IL PROGETTO DIOCESANO



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IL PROGETTO DIOCESANO DANIELE PIAZZI Premessa: dalle idee ispiratrici a una prassi conseguente Vista l urgenza di imparare ad accompagnare alla fede ragazzi e famiglie, queste istanze devono tradursi in un itinerario concreto. La Diocesi di Cremona ha adattato per ragazzi già battezzati tappe e contenuti proposti ai ragazzi di 6-14 anni che chiedono il battesimo. Partendo dalla pubblicazione: dalla SERVIZIO NAZIONALE PER IL CATECUMENATO, Guida per l itinerario catecumenale dei Ragazzi, Elledici, Leumann (To) 2001, si sono articolati quattro itinerari paralleli, ma comunicanti: a) il percorso formativo catechistico dei ragazzi; b) suggerimenti per la formazione degli accompagnatori; c) il percorso con i genitori; d) suggerimenti per il coinvolgimento della comunità parrocchiale. I sussidi editi presentano sempre, negli schemi sintetici delle diverse fasi del percorso, una tabella in quattro colonne: 1. Accompagnatori; 2. Famiglie; 3. Comunità; 4. Ragazzi. Logicamente i percorsi più strutturati sono quelli dei genitori e dei ragazzi. La formazione delle équipes andrà strutturata su questi due percorsi e dovrà necessariamente essere gestita soprattutto in parrocchia in vista della concreta programmazione degli incontri. La comunità parrocchiale andrà raggiunta, informata e stimolata, in diverse modalità. Quelle suggerite nelle Guide sono indicative. Principalmente andrà informata quando in parrocchia si decide di iniziare l IC secondo questo modello; andrà invitata a partecipare alle celebrazioni principali; soprattutto andrà gradualmente organizzata a saper riaccogliere ragazzi e genitori al termine del percorso iniziatico. Altrimenti si rischia di formare ragazzi e genitori e poi di non avere una comunità che sappia far continuare loro la vita cristiana. 1. LA MÈTA Dove si vuole arrivare? A introdurre i ragazzi nella fede pasquale e nel farla ritrovare ai loro genitori. I sacramenti dell IC immergono nel Cristo morto e risorto. Si vuole pertanto, di esperienza in esperienza, far entrare dentro ragazzi e genitori nel mistero della Pasqua di Cristo come radice di senso per la loro vita qui e come meta da raggiungere nella vita eterna. Stiamo, però, parlando di iniziazione. Si tratta di aprire la porta su questa grande spiritualità e su questa dimensione specifica del cristianesimo. Non dobbiamo spiegare tutto! Dobbiamo accompagnarli sulla soglia della loro Pasqua (i sacramenti della fede) e farli entrare dentro la comunità pasquale (la Chiesa). L apprendistato, non è l esperienza matura e piena. Quella, se Dio vorrà, la farà maturare in loro in altri tempi, in altri momenti e forse in altri ambienti che non sono quelli della parrocchia. Se mi si consente un esempio: l iniziazione non è l università della fede, è semplicemente la scuola materna ed elementare. 2. IL PERCORSO E GLI OBIETTIVI INTERMEDI Il percorso è ritmato sui quattro tempi e i tre gradini (gradus) dell iniziazione cristiana degli adulti e dei ragazzi: 1

INIZIAZIONE CRISTIANA DEGLI ADULTI PROGETTO DIOCESANO Anno 0 : formazione della prima équipe, informazione alle famiglie e alla comunità 6-7 anni PRIMO TEMPO PRECATECUMENATO PRIMO TEMPO LA PRIMA EVANGELIZZAZIONE CATECUMENATO Primo gradino : Ingresso nel catecumenato - Bibbia - Liturgia e preghiere - Conversione - Testimonianza ecclesiale Celebrazione: Ingresso nel 2 Tempo (consegna del Vangelo) - Fase biblica - Fase liturgico-comunitaria - Fase esistenziale TERZO TEMPO Secondo gradino : Iscrizione del nome QUARESIMA : TEMPO DELLA PURIFICAZIONE (o illuminazione) Terzo gradino : Battesimo, Cresima e Prima Eucaristia TERZO TEMPO Celebrazione: Elezione ai sacramenti QUARESIMA DELL ELEZIONE AI SACRAMENTI Celebrazione: Cresima e Prima Eucaristia QUARTO TEMPO LA MISTAGOGIA QUARTO TEMPO LA MISTAGOGIA 11-14 anni Primo tempo: la prima evangelizzazione (tre fasi) Obiettivo di questo primo tempo della durata di circa due anni almeno è di formare il gruppo, inteso come l insieme dei ragazzi, dei genitori e degli accompagnatori; di portare a una prima scoperta e all incontro con Gesù e alla scelta di continuare come famiglia il cammino verso il completamento dell iniziazione cristiana dei figli. Le tre fasi portano a : 1) formare il gruppo: 2) aprirsi all ascolto della parola di Gesù; 3) accogliere il primo annuncio, accompagnati dai vangeli sinottici, intorno alle vicende di Gesù e dei discepoli dalla incarnazione alla pentecoste, facendo risuonare con forza una prima volta l annuncio della morte risurrezione (Kerigma). L annuncio della Pasqua tornerà in tutti i tempi e in tutte le fasi, cambierà, però, l angolatura con cui lo si presenta: come vertice della storia della salvezza nella fase biblica; come mistero celebrato nella fase liturgico comunitaria; come mistero di cui rivestirci nella fase esistenziale e nell ultima quaresima; come dimensione permanente della vita cristiana nella mistagogia. 2

Secondo tempo: verso i sacramenti (tre fasi) Dopo il tempo della prima evangelizzazione il gruppo genitori, ragazzi, accompagnatori - entra nel secondo tempo. È il periodo di maturazione nel quale, attraverso la Parola, la conversione, la liturgia, l esperienza di gruppo che diventa sempre più ingresso nella comunità parrocchiale, saranno accompagnati ai sacramenti pasquali della confermazione e dell eucaristia. Questo secondo tempo è articolato in tre fasi: 1) biblica; 2) liturgico-comunitaria; 3) esistenziale. Scopo di questo tempo non è quello di «spiegare» i sacramenti della Confermazione, dell Eucaristia e della Penitenza, ma di accompagnarvi i ragazzi perché maturino una vita cristiana pasquale. Meta di tutto è la formazione in essi dell uomo rinnovato a immagine del Risorto. Questo è possibile solo attraverso il dono di Dio nei sacramenti pasquali. La comunità dei fratelli può solo predisporre il terreno, affinché questo avvenga. Terzo tempo: la Quaresima dell elezione ai sacramenti Nell ultimo anno, all'inizio della Quaresima, dopo un discernimento fatto dagli accompagnatori, i fanciulli e i ragazzi entrano nel tempo che invita tutti alla conversione e a riscoprire il proprio battesimo. Il percorso dei ragazzi e dei genitori incontra così il percorso dell anno liturgico celebrato da tutta la comunità parrocchiale. I fanciulli sono condotti a vivere questo tempo in un clima di preghiera e celebrazione, purificando il cuore e la mente, rettificando le intenzioni per aderire sempre più intimamente a Cristo accompagnati da tutta la comunità. Questa fase dell itinerario privilegia la presenza del gruppo (ragazzi, genitori, accompagnatori) alla celebrazione eucaristica domenicale. È il tempo della invocazione del dono di Dio e della preparazione spirituale a ricevere i sacramenti. Seguendo la struttura della Quaresima suddividiamo questo tempo in due parti. Una prima parte (Il progetto della nostra vita con Gesù) accompagna alla prima celebrazione della Penitenza (ultima domenica prima della quaresima o prima domenica di Quaresima) e alla elezione ai sacramenti (seconda domenica di Quaresima). Le ultime tre domeniche quaresimali hanno caratterizzazioni diverse nei tre anni del ciclo del Lezionario festivo. Questa seconda parte della Quaresima utilizzerà sempre l anno A, l anno che ha le pericopi evangeliche di tonalità battesimale. Partendo dai Vangeli della Samaritana, del Cieco e di Lazzaro, ragazzi e genitori riscopriranno il senso dell unico mistero pasquale celebrato dai tre sacramenti: battesimo, confermazione, eucaristia. Quarto tempo: la mistagogia (tre fasi) Alla celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione fa seguito la «mistagogia» in tre fasi, che dura circa due o tre anni, durante la quale i ragazzi sono chiamati ad approfondire i misteri celebrati, si consolidano nella vita cristiana e si inseriscono pienamente nella comunità. Questo tempo andrà articolato intorno alle tematiche catechistiche: 1. L eucaristia e la domenica; 2. Il discepolato e la conversione (sacramento della Penitenza); 3. La carità e la vocazione. Andranno anche declinati temi formativi, adatti ai preadolescenti. Non vanno dimenticate attività di animazione della vita di gruppo, di servizio caritativo e una iniziale direzione spirituale. 3

3. AL RITMO DEI RITI: TAPPE E CELEBRAZIONI Le celebrazioni scandiscono i diversi tempi dell itinerario. Non sono tutte della medesima importanza. Le celebrazioni principali sono tre e sono quelle che separano i quattro tempi del cammino: a) la consegna del vangelo che apre il secondo tempo; b) l elezione ai sacramenti all inizio dell ultima quaresima (passaggio dal secondo al terzo tempo); c) la celebrazione dei sacramenti, dopo la quale si apre il quarto tempo (la mistagogia). Tutte queste celebrazioni coinvolgono la comunità parrocchiale e la famiglia. Altre celebrazioni ritmano i diversi momenti della vita del gruppo o le fasi interne ai diversi tempi e non vanno enfatizzate. Sono celebrazioni da vivere all interno del gruppo insieme ai genitori, se possibile. Sono di questo genere la celebrazione proposta alla formazione del gruppo nella prima evangelizzazione (primo tempo); le diverse consegne restituzioni (Traditio Redditio), previste nelle tre fasi del secondo tempo (Consegna del Credo; del Padre nostro; dei Comandamenti); la celebrazione di chiusura della mistagogia, insieme ad altre che si possono utilizzare durante la mistagogia stessa. Ci sono, infine, le celebrazioni / preghiere proposte nelle Guide alla fine di ogni incontro. Il loro scopo è quello di tradurre in ascolto preghiera il messaggio della Parola incontrato durante l incontro e di una graduale formazione alla preghiera biblica, liturgica e personale. 4. L ITINERARIO DEI GENITORI Parte integrante del progetto è il coinvolgimento dei genitori. Siamo consapevoli che la famiglia è in crisi, ma vogliamo comunque sommettere sull adulto che è sposo/a o comunque genitore. Le schede proposte traducono un modello formativo scelto con consapevolezza e responsabilità, che si rifà allo stile dell apprendimento attraverso il laboratorio, aiutando l adulto a divenire protagonista del proprio processo di formazione: ENZO BIEMMI, Compagni di viaggio, EDB, Bologna 2003. Il punto di partenza che ha portato all elaborazione del percorso dei genitori è chiaramente antropologico: parte dalla loro esperienza (riuscita o meno) di coppia e famiglia. Una coppia, sempre più consapevole del mistero da cui è abitata, è capace di farsi annunciatrice di una Presenza che rinnova la vita degli figli e della società. Queste sono le ragioni di fondo che giustificano la scelta dei sussidi di lavorare preferibilmente con la coppia degli sposi e dei genitori valorizzando la loro stessa esperienza. Nel gruppo dei genitori possono essere presenti anche persone separate, risposate o singoli membri della coppia. Proprio in questo caso si suggerisce di non rinunciare al lavoro di coppia, là dove è possibile, integrandolo con attività personali o a piccoli gruppi che cercano di far vivere a tutti in modo proficuo la fase della ri-espressione. 4

5. LA STRUTTURA DEGLI INCONTRI Gli incontri dei ragazzi La struttura consigliata per gli incontri dei ragazzi non prevede la classica ora di catechismo / lezione, ma un momento di esperienza di gruppo. Assomigliano più a tanti piccoli ritiri spirituali che a lezioni. Infatti devono sperimentare tutte e tre le dimensioni della vita cristiana: l ascolto della Parola che produce la conversione, la preghiera, la vita fraterna. Dopo una breve introduzione che precisa i contenuti dell incontro le diverse schede offrono questa organizzazione dell incontro, che può essere variata, perfezionata, ma non stravolta perché parte integrante del metodo formativo: 1. Ascoltiamo 2. Riflettiamo 3. Facciamo 4. Preghiamo 5. Impegno in famiglia Gli incontri dei genitori Ogni incontro che viene proposto ai genitori in fedeltà al modello formativo scelto non può ridursi ad un ora di predica, ma la persona viene coinvolta in tutte le dimensioni del suo essere dentro ad un cammino, non semplicemente catechistico, ma di vera e propria evangelizzazione. Le schede quindi sono strutturate in diversi momenti ognuno dei quali esprime il metodo della globalità abbracciato. Il metodo si ispira a: di ENZO BIEMMI, Compagni di viaggio, EDB, Bologna 2003. La struttura degli incontri attualizza le tre fasi previste dal metodo: 1. Fase proiettiva 3. Fase analitica: Ascolto della Parola e Riflessione 4. Fase della riappropriazione. La fase proiettiva, attraverso provocazioni e tecniche di animazione di gruppo vuole fare emergere il vissuto e le pre-comprensioni degli adulti che incontriamo; l ascolto e l approfondimento vogliono far accostare l adulto alla Parola di Dio e a scoprire quale senso essa dà a quel particolare aspetto della vita; la fase della riappropriazione attraverso riflessioni in coppia, in piccoli gruppi e nel gruppo al completo vuole portare a prendere coscienza degli atteggiamenti da cambiare (conversione). 5

6. I SUSSIDI DIOCESANI La sussidiazione ha previsto per i diversi tempi del percorso le Guide per gli accompagnatori i gruppi dei ragazzi e dei genitori e i Quaderni attivi (non per la mistagogia) per facilitare l attività con i ragazzi. I testi sono acquistabili in Curia e alla FOCR. Nello schema che segue la corrispondenza tra i tempi del percorso e i volumi editi: Anno 0 : formazione della prima équipe, informazione alle famiglie e alla comunità 6-7 anni PRIMO TEMPO LA PRIMA EVANGELIZZAZIONE - FASE BIBLICA - FASE LITURGICO-COMUNITARIA 6

- FASE ESISTENZIALE TERZO TEMPO QUARESIMA DELL ELEZIONE AI SACRAMENTI Celebrazione: Cresima e Prima Eucaristia QUARTO TEMPO LA MISTAGOGIA 11-14 anni 7