NEW YORK 3 11 DICEMBRE 2010



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Transcript:

NEW YORK 3 11 DICEMBRE 2010

Venerdi 3 dicembre Grande regalo per il compleanno delle 3 bimbe grandi: viaggio a New York! Loro lo desiderano tanto e noi siamo cosi felici di portarle. Ormai ci penso da almeno 2 mesi...sant Ambrogio cade di mercoledi per cui si perdono solo 2 giorni di scuola per una settimana di vacanza, Fabiana ha trovato 5 voli con le miglia Lufthansa, Fabio ha piazzato di conseguenza la sua solita settimana di lavoro a ny, dopo lunga ricerca ho trovato anche un appartamento che dalle foto sembra bellissimo e fatto proprio per noi (con un rate in linea con i rimborsi Accenture). Comperata la guida e fatto il programma...siamo pronti! Ieri abbiamo fatto le ultime commissioni, un po di compiti e chiuso i lavori pendenti... poi le valigie: ne abbiamo prese 6 grandi piu una espandibile (non di sa mai). Stamattina sveglia con calma perchè l aereo è solo alle 13.30. Finiamo le borse e poi facciamo in internet i New York pass (accesso prepagato e scontato alle principali attività...da ritirarsi stasera al Planet Holliwood di Times Squeare!). Chiamiamo 2 taxi e andiamo con grande eccitazione all aereoporto. Tobia rimarrà a casa con Elena...sembra proprio tutto a posto. Volo fino a Francoforte e poi, dopo 2 ore, da li a New York. Fabio lavora in business mentre noi siamo belle strette in economy (e non abbiamo nemmeno la tv). Il volo dura 2 P age

sette ore e atterriamo puntuali al JFK che sono le 19.30. Le valigie arrivano tutte immediatamente e all uscita vediamo il cartello Fabio Vacirca...ma dai!!! Fabio ci ha fatto una sorpresa...c è una lunghissima limousine bianca che ci aspetta. Non ci possiamo credere. Dentro è enorme...con le lucine che cambiano colore sul soffitto e il bar. Incredule ci avviciniamo a Manhattan. Dobbiamo passare da Time Square per ritirare i nostri pass per le attrazioni e la limousine fa un po fatica a muoversi nel traffico e a fare le curve a 90 gradi. Le bimbe sono estasiate e stanno con il naso all insu a guardare le luci dei grattacieli. Attraversiamo quindi quasi tutta Manahttan e arriviamo al 75 di Wall Street. Qui ci aspetta Raphaella dell agenzia Harmonycity che ci dà le chiavi dell appartamento e ci spiega un po di cose. L appartamento è semplicemente una meraviglia: al 39 piano, tantissime finestre che danno su Brookling e sul fiume. Si vede anche il ponte. La casa è nuova, arredata benissimo e con tutti i comfort. Abbiamo 2 camere, una per noi e una per le bimbe (con lettone matrimoniale e anche letto gonfiabile), 3 bagni e una cucina Boffi Le bimbe si fiondano a letto mentre noi decidiamo di uscire e andare a mangiare un boccone. Andiamo nel vicino Seaport mall e troviamo un posticino ancora aperto con tavolino con candela dove poter chiacchierare e fare i piani per domani. 3 P age

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7 P age Sabato 4 dicembre Con tutte queste finestre abbiamo praticamente visto l alba sorgere dietro a Brooklin. Facciamo velocemente colazione e poi usciamo. L aria è freddissima è c è pure vento. Non c è nessuno il sabato mattina fra queste strade del financial district. Noi attraversiamo Battery Park (vediamo il primo di tanti scoiattoli e un tacchino nell area giochi)e ci mettiamo in coda per il traghetto per la Statua della Liberta.Pur essendo presto avendo i City Pass dobbiamo fare una discreta coda per il metal detecor. Ci allontaniamo da manatthan e andiamo verso la statua della liberta. Per le bimbe è una grande emozione: finalmente vedono la signora con il gelato! Il cielo è limpido e soffia un vento polare. Non abbiamo i biglietti per salire fino alla corona (bisogna prenotare almeno 3 mesi prima). Peroì seguiamo il tour (nel vero senso della parola: facciamo il giro della statua) gestito da un ranger (quelli di Yellostone) davvero appassionato della Lady, come dice lui. Ci racconta un sacco di aneddoti: La statua regalata dai Francesi. Eiffel ha ideato la struttura. Prima era un faro, poi hanno dovuto sostituire con una fiamma in oro. Il vero problema è stato recuperare i soldi per il grande basamento (che pero ci voleva, altrimenti non si vedeva da lontano: hanno venduto piccoli modellini, Pulizzer ha promesso inserimento nome nella prima pagina del giornale a chi dava qualcosa in beneficienza) Ecc ecc Ci racconta davvero un sacco di cose per quella che è semplicemente una statua ma un grande simbolo. La libertà che illumina il mondo (in. Liberty enlightening the world; fr. La liberté éclairant le monde), conosciuta più comunemente con il nome di

statua della Libertà, è un monumento simbolo di New York e degli interi Stati Uniti d'america. Svetta all'entrata del porto sul fiume Hudson, sulla rocciosa Liberty Island (un tempo Bedloe's Island), come ideale benvenuto a tutti coloro che arrivano negli USA [1] ed è costituita da un'armatura di acciaio rivestita di lastre di rame (modellate a martello e assemblate con rivetti), su un basamento granitico di provenienza sarda [2]. È alta 93 metri (compresi i 47 m del piedistallo) [3] ed è visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776 (giorno dell'indipendenza americana); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti. Ideata da Édouard René de Laboulaye, costruita a Parigi su progetto di Frédéric Auguste Bartholdi e realizzata ingegneristicamente da Gustave Eiffel (il creatore dell'omonima torre), essa fu donata dai francesi agli Stati Uniti d'america in 1883 casse trasportate a New York per mezzo di una piccola nave (che dovette effettuare numerosi viaggi) e ivi assemblata, in segno di amicizia tra i due popoli e in commemorazione della dichiarazione d'indipendenza di un secolo prima (1776), ma a causa del protrarsi dei lavori fu completata solo nel 1884 e inaugurata il 28 ottobre 1886, dieci anni dopo la ricorrenza. Durante le celebrazioni per l'inaugurazione, si formò spontaneamente la prima ticker-tape parade, evento divenuto tipico della cultura statunitense e legato particolarmente alla città di New York. Nel 1924 la statua divenne monumento nazionale insieme all'isola sulla quale è posta. Riprendiamo il traghetto e andiamo ad Ellis Island da dove passarono milioni e milioni di immigrati (solo quelli di seconda e terza classe...gli altri andavano direttamente al porto di Manhattan). Prendiamo le audioguide in italiano per cui ci godiamo con calma la visita di tutto il sito. Al termine andiamo a fare la ricerca sul data base che contiene i nomi di tutti coloro che da qui sono passati e troviamo il bisnonno di Fabio: Filippo Vacirca arrivato nel 1913! 8 P age

Ellis Island è un isolotto alla foce del fiume Hudson nella baia di New York. Antico arsenale militare, dal 1892 al 1954, anno della sua chiusura, è stata la maggiore frontiera d'ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Il porto di Ellis Island ha accolto più di 12 milioni di aspiranti cittadini statunitensi (prima della sua apertura altri 8 milioni transitarono per il Castle Garden Immigration Depot di Manhattan), che all'arrivo dovevano esibire i documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati a New York. Medici del Servizio Immigrazione controllavano brevemente ciascun emigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute (ad esempio: PG per donna incinta, K per ernia e X per problemi mentali). Chi superava questo primo esame, veniva poi accompagnato nella Sala dei Registri, dove erano attesi da ispettori che registravano nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione, disponibilità di denaro, professione e precedenti penali. Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e venivano accompagnati al molo del traghetto per Manhattan. I "marchiati" venivano inviati in un'altra stanza per controlli più approfonditi. "I vecchi, i deformi, i ciechi, i sordomuti e tutti coloro che soffrono di malattie contagiose, aberrazioni mentali e qualsiasi altra infermità sono inesorabilmente esclusi dal suolo americano" rammentava il vademecum destinato ai nuovi venuti. Tuttavia risulta che solo il due percento degli immigranti siano stati respinti. Per i ritenuti non idonei, c'era l'immediato reimbarco sulla stessa nave che li aveva portati negli Stati Uniti, la quale, in base alla legislazione americana, aveva l'obbligo di riportarli al porto di provenienza. Il picco più alto si ebbe nel 1907 con 1.004.756 di persone approdate. Dal 1917, modifiche alle norme d'ingresso, limitano i flussi immigratori. Viene introdotto il test dell'alfabetismo e dal 1924 vengono approvate le quote d'ingresso: 17.000 dall'irlanda, 7.000 dal Regno Unito, 5.800 dall'italia e 2.700 dalla Russia. La Depressione del 1929 diminuisce ulteriormente il numero degli immigrati, dai 241.700 del 1930 diventano 97.000 nel 1931 e 35.000 nel 1932. Contemporaneamente Ellis Island diventa un centro di detenzione per i rimpatri forzati: dissidenti politici, anarchici, senza mezzi e senza lavoro vengono obbligati a tornare al loro paese d'origine. Gli espulsi a forza dagli Stati Uniti sono 62.000 nel 1931, 103.000 l'anno successivo e diventano 127.000 nel 1933. Durante la Seconda guerra mondiale vi vengono detenuti cittadini giapponesi, italiani e tedeschi e il 12 novembre 1954 il Servizio Immigrazione lo chiude definitivamente, spostando i propri uffici a Manhattan. Dopo una parziale ristrutturazione negli anni ottanta, dal 1990 ospita il Museo dell'immigrazione. 9 P age

Riprendiamo il traghetto e torniamo a Manhattan: ci fermiamo a Battery Park dove assistimo ad uno spettacolino di alcuni ragazzi che fanno Step e altre acrobazie e poi andiamo a cercare un posto dove mangiare qualcosa. Scegliamo Friday s: classica catena di american food dove non possiamo far altro che prendere un mega hamburgher!. Andiamo quindi a vedere il nuseo dei grattacieli che si trova li vicino: a dir la verità è un po deludente. Ci sono foto di tutti i grattacieli piu alti del mondo e poco altro...pero comperiamo un bellissimo poster. Percorriamo quindi la strada pedonale/ciclabile verso nord fino a che arriviamo a Ground Zero. E ormai un grandissimo cantiere: dopo tante polemiche stanno costruendo altri 2 grattacieli mentre dove c erano le torri gemelle faranno due grandi fontane quadrate con acqua a cascata. Andiamo anche al visitor center dove ci sono foto, cose ritrovate fra le macerie e testimonianze varie. E molto commovente e lasciamo anche noi un messaggino. Ritorniamo verso casa a piedi e ci mettiamo a letto per una bella tardiva penichella (abbiamo anche un po il fuso...). A fatica ci svegliamo alle 8 (facciamo una fatica terribile a svegliare le bimbe) e a piedi ripercorriamo la Boadway e andiamo a Tribeca in un ristorante Argentino. Al ritorno cerchiamo su internet e guardiamo i video della caduta delle torri gemelle cosi le bimbe capiscono bene cosa è successo. La nostra casetta è davvero stupenda: se spegniamo le luci vediamo fuori uno spettacolo scintillante. 10 P age

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Domenica 5 dicembre Questa notte abbiamo tirato le tende per cui non ci svegliamo proprio all alba. Colazione e poi subito fuori. Andiamo ancora a Battery Park per noleggiare le biciclette ma purtroppo dal primo dicembre è chiuso per cui... tutto a piedi! Passiamo davanti al City Hall (il grandioso comune della città in una bellissima piazza) e poi saliamo sul ponte di Brooklin. La costruzione del ponte di Broklyn iniziò il 3 gennaio 1870, richiese la manodopera di 600 operai e costò 15,5 milioni di dollari dell'epoca. Durante i lavori 27 di essi persero la vita, la maggior parte per embolia gassosa dopo aver effettuato immersioni nelle camere di scavo sottomarine. Anche l'ingegner Roebling rimase vittima nel 1869 di un incidente durante l'attracco di un traghetto. Il suo posto venne preso dal figlio, Washington Roebling, che rimase a sua volta ferito e paralizzato parzialmente a causa di un'embolia gassosa. Venne aiutato nel completamento dell'opera dalla moglie, Emily Warren Roebling, che operò sotto la sua supervisione. Il ponte venne definitivamente aperto al transito il 24 maggio 1883. Il ponte è costituito da 4 cavi d'acciaio assicurati ad ancoraggi fissati ad apposite piastre (una per ogni cavo) contenute all'interno di calotte di granito alte fino a 3 metri e poste agli estremi del ponte stesso. Ogni cavo è composto da 5657 km di filo d'acciaio galvanizzato con zinco al fine di renderlo resistente al vento ed alla pioggia. Due piloni, posti a circa 300 metri dalle calotte, poggiano su cassoni grandi come 4 campi da tennis, e vengono utilizzati come punti di ancoraggio per i cavi grazie a piastre a sella poste sulle loro sommità. La base del ponte invece è costituita da travi di acciaio del peso di 4 tonnellate ciascuna assicurate a tiranti verticali (assicurati a loro volta a tiranti diagonali) il cui scopo 13 P age

è mantenerle in posizione. Il ponte una volta completato si presentava con una struttura a 5 corsie. In passato le due corsie esterne venivano impiegate per il transito di carrozze, le due corsie intermedie per il transito delle cabine della teleferica e la corsia centrale per quello dei pedoni. Oggi le corsie esterne ed intermedie (diventate 6 in totale, 3 destinate al traffico in direzione Brooklyn e 3 destinate a quello in direzione Manhattan) sono destinate ai mezzi a motore e quelle centrali sono per metà pista pedonale e per metà pista ciclabile. E una bella giornata anche se c è un vento freddissimo che ci congela le estremità. Man mano che procediamo vediamo Manhattan che diventa sempre piu grande e scintillante. Mettiamo piede a Brooklyn e gironzoliamo un po nella zona del quartere residenziale...mettiamo il piede anche in una chiesa dove è in corso una funzione e c è un bellissimo coro in divisa blu che canta seguendo il direttore d orchestra: dobbiamo dirlo a don Francesco che bisogna fare cosi. Qui le casette sono tutte simili: qualche gradino per arrivare alla porta di ingresso e poi sviluppo in verticale ma solo petr uno o due piani. Arriviamo quindi alla Promenade: passeggiata lungo il fiume con splendida vista sui grattacieli. I piedi incominciano a fare un po male e poi siamo davvero congelati per cui, anche se è un po presto, ripariamo in un locale molto molto tipico dove facciamo il brunch 14 P age

domenicale. Nel sotterraneo dove ci sono i bagni stanno anche girando un film e vediamo dunque gente truccata e set cinematografico. Proseguiamo la nostra camminata e rientriamo facendo il Manhattan Bridge che pero non è cosi suggestivo come il suo vicino: è a due piani e passa la metropolitana per cui si vede poco ed è tanto rumoroso. Arriviamo proprio in piena Chinatown e rimaniamo molto colpiti dai negozietti e bancarelle di ogni cosa e dal brulicare di gente. Prendiamo la metropolitana e andiamo a midtown...dove entriamo nel turbine dello shopping natalizio. Prendiamo la metropolitana fino al Rockfeller center e gironzoliamo un po fra le vetrine. Vorremmo tanto entrare entrare da Abercrombie ma c e una lunghissima coda per cui rimandiamo 15 P age

16 Facciamo Page un pezzo di Fifth fino all apple store e incominciamo a comperare qualche

Facciamo un pezzo di Fifth fino all Apple store e incominciamo a comperare qualche regalo. Poi andiamo a piedi fino a Times Squeare (siamo veramente cotte...abbiamo camminato un sacco!) a vedere le lucine e tutto il traffico. Arriviamo in metro fino a casa e ci facciamo un bel pisolo, anche se e un po tardi. Dato che a New York la cucina e internazionale, questa sera proviamo un cinese! Lunedi 6 dicembre Inizia la settimana lavorativa e il papa si mette in giacca e cravatta, prende la metropolitana e va a lavorare! Noi ci svegliamo con piu calma... e andiamo a comperare da Wallgreen un po di medicine perche il raffreddore incombe (troppo freddo ieri!). Siamo proprio una famiglia newyorkese Prendiamo la metro e andiamo a Time Squeare dove entriamo a visitare Madame Tussaud. 17 P age

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Facciamo un doveroso giro nel negozio della Levi s (anche se non comperiamo nulla) e poi attraversiamo Time Squeare e andiamo nel negozio degi M ms...l avevo visto altre volte ma non ci ero mai entrata: e incredibile quante cose si possono fare a forma di m ms!! Ci sono delle cartucciere enormi con smarties di tutti i colori! Ovviamente ci facciamo 4 bei sacchettini pieni di colori. Andiamo a piedi un po verso nord e ci troviamo per pranzo con papa...hamburgher! Proseguiamo quindi a piedi fino da Hollister sulla fifth e, dopo aver fatto un po di coda, riusciamo ad entrare. Comperiamo un bel po di cose anche perche le bimbe hanno i budget dati dalle nonne per regali di compleanno arretrati e regali di Natale in anticipo. Ritorniamo a casa cariche di sacchetti giusto per cambiarci e poi risaliamo (sempre in metro) fino alla 72a a cena a casa di Narendra (collega indiano di papa che prepara cena indiana). 19 P age

Martedi 7 dicembre Colazione con papa e poi lui va al lavoro. Naturali. Pur facendo con calma, alle 9 siamo in metropolitana verso nord: Museo di Scienze Abbiamo preso una linea express che non ferma a tutte le fermate per cui dobbiamo fare un pezzo a piedi... piano piano stiamo incominciando a capire bene come funzionano i treni della metro. Guarda caso passiamo proprio davanti ad un negozio di huggs e le bimbe mi regalano i modernissimi stivali per Natale (che pero incomincio a indossare subito perche fa troppo freddo). Il museo e gigantesco e ovviamente facciamo delle scelte: big bang, animali di africa e nord america, primati e dinosauri (per la gioia di Flavia che li sta studiando quest anno). Dopo 3 ore siamo veramente cotte. 20 P age

AMERICAN MUSEUM OF NATURAL HISTORYRY Fondato nel 1869 con lo scopo di incoraggiare e sviluppare gli studi delle scienze naturali, l'american Museum Of Natural History è tra i più grandi musei di storia naturale del mondo. Mostra tutti gli aspetti delle scienze naturali, dal regno animale all'evoluzione della terra. Tra le principali sezioni quella dedicata ai dinosauri, con lo scheletro di dinosauro più alto al mondo; quella sullo studio dell'evoluzione dell'uomo; quella dove sono esposte gemme e minerali, che contiene lo Zar of India, lo zaffiro più grande del mondo (563 carati); quella dedicata al mondo marino, con una balena lunga 30 metri; quella dedicata al mondo vegetale con la sezione di una sequoia gigante che era alta circa 100 metri, aveva un diametro di 27 metri con 1342 anelli annali (tagliata nel 1891, iniziò la sua crescita nel 550 d.c.). Oltre a queste sezioni permanenti ci sono quelle in via di sviluppo, come il completo rifacimento dell'hayden Planetarium che comprenderà anche una nuova mostra sul pianeta terra ed aprirà nel 2000 e le esibizioni temporanee. All'interno del museo c'è il Naturemax, un cinema dotato di un grande schermo dove vengono proiettati documentari. Il museo è infine costituito da vari dipartimenti dove ricercatori scientifici studiano le varie materie delle scienze naturali. Tra queste: antropologia, astrofisica, biologia, entomologia, ittiologia, ornitologia, paleontologia. Riprendiamo la metropolitana e scendiamo vicino alla Fifth: pranzo da Mc Donalds (mi tocca!). Andiamo quindi al Rockfeller Center per pattinare. Inizialmente non volevo mettermi pure io i pattini ma poi ho ceduto... siamo qui e dobbiamo provare tutto. Non siamo per nulla brave e all inizio stiamo vicino al bordo, ma poi prendiamo confidenza e giriamo anche abbastanza velocemente. 21 P age

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Una volta stufe di pattinare ci mettiamo in coda da Abercrombie e comperiamo ancora un po di cose. Questa sera siamo a cena con Jim Coleman a Midtown per cui ci parcheggiamo nella sua camera di albergo per una mezz oretta di riposino in attesa che lui e papa escano dall ufficio. Lasciamo i bagagli e Jim ci porta in un posto bellissimo per cena (Stardust) : stile anni 60 con i camerieri che cantano: sembra di essere dentro ad un musical 23 P age

Mercoledi 8 dicembre Anche oggi papà va a lavorare e noi dormiamo un pochino di piu. Prendiamo la metro e andiamo al Moma...ovviamente la nostra card prevede l ingresso anche a tanti altri musei, ma le ragazze sono ancora un po piccole e forse il Moma e piu digiribile. Paola e la fotografa ufficiale e riesce a fare delle foto davvero belle, con un ottica e una visuale davvero unica e diversa dalle mie. Viene apprezzato molto il piano del disegn e quello con gli Impressionisti (soprattutto il Van Gogh). 24 P age

Pranzo da vere americane sugli sgabelli fronte strada di un self service e poi... passeggiamo. D altronde una delle cose che si fa di piu a NY e proprio camminare. Scendiamo verso sud sulla Fifth passando anche davanti alla biblioteca (quella del film con l innondazione della citta a causa dello scioglimento dei ghiacci) e facciamo una sosta per i sigari per papa da Nat Sherman. Andiamo quindi a visitare l Empire State Building. Per prima cosa facciamo l Experience ESB che e un simulatore che ti fa sembrare di sorvolare su un aereo tutta Manhattan avanti e indietro. Saliamo poi al primo osservatorio dell 86 piano da dove vediamo il freddo tramonto sulla citta e poi prendiamo un altro ascensore e arriviamo al 102 piano (per fortuna al chiuso) che si trova proprio ai piedi dell antenna...qui sembra proprio di volare. L'edificio dell 'Empire State Building sorge dove un tempo c'era la prima sede del Walford Astoria Hotel. Nel 1929 il Walford spostò la sua sede in quella attuale e al suo posto venne dificato l'empire. Gli scavi delle fondamenta di questo prestigioso edificio iniziarono poche settimane prima del terribile crollo della borsa dell'ottobre 1929 e i lavori furono ultimati nel 1931, non molti mesi dopo l'inaugurazione del Chrysler, a cui rubò il primato di edificio più alto del mondo, superandolo di circa 60 metri. Per innalzare l'empire State Building occorsero 14 mesi di lavori serrati, durante i quali fu battuto il record di costruzione di quattro piani alla settimana e, cosa mai successa prima di allora, le spese furono inferiori a quelle previste durante la progettazione. L'inaugurazione avvenne il 1 maggio del 1931 anche se meno della metà degli spazi erano già stati affittati, cosa che gli valse il nomignolo di Empty (vuoto) State Building. Ma il vero successo dell'edificio che si affaccia sulla Fifth Avenue furono le terrazze 25 P age

panoramiche aperte al pubblico. Per la prima volta infatti si pensò di dotare un edificio di quell'altezza di un osservatorio panoramico aperto ai turisti. Alle terrazze, come ai piani superiori, ci si accedeva con gli ascensori in grado di arrivare all'86 piano in meno di un minuto. In un secondo momento si pensò di dotare l'edificio di un pennone di attracco per dirigibili, ma l'operazione risultò essere più ardua del previsto e cos" questo divenne una torre per la ricezione di programmi radiotelevisivi. Il pennone alto 46 metri ancora oggi trasmette i programmi di diverse reti tv e radio in altri 4 stati oltre New York. Nel 1933 l'empire fece la sua apparizione nel cinema, diventando celebre la sua scalata da parte di King Kong, che da lassù cercava di catturare gli aerei che lo attaccavano. Infatti, negli ascensori che portano all'80 piano è possibile incontrare King Kong che vi tiene compagnia lungo il percorso verso l'alto. Alcuni numeri: - 14 i mesi in cui ne è stata completata la costruzione - 73 ascensori che lavorano fino ad una velocità di 25 Km orari - 1860 gradini - 4000 i lavoratori impiegati ogni giorno 7 giorni su 7 (comprese le feste) - 6,500 finestre - 750,000 metri di fili elettrici - 10,000,000 di mattoni utilizzati - $50,000,000 il costo stimato iniziale - $41,000,000 costo effettivo finale 26 P age

Torniamo a casa. Le altre vanno a farsi un pisolo mentre io e Paola andiamo a fare shopping: Abercrombie (con tanta roba per papà) e Victoria Secret s. Torniamo e ci prepariamo per la cena: andiamo a Brooklin in un posto molto famoso che si chiama Peter Lugan: è una vecchissima macelleria. Tavoloni di legno e la piu buona carne mai mangiata. Prima ordiniamo bistecca per 4 poi...troppo buona...ancora per 3. Ritorniamo sempre in metro..ormai siamo bravissimi. Giovedi 9 dicembre Oggi anche papà è in ferie...per cui dormiamo fino alle 9 e mezza! E una iornata bellissima. Scartata la gita in battello (fa freddo e ci sono poche alternative) prendiamo la linea rossa a andiamo a Columbus Circle a noleggiare le bici per un giro di 3 ore in Central Park. Tutti e sei con la nostra bici e le bimbe pure con il caschetto. Facciamo proprio tutto il giro del parco. Sosta alla fontana sul laghetto piccolo, saliamo sul castello in alto con la stazione metereologica, facciamo il giro intorno al lago grande fino ad arrivare ai piedi di Harlem. Poi ritorno. Lasciamo le bici e ben affamati andiamo a pranzare da Pain Quotidien...un po piu salutare del solito. Poi puntiamo al negozio della Nike. Passiamo davanti ad un estetista specializzata in unghie e tutti insistono perchè io mi fermi...e io accetto ben volentieri: 40 minuti di coccole. Massaggio alla cervicale, paraffina sulle mani e un bellissimo smalto 27 P age

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colorato (io che non lo metto mai). Raggiungo gli altri a Nike Town ma li trovo tutti un po nervosetti perchè non sono riusciti a trovare quello che volevano. Usciamo che è già buio...andiamo sulla Broadway e iniziamo a scendere: dalla 58 alla 34 dove si trova il Medison Squeare Garden: Fabio ci ha regalo i biglietti per il Circle Du Soleil. La struttura è enorme...tutto larghissimo: qui si sono giocate importanti partite e match di box. Abbaimo dei posti bellissimi. Lo spettacolo è come sempre grandioso: bravissima una ragazza con il cerchio rosso, una con i cerchi d argento...e poi quello sulla fune, l equilibrista e 4 cani...ma poi quando inizia a nevicare in sala quasi ci commuoviamo. Davvero bellissimo. Usciamo alle 9.30 a e andiamo a cenare in un vicino fast food. Torniamo prendendo ben 5 metro...ma arriviamo come sempre alla nostra bellissima casetta. NB: Claudia ha perso il pass della Metro per cui c è stata un po di tensione 29 P age

Venerdi 10 dicembre Questa mattina si poltrisce davvero e dormiamo un bel po. Mentre Fabio lavora e le bimbe si preparano io faccio una corsa al vicino Abercrombie a cambiare la taglia di alcune cose che abbiamo comperato a papà. Torno e partiamo subito. Sosta per alcune camicie di papà e poi prendiamo la metro rossa fino alla 34. Risaliamo camminando...un cappuccio/hot chocolate da Starbacks (che ci piace tantissimo e ci fa sentire proprio americane). Entriamo poi in un negozio di scarpe per le Nike e poi alla Levi s per i jeans. E gia ora di pranzo e andiamo da Buba Gumps in Times Squeare. Indigestione di gamberi. Posto davvero speciale. Passeggiamo ed entriamo qui e là. Purtroppo il museo dei vigili del fuoco è chiuso (o per lo meno c è il gestore che non ha voglia di fare un altro turno), per cui andiamo subito al Top of the Rock. Arriviamo in alto che è già buio ed e una magia vedere tutte le lucine. Rimaniamo in alto un sacco di tempo. Torniamo fino a casa a lasciare i sacchetti. Io e Fabio andiamo in un vicino pub per una birra e poi tutti al giapponese. 30 P age

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Sabato 11 dicembre Putroppo dobbiamo incominciare a fare i bagagli: oggi pomeriggio abbiamo il volo che ci riporta a casa. Sigh! Le bimbe ci fanno trovare sul letto 4 coloratissimi fogli con i ringraziamenti per questo viaggio e noi quasi ci commuoviamo. Usciamo per l ultimo giretto: andiamo a piedi fino a Chinatown dove abbiamo appuntamento con la famiglia Simon. Mia ha prenotato il branch in un tipicissimo posto frequentato solo da cinesi dove mangiamo cose nuove e buonissime. 32 P age

Ritorniamo a casa per prendere i bagagli che straripano di regali e in taxi andiamo all aereoporto. I LOVE YOU FAMILY 33 P age