SOCIETA' AGRICOLA TREZZA UTC LAVORI PUBBLICI DEL COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA- DIREZIONE DIDATTICA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE



Documenti analoghi
INDICE Manuale Volume 2

Interventi di manutenzione ordinaria dello stabile di proprietà comunale sito in piazzale Zaccari. PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO ELETTRICO

Ospedale dei SS. Cosma e Damiano REALIZZAZIONE CENTRALE FRIGORIFERA LABORATORIO ANALISI

Premessa 1. CARATTERISTICHE GENERALI DI PROGETTO. - Sistema di fornitura: corrente alternata trifase frequenza nominale pari a 50 Hz

La sicurezza elettrica nel condominio

Tali impianti elettrici saranno ubicati nella scuola elementare e materna di Marliana, in Via Goraiolo, Marliana (PT).

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO A STABILE ADIBITO AD USO BAITA-BIVACCO, REALIZZATO IN ZONA PIAN VADA (COMUNE DI AURANO - VB)

IMPIANTI ELETTRICI DI CANTIERE IMPIANTO DI MESSA A TERRA DEI CANTIERI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

CAPITOLATO SPECIALE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEI SERVIZI CIMITERIALI. (art. 30 del D.Lgs. 163/2006)

RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO

Guida pratica all impianto elettrico nell appartamento (seconda parte)

IE 010 Centrale idrica Ottobre 2014

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO

Comune di Livorno. UNITÀ ORGANIZZATIVA MANUTENZIONI Ufficio Prevenzione e Protezione Gestione Impianti Elettrici e Ascensori RELAZIONE TECNICA

RELAZIONE DI CALCOLO IMPIANTO ELETTRICO

Relazione Tecnica Progetto dell Impianto Elettrico

Dott. Ing. Cesare Orsini Libero Professionista

Formazione Tecnica Schneider Corso C1 Studio e progettazione di una cabina di trasformazione MT/BT

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici

LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI IN BASSA TENSIONE

Sommario 1. PREMESSA 2. DESCRISIONE IMPIANTO CDZ E PARAMETRI DI PROGETTO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

Gli impianti elettrici. nei cantieri edili

REGIONE CAMPANIA IMPIANTI ELETTRICI

LA LEGISLAZIONE. D.M. 22 Gennaio 2008 n 37

Una Norma al mese. Rubrica di aggiornamento normativo. a cura di Antonello Greco

S016 Raccolta di Norme fondamentali per impianti elettrici

I locali da bagno e doccia

IE 080 Uffici Novembre 2015

Relazione tecnica Impianto Elettrico Fisso a servizio dell'impianto Idroelettrico sito in Chiusa Pesio (CN) - Loc. Certosa

CITTÀ di FABRIANO PROVINCIA DI ANCONA

Le novità della Norma CEI 64-8

Opere di completamento per nuova sede E.S.A. S.p.A. PROGETTISTA OGGETTO CLIENTE INDICE 1 OGGETTO DOCUMENTI DI RIFERIMENTO...

1. IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

VERIFICA E COLLAUDO DELLE PROTEZIONI CONTRO I CONTATTI INDIRETTI NEGLI IMPIANTI ELETTRICI DEI SISTEMI TT BT

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08

SPD: che cosa sono e quando devono essere usati

PROGETTO DI IMPIANTO ELETTRICO RISTORANTE VIA DONATO SOMMA xx, GENOVA

ALL. 6 SPECIFICA TECNICA RELATIVA AGLI IMPIANTI ELETTRICI DI ALIMENTAZIONE PER OSPITALITA DI ENTI ESTERNI

PREMESSA IMPIANTI ELETTRICI E DI TRASMISSIONE DATI

COMUNE DI MONTEMARCIANO Provincia di Ancona

REGIONE PIEMONTE ASL 10 - PINEROLO OSPEDALE DI PINEROLO REALIZZAZIONE DI NUOVA ELISUPERFICIE IMPIANTI ELETTRICI PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA

per i tuoi acquisti di libri, banche dati, riviste e software specializzati

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE

P od o u d z u io i n o e n e d e d l e l l a l a c o c r o ren e t n e e a l a t l er e na n t a a alternatori. gruppi elettrogeni

MACROSETTORE LAVORAZIONI MECCANICHE E IMPIANTISTICA INSTALLATORE ELETTRICO

L energia elettrica nelle nostre case IMPIANTO ELETTRICO DI UN APPARTAMENTO

L equipaggiamento elettrico delle macchine

Locali contenenti riscaldatori per saune Norme di installazione

Si intende una parte conduttrice, che non fa parte dell'impianto. grado di introdurre nell'impianto un potenziale, generalmente quello di terra

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare

INCONTRO TECNICO CON: ---VITRIUM --- Riqualificazione impianti elettrici, di edifici esistenti, senza opere murarie.

Corso di Progettazione esecutiva degli Impianti Elettrici in media e bassa tensione

1 PREMESSA 2 2 QUADRO NORMATIVO NORME UNI NORME CEI 3

COMUNE DI ANCONA AREA DELLA CITTA' E DEL TERRITORIO

Errata Corrige. Variante. &(, 2WW Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici.

Spogliatoi Campo Sportivo di S. Ippolito Prato

CORSO DI FORMAZIONE PER STUDENTI DELL ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI IN MATERIA DI SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO NEL COMPARTO EDILE

CALCOLI DI CORRENTI DI CORTO CIRCUITO... 3 CALCOLI DI DIMENSIONAMENTO CAVI... 4 VERIFICA DELLA PROTEZIONE DEI CAVI... 5 ELABORATI DI CALCOLO...

Sistemi di distribuzione a MT e BT

C O M U N E D I C E R V I A

REGIONE VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI FOLLINA

7.2 Controlli e prove

Impianto di controllo automatico ZTL Comune di Como. Relazione tecnica di calcolo impianto elettrico SOMMARIO

Sistemi Elettrici }BT }AT

LA SICUREZZA ELETTRICA NEL FERMODELLISMO (I Trasformatori)

AMPLIAMENTO DEL PERCORSO MUSEALE PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE SUGLI IMPIANTI

IMPIANTO ELETTRICO ILLUMINAZIONE PUBBLICA STRADE DI LOTTIZZAZIONE

Sistemi elettrici secondo la tensione ed il loro modo di collegamento a terra. Sistemi elettrici e messa a terra -- Programma LEONARDO

Impianti fotovoltaici connessi alla rete

L' IMPIANTO DI MESSA A TERRA

REALIZZAZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO DI UN APPARTAMENTO (1)

Impianti sportivi (Norme di Installazione)

COMUNE DI MONTEMARCIANO Provincia di Ancona

Dati di progetto. Descrizione delle opere.

Norma Generalità

NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (Adempimenti ai sensi dell art. 6, L n. 46, e dell art. 4, D.P.R n.

Sistemi di protezione e coordinamento negli impianti elettrici di BT

VERIFICA E CONTROLLO DEGLI IMPIANTI NEI LOCALI AD USO MEDICO. RELATORI: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI

A M M I N I S T R A Z I O N E C O M U N A L E

SISTEMI DI PRELIEVO DELLA ENERGIA ELETTRICA DALLE RETI DI DISTRIBUZIONE

IMPIANTI ELETTRICI - LOCALI BAGNI E DOCCE

RELAZIONE TECNICA. Impianto elettrico

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

RELAZIONE IMPIANTO ELETTRICO. Trattasi di un impianto elettrico da installarsi per il completamento del Recupero

QUALIFICAZIONE INSTALLATORI ELETTRICI. Como 4 marzo 2015

Relazione impianto elettrico e schema quadro

CAPITOLATO. Sistema di automazione domestica. Appartamento tipo 90 m 2 - dotazione base. Divisione My Home Progettazione Applicazioni Domotiche

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

titolo e contenuto della tavola: ELETTRICO CDZ STUDIO ING. MICHELE DESIATI

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

Studio Tecnico Dott. Ing. Paolo Caruana La Spezia

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

Luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento (Norme di installazione)

Le Regole Tecniche per. e la nuova edizione della Guida CEI 82-25

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

D.Lgs. 81/08 TESTO UNICO Titolo I Principi Comuni Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Sezione I Misure di tutela e obblighi

Transcript:

SOCIETA' AGRICOLA TREZZA UTC LAVORI PUBBLICI DEL COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA- DIREZIONE DIDATTICA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI

SOMMARIO PREMESSA... 3 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 2. ALIMENTAZIONE... 5 3. QUADRI ELETTRICI... 5 4. DISTRIBUZIONE DORSALE... 5 5. FORZA MOTRICE... 6 6. ILLUMINAZIONE NORMALE E D EMERGENZA... 6 7. DESTINAZIONE D USO E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI PROGETTO.... 7 8. SGANCIO DI EMERGENZA... 7 9. IMPIANTO TRASMISSIONE DATI E TELEFONICO.... 7 10. IMPIANTO TV... 8 11. IMPIANTO DI MESSA A TERRA GENERALE E PREDISPOSIZIONE PER IMPIANTO DI SCARICHE ATMOSFERICHE... 8 12. IMPIANTO AUTOMAZIONE APERTURE... 9 13. VIDEOCITOFONO... 9 14. ANTINTRUSIONE... 10 15. RIVELAZIONE INCENDI... 10 16. IMPIANTO DI CHIMATA CITOFONICO TRA LE AULE E LA BIDELLERIA... 10 17. IMPIANTO ALTOPARLANTI DIFFUSIONE MESSAGGI DI ALLARME... 10 Pag. 2

PREMESSA Il presente progetto riguarda gli impianti elettrici e speciali a servizio di un nuovo insediamento scolastico. Gli impianti elettrici in una struttura scolastica devono essere progettati e realizzati secondo la regola dell arte ed in osservanza alle disposizioni legislative e normative vigenti. Realizzare gli impianti elettrici a regola d arte vuol dire osservare la legislazione tecnica vigente in materia. La legge citata afferma che rispettando quanto prescritto dalle norme tecniche CEI e dell UNI si possono realizzare impianti a regola d arte. Si ricorda infine che gli edifici scolastici di qualsiasi ordine, grado e tipo, purchè siano presenti più di 100 persone, rientrano nelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco (DM 16/02/82) e quindi, secondo Norma CEI 64-8/7 Sez. 751, risultano essere AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO D INCENDIO. 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Tutti gli impianti elettrici che costituiscono l'oggetto del presente capitolato dovranno essere eseguiti secondo i più moderni criteri della tecnica impiantistica, a regola d'arte, nel costante scrupoloso rispetto di tutte le leggi e normative vigenti in materia all'atto della esecuzione. In particolare si fa riferimento alle disposizioni seguenti: 1.1.a Leggi e decreti Riferimenti legislativi e normativi Legge 186/68 DL 37/08 Obbligo dell esecuzione a regola d arte degli impianti (CEI) Norme per la sicurezza degli impianti D. L. 81/08 Relativo alla Sicurezza nei luoghi di lavoro Testo Unico Legge 791/77 Legge 109/94 DM 20.12.82 DPR 224/88 DPR 554/99 Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori Responsabilità del costruttore Legge Quadro in materia di lavori pubblici con le modifiche introdotte dalla legge n 216 del 2.6.1995 e dalla legge n 415 del 18.11.98; Attività soggette alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi Responsabilità del costruttore Regolamento di attuazione della citata Legge 109/94 Legge Quadro in materia di lavori pubblici e s.m. 1.1.b Direttive CEE recepite dalla legislazione nazionale con particolare riferimento alle direttive quadro 89/391 e 92/57. Caratteristiche generali dell impianto: CEI 11-1 Impianti di produzione di energia elettrica Norme generali Pag. 3

CEI 64-8 CEI 70-1 Cavi energia B.T.: CEI 20-21 Impianti elettrici utilizzatori per tensioni non superiori a 1000 V Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) Calcolo delle portate dei cavi elettrici in regime permanente CEI 20-22 CEI 20-36 Prova dei cavi non propaganti l incendio Prova di resistenza al fuoco dei cavi elettrici Grosse apparecchiature CEI 17-5 Apparecchiature a bassa tensione. Interruttori automatici CEI 17-11 Interruttori di manovra, sezionatori per tensioni inferiori a 1000 V CEI 17-13 Apparecchiature costruite in fabbrica (quadri elettrici) CEI 17-50 Apparecchiature B.T.. Contattori e avviatori elettromeccanici Altre apparecchiature in bassa tensione CEI 23-3 Interruttori automatici e sovracorrente per usi domestici e similari CEI 23-5 Prese a spina per usi domestici e similari CEI 23-8 Tubi protettivi in PVC e loro accessori CEI 23-9 Apparecchi di comando non automatici (interruttori) fissi CEI 23-12 Prese a spina per usi industriali CEI 23-14 Tubi protettivi flessibili in PVC e loro accessori CEI 23-16 Prese a spira di tipi complementari per usi domestici e similari CEI 23-18 Interruttori differenziali per usi domestici e similari CEI 23-19 Canali portacavi in materiale plastico e accessori ad uso battiscopa CEI 23-28 Tubi per le installazioni elettriche. Tubi metallici CEI 23-31 Sistemi di canali metallici ad uso portacavi e portapparecchi CEI 23-32 Sistemi di canali in materiale plastico isolante per soffitto e parete Fusibili CEI 32-1 CEI 32-4 Fusibili a tensione inferiore a 1000 V. Prescrizioni generali Fusibili a tensione inferiore a 1000 V. Prescrizioni supplementari Apparecchiature di illuminazione: CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Prescrizioni generali e prove CEI 34-22 Apparecchi di illuminazione. Apparecchi di emergenza CEI 31-30 relativa a costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi Apparecchi di illuminazione. Apparecchi di emergenza CEI 31-33 relativa a costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 10: Classificazione dei luoghi pericolosi Apparecchi di illuminazione. Apparecchi di emergenza CEI 31-34 relativa a costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi dalle miniere). Pag. 4

CEI 31-35 Impianti di terra: CEI 64-8/6 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas Guida alla classificazione dei luoghi pericolosi. Impianti elettrici utilizzatori per tensioni non superiori a 1000 V Circolari, raccomandazioni, ecc.. Raccomandazioni ASL e ISPESL;. Norme e prescrizioni delle Società erogatrici dei servizi elettrico e telefonico;. Norme e prescrizioni del Comando dei Vigili del Fuoco territorialmente competente;. Tabelle di unificazione UNI - CEI - UNEL;. Le prescrizioni dell Istituto Italiano per il marchio di Qualità per i materiali e le apparecchiature ammesse all ottenimento del Marchio;. Ogni altra prescrizione, regolamentazione o raccomandazione emanata da eventuali Enti ed applicabile agli impianti elettrici ed alle loro parti componenti; 2. ALIMENTAZIONE La fornitura di energia elettrica del nuovo insediamento scolastico sarà effettuata da parte dell ente fornitore in bassa tensione a partire da un apposito vano contatori sul muro di cinta e si presume una potenza impiegata di circa 100/120KW. Il sistema di alimentazione sarà trifase a 380 V con tolleranza ±5% frequenza 50 Hertz. Il sistema è classificato pertanto di tipo TT e data la tensione di alimentazione gli impianti elettrici si considerano di categoria "Iª". La caduta di tensione massima ammessa ai morsetti delle utenze è pari al 4%. Si presume che la corrente di cortocircuito nel punto di consegna dell Enel sia circa 6 ka. 3. QUADRI ELETTRICI In apposito locale sarà installato un quadro elettrico denominato generale. Sarà realizzato con carpenteria metallica di tipo ad armadio. Da quest ultimo partiranno le linee di alimentazione ai sottoquadri di zona. I sottoquadri saranno: - quadro piano terra 1 - quadro piano terra 2 - quadro mensa - quadro segreteria - quadro aule 1 piano - quadro centrale termica - 4. DISTRIBUZIONE DORSALE La distribuzione dorsale sarà realizzata mediante canali metallici posati nel controsoffitto dei vari corridoi. Pag. 5

Dai canali partiranno le tubazioni sino all interno dei vari locali. All interno dei vari locali la distribuzione sarà realizzata mediante la posa di tubazioni sottotraccia. Nella centrale termica, nella cucina della mensa la distribuzione sarà realizzata mediante tubazioni in PVC a vista. All interno dei canali saranno posati cavi di tipo FG7O-R, mentre nelle tubazioni in PVC a vista oppure sottotraccia saranno posati cavi di tipo N07V-K. Nelle aule d informatica sarà invece posata una canalina battiscopa per rendere agevole lo spostamento di eventuali prese elettriche o trasmissione dati. 5. FORZA MOTRICE Nelle aule la dotazione e la posizione delle apparecchiature è sempre la medesima. Ovviamente sono escluse le aule di tipo speciale dove le dotazioni aumentano. Nelle aule saranno posate prese di tipo civile 10/16A, sistema di chimata bidello, la presa Tv e la predisposizione presa trasmissione dati ed il punto termostato. Nelle aule informatica le prese saranno in numero corrispondente alle postazioni PC che andranno installate. Nella cucina della mensa saranno installati quadri prese dotati di prese interbloccate nel numero necessario. Al momento attuale non si ha ancora il layout delle macchine necessarie. Nella centrale termica saranno alimentate tutte le apparecchiature necessarie al funzionamento del riscaldamento secondo le logiche fornite dal termotecnica. Saranno alimentate anche le macchine per il trattamento aria presenti. Le prese elettriche nei corridoi, nella mensa saranno fornite di interruttore di protezione locale. Nei bagni handicappati saranno realizzati tutti gli utilizzatori richiesti come il pulsante a tirante di chiamata, il pulsante di azzeramento e la segnalazione ottico acustica. 6. ILLUMINAZIONE NORMALE E D EMERGENZA In tutti i locali saranno utilizzati dei corpi illuminanti dotati di lampade fluorescenti in numero sufficiente per garantire i livelli d illuminaizone previsti dalla norma UNI. All esterno perimetralmente saranno posati dei corpi illuminanti dotati di lampade fluorescenti a parete. Per illuminare i viali di accesso saranno invece posati dei corpi illuminanti dotati di lampade ioduri metallici su palo 5-7m fuori terra. Si rende necessario dotare tutti i luoghi di lavoro di illuminazione di sicurezza che garantisca il minimo livello sui passaggi sino alle vie di fuga opportunamente contrassegnate utilizzando lo stesso criterio di illuminazione. L illuminazione di emergenza dovrà essere installata anche nelle aule. L illuminazione d emergenza dovrà intervenire automaticamente al mancare dell illuminazione principale e quindi sarà dotata di autoalimentazione. Corpi illuminanti di emergenza dovranno anche essere installati in tutti i locali tecnici, in prossimità dei quadri di comando e lungo le vie di fuga. In alcuni casi, come visibile nelle tavole allegate, all interno dei corpi illuminanti sono presenti dei gruppi inverter. Pag. 6

7. DESTINAZIONE D USO E CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI PROGETTO. Nella cucina della mensa, nella centrale termica saranno installate apparecchiature alimentate a gas metano con potenzialità al focolare superiore alle 30.000kCal ma inferiore alle 100.000kCal. I locali saranno classificati secondo la norma CEI 31-30. La scuola ospiterà un numero di persone superiore a 500. 8. SGANCIO DI EMERGENZA L alimentazione della scuolaè derivata da un unica fornitura di energia elettrica e quindi formata da un solo circuito, l interruzione di emergenza si può realizzare con un interruttore o altro dispositivo idoneo, installato all inizio della linea. L azionamento del pulsante di sgancio deve aprire con una unica manovra tutte le alimentazioni. E consigliabile, ma non obbligatorio, alimentare il circuito di comando (sgancio) con un trasformatore di sicurezza (circuito SELV). Ovviamente il comando di emergenza non deve interrompere i circuiti di sicurezza, ad esempio l illuminazione di sicurezza centralizzata o l alimentazione delle pompe antincendio. Nel nostro caso solo l illuminazione di sicurezza. Se non è possibile evitare il transito di condutture elettriche non facenti parte dell impianto elettrico dell autorimessa è necessario che anche questa conduttura venga disalimentata dal comando d emergenza; in alternativa, o se ciò non fosse possibile, come, ad esempio, per le condutture del distributore di energia elettrica, è necessario proteggere tali condutture dall incendio, ad esempio mediante muratura, con caratteristiche di resistenza al fuoco almeno uguali a quelle previste per la struttura del locale. Nel caso appena descritto si considera come se la conduttura fosse esterna all autorimessa. Il pulsante di sgancio sarà dotato di due spie con le seguenti funzioni: Spia verde per testare che il circuito di emergenza sia attivo; Spia rossa per indicare la presenza di tensione all interno della centrale termica. Il pulsante di sgancio sarà installato nei pressi dell ingresso della scuola. 9. IMPIANTO TRASMISSIONE DATI E TELEFONICO. Per il momento si è preferito predisporre solamente l impianto con tubazioni e scatole. Questi tipi d impianto sono frequentemente migliorati, con conseguente variazione dei prezzi. Inoltre non si conoscono le vere esigenze ed il numero delle postazioni delle due aule informatica. La predisposizione di un punto tramissione dati è stata inserita in ogni aula. Pag. 7

10. IMPIANTO TV Sarà installato un impianto adatto di ricezione formato da un antenna terrestre e una parabola per i programmi satellitari. Nel locale quadri sarà installato il centralino TV SAT atto a ricevere le trasmissioni dei canali principali terrestri e dal satellite i canali video delle principali stazioni europee. I segnali saranno di tipo digitale. L impianto, del tipo in derivazione, sarà in grado di distribuire all utenza tutti i segnali ricevibili dal luogo di installazione. E prevista l installazione di amplificatori in caso i segnali captati non risulteranno sufficientemente forti. Gli eventuali amplificatori saranno alimentati dai quadri locali e protetti adeguatamente. L installazione di tutto il materiale sarà eseguito a cura di tecnici specialisti, e risponderà alle vigenti norme in materia. La rete di distribuzione sarà costituita da: - cavo coassiale a basso coefficiente di invecchiamento ed alto coefficiente di schermatura - derivatori di colonna di tipo induttivo direzionale a basse perdite. - prese di utenza della stessa serie civile componibile prevista nell unita abitativa La tensione utile ammessa sulle prese terminali, non dovrà risultare inferiore inferiore a 66 db (su 75 Ω di impedenza) I supporti metallici delle antenne saranno collegati a terra a fini della protezione contro i fulmini soltanto se questa protezione risulta necessaria in relazione a quanto disposto dalle norme CEI 81-1; in caso contrario si realizzerà un collegamento equipotenziale fra detti supporti e il conduttore di protezione principale con conduttore in rame avente sezione non inferiore a 6mmq. Il centralino elettronico di amplificazione (se non a doppio isolamento) e lo schermo del cavo coassiale TV dovranno essere collegati a terra mediante il conduttore di protezione. Fermo restante il raggiungimento delle prestazioni indicate sarà facoltà della direzione lavori richiedere la specifca delle forniture e dei sistemi da adottare ed eventualmente rifiutare i componenti che non ritenga suffientemente adatti a garantire la qualità del servizio. 11. IMPIANTO DI MESSA A TERRA GENERALE E PREDISPOSIZIONE PER IMPIANTO DI SCARICHE ATMOSFERICHE Gli impianti elettrici di cui all'oggetto dovranno essere dotati di conduttori di protezione di colore giallo-verde per il collegamento elettrico a terra delle apparecchiature installate. Essi dovranno essere connessi al nodo collettore di terra del relativo quadro generale che a sua volta sarà collegato all'impianto di terra generale. Per la realizzazione dell impianto disperdente di terra saranno posati dei dispersori di terra in numero sufficiente a garantire il valore di coordinamento, nella posizione indicativa visibile negli allegati disegni in pianta. I dispersori saranno collegati tra loro con corda nuda Cu 35mm². Alcuni dispersori dovranno essere installati in pozzetti di ispezione. Il percorso della maglia esterna non è necessariamente quello indicato nel disegno ma deve rispondere alle seguenti caratteristiche: Pag. 8

- dispersori verticali nel numero sufficiente per garantire il coordinamento con gli interruttori con possibilità di ispezione e sezionamento - collegamento in vari punti dei dispersori naturali quali i ferri dei cementi armati, i contenitori metallici interrati, i pozzi o altro similare se possibile. - Predisposizione di risalita alla copertura per la realizzazione di una gabbia di Faraday in ragione di 16 mt di distanza massima. - Posa della corda nuda a contatto diretto del terreno per utilizzarla come dispersore orizzontale. - Collegamento di tutte le barre equipotenziali dei quadri mediante corda giallo verde di sezione idonea. Nel caso di posa entro tubazione la corda di collegamento deve essere rivestita in PVC gialloverde. Nessuna massa o massa estranea dovrà essere collegata ll impianto di terra in modo diretto e non attraverso un nodo principale o secondario. Il nodo principale sarà quello realizzato nel quadro generale. L impresa edile dovrà fornire: Scavi per la posa del conduttore principale. Essi saranno in prevalenza quelli usati per la posa delle tubazioni. Pozzetti di ispezione in cui infiggere il dispersore verticale e i collegamenti principali. Collaborazione per il collegamento ai ferri di fondazione o ad altri dispersori naturali. L installatore dovrà: Fornire i dispersori e tutti gli accessori di connessione Posare gli stessi e le corde Cu nude. Assistere l impresa edile in tutte le fasi del collegamento ai dispersori naturali. 12. IMPIANTO AUTOMAZIONE APERTURE All esterno sarà realizzato il cancello elettrico a due battenti. Tutte le automazioni dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti e complete di tutte le sicurezze e segnalazioni necessarie. Si ricorda che il complesso delle apparecchiature di apertura dovrà complessivamente essere marchiato CE. Per la posa delle automazioni saranno previste tubazioni interrate e linee a partire dal locale di controllo. Queste tubazioni saranno condivise dall illuminazione esterna. 13. VIDEOCITOFONO L impianto videocitofonico sarà formato da una postazione esterna nei pressi del cancellino pedonale con TRE chiamate. Le postazioni interne saranno TRE: una nella cucina mensa, una in segreteria ed una nel locale bidelleria. Tutte le unità interne dovranno avere la possibilità di aprire il cancellino pedonale ed essere intercomunicanti. I conduttori, con le relative tubazioni, saranno separati da tutti gli altri circuiti elettrici dell edificio. L alimentatore sarà di tipo modulare DIN stabilizzato ed autoprotetto. Il posto esterno dovrà garantire la protezione contro la pioggia e gli atti vandalici nella versione da incasso. I collegamenti dovranno essere realizzati secondo lo schema fornito dal costruttore. Le apparecchiature installate dovranno garantire una buona qualità di segnale audio e video senza disturbo. Dovrà essere fornita garanzia di mantenimento segretezza comunicazione fra posto esterno e interno. Pag. 9

14. ANTINTRUSIONE L impianto antintrusione sarà formato da rilevatori doppia tecnologia installati nelle zone più sensibile della scuola come la segreteria, le aule computer, zona mensa, nei corridoi e nei pressi delle zone di accesso. All esterno saranno installate delle sirene ed anche all interno della scuola. Con il committente dovranno essere scelte le posizioni delle chiavi elettroniche (tastiere inserimento/disinserimento allarme) e la posizione della centralina antintrusione. I cavi di collegamento tra le varie apparecchiature dovranno essere posate in condutture dedicate. 15. RIVELAZIONE INCENDI L impianto rivelazione incendi non sarà realizzato in tutta la scuola, ma in alcuni locali. I locali dotati di rivelazione incendi saranno gli archivi, i depositi di materiale, le aule informatica ed i locali tecnici. All interno della centrale termica e della cucina saranno installati i rivelatori di gas. 16. IMPIANTO DI CHIMATA CITOFONICO TRA LE AULE E LA BIDELLERIA L impianto di chiamata sarà realizzato da tutte le aule sino in bidelleria o in altro punto scelto dalla D.L. Oltre alla chiamata sarà possibile comunicare direttamente con l operatore scolastico. 17. IMPIANTO ALTOPARLANTI DIFFUSIONE MESSAGGI DI ALLARME Nelle scuole con oltre 500 persone è obbligatorio installare un sistema di altoparlanti udibili da ogni punto della scuola. Dagli altoparlanti saranno diffusi i messaggi preregistrati di allarme incendio, per rendere l evacuazione dei locali più veloce ed ordinata. La funzione principale del sistema audio per evacuazione è quella di generare messaggi vocali chiari e intelligibili, con lo scopo di avvisare tutte le persone presenti del rilevamento di un principio di incendio da parte del sistema antincendio al quale è collegato l impianto audio. La normativa EN 60849 - CEI 100-55, ha per titolo SISTEMI ELETTROACUSTICI APPLICATI AI SERVIZI DI EMERGENZA, ed indica chiaramente i principi tecnici da adottare negli impianti e nelle apparecchiature, destinati a gestire gli annunci per una rapida ed ordinata mobilitazione degli occupanti le aree interne, e/o esterne, di edifici che dovessero trovarsi in situazioni di emergenza. Un tipico esempio di applicazione può essere individuato con i sistemi di messaggistica di evacuazione in caso di incendio. Esistono alcune norme legislative che impongono, in alcune categorie di edifici, l adozione di sistemi di allarme acustico tramite altoparlanti per l invio di messaggi di allerta ed evacuazione. Gli ambiti di applicazione in base alla normativa vigente sono: Pag. 10

- Centri commerciali con superficie maggiore di 1500 mq. o altezza maggiore di 30 mt. (CEI 64-51 - vedi anche DM 10/3/98); - Edifici scolastici di Classe 3, 4, 5 (> 501 persone - DM 26/8/92); - Edifici di pregio o contenenti opere d arte (DM 28/5/92); - Luoghi di pubblico spettacolo (DM 19/8/96); - Impianti sportivi (DM 18/3/96); - Metropolitane (DM 11/1/88); - Strutture sanitarie pubbliche e private (DM 18/9/02); - Uffici con più di 500 presenze (DM Febbr. 2006). Per ottemperare alla normativa il sistema di amplificazione per la diffusione della musica di sottofondo e di messaggistica generica, deve essere in grado di controllare le seguenti funzioni principali (per tutti i dettagli si rinvia alla normativa stessa): - controllo del funzionamento degli amplificatori; - efficienza delle linee altoparlanti distribuiti nelle zone in cui è suddiviso l impianto; - invio in modalità manuale/automatica degli annunci di emergenza; - controllo del funzionamento della base microfonica di emergenza (VV.FF.); - attivazione degli amplificatori di scorta nel caso di guasto di quelli in servizio; - garantire l intelligibilità dei messaggi di emergenza indipendentemente dal rumore di fondo presente nell ambiente; - generare messaggi di allarme preceduti da un segnale di attenzione di una durata variabile da 4 a 10 secondi; - in caso di utilizzo di messaggi pre-registrati, gli stessi dovranno essere conservati in memoria non volatile e monitorati in modo da garantirne la disponibilità all occorrenza; - il sistema di annunci deve poter intervenire entro 3 secondi dall istante in cui si verifica un seganle di allarme; - l impianto deve essere suddiviso in più zone; possono essere previsti messaggi diversi per le singole zone. Dovrà essere disponibile una fonte di energia secondaria. Pag. 11