I FIGLI DELL ORIZZONTE di Erri De Luca Non fu il mare a raccoglierci, noi raccogliemmo il mare a braccia aperte. Il mare non è un fiume che sa il viaggio, è acqua selvatica. Siamo gli innumerevoli - raddoppia ogni casella di scacchiera - lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra; non potete contarci: se contati aumentiamo, figli dell orizzonte che ci rovescia a sacco. Nessuna polizia può farci prepotenza più di quanto già siamo stati offesi. Faremo i servi, i figli che non fate, le nostre vite saranno i vostri libri di avventura. Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, l odore che perdeste, l uguaglianza che avete sottomesso. Da qualunque distanza arriveremo a milioni di passi, noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso. Spaliamo neve, pettiniamo prati, battiamo polvere, raccogliamo il pomodoro e l insulto. Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo, noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la sabbia nel vento di stasera. Uno di noi, e per noi tutti, ha detto: Non vi sbarazzerete di me! Va bene, muoio, però il terzo giorno resuscito e RITORNO. Associazione SENZA PAURA Tutti I diritti umani per tutti associazione@senzapaura.org
Dopo l ennesima strage di migranti chiediamo che venga rivista la politica italiana ed europea verso i flussi migratori: chiediamo l abolizione del reato di clandestinità perché non si può perseguire una persona per quello che è e non per quello che fa, è contro qualsiasi principio giudiziario degno di tal nome. Chiediamo la piena applicazione del diritto d asilo per i rifugiati secondo le previsioni della nostra Costituzione (art. 3 10 13), della Dichiarazione universale dei diritti umani (art. 14) e della convenzione di Ginevra del 1959 (art.1) con particolare attenzione ai casi di minori non accompagnati. Chiediamo al Governo italiano di intraprendere in sede europea ogni azione politica necessaria per arrivare ad una gestione comunitaria sia dei flussi che del diritto d asilo. Lo status di rifugiato dovrebbe essere riconosciuto a livello europeo e non solo nel Paese di arrivo.
Aderiamo alle richieste di creazione di un canale umanitario attraverso la realizzazione di presidi umanitari internazionali nel Nord Africa dove chi fugge dalla guerra e dalle persecuzioni possa presentare domanda di asilo europeo ed essere trasferito eventualmente nel Paese dove si trovano già parenti che possano dargli supporto. Chiediamo al Governo italiano di intraprendere ogni azione volta a favorire lo sviluppo della società civile nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo spezzando la tradizione che ha visto i nostri Governi firmare accordi politico-economici con i peggiori regimi dittatoriali. Chiediamo che sia resa più facile agli immigrati l acquisizione piena dei diritti di cittadinanza e l acquisizione automatica a quanti nascono su territorio italiano (IUS SOLI). Chiediamo che sia previsto un permesso di soggiorno per ricerca di lavoro.
Nessuna legge ha mai fermato le migrazioni umane. Le attuali leggi repressive contribuiscono solo ad arricchire i mercanti di uomini e a spingere nell illegalità i tanti migranti che non riescono ad avere i regolari permessi di soggiorno. Le leggi attuali sull immigrazione sono solo DISUMANE, OTTUSE, COSTOSE E INEFFICACI. La gestione dell emergenza costante, l evocare lo spettro dell invasione degli stranieri serve solo a diffondere paura e diffidenza tra i cittadini per far distogliere lo sguardo dai veri problemi, serve a creare dei capri espiatori per la crisi economica e di democrazia che stiamo attraversando nascondendo i veri responsabili. Non è con le guerre tra poveri che si esce dalla crisi. E ora di aprire gli occhi, è ora di girare pagina. Associazione Senza Paura - Genova
Costituzione della Repubblica Italiana Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art. 10 L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Art. 13 Art. 13. La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
Dichiarazione universale dei diritti umani Art. 14 Ogni individuo ha il diritto di cercare e godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni. Convenzione internazionale sullo status dei rifugiati (Ginevra, 1951) Art. 1 Definizione di status di rifugiato: Una persona che a causa del fondato timore di essere perseguitata per ragioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un particolare gruppo sociale, o opinione politica, si trova fuori del paese di sua nazionalità ed è incapace o, a causa del timore, non vuole avvalersi della protezione del proprio paese; o anche chi, non avendo una nazionalità ed essendo fuori, per i motivi sopra indicati, del paese in cui aveva abituale residenza, è incapace o, a causa del timore, non vuole farvi ritorno. I RIFUGIATI NEL MONDO (DATI AL 31/12/2012 fonte ONU) Nel 2012 nel mondo sono stati registrati più di 45 milioni di rifugiati, la cifra più alta dal 1994. Di questa cifra ben 7.600.000 sono fuggiti dai propri paesi nel corso del 2012. Le guerre sono da sempre la principale causa alla base della loro fuga. Da dove fuggono: Afghanistan 2.585.600 Somalia 1.136.100 Iraq 746.400 Siria 728.500 Sudan 569.200 Rep. Dem Congo 509.200 Birmania 415.300 Colombia 394.100 Vietnam 336.900 Eritrea 285.100 Chi li accoglie: Pakistan 1.638.500 Iran 868.000 Germania 589.700 Kenya 564.900 Siria 476.000 Etiopia 376.400 Ciad 373.700 Giordania 302.700 Cina 301.000 Turchia 267.100
La situazione dei rifugiati in Italia In Italia nel 2012 sono state presentate 17.352 domande d asilo circa la metà dell anno precedente. Il 30 % circa delle domande sono state respinte. I rifugiati in Italia alla fine del 2012 erano 64.779. Questa cifra mette l Italia al sesto posto tra i Paesi Europei dopo la Germania (589.737), Francia (217.865), Regno Unito (149.765), Svezia (92.872), Paesi Bassi (74.589). Sono molti i rifugiati in Italia che non ricevono alcuna forma di accoglienza. Che sono esclusi dalle strutture di accoglienza e costretti a vivere per strada. Il sistema Spar, gestito dal Ministero dell Interno in convenzione con l ANCI, nel 2013 ha offerto solo 3.700 posti, distribuiti in 151 centri di accoglienza. La denuncia arriva dal Cir, il Consiglio italiano per i rifugiati. Segnaliamo il libro ACCOGLIAMOLI TUTTI DI Luigi Manconi e Valentina Brinis (ed. Il Saggiatore e-book eur 7,99 cartaceo eur 13,00) di recentissima pubblicazione: Accogliere tutti. È questa l unica politica efficace in materia di immigrazione. È la soluzione più utile e produttiva per gli immigrati, ma soprattutto per gli italiani. In questo pamphlet Luigi Manconi e Valentina Brinis dimostrano, con argomenti sempre basati sulla realtà dei dati e dei fatti, che l arrivo di donne e uomini stranieri è un opportunità di salvezza per una società invecchiata e immobile come la nostra, per il suo dissestato sistema produttivo e il suo welfare in crisi. Le politiche dei respingimenti e della repressione, dietro cui si cela spesso un ostilità intrisa di xenofobia e tentata dal razzismo, sono disastrose perché contrarie alle esigenze profonde dell economia e della società. Sono politiche costose, che favoriscono l aumento della criminalità e il lavoro nero. Riconoscere diritti e offrire occasioni di inserimento agli immigrati è invece la scelta più opportuna per la sicurezza collettiva, per risolvere i drammatici problemi demografici e rilanciare industria e agricoltura. Non solo badanti, infermieri e pizzaioli: i dati testimoniano che già oggi i lavoratori stranieri sorreggono interi settori, senza entrare in competizione con i lavoratori italiani. Valorizzando i numerosi esempi di «piccole virtù» e buone prassi locali, e inserendoli in un quadro meno incoerente e frammentato dell attuale, i benefici saranno tangibili per tutti. Certo, l integrazione è un processo faticoso e spesso doloroso, che solleva molteplici dilemmi sociali e culturali. Accogliamoli tutti è un utopia: una concretissima e possibile utopia. Nelle proposte condensate in queste pagine Manconi e Brinis non fanno alcuna concessione alla solidarietà paternalistica o alla retorica del multiculturalismo: il buon senso conta più dei buoni sentimenti, e il pragmatismo della negoziazione più dell astratta intransigenza dei principi. Perché l immigrazione deve essere governata con intelligenza, e non subita passivamente. A questo riguardo forniamo solo alcuni dati demografici che ci sembrano significativi: ITALIA popolazione 61 milioni età media 43 anni indice di vecchiaia *** 148 LIGURIA 1,5 milioni 47 236 REZZOAGLIO 1.048 56 718 EGITTO 86 milioni 24 13
*** L indice di vecchiaia dice quanti ultrasessantacinquenni ci sono per ogni 100 giovani sotto i 14 anni. L Italia e la Germania hanno gli indici di vecchiaia più alti d Europa e la Liguria è la regione italiana con l indice più alto. Abbiamo indicato i dati relativi a Rezzoaglio perché è il simbolo del nostro entroterra: un paese in via di graduale estinzione in assenza di cambio generazionale. Dall altra riva del Mediterraneo invece la situazione è ribaltata: popolazioni con età media bassissima e composte da giovani. Associazione Senza Paura tutti i diritti umani per tutti associazione@senzapaura.org