa mattina figurano l associazione di tipo mafioso ed altri gravi delitti tutti aggravati dalla finalità di agevolare un associazione mafiosa (art. 7 della Legge 203 del 1991) quali detenzione, porto abusivo e vendita di armi clandestine, nonchè estorsione e tentata estorsione, anche con l aggravante della transnazionalità (art. 4 della Legge 16 marzo 2006 n. 146), per essere stata compiuta in più di uno Stato (nel caso di specie, in Italia e Svizzera). L attività investigativa, iniziata come detto negli ultimi mesi del 2012 e protrattasi fino all estate del 2014, è stata avviata a seguito di una serie di atti intimidatori ed attentati incendiari in danno di imprenditori, verificatisi nel biennio precedente nell area territoriale comasco-canturina. L indubbia tempestività dell odierno intervento repressivo costituisce il frutto di una precisa strategia della DDA di Milano, tesa ad abbattere, nell ambito delle indagini antimafia, i tempi di durata delle varie fasi processuali dall acquisizione del dato investigativo alla

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 2 sentenza di condanna. Le tre articolazioni mafiose colpite dall operazione odierna sono: il Locale di ndrangheta di Calolziocorte (LC), a capo del quale le indagini hanno dimostrato essere MERCURI Antonino detto Pizzicaferro e MANDAGLIO Antonio detto Occhiazzi, rispettivamente capo locale e capo società ; il Locale di ndrangheta di Cermenate (CO), a capo del quale le indagini hanno dimostrato essere PUGLISI Giuseppe detto Melangiana e BRUZZESE Raffaele detto Gazzosa, rispettivamente capo locale e capo società ; il Locale di ndrangheta di Fino Mornasco (CO), a capo del quale le indagini hanno dimostrato essere CHINDAMO Michelangelo, in qualità di capo locale. L attività investigativa condotta dai Carabinieri del R.O.S., con il supporto dei Comandi Provinciali di Como e Lecco, si è basata su servizi di intercettazione ambientale e telefonica, osservazioni video, servizi di pedinamento e riscontri documentali. L indagine Insubria ha fornito conferma della perdurante attualità, anche in territorio lombardo, dell arcaica consuetudine degli appartenenti alla ndrangheta di porre in essere riunioni di carattere operativo ed organizzativo, nel corso di eventi conviviali denominati mangiate. A tal proposito, il dato di assoluta valenza storica, sul piano conoscitivo, investigativo e processuale, è rappresentato dalle eccezionali ed inedite intercettazioni ambientali ed osservazioni video, ottenute in occasione di due incontri conviviali avvenuti presso un casolare rurale in Castello di Brianza (LC), nei giorni 12 aprile e 31 maggio 2014, cui hanno partecipato molti degli affiliati alle tre Locali lombarde oggetto della presente indagine. In tali occasioni, infatti, oltre alla registrazione in diretta di importanti conversazioni di carattere operativo e strategico, si è riusciti risultato assolutamente inedito nella storia delle indagini antimafia in Italia a documentare integralmente (peraltro con registrazioni di particolare qualità e chiarezza fonica) l intero svolgersi di alcuni tipici rituali di ndrangheta: dalla formazione della società, al battesimo del locale, alla fedelizzazione, fino alle complete formule, interamente pronunciate dagli indagati, per la concessione, ad alcuni affiliati, tutti identificati, delle doti della Santa e del Vangelo. Fra le prove più significative emerse grazie all indagine Insubria si segnalano quelle riguardanti: a. l identità e la dote ndranghetista di molti degli affiliati alle Locali di Cermenate (CO),

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 3 Fino Mornasco (CO) e Calolziocorte (LC); b. la perdurante esistenza del sovraordinato organismo ndranghetista denominato La Lombardia, cui sono devoluti compiti di coordinamento delle locali presenti nell intera regione. Tali nuovi elementi di prova offrono ulteriore ed attualissima conferma alla validità di quanto già accertato dalla DDA di Milano grazie all indagine Infinito del 2010, giunta a sentenza definitiva nel mese di giugno di quest anno; c. l ulteriore dimostrazione della effettiva unitarietà della ndrangheta, che si manifesta anche attraverso il fondamentale ed imprescindibile legame che unisce le Locali della Lombardia, a quelle di riferimento in territorio calabrese; d. quanto ai reati fine, la responsabilità penale di alcuni affiliati di origine calabrese e di alcuni imprenditori di origine lombarda, in ordine a diversi episodi estorsivi, consumati o tentati, nonchè in ordine alla detenzione ed al porto di armi clandestine e munizioni. Ulteriore conferma emersa dall indagine Insubria è quella che riguarda il tramandarsi, ancora oggi, di padre in figlio, delle tradizionali regole di comportamento mafioso, che di fatto dimostrano la natura di antistato della ndrangheta, dotata di proprie regole e di una propria impermeabile struttura subculturale. Sono infatti risultati numerosi i casi di giovanissimi figli o nipoti di alcuni degli ndranghetisti indagati, introdotti all associazione mafiosa attraverso veri e propri rituali di affiliazione. In un caso si è addirittura accertata l affiliazione alla ndrangheta, avvenuta nel corso dell indagine, del figlio ancora oggi minorenne di Salvatore Pietro VALENTE, affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Vangelo. Fra gli episodi estorsivi, tentati o consumati, accertati nel corso dell indagine si segnalano: a. quello di cui rispondono Michelangelo CHINDAMO e Antonio GENTILE, capo e affiliato del locale di Fino Mornasco (CO), in concorso con Giuseppe BERSANI, imprenditore metallurgico di origini brianzole, per aver tentato di estorcere la somma di 270 mila euro ad un avvocato della provincia di Como e ad un commercialista del Canton Ticino. In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, è stato l imprenditore BERSANI a dare incarico al capo della locale di ndrangheta di Fino Mornasco (CO), di recuperare un credito, peraltro indebitamente preteso, connesso a pregressi rapporti commerciali tra la ditta del padre di BERSANI ed una società olandese, i cui interessi erano stati curati, in passato, dai due professionisti vittime del tentativo di estorsione. Nel contesto di tale vicenda, le intercettazioni ambientali hanno tra l altro consentito di documentare in diretta un sopralluogo presso l abitazione dell avvocato comasco, effettuato dal CHINDAMO allo scopo di pianificare un attentato da attuarsi con l uso di armi da fuoco. L azione delittuosa veniva scongiurata grazie ad una manovra diversiva appositamente

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 4 attuata con il contributo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Como; b. quello di cui rispondono Michelangelo CHINDAMO e Giuseppe PUGLISI, rispettivamente capo locale di Fino Mornasco (CO) e di Cermenate (CO), per aver tentato di estorcere la somma di 150 mila euro al titolare di un azienda elettrotecnica di Cermenate (CO). Gli indagati hanno dapprima intimidito la vittima inviando alcune missive minatorie contenenti anche alcune cartucce e poi hanno avanzato la richiesta di denaro, a fronte della loro protezione ; c. quello di cui rispondono Michelangelo CHINDAMO e l imprenditore Renato MIRANDI, per aver estorto la somma di 2 mila euro ad un imprenditore di Lurate Caccivio (CO), titolare di varie aziende, tra le quali un agenzia di viaggi ed una scuola guida. Come nel caso precedente, gli indagati hanno dapprima intimidito la vittima con telefonate e missive anonime, per poi avanzare la richiesta di denaro, a fronte della loro protezione. Anche in questo caso, come in quello riguardante l avvocato comasco ed il commercialista svizzero, le intercettazioni ambientali hanno consentito di documentare in diretta e quindi scongiurare grazie ad un diversivo, la pianificazione di un attentato con armi da fuoco in danno dell agenzia di viaggi di proprietà della vittima, con sede a Villa Guardia (CO); d. quello di cui risponde salvatore IACOPETTA, affiliato al locale di Fino Mornasco (CO), per aver tentato di estorcere la somma di 8 mila euro all anno, al titolare di una concessionaria d auto di Fino Mornasco. L indagato, in concorso con altri soggetti da identificare, ha dapprima tentato di intimidire la vittima inviando una missiva minatoria ed un sms e poi ha avanzato la richiesta di denaro in cambio di protezione. Infine, durante le perquisizioni condotte questa notte nel corso dell operazione: è stato arrestato in flagranza, per il possesso illegale di una pistola, Massimo IACOPETTA, 36 anni, nato a Locri (RC) e residente a Vertemate con Minoprio, nella cui abitazione è stata rinvenuta e sequestrata una pistola. IACOPETTA era indagato in stato di libertà e destinatario solo di una perquisizione, poichè dalle intercettazioni effettuate durante le indagini erano emersi indizi circa il possesso da parte sua di armi illegalmente detenute; sono state sequestrate ulteriori 2 pistole illegalmente detenute, rinvenute in casa di Antonio GENTILE e di Michelangelo PANUCCIO entrambi sottoposti a perquisizione in quanto destinatari della misura cautelare in corso di esecuzione; sono stati rinvenuti diversi manoscritti contenenti formule di giuramento e di affiliazione alla ndrangheta. Oltre al predetto IACOPETTA, le persone arrestate oggi, quasi tutte residenti in Lombardia, sono: CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE (35):

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 5 1. PUGLISI Giuseppe, inteso Melangiana, 53 anni, nato a Messina e residente a Cermenate (CO), operaio, già coinvolto, sebbene poi assolto, nell indagine del 1994 sulla ndrangheta in Lombardia nota come Fiori della notte di San Vito. Nell ambito della presente indagine, PUGLISI Giuseppe è emerso quale capo del locale di Cermenate, in possesso della dote di Quartino. 2. MERCURI Antonino, inteso Pizzicaferro, 64 anni, nato a Giffone (RC) residente a Airuno (LC). Nell ambito della presente indagine, MERCURI Antonino è emerso quale capo del locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Padrino. 3. MANDAGLIO Antonio, inteso Occhiazzi, 60 anni, nato a Giffone (RC), residente a Carenno (LC), pensionato, già coinvolto, sebbene poi assolto, nell indagine del 1994 sulla ndrangheta in Lombardia nota come Fiori della notte di San Vito. Nell ambito della presente indagine, MANDAGLIO Antonio è emerso quale capo società del locale di Calolziocorte, in possesso di dote pari o superiore a trequartino. 4. CHINDAMO Michelangelo, 61 anni, nato a Palmi (RC), residente a Cadorago (CO), già condannato per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti nell indagine del 1994 sulla ndrangheta in Lombardia Fiori della notte di San Vito. Nell ambito della presente indagine, CHINDAMO Michelangelo è emerso quale capo del locale di Fino Mornasco, in possesso della dote di trequartino. 5. ADDUCI Angiolino, 63 anni, nato a Grisolia (CS), residente a Lentate sul Seveso (MB), imprenditore, già condannato ad anni 3 di reclusione a seguito dell indagine del 1996 sulla ndrangheta in Lombardia nota come Fiori della notte di San Vito 2. Nell ambito della presente indagine ADDUCI Angiolino è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso della dote di sgarro. 6. AMBESI Pasquale, 55 anni, nato a Oppido Mamertina (RC), residente a Cadorago (CO), camionista. Nell ambito della presente indagine AMBESI Pasquale è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso della dote di camorrista di sgarro. 7. MONTELEONE Giuseppe, 25 anni, inteso Baciulo, nato a Cinquefrondi (RC), residente a Bregnano (CO), operaio. Nell ambito della presente indagine MONTELEONE Giuseppe è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso della dote di camorra.

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 6 8. PAVIGLIANITI Marco, 30 anni, nato a Cantù (CO), residente a Lomazzo (CO). Nell ambito della presente indagine PAVIGLIANITI Marco è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso di una dote allo stato non determinata. 9. PUGLISI Giovanni, 20 anni, nato a Cantù (CO), residente a Cermenate (CO), figlio dell indagato PUGLISI Giuseppe, capo del locale di Cermenate. Nell ambito della presente indagine PUGLISI Giovanni è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso della dote di sgarro. 10. SCALI Giuseppe Salvatore, 78 anni, inteso Tarzan, nato a Grotteria (RC), residente a Cantù (CO), pensionato, già condannato ad anni 18 di reclusione per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti, a seguito dell indagine del 1994 sulla ndrangheta in Lombardia nota come I fiori della notte di San Vito. Nell ambito della presente indagine, SCALI Giuseppe Salvatore è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso della dote di trequartino. 11. SCIACCA Filippo, 51 anni, nato a Giffone (RC), residente a Cadorago (CO), operaio. Nell ambito della presente indagine SCIACCA Filippo è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso di una dote pari o superiore alla Santa. 12. VALENTE Ivano Bartolomeo, 25 anni, nato a Cinquefrondi (RC), residente a Guanzate (CO), operaio, nipote dell indagato PUGLISI Giuseppe, capo del Locale di Cermenate. Nell ambito della presente indagine VALENTE Ivano Bartolomeo è emerso quale affiliato al locale di Cermenate, in possesso della dote della Santa. 13. CONDÒ Marco, 43 anni, nato a Lecco (LC), residente a Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG), operaio, fratello degli indagati CONDÒ Ivan e CONDÒ Antonio, entrambi affiliati al locale di Calolziocorte. Nell ambito della presente indagine, CONDÒ Marco è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte con funzioni di Mastro di Giornata, in possesso della dote di Vangelo. 14. BUTTÀ Giovanni, 52 anni, nato a Caronia (ME), residente a Calolziocorte (LC), già condannato per omicidio in concorso, operaio. Nell ambito della presente indagine, BUTTA Giovanni è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso di dote della Santa. 15. CONDÒ Antonio, 44 anni, nato a Lecco (LC), residente a Torre de Busi (LC), camionista, fratello degli indagati CONDÒ Ivan e CONDÒ Marco, entrambi affiliati al locale di Calolziocorte.

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 7 Nell ambito della presente indagine, CONDÒ Antonio è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote pari o superiore al Vangelo. 16. CONDÒ Ivan, 39 anni, nato a Lecco (LC), residente a Calolziocorte (LC), camionista, fratello degli indagati CONDÒ Antonio e CONDÒ Marco, entrambi affiliati al locale di Calolziocorte. Nell ambito della presente indagine, CONDÒ Ivan è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso di una dote allo stato non determinata. 17. GOZZO Rosario, 50 anni, nato a Giffone (RC), residente a Carenno (LC), operaio. Nell ambito della presente indagine, GOZZO Rosario è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Vangelo. 18. LAMANNA Domenico, 64 anni, nato a Laureana di Borrello (RC), residente a Calolziocorte (LC), elettricista, già coinvolto, sebbene poi assolto, per i reati di associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti nell indagine del 1996 sulla ndrangheta in Lombardia nota come I Fiori della notte di San Vito 2. Nell ambito della presente indagine, LAMANNA Domenico è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso di dote pari o superiore alla Santa. 19. MANDAGLIO Bartolomeo, 56 anni, nato a Giffone (RC), residente a Vercurago (LC), imprenditore edile, cugino dell indagato VALENTE Salvatore Pietro. Nell ambito della presente indagine, MANDAGLIO Bartolomeo è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Vangelo. 20. MANDAGLIO Luca, 30 anni, nato a Lecco, residente a Olgiate Comasco (CO), cameriere, figlio dell indagato MANDAGLIO Antonio, capo società del locale di Calolziocorte. Nell ambito della presente indagine MANDAGLIO Luca è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote della Santa. 21. MARINARO Giovanni, 54 anni, nato a Caronia (ME), residente a Calolziocorte (LC), imbianchino, già condannato per i reati di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti nell indagine sulla ndrangheta in Lombardia nota come Wall Street. Nell ambito della presente indagine, MARINARO Giovanni è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Vangelo. 22. MONTAGNESE Nicholas, 22 anni, nato a Lecco, residente a Torre de Busi (LC), rispettivamente nipote e pronipote degli indagati VALENTE Salvatore Pietro e MANDAGLIO Bartolomeo, entrambi affiliati al locale di Calolziocorte. Nell ambito della presente indagine MONTAGNESE Nicholas è emerso quale affiliato al

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 8 locale di Calolziocorte, in possesso della dote di picciotto. 23. PANUCCIO Albano, 33 anni, nato a Oggiono (LC), residente a Dolzago (LC), operaio, rispettivamente figlio, nipote e cugino degli indagati PANUCCIO Albano, PANUCCIO Antonino e GOZZO Rosario, tutti affiliati al locale di Calolziocorte. Nell ambito della presente indagine PANUCCIO Albano è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Sgarro. 24. PANUCCIO Antonino, 57 anni, nato a Giffone (LC), residente a Dolzago (LC), operaio, rispettivamente fratello e zio degli indagati PANUCCIO Michelangelo e PANUCCIO Albano, entrambi affiliati al locale di Calolziocorte. Nell ambito della presente indagine PANUCCIO Antonino è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Vangelo. 25. PETROLO Francesco, 56 anni, nato a Giffone (RC), residente a Torre de Busi (LC). Nell ambito della presente indagine, PETROLO Francesco è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di trequartino. 26. VALENTE Salvatore Pietro, 48 anni, nato a Taurianova (RC), residente a Torre de Busi (LC), operaio, cugino dell indagato PUGLISI Giuseppe capo del locale di Cermenate, e dell indagato MANDAGLIO Bartolomeo affiliato al locale di Calolziocorte ; padre dell indagato minorenne VALENTE Manuel Bartolo e zio dell indagato MONTAGNESE Nicholas, entrambi affiliati al locale di Calolziocorte ; Nell ambito della presente indagine VALENTE Salvatore Pietro è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote di Vangelo. 27. VARRONE Vittorio, 41 anni, nato a Belcastro (CZ), residente a Lecco (LC), operaio. Nell ambito della presente indagine, VARRONE Vittorio è emerso quale affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso della dote della Santa. 28. GALLO Fortunato, 62 anni, nato a Giffone (RC), residente a Carimate (CO), pensionato, già condannato ad anni 4 di reclusione a seguito dell indagine del 1996 sulla ndrangheta in Lombardia nota come I fiori della notte di San Vito 2. Nell ambito della presente indagine GALLO Fortunato è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso della dote di trequartino. 29. GENTILE Antonio, 38 anni, nato a Cittanova (RC), ivi residente, pizzaiolo, già condannato per reati in materia di stupefacenti, armi e rapina. Nell ambito della presente indagine, GENTILE Antonio è emerso quale affiliato del locale

Ndrangheta: i dettagli dell indagine tra lecchese e comasco 9 di Fino Mornasco, in possesso di una dote allo stato non determinata. 30. GRECO Giuseppe, 31 anni, nato a Como, residente a Bregnano (CO), commerciante, già condannato per reati contro la persona. Nell ambito della presente indagine, GRECO Giuseppe è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso di una dote pari o superiore a camorrista di sgarro. 31. IACOPETTA Salvatore, 39 anni, nato a Locri (RC), residente a Bulgarograsso (CO), camionista. Nell ambito della presente indagine IACOPETTA Salvatore è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso di una dote allo stato non determinata. 32. LAROSA Michelangelo, 43 anni, inteso Bocconcino, nato a Giffone (RC), di fatto domiciliato a Milano, cognato dell indagato LAROSA Giuseppe (Polistena, RC, 20/07/1965), capo del locale di Giffone. Nell ambito della presente indagine LAROSA Michelangelo è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso di dote pari o superiore al Vangelo. 33. MERCURI Bruno, 62 anni, nato a Giffone (RC), residente a Bulgarograsso (CO), già coinvolto, sebbene poi assolto, per i reati di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti nell indagine del 1996 sulla ndrangheta in Lombardia I Fiori della notte di San Vito 2. Nell ambito della presente indagine, MERCURI Bruno è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso della dote della Santa. 34. RULLO Alfredo, 59 anni, nato a Giffone (RC), residente a Cadorago (CO). Nell ambito della presente indagine RULLO Alfredo è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso della dote della Santa. 35. RULLO Luciano, 47 anni, nato a Como, residente a Fino Mornasco (CO), cugino dell indagato LAROSA Salvatore, affiliato al locale di Fino Mornasco. Nell ambito della presente indagine RULLO Luciano è emerso quale affiliato del locale di Fino Mornasco, in possesso della dote di Vangelo. IN CUSTODIA CAUTELARE AGLI ARRESTI DOMICILIARI (3): 36. BERSANI Giuseppe, 49 anni, nato a Carate Brianza (MB), residente a Gudo (Svizzera), imprenditore metallurgico. 37. MIRANDI Renato, 46 anni, nato a Como, residente a Olgiate Comasco (CO), imprenditore. 38. PANUCCIO Michelangelo, 61 anni, nato a Giffone (RC), residente a Dolzago (LC), affiliato al locale di Calolziocorte, in possesso di dote pari o superiore al vangelo.