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Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 263 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 575 del 3 maggio 2013 Adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011 e sua contestuale revoca. [Ambiente e beni ambientali] Note per la trasparenza: Vengono individuate nuove disposizioni applicative in adeguamento alla sopravvenuta normativa nazionale e regionale (d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162 e l. 17 dicembre 2012, n. 221; l.r. 28 dicembre 2012, n. 50), in materia di valutazione di impatto ambientale. Contestualmente si revocano le precedenti disposizioni applicative di cui alla Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011. L Assessore Maurizio Conte riferisce quanto segue. È noto che la normativa in materia di valutazione di impatto ambientale presenta profili di notevole complessità, derivanti dal progressivo e continuo stratificarsi di interventi legislativi in materia. La disciplina nazionale in materia di Valutazione di Impatto Ambientale di cui alla Parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, è stata oggetto, infatti, di numerose modifiche ed integrazioni, ispirate dalla necessità di adeguare l assetto normativo vigente non solo alle istanze sociali di tutela dell ambiente, per loro natura soggette a continua evoluzione, ma anche alle direttive di matrice comunitaria. All adeguamento della normativa statale alle sopra citate istanze e direttive consegue lo sforzo, da parte della Veneto, di coordinare i contenuti di quanto previsto dalla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10, recante Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, alle prescrizioni di matrice nazionale. La Giunta Regionale del Veneto ha a tal fine emanato, da ultimo, la Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011, con la quale ha riordinato in un unico provvedimento le disposizioni da applicarsi ai procedimenti avviati dopo la data di adozione della medesima delibera, rendendo al contempo inapplicabili agli stessi procedimenti le indicazioni di cui alle precedenti deliberazioni (Dgr n. 308 del 10 febbraio 2009 e Dgr n. 327 del 17 febbraio 2009). Tuttavia, a seguito dell entrata in vigore di ulteriori e più recenti disposizioni normative di rango statale, alle quali si farà richiamo a breve, risulta nuovamente necessario adeguare le vigenti disposizioni regionali alle prescrizioni legislative. Si fa riferimento, in particolare, alle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 162 e dal decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, i quali entrambi hanno inciso sul decreto legislativo n. 152/2006. A tal riguardo si evidenzia, infatti, che i menzionati atti normativi hanno ampliato le tipologie progettuali oggetto della disciplina concernenti le procedure di verifica di assoggettabilità a VIA e di valutazione di impatto ambientale. In particolare, per quanto attiene alle modifiche al d.lgs. n. 152/2006, Parte II, Allegato III, concernente le tipologie progettuali soggette a valutazione di impatto ambientale, va evidenziato che: - con l art. 35, comma 7, del d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162, dopo la lettera af) è stata inserita la seguente: af-bis) Impianti per la cattura di flussi di CO2 provenienti da impianti che rientrano nel presente allegato ; - con l art. 36, comma 7-bis, lettera b), del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, sono stati assoggettati a procedura di VIA gli elettrodotti aerei per il trasporto di energia elettrica, non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale, con tensione nominale superiore a 100 kv con tracciato di lunghezza superiore a 10 km. Per quanto attiene, invece, alle modifiche al d.lgs. n. 152/2006, Parte II, Allegato IV, concernente le tipologie progettuali soggette a verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, va evidenziato che: - con l art. 35, comma 8, del d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162 al punto 2 Industria energetica ed estrattiva, la lettera f) è sostituita dalla seguente: f) installazioni di oleodotti e gasdotti e condutture per il trasporto di flussi di CO2 ai fini dello stoccaggio geologico superiori a 20 km ; - con l art. 35, comma 9, del d.lgs. 14 settembre 2011, n. 162 è stata introdotta la lettera n-bis), estendendo la disciplina della verifica di assoggettabilità a VIA agli impianti per la cattura di flussi di CO2 provenienti da impianti che non rientrano negli allegati II e III al d.lgs. n. 152/2006 ai fini dello stoccaggio geologico, a norma del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio; - con l art. 36, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221, è stato disposto: 7. Il punto 2, lettera m) dell'allegato IV alla Parte II del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è modificato come segue: m) impianti per la produzione di energia idroelettrica con potenza nominale di concessione superiore a 100 kw e, per i soli impianti idroelettrici che rientrano nella casistica di cui all'articolo 166 ((del presente decreto)) ed all articolo 4, punto 3.b, lettera i), del decreto del Ministro dello sviluppo economico in data 6 luglio 2012, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 2012, con potenza nominale di concessione superiore a 250 kw"; - con l art. 36, comma 7-bis, lettera c), del medesimo decreto legge n. 179/2012 è stato così modificato il punto 7, lettera z) dell allegato IV alla Parte II: c) all'allegato IV della parte II, al punto 7, lettera z), dopo le parole: "energia elettrica" sono inserite le seguenti: ", non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale,". Da ultimo, è opportuno considerare la nuova disciplina prevista dalla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50, recante Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella del Veneto, la quale ha aggiunto all elenco delle tipologie progettuali soggette alla disciplina di cui al decreto legislativo n. 152/2006, Parte II, allegati III e IV, anche le grandi strutture di vendita (grandi centri commerciali e parchi commerciali).

264 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 L art. 22, comma 1, della citata legge regionale, infatti, dispone che in relazione alle grandi strutture di vendita trovi applicazione la disciplina prevista dalla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10 Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazione ambientale nonché dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale, distinguendo la procedura applicabile in base a precise soglie dimensionali. Nello specifico, è previsto l assoggettamento a valutazione di impatto ambientale per le grandi strutture aventi superficie di vendita superiore a 8.000 metri quadrati e l assoggettamento alle procedure di verifica di assoggettabilità per le grandi strutture aventi superficie di vendita compresa tra 2.501 e 8.000 metri quadrati, salve comunque le disposizioni di cui all art. 26 della medesima legge regionale. Con riferimento a quanto sopra risulta nel frattempo necessario individuare ulteriori forme di coordinamento tra la legge regionale n. 10/1999 e la normativa sopravvenuta nonché specifiche disposizioni applicative. Alla luce di tali considerazioni, pertanto, si propone di recepire le modifiche sopra richiamate, aggiornando l allegato A alla citata Dgr n. 1539/2011, con l Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante. Si ricordano nel seguito i contenuti essenziali del documento: al punto 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE vengono individuate le tipologie progettuali a cui si applicano le procedure di VIA e le modalità di applicazione di dette procedure; al punto 2 - AUTORITÀ COMPETENTI viene individuato il riparto di competenze tra e Province in funzione delle tipologie progettuali, vengono confermati inoltre gli organi tecnici competenti allo svolgimento dell'istruttoria nella Commissione regionale VIA di cui all'art. 5 della legge regionale n. 10/1999 e nelle Commissioni provinciali VIA di cui all'art. 6 della medesima legge; al punto 3 - COORDINAMENTO PROCEDURE VIA ED AIA viene confermato quanto disposto dalla deliberazione della Giunta regionale 22 luglio 2008, n. 1998 e dai successivi provvedimenti attuativi e/o modificativi per quanto attiene il coordinamento delle due procedure; al punto 4 - PRESENTAZIONE AL PUBBLICO, ai fini di garantire la più ampia conoscenza e informazione alla cittadinanza, che deve essere messa nelle migliori condizioni per esprimere in tempi adeguati le proprie osservazioni a tutto vantaggio delle successive fasi procedurali, e al fine di rispondere ai principi più generali della trasparenza dell'azione della Pubblica Amministrazione e della partecipazione al procedimento, viene confermato quanto disposto dall articolo 15 - presentazione al pubblico - della legge regionale, ancorché la fattispecie non sia prevista dalla normativa nazionale; al punto 5 - ARTICOLI DELLA LEGGE REGIONALE N. 10/1999 NON PIÙ APPLICABILI, al fine di consentire una più agevole attuazione delle norme nell Allegato A viene fornito l elenco delle disposizioni non più applicabili della l.r. n. 10/1999. In buona sostanza vengono confermati gli articoli della l.r. n. 10/1999 che individuano il campo di applicazione (art. 3, comma 1, lettere a),b) e c)) e le autorità competenti, e Province (art. 4, commi 1, 2, 3 e 4); gli organi tecnici istruttori, Commissione regionale VIA e Commissioni li VIA (articoli 5 e 6); la presentazione al pubblico (art. 15); le modalità procedurali per l espressione del giudizio di compatibilità ambientale (art. 19) e quelle riferite alla contestuale approvazione del progetto (art. 19 bis); gli articoli riferiti a progetti con impatto interregionale e transfrontaliero, nonché quelli sottoposti a VIA nazionale (articoli 20, 21 e 22). Vengono confermati, infine, gli articoli riferiti a garantire la semplificazione amministrativa (articoli 23 e 24). Nelle Sezioni II e III dell Allegato A viene, infine, riportato il quadro sinottico delle corrispondenze tra le tipologie progettuali previste negli allegati alla l.r. n. 10/1999 e quelle indicate dal d.lgs. n. 152/2006 negli allegati III e IV della Parte II, con indicazione del riparto delle competenze tra e Province, confermando quanto già individuato con la citata delibera n. 327/2009. Con riferimento a quanto sopra si ricorda che, per quanto non più disciplinato dalla legge regionale, trovano applicazione tutte le altre disposizioni previste nella Parte II del d.lgs. n. 152/2006. Il presente provvedimento sostituisce la Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011. Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato della istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell art. 53, quarto comma dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale; Visto il decreto legislativo n. 152/2006 e ss.mm.ii.; Vista la legge 23 luglio 2009, n. 99; Visto il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221; Vista la legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50; Vista la legge regionale n. 10/1999 e ss.mm.ii.; Vista la Dgr n. 1539/2011; delibera 1. di stabilire che le premesse formano parte integrante del presente provvedimento; 2. di adottare le disposizioni applicative di cui all Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante; 3. di dare atto che le disposizioni di cui al precedente punto 2 vengono applicate a tutti i progetti pervenuti dopo la data di pubblicazione della presente deliberazione;

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 265 4. di revocare la Dgr n. 1539 del 27 settembre 2011; 5. di dare atto che avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e con le modalità previste dal d.lgs. n. 104/2010 e ss.mm.ii.; 6. di comunicare il presente provvedimento alle Amministrazioni li del Veneto; 7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 8. di incaricare la Direzione regionale Tutela Ambiente dell esecuzione del presente atto; 9. di pubblicare il presente provvedimento nel bollettino Ufficiale della Veneto.

266 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 1/20 LEGGE REGIONALE N. E DECRETO LEGISLATIVO N. 152/2006 ss.mm.ii. DISPOSIZIONI APPLICATIVE SEZIONE I 1. AMBITO DI APPLICAZIONE Tipologie progettuali: le tipologie progettuali cui si applicano le procedure di VIA non di competenza statale sono elencate negli allegati III e IV alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. (allegati che hanno subito aggiornamenti e modifiche per effetto di numerosi interventi normativi succedutisi negli anni, tra i quali si citano, tra gli ultimi, il decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 162 e il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221). Con riferimento alle tipologie progettuali soggette a tale disciplina, si precisa quanto segue. a) Per quanto concerne l applicabilità della disciplina in materia di V.I.A. al settore relativo al commercio, in conformità alle previsioni di cui alla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 recante Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella del Veneto, alle medie strutture di vendita in forma di centro commerciale, come definito dalla richiamata normativa regionale, 1 si applica la procedura di verifica di assoggettabilità (art. 20 del d.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.), ai sensi dell Allegato IV, punto 7, lettera b) alla Parte II del richiamato decreto legislativo n. 152 del 2006. Diversamente, con riferimento alle grandi strutture di vendita trovano applicazione le disposizioni di cui all articolo 22 della citata legge regionale n. 50 del 2012 che prevedono la procedura di V.I.A. per le grandi strutture con superficie di vendita superiore a mq. 8.000, nonché la procedura di verifica di assoggettabilità, di cui all art. 20 d.lgs. 152/06 e ss.mm.ii., per le grandi strutture con superficie di vendita compresa tra mq. 2.501 e mq. 8.000, a prescindere dalla loro articolazione in forma di esercizio singolo, centro o parco commerciale. b) bonifica siti inquinati: per quanto riguarda impianti e attività necessarie all attuazione di progetti operativi relativi alla realizzazione di interventi di bonifica si applica quanto previsto dall art. 242, comma 7, del d.lgs. n. 152/2006. Viene comunque fatto salvo quanto previsto dalla Dgr n. 4145 del 29 dicembre 2009. c) aree naturali protette: - ai sensi dell art. 6, comma 6, lett. b), del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. i progetti dell Allegato IV alla Parte II relativi ad opere o interventi di nuova realizzazione, sono sottoposti direttamente a procedura di VIA se ricadono anche parzialmente all interno di aree naturali protette, come definite dalla legge 6/12/1991, n. 394; - ai sensi dell art. 6, comma 8, del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. nei casi in cui i progetti ricadano all interno di aree naturali protette le relative soglie dimensionali, ove previste, sono ridotte del cinquanta per cento; 1 Ai sensi dell articolo 3 della legge regionale n. 50 del 2012 sono definiti: f) medio centro commerciale: una media struttura di vendita costituita da un aggregazione di esercizi commerciali inseriti in una struttura edilizia a destinazione specifica e prevalente e che usufruiscono di infrastrutture o spazi di servizio comuni gestiti unitariamente; e) media struttura di vendita: l esercizio commerciale singolo o l aggregazione di più esercizi commerciali in forma di medio centro commerciale, con superficie di vendita compresa tra 251 e 2.500 metri quadrati; g) grande struttura di vendita: l esercizio commerciale singolo o aggregato con superficie di vendita complessiva superiore a 2.500 metri quadrati. L aggregazione di esercizi commerciali che costituisce una grande struttura di vendita può assumere configurazione di: 1. grande centro commerciale, quando gli esercizi commerciali sono inseriti in una struttura edilizia a destinazione specifica e prevalente e usufruiscono di infrastrutture o spazi di servizio comuni gestiti unitariamente; 2. parco commerciale, quando gli esercizi commerciali sono collocati in una pluralità di strutture edilizie a prevalente destinazione commerciale che, per la loro contiguità urbanistica e per la fruizione di un sistema di accessibilità comune, abbiano un impatto unitario sul territorio e sulle infrastrutture viabilistiche pubbliche.

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 267 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 2/20 d) esclusione: le esclusioni dalle procedure di VIA sono previste, attualmente, dall art. 6, commi 10 e 11, del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.. Restano ferme le disposizioni contenute nelle delibere regionali di settore, vigenti alla data di entrata in vigore del presente provvedimento e dallo stesso non espressamente revocate. In particolare, con riferimento ai progetti di impianti di produzione di energia idroelettrica e alle relative concessioni di derivazione d acqua, continua a trovare applicazione, anche con riferimento alle istanze pendenti, la disciplina di cui alle deliberazioni assunte, nel merito, dalla Giunta Regionale che, attesa la specialità della materia, ha fissato direttive e procedure per dare attuazione a quanto disposto dall art. 12 del d.lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, dal D.M. 10/09/2010 Linee Guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e dal d.lgs. 28/2011 Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. 2. AUTORITÀ COMPETENTI Le autorità competenti in materia di VIA sono la e le Province secondo i criteri di ripartizione di cui all'articolo 4, comma 1 e 2, della legge regionale n. 10/1999 e ss.mm.ii., criteri che vengono confermati con riferimento alla tipologia degli interventi come individuata negli allegati III e IV alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.. Detto riparto delle competenze viene confermato anche relativamente alle modifiche ed estensioni di progetti già autorizzati, in fase di realizzazione o realizzati. Nei casi di tipologie progettuali che non sono previste negli allegati della legge regionale, trovano applicazione le disposizioni del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. che assegnano alla la competenza per materia. In relazione al riparto delle competenze tra e secondo il principio sopra riportato, è stato predisposto l'elenco delle tipologie progettuali soggette alla procedure di VIA o di Verifica di Assoggettabilità, con indicazione delle specifiche competenze, come riportato nelle Sezioni II e III del presente Allegato. Gli organi tecnici competenti allo svolgimento dell'istruttoria sono la Commissione regionale VIA di cui all'art. 5 della legge regionale n. 10/1999 e ss.mm.ii. e le Commissioni provinciali VIA di cui all'art. 6 della medesima legge. 3. COORDINAMENTO PROCEDURE VIA ED AIA L art. 10, comma 2, del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. stabilisce che «la procedura per il rilascio di autorizzazione integrata ambientale sia coordinata nell'ambito del procedimento di VIA» e che «se l'autorità competente in materia di VIA coincide con quella competente al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, le disposizioni regionali e delle province autonome possono prevedere che il provvedimento di valutazione d'impatto ambientale faccia luogo anche di quella autorizzazione». Alla luce di tali previsioni si ritiene quindi di confermare le disposizioni di cui alla deliberazione della Giunta regionale 22 luglio 2008, n. 1998 e di cui ai successivi provvedimenti attuativi e/o modificativi. 4. PRESENTAZIONE AL PUBBLICO Ai fini di garantire la più ampia conoscenza e informazione alla cittadinanza, che deve essere messa nelle migliori condizioni per esprimere in tempi adeguati le proprie osservazioni a tutto vantaggio delle successive

268 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 3/20 fasi procedurali, e al fine di rispondere ai principi più generali della trasparenza dell'azione della Pubblica Amministrazione e della partecipazione al procedimento, si conferma l articolo art. 15 presentazione al pubblico della legge regionale, ancorché la fattispecie non sia prevista dalla normativa nazionale. 5. ARTICOLI DELLA LEGGE REGIONALE n. 10/1999 e ss.mm.ii. NON PIÙ APPLICABILI In base a quanto previsto ai punti precedenti, ai fini applicativi e procedurali, si intendono non più applicabili le seguenti disposizioni della l.r. n. 10/1999 e ss.mm.ii.: a) articolo 1; b) articolo 2; c) articolo 3, comma 1, lettere d) ed e); d) articolo 3, comma 2; e) articolo 4, commi 3,5, 6 e 7; f) articolo 7; g) articolo 8; h) articolo 9; i) articolo 10; j) articolo 11; k) articolo 12; l) articolo 13; m) articolo 14; n) articolo 16; o) articolo 17; p) articolo 18; q) articolo 25; r) articolo 26; s) articolo 27, commi 1, 2 e 3; t) articoli dal 28 al 32.

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 269 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 4/20 SEZIONE II TIPOLOGIE PROGETTUALI SOGGETTE ALLE PROCEDURE DI VIA AI SENSI DEL D.LGS. N. 152/2006 e ss.mm.ii. (1) ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. a) Recupero di suoli dal mare per una superficie che superi i 200 ettari. b) Utilizzo non energetico di acque superficiali nei casi in cui la derivazione superi i 1.000 litri al secondo e di acque sotterranee ivi comprese acque minerali e termali, nei casi in cui la derivazione superi i 100 litri al secondo. c) Impianti termici per la produzione di energia elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 150 MW; c bis) Impianti eolici per la produzione di energia elettrica sulla terraferma, con procedimento nel quale è prevista la partecipazione obbligatoria del rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali; d) Impianti industriali destinati: - alla fabbricazione di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose; - alla fabbricazione di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 200 tonnellate al giorno. e) Impianti chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie unità produttive funzionalmente connesse tra di loro: - per la fabbricazione di prodotti chimici organici di base (progetti non inclusi nell'allegato II); - per la fabbricazione di prodotti chimici inorganici di base (progetti non inclusi nell'allegato II); - per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto, potassio (fertilizzanti semplici o composti) (progetti non inclusi nell'allegato II); - per la fabbricazione di prodotti di base fitosanitari e di biocidi; - per la fabbricazione di prodotti farmaceutici di base mediante procedimento chimico o biologico; - per la fabbricazione di esplosivi. Corrispondenza alla tipologia di cui agli allegati L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii. per la definizione dell Autorità competente A1 m-sexies) B1 g- quinquies) A1 m-ter) A2 c) B2 p. 8 m) C4 p. 5 b) B2 p. 5 b) In quanto assimilabili a quelli previsti in A2 d) ed e) In quanto assimilabili a quelli previsti in B2 p. 8 k) e l) ENTE COMPETENTE NOTE art. 27 comma 3- bis L.R. n. art. 27 comma 3- bis L.R. n. Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette

270 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 5/20 ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. f) Trattamento di prodotti intermedi e fabbricazione di prodotti chimici per una capacità superiore alle 35.000 t/anno di materie prime lavorate. g) Produzione di pesticidi, prodotti farmaceutici, pitture e vernici, elastomeri e perossidi, per insediamenti produttivi di capacità superiore alle 35.000 t/anno di materie prime lavorate. h) Stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi, petrolchimici a sensi della legge 29 maggio 1974, n. 256, e successive modificazioni, con capacità complessiva superiore a 40.000 m 3. i) Impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora la capacità superi le 12 tonnellate di prodotto finito al giorno. l) Porti turistici e da diporto quando lo specchio d'acqua è superiore a 10 ettari o le aree esterne interessate superano i 5 ettari oppure i moli sono di lunghezza superiore ai 500 metri. m) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti, mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D1, D5, D9, D10 e D11, ed all'allegato C, lettera R1, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. n) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non, con capacità superiore a 100 t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento di cui all'allegato B, lettere D9, D10 e D11, ed allegato C, lettera R1, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Corrispondenza alla tipologia di cui agli allegati L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii. per la definizione dell Autorità competente A2 d) B2 p. 8 k) A2 e) B2 p. 8 l) A2 f) B2 p. 8 g) A2 g) B2 p. 5 d) A1 m-septies) B1 g-quater) A1 a) (per D1, D5, D9, D10 e D11) A1-bis a) (per D1 e D5) e b) (per D9) A1 b) B1 a) (per D10 e D11) A1 h) (per R1) A1 d) B1 b) (per D9, D10 e D11) A1 b) (per D10 e D11) B1 a) (per D10 e D11) ENTE COMPETENTE rifiuti speciali rifiuti urbani urbani recupero di rifiuti speciali e urbani rifiuti speciali non rifiuti urbani non NOTE Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 271 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 6/20 ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. o) Impianti di smaltimento dei rifiuti non mediante operazioni di raggruppamento o ricondizionamento preliminari e deposito preliminare, con capacità superiore a 200 t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettere D13 e D14, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152). p) Discariche di rifiuti urbani non con capacità complessiva superiore a 100.000 m 3 (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); discariche di rifiuti speciali non (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto legislativo 152/2006), ad esclusione delle discariche per inerti con capacità complessiva sino a 100.000 m 3. q) Impianti di rifiuti non mediante operazioni di deposito preliminare, con capacità superiore a 150.000 m 3 oppure con capacità superiore a 200 t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettera D15, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152). Corrispondenza alla tipologia di cui agli allegati L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii. per la definizione dell Autorità competente A1-bis b) (per D9) B2 p.7 n) (per D9) A1 i) B1 e) (per R1) A1 f) B1 c) A1-bis c) B2 p.7 o) A1-bis a) A1 c) A1-bis e) B2 p.7 q) A1 g) B1 d) A1-bis d) B2 p.7 p) ENTE COMPETENTE rifiuti urbani non recupero di rifiuti urbani e speciali non rifiuti speciali non rifiuti urbani non rifiuti speciali non (ad esclusione degli impianti realizzati nel luogo di produzione per i rifiuti ivi prodotti o per i rifiuti prodotti anche in altri impianti o stabilimenti purché appartenenti alla medesima impresa) rifiuti urbani non NOTE

272 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 7/20 ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. r) Impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a 100.000 abitanti equivalenti. s) Cave e torbiere con più di 500.000 m 3 /a di materiale estratto o di un'area interessata superiore a 20 ettari. t) Dighe e altri impianti destinati a trattenere, regolare o accumulare le acque in modo durevole, ai fini non energetici, di altezza superiore a 10 m e/o di capacità superiore a 100.000 m 3. u) Attività di coltivazione sulla terraferma delle sostanze minerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2 del R.D. 29 luglio 1927, n. 1443. v) Attività di coltivazione sulla terraferma degli idrocarburi liquidi e gassosi Corrispondenza alla tipologia di cui agli allegati L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii. per la definizione dell Autorità competente A1-bis f) B2 p.7 r) A1 j) B1 f) A1 k) B1 g) A1 m-quater) B2 p. 8 n) A1 l) A2 r) ENTE COMPETENTE rifiuti speciali non (riferito ad impianti realizzati nel luogo di produzione per i rifiuti ivi prodotti o per i rifiuti prodotti anche in altri impianti e stabilimenti, purché appartenenti alla medesima impresa) e delle risorse geotermiche. A1 m) z) Elettrodotti aerei per il trasporto di energia elettrica, A1-bis h- non facenti parte della rete elettrica di trasmissione quater) nazionale, con tensione nominale superiore a 100 kv B2 p. 7 l) con tracciato di lunghezza superiore a 10 km. aa) Impianti di rifiuti mediante operazioni di iniezione in profondità, lagunaggio, scarico di rifiuti solidi nell'ambiente idrico, compreso il seppellimento nel sottosuolo marino, deposito permanente (operazioni di cui all'allegato B, lettere D3, D4, D6, D7 e D12, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152). ab) Stoccaggio di gas combustibili in serbatoi sotterranei artificiali con una capacità complessiva superiore a 80.000 m 3. A1 a) per i A1 e) per i non A2 j) B2 p. 8 o) NOTE Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette. Competenza della qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette.

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 273 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 8/20 ALLEGATO III alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. ac) Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più di: - 85000 posti per polli da ingrasso, 60000 per galline; - 3000 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o - 900 posti per scrofe. ad) Impianti destinati a ricavare metalli grezzi non ferrosi da minerali, nonché concentrati o materie prime secondarie attraverso procedimenti metallurgici, chimici o elettrolitici. ae) Sistemi di ricarica artificiale delle acque freatiche in cui il volume annuale dell'acqua ricaricata sia superiore a 10 milioni di metri cubi. af) Opere per il trasferimento di risorse idriche tra bacini imbriferi inteso a prevenire un'eventuale penuria di acqua, per un volume di acque trasferite superiore a 100 milioni di metri cubi all'anno. In tutti gli altri casi, opere per il trasferimento di risorse idriche tra bacini imbriferi con un'erogazione media pluriennale del bacino in questione superiore a 2000 milioni di metri cubi all'anno e per un volume di acque trasferite superiore al 5% di detta erogazione. In entrambi i casi sono esclusi i trasferimenti di acqua potabile convogliata in tubazioni. af-bis) Impianti per la cattura di flussi di CO 2 provenienti da impianti che rientrano nel presente allegato. Corrispondenza alla tipologia di cui agli allegati L.R. n. 10/1999 e ss.mm.ii. per la definizione dell Autorità competente C4 p. 1 c) B2 p. 1 c) C4 p. 3 e) B2 p. 3 e) In quanto assimilabili a quelli previsti in A1 m- quinquies) In quanto assimilabili a quelli previsti in A1 m- quinquies) ENTE COMPETENTE NOTE ag) Ogni modifica o estensione dei progetti elencati nel presente allegato, ove la modifica o l'estensione di per sé sono conformi agli eventuali limiti stabiliti nel presente allegato. Competenza di o a seconda della ripartizione individuata nelle presenti tabelle. ( 1 ) Si ricorda che l articolo 6, comma 8 del d.lgs. n. 152/2006 prevede che per i progetti di cui all allegato III ricadenti all interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali, ove previste, di cui al citato decreto, sono ridotte del cinquanta per cento.

274 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 9/20 SEZIONE III TIPOLOGIE PROGETTUALI SOTTOPOSTE ALLA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ AI (2) (3) SENSI DEL D.LGS. N. 152/2006 e ss.mm.ii. ALLEGATO IV alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. Corrispondenza alla tipologia di cui agli allegati L.R. n. 10/1999 ss.mm.ii. per la definizione dell Autorità competente ENTE COMPETENTE NOTE 1. Agricoltura a) cambiamento di uso di aree non coltivate, seminaturali o naturali per la loro coltivazione agraria intensiva con una superficie superiore a 10 ettari; C4 p. 1 a) B2 p. 1 a) b) iniziale forestazione di una superficie superiore a 20 ettari; deforestazione allo scopo di conversione di altri usi del suolo di una superficie superiore a 5 ettari; C4 p. 1 b) B2 p. 1 b) c) Impianti per l'allevamento intensivo di animali il cui numero complessivo di capi sia maggiore di quello derivante dal seguente rapporto: 40 quintali di peso vivo di animali per ettaro di terreno funzionalmente asservito all'allevamento. Sono comunque esclusi, indifferentemente dalla localizzazione, gli allevamenti con numero di animali inferiore o uguale a: 1.000 avicoli, 800 cunicoli, 120 posti per suini da produzione (di oltre 30 kg) o 45 posti per scrofe, 300 ovicaprini, 50 posti bovini; C4 p. 1 c) B2 p. 1 c) d) i progetti di gestione delle risorse idriche per l'agricoltura, compresi i progetti di irrigazione e di drenaggio delle terre, per una superficie superiore ai 300 ettari; C4 p. 1 d) B2 p. 1 d) e) piscicoltura per superficie complessiva oltre i 5 ettari; C4 p. 1 e) B2 p. 1 e) f) progetti di ricomposizione fondiaria che interessano una superficie superiore a 200 ettari. C4 p. 1 f) B2 p. 1 f) 2. Industria energetica ed estrattiva a) impianti termici per la produzione di energia elettrica, vapore e acqua calda con potenza termica complessiva superiore a 50 MW; art. 27 comma 3- bis L.R. n. b) attività di ricerca sulla terraferma delle sostanze minerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2, del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443, ivi comprese le risorse geotermiche, incluse le relative attività minerarie (4) ; B2 p. 2 b) Competenza della provincia anche qualora l attività sia svolta al di fuori delle aree naturali protette.

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 275 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 10/20 c) impianti industriali non termici per la produzione di energia, vapore ed acqua calda con potenza complessiva superiore a 1 MW; d) impianti industriali per il trasporto del gas, vapore e dell'acqua calda, che alimentano condotte con una lunghezza complessiva superiore ai 20 km; e) impianti industriali per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento con potenza complessiva superiore a 1 MW; f) installazione di oleodotti e gasdotti superiori a 20 km; f) installazione di condutture per il trasporto di flussi di CO 2 ai fini dello stoccaggio geologico superiori a 20 km; g) attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma; h) estrazione di sostanze minerali di miniera di cui all'art. 2, comma 2, del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443, mediante dragaggio marino e fluviale; i) agglomerazione industriale di carbon fossile e lignite; l) impianti di superficie dell'industria di estrazione di carbon fossile, di petrolio, di gas naturale e di minerali metallici nonché di scisti bituminose; m) impianti per la produzione di energia idroelettrica con potenza nominale di concessione superiore a 100 kw e, per i soli impianti idroelettrici che rientrano nella casistica di cui all articolo 166 del presente decreto ed all'articolo 4, punto 3.b, lettera i), del decreto del Ministro dello sviluppo economico in data 6 luglio 2012, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 2012, con potenza nominale di concessione superiore a 250 kw; n) impianti di gassificazione e liquefazione del carbone; n-bis) impianti per la cattura di flussi di CO 2 provenienti da impianti che non rientrano negli allegati II e III al presente decreto ai fini dello stoccaggio geologico a norma del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio. 3. Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali a) impianti di arrostimento o sinterizzazione di minerali metalliferi che superino i 5.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3 di volume; C4 p. 2 c) B2 p. 2 d) C4 p. 2 e) B2 p. 2 f) C4 p. 2 f) C4 p. 3 a) B2 p. 3 a) art. 27 comma 3- bis L.R. n. art. 27 comma 3- bis L.R. n. Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale. Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale. art. 27 comma 3- bis L.R. n. Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale.

276 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 11/20 b) impianti di produzione di ghisa o acciaio (fusione primaria o secondaria) compresa la relativa colata continua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all'ora; C4 p. 3 b) B2 p. 3 b) c) impianti destinati alla trasformazione dei metalli ferrosi mediante: - laminazione a caldo con capacità superiore a 20 tonnellate di acciaio grezzo all'ora, - forgiatura con magli la cui energia di impatto supera 50 kj per maglio e allorché la potenza calorifera è superiore a 20 MW; - applicazione di strati protettivi di metallo fuso con una capacità di trattamento superiore a 2 tonnellate di acciaio grezzo all'ora; C4 p. 3 c) B2 p. 3 c) d) fonderie di metalli ferrosi con una capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno; C4 p. 3 d) B2 p. 3 d) e) impianti di fusione e lega di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero (affinazione, formatura in fonderia) con una capacità di fusione superiore a 10 tonnellate per il piombo e il cadmio o a 50 tonnellate per tutti gli altri metalli al giorno; C4 p. 3 f) B2 p. 3 f) f) impianti per il trattamento di superficie di metalli e materia plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un volume superiore a 30 m 3 ; C4 p. 3 g) B2 p. 3 g) g) impianti di costruzione e montaggio di auto e motoveicoli e costruzioni dei relativi motori; impianti per la costruzione e riparazione di aeromobili; costruzione di materiale ferroviario e rotabile che superino 10.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3 di volume; C4 p. 3 h) B2 p. 3 h) h) cantieri navali di superficie complessiva superiore a 2 ettari; C4 p. 3 i) B2 p. 3 i) La l..r. n. 10/1999 ss.mm.ii. prevedeva lo svolgimento della procedura di via di competenza regionale solo all interno delle aree sensibili (allegato C3 1bis d)), ora con la completa entrata in vigore delle nuove disposizioni del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., la competenza allo svolgimento della procedura di verifica e VIA è della in tutti i casi.

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 277 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 12/20 i) imbutitura di fondo con esplosivi che superino 5.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3 di volume; C4 p. 3 l) B2 p. 3 j) l) cokerie (distillazione a secco di carbone); m) fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres o porcellane, con capacità di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o con capacità di forno superiore a 4 metri cubi e con densità di colata per forno superiore a 300 kg al metro cubo; n) impianti per la fusione di sostanze minerali, compresi quelli destinati alla produzione di fibre minerali, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno; o) impianti per la produzione di vetro compresi quelli destinati alla produzione di fibre di vetro, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno; p) impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno. 4. Industria dei prodotti alimentari a) impianti per il trattamento e la trasformazione di materie prime animali (diverse dal latte) con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 tonnellate al giorno; b) impianti per il trattamento e la trasformazione di materie prime vegetali con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno su base trimestrale; c) impianti per la fabbricazione di prodotti lattierocaseari con capacità di lavorazione superiore a 200 tonnellate al giorno su base annua; d) impianti per la produzione di birra o malto con capacità di produzione superiore a 500.000 hl/anno; e) impianti per la produzione di dolciumi e sciroppi che superino 50.000 m 3 di volume; f) macelli aventi una capacità di produzione di carcasse superiori a 50 tonnellate al giorno e impianti per l eliminazione o recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno; C4 p. 8 j) B2 p. 8 j) C4 p. 8 i) B2 p. 8 i) C4 p. 4 a) B2 p. 4 a) C4 p. 4 b) B2 p. 4 b) C4 p. 4 c) B2 p. 4 c) C4 p. 4 d) B2 p. 4 d) C4 p. 4 e) B2 p. 4 e) C4 p. 4 f) B2 p. 4 f) Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale. Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale. Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale.

278 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 13/20 g) impianti per la produzione di farina di pesce o di olio di pesce con capacità di lavorazione superiore a 50.000 q/anno di prodotto lavorato; h) molitura dei cereali, industria dei prodotti amidacei, industria dei prodotti alimentari per zootecnia che superino 5.000 m 2 di superficie impegnata o 50.000 m 3 di volume; i) zuccherifici, impianti per la produzione di lieviti con capacità di produzione o raffinazione superiore a 10.000 t/giorno di barbabietole 5. Industria dei tessili, del cuoio, del legno della carta a) impianti di fabbricazione di pannelli di fibre, pannelli di particelle e compensati, di capacità superiore alle 50.000 t/anno di materie lavorate; b) impianti per la produzione e la lavorazione di cellulosa, fabbricazione di carta e cartoni di capacità superiore a 50 tonnellate al giorno; c) impianti per il pretrattamento (operazioni quali il lavaggio, l'imbianchimento, la mercerizzazione) o la tintura di fibre, di tessili, di lana la cui capacità di trattamento supera le 10 tonnellate al giorno; d) impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al giorno. 6. Industria della gomma e delle materie plastiche a) fabbricazione e trattamento di prodotti a base di elastomeri con almeno 25.000 tonnellate/anno di materie prime lavorate. 7. Progetti di infrastrutture a) progetti di sviluppo di zone industriali o produttive con una superficie interessata superiore ai 40 ettari; b) progetti di sviluppo di aree urbane, nuove o in estensione, interessanti superfici superiori ai 40 ettari; progetti di riassetto o sviluppo di aree urbane all'interno di aree urbane esistenti che interessano superfici superiori a 10 ettari; costruzione di centri commerciali di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 "Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59"; C4 p. 4 g) B2 p. 4 g) C4 p. 4 h) B2 p. 4 h) C4 p. 4 i) B2 p. 4 i) C4 p. 5 a) B2 p. 5 a) C4 p. 5 b) B2 p. 5 b) C4 p. 5 c) B2 p. 5 c) C4 p. 5 d) B2 p. 5 d) C4 p. 6 a) B2 p. 6 a) C4 p. 7 a) B2 p. 7 a) C4 p. 7 b) B2 p. 7 b) C4 p. 7 b) B2 p. 7 b) A1-bis h- quinquies) C4 p 8 - m-bis) parcheggi di uso pubblico con capacità superiori a 500 posti auto; Opere non previste dalla L.R. n. e quindi attribuite alla competenza regionale.

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 279 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 14/20 c) piste da sci di lunghezza superiore a 1,5 km o che impegnano una superficie superiore a 5 ettari A1-bis h-ter) nonché impianti meccanici di risalita, escluse le sciovie e le monofuni a collegamento permanente aventi lunghezza inclinata non superiore a 500 metri, con portata oraria massima superiore a 1800 persone; A1-bis h-bis) B2 p. 7 m) d) derivazione di acque superficiali ed opere connesse che prevedano derivazioni superiori a 200 litri al secondo o di acque sotterranee che prevedano derivazioni superiori a 50 litri al secondo, nonché le trivellazioni finalizzate alla ricerca per derivazioni di acque sotterranee superiori a 50 litri al secondo; B1 g-bis) La l..r. n. 10/1999 ss.mm.ii. prevedeva lo svolgimento della procedura di verifica di competenza regionale solo all interno delle aree sensibili (allegato C3 1bis a)), ora con la completa entrata in vigore delle nuove disposizioni del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., la competenza allo svolgimento della procedura di verifica è della su tutto il territorio regionale. e) interporti, piattaforme intermodali e terminali intermodali; C4 p. 7 d) B2 p. 7 d) f) porti e impianti portuali marittimi, fluviali e lacuali, compresi i porti di pesca, vie navigabili; B1 g-ter) C4 p. 7 e) Competenza regionale qualora ricadano anche parzialmente all interno di aree naturali protette. Competenza provinciale nel restante territorio. g) strade extraurbane secondarie; C4 p. 7 f) B2 p. 7 f) h) costruzioni di strade di scorrimento in area urbana o potenziamento di esistenti a quattro o più corsie con lunghezza, in area urbana o extraurbana, superiore a 1500 metri; C4 p. 7 g) B2 p. 7 g) i) linee ferroviarie a carattere regionale o locale; C4 p. 7 h) B2 p. 7 h) l) sistemi di trasporto a guida vincolata (tramvie e metropolitane), funicolari o linee simili di tipo particolare, esclusivamente o principalmente adibite al trasporto di passeggeri C4 p. 7 i) B2 p. 7 i)

280 Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 15/20 m) acquedotti con una lunghezza superiore ai 20 km n) opere costiere destinate a combattere l'erosione e lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare; C4 p. 7 j) B2 p. 7 j) A1 m-octies) o) opere di regolazione del corso dei fiumi e dei torrenti, canalizzazione e interventi di bonifica ed altri simili destinati ad incidere sul regime delle acque, compresi quelli di estrazione di materiali litoidi dal demanio fluviale e lacuale; A1 m- quinquies) p) aeroporti; A2 n) q) porti turistici e da diporto, quando lo specchio d'acqua è inferiore o uguale a 10 ettari, le aree esterne interessate non superano i 5 ettari e i moli sono di lunghezza inferiore o uguale a 500 metri, nonché progetti di intervento su porti già esistenti; r) impianti di rifiuti urbani non, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettere D2 e da D8 a D11, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); impianti di rifiuti non, mediante operazioni di raggruppamento o di ricondizionamento preliminari, con capacità massima complessiva superiore a 20 t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettere D13 e D14 del decreto legislativo 152/2006); C4 p. 7 k) A1 b) B1 a) (per D10 e D11) A1-bis b) B2 p. 7 n) (per D2, D8 e D9) A1 f) B1 c) (per D13 e D14) A1-bis c) B2 p. 7 o) (per D13 e D14) rifiuti urbani non rifiuti urbani non rifiuti speciali non rifiuti urbani non s) impianti di rifiuti speciali non, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di incenerimento o di trattamento (operazioni di cui all'allegato B, lettere D2 e da D8 a D11, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); A1 d) B1 b)

Bollettino Ufficiale della del Veneto n. 43 del 21 maggio 2013 281 ALLEGATOA alla Dgr n. 575 del 03 maggio 2013 pag. 16/20 t) impianti di rifiuti speciali non mediante operazioni di deposito preliminare con capacità massima superiore a 30.000 m 3 oppure con capacità superiore a 40 t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettera D15 della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); A1 g) B1 d) A1-bis f) B2 p. 7 r) (ad esclusione degli impianti realizzati nel luogo di produzione per i rifiuti ivi prodotti o per i rifiuti prodotti anche in altri impianti o stabilimenti purché appartenenti alla medesima impresa) (riferito ad impianti realizzati nel luogo di produzione per i rifiuti ivi prodotti o per i rifiuti prodotti anche in altri impianti e stabilimenti, purché appartenenti alla medesima impresa) u) discariche di rifiuti urbani non con capacità complessiva inferiore ai 100.000 m 3 (operazioni di cui all'allegato B, lettere D1 e D5, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152); A1-bis a) v) impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a 10.000 abitanti equivalenti; A1 j) B1 f) z) elettrodotti aerei esterni per il trasporto di energia elettrica, non facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale, con tensione nominale superiore a 100 kv e con tracciato di lunghezza superiore a 3 km; A1-bis h- quater) B2 p. 7 l)