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4.5.2016 A8-0076/1 1 Tania González Peñas, Barbara Spinelli, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck Considerando D D. considerando che i dati disponibili confermano che il congedo per motivi familiari non retribuito o sottopagato si traduce in tassi di partecipazione ridotti, e che i padri si avvalgono solo marginalmente del loro diritto al congedo parentale; che il congedo parentale, integralmente o parzialmente non trasferibile, retribuito adeguatamente, è utilizzato in modo più equilibrato da entrambi i genitori e contribuisce a ridurre la discriminazione nei confronti delle donne sul mercato del lavoro; D. considerando che i dati disponibili confermano che il congedo per motivi familiari non retribuito o sottopagato si traduce in tassi di partecipazione ridotti, e che i padri si avvalgono solo marginalmente del loro diritto al congedo parentale; che il congedo parentale, integralmente o parzialmente non trasferibile, retribuito adeguatamente, è utilizzato in modo più equilibrato da entrambi i genitori e contribuisce a ridurre la discriminazione nei confronti delle donne sul mercato del lavoro; che l'introduzione della trasferibilità rappresenta un elemento che rompe con il principio dell'individualità dei diritti sociali;

4.5.2016 A8-0076/2 2 João Pimenta Lopes, Fabio De Masi, Paloma López Bermejo, Marisa Matias, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck, Kostas Chrysogonos, Jiří Maštálka Considerando H H. considerando che l'ue nel suo complesso è chiamata a raccogliere una grave sfida demografica, dal momento che nella maggior parte degli Stati membri i tassi di natalità sono in diminuzione, e che politiche familiari eque per uomini e donne dovrebbero migliorare le prospettive delle donne nel mercato del lavoro nonché l'equilibrio tra lavoro e vita privata, ridurre i divari di genere per quanto attiene alle retribuzioni, alle pensioni e al reddito maturato nell'arco della vita, e influenzare positivamente i processi demografici; H. considerando che l'ue nel suo complesso è chiamata a raccogliere una grave sfida demografica, dal momento che nella maggior parte degli Stati membri i tassi di natalità sono in diminuzione, non per via del fatto che le donne o le coppie scelgano se avere figli, ma a motivo del crescente deterioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro come diretto risultato delle cosiddette politiche di austerità, che hanno creato disoccupazione e occupazione precaria, nonché portato alla negazione e alla violazione dei diritti di maternità e paternità sul luogo di lavoro, aumentando nel contempo il costo dei beni e dei servizi essenziali, distruggendo i servizi pubblici e rendendo più difficile l'accesso alle strutture per l'infanzia;

4.5.2016 A8-0076/3 3 João Pimenta Lopes, Fabio De Masi, Paloma López Bermejo, Barbara Spinelli, Marisa Matias, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck, Kostas Chrysogonos, Jiří Maštálka Considerando J J. considerando che la Commissione dovrebbe varare, unitamente agli Stati membri, iniziative concrete a favore di una nuova organizzazione del lavoro, attraverso modelli più flessibili che consentano ai genitori, tramite strumenti per la conciliazione vita-lavoro, l'effettivo esercizio del diritto alla genitorialità; che tali iniziative potrebbero contribuire a ridurre la discriminazione nei confronti delle donne e aiutarle ad entrare, a rimanere e a fare ritorno nel mercato del lavoro senza pressioni economiche e sociali; J. considerando che la Commissione dovrebbe varare, unitamente agli Stati membri, iniziative concrete a favore di un'organizzazione del lavoro che, attraverso strumenti per la conciliazione vita-lavoro supportati dalle norme giuslavoristiche e dai contratti di lavoro collettivi, consenta l'effettivo esercizio del diritto alla genitorialità; che tali iniziative potrebbero contribuire a ridurre la discriminazione nei confronti delle donne e aiutarle ad entrare, a rimanere e a fare ritorno nel mercato del lavoro senza pressioni economiche e sociali;

4.5.2016 A8-0076/4 4 João Pimenta Lopes, Paloma López Bermejo, Barbara Spinelli, Marisa Matias, Stefan Eck, Kostas Chrysogonos Paragrafo 9 9. osserva che, a più di dieci anni dal recepimento della direttiva da parte degli Stati membri, permane uno squilibrio di genere nella fruizione del congedo parentale; rileva altresì le grandi disparità esistenti tra Stati membri relativamente alla durata massima e alla configurazione giuridica del congedo parentale nonché ai regimi retributivi durante il periodo di congedo; ritiene che il tema della retribuzione nel periodo di congedo sia fondamentale per far sì che i genitori a basso reddito e i genitori soli beneficino di tale congedo su un piede di parità con tutti gli altri genitori; si compiace delle varie misure adottate per incoraggiare i padri a utilizzare il congedo parentale; riconosce il valore dell'unione per focalizzare l'attenzione degli Stati membri sulla necessità di intervenire e per promuovere scambi di consulenza e assistenza a favore degli Stati membri che ne hanno bisogno, in particolare nel campo dei diritti alle prestazioni sociali; ritiene che la Commissione dovrebbe proporre misure volte a incoraggiare i padri ad avvalersi del congedo parentale e che gli Stati membri dovrebbero favorire una più efficace condivisione delle migliori prassi in proposito; 9. osserva che, a più di dieci anni dal recepimento della direttiva da parte degli Stati membri, permane uno squilibrio di genere nella fruizione del congedo parentale; rileva che, in molti Stati membri, questo stato di cose non può essere disgiunto dal fatto che le disuguaglianze tra donne e uomini relativamente alle condizioni di lavoro non solo permangono, ma sono addirittura aumentate negli ultimi anni, il che, unito al fatto che l'indennità di congedo parentale non corrisponde al 100 % della retribuzione di riferimento, fa sì che per la grande maggioranza delle coppie il costo economico è superiore se a fruire del congedo parentale è il genitore che guadagna di più; rileva altresì le grandi disparità esistenti tra Stati membri relativamente alla durata massima e alla configurazione giuridica del congedo parentale nonché ai regimi retributivi durante il periodo di congedo; ritiene che il tema della retribuzione nel periodo di congedo sia fondamentale per far sì che i genitori a basso reddito e i genitori soli beneficino di tale congedo su un piede di parità con tutti gli altri genitori, e che l'indennità di congedo parentale dovrebbe corrispondere al 100% della retribuzione AM\1094478EN.doc

di riferimento; valuta positivamente le varie misure che possono essere adottate per incoraggiare i padri a utilizzare il congedo parentale; riconosce il valore dell'unione per focalizzare l'attenzione degli Stati membri sulla necessità di intervenire e per promuovere scambi di consulenza e assistenza a favore degli Stati membri che ne hanno bisogno, in particolare nel campo dei diritti alle prestazioni sociali; ritiene che la Commissione dovrebbe proporre misure volte a incoraggiare i padri ad avvalersi del congedo parentale e che gli Stati membri dovrebbero favorire una più efficace condivisione delle migliori prassi in proposito; AM\1094478EN.doc

4.5.2016 A8-0076/5 5 João Pimenta Lopes, Fabio De Masi, Barbara Spinelli, Stefan Eck Paragrafo 11 11. invita gli Stati membri, unitamente alla Commissione, a garantire che i diritti relativi alla famiglia riconosciuti dalle politiche pubbliche, incluso il congedo parentale, siano identici sotto il profilo dei diritti individuali e che di essi si possano avvalere in eguale misura entrambi i genitori, in modo da incoraggiarli a conseguire un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale, nell'interesse superiore dei figli; sottolinea che tali diritti dovrebbero essere per quanto possibile individualizzati, per contribuire a raggiungere l'obiettivo di un tasso di occupazione del 75 % per donne e uomini fissato dalla strategia Europa 2020 e promuovere l'uguaglianza di genere; ritiene che sarebbe opportuno dare ai genitori una certa flessibilità nell'utilizzo del congedo parentale, e che quest'ultimo non dovrebbe in alcun caso costituire un ostacolo per il raggiungimento dell'obiettivo di un tasso di occupazione del 75 % per donne e uomini fissato dalla strategia Europa 2020; reputa che il sistema adottato dalle parti sociali dovrebbe promuovere una soluzione nell'ambito della quale una parte significativa del congedo continui a essere non trasferibile; sottolinea che entrambi i genitori devono ricevere lo stesso 11. invita gli Stati membri, unitamente alla Commissione, a garantire che i diritti relativi alla famiglia riconosciuti dalle politiche pubbliche, incluso il congedo parentale, siano identici sotto il profilo dei diritti individuali e che di essi si possano avvalere in eguale misura entrambi i genitori, in modo da incoraggiarli a conseguire un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale, nell'interesse superiore dei figli; reputa che il sistema adottato dalle parti sociali dovrebbe promuovere una soluzione nell'ambito della quale parte del congedo continui a essere non trasferibile, nella misura di un periodo di congedo obbligatorio, per la madre, di almeno sei settimane dopo il parto, come proposto dal Parlamento il 20 ottobre 2010, nella sua posizione in prima lettura sulla proposta di direttiva recante modifica della direttiva 92/85/CEE; sottolinea che entrambi i genitori devono ricevere lo stesso trattamento in termini di diritto al reddito e durata del congedo parentale;

trattamento in termini di diritto al reddito e durata del congedo parentale;

4.5.2016 A8-0076/6 6 Tania González Peñas, Barbara Spinelli, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck Paragrafo 18 18. rileva che la Commissione ha ritirato la proposta di revisione della direttiva sul congedo di maternità e che, nel contesto della tabella di marcia "Nuovo inizio per affrontare le sfide dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata incontrate dalle famiglie che lavorano", la Commissione non prevede al momento di pubblicare una relazione finale sull'attuazione della direttiva sul congedo parentale; invita la Commissione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, a presentare una proposta ambiziosa che consenta veramente di migliorare la conciliazione tra vita professionale e vita privata; 18. rileva che la Commissione ha ritirato la proposta di revisione della direttiva sul congedo di maternità e che, nel contesto della tabella di marcia "Nuovo inizio per affrontare le sfide dell'equilibrio tra vita professionale e vita privata incontrate dalle famiglie che lavorano", la Commissione non prevede al momento di pubblicare una relazione finale sull'attuazione della direttiva sul congedo parentale; invita la Commissione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, a procedere a una rifusione delle attuali direttive in un'unica direttiva europea che preveda il diritto a un congedo parentale identico e non trasferibile che consenta veramente di migliorare la conciliazione tra vita professionale e vita privata;

4.5.2016 A8-0076/7 7 João Pimenta Lopes, Tania González Peñas, Paloma López Bermejo, Barbara Spinelli, Marisa Matias, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck, Kostas Chrysogonos Paragrafo 21 21. ritiene che, tenuto conto delle sovrapposizioni tra i diversi tipi di congedi familiari, sia necessario garantire coerenza tra i vari testi a livello di Unione, coinvolgendo le parti sociali, affinché le famiglie dispongano di formule di congedo rispondenti alle varie fasi della vita per promuovere una ripartizione più equa delle responsabilità di cura tra donne e uomini; esorta la Commissione a valutare la possibilità di attivare a tale fine la clausola di riesame contenuta nella legislazione UE sul congedo parentale; ritiene che sia necessaria una normativa formulata in modo più chiaro, che elimini la complessità, sia più facile da rispettare e tuteli i lavoratori; 21. ritiene che, tenuto conto delle sovrapposizioni tra i diversi tipi di congedi familiari, sia necessario garantire coerenza tra i vari testi a livello di Unione, coinvolgendo le parti sociali, affinché le famiglie dispongano di formule di congedo rispondenti alle varie fasi della vita per promuovere una ripartizione più equa delle responsabilità di cura tra donne e uomini; esorta la Commissione e le parti sociali a presentare un'iniziativa legislativa volta a meglio collegare fra loro il diritto al congedo di maternità e al congedo parentale, al fine di rispondere alla situazione reale delle donne e degli uomini negli Stati membri, nonché a valutare la possibilità di attivare a tale fine la clausola di riesame contenuta nella legislazione UE sul congedo parentale; ritiene che sia necessaria una normativa formulata in modo più chiaro, che elimini la complessità, sia più facile da rispettare e tuteli i lavoratori, inclusa l'adozione di misure intese a garantire l'erogazione di un'indennità di congedo parentale pari al 100 % della retribuzione di riferimento, un congedo di maternità specifico nel caso di parto prematuro di una durata equivalente al periodo in cui il neonato

deve rimanere in ospedale, e un congedo sovvenzionato qualora il bambino nasca con patologie che ne richiedano l'ospedalizzazione;

4.5.2016 A8-0076/8 8 Tania González Peñas, Barbara Spinelli, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck Paragrafo 26 26. sottolinea che i miglioramenti in termini di coordinamento, coerenza e accessibilità dei sistemi di congedo (di maternità, di paternità o parentale) degli Stati membri aumentano i tassi di partecipazione e l'efficienza globale; sottolinea che, a tale proposito, è essenziale e urgente una direttiva europea su un congedo di paternità minimo di due settimane; 26. sottolinea che i miglioramenti in termini di coordinamento, coerenza e accessibilità dei sistemi di congedo (di maternità, di paternità o parentale) degli Stati membri aumentano i tassi di partecipazione e l'efficienza globale; sottolinea a tale proposito la necessità di introdurre diritti non trasferibili a congedi parentali di pari durata e pienamente retribuiti;

4.5.2016 A8-0076/9 9 João Pimenta Lopes, Fabio De Masi, Paloma López Bermejo, Barbara Spinelli, Marisa Matias, Tania González Peñas, Miguel Urbán Crespo, Lola Sánchez Caldentey, Xabier Benito Ziluaga, Estefanía Torres Martínez, Stefan Eck Paragrafo 31 31. invita gli Stati membri a sensibilizzare i genitori in merito ai vantaggi, sia per i loro figli sia per loro stessi, della partecipazione a programmi di educazione e cura della prima infanzia; invita gli Stati membri ad adattare l'impostazione di servizi educativi e di cura per la prima infanzia che siano inclusivi e di qualità e i relativi criteri di ammissione alla sempre maggiore diversificazione dei modelli lavorativi, aiutando in questo modo i genitori a rispettare i loro obblighi professionali o a trovare un lavoro, mantenendo nel contempo un forte accento sull'interesse superiore dei minori; 31. invita gli Stati membri a sensibilizzare i genitori in merito ai vantaggi, sia per i loro figli sia per loro stessi, della partecipazione a programmi di educazione e cura della prima infanzia; invita gli Stati membri ad adattare l'impostazione di servizi educativi e di cura per la prima infanzia che siano di qualità, pubblici, gratuiti e universali e i relativi criteri di ammissione alla sempre maggiore diversificazione dei modelli lavorativi, aiutando in questo modo i genitori a rispettare i loro obblighi professionali o a trovare un lavoro, mantenendo nel contempo un forte accento sull'interesse superiore dei minori;