ALLEGATOA alla Dgr n del 20 ottobre 2009 pag. 1/5

Documenti analoghi
ALLEGATOA alla Dgr n del 20 ottobre 2009 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 16 luglio 2013 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n. 211 del 26 febbraio 2013 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 20 ottobre 2009 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 20 ottobre 2009 pag. 1/5

DGR nr. 894 del 19 giugno 2018

ALLEGATOA alla Dgr n del 05 agosto 2014 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 23 dicembre 2016 pag. 1/5

Bur n. 65 del 03/07/2018

ALLEGATOA alla Dgr n. 95 del 31 gennaio 2017 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 23 dicembre 2015 pag. 1/5

Il Dirigente Responsabile/ Il Responsabile di P.O. delegato: Edo Bernini. Decreto N 2332 del 06 Giugno 2011

visto il D.P.R. 9 aprile 1959, n. 128 Norme di Polizia delle miniere e delle cave ;

DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO-ATTIVITA' PRODUTTIVE (SEAP) OSSERVATORIO REGIONALE DELLE ATTIVITA' ESTRATTIVE (ORAE)

VIABILITA', EDILIZIA E GESTIONE DEL TERRITORIO Attività estrattive e difesa del suolo

DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI SETTORE AUTORITA' DI VIGILANZA SULLE ATTIVITA' MINERARIE PALDINO LUIGI

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 49 DEL 26 SETTEMBRE 2005

LA PROGETTAZIONE DEI POZZI PER ACQUA: TECNOLOGIE PETROLIFERE APPLICATE AI POZZI PER ACQUA

Le filiere dell energia:

STUDI GEOLOGICI PER CONCESSIONI DI DERIVAZIONE DI ACQUA PUBBLICA (SOTTERRANEA)

Disposizioni in merito alle modalità di riconoscimento di uso delle risorse geotermiche

Decreto Dirigenziale n. 130 del 05/06/2018

PARCO REGIONALE SPINA VERDE CORSO GEV 2014 POLIZIA AMMINISTRATIVA: CAVE E MINERALI. Colverde 29/11/2014. Dott.ssa Claudia Testanera

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 147 del 12/11/2015

IL DIRIGENTE DEL SETTORE. Preso atto che l acqua emunta sarà adibita ad uso igienico e assimilati e diverso;

Ufficio Amministrativo. OGGETTO: Richiesta autorizzazione alla trivellazione. Richiedente: Diomira spa

OGGETTO: Concessione mineraria di acqua termominerale denominata Acqua Cerretana sita in territorio del Comune di Cerveteri (RM).

Quadro normativo e regolamentare della geotermia a bassa entalpia. Le piccole utilizzazioni locali: autorizzazioni e controlli

Supplemento ordinario n. 1 al «Bollettino Ufficiale» - serie generale - n. 40 del 24 settembre POZZI

IL DIRIGENTE DEL SETTORE. Preso atto che l acqua emunta sarà adibita ad uso igienico assimilato e diverso

IL DIRIGENTE DEL SETTORE. Preso atto che l acqua emunta sarà adibita ad uso uso diverso - irrigazione verde condominiale;

COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI - REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DELLE ACQUE SOTTERRANEE - (presentare entro 3 mesi dalla data di fine lavori)

DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Attenzione: la copertina del decreto presidenziale va stampata su carta intestata della presidenza, che ha già il cartiglio

DISEGNO DI LEGGE DISEGNO DI LEGGE. Articolo 1 (Modifica all articolo 4 della l.r. 12/2012)

impianti vari SI NO NO NO impianti industriali Allevamenti impianti industriali Allevamenti cave SI NO NO NO ATTIVITA' SOGGETTE A CONTROLLO

Gli adempimenti normativi per la realizzazione degli impianti di geoscambio a circuito aperto

PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DI UN POZZO PROVE DI PORTATA LE ATTREZZATURE DI POMPAGGIO

Studi geologici per un uso sostenibile della risorsa geotermica

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 7 DELIBERAZIONE 10 febbraio 2014, n. 76

SETTORE SERVIZI PUBBLICI LOCALI, ENERGIA E INQUINAMENTI

MONITORAGGIO PERIODICO TEMPI PORCEDIMENTALI (Art. 24, c. 2, d.lgs. n. 33/2013; Art. 1, c. 28, l. n. 190/2012) Dott. FRANCO BINAGHI

Comunicazione utilizzo acque pubbliche per uso domestico 2 3

ALLEGATO A lettera g

visto il D.P.R. 9 aprile 1959, n. 128 Norme di Polizia delle miniere e delle cave ;

REGIONE PIEMONTE BU10 06/03/2014

Indice PRINCIPI GENERALI... 2 PRINCIPI GENERALI... 2

Decreto Dirigenziale n. 293 del 30/11/2018

RINNOVO CONCESSIONE MINERARIA N. 706 DENOMINATA «VETTA»

Gli adempimenti normativi per la realizzazione degli impianti di geoscambio a circuito aperto

Progettazione e perforazione dei pozzi. Compatibilità dell'opera con l'ambiente geologico e sua certificazione

Dipartimento: DIPARTIMENTO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE Direzione Regionale: ATTIVITA' PRODUTTIVE Area: ISPETTORATO REGIONALE DI POLIZIA MINERARIA

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER BARBIERI, PARRUCCHIERI ED ESTETISTI

ATTIVITA' SOGGETTE A CONTROLLO

IL DIRIGENTE DEL SETTORE

ALLEGATOB alla Dgr n. 248 del 22 febbraio 2012 pag. 1/11

ALLEGATOB alla Dgr n. 226 del 10 febbraio 2009 pag. 1/10

IL DIRIGENTE DEL SETTORE

il R.D. 29 luglio 1927, n. 1443: Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la coltivazione delle miniere ;

Piemonte. Epigrafe. Art. 1 - Finalità e ambito. Art. 2 - Registro regionale dei raccoglitori. Art. 3 - Ricerca e raccolta di minerali

La protezione degli acquiferi sotterranei nella costruzione delle sonde geotermiche

Provincia di Como. Oggetto: Domanda di di concessione di derivazione d acqua tramite perforazione di n. .e P.IVA. con sede Legale in CAP ( )

COMUNE DI PORTOFINO Ufficio Tecnico Servizio Urbanistica - Sportello Unico per l'edilizia

ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi

d d d d d d d d d d d

REGIONE TOSCANA DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA SETTORE ENERGIA E INQUINAMENTI CASELLI RENATA LAURA. Il Dirigente Responsabile:

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER BARBIERI, PARRUCCHIERI ED ESTETISTI

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE POLIZIA MINERARIA, ACQUE MINERALI E TERMALI, ENERG DETERMINAZIONE. Estensore REFRIGERI PATRIZIA

PROVINCIA DI COSENZA

REGOLAMENTO PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER L ESECUZIONE DI OPERE CHE COMPORTINO PRELIEVI ED EMUNGIMENTI DA FALDE IDRICHE

Bollettino Ufficiale n. 48/I-II del 26/11/2013 / Amtsblatt Nr. 48/I-II vom 26/11/

09/03/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 20. Regione Lazio

COMUNE DI ISOLA VICENTINA

STUDIO GEOLOGICO RIGUARDANTE LA LOCALIZZAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI UNA DISCARICA

MODULISTICA ALLEGATA E PARTE INTEGRANTE DELLA CONVENZIONE SOTTOSCRITTA TRA IL COMUNE DI SAN DANIELE DEL FRIULI E LA CONCESSIONARIA DEL SERVIZIO

AL Dirigente IV settore Urbanistica DEL COMUNE DI ORBASSANO Via N. Sauro ORBASSANO (TO)

Spettabile: Parrocchia Santa Maria della Consolazione

COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI - REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Tariffe e addebiti vari

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLA RICERCA IDRICA

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

Identificativo Atto N. 303 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA

COMUNE DI LARCIANO URBANISTICA E ASSETTO DEL TERRITORIO

COMUNE DI GAVORRANO. Provincia di Grosseto

COMUNE DI. Sportello Unico Attività Produttive

SUOLO Uso del territorio Siti di estrazione di minerali di seconda categoria (cave)

Il progetto e l esecuzione dei pozzi d acqua. Gianluigi Giannella

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi PROTEZIONE CIVILE

MONITORAGGIO PERIODICO TEMPI PROCEDIMENTALI (Art. 24, c. 2, d.lgs. n. 33/2013; Art. 1, c. 28, l. n. 190/2012; PTPC punto 8.

Il ruolo del geologo nella progettazione geomineraria: fasi procedurali e progettuali per l approvazione di un attività estrattiva.

Modelli per la presentazione delle istanze e delle dichiarazioni in materia di vincolo idrogeologico

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 9 del 29 gennaio Sezione seconda

con sede Legale in CAP ( ) n. civico in via n. CAP ( )

COMUNE DI GAVORRANO PROVINCIA DI GROSSETO

Autorità Idrica Toscana

ISTANZA DI CONCESSIONE PREFERENZIALE (*) DI DERIVAZIONE DI ACQUE SOTTERRANEE

Transcript:

giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 3015 del 20 ottobre 2009 pag. 1/5 DISCIPLINARE DI PERMESSO DI RICERCA L.R. 10.10.1989, n. 40 Permesso di ricerca di acqua termale denominato FORTE POGGIO in comune di Pastrengo (VR) Art. 1 - Oggetto del permesso di ricerca Il permesso di ricerca di acqua termale denominato FORTE POGGIO è rilasciato al signor Cereser Domenico, residente a S. Ambrogio di Valpolicella, Via Casetta 40, CF. CRS DNC 70L31 B296J, per un periodo di tempo di tre anni, prorogabile ai sensi dell art. 11 della L.R. 40/1989, a decorrere dalla data del provvedimento di rilascio del permesso di ricerca medesimo, su di un area di 17.550 metri quadrati ricadente nei mappali censiti ai n.65,482,484,498,499,500,502 e 504 del foglio n.11 del comune di Pastrengo., individuata con linea nera continua nei piani topografici in scala 1: 5000 e 1: 2000 riportati nelle pagine successive. Su tale area è prevista la terebrazione di un pozzo alla profondità di circa 350 metri dal piano campagna, al fine di captare la falda termale con temperatura di circa 40 gradi centigradi ed effettuare le analisi stagionali, nonchè gli studi necessari per il riconoscimento ministeriale del fluido rinvenuto. I lavori minerari dovranno iniziare entro tre mesi, a decorrere dal sessantunesimo giorno successivo alla data di ricevimento da parte della Soprintendenza del provvedimento di rilascio del permesso di ricerca in oggetto, in attuazione a quanto disposto dall art.146, comma 8, del D.Lgs.42/2004. Il permesso di ricerca è accordato senza pregiudizio degli eventuali diritti di terzi, con portata massima teorica di estrazione pari a dieci litri al secondo, sulla base della quale dimensionare le opere di coltivazione; Vista, tuttavia, la situazione idrogeologica dell area, nonché il contesto urbanistico ambientale con le relative fragilità, risulta necessario, valutati i contrapposti interessi, che la portata estraibile dalla futura eventuale concessione, non dovrà superare complessivamente il valore di cinque litri al secondo; tale portata potrà essere adeguata sulla base delle indagini idrogeologiche e delle prove in pozzo, effettuate durante il permesso di ricerca. A norma dell art. 25 della L.R. 40/1989, il provvedimento di rilascio, tiene luogo ad ogni altro atto, nulla osta o autorizzazione di competenza della Regione, esclusivamente per gli aspetti connessi con l attività mineraria, fermo restando la necessità di ogni altro nulla osta o autorizzazione, eventualmente dovuti, per l'applicazione di specifiche diverse normative, come quelle relative al vincolo idrogeologico o altri vincoli insistenti sull area ed in particolare a quanto stabilito dalle norme di attuazione del P.R.G. del comune di Pastrengo (VR); Il provvedimento di rilascio non costituisce titolo unico per ulteriori lavori, rispetto a quelli previsti dal programma di coltivazione presentato. Il permesso di ricerca dovrà essere rilasciato congiuntamente all approvazione del Piano di Gestione dei rifiuti di estrazione, secondo quanto disposto dal D.lgs. 117/2008 che dovrà essere approvato con Decreto del Dirigente della Direzione Geologia e Attività Estrattive. La titolarità della eventuale futura concessione verrà rilasciata solamente ad impresa o società, costituita nelle forme di legge. Art. 2 Vincoli Il comune di Pastrengo è inserito nel Piano d area denominato Quadrante Europa, e nel documento preliminare al Piano d area Garda Baldo, nonchè nella fascia di ricarica degli acquiferi e in area di tutela paesaggistica, così come individuato dalla cartografia del P.T.R.C.( art.12 e art.19 N.d.A). Il Piano Regolatore del Comune di Pastrengo individua l area come zona E1 rurale e fascia di rispetto stradale, nonché Parco delle colline Moreniche, ambito naturalistico di livello regionale P.T.R.C., e zona soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.lvo 22.1.2004 n.42 ( D.M. 19.5.1964).

ALLEGATOA alla Dgr n. 3015 del 20 ottobre 2009 pag. 2/5 Art. 3 Statuizioni e prescrizioni per la realizzazione del pozzo Il titolare del permesso è obbligato al rispetto di quanto stabilito dalle direttive e dalle vigenti norme in materia mineraria, in particolare delle norme di cui alla L.R. 40/1989, al D.P.R. 9.4.1959, n.128 ( Norme di polizia delle miniere e cave ) e al D.Lgs. 624/1996 ( sicurezza e salute dei lavoratori ). Nella perforazione del pozzo la ditta dovrà rispettare, in particolare, le distanze imposte dall art. 62 del D.P.R 128/59. Il pozzo dovrà avere un area di salvaguardia assoluta delle dimensioni di metri tre per tre, isolata con recinzione o idonei mezzi di protezione. Le falde intercettate durante la perforazione e diverse da quelle del fluido ricercato, dovranno essere isolate nei loro orizzonti, in modo da evitare qualsiasi contatto tra l acquifero termale con le falde più superficiali e queste tra loro. Le operazioni di isolamento dovranno essere comunicate all Ufficio regionale competente in materia di Acque termali, almeno 48 ore prima dell inizio delle stesse. Durante la perforazione dovrà essere tenuto un giornale di sonda così come previsto dall art.67 del D.P.R. 128/1959, del quale, al termine dei lavori, dovrà essere trasmessa copia fotostatica alla Regione. Il pozzo dovrà essere rivestito con colonna di erogazione in materiale tale da non modificare le caratteristiche chimiche e microbiologiche accertate all acqua rinvenuta, cementata fino al piano di campagna. Il titolare del permesso di ricerca dovrà comunicare preventivamente alla Regione la data e l ora nelle quali verranno effettuate le operazioni di cementazione. Il pozzo che avesse dato esito negativo dovrà essere chiuso, in modo da evitare interferenze tra le falde, e dovranno essere ripristinati allo stato originario i luoghi interessati. Il titolare del permesso di ricerca dovrà comunicare preventivamente alla Regione la data e l ora nelle quali verranno effettuate le operazioni di chiusura. L eventuale sollevamento meccanico dell acqua dovrà avvenire evitando l uso di aria compressa, ricorrendo invece a elettropompa, anche di tipo sommerso. Il titolare del permesso di ricerca dovrà provvedere alla conservazione, per almeno dodici mesi, dei campioni di terreno attraversati con la perforazione, rendendoli disponibili, su richiesta dei funzionari regionali della Direzione Geologia e Attività Estrattive, per studi, analisi, ricerche, ecc. Durante le operazioni di perforazione del pozzo, dovrà essere effettuata l analisi del cutting e dovrà esserne conservato un campione, prelevato in corrispondenza di ogni cambiamento litologico significativo e comunque almeno ogni 25 metri di avanzamento della perforazione, per eventuali successive analisi di dettaglio. Il titolare del permesso di ricerca dovrà, altresì, inviare alla Regione, entro 30 gg. dalla conclusione dei lavori di perforazione, la stratigrafia del sondaggio, comprensiva dei dati circa l avanzamento, la natura dei terreni attraversati, le eventuali falde incontrate, le tubazioni di rivestimento poste in opera e tutte le altre informazioni circa l andamento dei lavori di perforazione e le connotazioni del possibile giacimento, se e in quanto rinvenuto. Tale relazione deve essere firmata da un tecnico abilitato. Qualora l apertura del pozzo comporti rischio di effetti negativi sulla normale erogazione dei pozzi già esistenti nella zona, il concessionario sarà tenuto a eseguire a proprie spese le prescrizioni che saranno impartite dalla Regione,Direzione Geologia e Attività Estrattive, al fine di eliminare detti effetti ed eventualmente a cementare ed abbandonare il pozzo nel caso in cui ogni misura si rivelasse insufficiente. Dovranno essere consentite ed agevolate, durante la perforazione, le ricerche, il prelevamento dei campioni e la raccolta dei dati che fossero richiesti dalla Regione, Direzione Geologia e Attività Estrattive oppure da personale dalla stessa incaricato. Lo scarico dell acqua termale dovrà rispettare quanto stabilito dalla normativa vigente, in particolare dall art. 102 del D.Lgs. 3.4.2006, n. 152. Dovranno essere rispettate le statuizioni di cui al D.lgs.117/08. Art. 4 Disposizioni finali Si prescrive inoltre al titolare del permesso di ricerca l obbligo di : comunicare tempestivamente qualsiasi variazione al programma lavori previsto;

ALLEGATOA alla Dgr n. 3015 del 20 ottobre 2009 pag. 3/5 richiedere la proroga del permesso almeno due mesi prima della scadenza; trasmettere annualmente alla Giunta Regionale una dettagliata relazione sullo svolgimento dei lavori e sui risultati conseguiti e comunicare immediatamente l avvenuta captazione di sorgenti o il rinvenimento di falde acquifere; fornire ai funzionari della Regione ed alle autorità competenti tutti i mezzi necessari per visitare i lavori, comunicare i dati statistici e tutte le informazioni che venissero richieste; attenersi alle disposizioni di legge ed alle prescrizioni che venissero impartite dalla Regione e dalle autorità competenti al fine del controllo, della regolare esecuzione della ricerca e dell uso della risorsa rinvenuta; astenersi da qualsiasi utilizzo delle acque rinvenute e comunicare preventivamente alla Direzione Geologia e Attività estrattive, l estrazione dell acqua, per le analisi previste; versare il diritto annuo anticipato di cui all art.9 della L.R. 40/89, per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie compresa nell area del permesso di ricerca; Art. 5 - Sanzioni e decadenza Le prescrizioni e le indicazioni di cui al presente disciplinare devono ritenersi, per il titolare del permesso, prescrizioni e obblighi, la cui inosservanza comporta l applicazione delle sanzioni stabilite dalle vigenti norme minerarie e dall art. 50 della L.R. 40/1989 e può comportare, tra l altro, il pronunciamento da parte della Giunta Regionale, della decadenza della titolarità del permesso di ricerca, ai sensi dell art. 34 della medesima L.R.40/1989 e dell art. 40 del R.D. 1443/1927. Il presente disciplinare costituisce parte integrante ed inscindibile del provvedimento di rilascio del permesso di ricerca.

ALLEGATOA alla Dgr n. 3015 del 20 ottobre 2009 pag. 4/5 PERMESSO DI RICERCA DENOMINATO FORTE POGGIO IN COMUNE DI PASTRENGO (VR) Scala 1:5000

ALLEGATOA alla Dgr n. 3015 del 20 ottobre 2009 pag. 5/5 PERMESSO DI RICERCA DENOMINATO FORTE POGGIO IN COMUNE DI PASTRENGO (VR) Scala 1:2000