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23.2.2016 A8-0030/31 31 Miguel Viegas, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Marisa Matias, Dimitrios Papadimoulis, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Marie-Christine Vergiat, Paloma López Bermejo, Sofia Sakorafa, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva, Barbara Spinelli, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Patrick Le Hyaric Paragrafo 18 18. chiede un maggiore alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro, che va deciso a livello nazionale, assicurando nel contempo la sostenibilità dei sistemi di protezione sociale; 18. chiede un ampliamento della base imponibile onde garantire una ripartizione più equa dei contributi fiscali tra lavoro e capitale, che corregga anche l'attuale disparità fiscale tra le PMI e i grandi gruppi economici, e che aumenti sostanzialmente il peso delle imposte dirette rispetto alle imposte indirette nell'ambito dei regimi fiscali, ai fini di una maggiore equità; chiede pertanto un maggiore alleggerimento della pressione fiscale sui redditi da lavoro rispetto a quella sugli utili d'impresa, sui redditi da capitale, sull'incremento della ricchezza e sulle plusvalenze e chiede un'autentica progressività dei sistemi fiscali degli Stati membri;

23.2.2016 A8-0030/32 32 Marisa Matias, Dimitrios Papadimoulis, Matt Carthy, Sofia Sakorafa, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva, Barbara Spinelli, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez Paragrafo 20 20. ribadisce la necessità di politiche di bilancio responsabili e favorevoli alla crescita, garantendo la sostenibilità del debito, tenendo conto del ciclo economico e dei divari tra i livelli di investimento e rispettando allo stesso tempo i diritti sociali dei cittadini; ricorda che l'elevato livello di indebitamento di alcuni Stati membri costituisce un rischio considerevole in caso di eventuali futuri shock nella zona euro; evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi volti ad accrescere la resilienza delle finanze pubbliche e a promuovere la crescita nei paesi con un elevato rapporto debito/pil, al fine di riportare tali paesi su una traiettoria sostenibile; 20. ribadisce la necessità di politiche di bilancio responsabili e favorevoli alla crescita, garantendo la sostenibilità del debito, tenendo conto del ciclo economico e dei divari tra i livelli di investimento, nonché lasciando un margine di manovra di bilancio al fine di tutelare i diritti sociali dei cittadini; ricorda che l'elevato livello di indebitamento di alcuni Stati membri costituisce un rischio considerevole in caso di eventuali futuri shock nella zona euro; evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi volti ad accrescere la resilienza delle finanze pubbliche mediante la crescita e la creazione di posti di lavoro nei paesi con un elevato rapporto debito/pil, al fine di riportare tali paesi su una traiettoria sostenibile;

23.2.2016 A8-0030/33 33 Miguel Viegas, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Marie-Christine Vergiat, Marisa Matias, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Sofia Sakorafa, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva, Dimitrios Papadimoulis, Neoklis Sylikiotis, Takis Hadjigeorgiou, Barbara Spinelli, Miguel Urbán Crespo, Patrick Le Hyaric Paragrafo 20 bis (nuovo) 20 bis. chiede il varo di politiche propizie alla crescita che rispettino i diritti sociali; richiama l'attenzione sul rischio che rappresenta l'elevato tasso di indebitamento di alcuni Stati membri in caso di ulteriori choc nella zona euro; chiede pertanto la ristrutturazione del debito nei paesi interessati onde riportare il debito pubblico e privato a livelli sostenibili; richiama altresì l'attenzione sugli effetti disastrosi delle politiche di austerità attraverso le quali le strategie di risanamento del bilancio hanno compromesso gli investimenti pubblici, le funzioni sociali dello Stato e la crescita economica;

23.2.2016 A8-0030/34 34 Miguel Viegas, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Marie-Christine Vergiat, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Barbara Spinelli, Patrick Le Hyaric Paragrafo 21 21. insiste sull'attuazione del patto di stabilità e crescita, facendo nel contempo pieno uso delle relative clausole di flessibilità esistenti, conformemente alla comunicazione della Commissione del 13 gennaio 2015 (COM(2015)0012), anche per sostenere maggiori investimenti e riforme strutturali nonché per far fronte alle minacce per la sicurezza e ai flussi di rifugiati; 21. insiste sull'urgente necessità di abrogare il patto di stabilità e crescita;

23.2.2016 A8-0030/35 35 Marisa Matias, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Matt Carthy, Sofia Sakorafa, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva, Barbara Spinelli, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, João Pimenta Lopes Paragrafo 25 25. sottolinea che, dato il suo elevato livello di interdipendenza e l'unicità della sua politica monetaria, la zona euro è un'entità economica in cui la convergenza verso i paesi con i risultati migliori va promossa e sostenuta da un maggiore coordinamento delle politiche nazionali; pone l'accento sull'importanza che tutti governi nazionali rafforzino le azioni finalizzate ad attuare nei rispettivi Stati membri le riforme economiche e gli investimenti necessari per ridurre gli squilibri macroeconomici e prevenire gli eventuali effetti negativi delle politiche nazionali su altri Stati membri; chiede pertanto una valutazione approfondita degli squilibri macroeconomici e delle ricadute onde integrare la valutazione delle vulnerabilità specifiche per paese e del dialogo macroeconomico; insiste sulla piena coerenza tra la raccomandazione relativa alla zona euro e le raccomandazioni specifiche per paese; 25. sottolinea che, dato il suo elevato livello di interdipendenza e l'unicità della sua politica monetaria, la zona euro è un'entità economica in cui la convergenza va promossa e sostenuta da un maggiore coordinamento delle politiche nazionali; pone l'accento sull'importanza che tutti governi nazionali rafforzino le azioni finalizzate ad attuare nei rispettivi Stati membri le riforme economiche e gli investimenti necessari per ridurre gli squilibri macroeconomici e prevenire gli eventuali effetti negativi delle politiche nazionali su altri Stati membri, segnatamente in ragione del persistente avanzo delle partite correnti; chiede pertanto una valutazione approfondita degli squilibri macroeconomici e delle ricadute onde integrare la valutazione delle vulnerabilità specifiche per paese e del dialogo macroeconomico; insiste sulla piena coerenza tra la raccomandazione relativa alla zona euro e le raccomandazioni specifiche per paese;

23.2.2016 A8-0030/36 36 Fabio De Masi, Rina Ronja Kari, Marie-Christine Vergiat, Marisa Matias, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Sofia Sakorafa, Barbara Spinelli Paragrafo 28 28. osserva che, mentre l'elevato avanzo delle partite correnti della zona euro costituisce un segnale positivo della sua competitività esterna, il suo attuale livello riflette anche una mancanza di investimenti interni, con effetti negativi sulla crescita e sull'occupazione; ritiene che una domanda interna più forte andrebbe a vantaggio di una crescita sostenibile della zona euro, e sarebbe preferibile anche da una prospettiva globale; è consapevole del fatto che l'avanzo delle partite correnti di alcuni Stati membri va di pari passo con gli effetti di ricaduta positivi su tutta la catena del valore, di cui gli altri Stati Membri possono beneficiare in svariati modi; prende atto, inoltre, del ruolo della moneta unica nell'aiutare i paesi più competitivi a mantenere avanzi elevati rispetto al resto del mondo; accoglie con favore la conclusione delle previsioni dell'inverno 2016 della Commissione secondo cui nel 2015 la crescita economica in alcuni Stati membri è stata trainata principalmente dalla domanda interna; ritiene importante che gli Stati membri con l'avanzo delle partite correnti più elevato continuino ad ampliare la loro domanda interna a loro vantaggio e nell'interesse generale; invita al contempo gli Stati membri meno competitivi 28. esprime preoccupazione per l'elevato avanzo delle partite correnti della zona euro, che riflette una mancanza di investimenti interni, con effetti negativi sulla crescita e l'occupazione; ritiene che una domanda interna più forte andrebbe a vantaggio di una crescita sostenibile della zona euro, e sarebbe preferibile anche da una prospettiva globale; prende atto, inoltre, del ruolo della moneta unica nell'aiutare i paesi più competitivi a mantenere avanzi elevati rispetto al resto del mondo; sottolinea che le politiche volte a nuocere al vicino, che fanno leva su un elevato avanzo delle partite correnti e su una crescita trainata dall'esportazione, come quelle praticate dalla Cina o dalla Germania, hanno effetti destabilizzanti per l'economia globale e non sono praticabili per la zona euro; accoglie con favore la conclusione delle previsioni dell'inverno 2016 della Commissione secondo cui nel 2015 la crescita economica in alcuni Stati membri è stata trainata principalmente dalla domanda interna; ritiene importante che gli Stati membri con l'avanzo delle partite correnti più elevato amplino la loro domanda interna a loro vantaggio e nell'interesse generale; invita al contempo gli Stati membri meno competitivi

ad attuare in modo efficace riforme strutturali ed effettuare investimenti di alta qualità allo scopo di modernizzare le loro economie e creare un clima imprenditoriale sostenibile per gli investimenti a lungo termine, in linea con la strategia Europa 2020; ritiene che sia questo il modo migliore per ridurre gli squilibri macroeconomici all'interno degli Stati membri, invece di una svalutazione interna che indebolisce la domanda e rallenta la crescita economica in tutta la zona euro; a effettuare investimenti di alta qualità allo scopo di modernizzare le loro economie e creare un clima imprenditoriale sostenibile per gli investimenti a lungo termine; ritiene che sia questo il modo migliore per ridurre gli squilibri macroeconomici all'interno degli Stati membri, invece di una svalutazione interna che indebolisce la domanda e rallenta la crescita economica in tutta la zona euro;

23.2.2016 A8-0030/37 37 Miguel Viegas, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Marie-Christine Vergiat, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Neoklis Sylikiotis, Takis Hadjigeorgiou, Patrick Le Hyaric Sottotitolo prima del paragrafo 33 Un semestre europeo più efficace con una maggiore responsabilità democratica Revoca del semestre europeo

23.2.2016 A8-0030/38 38 Miguel Viegas, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Marie-Christine Vergiat, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Neoklis Sylikiotis, Takis Hadjigeorgiou, Patrick Le Hyaric Paragrafo 33 33. deplora la scarsa attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese e ritiene che, per migliorare l'attuazione, sia necessaria una migliore individuazione di priorità chiaramente articolate a livello europeo nonché il rafforzamento di un autentico dibattito pubblico e della volontà e dell'impegno politici a livello nazionale, fattori che porterebbero a una maggiore pertinenza e titolarità sul piano nazionale; accoglie con favore a tale riguardo le visite effettuate dai membri della Commissione negli Stati membri al fine di discutere il processo del semestre europeo e i relativi documenti; 33. ritiene che le raccomandazioni specifiche per paese costituiscano un attacco diretto alle decisioni democratiche e sovrane dei popoli e dei lavoratori degli Stati membri riguardo al futuro del loro paese; deplora a tale riguardo la falsa preoccupazione per la responsabilità e la legittimità democratica laddove il vero interesse risiede nell'incrementare il livello di attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese;

23.2.2016 A8-0030/39 39 Miguel Viegas, João Ferreira, João Pimenta Lopes, Rina Ronja Kari, Fabio De Masi, Marie-Christine Vergiat, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Neoklis Sylikiotis, Takis Hadjigeorgiou, Patrick Le Hyaric Paragrafo 34 34. chiede che si raggiunga il giusto equilibrio tra l'elaborazione di raccomandazioni specifiche per paese incentrate su priorità chiave e la garanzia che tali raccomandazioni affrontino tutte le sfide chiave, compresa la necessità di evitare il ripetersi di una crisi del debito sovrano nonché di aumentare la competitività, la crescita e l'occupazione, tenendo conto degli obiettivi della strategia Europa 2020; 34. insiste sulla necessità di revocare il semestre europeo, comprese le raccomandazioni specifiche per paese, la relazione sul meccanismo di allerta e l'analisi annuale della crescita, e di abolire il "six-pack", il "two-pack", il patto di stabilità e di crescita, il trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance e la strategia Europa 2020;

23.2.2016 A8-0030/40 40 Marisa Matias, Dimitrios Papadimoulis, Marie-Christine Vergiat, Sofia Sakorafa, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva Paragrafo 37 37. sottolinea l'importanza che i parlamenti nazionali tengano dibattiti sulle relazioni nazionali e sulle raccomandazioni specifiche per paese e che votino sui programmi di riforma nazionali nonché sui programmi di convergenza e di stabilità nazionali; invita gli Stati membri a coinvolgere in maniera strutturata le parti sociali, le autorità locali e regionali e altri soggetti interessati, sfruttando la tempestiva pubblicazione delle relazioni per paese; sottolinea il ruolo insostituibile delle parti sociali nell'ambito della determinazione dei salari e il ruolo vitale che esse dovrebbero svolgere nel più ampio dibattito economico, in particolare quando si tratta di promuovere la produttività; chiede inoltre una maggiore cooperazione dei parlamenti nazionali con il Parlamento europeo; 37. sottolinea l'importanza che i parlamenti nazionali tengano dibattiti sulle relazioni nazionali e sulle raccomandazioni specifiche per paese e che votino sui programmi di riforma nazionali nonché sui programmi di convergenza e di stabilità nazionali; invita gli Stati membri a coinvolgere in maniera strutturata le parti sociali, le autorità locali e regionali e altri soggetti interessati, sfruttando la tempestiva pubblicazione delle relazioni per paese; sottolinea il ruolo insostituibile delle parti sociali nell'ambito della determinazione dei salari e il ruolo vitale che esse dovrebbero svolgere nel più ampio dibattito economico, in particolare quando si tratta di promuovere la produttività; chiede inoltre una maggiore cooperazione dei parlamenti nazionali con il Parlamento europeo; decide di rafforzare il proprio ruolo per quanto riguarda il controllo dell'attuazione dei programmi di adeguamento e nel garantire un'adeguata comunicazione, nonché un dialogo effettivo e aperto con tutte le parti interessate;

23.2.2016 A8-0030/41 41 Marisa Matias, Dimitrios Papadimoulis, Marie-Christine Vergiat, Paloma López Bermejo, Matt Carthy, Sofia Sakorafa, Kostas Chrysogonos, Stelios Kouloglou, Kostadinka Kuneva, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Patrick Le Hyaric Paragrafo 45 45. chiede alla Commissione di procedere con la revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP) concordato a giugno 2013 nell'ambito di un accordo politico fra Parlamento, Commissione e Consiglio; sottolinea come l'inadeguatezza dell'attuale QFP sia stata resa evidente dalle crisi finanziarie e umanitarie che hanno colpito l'unione tra il 2009 e il 2014; segnala inoltre la necessità di procedere a una riforma sostanziale della programmazione finanziaria dell'ue che tenga debitamente conto degli obiettivi, del finanziamento e della durata degli strumenti a disposizione. 45. chiede alla Commissione di procedere con la revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP) concordato a giugno 2013 nell'ambito di un accordo politico fra Parlamento, Commissione e Consiglio; sottolinea come l'inadeguatezza dell'attuale QFP sia stata resa evidente dalle crisi finanziarie e umanitarie che hanno colpito l'unione tra il 2009 e il 2014; invita l'unione europea e gli Stati membri a impegnarsi una volta per tutte a favore di vere e proprie politiche di convergenza, basate sul progresso sociale e la garanzia e la promozione del potenziale di ciascun paese, sulla creazione di posti di lavoro, sull'impiego sostenibile delle risorse naturali e sulla protezione dell'ambiente, allo scopo di conseguire una crescita economica con coesione sociale e ridurre il divario di sviluppo tra gli Stati membri, come pure le attuali disparità economiche, sociali e regionali; segnala inoltre la necessità di procedere a una riforma sostanziale della programmazione finanziaria dell'ue che tenga debitamente conto degli obiettivi, del finanziamento e della durata degli strumenti a disposizione.