Il percorso degli Stati generali della green economy

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Transcript:

Il percorso degli Stati generali della green economy L idea parte nell aprile del 2012, in un contesto di preoccupante crisi economica in Italia e alla vigilia della Conferenza di Rio + 20. Diversi settori della green economy, in difficoltà per la crisi, guardano con interesse a una proposta comune di rilancio. Anche perché, prima e dopo Rio+ 20, a livello europeo e internazionale, è cresciuta la convinzione che la green economy possa svolgere un ruolo di traino verso una nuova fase di sviluppo.

Gli stati generali sono promossi, con il Ministero dell Ambiente, da un Comitato organizzatore formato da 39 organizzazioni di imprese Vincenzo Albonico (AGESI) Francesco Antonazzo (CONOE) Catia Bastioli (Kyoto Club) Ernesto Besozzi (ANCO) Danilo Bonato (CDC RAEE) Tommaso Campanile (CNA) Rita Caroselli (Assogasliquidi) Simone Castelli (Ecomondo-Key Energy) Monica Cerroni (Fise Assoambiente) Giovanni Corbetta (Ecopneus) Davide Dal Maso (Forum per la Fin. Sost.) Roberto De Santis (CONAI) Guido Del Mese (Asstra ) Renato Drusiani (Federutility) Maria Rosaria Di Somma (Assocostieri) Claudio Ferrari (Federesco) Daniele Fortini( Federambiente) Marco Frey (Global Compact) Domenico Inglieri (GIFI) Giancarlo Morandi (COBAT) David Newman (CIC) Federico Oneto (Freight Leaders Council) Pietro Pacchione (APER) Ferdinando Palanti (Legacoop Servizi) Maria Adele Prosperoni (Coldiretti) Edo Ronchi (Fond. per lo Sviluppo Sostenibile) Giorgio Russomanno (Confartigianato) Donato Rotundo (Confagricoltura) Flavio Sarasino (Federpern) Arnaldo Satanassi (CONIP) Corrado Scapino (Fise Unire) Giovanni Simoni (Assosolare) Salvatore Suriano (AutoRecycling) Roberto Testore (Green econ. Network Assol.) Simone Togni (ANEV) Paolo Tomasi (COOU) Alessandro Trianta Fyllidis (AIAB) Marco Versari (Assobioplastiche) Rossana Zambelli (CIA)

In accordo con le indicazioni dell UNEP, vengono individuati 8 SETTORI STRATEGICI per lo sviluppo di una green economy in Italia sui quali sono stati formati 8 gruppi di lavoro Ecoinnovazione Materiali e riciclo Efficienza energetica Energie rinnovabili Servizi ambientali Mobilità sostenibile Filiere agricole di qualità ecologica Finanza e fisco

Gli Stati generali della green economy italiana hanno attivato un ampia partecipazione

Un primo Rapporto per capire cos è la green economy con un analisi dei suoi settori strategici in Italia Il Rapporto è il risultato della collaborazione di un gruppo di ricercatori dell ENEA e della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che ha svolto anche la funzione di supporto,tecnico e organizzativo, degli Stati generali, sulla base di un accordo con il Ministero dell ambiente e in collaborazione con Ecomondo Rimini Fiera.

Gli obiettivi di questi Stati generali emersi nel processo di preparazione Promuovere una visione condivisa della green economy. Individuare gli ostacoli allo sviluppo di una green economy. Proporre una riflessione sugli strumenti per lo sviluppo della green economy. Valorizzare i potenziali di sviluppo della green economy In Italia. Proporre una piattaforma (le 70 proposte) unitaria per lo sviluppo della green economy in Italia. Realizzare un confronto pubblico su questi contenuti con un ampio arco di interlocutori istituzionali, economici e sociali.

per proporre una visione condivisa della green economy La green economy per uscire dalle due crisi La nuova economia verde ha due caratteristiche di fondo: quella di avere potenzialità per contrastare la crisi economica e finanziaria aprendo nuove possibilità di sviluppo, con produzioni e con consumi che puntano sull elevata qualità ecologica; quella di affrontare la crisi climatica e ecologica con misure che attivano investimenti e nuovo sviluppo, per un economia, a basse emissioni di carbonio, capace di tutelare e valorizzare il capitale naturale.

La crisi climatica sta producendo impatti preoccupanti, avvertiti come tali da una larga parte dell opinione pubblica

Gli alti costi anche economici dei disastri naturali Stima dei danni (in Mld di dollari) causati da disastri naturali (1990-2011)

per proporre una visione condivisa della green economy La green economy è un processo reale in corso È cresciuta la consapevolezza ecologica: non è più possibile inquinare e consumare risorse a ritmi sempre più veloci, l ambiente è diventato una risorsa scarsa. Tutto ciò favorisce una domanda di beni e servizi di qualità ecologica e sta offrendo nuove possibilità per un numero ormai consistente di imprese.

per proporre una visione condivisa della green economy La green economy è ormai una scelta largamente condivisa a livello internazionale PERCHE : incrementa la produttività delle risorse naturali, ormai scarse, e ne riduce il consumo; rafforza la fiducia degli investitori, promuove nuovi investimenti e maggiore occupazione; apre nuovi mercati; può contribuire al risanamento dei conti pubblici con misure di fiscalità ecologica e con l eliminazione di sussidi pubblici dannosi per l ambiente; riduce gli impatti, anche economici, delle crisi ambientali.

Le imprese green sono ormai una realtà affermata a livello internazionale

per proporre una visione condivisa della green economy La domanda di nuova qualità dell economia Nei paesi industriali, specie in questa crisi, è scarsa la fiducia che si possa avere maggiore benessere solo facendo crescere più velocemente il Pil. E ormai diffusa la convinzione che serva un economia migliore: con minori impatti ambientali, con un benessere migliore e più diffuso. La green economy risponde alla domanda di nuova qualità dell economia e richiede anche nuovi indicatori, capaci di andare oltre il Pil.

I principali ostacoli allo sviluppo di una green economy in Italia individuati nella fase istruttoria degli Stati generali La mancanza di una visione adeguata. L inerzia dei vecchi e consolidati modelli di produzione e di consumo. Larga parte delle politiche, legata a una visione tradizionale dell economia, che stenta a comprendere i potenziali della green economy. Una scarsa disponibilità e l alto costo dei capitali per investimenti green e una scarsa diffusione dell ecoinnovazione. Un fisco sfavorevole che non contribuisce a valorizzare i vantaggi e a internalizzare i costi ambientali. Una normativa spesso carente.

Gli strumenti per lo sviluppo di una green economy Strumenti di mercato (tasse, incentivi e disincentivi, tariffe, tassi e accesso al credito) che sono in grado di offrire segnali ai consumatori attraverso i prezzi e di indirizzare la convenienza economica delle imprese e attivare investimenti. Altri strumenti per individuare e promuovere un quadro normativo stabile e coerente; una disponibilità e capacità di eco-innovazione, così come di competenze e professionalità; una corretta informazione e un attiva partecipazione dei cittadini e delle imprese.

per valorizzare I potenziali della green economy in Italia La diffusione dell ecoinnovazione nelle imprese italiane fornirebbe la spinta necessaria per rinnovare la nostra economia Le imprese italiane più in grado di affrontare la crisi e di competere a livello internazionale sono quelle che sanno coniugare internazionalizzazione e ecoinnovazione. Una parte importante delle filiere del made in Italy sta effettuando scelte di posizionamento all'interno della green economy con l'innovazione di prodotto e di processo nei settori tradizionali e con lo sviluppo di nuovi settori emergenti legati alle tecnologie green e ai servizi low carbon.

per valorizzare I potenziali della green economy in Italia La tutela e la valorizzazione dell ecosistema Italia L Italia dispone di un patrimonio naturale e storico culturale fra i più importanti del mondo; il made in Italy è in buona parte associato a valori green: la qualità, la bellezza, il vivere bene.

I prezzi dei prodotti energetici sono cresciuti di quasi cinque volte dal 1995 al 2011 FONTE: WORLD BANK COMMODITY PRICE 2005=100

Fattura energetica dell Italia (in valori attualizzati 2011) 1990: 21,8 MLD di euro (1,7% del Pil) 2011: 61,9 MLD di euro (3,9% del Pil) Fonte: UPI Databook 2012

per valorizzare I potenziali della green economy in Italia Politiche energetiche green, fondate sul risparmio e lo sviluppo delle rinnovabili, sono strategiche per un Paese che paga una bolletta energetica salata e che importa gran parte dell energia fossile che consuma.

Investimenti mondiali nelle rinnovabili (miliardi di $) Fonte: Frankfurt School, Bloomberg New Energy Finance

L Italia non deve perdere la buona posizione conquistata nelle rinnovabili Investimenti mondiali nelle tecnologie delle rinnovabili per Paese e per tipologia nel 2011 (miliardi di $) e crescita rispetto al 2010 Fonte: Frankfurt School, Bloomberg New Energy Finance

Previsioni nell andamento dei consumi globali di materiali 2010-2050 Scenario business as usual (Fonte SERI)

I prezzi dei minerali e metalli sono cresciuti di quasi tre volte dal 1995 al 2011 FONTE: WORLD BANK COMMODITY PRICE 2005=100

L Italia dispone di buone capacità imprenditoriali e tecnologiche nell industria del riciclo che ha ampie possibilità di crescere ulteriormente L industria manifatturiera italiana, che necessita di ingenti quantità di materiali, avrà sempre più bisogno di un forte sviluppo del riciclo. Un forte sviluppo del riciclo è necessario anche per risolvere le crisi della gestione dei rifiuti in diverse Regioni.

per valorizzare I potenziali della green economy in Italia Lo sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica può rafforzare il trend già positivo delle produzioni agroalimentari di qualità. Può contribuire a integrare e migliorare il reddito del settore agricolo valorizzando attività di tutela del territorio e lo sviluppo delle agroenergie.

I potenziali della green economy in Italia Affrontare la crisi dell auto puntando su nuovi veicoli a bassissime emissioni e su sistemi di mobilità sostenibile che riducano gli alti costi sociali e ambientali causati dai trasporti

per discutere Sono state ricavate dai documenti dei gruppi di lavoro ( i testi dei gruppi sono reperibili sul sito www.statigenerali.org ), discusse e approvate dal Comitato organizzatore. Queste 70 proposte costituiscono una piattaforma, comune e condivisa da diversi settori economici, per affrontare le crisi con lo sviluppo di una green economy in Italia.

per discutere Queste 70 proposte sono al centro del confronto con tutti coloro che sono stati invitati ad intervenire a questi Stati generali: il dibattito potrà arricchirle ulteriormente. Sono proposte ambiziose, concrete e praticabili che costituiscono un riferimento per tutti coloro che, in particolare a livello politico e istituzionale, intendono realmente confrontarsi con la green economy.