SENATO DELLA REPUBBLICA

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SENATO DELLA REPUBBLICA IX LEGISLATURA (N. 170) DISEGNO DI LEGGE d"niziativa dei senatori FIOCCHI e MALAGODI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 22 SETTEMBRE 1983 Istituzione della provincia di Lecco ONOREVOLI SENATORI. Il vigente ordinamento delle autonomie locali non risponde più né per le attribuzioni di competenza né per definizioni di confini alle attuali esigenze della nuova società. Il problema di un nuovo ordinamento delle autonomie locali che risponda alle necessità di una società più moderna è stato affrontato e risolto nella gran parte dei paesi dell'europa occidentale. In Italia, dopo numerose proposte ed iniziative legislative, ancora si tarda a rivedere l'attuale sistema degli enti locali. Tale riforma, che dai liberali è considerata fondamentale anche per riqualificare la spesa pubblica, dovrà basarsi sul riordino della provincia. Le Provincie dovranno costituire il solo ente intermedio (fatte salve le diverse esigenze di governo nelle zone metropolitane) e dovranno avere confini tali da rispondere alle necessità di programmazione socio-economica e territoriale. I liberali richiamano con forza la necessità che si provveda in tempi brevi alla riforma degli enti locali nel senso sopra indicato. È inoltre da rilevare che, tardando la riforma, è tardato anche il riconoscimento che in alcune zone l'istituzione della provincia, come ente intermedio, è atto dovuto per motivi storici ed è scelta necessaria per rispondere ad esigenze sociali ed economiche. Sono, in particolare, da tenere in evidenza le realtà per le quali risultano espletate le procedure previste dall'articolo 133 della Costituzione, avendo i comuni interessati deliberato per la formazione di una nuova provincia ed avendo la regione provveduto a manifestare analoga volontà con la presentazione al Parlamento di un apposito disegno di legge di iniziativa regionale. Il presente disegno di legge si pone due obiettivi: sollecitare, anche con questa iniziativa, la riforma del sistema delle autonomie e anticipare una soluzione per zone che presentano caratteri e specificità documentate ed innegabili. Lecco presenta, riguardo ai problemi e agli indirizzi sopra indicati, una omogeneità socio-economica e territoriale tale da rendere opportuna la sua costituzione in provincia. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1600) 2-3-4

Atti Parlamentari Senato della Repubblica 170 La nuova provincia interessa una popolazione di circa 300.000 abitanti, suddivisa in 90 comuni ed esattamente: Abbadia Lariana, Airuno, Annone di Brianza, Ballabio, Barzago, Barzanò, Barzio, Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Casargo, Casatenovo, Cassago Brianza, Cassina Valsàssina, Castello di Brianza, Cernusco Lombardone, Cesana Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Cortenova, Costa Masnaga, Crandola Valsàssina, Cremella, Cremeno, Dervio, Dolzago, Borio, Elio, Esino Lario, Galbiate, Garbagnate Monastero, Cariate, Imbersago, Introbio, Introzzo, Lecco, Lierna, Lomagna, Malgrate, Mandello del Lario, Margno, Merate, Missaglia, Moggio, Molteno, Monte Vecchia, Monticello Brianza, Morterone, Nibionno, Oggiono, Olgiate Molgora, Olginate, Olivete Lario, Osnago, Paderno DAdda, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perego, Perledo, Pescate, Premana, Primaluna, Rebbiate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sirtori, Sueglio, Suello, Taceno, Tremenico, Valgreghentino, Vahnadrera, Varenna, Vendrogno, Verde rio Inferiore, Verderio Superiore, Vestre.no, Vigano, appartenenti alla attuale provincia di Como; Calolziocorte, Carenno, Erve, Monte Marenzo, Torre de' Busi, Vercurago, appartenenti alla attuale provincia di Bergamo. Il capoluogo della nuova provincia è indicato in Lecco, la città che per popolazione, per attività economica e per tradizioni storiche è il centro di gravitazione della zona. L'economia lecchese non ha alcun carattere di complementarietà con quella comasca: l'una essendo fondata su un'antica tradizione metallurgica, alla quale si è affiancata una prestigiosa industria meccanica, e completatasi con un'estrema varietà di produzioni; l'altra avendo come base l'arte della tessitura serica integrata dalle lavorazioni di finimento tessile, e per la plaga brianzola, la specializzaizone mobiliera. L'omogeneità e l'autonomia delle due strutture economico-produttive sono rimarcate dall'esistenza di distinte organizzazioni sindacali, di imprenditori e di lavoratori, con sedi in Lecco e in Como, aventi prerogative «provinciali» nelle rispettive giurisdizioni territoriali. Gli stessi partiti politici, del resto, si sono divisi le aree di influenza nella provincia lariana, dandosi organizzazioni autonome di grado provinciale nelle due città, alcuni fin dall'immediato dopoguerra, altri in epoca più vicina, sotto le sollecitazioni del maturarsi nella opinione pubblica delle attese di un nuovo ordinamento amministrativo locale. Il panorama industriale del territorio lecchese si presenta con caratteri di eccezionale varietà e di eccezionale potenza, specie se rapportato alle dimensioni ed alla consistenza demografica. Nei 90 comuni considerati esistono 13.468 imprese produttive con 93.126 addetti. Escludendo la piccola porzione della provincia di Bergamo, la zona lecchese della provinvia di Como conta 12.382 aziende con 88.237 addetti, rispettivamente il 30,85 per cento ed il 38,11 per cento dei totali provinciali. La metalmeccanica, in particolare, con 30.183 unità impiegate, nel lecchese della provincia di Como conta 12.382 degli addetti al settore dell'intera provincia; le maestranze tessili, pur se diminuite rispetto al censimento del 1927, rappresentano ancora il 17,1 per cento del totale provinciale, con 7.103 unità. Nei trentacinque anni fra il 1927 ed il 1961 la manodopera occupata nell'industria tessile è diminuita dal 46 al 18,5 per cento, quella metalmeccanica è aumentata dal 25,2 al 45,5 per cento, in termini relativi, ben s'intende: ciò dimostra il sostanziale cambiamento intervenuto nell'aspetto dell'economia manifatturiera locale, passata da una base prevalentemente tessile ad una struttura di spiccato carattere metalmeccanico integrata da altre numerose attività. L'incremento dei traffici continua incessante, anche per effetto della sempre più larga diffusione della motorizzazione (nel territorio lecchese sono stati superati i 166.500 automezzi circolanti ed in città è stato sorpassato il rapporto di una autovettura per due abitanti). Tenuto conto dei trasporti ferorviari (oltre 160 convogli giornalieri in partenza e in arrivo alla stazione ferroviaria) e di quelli delle autolinee interurbane, si può concretare la consistenza numerica del flusso e riflusso che giornal-

Atti Parlamentari 3 Senato della Repubblica 170 mente interessa la città in almeno 50. persone. Colpisce, questo valore, per il fatto che sta ad indicare come affluisca in Lecco quotidianamente una massa di persone quasi pari a quella che risiede nel centro cittadino; non essendo Lecco località di marcato interesse turistico, si può affermare che la corrente di traffico che la investe è quasi esclusivamente determinata da ragioni economiche in senso stretto o scolastico, o da altre di pari radicale importanza. Si tratta, in sostanza, di gente che converge su Lecco per lavorare nelle fabbriche e negli uffici pubblici e privati, per commerciare, per trattare affari, per effettuare acquisti nei negozi e nei mercati, per usufruire di servizi ed uffici pubblici, per istruirsi. A proposito di istituzioni bisognerà notare che Lecco si è costituita una dotazione piuttosto completa di scuole di ogni ordine e grado; gli alunni che frequentano le scuole superiori provengono per il 60 per cento da altri comuni ed in certa parte da fuori provincia. Come centro avente una intensa e propria vita amministrativa ed economica, che si riverbera per tutto il suo territorio, Lecco si trova a disporre di un ordito ben più che embrionale di servizi, uffici ed organizzazioni che formano l'indispensabile substrato di un capoluogo di provincia. Autonome strutture e giurisdizioni territoriali già hanno, come si è in precedenza notato, le associazioni degli industriali, dei commercianti, degli esercenti ed albergatori, degli artigiani, dei dirigenti, dei professionisti, i sindacati dei lavoratori ed i partiti politici. Enti statali o parastatali sono stati costretti in questi ultimi tempi a sdoppiamenti di uffici e servizi, non facili ad incontrarsi in altre città anche demograficamente più consistenti di Lecco. Recentemente è stata aperta una sezione doganale, della quale era largamente sentita la necessità per l'imponente lavoro di esportazione-importazione sviluppato dalle industrie locali per iniziativa della camera di commercio. Lo stesso ente camerale comasco ha dovuto istituire una propria sezione in Lecco, che non è certamente un sufficiente sostitutivo dell'autonoma camera di commercio lecchese abolita d'autorità dal Governo fascista. L'amministrazione provinciale di Como, a sua volta, ha distaccato in Lecco dei propri uffici per i servizi tecnici e sanitari. La regione Lombardia, infine, ha già istituito una sezione di controllo sugli atti dei comuni e gli uffici comprensoriali che, per effetto della legge regionale 4 maggio 1981, n. 23, saranno quanto prima destinatari di deleghe così come avverrà per le provincie della Lombardia. Gli uffici comprensoriali costituiscono, di fatto, il primo nucleo della futura struttura amministrativa provinciale. L'amministrazione dello Stato è rappresentata da un tribunale civile e penale con sede di corte d'assise, da una pretura (una seconda è dislocata a Bellano), da una compagnia della guardia di finanza con nucleo mobile, da un commissariato di pubblica sicurezza con sezione guardie di pubblica sicurezza. sottosezione di polizia stradale e posto di polizia ferroviaria, da un distaccamento del Corpo dei vigili del fuoco, da una stazione del Corpo forestale dello Stato, da un ufficio «principale» delle poste e telecomunicazioni. C'è un territorio ben definito nell'aspetto fisico, in quello della economia e della popolazione; c'è una città che ha ormai conseguito tutte le condizioni indispensabili per rappresentare il territorio. L'entità territoriale lecchese, che nei fatti è già una realtà definita, attende di essere giuridicamente riconosciuta con la istituzione della provincia di Lecco.

Atti Parlamentari 4 Senato della Repubblica 170 IX LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI DISEGNO DI LEGGE Art. 1. È istituita la provincia di Lecco, con capoluogo Lecco, comprendente i comuni di: Abbadia Lariana, Airuno, Annone di Brianza, Ballabio, Barzago, Barzanò, Barzio, Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Calolziocorte, Carenno, Casargo, Casatenovo, Cassago Brianza, Cassina Valsàssina, Castello di Brianza, Cernusco Lombardone, Cesana Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Cortenova, Costammasnaga, Orandola Valsàssina, Cremella, Cremeno, Dervio, Dolzago, Dorio, Elio, Erve, Esino Lario, Garbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Imbersago, Introbio, Introzzo, Lecco, Lierna, Lomagna, Malgrate, Mandello del Lario, Margno, Merate, Missaglia, Moggio, Molteno, Monte Marenzo, Montevecchia, Monticello Brianza, Morterone, Nibionno, Oggiono, 01 giate Molgora, Olginate, Oliveto Lario, Osnago, Paderno d'adda, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perego, Perledo, Pescate, Premana, Primaluna, Robbiate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sirtori, Sueglio, Suello, Taceno, Torre de' Busi, Tremenico, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna, Vercurago, Vendrogno, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Vestreno, Vigano. Art. 2. Le elezioni del consiglio provinciale di Lecco avranno luogo in concomitanza con le elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali nel restante territorio nazionale. Art. 3. Sino all'elezione del nuovo consiglio provinciale, i provvedimenti necessari per la costituzione e l'immediato funzionamento degli uffici della nuova amministrazione nonché la definizione di prime proposte pro

Atti Parlamentari 5 Senato della Repubblica 170 grammatiche e gestionali per il territorio della provincia di Lecco sono adottati dal consorzio intercomunale di Lecco istituito con decreto prefettizio n. 1252/11 del 20 gennaio 1975. Alla prima dotazione di personale per l'amministrazione provinciale di Lecco si provvede, anche mediante apposita convenzione fra gli enti interessati, con il personale assegnato al comitato circondariale di Lecco e con personale tratto da quello delle amministrazioni provinciali di Como e Bergamo. Dei provvedimenti adottati è data continua e tempestiva informazione al Ministro dell'interno. La provincia e gli altri enti provvedono alle spese che, in base a specifiche norme, fanno ad essi carico per i corrispondenti uffici ed organi provinciali. Art. 4. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, i Ministri competenti, con propri decreti, sentita la regione Lombardia, emanano per quanto di competenza i provvedimenti occorrenti per l'attuazione della legge medesima, in riferimento alla separazione patrimoniale e al riparto delle attività e passività tra le Provincie di Bergamo, Como e Lecco, nonché all'istituzione degli uffici ed organi di loro competenza nella nuova circoscrizione provinciale di Lecco e all'esercizio delle corrispondenti funzioni fino a detta istituzione. Le spese per i locali e per il funzionamento degli uffici e degli organi provinciali dello Stato gravano sui capitoli stanziati nel bilancio dello Stato per le spese dei corrispondenti uffici ed organi. Il Ministro del tesoro è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.