RASSEGNA STAMPA di giovedì 5 maggio 2011 SOMMARIO IN PRIMO PIANO LA VISITA DEL PAPA A NORDEST (7 E 8 MAGGIO)



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RASSEGNA STAMPA di giovedì 5 maggio 2011 SOMMARIO IN PRIMO PIANO LA VISITA DEL PAPA A NORDEST (7 E 8 MAGGIO) AVVENIRE Pag 25 Nordest, mosaico di popoli in attesa di Benedetto XVI di Francesco Dal Mas Presentato ieri nel dettaglio il programma della visita ad Aquileia, dove il Papa si recherà il 7 maggio, prima di raggiungere Venezia. In Basilica l assemblea con 600 delegati di 15 diocesi IL GAZZETTINO Oggi in uscita un inserto speciale di 20 pagine: Il Papa tra noi. Benedetto XVI nel Nordest IL GAZZETTINO DI VENEZIA Pag II Actv, l appello al Papa: Stop licenziamenti di Paola Vescovi Pag II I doni: dal Comune un ostensorio in vetro di Seguso Pag II Una lezione per Venezia di Michele Mognato Pag III Papa-mobile subito protagonista di G.P.B. Pag III Ztl, nessuna esenzione a Cavallino. Rifondazione contro il taglio a Venezia di Giuseppe Babbo Pag III L Adico: Meglio pernottare in terraferma LA NUOVA Pag 12 La Papamobile sbarca in Piazza di Manuela Pivato Ma è polemica per la vettura pagata dal Comune Pag 12 Amos e Beniamino, la pace dopo le tensioni di Nadia De Lazzari Monsignor Pizziol consegna a Luzzatto l invito a partecipare alla visita del Pontefice Pag 12 Il dono di Zaia Pag 13 San Giuliano ha la sua basilica di Marta Artico Ultimi ritocchi al maxi palco, arrivate anche 4 campane di Marta Artico Pag 13 Il Papa trattato come una rock star Lettera polemica dei cristiani di base. Scatta il piano sicurezza, città blindata per due giorni Pag 23 Tutti in treno e in pullman per il Papa di Marta Artico e Alessandro Ragazzo Dal vicariato di Gambarare oltre 1.100 fedeli andranno alla messa di San Giuliano. I volontari, Marcuglia (Agesci): Quattro mesi di lavoro, che emozione. Saremo in 500 ci alzeremo alle 4. Prenotazioni in hotel fai-da-te, in Riviera e Miranese si paga meno Pag 27 Da Chioggia in 1.500 per il Papa di Elisabetta Boscolo Anzoletti Decine di pullman organizzati dalla Diocesi. Raccolti 15 mila euro Pag 31 Una catena umana per salutare il Papa di m.a. Caorle: sabato sulla spiaggia Pag 34 L inascoltata preghiera di Joseph Ratzinger

La vita di Benedetto XVI in abbinamento con il giornale Pag 38 Calici da Murano per Benedetto XVI Per la prima volta oggetti in vetro alla Messa CORRIERE DEL VENETO Pag 4 Arriva la Papamobile. Maxischermi in San Marco di Gloria Bertasi Pellegrini già a Venezia. Costi, interrogazione della sinistra. Gruppo di fedeli di Mestre: disertiamo la messa Pag 4 Volti, gesti e curiosità, il copione marciano di Sara D Ascenzo Benedetto XVI e le regole per San Marco Pag 22 Il viaggio di Ratzinger e il riscatto dei veneti di Giandomenico Cortese 3 VITA DELLA CHIESA L OSSERVATORE ROMANO Pag 8 Un invocazione che attende una parola dal Cielo All udienza generale Benedetto XVI introduce una serie di catechesi sulla preghiera CORRIERE DELLA SERA Pag 27 Successione a Tettamanzi, ora Scola è in vantaggio di Gian Guido Vecchi Scontro tra cardinali sull istituto della Cattolica 9 BLURADIOVENETO La visita del Papa su BluRadioVeneto. Per chi non potrà esserci di persona e non potrà restare davanti alla tv per seguire le tappe della visita del Papa a Nordest, c è la possibilità di seguire in diretta radiofonica tutti i momenti di questo grande evento. BluRadioVeneto (FM 88.70-94.6), in collaborazione con Telechiara, racconterà in tempo reale il Papa a Nordest : sabato 7 maggio dalle 14.30 risentiremo le voci raccolte in queste settimane per raccontare l attesa del Santo Padre e dalle 16.00 in poi in diretta la visita ad Aquileia, con gli interventi ufficiale, interviste e commenti. Domenica 8 maggio il collegamento col Parco San Giuliano inizierà alle 9.00 per concludersi dopo la preghiera del Regina Coeli. Nel pomeriggio a partire dalle 16.00 proporremo gli appuntamenti del Papa a S. Marco e alla Salute, fino alla partenza verso sera. Per tutta la settimana dal 2 al 6 maggio alle 11.40 e alle 19.10 appuntamento con la rubrica Il Papa a Nordest con le ultime notizie e gli aggiornamenti. Torna al sommario IN PRIMO PIANO LA VISITA DEL PAPA A NORDEST (7 E 8 MAGGIO) AVVENIRE Pag 25 Nordest, mosaico di popoli in attesa di Benedetto XVI di Francesco Dal Mas Presentato ieri nel dettaglio il programma della visita ad Aquileia, dove il Papa si recherà il 7 maggio, prima di raggiungere Venezia. In Basilica l assemblea con 600 delegati di 15 diocesi Quando la diversità fa ricchezza. Ed è proprio questo il fascino della Chiesa Madre di Aquileia che sabato 7 maggio accoglierà Benedetto XVI con i suoi popoli che parlano italiano, friulano, sloveno, croato, tedesco, ungherese. I popoli, appunto, dell evangelizzazione aquileiese. Il Papa, secondo la scaletta presentata ieri nei dettagli a Gorizia, arriverà all aeroporto di Ronchi dei Legionari alle 16.15, accolto dalle autorità (il ministro Tremonti per il governo), ma anche dai bambini di numerosi istituti d accoglienza. Dopo 18 chilometri in papamobile arriverà in Basilica, quella antichissima

di Aquileia, conosciuta in tutto il mondo anche per la sua storia romana e i mosaici. Qui sarà salutato dal canto «Ubi Caritas» che proprio ad Aquileia è stato composto. Benedetto XVI, dopo il saluto a migliaia di pellegrini, entrerà in Basilica, dove darà avvio alla preparazione del secondo Convegno ecclesiale di Aquileia che si svolgerà il prossimo anno, interessando tutte le 15 diocesi del Nordest. Ma presenti saranno, oltre al patriarca Angelo Scola, anche una cinquantina di vescovi, alcuni provenienti da oltre confine. Quei confini che sono tutti geografici ma che di fatto la fede non conosce. «Seguiamo da vicino il passaggio del Pontefice perché porterà con sé la grazia, ricevuta da Gesù, di ravvivare la fede di ognuno di noi e delle nostre Chiese di Gorizia, Udine, Trieste e Concordia-Pordenone» scrivono ai loro fedeli gli arcivescovi di Gorizia, Dino De Antoni, di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, di Trieste, Giampaolo Crepaldi e il vescovo di Concordia-Pordenone, Giuseppe Pellegrini. Ad Aquileia si sono fermati, negli ultimi 40 anni, Paolo VI (16 settembre 1972) e Giovanni Paolo II (dal 30 aprile al 3 maggio 1992). «Mentre la Chiesa riconosce la santità di questo suo pastore, accogliamo nelle nostre terre Benedetto XVI è l invito dei vescovi che la Provvidenza ha chiamato a raccogliere il testimone di Giovanni Paolo II. Egli quotidianamente conferma nella fede noi, suoi fratelli, con tale forza e coerenza evangelica che gli possono venire solo dalla preghiera di Gesù, la quale continua a custodire il suo Vicario nella Chiesa». «Confermaci nella fede» è il tema della visita apostolica di Ratzinger ad Aquileia e Venezia, tra il 7 e l 8 maggio. «Con umiltà dobbiamo confessare che anche nella nostra regione riconoscono i vescovi i cristiani hanno bisogno di essere confermati nella fedeltà a Gesù, al suo Vangelo e alla grande Tradizione cristiana che ha generato la nostra civiltà». «Ma il Papa puntualizza l arcivescovo De Antoni parlerà non solo ai credenti, ma anche a coloro che credono in modo diverso o che ritengono di non credere». «Dal Pontefice abbiamo bisogno di sentire parole di certezza in un momento che non potrebbe essere più incerto, soprattutto per i giovani afferma anche il presidente della Regione, Renzo Tondo. Quindi parole di fiducia, di speranza. Sia per chi ha il dono della fede, sia per chi non lo ha». Un incertezza consegnata a queste popolazioni anche dalla crisi economica, occupazionale in particolare. Ecco perché l arcidiocesi di Gorizia ha creato un fondo di solidarietà per gli impoveriti dalla crisi e l arcivescovo De Antoni ha impegnato tutti i sacerdoti a versare una mensilità l anno. Ed ecco perché la stessa Chiesa isontina ha limitato le spese per la visita del Papa, tagliando ogni gadget per destinare i risparmi a questo fondo, mentre, come in tutte le 15 diocesi del Nordest, i fedeli stessi hanno provveduto a sostenere l impegno economico della visita con una colletta. «Proprio per non gravare nei bilanci pubblici, che sono in difficoltà», come ha sottolineato lo stesso De Antoni. «Il Papa si fermerà poco più di un ora, ma sarà sufficiente per fargli assaporare la sinfonia delle nostre genti. Che lo saluteranno in italiano, friulano, sloveno, tedesco». Benedetto XVI, che arriverà alle 16.15 in aeroporto, resterà ad Aquileia tra le 16.45 e le 18, per poi ripartire per Venezia, in elicottero. «Per la prima volta avrà modo di vedere gli straordinari mosaici della Basilica, ma nota l arcivescovo di Gorizia, Dino De Antoni potrà 'gustare' anche il mosaico, per certi aspetti ancora più prezioso, composto dalla molteplicità di genti, di lingue, di storie, di culture di queste nostre terre. Con la fede, che tutto unisce». Per il presule non ci sono dubbi: «Questa è davvero una piccola Pentecoste». Circa 600 i delegati pastorali delle 15 diocesi del Nordest che Ratzinger incontrerà in Basilica, insieme a 40 vescovi. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova, gli presenterà i contenuti della preparazione al secondo Convegno ecclesiale di Aquileia. Seguirà la riflessione del Papa. All esterno della Basilica, Benedetto XVI sarà salutato da alcune migliaia di pellegrini nelle due piazze che affiancano l ingresso. E in questa circostanza interverrà per cogliere alcuni momenti della vita e della fede in Friuli Venezia Giulia, tenendo conto della sua relazione con le vicine comunità della Croazia, della Slovenia e della Carinzia. Lungo i 18 chilometri tra l aeroporto e Aquileia il Papa riceverà l omaggio di migliaia di friulani; al suo passaggio suoneranno le campane di decine di parrocchie. IL GAZZETTINO Oggi in uscita un inserto speciale di 20 pagine: Il Papa tra noi. Benedetto XVI nel Nordest

IL GAZZETTINO DI VENEZIA Pag II Actv, l appello al Papa: Stop licenziamenti di Paola Vescovi Pag II I doni: dal Comune un ostensorio in vetro di Seguso Pag II Una lezione per Venezia di Michele Mognato Pag III Papa-mobile subito protagonista di G.P.B. Pag III Ztl, nessuna esenzione a Cavallino. Rifondazione contro il taglio a Venezia di Giuseppe Babbo Pag III L Adico: Meglio pernottare in terraferma

LA NUOVA Pag 12 La Papamobile sbarca in Piazza di Manuela Pivato Ma è polemica per la vettura pagata dal Comune Prove di Papamobile in Piazza San Marco. Una Papamobile in scala ridotta, costruita per l occasione da una ditta di Cervia (quella usata normalmente è stata giudicata troppo pesante) per conto dell amministrazione comunale e sbarcata ieri pomeriggio in Piazzetta dopo il viaggio a bordo di una barca dello Scalo fluviale. Una gru l ha sollevata dall imbarcazione e l ha depositata dolcemente sui masegni, come fosse un peso piuma. La Papamobile fatta appositamente per Venezia in effetti è poco più di una macchinetta da campo da golf. Bianca, con lo stemma vaticano sul davanti, due posti per la guida e dietro lo spazio per una seduta rialzata per il Papa, la particolare macchina «è stata costruita appositamente per non rovinare la delicata pavimentazione della piazza», come spiegano in Comune, e dopo la visita sarà regalata al Vaticano. La cosa non è passata inosservata visita. Il capogruppo per la Federazione della Sinistra Veneta Sebastiano Bonzio ha chiesto al sindaco Orsoni «se non ritenga inopportuno omaggiare il Papa di una macchinetta elettrica il cui valore si aggirerebbe attorno i 25.000 euro». «Fondi sottratti al sostegno alle famiglie, ai lavoratori ed alla lotta alla disoccupazione e alla precarietà del lavoro - spiega Bonzio - tutti temi che, a detta del Sommo Pontefice stesso, sono problemi che minano la società e il bene comune». A guidare la vetturina ci sarà l istruttore capo dei vigili urbani Francesco Martucci che ieri pomeriggio, lievemente emozionato e circondato da nugoli di turisti che scattavano foto nemmeno ci fosse a bordo Benedetto XVI, ha fatto la prova generale del percorso e, soprattutto, ha testato la manovrabilità del mezzo. Elettrica, leggera e piccoletta, la Papamobile incederà lungo la Piazzetta e Piazza San Marco tra due transenne davanti alle quali saranno schierati vigili urbani, poliziotti e carabinieri, oltre a cento addetti alla sicurezza del Vaticano, e dietro le quali saranno in tripudio almeno 40-50 mila persone. Tutto questo ambaradan per un giro che durerà meno di mezz ora. Dal Molo al campanile, dal campanile al Museo Correr, dal Museo Correr alla Basilica. Fine. Però sarà una mezz ora che la laguna non dimenticherà per molto tempo, considerato che l ultima volta che la città vide un Papa era il 1985, quando Karol Wojtyla fu fotografato e ripreso dalle telecamere di tutto il mondo mentre attraversava il Canal Grande in gondola. La tensione per la vista del Papa è ovviamente alta ma, come ha tenuto a sottolineare il patriarca Angelo Scola, «c è più gioia che preoccupazione» per un evento unico in città che costerà circa un milione e mezzo di euro, quasi tutti raccolti grazie alle sottoscrizioni dei fedeli e di sponsor che hanno voluto contribuire alla campagna di preparazione della visita. A due giorni dal Papa-day i preparativi fervono. La Piazza, infatti, dovrà essere il più libera possibile ragion per cui i caffè dovranno togliere sedie e tavolini che resteranno accastati il più discretamente possibile. Per i bar della Piazza i plateatici saranno interdetti da sabato mattina alle 18 di domenica, orchestrine incluse, e più di qualche esercente mugugna per il mancato incasso. Ancora incerti gli addobbi, che dovrebbero consistere in una serie di drappi bianchi e gialli con i quali guarnire le Procuratie. Niente decorazioni o bandiere, invece, negli esercizi commerciali della Piazza. Faceva troppo paese. L Arpav di Padova, intanto, ha assunto su incarico della Protezione civile il compito di fornire «un supporto meteorologico esclusivo». Minuto per minuto, nuvoletta per nuvoletta, raggio per raggio. Ma non ci saranno grossi problemi. Per sabato e domenica è previsto tempo splendido, con temperature minime di 8 gradi e massime di 23. Più di così. Pag 12 Amos e Beniamino, la pace dopo le tensioni di Nadia De Lazzari Monsignor Pizziol consegna a Luzzatto l invito a partecipare alla visita del Pontefice 4 maggio ore 9.20: «Amico Beniamino, sei grande». «E tu, Amos, sei un grande presidente». E l ora dell abbraccio, lungo e sincero, tra due amici di differente cultura e religione, Amos Luzzatto, presidente della comunità ebraica di Venezia e monsignor Beniamino Pizziol, vescovo ausiliare di Venezia e neo vescovo di Vicenza. Mentre gli occhi del Nordest sono puntati sulla visita di papa Benedetto XVI ieri mattina monsignor Pizziol ha suonato il campanello di casa Luzzatto. Da una tasca sbordava l invito a partecipare all incontro con il Pontefice, quello che aveva suscitato il rammarico dell 83treenne presidente, per anni alla guida nazionale dell Unione delle comunità

ebraiche italiane. «E stata davvero una gaffe non invitare rappresentanti della comunità ebraica», aveva commentato Luzzatto. Sullo spiacevole episodio monsignor Pizziol ha opposto: «Non rilascio dichiarazioni, sono venuto da amico». Ma sul particolare invito il prelato ha voluto sottolineare: «Il gesto è culturale. Amos parteciperà all incontro alle 18 con il mondo della cultura e dell economia nella basilica della Salute. Qui il Santo Padre terrà un discorso». Poi sorridente ha aggiunto parole di stima verso l amico Amos: «Rappresenta la cultura ebraica a livello veneziano e nazionale. Lo seguo anche nei media». Pag 12 Il dono di Zaia Un prezioso e significativo «razionale» in argento, l ornamento che chiude sul petto il Piviale del Sommo Pontefice. E questo il dono della Regione del Veneto che il presidente Luca Zaia farà pervenire al Papa Benedetto XVI in visita pastorale nel nordest nel prossimo fine settimana. L opera sarà consegnata domani nelle mani del Patriarca Angelo Scola. Il fermaglio raffigura l Apostolo Pietro che approva il Vangelo di Marco, secondo un iconografia riprodotta nella Basilica Marciana, in un mosaico del 13º secolo nella cappella Zen. La scena illustra il legame antico e profondo tra la Chiesa di Roma, quella di Aquileia, che secondo la leggenda altomedievale faceva risalire i suoi inizi a Marco stesso, e quella di Venezia, che continua l eredità di Aquileia e custodisce da secoli le spoglie dell Evangelista. Sulla parte alta del razionale è incisa la frase «Allora San Pietro approva il Vangelo di San Marco e lo consegna perché sia letto». Il fermaglio è stato appositamente realizzato a mano dagli Argentieri Calegaro di Padova in forma totalmente gratuita. Pag 13 San Giuliano ha la sua basilica di Marta Artico Ultimi ritocchi al maxi palco, arrivate anche 4 campane di Marta Artico E quasi pronto il mega palco per la messa di Benedetto XVI a San Giuliano domenica mattina: un opera talmente mastodontica che c è pure chi si scatta la foto ricordo davanti al cantiere. Lavori. Al centro del tamburello, la grande basilica a cielo aperto ha preso forma. E stato montato l ambone con la cupolina dorata, il ciborio sotto al quale il papa celebrerà l Eucarestia, i vari livelli dedicati ai sacerdoti ed ai vescovi, le scalinate e la pedana. Sono arrivate anche quattro campane che verranno inserite all interno di una griglia e collocate sul palco, anche se la posizione esatta non è stata ancora decisa. Sono state montate le luci, è iniziata l installazione dei maxischermi e pure dell impianto sonoro. Ieri mattina mentre gli operai erano al lavoro, i tecnici provavano il suono e il produttore esecutivo dell evento, Lorenzo Marangoni, girava con la sua vespa rosso fiammante per il polmone verde per rendersi conto di come verrà percepito domenica dalle diverse angolature e assicurarsi del volume. Ogni dettaglio è seguito dunque nei minimi particolari. Ben incellofanati, si sono materializzati anche due bagni chimici speciali, uno un po più piccolo destinato ai vescovi e uno un po più grande, che sarà utilizzato dal Santo Padre nel qual caso ve ne fosse l occorrenza. Bagni rigorosamente bianchi come la copertura del palco, che ieri alcuni operai stavano lustrando perché fosse più luminosa. Sono iniziati anche i lavori per allestire i punti ristoro, piantare fiori, cespugli colorati, rose bianche e gialle. Il Parco è un grande cantiere dove centinaia di persone sono in movimento per far combaciare i pezzi del puzzle. Questa mattina è in programma un sopralluogo della Prefettura legato alle condizioni meteorologiche e al vento, verso sera saranno i volontari a riunirsi al Parco, domani alle 17 le prove generali del coro mentre sabato toccherà a chi deve distribuire le comunioni. Arrivi. A mettere a confronto i prezzi dei pacchetti offerti dal Patriarcato e dalle Apt è stata l Adico di Mestre, giunta alla conclusione che il fai-da-te è più conveniente anche per i pellegrini. «Prenotare via web in una struttura alberghiera conviene sempre - spiega Carlo Garofolini - e si risparmia davvero soprattutto se si preferiscono Mestre o l entroterra a Venezia e questo anche rispetto ai pacchetti suggeriti dalla Pastorale del Turismo. Veramente concorrenziali invece - prosegue - sono le proposte degli organizzatori per chi si adatta alle casette mobili dei campeggi convenzionati: una famiglia di tre persone può dormire due notti con poco più di 100 euro complessivi, e con bagno in stanza e prima colazione inclusa».

Pag 13 Il Papa trattato come una rock star Lettera polemica dei cristiani di base. Scatta il piano sicurezza, città blindata per due giorni In stato di massima allerta, tra sabato e domenica, ci saranno circa novecento agenti, di cui oltre seicento del posto, mentre 150 arriveranno in rinforzo da Roma e altri cento dal Vaticano. Oltre a polizia, carabinieri, vigili, militari, saranno presenti infatti anche gli agenti della polizia vaticana, che si fingeranno turisti mischiati alla folla. Sopra le loro teste, tra le finestre delle Generali, dietro le tende del Museo Correr e tra gli ingranaggi della Torre dell Orologio ci sarà un numero imprecisato di cecchini che seguiranno il Papa fino al battito delle sue ciglia. La sorveglianza sarà massima anche dalla laguna: moto d acqua e subacquei. La protesta. «Il Papa per la visita a Venezia viene trattato come una rock star»: è la contestazione dei cristiani di base che hanno firmato una lettera in cui annunciano che, alla messa a San Giuliano celebrata da Papa Benedetto XVI, loro domenica non saranno presenti. La protesta, spiega Franco Rigosi, del Gruppo Familiare della Parrocchia del Sacro Cuore, è rivolta «contro i costi eccessivi della visita: sui due milioni di euro, una cifra che e stata stimata dal milione e mezzo ai tre milioni di euro». «Sono costi eccessivi soprattutto in rapporto alle esigenze di carità ed assistenza della città e alla situazione di crisi industriale che il territorio sta vivendo e alla miseria che c è in giro - aggiunge - Come cristiani non andremo dal Papa per protesta, tra megapalco e papamobile, Benedetto XVI viene trattato come una rock star, sembra un film sulle tentazioni del diavolo». Tronchetto. Apertura straordinaria della nuova darsena al Tronchetto. Come recita l ordinanza, fino al 9 maggio viene consentito l utilizzo della darsena del Tronchetto solo ed esclusivamente per la sosta delle imbarcazioni dei concessionari a cui è stata temporaneamente sospesa l occupazione di spazio-specchio acqueo in occasione della visita del Papa. Per motivi di sicurezza non sarà possibile muovere l imbarcazione ormeggiata all interno della darsena durante tale periodo essendo consentito solamente l accesso all area in entrata e alla fine della permanenza in uscita. La sosta all interno della darsena è consentita e subordinata all osservanza delle seguenti prescrizioni: l accesso è consentito alle imbarcazioni dei soli concessionari di spazi acquei di cui all elenco fornito dalla amministrazione comunale.; ed è assolutamente vietato l ingresso di qualsivoglia automezzo a motore. Piazzale Roma. Ordinanza comunale anche per la viabilità a Piazzale Roma. Nei giorni di sabato e domenica la polizia municipale ha facoltà di istituire il divieto di transito e di accesso dei veicoli in località Venezia nella rampa Santa Chiara ed in Piazzale Roma. In deroga al divieto sarà consentito il transito ai veicoli residenti nel centro storico con posto auto nelle autorimesse di Piazzale Roma, ai veicoli in possesso di prenotazione on line per il parcheggio al Garage Comunale di Piazzale e ai veicoli che devono accedere a San Basilio. Le spese. Tra gli 80 e i 100 mila euro di straordinari in spazzamento, raccolta e smaltimento rifiuti nel fine settimana papale: è quanto stima di spendere Veritas, per il prossimo fine settimana: dai trasporti (Actv ha organizzato navette per portare fino a 70 mila persone l ora) alla vigilanza. Pag 23 Tutti in treno e in pullman per il Papa di Marta Artico e Alessandro Ragazzo Dal vicariato di Gambarare oltre 1.100 fedeli andranno alla messa di San Giuliano. I volontari, Marcuglia (Agesci): Quattro mesi di lavoro, che emozione. Saremo in 500 ci alzeremo alle 4. Prenotazioni in hotel fai-da-te, in Riviera e Miranese si paga meno Mira. Oltre mille e cento fedeli giungeranno al parco di San Giuliano domenica mattina dal vicariato di Gambarare, formato da ben 9 parrocchie, ciascuna delle quali ha deciso, come meglio credeva, di organizzarsi per partecipare alla celebrazione di Papa Benedetto XVI. Almeno seicento giovani e meno giovani si recheranno a prendere il treno alla stazione di Mira Buse e attenderanno i convogli delle 6.15 e delle 7 del mattino, mentre un gruppo opterà addirittura per la bicicletta: un bel viaggio che richiederà sicuramente un alzata straordinaria al mattino presto. Sono gli ultimi giorni, questi, per mettere a punto la partenza, gli orari, ma anche per ritirare i kit papali e la sedia di cartone per chi non l avesse ancora fatto. Alcune parrocchie hanno deciso di approfittare del treno, altre hanno organizzato autobus privati e pullman che porteranno i fedeli delle comunità fino

a Mestre. Da qui poi qualcuno prenderà la navetta oppure gambe in spalla, in cammino verso il polmone verde di Mestre in tempo per la celebrazione e non oltre le 9 del mattino possibilmente. Da Mira Taglio sono previste 350 persone. «Arriveremo con il treno fino a Mestre - spiega il vicario foraneo don Gino Cicutto - ci troveremo attorno alle sette del mattino». Da qui la navetta e poi il Parco. Se la chiesa di San Nicolò Vescovo punta sul treno, a Mira Taglio la comunità ha invece deciso di affidarsi ai pullman: «Siamo oltre 200 - precisa il parroco don Alfredo Costa - abbiamo noleggiato tre autobus che partiranno alle 5.45 e alle 6.45 del mattino. Ci lasceranno in via dei Petroli e da qui a piedi verso il parco, tempo di percorrenza a piedi stimato tutto compreso, all incirca 40 minuti». In 250 i fedeli della parrocchia arcipretale di San Giovanni Evangelista di Gambarare. «Anche noi - spiega il sacerdote monsignor Luigi Casarin - prenderemo il treno dalla stazione e di seguito navetta». Una cinquantina dalla comunità di San Pietro in Bosco, che ha riempito un pullman intero, 43 fedeli dalla piccola parrocchia di Marano (San Teonisto Martire e Agostino vescovo). I partecipanti prenderanno il treno dalla stazione omonima e arriveranno a Mestre in un quarto d ora con la linea che parte da Verona, da qui la navetta verso San Giuliano. Salzano. Oltre quattro mesi di lavoro e per l arrivo ora mancano solo poche ore. Domenica 8 maggio sarà il giorno di Papa Benedetto XVI a San Giuliano e i volontari si stanno preparando a sistemare gli ultimi dettagli. In totale saranno 1100 circa, di cui 500 dell Associazione guide e scout cattolici italiani. Ebbene, quest ultimi saranno coordinati da un 33enne ingegnere delle telecomunicazioni di Salzano, Davide Marcuglia, da dicembre responsabile del settore Protezione civile dell Agesci veneto. Marcuglia sarà anche il vice di Carlo Rimoldi, il volontario che collabora con il Vaticano per la gestione dei grandi eventi. Marcuglia ha vissuto esperienze nel terremoto in Abruzzo del 2009 ma anche nell alluvione dello scorso autunno in Veneto. Per Marcuglia, domenica non sarà la prima volta con papa Benedetto XVI: nel 2006 era stato capo-squadra durante una sua visita a Verona a un convegno ecclesiale. Ma l esperienza di San Giuliano sarà diversa. «Abbiamo dovuto organizzare - spiega - tenendo presente la specificità del parco, che non è Tor Vergata a Roma, perché qui ci saranno arrivi da terra e da mare. Ormai siamo ai dettagli, mancano gli ultimi summit prima dell arrivo del papa. In dicembre, abbiamo fatto gli incontri iniziali, poi abbiamo messo giù un progetto di massima, reclutato le persone e, infine, ragionato sulla logistica a partire da marzo. L età media dei volontari Agesci va dai 25 ai 30 anni e saremo divisi in ventisei squadre». Per il fine settimanale papale, Marcuglia è già pronto a dormire poco. «Alle 5 del mattino - dice - prenderemo servizio e domenica, termineremo non prima delle 17, ora in cui è prevista la partenza delle ultime navette. Sarà un deflusso lento, visto che parteciperanno pure anziani e malati ma il tempo ci dovrebbe dare una mano». Marcuglia vivrà l esperienza di San Giuliano nella duplice veste di volontario e di fedele. Con lui ci sarà anche la moglie Silvia, sposata due anni fa e confessa che si sente già emozionato. «Sarà un momento di gioia - assicura - e mi rallegra sapere di essere una delle tante pedine che lavorerà perché tutto funzioni al meglio. Non so se io e i miei colleghi riusciremo a dormire in queste sere. Se lo faremo, sarà per la stanchezza ma l emozione potrebbe giocare brutti scherzi». Mira. Due notti in Riviera? «Costano 106 euro a coppia, mentre a Venezia si parte da 265». Risparmiare con la prenotazione fai da te on-line, confrontando prezzi, valutando offerte e condizioni, investendo tempo e mettendo in conto il rischio di brutte sorprese. Oppure affidarsi ai «pacchetti turistici papali» pronti e garantiti. Un dilemma che non risparmia certo i pellegrini che da tutta Italia e non solo verranno a Nordest questo weekend in occasione della visita del Santo Padre a Venezia. L Adico, Associazione difesa consumatori, ha messo a confronto i costi dei pacchetti proposti da Patriarcato e Aptp di Venezia con una prenotazione tipo realizzata lunedì 3 maggio attraverso uno dei più famosi portali web del settore, ottenendo risultati in linea con le previsioni: il fai-da-te conviene. In Riviera del Brenta o nelle zone di Mirano, Scorzè, Noale e Salzano (pacchetto «Terra dei Tiepolo») si può dormire in hotel a 40 euro a notte a persona in camera doppia con bagno e colazione inclusa. Dunque, prenotando via web e stando alle prime 6 proposte più economiche per due notti (venerdì 6 e sabato 7 maggio), per Mestre la coppia-tipo spenderebbe 140 euro di media che salgono a 180 euro con un

figlio in stanza, mentre ampliando la ricerca fino a 15 chilometri di distanza (Dolo, Mira, Oriago) si scende a 106 euro di media per la doppia e 158 scarsi per la tripla. Pag 27 Da Chioggia in 1.500 per il Papa di Elisabetta Boscolo Anzoletti Decine di pullman organizzati dalla Diocesi. Raccolti 15 mila euro Chioggia. Pullman da tutta la Diocesi di Chioggia per incontrare papa Benedetto XVI, eccezionalmente a Mestre domenica prossima, e assistere al pontificale solenne celebrato nel parco di San Giuliano. Saranno 1.500 i fedeli che raggiungeranno Mestre su pullman organizzati dalle parrocchie, ma probabilmente altrettanti lo faranno con mezzi propri o con mezzi pubblici. Da mesi le parrocchie stanno organizzando nei minimi dettagli le trasferte in pullman raccogliendo le adesioni. Nel complesso saranno 1.500 i credenti che utilizzeranno i trasferimenti organizzati dalla Diocesi. Solo nella parrocchia della Beata Vergine della Navicella partiranno tre pullman. Dell organizzazione si è occupato don Achille De Benetti, parroco della chiesa dello Spirito Santo, su delega del vescovo monsignor Adriano Tessarollo. «E un evento straordinario - commenta don Achille - avremmo desiderato che il papa potesse fare una puntatina anche a Chioggia, ma ovviamente l organizzazione anche in termini di sicurezza di questi spostamenti è complicata, ma ci accontentiamo di essere presenti domenica a Mestre». La Diocesi clodiense parteciperà all evento anche in termini di sostegno economico. Nelle parrocchie sono stati raccolti 15.000 euro, 13.500 solo nella colletta proposta domenica 20 febbraio in tutte le parrocchie, come contributo alle spese di accoglienza e ospitalità per il pontefice. «L incontro con un papa - spiega don Achille - lascia sempre qualcosa di profondo, l ho sperimentato quando ho potuto parlare direttamente qualche minuto con papa Giovanni Paolo II e quando 3 anni fa ho incontrato papa Ratzinger. Con la preparazione capillare che abbiamo fatto in tutte le comunità, questo evento lascerà di sicuro un segno di grazia e di rinnovamento. Sarà uno stimolo per rinverdire quelle tradizioni di fede già presenti in questa città. Chioggia è una città devota, le tradizioni religiose sono presenti anche in chi non è praticante. Ho ricevuto per settimane tutti i giorni telefonate per avere informazioni sulla trasferta di Mestre». Pag 31 Una catena umana per salutare il Papa di m.a. Caorle: sabato sulla spiaggia Caorle. «W il Papa - Una catena umana per salutare Benedetto XV». Si intitola così la manifestazione nata per iniziativa di un gruppo di cittadini di Caorle e sostenuta dalla locale amministrazione comunale. Alle 17.30 di sabato nella «Sacheta» - la spiaggia antistante il Santuario della Madonna dell Angelo di Caorle - si ritroveranno in molti per formare, lungo la spiaggia, una catena di persone che creeranno la scritta «W il Papa» mediante caratteri in stampatello perché possa essere ben visibile e daranno in questo modo un caloroso saluto a Benedetto XVI che sorvolerà il cielo del litorale di Caorle nel tragitto di trasferimento in elicottero da Aquileia a Venezia. Un idea originale, che sicuramente lascerà se non altro a bocca aperta il pontefice, visto che arrivando in elicottero e dunque volando non altissimo, potrà vedere bene il messaggio. Per il Papa sarà sicuramente una sorpresa. Gli organizzatori segnalano che tutti coloro che vorranno partecipare sono invitati ad indossare una maglietta bianca o gialla e a portare anche dei fazzolettini o delle bandierine, sempre bianche o gialle, da sventolare. Pag 34 L inascoltata preghiera di Joseph Ratzinger La vita di Benedetto XVI in abbinamento con il giornale Venezia. In occasione della visita pastorale di Papa Benedetto XVI a Venezia e a Aquileia, il nostro giornale propone in abbinato, un agile libro in formato agile, tascabile, da leggere tutto d un fiato: «Signore non farmi questo». Novanta pagine con gli episodi e i ricordi di Benedetto XVI. La persona di Joseph Ratzinger descritta nella sua umanità: dalla giovinezza in Baviera fino al viaggio in Polonia e alla Pentecoste a Roma. Attorno a Ratzinger si raccolgono molti episodi e ricordi, alcuni allegri, pieni di umorismo, altri seri, perfino drammatici, documentati e ricordi attinti direttamente dalle persone che conoscono Benedetto XVI fin dalla sua giovinezza. Lo stile rapido e incisivo imprime nella

memoria del lettore fatti salienti e situazioni che non sono mai banali, ma illuminano il profilo autentico del personaggio salito al soglio di Pietro. Gli estimatori di Benedetto XVI trovano nel libro una conferma del suo carisma di papa teologo, mentre i critici potranno scoprire l umanità semplice e i dati sorprendenti della sua personalità. Realizzato da Edizione Messaggero Sant Antonio è scritto Bernhard Hülsebusch, per molti anni corrispondente da Roma per il settimanale Der Spiegel, ora giornalista free lance che dedica tutto il suo interesse alle notizie e alla vita del Vaticano. Grazie alla sua competenza e preparazione, ha pubblicato numerose opere sui papi e sulle vicende della chiesa nel dopo Concilio, con particolare attenzione agli aspetti meno conosciuti e più curiosi. Dall aprile 2005 Benedetto XVI sta al vertice della chiesa cattolica, è il supremo capo spirituale di oltre un miliardo di credenti. Un uomo di grande raffinata cultura, autore di molti libri su Dio e il mondo, ma per i cristiani a nord delle Alpi soprattutto una sola cosa: il primo papa tedesco dopo quasi cinquecento anni. Eppure, la sua spontanea preghiera di fronte all imminente decisione del conclave era: «Signore, non farmi questo. Hai persone più giovani e migliori», che è appunto il titolo del libro che proponiamo con il giornale a 1,80. Molti si sono chiesti se nel conclave i cardinali lo avessero scelto soprattutto perché - essendo stato per lunghi anni il consigliere di Giovanni Paolo II - pensavano che avrebbe continuato il corso cui puntava il suo predecessore. Rimarrà all ombra del papa del secolo, Karol Wojtyla? Oppure riuscirà ad avere uno stile nuovo, tutto suo? Nel frattempo, almeno per quanto riguarda l ultima domanda, si può con certezza rispondere di sì. Pag 38 Calici da Murano per Benedetto XVI Per la prima volta oggetti in vetro alla Messa Testo non disponibile CORRIERE DEL VENETO Pag 4 Arriva la Papamobile. Maxischermi in San Marco di Gloria Bertasi Pellegrini già a Venezia. Costi, interrogazione della sinistra. Gruppo di fedeli di Mestre: disertiamo la messa Venezia - Divieto di vendere superalcolici, distribuire bicchieri e bottiglie di vetro a San Giuliano eweek-end di riposo per ambulanti e pittori a San Marco. Persino i souvenir sacri sono banditi per l arrivo del Papa e contro gli abusivi scende in campo una squadra speciale della municipale. Il conto alla rovescia per l arrivo di Benedetto XVI è iniziato: ieri San Marco ha fatto le prime prove sui masegni la papamobile, segno che manca veramente poco. E a 48 ore dall evento scoppiano le prime polemiche. Un gruppo di parrocchiani di Mestre ha annunciato che diserterà la messa a San Giuliano in segno di protesta contro le spese dell evento e in Regione stata presentata un interrogazione che suggerisce di spostare i fondi per le organizzazioni religiose a welfare e trasporto pubblico. A firmarla Pietrangelo Pettenò, consigliere di Fed Federazione della Sinistra), che lamenta anche di essere escluso, insieme ad altri, dagli inviti del cerimoniale patriarcale. La macchina organizzativa, però, tira dritta: gli operai lavorano a ritmi frenetici per completare gli allestimenti e il Comune sforna ogni giorno pacchetti di ordinanze con lunghe liste di «è vietato» in nome della sicurezza. Sorvegliata speciale: Piazza San Marco. Per accedervi i fedeli dovranno passare per controlli minuziosi e ben 30 tra negozi e bar dovranno tenere chiuso sabato e domenica. Anche per i musei della Piazza si avvicinano giornate tranquille, palazzo Ducale e il Correr aprono solo sabato mattina e la Torre dell Orologio rimane chiusa tutto il week-end. Anche a Mestre i controlli saranno da codice rosso. Al parco di San Giuliano si entra solo dalla Porta Rossa e all interno sono banditi superalcolici, bicchieri e bottiglie di vetro mentre posate e piatti devono essere di plastica. E se a Mestre chiudono al traffico tutte le strade che portano al parco, a Venezia non c è alcuno stop alle auto ma il Comune fa sapere che piazzale Roma potrebbe chiudere in caso di afflussi eccessivi. La massima allerta per la visita papale è in centro storico. Nella Piazza arriveranno anche le transenne e la papa mobile, costruita su misura da una ditta di Cervia, che si muoverà all interno di un cordone di sicurezza per tenere a bada i più curiosi. Già ieri al suo primo passaggio tra le colonne di

Marco e Todaro i turisti si sono affollati per seguire il mezzo che si muoveva lento con al volante Francesco Martucci, il vigile scelto per guidare la «papa mobile» in giacca e cravatta. I fortunati che ce la faranno a entrare in Piazza vedranno però il papa da 2 maxi schermi, uno al Correr e il secondo, sul lato opposto, coprirà la pubblicità di Trussardi. Sempre a Venezia, infine, sono iniziate a comparire le prime bandiere vaticane, 2 ben visibili dal Canal Grande da una casa di San Marcuola. mentre a Caorle, sabato, una catena umana saluterà Benedetto XVI con la scritta «W il papa», mentre il Comune ha pensato a un vetro di Murano a carattere sacro per l omaggio al Pontefice. Pag 4 Volti, gesti e curiosità, il copione marciano di Sara D Ascenzo Benedetto XVI e le regole per San Marco Venezia - Il coro. Il baciamano. Le vesti per i religiosi, quella per il Patriarca. La Basilica di San Marco non sfugge al rigido cerimoniale della visita di Papa Benedetto XVI di sabato e domenica anche nella chiesa dei veneziani i preparativi sono in piena attività perché tutto vada come previsto. La scaletta la traccia monsignor Antonio Meneguolo, procuratore della Basilica di San Marco. Sabato l itinerario è più semplice: il Papa arriverà alla Basilica di San Marco sulla papamobile (un caddy da golf modificato). La Basilica sarà completamente vuota e riceverlo ci saranno solo i sei procuratori di San Marco, tra cui il sindaco Giorgio Orsoni, che nelle sue vesti di primo cittadino l avrà già salutato di fronte alla città tra le colonne di Marco e Todaro. Il Papa avrà uno scambio di convenevoli con i procuratori, poi, risalendo sulla papamobile, farà andata e ritorno in Piazza San Marco tra due ali di folla. Più complesso il copione di domenica pomeriggio. Il Papa entrerà in Basilica da un corridoio interno direttamente dal Palazzo Patriarcale. Poi si fermerà venerare la Vergine Nicopeia, da secoli considerata la protettrice di Venezia. Quindi si sposterà al centro della Basilica, salirà sulla passerella e poi davanti all altar maggiore dove si siederà sul trono. La cerimonia di domenica è un assemblea ecclesiastica, l ultima della visita pastorale cominciata nel 2004. E così, seduto sul trono di Marco, Benedetto XVI ascolterà prima di tutto il Patriarca, poi l intervento di una laica: Maria Letizia Milanese, che presenterà al Patriarcato la visita pastorale. Poi sarà la volta di un altro laico, scelto tra la comunità marciana, che leggerà il passo del Vangelo che racconta la storia di Zaccheo. Come saranno vestiti i religiosi? E il Patriarca? Il Papa non ama il clergyman (colletto, giacca e pantaloni). Perciò tutti avranno l abito prescritto dal cerimoniale: l abito talare per i sacerdoti, l abito prelatizio per i canonici. E il Patriarca? Molto probabilmente l abito cardinalizio, che in gergo si chiama porpora, ma durante le prove a San Marco, l altroieri, il Patriarca ancora non lo sapeva. Finito il Vangelo ci sarà finalmente la meditazione del Santo Padre, poi le preghiere (il Padre Nostro) e la benedizione, poi il Papa riceverà il baciamano da una trentina di persone scelte per rappresentare la comunità ecclesiale: tra loro un rappresentante per ogni vicariato (13 in tutto), un sacerdote, un religioso, un diacono, alcuni rappresentanti della comunità religiosa africana di Olmoran in Kenya, gemellata con Venezia, un rappresentante del mondo della carità, uno dei sacristi di San Marco, alcuni dei rappresentanti del gruppo di lavoro della visita pastorale e due detenute del carcere della Giudecca. Il tutto durerà un ora: dalle 16.45 alle 17.45, dopo il Papa uscirà dalla Basilica accompagnato dal Coro di San Marco (diretto dal maestro di Cappella Marco Gemmani) che intonerà in suo onore l antifona marciana Quasi leo fortissimus: come un fortissimo leone San Marco annuncia il Vangelo e dà testimonianza. Tra sabato e domenica il Papa avrà un privilegio raro: dormire nell appartamento di Pio X, l ammezzato nel Patriarcato che ha la vista spettacolare della Piazza. Prima del restauro le stanze erano belle, ma praticamente inagibili. Ora si preparano ad accogliere nuovamente un Pontefice. Pag 22 Il viaggio di Ratzinger e il riscatto dei veneti di Giandomenico Cortese Gesti, simboli, anche parole. L attesa per la visita del Papa a Venezia, per i significati che essa definirà, si percepisce vibrante. Fede, etica, politica e bene comune sono i grandi temi dell incontro che Benedetto XVI avrà con le genti venete. E non solo i credenti sanno che gli effetti di simili pellegrinaggi vanno ben al di là dei termini dell evento. Crescono, in tali occasioni, i devoti della «divina fantasia», recuperano coraggio i fedeli, si scuotono perfino gli apatici ed i timidi. La Chiesa si fa garante della cultura dei padri.

Ed i laici che la vivono sono chiamati a interpretare e testimoniare, sempre più, la mediazione tra fede e politica nella gestione dei valori, che mal si coniuga con quella dei favori. Su questa base anche i Veneti riusciranno, come è loro abitudine e tradizione, a scorrere i fatti di cronaca, pure la visita di un Papa all inizio del Terzo Millennio, con il senso della storia. Dal Veneto mondo. E ancora un modo per far viaggiare (e veicolare) idee ed esperienze. Tante sono le aspettative per la due giorni a Nordest di Papa Ratzinger: di nuova evangelizzazione, di suggerimenti di solidarietà, di proposte e atteggiamenti di fede, soprattutto di giustizia di libertà. Lo stress da crisi che avvolge il tessuto sociale, economico, imprenditoriale, culturale, nella formazione delle nuove generazioni e nel rapporto tra generazioni, sarà sicuramente oggetto delle riflessioni del Pontefice. Per questo la speranza è viva e l incontro con decine e decine di migliaia di persone inciderà una traccia in questo territorio che ambisce a diventare Capitale Europea della Cultura, non più periferia isolata e trascurata, descritta da stereotipi, lasciata a terra dall alta velocità con cui si muove la globalizzazione. carattere tipico, forse costitutivo, della società veneta, contadina operaia - e Ratzinger lo sa, lui che è stato tra i grandi elettori di papa Luciani, il pastore della periferia bellunese eletto al soglio pontificio - è sempre stato quello di partire dal basso, e dal poco per poi salire, non si sa come e perché, fin sul tetto del mondo, Una regione come la nostra, spogliata di ogni potere politico-territoriale, costretta a radicarsi in basso, possiede forza e determinazione per costruire il suo riscatto. «Humilitas», invocavano i saggi. Atteggiamento che non disdegna la consapevolezza delle proprie energie. Non ci sono confini invalicabili per chi possiede la vocazione alla universalità. È la stessa storia del Veneto, laico e profano, a garantirlo. Basta pensare al ruolo dei grandi letterati generati qui nel secolo scorso, da Antonio Fogazzaro a Mario Rigoni Stern. Sono stati cantori, in periodi diversi, di quel piccolo mondo antico, di umilissime e localissime storie delle quali, in tutte le parti del mondo, fin le più remote, i lettori, in ogni lingua e traduzione, si sono sentiti «compaesani». E questa la grande sfida attesa dai Veneti nel prossimo fine settimana. L abbraccio con i segni e le parole di Papa Benedetto aprirà a Venezia e alle sue genti altri ambiziosi e arditi traguardi. 3 VITA DELLA CHIESA L OSSERVATORE ROMANO Pag 8 Un invocazione che attende una parola dal Cielo All udienza generale Benedetto XVI introduce una serie di catechesi sulla preghiera «Signore, insegnaci a pregare». Citando il Vangelo di Luca il Papa ha introdotto il nuovo ciclo di catechesi all udienza generale di mercoledì 4 maggio, in piazza San Pietro. Cari fratelli e sorelle, quest oggi vorrei iniziare una nuova serie di catechesi. Dopo le catechesi sui Padri della Chiesa, sui grandi teologi del Medioevo, sulle grandi donne, vorrei adesso scegliere un tema che sta molto a cuore a tutti noi: è il tema della preghiera, in modo specifico di quella cristiana, la preghiera, cioè, che ci ha insegnato Gesù e che continua ad insegnarci la Chiesa. È in Gesù, infatti, che l uomo diventa capace di accostarsi a Dio con la profondità e l intimità del rapporto di paternità e di figliolanza. Insieme ai primi discepoli, con umile confidenza ci rivolgiamo allora al Maestro e Gli chiediamo: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11, 1). Nelle prossime catechesi, accostando la Sacra Scrittura, la grande tradizione dei Padri della Chiesa, dei Maestri di spiritualità, della Liturgia vogliamo imparare a vivere ancora più intensamente il nostro rapporto con il Signore, quasi una «Scuola della preghiera». Sappiamo bene, infatti, che la preghiera non va data per scontata: occorre imparare a pregare, quasi acquisendo sempre di nuovo quest arte; anche coloro che sono molto avanzati nella vita spirituale sentono sempre il bisogno di mettersi alla scuola di Gesù per apprendere a pregare con autenticità. Riceviamo la prima lezione dal Signore attraverso il Suo esempio. I Vangeli ci descrivono Gesù in dialogo intimo e costante con il Padre: è una comunione profonda di colui che è venuto nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre che lo ha inviato per la salvezza dell uomo. In questa prima catechesi, come introduzione, vorrei proporre alcuni esempi di preghiera presenti nelle antiche culture, per rilevare come, praticamente sempre e dappertutto si siano rivolti a Dio.

Comincio con l antico Egitto, come esempio. Qui un uomo cieco, chiedendo alla divinità di restituirgli la vista, attesta qualcosa di universalmente umano, qual è la pura e semplice preghiera di domanda da parte di chi si trova nella sofferenza, quest uomo prega: «Il mio cuore desidera vederti... Tu che mi hai fatto vedere le tenebre, crea la luce per me. Che io ti veda! China su di me il tuo volto diletto» (A. Barucq F. Daumas, Hymnes et prières de l Egypte ancienne, Paris 1980, trad. it. in Preghiere dell umanità, Brescia 1993, p. 30). Che io ti veda; qui sta il nucleo della preghiera! Presso le religioni della Mesopotamia dominava un senso di colpa arcano e paralizzante, non privo, però, della speranza di riscatto e liberazione da parte di Dio. Possiamo così apprezzare questa supplica da parte di un credente di quegli antichi culti, che suona così: «O Dio che sei indulgente anche nella colpa più grave, assolvi il mio peccato... Guarda, Signore, al tuo servo spossato, e soffia la tua brezza su di lui: senza indugio perdonagli. Allevia la tua punizione severa. Sciolto dai legami, fa che io torni a respirare; spezza la mia catena, scioglimi dai lacci» (M.-J. Seux, Hymnes et prières aux Dieux de Babylone et d Assyrie, Paris 1976, trad. it. in Preghiere dell umanità, op. cit., p. 37). Sono espressioni che dimostrano come l uomo, nella sua ricerca di Dio, ne abbia intuito, sia pur confusamente, da una parte la sua colpa, dall altra aspetti di misericordia e di bontà divina. All interno della religione pagana dell antica Grecia si assiste a un evoluzione molto significativa: le preghiere, pur continuando a invocare l aiuto divino per ottenere il favore celeste in tutte le circostanze della vita quotidiana e per conseguire dei benefici materiali, si orientano progressivamente verso le richieste più disinteressate, che consentono all uomo credente di approfondire il suo rapporto con Dio e di diventare migliore. Per esempio, il grande filosofo Platone riporta una preghiera del suo maestro, Socrate, ritenuto giustamente uno dei fondatori del pensiero occidentale. Così pregava Socrate: «Fate che io sia bello di dentro. Che io ritenga ricco chi è sapiente e che di denaro ne possegga solo quanto ne può prendere e portare il saggio. Non chiedo di più» (Opere I. Fedro 279c, trad. it. P. Pucci, Bari 1966). Vorrebbe essere soprattutto bello di dentro e sapiente, e non ricco di denaro. In quegli eccelsi capolavori della letteratura di tutti i tempi che sono le tragedie greche, ancor oggi, dopo venticinque secoli, lette, meditate e rappresentate, sono contenute delle preghiere che esprimono il desiderio di conoscere Dio e di adorare la sua maestà. Una di queste recita così: «Sostegno della terra, che sopra la terra hai sede, chiunque tu sia, difficile a intendersi, Zeus, sia tu legge di natura o di pensiero dei mortali, a te mi rivolgo: giacché tu, procedendo per vie silenziose, guidi le vicende umane secondo giustizia» (Euripide, Troiane, 884-886, trad. it. G. Mancini, in Preghiere dell umanità, op. cit., p. 54). Dio rimane un po nebuloso e tuttavia l uomo conosce questo Dio sconosciuto e prega colui che guida le vie della terra. Anche presso i Romani, che costituirono quel grande Impero in cui nacque e si diffuse in gran parte il Cristianesimo delle origini, la preghiera, anche se associata a una concezione utilitaristica e fondamentalmente legata alla richiesta della protezione divina sulla vita della comunità civile, si apre talvolta a invocazioni ammirevoli per il fervore della pietà personale, che si trasforma in lode e ringraziamento. Ne è testimone un autore dell Africa romana del II secolo dopo Cristo, Apuleio. Nei suoi scritti egli manifesta l insoddisfazione dei contemporanei nei confronti della religione tradizionale e il desiderio di un rapporto più autentico con Dio. Nel suo capolavoro, intitolato Le metamorfosi, un credente si rivolge a una divinità femminile con queste parole: «Tu sì sei santa, tu sei in ogni tempo salvatrice dell umana specie, tu, nella tua generosità, porgi sempre aiuto ai mortali, tu offri ai miseri in travaglio il dolce affetto che può avere una madre. Né giorno né notte né attimo alcuno, per breve che sia, passa senza che tu lo colmi dei tuoi benefici» (Apuleio di Madaura, Metamorfosi IX, 25, trad. it. C. Annaratone, in Preghiere dell umanità, op. cit., p. 79). Nello stesso periodo l imperatore Marco Aurelio - che era pure filosofo pensoso della condizione umana - afferma la necessità di pregare per stabilire una cooperazione fruttuosa tra azione divina e azione umana. Scrive nei suoi Ricordi: «Chi ti ha detto che gli dèi non ci aiutino anche in ciò che dipende da noi? Comincia dunque a pregarli, e vedrai» (Dictionnaire de Spiritualitè XII/2, col. 2213). Questo consiglio dell imperatore filosofo è stato effettivamente messo in pratica da innumerevoli generazioni di uomini prima di Cristo, dimostrando così che la vita umana senza la preghiera, che apre la nostra esistenza al mistero di Dio, diventa priva di senso e di riferimento. In ogni preghiera, infatti, si esprime sempre la verità della creatura umana, che da una parte sperimenta debolezza e indigenza, e perciò

chiede aiuto al Cielo, e dall altra è dotata di una straordinaria dignità, perché, preparandosi ad accogliere la Rivelazione divina, si scopre capace di entrare in comunione con Dio. Cari amici, in questi esempi di preghiere delle diverse epoche e civiltà emerge la consapevolezza che l essere umano ha della sua condizione di creatura e della sua dipendenza da un Altro a lui superiore e fonte di ogni bene. L uomo di tutti i tempi prega perché non può fare a meno di chiedersi quale sia il senso della sua esistenza, che rimane oscuro e sconfortante, se non viene messo in rapporto con il mistero di Dio e del suo disegno sul mondo. La vita umana è un intreccio di bene e male, di sofferenza immeritata e di gioia e bellezza, che spontaneamente e irresistibilmente ci spinge a chiedere a Dio quella luce e quella forza interiori che ci soccorrano sulla terra e dischiudano una speranza che vada oltre i confini della morte. Le religioni pagane rimangono un invocazione che dalla terra attende una parola dal Cielo. Uno degli ultimi grandi filosofi pagani, vissuto già in piena epoca cristiana, Proclo di Costantinopoli, dà voce a questa attesa, dicendo: «Inconoscibile, nessuno ti contiene. Tutto ciò che pensiamo ti appartiene. Sono da te i nostri mali e i nostri beni, da te ogni nostro anelito dipende, o Ineffabile, che le nostre anime sentono presente, a te elevando un inno di silenzio» (Hymni, ed. E. Vogt, Wiesbaden 1957, in Preghiere dell umanità, op. cit., p. 61). Negli esempi di preghiera delle varie culture, che abbiamo considerato, possiamo vedere una testimonianza della dimensione religiosa e del desiderio di Dio iscritto nel cuore di ogni uomo, che ricevono compimento e piena espressione nell Antico e nel Nuovo Testamento. La Rivelazione, infatti, purifica e porta alla sua pienezza l anelito originario dell uomo a Dio, offrendogli, nella preghiera, la possibilità di un rapporto più profondo con il Padre celeste. All inizio di questo nostro cammino nella «Scuola della preghiera» vogliamo allora chiedere al Signore che illumini la nostra mente e il nostro cuore perché il rapporto con Lui nella preghiera sia sempre più intenso, affettuoso e costante. Ancora una volta diciamogli: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11, 1). CORRIERE DELLA SERA Pag 27 Successione a Tettamanzi, ora Scola è in vantaggio di Gian Guido Vecchi Scontro tra cardinali sull istituto della Cattolica Città del Vaticano - Per come la raccontano, in Vaticano, il «giallo» della successione sulla cattedra di Ambrogio somiglia alla vicenda raccontata ne La lettera rubata di Edgar Allan Poe: tutti la cercano nei nascondigli più improbabili finché si scopre che stava nel posto più in vista della casa, sul caminetto. L evidenza, in questo caso, sarebbe il cardinale Angelo Scola. Se il cardinale Gianfranco Ravasi, nelle ultime settimane, è apparso defilarsi (e già a dicembre disse in Duomo: «La mia vita sarà su strade lontane da Milano»), la candidatura a nuovo arcivescovo di Milano del patriarca di Venezia - che sabato accoglierà il Papa nella sua visita in Laguna - resta solida da mesi e anzi pare rafforzarsi: Oltretevere c è chi azzarda un «80 per cento», fermo restando che a decidere sarà solo Benedetto XVI. Tra gli outsider il nome più forte è quello del vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio, vicino al Segretario di Stato Tarcisio Bertone, che a febbraio del 2010 lo indicò come rappresentante della Santa Sede (al posto del cardinale Ruini) nel cda dell università Cattolica. Del resto, come spesso accade prima di nomine importanti, il clima si scalda. In questo caso intorno al Toniolo, il potentissimo ente che controlla la Cattolica, presieduto da Tettamanzi. Dall istituto è filtrato che il cardinale Bertone aveva chiesto in febbraio all arcivescovo l ingresso nel comitato permanente - in vista della presidenza - dell ex presidente della Consulta Giovanni Maria Flick, la cui candidatura era già stata bloccata l anno scorso, e la sostituzione di tre membri in scadenza: che tuttavia sono stati confermati un mese fa. Il cardinale Tettamanzi ha inviato al Papa una memoria che giustificava scelte e gestione del Toniolo. Il «rinnovamento» voluto da Bertone, l ingresso di Flick: tutto al momento è fermo e la partita si incrocia con quella del nuovo arcivescovo. Terminate le «consultazioni», il nunzio Giuseppe Bertello non ha indicato la consueta «terna» di candidati alla Congregazione per i vescovi ma un «profilo». E ora restano due strade. La prima, quella ordinaria, è che se ne discuta nella riunione che i 28 cardinali e 4 vescovi della Congregazione tengono di norma ogni quindici giorni, il giovedì (dopo il viaggio del Papa a Venezia potrebbe essere il 12, il 19 o il 26 maggio): dopo la riunione, il prefetto Marc Ouellet andrebbe da Benedetto XVI a presentargli l esito. La seconda è che il dossier sia

portato direttamente al Papa, il quale può decidere subito o nominare una «commissione» ristretta per approfondimenti. La decisione finale del Papa è attesa al più tardi per giugno, in modo che l arcivescovo arrivi a Milano in settembre. Tra i nomi emersi, il cardinale Scola è il più vicino a Ratzinger: si conoscono dalla fondazione, nel 1972, della rivista di teologia «Communio», della quale fa parte pure il cardinale Ouellet. Restano due dubbi: Scola è già in una posizione di assoluto rilievo (il patriarca di Venezia, storicamente, si sposta solo per fare il Papa) e compie 70 anni, il che significa un episcopato breve, massimo sette anni. Ambrosio, del resto, compie 68 anni. Tra gli altri nomi circolati, il grande teologo Bruno Forte (62 anni ad agosto, vescovo di Chieti), Francesco Beschi (60, Bergamo), Aldo Giordano (57), Luigi Ventura (67) e padre Pierbattista Pizzaballa (46), Custode di Terrasanta.