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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Corso di Laurea in INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO (Classe delle Lauree in Ingegneria Civile ed Ambientale, Classe N.L-7) Presentazione della Tesi di Laurea "DEALOGENAZIONE RIDUTTIVA DI COMPOSTI ORGANOCLORURATI" Relatore Chiar.mo Prof. Francesco Pirozzi Candidato Raffaele Di Nardo Matricola N49/208 Anno Accademico 2013/2014

Obiettivi del lavoro Analizzare la diffusione, in ambito industriale, dei composti organici del cloro Valutare lo stato di contaminazione ad opera di organoclorurati in Italia Effettuare una panoramica delle principali tecniche di trattamento per la depurazione di reflui liquidi e la bonifica di suoli e/o falde in presenza di contaminazione da organoclorurati 1

Caratterizzazione chimico-fisica dei composti organoclorurati Gli organoclorurati (alogenuri) sono composti costituiti da molecole di idrocarburi, alogeno-sostituite, ciascuna contenente almeno un atomo di cloro Classificazione chimica: Alogenuri alchilici: dicloroetano (DCA); tricloroetano (TCA); clorofluorocarburi (CFC); polivinilcloruro (PVC); triclorometano (CF); tricloroetene (TCE). Alogenuri acilici: cloruro di acetile. Alogenuri arilici: clorobenzene (CB), TCDD o "Diossina Seveso". La TCDD è il composto organoclorurato a maggiore tossicità; indicato come sicuro cancerogeno. La TCCD è una diossina, ove con il termine diossine si fa riferimento a 210 composti altamente tossici, simili per struttura e caratteristiche chimico-fisiche. 2

Caratterizzazione dei composti organoclorurati Tossicità DOSE narcosi dermatiti epatopatie croniche edemi polmonari gravi lesioni epatiche e renali stati comatosi Neoplasie Principali caratteristiche Elevato potere solvente/refrigerante Elevata volatilità Basso punto di ebollizione le caratteristiche chimico-fisiche, in generale, variano con il numero di atomi di Cl caratterizzanti il composto Largo impiego in ambito industriale 3

Impiego del cloro in ambito industriale Principali processi Sbiancamento carta Potabilizzazione/depurazione La maggioranza dei processi industriali, che prevede l'impiego di cloro, porta alla formazione di sottoprodotti organoalogenici tossici 4

Contaminazione da organoclorurati in Italia SITI DI INTERESSE NAZIONALE-SIN "aree contaminate, particolarmente estese, classificate quali pericolose e pertanto bisognose di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee onde evitare danni sanitario-ambientali" (D. lgs. 22/97 e D. lgs. 152/2006) 5

Quadro Normativo Italiano D.lgs. n 152 del 03/04/2006 Testo unico in materia ambientale e sue modifiche e integrazioni Regolamenta la presenza di composti organo-clorurati, e degli inquinanti in genere, nei suoli e nelle acque nonché i valori limite accettabili per le concentrazioni negli scarichi 6

Tecniche di bonifica 1 Depurazione di reflui liquidi Aerazione o "stripping" Adsorbimento su carboni attivi Ossidazione biologica Composto Concentrazione Trattamento indicato in ingresso [mg/l] Stripping [µg/l] Biologico+ Stripping [µg/l] Biologico+ Adsorb. [µg/l] Cloruro di metile 180 510 1,2-dicloroetano 258 3700 1,1,1-tricloroetano 118 1600 1,1,2,2-tetracloroetano 201 11000 1,2-dicloropropano 182 1800 Tricloroetilene 95 210 Cloroformio 35 200 Tetracloruro di carbonio 19 130 1,2-dicloroetilene 29 278 Esacloroetano 4 391 La scelta della tecnica varia in funzione del tipo di composto 7

Tecniche di bonifica 2 Le principali tecniche di bonifica di suoli e/o falde sono così schematizzabili On site Ex situ Off site In situ Principali classi di intervento Separazione Trasformazione Immobilizzazione 8

Tecniche di bonifica 3 Trattamento di suoli e/o falde contaminate da solventi organoalogenici Dealogenazione riduttiva Tecnica biologica di degradazione anaerobica in situ Economicità Impatto ambientale quasi nullo Solo per inquinanti degradabili Tempi lunghi Ridotte possibilità di controllo Necessità di presenza d'acqua Forte dipendenza dalle condizioni al contorno 9

Esperienza di un intervento di bonifica 1 Principali problematiche del processo di dealogenazione riduttiva Tempi lunghi Forte dipendenza dalle condizioni al contorno Ridotte possibilità di controllo Possibile soluzione Processo a 3 stadi a ricircolo continuo: Estrazione dell'acqua di falda da trattare Aggiunta di un substrato riducente (sostanze ad elevato COD ed in rapporto di 5 a 1 con le concentrazioni degli inquinanti da trattare) Iniezione dell'acqua additivata in falda 10

Esperienza di un intervento di bonifica 1 Obiettivi del test pilota Valutare l'efficienza di un processo di Estrazione/dosaggio/iniezione a ricircolo continuo Descrizione sito contaminato Il test pilota è stato realizzato su di un'area caratterizzata da un'estesa e marcata contaminazione delle acque di falda, un acquifero profondo, ad opera di solventi clorurati Tetracloroetilene (PCE),concentrazione max. 27000 µg/l Tricloroetilene (TCE), concentrazione max. 54000 µg/l 11

Esperienza di un intervento di bonifica 2 Realizzazione del test pilota Sistema di pozzi di estrazione/iniezione Impiego di un substrato riducente Monitoraggio continuo 12

Esperienza di un intervento di bonifica 3 Risultati del test pilota La stimolazione della declorazione riduttiva rappresenta un'efficace tecnica per sopperire alle tipiche problematiche della degradazione anaerobica 13

Esperienza di un intervento di bonifica 4 Conclusioni I risultati mostrano l'utilità e l'efficacia della stimolazione della declorazione riduttiva che viene così a costituire la tecnica più indicata per il trattamento di siti caratterizzati da uno stato di conclamata contaminazione da organoclorurati Vantaggi Economicità Impatto ambientale nullo Possibilità di controllo del processo Possibilità di monitoraggio continuo Tempi ridotti 14