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Servizi Finanziari REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA GENERALE DELLE ENTRATE COMUNALI Approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 50 del 29 giugno 1998 Modificato con: deliberazione Consiglio Comunale n.16 del 29 febbraio 2000 deliberazione Consiglio Comunale n.43 del 30 novembre 2001 deliberazione Consiglio Comunale n.16 del 29 marzo 2007 1

INDICE Articolo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 D E S C R I Z I O N E Titolo I Disposizioni generali Oggetto e scopo del regolamento. Limiti alla potestà regolamentare. Titolo II Entrate comunali Individuazione delle entrate. Regolamenti per tipologie di entrate. Aliquote, tariffe e prezzi. Agevolazioni, riduzioni ed esenzioni. Titolo III Gestione delle entrate Forme di gestione. Soggetti responsabili delle entrate. Attività di verifica e controllo. Poteri ispettivi. Attività di accertamento, liquidazione e sanzionatoria. Sanzioni. Titolo IV Attività di riscossione Forme di riscossione. Formazione dei ruoli. Titolo V Attività contenziosa e strumenti deflattivi Tutela giudiziaria. Autotutela. Accertamento con adesione. Titolo VI Disposizioni transitorie e finali Disposizioni finali. Disposizioni transitorie. 2

TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI ARTICOLO 1 Oggetto e scopo del regolamento 1. Il presente regolamento contiene la disciplina generale delle entrate comunali, anche tributarie, nel rispetto dei principi contenuti nelle Leggi di riferimento 27 luglio 2000, n. 212 e s. m. e i., c. d. Statuto dei diritti del contribuente e del T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, ed in attuazione delle disposizioni contenute nell art. 52 del D. Lgs n. 446/97. 2. La disciplina regolamentare indica procedure e modalità generali di gestione delle entrate comunali; individua competenze e responsabilità in conformità alle disposizioni contenute nello statuto e nel regolamento di contabilità, per quanto non disciplinato da quest ultimo. 3. Le norme del regolamento sono finalizzate a garantire il buon andamento dell attività amministrativa in ossequio ai principi di equità, efficacia, efficienza, economicità e trasparenza dell azione amministrativa in genere e tributaria in particolare. ARTICOLO 2 Limiti alla potestà regolamentare 1. Con riferimento alle entrate tributarie il regolamento non può dettare norme relativamente all individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e dell aliquota massima dei singoli tributi. TITOLO II ENTRATE COMUNALI ARTICOLO 3 Individuazione delle entrate 1. Costituiscono entrate comunali, disciplinate in via generale dal presente regolamento, i tributi comunali, le entrate patrimoniali ivi compresi canoni, proventi e relativi accessori di spettanza dei comuni, le entrate provenienti dalla gestione di servizi a carattere produttivo e le altre entrate con esclusione dei trasferimenti erariali, regionali e provinciali. 2. L istituzione del canone per l installazione di mezzi pubblicitari comporta automaticamente l esclusione dell applicazione dell imposta sulla pubblicità. ARTICOLO 4 Regolamenti per tipologie di entrate 1. Le singole entrate vengono disciplinate con appositi regolamenti approvati non oltre il termine di approvazione del bilancio di previsione. 2. I regolamenti esprimono efficacia a partire dal 1 gennaio dell anno successivo a quello di approvazione. 3

3. Il presente regolamento e i regolamenti che disciplinano singole entrate debbono essere comunicate al Ministero delle Finanze Direzione Centrale per la fiscalità locale entro 30 gg. dall approvazione, unitamente alla delibera, e resi pubblici mediante avviso sulla Gazzetta Ufficiale. ARTICOLO 5 Aliquote, tariffe e prezzi 1. Alla Giunta Comunale compete la disciplina generale delle tariffe, la determinazione di aliquote, tariffe e prezzi, tenuto conto dei limiti massimi e / o minimi tassativamente previsti per legge, relativi alle entrate di propria competenza, ferme restando le disposizioni previste nel T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, nell ipotesi in cui l ente versi in stato di dissesto. 2. La delibera di approvazione deve essere adottata entro il termine previsto per l approvazione del bilancio di previsione di ciascun esercizio finanziario. ARTICOLO 6 Agevolazioni, riduzioni ed esenzioni 1. Il Consiglio Comunale provvede a disciplinare le ipotesi di agevolazioni, riduzioni ed esenzioni in sede di approvazione dei regolamenti riguardanti le singole entrate, tenuto conto delle ipotesi da applicare in base a previsioni tassative di leggi. 2. Eventuali agevolazioni, riduzioni o esenzioni stabilite da leggi dello stato o regionali, successivamente all entrata in vigore dei regolamenti di cui al comma precedente, che non abbisognano di essere disciplinate mediante norma di regolamento, si intendono applicabili pur in assenza di una conforme previsione regolamentare, salvo che l ente modifichi il regolamento inserendo espressa esclusione della previsione di legge, nell ipotesi in cui questa non abbia carattere cogente. TITOLO III GESTIONE DELLE ENTRATE ARTICOLO 7 Forme di gestione delle entrate Il Consiglio Comunale determina la forma di gestione delle entrate, singolarmente per ciascuna di esse o cumulativamente per due o più categorie di entrate, per le attività, anche disgiunte, di liquidazione, accertamento e riscossione, scegliendo tra una delle seguenti forme previste nell art. 52 del D. Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446: a) gestione diretta in economia, anche in associazione con altri enti locali, ai sensi del Titolo V del T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267; b) affidamento mediante convenzione ad azienda speciale ai sensi del Titolo V del T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267; c) affidamento in concessione mediante procedura di gara ai soggetti iscritti nell Albo di cui all art. 53 del D. Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, o alle Società per Azioni o a Responsabilità Limitata a prevalente capitale pubblico locale (ai sensi del Titolo V del T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267) i cui soci privati siano prescelti tra i soggetti iscritti all Albo di cui all art. 53 o alle società miste per la gestione presso altri Comuni o ai concessionari di cui al D. P. R. 28 gennaio 1988, n. 43. 4

ARTICOLO 8 Soggetti responsabili delle entrate 1. Responsabili delle singole entrate di competenza dell ente sono i funzionari responsabili del procedimento con le modalità indicate nel Regolamento Comunale di Contabilità. 2. Il funzionario responsabile cura tutte le operazioni utili all acquisizione delle entrate, comprese l attività istruttoria di controllo e verifica e l attività di liquidazione, di accertamento e sanzionatoria. 3. Per tutte le entrate per le quali lo specifico regolamento di disciplina prevede la riscossione coattiva con la procedura di cui al D.P.R. n. 602/73 modificato con D.P.R. n. 43/88, le attività necessarie alla riscossione, a partire dalla compilazione dei ruoli, competono al responsabile dell ufficio tributi. ARTICOLO 9 Attività di verifica e controllo 1. I responsabili di ciascuna entrata provvedono al controllo di versamenti, dichiarazioni, denuncie, comunicazioni e, in generale, di tutti gli adempimenti stabiliti, a carico del contribuente o dell utente, nelle norme di legge e di regolamento che disciplinano le singole entrate. 2. Nell esercizio dell attività istruttoria trovano applicazione i principi stabiliti dalla Legge n. 241/90, con esclusione delle norme di cui agli artt. da 7 a 13. 3. In particolare il funzionario responsabile deve evitare ogni spreco nell utilizzazione dei mezzi in dotazione: utilizzare in modo razionale risorse umane e materiali, semplificare le procedure e ottimizzare i risultati. 4. Il funzionario quando non sussistono prove certe (anche se suscettibili di prova contraria) dell inadempimento, deve invitare il contribuente a fornire chiarimenti adeguandosi nelle forme a quanto eventualmente previsto nella disciplina di legge relativa a ciascuna entrata, prima di emettere un provvedimento accertativo o sanzionatorio. 5. Le attività di cui al presente articolo possono essere effettuate mediante ausilio di soggetti esterni all ente ovvero nelle forme associate previste dal T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, in conformità a quanto previsto nell art. 52, comma 5, lett. b) del D. Lgs. n. 446/97. 6. I controlli vengono effettuati anche sulla base dei criteri individuati dalla Giunta Comunale in sede di approvazione del P.E.G. ovvero con delibera successiva nella quale si dà atto che le risorse assegnate risultano congrue rispetto agli obiettivi da raggiungere in relazione all attività in argomento. ARTICOLO 10 Poteri ispettivi 1. Ai fini dello svolgimento dell attività di cui all articolo precedente l ente si avvale di tutti i poteri previsti dalle norme di legge vigenti per le singole entrate. 2. Il coordinamento delle attività di rilevazione è di competenza del responsabile della singola entrata pur quando venga impiegato personale dipendente da uffici o servizi diversi da quello cui è preposto il responsabile. 5

ARTICOLO 11 Attività di accertamento, liquidazione e sanzionatoria 1. La contestazione del mancato pagamento di somme dovute all ente non aventi natura tributaria, deve avvenire per iscritto con l indicazione di tutti gli elementi utili al destinatario ai fini dell esatta individuazione del debito. 2. Qualora si tratti di obbligazione tributaria, il provvedimento di liquidazione, di accertamento, o sanzionatorio dovrà presentare tutti i requisiti stabiliti dalle leggi vigenti disciplinanti le singole entrate tributarie e in mancanza di previsioni specifiche di legge si applica il comma precedente. 3. La comunicazione al destinatario degli atti di cui ai due commi precedenti deve essere effettuata o tramite notificazione, o mediante raccomandata a / r. 4. Una percentuale del gettito dell Imposta Comunale sugli Immobili può essere destinata al potenziamento dell Ufficio Tributi Comunale. La Giunta Comunale stabilirà con proprio atto la percentuale e le modalità di assegnazione. ARTICOLO 12 Sanzioni e Interessi 1. Le sanzioni relative a entrate tributarie sono graduate con la delibera di giunta adottata ai fini dell individuazione dei criteri da seguire nell attività di controllo, sulla base dei limiti minimi e massimi previsti nei regolamenti che disciplinano le singole entrate. 2. Quando gli errori relativi ai presupposti di applicazione di un entrata tributaria risultano commessi dal contribuente per effetto di precedenti errori di verifica compiuta autonomamente dall amministrazione, il funzionario non procede all irrogazione delle sanzioni accessorie all accertamento del maggior tributo dovuto, né richiede interessi moratori. 3. La misura annua degli interessi è determinata dal Comune, nei limiti di 3 (tre) punti percentuali di differenza rispetto al tasso di interesse legale. Gli interessi sono calcolati con maturazione giorno per giorno con decorrenza dal giorno in cui sono divenuti esigibili. Interessi nella stessa misura spettano al contribuente per le somme ad esso dovute a decorrere dalla data dell eseguito versamento. In assenza di tale determinazione, gli interessi per la riscossione e il rimborso delle entrate tributarie sono fissati nelle stesse misure previste per i tributi erariali, mentre per quelle patrimoniali trova applicazione il saggio legale. TITOLO IV ATTIVITÀ DI RISCOSSIONE ARTICOLO 13 Forme di riscossione 1. La riscossione coattiva dei tributi e delle altre entrate avviene, ordinariamente, attraverso la procedura prevista con D.P.R. n. 602/73, modificato con D.P.R. n. 43/88. 2. A tal fine trovano applicazione gli artt. 68 e 69 del D.P.R. n. 43/88. 3. Resta impregiudicata, per le entrate patrimoniali, la possibilità di recuperare il credito mediante ricorso al giudice ordinario, purché il funzionario dia idonea motivazione dell opportunità e della convenienza economica. 4. La rateizzazione del pagamento delle imposte e tasse comunali dovute in seguito ad accertamenti tributari, nei casi in cui non è regolamentata dalla legislazione inerente lo specifico tributo, facendo riferimento, con interpretazione analogica al D. Lgs. 16 giugno 97, n. 218, è normata come segue: 6

a) è concesso, su richiesta, il pagamento rateizzato, applicando gli interessi legali sulle somme dovute, ai contribuenti che hanno ricevuto accertamenti tributari di importo superiore ad Euro 5.164,57 (Lire 10.000.000); b) il pagamento viene effettuato: in un massimo di 8 rate trimestrali per accertamenti di importo fino ad Euro 51.645,69 (Lire 100.000.000), in un massimo di 12 rate trimestrali per accertamenti superiori ad Euro 51.645,69 (Lire 100.000.000), dando atto che la prima rata dovrà essere versata entro 60 gg. dalla notifica dell atto di accertamento; c) la rateizzazione è concessa in seguito a deposito di polizza fidejussoria, relativa ad ogni singolo contribuente cui si riferisce l accertamento, di importo pari al debito e con scadenza un anno dopo il termine di pagamento dell ultima rata, e dovrà prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale e la sua operatività entro 15 giorni a semplice richiesta scritta dal Comune. d) Il contribuente dovrà sottoscrivere l atto di adesione. 5. Nei casi di differimento dei termini di approvazione delle tariffe e aliquote d imposta per i tributi locali, il pagamento delle imposte e tasse comunali, il cui versamento è previsto antecedentemente alla data di cui sopra, come nel caso della Tassa Occupazioni Spazi ed Aree Pubbliche e l Imposta sulla Pubblicità e Pubbliche Affissioni, il pagamento è automaticamente prorogato, senza applicazione di sanzioni, al mese successivo la data prevista per l approvazione delle tariffe. 6. La riscossione volontaria delle entrate deve essere conforme alle disposizioni contenute nel Regolamento di Contabilità del Comune, adottato ai sensi del T.U.E.L., approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, In alternativa al Tesoriere è prevista la possibilità di riscuotere le entrate tributarie e non tramite i soggetti indicati all art. 52, comma 5 del D. Lgs. n. 446/97. La Giunta Comunale annualmente potrà stabilire le modalità di riscossione del tributo o dell entrata, prevedendo la possibilità per i contribuenti e gli utenti di eseguire i versamenti con modalità e forme ispirate al principio della comodità e della economicità della riscossione quali: a) versamento diretto; b) versamento su apposito conto corrente postale intestato al Concessionario della Riscossione competente; c) versamento su conto corrente postale appositamente intestato alla Tesoreria del Comune di Volvera; d) versamento direttamente nelle casse del tesoriere comunale, presentandosi allo sportello dell istituto di credito; e) versamento mediante qualsiasi filiale dell istituto di credito tesoriere; f) versamento con addebito in conto corrente bancario acceso presso qualsiasi filiale dell istituto di credito tesoriere. ARTICOLO 14 Formazioni dei ruoli 1. I ruoli predisposti nelle forme di cui al combinato disposto degli artt. 8, comma 3, e 13 del presente regolamento, debbono essere vistati per l esecutività dal funzionario responsabile della specifica entrata. TITOLO V ATTIVITÀ CONTENZIOSA E STRUMENTI DEFLATTIVI ARTICOLO 15 Tutela giudiziaria 1. Ai fini dello svolgimento dell attività in difesa in giudizio delle proprie ragioni, l ente può stipulare con uno o più professionisti una convenzione, in via preventiva, per singola entrata o per più entrate, purché siano rispettati i tariffari minimi di legge. 7

ARTICOLO 16 Autotutela 1. L amministrazione, nella persona del responsabile del servizio al quale compete la gestione del tributo o dell entrata può annullare totalmente o parzialmente il provvedimento ritenuto illegittimo nei limiti e con le modalità di cui ai commi seguenti. 2. In pendenza di giudizio l annullamento di un provvedimento deve essere preceduto dall analisi dei seguenti fattori: a) grado di probabilità di soccombenza dell amministrazione; b) valore della lite; c) costo della difesa; d) costo della soccombenza; e) costo derivante da inutili carichi di lavoro. Qualora da tale analisi emerga l inutilità di coltivare una lite il funzionario, dimostrata la sussistenza dell interesse pubblico ad attivarsi in sede di autotutela, può annullare il provvedimento. 3. Anche qualora il provvedimento sia divenuto definitivo il funzionario procede all annullamento del medesimo nei casi di palese illegittimità dell atto e in particolare nelle ipotesi di: a) doppia imposizione; b) errore di persona; c) prova di pagamenti regolarmente eseguiti; d) errore di calcolo nella liquidazione dell imposta; e) sussistenza dei requisiti per la fruizione di regimi agevolativi. ARTICOLO 17 Accertamento con adesione 1. Si applicano, per le entrate tributarie, in quanto compatibili, le norme dettate con D. Lgs. n. 218/97, in materia di accertamento con adesione per i tributi erariali. TITOLO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI ARTICOLO 18 Disposizioni finali Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicano le disposizioni vigenti di legge. ARTICOLO 19 Disposizioni transitorie Il presente regolamento entra in vigore a partire dall anno successivo all approvazione. 8