Martin Gülich. L abbraccio. Traduzione dal tedesco di. Roberta Gado Wiener



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Transcript:

L abbraccio Traduzione dal tedesco di Roberta Gado Wiener

Scarabeo Non sono un idiota. Chi lo dice, è bugiardo. Ci sarebbe da rinchiuderli tutti. E picchiarli come dei cani. Che poi frignano e supplicano che vogliono la grazia. Ma una grazia del genere non la si dà per niente, non piove mica dal cielo. Bisogna genuflettersi e giungere le mani e dirlo, che era tutta una menzogna. No, io non sono un idiota, anche se poi le cose prendono tutt altra piega. Li lascio parlare. Nemmeno li sento. Faccio finta di niente. Ho la pelle spessa come il cuoio. Possono pungerla e infilzarla come gli pare, tanto non succede niente. Un pizzicotto e basta. Walter di cattiverie non me ne dice. Qualche volta ride di me, ma siccome però siamo amici, vedo di non prendermela. Anche Walter ha una pelle spessa così, una cotenna spessissima. Quando cammina trema un po tutto. Allora sono io che rido, e Walter non si arrabbia con me. Walter lavora ai binari. Prima era addetto allo smistamento, ma a un certo punto non passava più fra i vagoni. Adesso posa i binari. Che ci vuole il suo sale nella zucca, dice lui, basta un errore e il treno finisce giù dal terrapieno. Una volta era a casa in malattia da neanche Traduzione di Roberta Gado Wiener 2

una settimana, ed eccoti l incidente. Con tanto di morti. A uno s è tranciata una gamba e a un altro addirittura la testa. Ma cosa mi metto a parlarti di morti, dice Walter, non ci si impiccia del lavoro degli altri. Il dottor Sander dice che i morti vanno trattati con cura. Ciascun morto è fragile come un essere umano. Non puoi partire in quarta a tagliarlo come un matto perché tanto è morto e non sente più niente. Il dottor Sander porta rispetto ai morti. Ogni tanto anche lui deve andarci giù pesante, si capisce. Tagliare le costole con le forbici e rimuovere lo sterno non è esattamente roba da signorine. Fa un rumore bestiale e il dottor Sander ha la fronte tutta sudata. Ma appena ha finito di aprire il torace, torna delicato. Estrae gli organi dall addome con tagli precisi e li osserva alla lente d ingrandimento. Quando lo vedo lì seduto con pinzetta e bisturi, penso alle mie farfalle, ai miei maggiolini e a me seduto a studiarli con la lente. Allora ci assomigliamo, allora il dottor Sander non è più il dottore e io il suo aiutante. Fra me e me, assegno nomi agli organi che il dottor Sander dispone in ordine davanti a sé. Nomi di farfalle e maggiolini, quelli che mi vengono in mente lì per lì. Allora il fegato è un Endromis versicolora e il cuore uno scarabeo. Li ho spillati sulla tavoletta, mi chino sulla lente per osservarli, gli stendo le antenne e le zampette. Quando ho finito, anche il dottor Sander ha finito. Annuisce o Traduzione di Roberta Gado Wiener 3

scuote la testa, oppure dice che comunque al morto non sarebbe restato più molto da vivere. Allora è come se si consolasse. Mi fa un cenno col capo e io gli rispondo, anche se dei morti me ne infischio. Certi giorni però non annuisce. Quei giorni c è un bambino steso sul tavolo e il dottor Sander dice sei anni, Dolf, si rende conto. Allora me ne rendo conto e un po mi intristisco anch io. A sei anni praticamente non hai ancora vissuto veramente, non hai neanche imparato a scrivere. E poi arrivano i genitori, si leva il telo e io mi volto dall altra parte, perché con quello che succede dopo hai voglia a infischiartene. I genitori si gettano sul loro bambino morto e vogliono risuscitarlo, ma ovvio che non si può, così pieno di macchie cadaveriche. Il dottor Sander sussurra qualcosa con voce pacata e allontana i genitori dal tavolo. In fin dei conti deve ancora esaminare il bambino, e come fa se i genitori gli cancellano tutti gli indizi a forza di lacrime. Se potesse, dice il dottor Sander, prima esaminerebbe il bambino e poi manderebbe a chiamare i genitori. Ma se vedono la cerniera su per tutta la pancia, sfido io che danno fuori del tutto. Allora meglio sacrificare un paio di indizi, non c è altro da fare visto che i genitori danno già abbastanza di matto e di più non si potrebbe sopportare. Traduzione di Roberta Gado Wiener 4

A mezzogiorno mangio con Walter alla mensa ferroviaria. Walter mi procura i buoni. In cambio gli racconto le ultime vicende. Walter mastica e insieme si caccia il cibo in bocca e mi chiede se non mi sento male con quello che mi tocca vedere. Dei cadaveri così, chiede, fanno schifo, o no? Tanto schifo che si stupisce come a mezzogiorno riesca a mandar giù qualcosa. Prendi questa bistecca, dice picchiettando la carne col coltello, non è poi così evidente che è di maiale. Ma Walter è fuori strada. La medicina legale non è una macelleria, non teniamo mica i quarti di persona appesi al soffitto coi ganci, e quello che il dottor Sander estrae dalle pance non ha minimamente l aspetto di una bistecca. Ma la carne è carne, ribatte Walter, non fa differenza, prova a buttarne un pezzo di quella lì in padella e vedi se non ho ragione. Walter di carne se ne intende. Soprattutto di carne fresca, dice ridendo, e rido anch io, anche se non sono per niente in vena. Walter è fortunato con le donne. La sua cotenna spessa non le disturba, e neanche che lavora sui binari. Con le donne, dice Walter, è facilissimo, in fin dei conti vogliono quello che vuoi anche tu. Qualche volta in mensa mi racconta cosa ci fa. Come gli toglie i vestiti dal corpo, come le guarda, come le ha nude sul letto davanti a sé, come le bacia dappertutto e come vanno al sodo. A un certo punto smetto di ascoltarlo, perché sono cose che non riesco proprio a immaginare. Walter dice che Traduzione di Roberta Gado Wiener 5

è sempre lo stesso gioco e che continuerà a esserlo finché l uomo avrà l uccello e la donna la gnocca. E tu, chiede a un bel momento, come te la cavi, ma io alzo le spalle e guardo da un altra parte. Cosa vuole che gli dica? Di donne non ho niente da raccontare. Anch io gli tolgo i vestiti dal corpo finché le ho nude davanti a me. Poi faccio un paio di passi indietro e le osservo: donne giovani, donne vecchie, grasse, magre, belle, brutte, pelose, depilate. Donne morte. Rigide come bestie stecchite da un fulmine al pascolo. Per tutto il resto è troppo tardi. Niente baci, niente carezze ai seni, niente venire al sodo. Allora basta che ti alzi prima al mattino, dice Walter, ma non è questo il punto. Puzzo. Puzzo come puzzano i cadaveri che ho sul tavolo. L odore che esce dai loro corpi mi impregna i vestiti, i capelli, la pelle. Se hai a che fare coi cadaveri tutti i giorni, prima o poi la pelle dei morti diventa anche la tua. A quel punto alla sera posso insaponarmi e strofinarmi quanto voglio nelle docce della piscina. L odore resta. Non posso più farci niente. Bisogna che mi rassegni. Anche quella che mi affitta la stanza, la Mitsch, dice che puzzo. Ma la chiave della stanza da bagno non me la dà comunque. Dice che per me il bagno è tabù. Il gabinetto nel mezzanino sì, perché devo avere un posto dove fare i bisogni, ma il bagno resta chiuso. Sono riuscito a entrarci un unica volta. Walter mi aveva fatto un passe-partout. Mi sono immerso Traduzione di Roberta Gado Wiener 6

nella vasca con la schiuma e ho provato tutte le boccette. Quando la Mitsch se n è accorta ha minacciato di chiamare la polizia e di mettermi alla porta. E allora sì che avrei visto se qualcun altro si prendeva in casa uno come me. Da quella volta ho ripreso ad andare a lavarmi in piscina. Ogni tanto dopo la doccia mi butto un attimo anche in vasca, con un tuffo di testa o una bomba dal trampolino di tre metri. Poi il bagnino fischia e mi riprende, e io sorrido sott acqua perché mi dà del cafone come a tutti gli altri che non rispettano le regole, del cafone e non dell idiota puzzolente. Talvolta nuoto dietro alle ragazze, ma non appena giungo a portata di naso loro virano e si affannano verso il bordo della vasca. Allora me le vedo in bikini bagnato a neanche cinque metri di distanza e m immagino come sarebbe spogliarne una che non sia morta pallida e rigida come un manichino. Come andiamo al sodo e come dopo la lavo con la spugna e il sapone, ma senza cerniera dalla gola all ombelico. Poi, di notte, steso su di lei, annuso la sua pelle, il suo profumo, i suoi capelli, e le donne in piscina non fuggono più da me a suon di bracciate. Walter sostiene che le donne hanno un pessimo naso, perfino peggio delle galline. Ma non ci capisce un fico secco, di questo, anche se forse per il resto delle donne sa tutto. Perché io gli occhi ce li ho e lo vedo come arricciano il naso quando mi avvicino troppo. Ma Walter coi loro nasi non ha Traduzione di Roberta Gado Wiener 7

mai avuto a che fare. Non ce n è ragione, dopo aver posato i binari lui puzza solo di sudore, quello lo sciacqui via in un attimo sotto la doccia. E poi eccolo là, a sorridere alle donne in una nuvola di deodorante e profumo, certo che ci arrivano, al sodo. Walter dice che con le donne basta essere gentili. E cacciare qualche soldo. Purché non le riempi, dice Walter, del resto non ti devi preoccupare. Walter guadagna tanto coi binari. Prende più lui in un mese che io in due. Una volta gli ho chiesto se poteva mettere una buona parola per me alla stazione, ma lui ha risposto che per i binari bisogna averci il fisico. Ti basta un giorno e sei a letto col mal di schiena. Credimi che non è roba per te, vai a lavare i tuoi morti e lascia me a posare i binari. Poi mi ha preso sotto le ascelle e mi ha sollevato come un palloncino. Si è messo a ridere e mi ha tenuto in aria a scalciare, poi quando mi ha rimesso a terra ha detto adesso tu e ha riso ancora più forte di prima. Probabilmente Walter ha ragione, i binari non fanno per me. Ma anche se dal dottor Sander guadagno solo la metà dei soldi, ho cominciato comunque a metterne qualcuno da parte. Perché non si può mai sapere, magari esiste una donna che ha il naso peggio di una gallina. Il vero mistero, comunque, resta il dottor Sander. In fin dei conti anche lui ha a che fare con i cadaveri tutto il giorno. Li apre, si china sopra di loro, gli apre un buco nel Traduzione di Roberta Gado Wiener 8

corpo. Ciò nonostante è sposato. Tiene la foto della moglie sulla scrivania del suo ufficio. A volte, quando esce presto, me ne vado quatto quatto a guardarla. È bionda bella e sorridente, come se avesse tutte le fortune del mondo. E ciò malgrado suo marito puzzi di cadavere. Quando il dottor Sander le parla al telefono, sento che lui le manda i baci per salutarla. Poi resta in silenzio qualche secondo finché ha riattaccato la cornetta, delicatamente, come fosse di porcellana. Il dottor Sander ha anche dei figli. Un maschio e una femmina. A volte mi racconta di loro, ma solo quando tutte le salme sono coperte. Quasi come se i morti potessero far venire gli incubi ai suoi bambini. Tiene anche loro sulla scrivania, accanto alla moglie. Il dottor Sander dice che i figli sono l unica cosa che gli è uscita come si deve nella vita. Mi creda, Dolf, senza i miei figli sarei un poveraccio. E poi racconta che una volta un uomo è entrato in giardino e ha spaventato i bambini, tanto per fare, senza motivo, e che lui è uscito di corsa da casa, gli è saltato alla gola e l ha scosso finché è diventato paonazzo. Davvero, dice, non vorrei avere a che fare con me quando si tratta dei miei figli. Della moglie il dottor Sander non parla mai. E dire che è bellissima. In questo è diverso da Walter, che mi racconta per filo e per segno di ogni conquista. Ma a Walter piace spararle grosse mentre il Traduzione di Roberta Gado Wiener 9

dottor Sander è un uomo fine, e se potessi essere qualcun altro, vorrei essere lui. La Mitsch dice che camera mia è un indecenza e che si vergogna di avere una stanza così conciata in casa sua. Perennemente in disordine e piena di quelle bestiacce schifose. Alle pareti solo donne nude e vecchi calendari dei coleotteri. Uno scandalo per tutto il palazzo. Sa perfino dei giornalini. Al mattino, appena esco per andare a lavorare, lei entra e ficca il naso nelle mie cose. Ecco che personcina è la Mitsch, e quando mi lamento mi risponde di cercarmi un altra stanza, se quella non mi sta bene. Uno come me lo trova a ogni angolo di strada, dice, ma chi mi credo di essere. Comunque mi guardo bene dal togliere i poster, quelli non me li può certo proibire. La mia preferita è Kristina, quella con le tettine e i cappelli lunghi scuri. L ho appesa all armadio, proprio di fronte alla testata del letto. È l ultima cosa che vedo la sera quando spengo la luce e la prima al mattino quando mi sveglio. Mi guarda dritto negli occhi, io le faccio l occhiolino ma lei non risponde. Non so dove abita, non me l hanno detto. Ho chiamato tre volte il numero del giornalino. Sulle prime sono stati gentili, ma poi hanno detto che chiamavano la polizia se telefonavo di nuovo. Walter dice che i poster delle ragazze sono roba da impotenti sfigati. Cosa te ne fai di una che ti fa venire Traduzione di Roberta Gado Wiener 10

l acquolina, se poi tanto è di carta. Ma lui cosa ne sa. Intanto Kristina non arriccia il naso quando mi avvicino. A lei non importa che puzzi. E come potrebbe, visto che è di carta. Ma nella mia testa ce l ho in carne e ossa, e facciamo tutte le cose che fa anche Walter. O almeno quelle che riesco a immaginare. Anche Walter conosce una Kristina. È bionda e mette giù i turni di lavoro ai binari. Walter dice che ha le unghie lunghe e che squittisce forte quando vanno al sodo. Però, dice, non è bella. Traduzione di Roberta Gado Wiener 11

Il libro -, Schöffling & Co., 146 pp. Dolf non è un idiota, anche se sono in diversi a pensarlo. Il protagonista e narratore lavora all obitorio e ha una grande passione: catturare e collezionare insetti. Mentre come aiutante del dottor Sander gli toccano i compiti più grossolani, quando prepara gli insetti dimostra tutta la sua fine abilità: stende delicatamente zampe e antenne, liscia le fragili ali delle farfalle e fissa le sue prede con gli spilli. Dolf è convinto che i morti richiedano più attenzione dei vivi, finché un giorno si imbatte in Nathalie, una donna bellissima venuta in obitorio per il riconoscimento del compagno. Dolf, ossessionato da questa specie di apparizione, si getta in una caccia che finisce in catastrofe. L autore: Martin Gülich (1963) ha lasciato l attività di ingegnere per dedicarsi alla scrittura. Per i suoi testi ha ricevuto vari riconoscimenti, fra i quali due premi consecutivi al concorso letterario di MDR (2004 e 2005). Ha pubblicato quattro brevi romanzi, nessuno dei quali è tradotto in italiano. La traduttrice: Roberta Gado Wiener traduce narrativa dal tedesco e dall inglese. Nel 2006 ha tradotto Carl Hancock Rux (Asphalt) per Baldini Castoldi Dalai e Mareike Krügel (Die Tochter meines Vaters) per Meridiano Zero. Attualmente lavora su Lehrerzimmer di Markus Orths per Voland. rgwiener@gmx.de I diritti: per informazioni e offerte contattare la sig.ra Scheel di Schöffling: kathrin.scheel@schoeffling.de