SERENA E FRANCESCO Usa e Polinesia: stelle e coralli 20 Giugno / 8 Luglio 2011



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SERENA E FRANCESCO Usa e Polinesia: stelle e coralli 20 Giugno / 8 Luglio 2011

San Francisco sorge a nord dell'omonima penisola, nello stato della California, e conta circa 808.976 abitanti, cifra che piazza la città al quarto posto fra le più popolose dello stato del sud ovest Usa; l'agglomerato urbano conta circa 7 milioni di abitanti ed è una delle zone economicamente più ricche e produttive degli Stati Uniti. Una città multiculturale e per molti versi molto "europea", lo spagnolo è parlato alla pari dell'inglese e nel corso dello scorso secolo forte è stata l'immigrazione di messicani, cinesi, irlandesi, italiani, russi, ecc... Una grande vivacità culturale che da sempre impregna la città, Jack Keruak, il più famoso esponente della Beat Generation, trascorse molti anni a San Francisco. La città è anche famosa per aver ospitato tanti attivisti ed attiviste per i diritti delle donne e dei gay, nel quartiere Castro quasi la metà degli abitanti è omosessuale; Harvey Milk, il primo politico gay dichiarato, trascorse gli anni delle sue battaglie proprio a San Francisco, consigliata è la visione del film con Sean Penn protagonista. La zona è caratterizzata da un'intensa attività sismica poiché sorge a ridosso della celeberrima faglia di San Andreas; non molto distante è la Silicon Valley dove sorgono le più grandi aziende informatiche del mondo come la Apple e la Microsoft; bellissima è la Napa Valley, la zona vinicola tra le più importanti al mondo. San Francisco è una città davvero bella ed interessante ma anche le zone limitrofi meritano una visita, per cui il nostro consiglio è di noleggiare un'auto! San Francisco è una città che va visitata in maniera approfondita, non tanto per il numero di attrazioni quanto per poter apprezzarne l'essenza. Non servono moltissimi giorni, a mio avviso 5-6 sono più che sufficienti per una visita ben fatta, logicamente se San Francisco è inserita come tappa in un itinerario più vasto è naturale che abbiate meno tempo a disposizione per approfondire ma vedrete che San Francisco saprà comunque affascinarvi. Vediamo ora un breve elenco di quelle che possono essere considerate le attrazioni principali. Da molte parti si vedono guide che includono decine e decine di "cose da vedere", ma credo che fare un elenco infinito sia senza dubbio inutile e forse anche dannoso, visto che può confondere le idee. Golden Gate Bridge: senza dubbio uno dei simboli di San Francisco: è il famoso ponte rosso che si vede in tanti film e telefilm. Lungo 2,7 km consente di raggiungere il Presidio, una zona boscosa; è composto da ben 6 corsie per le auto ed 1 per i pedoni, dal ponte è possibile ammirare uno splendido panorama della città e se amate l'attività all'aria aperta potete anche noleggiare una bici. Fisherman's Wharf, la zona portuale, è una delle aree più visitate e trafficate della città, tra i moli c'è anche il famoso Pier 39, il Ghirardelli Square che è un'ex fabbrica di cioccolato, Anchorage Square,... Una zona molto vivace, piena di mercatini, artisti di strada, negozi di vestiti e ristoranti. I Cable Cars, come snobbare un giro nei famosissimi Tram stile retrò che rappresentano da sempre San Francisco; alcuni di quelli "in attività" sono stati donati dal comune di Milano.

Coit Tower, una meta obbligata non tanto per la torre in se, quanto per il panorama di cui si può godere, si affaccia infatti sulla splendida zona di North Beach, il quartiere italiano, senza alcun dubbio uno dei più belli degli Usa, molto più di Little Italy a New York; in questa zona sorgono caffé e ristoranti dove è possibile trascorrere una bella serata. Union Square, il cuore commerciale della città, il tempio dello shopping di San Francisco; tanti negozi di ogni marca e grandissimi centri commerciali; se siete in cerca di vestiti o accessori una tappa è d'obbligo! Chinatown: come in ogni metropoli Usa che si rispetti non può mancare il quartiere cinese, questo però è senza dubbio uno dei più belli e antichi di tutti gli Stati Uniti. Addentrandovi per le sue strade avrete subito la sensazione di essere davvero in Cina, non ci sono solo le solite insegne in logogrammi e i negozi di prodotti alimentari, ma veri e propri palazzi in stile cinese, da non perdere! L'Isola di Alcatraz, il famosissimo ex carcere di massima sicurezza che ha ispirato tanti film, tra cui "L'isola dell'ingiustizia" con Kevin Bacon. Ora è parte della Golden Gate National Ricreational Area ed è un'attrazione turistica a tutti gli effetti. Castro, la capitale del "gay pride", l'orgoglio gay; che siate interessati o meno alla lotta per i diritti degli omosessuali, una visita alla zona è vivamente consigliata; un quartiere molto bello con edifici in stile vittoriano di grande interesse. Queste sono le "principali" attrazioni di San Francisco, il resto lo scoprirete da soli! Trasporti e metropolitana a San Francisco, come muoversi San Francisco è una città davvero ben organizzata in ogni punto di vista e quindi anche per i trasporti. Innanzitutto occorre ricordare che fortunatamente c'è la metropolitana, cosa sempre gradita da chi vuole visitare le città in modo pratico ed economico. La "SfMta" è veloce e puntuale e copre una buona parte della città; le linee sono contrassegnate da lettere con colori differenti; è attiva dalle 5.00 alle 1.00 della notte. I Tram, detti Cable Cars, sono il mezzo di trasporto simbolo della città, e nei loro tragitti offrono scorci molto belli della città, un giro è obbligatorio! I Taxi non sono troppo costosi ma possono essere evitati. I battelli vi portano in varie destinazioni nella baia, sono abbastanza economici e spesso anche molto utili; per gli amanti del movimento, cui non spaventano i sali scendi del downtown, la bici è un valido mezzo per gite in città e fuori.

INFORMAZIONI UTILI STATI UNITI Documenti, visti e bagagli Una nuova normativa regola la documentazione di accesso o transito negli Stati Uniti; I cittadini italiani, possono avvalersi del programma Visa Waiver (in esenzione dal visto) per turismo o per affari fino ad un massimo di 90 giorni. E obbligatorio, dal 12 Gennaio 2009, registrarsi presso il sito www.esta.cbp.dhs.gov inserendo i dati richiesti, onde ottenere l autorizzazione scritta all entrata nel Paese, da conservare e mostrare in aeroporto. I passeggeri devono essere in possesso di un passaporto con validità minima di 6 mesi, a lettura ottica (riconoscibile per la banda magnetica posta sotto i dati anagrafici) rilasciato entro e non oltre la data del 25 ottobre 2005. Per coloro che hanno rinnovato o richiesto un passaporto dal 26 ottobre 2005 al 25 ottobre 2006 occorre essere muniti (sempre per fruire dall esenzione del visto) di un passaporto a lettura ottica con foto digitale. A partire dal 26 ottobre 2006 chi si reca negli Stati Uniti dovrà possedere un passaporto con banda magnetica, foto digitale e microchip contenente dati biometrici. Anche i bambini ed i Anche i bambini ed i neonati devono essere in possesso di passaporto individuale dotato delle medesime caratteristiche. Per chi non rientrasse nelle categorie sopra menzionate, sarà necessario munirsi di visto, ottenibile direttamente presso il Consolato degli Stati Uniti, previo pagamento di una tassa corrispondente a circa 100 euro e di un colloquio con il personale dell ambasciata previo appuntamento. Suggeriamo di visitare il sito dell ambasciata americana per ulteriori informazioni o aggiornamenti. In arrivo negli Usa, ad ogni passeggero saranno prelevati i dati biometrici (impronte digitali e foto digitale). Elettricità Il voltaggio è di 110/115 volt, 60 Hertz. È necessario munirsi di adattatore di tipo standard a due lamelle piatte parallele acquistabile anche in Italia. Valuta e carte di credito L unità monetaria statunitense è il dollaro, diviso in 100 cents. Vi sono monete da 1 cent in rame (penny), 5 cents (nikel),10 cents (dime) e 25 cents (quarter). Le banconote, tutte di colore verde e della stessa misura, sono del valore di 1,5, 10, 20, 50 e 100 dollari. Per acquistare dollari negli Stati Uniti è necessario rivolgersi alle banche oppure al proprio albergo, dove però il cambio viene effettuato a tassi piuttosto sfavorevoli. È certamente consigliabile munirsi di dollari prima della partenza dall Italia questo anche per disporre di valuta in contanti e di piccolo taglio per le piccole spese iniziali. Le carte di credito sono il mezzo di pagamento più diffuso e comodo negli Stati Uniti; le maggiori, quali Visa, Mastercard, Diners Club e American Express, sono accettate ovunque. Sono inoltre sempre richieste dagli hotel e dai noleggiatori a titolo di garanzia per le spese extra (telefono, minibar, chilometri aggiuntivi etc.) Tasse A qualsiasi prezzo esposto vanno aggiunte le tasse locali (Sales Tax) che variano da Stato a Stato. Mance Un capitolo per noi italiani particolarmente scottante è quello delle mance. Contrariamente alla nostra tradizione, nel conto dei ristoranti non è incluso il servizio e di conseguenza la mancia è praticamente un obbligo. E buona norma, nei ristoranti, lasciare una mancia pari al 15-18% del conto, ai tassisti del 10-15% sul prezzo della corsa, ai facchini 1$ per bagaglio, per le guide e gli accompagnatori 2$ a persona al giorno, 1$ a persona al giorno per gli autisti dei pullman e 1$ a persona al portiere per chiamare un taxi.

Alberghi e pasti Negli Stati Uniti non esiste una classificazione ufficiale degli alberghi, pertanto gli stessi sono stati da noi valutati in funzione della loro qualità o giudizio dei nostri clienti. Le camere sono generalmente composte da due letti ad una piazza e mezza, o da un letto a due piazze, anche quelle triple. Per una camera tripla si intende quindi l uso della camera con due letti ad una piazza e mezza, per tre persone. I pasti nei ristoranti sono generalmente convenienti e l offerta è vastissima, spesso non includiamo neppure la prima colazione, nei nostri programmi di viaggio salvo che nei tour Italian style. Family Plan. Tutti gli hotel americani offrono la possibilità di ospitare gratuitamente i bambini / ragazzi in camera doppia (massimo 2), se in camera con almeno 2 adulti paganti e usufruendo dei letti già esistenti (tipo due letti ad una piazza e mezza normalmente utilizzati nelle Twin). Tale offerta è variabile per ogni hotel ed in alcuni casi anche per ragazzi fino a 18 anni, nel listino prezzi centrale menzioniamo l età massima consentita per ciascuna struttura. INFORMAZIONI AUTONOLEGGIO È sufficiente la patente italiana. Età minima di noleggio 21 anni, tranne che per alcuni Stati, per i minori di 25 anni è previsto un supplemento. In loco occorrerà obbligatoriamente presentare una carta di credito circuito internazionale a titolo di garanzia e per pagare eventuale extra. Deve essere intestata al titolare della prenotazione. Il supplemento per il drop off (Consegna in luogo diverso da quello del ritiro ) varia a seconda della distanza tra le città di presa e rilascio.

Prima di ogni cosa vorrei dire che esistono due Polinesie sovrapposte e imprescindibili: quella tangibile e reale, bella e contraddittoria, prevedibile ma pure inaspettata e sorprendente, che, tuttavia, non può fare a meno di intrecciarsi a quell altra Polinesia, che invece ci siamo costruiti col potere dell immaginazione. E a dispetto di un mondo che è cambiato e non è più certo quello raccontato nei romanzi ottocenteschi, la Polinesia di oggi può ancora far sentire il palpito della memoria e dell immaginazione. Guardatela, dunque, con gli occhi di chi non può sopprimere quel sogno, ma vivetela altrettanto liberati dalle facili mistificazioni e dalla tentazione di voler trovare a tutti i costi qualcosa che non c è. Quello che di vero la Polinesia può ancora regalare va cercato nella sua natura spettacolare, negli assoluti dei suoi paesaggi marini, nella sua luce unica al mondo e, perché no, anche in quella linea sottile che separa di un soffio i segni di un leggendario passato da quelli della modernità che avanza.

La leggenda C'era una volta la bella principessa Hotuhiva. La fanciulla cresceva spensierata nell'isola natia dove trascorreva il tempo in giochi con un coetaneo, Teaonuimaruia. Finché, un triste giorno, fu costretta a lasciare il proprio villaggio per seguire il padre nell'isola di Raiatea, dove egli sarebbe divenuto re. Pur in mezzo al fasto e alle ricchezze Hotuhiva deperiva. Invano furono convocati tutti i più valenti guaritori dell'isola: la fanciulla pareva incurabile. La causa delle sue sofferenze era il mal d'amore: aveva lasciato il cuore con Teaonuimaruia nei luoghi della sua infanzia. Al re suo padre non restò che affidare la figlia a un'imbarcazione e sperare che i venti più favorevoli la potessero condurre fino all'isola dell'amato. Ma una volta giunta nella terra d'origine venne rapita dai guerrieri di un capo locale, invaghitosi della bella sconosciuta. Ben presto, però, si accorse che nel cuore della giovane non c'era posto per lui e, indispettito, la concesse ogni notte a un uomo diverso. Finché Teaonuimaruia riconobbe nella splendida giovane la bimba con cui soleva giocare fanciullo, uccise il capo cattivo e sposò Hotuhiva.

Gli arcipelaghi della Polinesia Francese Isole basse e isole alte, cime aspre e sabbie rosate, blu cobalto, verde smeraldo e bianco candido; solo la Polinesia Francese sa offrire una tale varietà di paesaggi. E Tahiti è solo la punta di questo diamante sfaccettato, un'area che fa da ponte tra l'oceania e il Sud America e punteggiata da 118 isole divise in 5 arcipelaghi, 118 mondi da scoprire nelle singole peculiarità Storia L'arcipelago di Tahiti venne scoperto dai Mahoi, popolazione di valorosi navigatori che solcava l'oceano su lunghe piroghe doppie. Poco si sa della loro terra d'origine: America del Sud o Asia del Sud Est sono le ipotesi più accreditate. Sicuramente la vita quotidiana obbediva a rigide regole sociali e religiose, che continuarono a scandire le giornate di questo popolo anche dopo il suo definitivo insediamento: dal tapu polinesiano, "ciò che non è permesso fare", deriva il nostro "tabù". L'arrivo più recente degli europei è invece ben testimoniato: dalla prima scoperta da parte di Wallis nel 1767, alle avventure del comandante Bligh e di Fletcher Christian, protagonisti del celeberrimo episodio del Bounty, tanta letteratura è stata dedicata a quest'angolo di paradiso. Nel 1800 la dinastia Mahoi dei Pomare, alleata con gli europei, riuscì a convertire le isole al protestantesimo, abbandonando le antiche pratiche politeiste e spianando così la strada al processo di evangelizzazione avviato da alcuni missionari inglesi. Risale alla metà del secolo, invece, l'istituzione del Protettorato francese su Tahiti; nello stesso anno (1842) Papeete venne designata capitale dalla regina Pomare IV. Il figlio, Pomare V, sancì definitivamente l'annessione dell'arcipelago di Tahiti alla Francia nel 1880.

Geografia Le 118 isole dell'arcipelago di Tahiti, conosciute come Polinesia Francese, hanno una superficie complessiva equivalente a quella dell'europa e si estendono su un'area dell'oceano Pacifico vasta circa 4 milioni di Kmq. Suddivise in 5 arcipelaghi, si distinguono tra "alte" e "basse" a seconda della loro conformazione. Le isole alte sono caratterizzate da aspri picchi di origine vulcanica dalla cima persa tra le nuvole; ammantate da una vegetazione rigogliosa, hanno stupende spiagge nere, di origine basaltica, o immacolate, di sabbia corallina. Il loro paesaggio è caratterizzato da una tavolozza di colori forti e vivi: il blu scuro dell'oceano, il giallo chiaro e il rosso scarlatto dei tramonti, il verde brillante della rigogliosa vegetazione. Le isole basse, levigate da secoli di erosione, offrono allo sguardo panorami unici: anelli di atolli sparsi in lagune di fiaba, dalle acque calde e generose, ricche di vita. Milioni di pesci di ogni specie, ma anche coralli dai colori unici, tartarughe giganti, delfini e razze manta sono i protagonisti di un mondo sommerso di esaltante bellezza, da ammirare ogni giorno durante lunghe nuotate in mezzo a colori che spaziano dal verde chiaro al blu turchese, al largo di spiagge infinite che si perdono all'orizzonte, e immersi in un clima ideale tutto l'anno. Arte e Cultura L'abilità manuale e la grande creatività degli artigiani polinesiani si traducono in una produzione di oggetti e suppellettili molto varia, visibile durante i numerosi mercati organizzati nei vari arcipelaghi nel corso dell'anno. Cappelli, borse, cestini e stuoie sono confezionati secondo un'antichissima tecnica di intreccio delle fibre vegetali (pandano, cocco o canna), particolarmente raffinata da secoli di tradizione nelle isole Australi. Il gusto per il particolare si ritrova nei sontuosi tifaifai, copriletto dai motivi vegetali o etnici cuciti a mano. La bellezza di questi elementi di arredamento tipici dei fare polinesiani ha spinto a organizzare una fiera annuale dedicata esclusivamente al tifaifai, un vero festival di forme e colori. Molto diffusa è anche la lavorazione del legno: le sculture si ispirano a motivi tradizionali, figurativi o simbolici, e vengono realizzate in tou, palissandro locale, oppure in miro, un legno di rosa. Le isole Marchesi eccellono in questo tipo di produzione, con pezzi magnifici quali lance, mazze ferrate e umete, un portafrutta che può essere utilizzato anche come piatto di portata. La creatività degli isolani si esprime nell'utilizzo di ogni tipo di materiale, prezioso come il corallo o "umile" come la pietra vulcanica, nella realizzazione di oggetti da arredamento o di utensili: per fabbricare il penu, una sorta di mortaio, vengono lavorate le ossa animali. Speciale rilievo va dato alla regina polinesiana: la perla; che vada ad arricchire i costumi tradizionali, oppure venga impiegata nella produzione di lussuosi gioielli, questo misterioso prodotto del mare rende ogni oggetto una vera e propria opera d'arte.

Gastronomia I frutti particolari di una terra generosa e di un mare pescoso hanno offerto ai Polinesiani la possibilità di sviluppare all'insegna della contaminazione una tradizione culinaria unica al mondo. Le influenze sono quelle della cucina francese, e, in misura minore, italiana e cinese, ma materia prima e metodi di cottura sono quelli tipici del Pacifico: il risultato è una cucina leggera e gustosissima (da provare il pesce crudo alla tahitiana), nei ristoranti di lusso così come nei più informali baracchini (le roulottes) disseminati lungo le strade principali. I leggendari frutti dell'albero del pane, le molte varietà di banane e i diversi tuberi (di taro, di tarua e di ufi) costituiscono la base della cucina insulare, mentre papaya, mango, ananas, anguria, pompelmo e limone verde, con l'aggiunta di un pizzico di vaniglia, compongono il più saporito dei dessert. I cibi vengono cotti nel forno tipico tahitiano (l'a' hima'a), perfetto per preparare stufati di maialini da latte, polli al fafa e altre prelibatezze come i po'e, una composta di frutta, il tutto accompagnato da cremoso latte di cocco. I picnic sulle isolette della laguna vengono spesso allietati da un falò sulla spiaggia su cui vengono fatti arrostire pesci appena pescati, tra cui il saporito ume, il pesce unicorno, il luccio di lago e la piccola caranga. Fauna e flora Fiori e piante Se palme da cocco che punteggiano spiagge bianchissime sono ormai patrimonio comune dell'immaginario su Tahiti, i picchi vulcanici ricoperti di fitta vegetazione o le verdi coste frastagliate offrono uno spettacolo naturalistico forse meno famoso, ma di certo non meno affascinante: i più diversi tipi di climi e territori hanno dato vita a un habitat speciale, in cui la flora cresce rigogliosa. La Polinesia Francese è la regina dei fiori. Abbondantissimi in natura e ricchissimi in forme, specie e colori, i fiori fanno parte di quasi tutti i rituali quotidiani; tanto che il tiare Tahiti, uno speciale tipo di gardenia, e il maire, una felce, rappresentano il simbolo nazionale. Pini australiani, bambù giganti e alberi del pane disegnano insieme alle palme da cocco il profilo della vegetazione tahitiana; mango, avocado, arance, mandarini e limoni colorano le numerose piantagioni e insieme alla vaniglia, l'hibiscus e l'ylang-ylang creano il più fragrante dei bouquet naturali: tutto a Tahiti è profumo. Pesci e coralli Le tiepide acque del Pacifico intorno agli arcipelaghi della Polinesia Francese ospitano una fauna estremamente variopinta: scenari dai colori sgargianti, formati da milioni di coralli dalle tinte più inconsuete, in cui banchi di pesci-angelo e di pesci-pappagallo si affiancano alle maestose razze manta in un vivace teatro naturale. Le migliaia di specie di molluschi sono gli attuali timidi inquilini delle conchiglie, da ammirare nelle spedizioni verso la barriera corallina; ma per godere dello spettacolo faunistico del mare non occorre essere dei subacquei provetti: basta una breve gita in goletta per assistere alle acrobazie acquatiche di cetacei e delfini, o una passeggiata notturna nella laguna, che può trasformarsi in un'emozionante scoperta di splendidi squali tigre o di tartarughe verdi che riemergono dalle acque.

INFORMAZIONI UTILI POLINESIA FRANCESE: Abbigliamento Si consiglia un abbigliamento sportivo e informale: il "pareo" è l'abito tipico, in ogni momento della giornata, per uomo e donna. Indispensabili gli occhiali da sole, creme solari e prodotti protettivi. Poiché il sole è molto forte si consiglia l'esposizione graduale. Acquisti In Polinesia è impossibile non comprare un pareo: ce ne sono di tutte le qualità, dipinti a mano o stampati. Tra i più ricercati souvenir ricordiamo idoli di legno intagliato, oggetti di madreperla, corallo, conchiglie lavorate, modellini di piroghe, cappelli e cesti in paglia, camicie, vestiti e parei nei coloratissimi tessuti locali. Dulcis in fundo : la perla nera del Pacifico, così bella ma anche così cara! In genere i negozi sono aperti da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 11.30 e dalle 13.30 alle 17.30 e il sabato, dalle 8.00 alle 11.30. Talvolta l orario di apertura e chiusura può variare di mezz ora di anticipo o ritardo e molti negozi e uffici rimangono aperti all ora di pranzo tenendo chiuso tutto il giorno il sabato. L orario d apertura delle banche è dalle 8.00 alle 15.30 e alcune filiali rimangono aperte fino alle 17.30. Alberghi Nella maggior parte delle località, la camera prenotata viene assegnata dopo le 14.00 e deve essere rilasciata entro le 12.00. Suggeriamo di controllare eventuali eccezioni direttamente con l hotel al vostro arrivo. Alcuni voli arrivano nelle prime ore del mattino; se desiderate prendere possesso immediatamente della camera, la prenotazione dovrà essere effettuata dalla notte precedente. Clima E piacevole tutto l anno, reso fresco dagli alisei del Pacifico. I mesi più belli sono da aprile a novembre quando la temperatura è più fresca e asciutta con temperature tra i 21 e i 27 C., mentre da dicembre a marzo il clima è più caldo e umido con temperature tra i 27 e i 35 C. Piogge quindi soprattutto da dicembre a marzo (intense e brevi) ma non nell Arcipelago delle Tuamotu che ha un clima costante tutto l anno. Consolato C è un Consolato onorario a Papeete (Tahiti): B.P. 380412 Tamanu Tahiti; tel. dall Italia 00689 43 45 01, fax 43 45 07.

Cucina Il pesce, servito in mille modi, è l'alimento principale della Polinesia spesso preparato seconde ricette internazionali interpretate alla tahitiana.. I piatti tipici polinesiani sono il frutto dell'albero del pane, il "taro", il "fei", il "fala" e i budini di papaja. Ovviamente la cucina francese si può gustare dappertutto. Deliziosi i cocktail a base di frutta. Elettricità Negli Hotel e nei Resorts la corrente è a 220V, e le prese sono di tipo europeo ma si consiglia ugualmente di munirsi di adattatori acquistabili in Italia. Formalità d'ingresso Passaporto in corso di validità almeno 6 mesi. Non è necessario il visto d ingresso purché il viaggiatore sia in possesso di biglietto aereo andata e ritorno o di proseguimento verso altri paesi e il soggiorno non superi i 3 mesi di permanenza. Chi intende trattenersi più a lungo in Polinesia deve richiedere, prima della partenza, il visto al Consolato Francese di Roma. Fuso orario 11 ore in meno rispetto all Italia (12 durante l ora legale). Ciò significa che quando a Tahiti sono le 12, a Roma sono le 23 (le 24 quando in Italia è in vigore l ora legale). Immersioni Per la temperatura dell'acqua è sufficiente una muta leggera. Tutte le isole maggiori sono dotate di un centro immersioni generalmente di ottima affidabilità, regolato dai rigidi standards francesi. Per effettuare le migliori immersioni, il consiglio è comunque quello di recarsi a Rangiroa, dove si può oltre tutto contare su di un esclusivo centro immersioni gestito da un italiano. Lingua Lingue ufficiali: francese e tahitiano; molto diffuso è l inglese, parlato un po' ovunque. Ogni arcipelago ha poi un suo dialetto derivante dalla lingua base mahori. Mance Non si usa lasciare mance, anzi è contrario alla concezione locale di ospitalità. Obblighi sanitari Non è richiesta alcuna vaccinazione.

...Sui cornicioni in cemento a una sessantina di piani dalla strada cresceva l erba. Mi piaceva molto. Le sue radici fendevano le cime dei grattacieli. Mentre le folate di vento portavano di tanto in tanto fin lassù il rumore della strada sottostante, lasciai vagare lo sguardo sulle torri di Manhattan. Vedevo Atlantide attorno a me. Vedevo una piccola isola che racchiudeva l arte, la tecnologia e i commerci della più grande fra le civiltà. Dappertutto c erano ballerini, scrittori e musicisti e attori e poeti e uomini d affari fra i più creativi, capaci di pensare in termini di miliardi. Richard Leo Fuga da Manhattan La grande mela La prima volta che venne usata la similitudine "New York - Mela" fu nel 1909 da Edward S. Martin, nel libro "The Wayfaver in New York". Nel suo saggio su New York, il Martin paragona lo stato di New York ad un melo le cui radici provengono dalla valle "proletaria" del Mississippi, mentre il frutto "aristocratico" dell'albero (appunto, la "grande" mela) riceve da parte del governo un sussidio economico sproporzionato nei confronti degli altri stati dell'unione federale. Il termine venne dimenticato fino agli anni '20, quando venne riproposto dal cronista sportivo John J. Fitzgerald che sentì questo termine sulla bocca di due stallieri afroamericani, che definivano così l'ippodromo di New York. L'espressione gli piacque e la usò sul New York Morning Telegraph, riferendosi sempre all'ippodromo, riportando come per gli scommettitori di corse ai cavalli, New York fosse sicuramente il circuito ("la mela") più ambito e remunerativo. I musicisti jazz nel corso degli anni '30 e '40 spesso usavano quest'appellativo, ancora una volta come una metafora del successo che ci si aspettava dal suonare nei club di Harlem e Broadway. Quando si suonava lontano da New York, si suonava "sui rami", al contrario suonare a New York significava suonare nella "Grande Mela"! Il soprannome è stato rispolverato, dopo un periodo di silenzio, negli anni '70, quando Charles Gillet, presidente dell'ufficio del turismo, usò il termine nella campagna di promozione della città e New York City ne fece suo il simbolo di una mela rossa. Infine nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani ha battezzato "Big Apple Corner" l'angolo tra la 54 strada ovest e Broadway, dove John J. Fitzgerald abitò dal 1934 al 1963, per rendere omaggio al grande scrittore, in qualche modo padrino della definizione.

New York (12.000.000 abitanti), soprannominata la Grande Mela, perla globale di inconfondibile bellezza, è una delle mete turistiche più visitate, sognate, desiderate ed immaginate di tutto il mondo. Si trova alla foce del fiume Hudson, sulla costa orientale degli Stati Uniti. La città è però anche colei che più di altri ha vissuto in prima persona e pagato le tragiche vicende dell'11 settembre: oltre alla distruzione dello storico World Trade Center, centro dell'economia mondiale e meta turistica fino ad allora tra le più gettonate, per via delle altissime Twin Towers. In quell'occasione persero la vita anche migliaia di persone che come ogni mattina si erano recate al lavoro. Un duro colpo per la città e soprattutto per i newyorkesi che, nutrono un fortissimo senso di appartenenza. Nonostante ciò, la Grande Mela continua a rimanere una città assolutamente affascinante, nonchè prima tappa obbligatoria per tutti coloro che si apprestano a visitare gli States. Caratterizzata da un clima molto rigido in inverno ed estremamente caldo ed afoso in estate, New York offre il suo lato migliore durante la primavera e l autunno, quando le temperature sono indubbiamente più gradevoli e le giornate inevitabilmente non troppo corte. Fondata all'inizio del XVII sec., la città conobbe uno sviluppo impressionante: New York si caratterizzò infatti fin da subito come un importante polo industriale capace di attirare su di sè la gran parte dei capitali nazionali; inevitabile, quindi, che la città divenisse anche uno dei più importanti centri dell'economia nazionale prima, ed internazionale poi. Oramai leggendarie sono le storie ed i racconti, spesso conditi con un pizzico di fantasia, sopratutto da parte della cinematografia statunitense, dei grandi fenomeni migratori dell'inizio Novecento. Storie e racconti di gente in cerca di fortuna dopo aver lasciato miseria e povertà. Ed è proprio nel corso dell'ultimo secolo che New York ha gettato le basi per divenire quella realtà di fama ed interesse globale che è oggi. Inevitabilmente, la sua celebrità si lega in maniera indissolubile a quei luoghi, monumenti e atmosfere, spesso fomentati dai media e fissati ad hoc nell'immaginario collettivo, che rendono la città unica ed inimitabile in tutto il mondo. La celebre Statua della Libertà, non solo emblema della città, ma vera e propria spinta ideologica che soggiace alla cultura americana, Wall Street ed i suoi paradisi finanziari, l'empire State Building, l'affascinante Manhattan, il Greenwich, i tanti bridges, a New York tutto è grandissimo e spettacolare. Ma oltre a lusso e sogni, New York sa svelare anche un lato che le si addice sempre con troppa ristrettezza, quello della difficoltà delle tante etnie che vivono nella minoranza, della povertà del West Side, della miseria del Bronx. Questa è New York, una città immensa, estremamente affollata e caotica, capace di cambiare tratti e fisionomia da un quartiere all'altro (oltre ai già citati Bronx e Manhattan, la città conta altri tre boroughs: Queens, Brooklin e Staten Island) in una maniera impressionante, che sa stupire e meravigliare non solo per la sua oggettiva ed autentica bellezza, ma anche per la sua sconvolgente diversità. La città vanta un ottimo servizio di metropolitana, autobus e taxi, e offre hotel, ristoranti e locali per tutte le esigenze e tutte le tasche, anche se non può sicuramente essere considerata una meta abbordabile dal punto di vista economico. La lingua ufficiale è l inglese di tipo americano, leggermente differente da quello della Gran Bretagna, ma a New York, città cosmopolita per eccellenza, non è difficile trovare persone che parlano il cinese, lo spagnolo, l'italiano o il francese.

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Buon Viaggio!